Trascrizione informale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 278 del 2 dicembre 1971 - Resoconto

OGGETTO N. 278/71 - Posti di osservazione della neve. (Interpellanza)

Montesano (P.S.D.I.) - Chi risponde? Assessore Rollandoz, vuole illustrarla? Prego, Consigliere Manganone.

Manganone (D.C.) - L'altro mese alcuni consiglieri della Democrazia cristiana si trovavano al Provvedimento alle Opere pubbliche e sono oggetto di richiesta, di delucidazione, da parte di funzionari del Ministero dei Lavori Pubblici, richieste cui noi non abbiamo potuto rispondere e che rivolgiamo in questa seduta all'Assessore e sono queste: se alla data del 1° ottobre erano già costituiti i posti di osservazione della neve e in quale zona sono ubicati; se il personale impiegato è specializzato in materia; i costi di gestione, anche approssimativi; qual è il numero telefonico a cui ci si può risolvere per avere i dati sulle valanghe.

Montesano (P.S.D.I.) - Risponde l'Assessore Rollandoz.

Rollandoz (D.P.) - Signor Presidente, Signori Consiglieri, il problema delle valanghe va inserito correttamente in una visione globale di sviluppo regionale.

Esso rappresenta un interrogativo a cui una politica di difesa e di valorizzazione della montagna deve rispondere per essere valida.

La sicurezza della vita umana, il superamento delle condizioni di paura, di pericolo costante per la nostra piccola comunità montana, rappresenta un primo fondamentale motivo a sostegno di un intervento degli organi pubblici per affrontare il problema delle valanghe.

Non credo di scendere nella vuota retorica che accenna appena ad una situazione umanamente non tollerabile di rischio e di pericolo a cui sono soggette centinaia di famiglie che già vivono e lavorano ugualmente in condizione di assoluto disagio.

Una situazione, questa, che non interessare poco un'opinione pubblica, senza prevalentemente alla eccezionalità dei casi clamorosi, ma che riveste molte volte carattere di vera tragedia per chi è nelle condizioni di perdere nel giro di attimi la propria ricchezza o la propria vita.

L'evoluzione della Valle d'Aosta in questi ultimi due decenni ha riproposto come uno dei problemi fondamentali da affrontare quello del territorio, della sua difesa, della sua utilizzazione e protezione. Il territorio rappresenta per il futuro della Regione una delle sue maggiori risposte e come tale va guardato, non solo per le sue qualità di sfruttamento, ma ciò che esso ha rappresentato e rappresenta per la comunità valdostana.

Non v'è dubbio che una politica di protezione del territorio va ben oltre la lotta contro le valanghe, ma è altrettanto evidente che essa rappresenta uno dei temi principali.

Il recupero di non indifferenti superfici, attualmente costantemente colpiti da cadute rovinose di neve, ghiaccio o pietrame, costituisce un obbiettivo da raggiungere con la valorizzazione delle risorse naturali della Valle, sia per l'aspetto paesaggistico che per una più ampia e razionale utilizzazione del suolo.

Guardando al futuro economico e sociale della Valle d'Aosta, va tenuto presente il ruolo che in particolare l'agricoltura d'alta montagna ha in una strategia di sviluppo ordinato.

La politica di sviluppo della Regione pone come imperativo urgente il mantenimento di una sufficiente presenza umana in montagna, non solo per garantire una certa utilizzazione del suolo, ma per garantire lo sviluppo dell'attività turistica che tende a diventare, giustamente, in Valle d'Aosta, una delle principali fonti di reddito e di benessere.

Rendere possibile oggi questa presenza significa superare la ingiusta condizione di inferiorità in cui vive la nostra gente di montagna, e impedire che i costi maggiori dello sviluppo vengano pagati solo da una parte della comunità, in questo senso gli interventi che, per risolvere il problema, gli organi pubblici devono fare vanno intesi nella loro reale portata, superando la visione secondo la quale centinaia di milioni vadano impiegati per garantire l'affluenza dei turisti per tutta la stagione invernale.

Mi pare giusto sottolineare anche queste altre giustificazioni, che da solo meriterebbero il nostro interessamento.

In data 16 e 17 dicembre 1970, si tenne ad Aosta una conferenza stampa internazionale sul tema "Neve e valanghe nell'arco alpino", durante la quale con l'intervento della stampa nazionale ed estera e l'apporto di cognizioni tecniche da parte dell'Ing. Anton Farberg di Vienna e dell'Ing. Hans Futtigher dell'Istituto Federale per lo studio della neve e della valanga di Davos, furono esaminati tutti i problemi inerenti al fenomeno del distacco e della prevenzione delle valanghe.

Furono soprattutto messe in evidenza durante il corso di detta conferenza i tre seguenti punti:

1) Censimento e classificazione delle valanghe;

2) Osservazione della neve e previsione;

3) Opere di difesa.

Detti punti furono in seguito affrontati da questo Assessorato nel seguente modo: per quanto riguarda il censimento e la classificazione delle valanghe la Giunta regionale è venuta nella determinazione di procedere al completamento del catasto delle valanghe, partendo dai dati talvolta scarni ed incompleti messi a disposizione dalla Scuola militare alpina.

All'uopo sono stati incaricati dei tecnici che, avvalendosi della consulenza del Colonnello Pietro Arnod della Commissione "Neve e Valanghe del Club Alpino Italiano", hanno iniziato la raccolta di tutte le indicazioni relative all'ubicazione e alla conformazione delle zone di distacco, nonché alla traiettoria e alla zona di scorrimento e deposito delle valanghe esistenti in Valle.

I dati raccolti sono stati indi riportati su carte topografiche, scala 1:5.000 e 1:10.000.

Per la classificazione si è proceduto riportando i dati tecnici in un prontuario, su una scheda principale per ogni valanga e sull'appendice della scheda principale da redarsi per ogni caduta di valanga su una planimetria dettagliata con l'indicazione delle zone massime di influenza diretta e indiretta della valanga stessa.

Il tutto completato dal dossier fotografico e storico e dal profilo geognostico delle zone di scorrimento ed infine dalla relazione sui possibili provvedimenti tecnici da adottarsi.

Gli scopi proposti dal catasto regionale delle valanghe sono:

a) censimento e classificazione delle valanghe;

b) programmazione degli interventi atti a impedire e rimediare i danni provocati ai centri abitati, alle strade, alle foreste, agli impianti turistici e alle linee elettriche e tutte le altre infrastrutture;

c) creazione di una piattaforma utile ai fini della redazione dei piani di zona.

Gli strumenti che il catasto regionale delle valanghe offre già sin d'ora a questo Assessorato permettono di studiare e realizzare per quanto finanziariamente possibile, sistemi idonei e differenziati.

I risultati dello studio troveranno poi collocazione in sede si programmazione.

Per quanto concerne l'osservazione della neve e le previsioni sulla caduta delle valanghe constatato che al momento non si disponeva di personale all'uopo addestrato, si venne nella determinazione di organizzazione in Aosta un corso di formazione per gli osservatori della neve e previsori di valanghe, detto corso ebbe luogo dall'11 al 13 febbraio 1971 sotto la direzione dell'istruttore ing. Hans Futtigher di Davos, vi parteciparono sei tecnici dell'Assessorato ai Lavori Pubblici, sei tecnici dell'Assessorato Agricoltura e Foreste, un ufficiale della Scuola militare alpina di Aosta, due tecnici esterni, di cui uno della società Traforo del Monte Bianco e una della Società Traforo del Gran San Bernardo.

A seguito di ciò, si venne nella determinazione di predisporre in Valle la trasmissione di un bollettino delle valanghe.

Detto bollettino tende ad avvisare in tempo gli abitanti e i turisti di certe zone; del pericolo che minaccia le loro vite ed i loro beni.

Per la protezione da questo pericolo facilita inoltre l'adozione delle misure protettive preventive, individuali e collettive.

L'ottanta per cento delle valanghe è strettamente connesso alle precipitazioni nevose, accompagnate da vento.

Dalla valutazione e dallo studio delle condizioni meteorologiche della neve, si possono fare previsioni valide nella maggioranza dei casi.

Il bollettino va quindi inteso come un provvedimento di difesa, di pronta realizzazione avente per oggetto:

a) gli uomini come turisti sulle vie di comunicazione e servizi di trasporto nei luoghi di lavoro, nelle case;

b) come beni reali, costruzioni, immobili, impianti tecnici industriali, vie di comunicazione, foreste, pascoli e prati.

Ai fini della attuazione del bollettino, si rende necessaria l'installazione in Valle di dodici posti di osservazione ripartite su altrettante zone climatiche e meteorologiche i quali rilevano osservazioni generali ed effettuano misurazioni della neve.

Gli elementi metereologici sono: presenza o assenza di precipitazioni; studio del cielo e qualità delle nubi, direzione e forza del vento, temperatura dell'aria.

Gli elementi sullo studio della neve sono: spessore della neve fresca nelle ultime 24 ore, spessore totale della neve, temperatura della neve dieci centimetri sotto la superficie, studio della superficie della neve.

Le osservazioni locali relative all'attività delle valanghe sono: numero, volume ampiezza, valutazione del pericolo potenziale delle valanghe.

Questi dati, trasmessi giornalmente degli informatori nelle prime ore del mattino, sono riuniti in un ufficio centrale preso dall'Assessorato ai Lavori Pubblici, interpretati e paragonati ai dati di periodo precedenti.

Gli stessi dati, i più importanti dei quali sono riportati su carte geografiche, rappresentati graficamente, vengono elaborati in testi ridotti, in modo che la lettura non oltrepassi i 60 secondi, e trasmessi a mezzo radio e comunicati stampa, nei giorni di giovedì e venerdì di ogni settimana.

Verranno, inoltre, inseriti in apposito nastro registratore collegato ad un apparecchio telefonico per cui ogni utente potrà venire a conoscenza in qualsiasi giorno della settimana e in qualsiasi momento ad esclusione del periodo intercorrente tra le sette e le dodici formano un numero telefonico che, sono spiacente, a oggi la Stipel non ci ha ancora comunicato, ma siamo in attesa questi giorni di avere il numero a disposizione.

I posti di osservazione sono stati previsti come appresso: posto di osservazione n. 1, situato all'imbocco del traforo del Monte Bianco, i dati verranno trasmessi da un tecnico del traforo addestrato durante il corso del febbraio scorso: posto di osservazione N. 2, situato a La Thuile, i dati verranno trasmessi da un sottufficiale della Scuola Alpina all'uopo istruito; posto di osservazione n. 3, situato in Valgrisanche, i dati verranno trasmessi da un appartenente al Corpo Nazionale di soccorso Alpino istruito nel corso tenuto dal CAI; al passo del Tonale; posto di osservazione n. 4, situato in Valsavaranche, i dati verranno trasmessi da un appartenente al Corpo Nazionale di Soccorso Alpino, all'uopo addestrato; posto di osservazione n. 5, situato a Cogne: posto di osservazione n. 6, situato a Champorcher, i posti di osservazione numeri 5 e 6 entreranno in funzione solo nell'inverno del 1972, in quanto non si ha a disposizione personale addestrato; posto di osservazione n. 7, situato in Comune di Gressoney, i dati verranno trasmessi da un osservatore del CAI, già esplicante dette funzioni da anni; posto di osservazione n. 8, situato a Brusson, i dati verranno trasmessi da un sottufficiale del Corpo forestale valdostano, addestrato durante il corso di febbraio scorso; posto di osservazione n. 9, situato a Valtournanche, località Guay i dati verranno trasmessi da un funzionario ENEL apparentemente al CAI, esperto in materia; posto di osservazione n. 10, situato a Valpelline, i dati verranno trasmessi da un sottufficiale appartenente al Corpo Forestale valdostano istruito durante il corso di febbraio scorso; posto di osservazione n. 11, situato all'imbocco del traforo del Gran San Bernardo, i dati verranno trasmessi da n tecnico dipendente dalla direzione del traforo stesso istruito durante il corso di febbraio; posto di osservazione n. 12, situato a Bionaz, i dati verranno trasmessi da un appartenente al corpo nazionale soccorso alpino istruito al corso del Tonale.

L'elaborazione dei dati trasmessi verrà effettuata da parte di tecnici di questo Assessorato, istruiti durante il corso di febbraio scorso.

In merito all'interpretazione del bollettino s'intende che molto dipende dall'immagine che il testo trasmesso riesce a formare nello spirito dell'utente il quale deve sapersi assumere delle responsabilità.

Rimanendo inteso che i dati trasmessi dal Bollettino saranno puramente informativi e pertanto non vi sarà alcuna responsabilità né da parte dell'Amministrazione che lo trasmette né da parte dei tecnici che lo elaborano.

Da calcoli effettuati dal competente ufficio la spesa di gestione necessaria per la redazione, trasmissione del bollettino regionale delle valanghe ammonta in via preventiva a 2.300.000 lire annue, se alcuni consiglieri possono essere interessati abbiamo un preventivo dettagliato.

Per quanto si riferisce alle opere di difesa si è reputato opportuno istruire il personale alle nuove tecniche per la realizzazione di opere di ritenute in zone di distacco delle valanghe.

Pertanto si tenne ad Aosta nei giorni 3,4 e 5 giugno 1971 un corso di perfezionamento a cui parteciparono tecnici dell'Assessorato ai Lavori Pubblici e tecnici dell'Assessorato Agricoltura e Foreste.

Possiamo quindi affermare di avere a disposizione tecnici preparati per la progettazione di opere di difesa sia per quelle tradizionali che per quelle richiamatesi alle più moderne tecniche adottate anche in campo internazionale.

Per concludere mi permetto di ricordare che queste iniziative dell'Amministrazione regionale costituiscono una premessa indispensabile per un efficace e programmato intervento dell'organo regionale contro la costante minaccia naturale alle popolazioni che noi tutti rappresentiamo.

Montesano (P.S.D.I.) - La parola al Consigliere Manganone.

Manganone (D.C.) - Cento volte prolissa la risposta data dall'Assessore Rollandoz. Ha menato abbondantemente il can per l'aia senza rispondere esattamente alle domande che noi abbiamo fatto.

Noi avevamo chiesto se la data del 1° ottobre funzionavano o meno questi posti di osservazione, la risposta che abbiamo avuto è che questi posti di osservazione devono ancora essere costituiti ad oggi 2 dicembre 1971, quindi, pensiamo, abbiamo tollerato certa demagogia fatta in quest'aula ma non tolleriamo che la demagogia venga apportata in un Convegno internazionale, ecco perché noi non siamo soddisfatti, non siamo assolutamente soddisfatti.

Montesano (P.S.D.I.) - Non le posso dare la parola... (Rollandoz: Presidente...) ...non le do la parola. Per favore Rollandoz, io devo essere imparziale in queste cose.

Passiamo all'interpellanza n. 4.

Io pregherei il Consiglio di prendere atto che è una interpellanza alla quale deve rispondere il Presidente della Giunta, quindi la rinviamo al pomeriggio.

Per i lavori del pomeriggio io proporrei che venisse appunto trattata questa interpellanza, venisse trattato il punto sette "elezione del rappresentante della Regione per l'elezione del Presidente della Repubblica" e subito dopo le due mozioni sul 21 e 22.

Il Consiglio è d'accordo.

Facciamo questi quattro punti al principio della seduta pomeridiana.

Quindi si passa al punto n. 5