Trascrizione informale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 311 del 17 dicembre 1971 - Resoconto

OGGETTO N. 311/71 - Piano regionale per l'edilizia popolare. (Interpellanza)

Tonino (P.S.I.U.P.) - Io chiedo di poter illustrare questa mia interpellanza per chiarire meglio, non solo con l'interpellato, ma anche con i colleghi Consiglieri il significato di questa interpellanza e per il grosso problema che l'interpellanza solleva.

Il problema della legge sulla casa, secondo noi socialproletari è una legge che non ha affrontato il vero problema della casa e quindi non sto qui ad illustrare quante sono le lacune lasciate intatte dalla presente legge. Comunque è una riforma che bene o male cerca di affrontare il grosso problema della casa, la sua acutezza, la sua drammaticità.

Non occorre elencare qui come vivono milioni di famiglie in Italia e migliaia in Valle d'Aosta.

Abbiamo ancora oggi, all'inizio del 1972, famiglie che abitano in baracche, centinaia di famiglie che occupano non già una casa ma delle vere topaie, ci sono in Valle d'Aosta migliaia di case, fuori e dentro i centri storici che non sono più agibili in quanto pericolanti oltre ad essere antiigieniche.

Abbiamo bisogno statisticamente di conoscere quante case popolari necessitano in Valle d'Aosta, anche in vista di un normale incremento.

Occorrono case albergo per persone anziane, o lavoratori, o studenti, abbiamo ancora molte famiglie che vivono in un medesimo alloggio, per contro, gli attuali alloggi nuovi o comunque possibili da abitarsi hanno dei prezzi proibitivi.

Una situazione quindi delle più gravi che la legge sulla casa approvata il 22 ottobre e diventata operante il 30 ottobre di quest'anno, anche se insoddisfacente e con in suoi gravi limiti, apporta ad ogni regione degli specifici adempimenti, quali quello di conoscere il fabbisogno delle case popolari, il fabbisogno di case albergo per persone anziane ecc. ecc., il numero delle abitazioni anti-igieniche, quelle occupati da più famiglie, un elenco delle case abbandonate, e mi pare che in Valle d'Aosta ve ne siano parecchie.

Il costo preventivo di tutto il piano.

Ora, è evidente che il lasso di tempo a disposizione della Regione per far pervenire al Ministero dei Lavori Pubblici o... mi pare che si chiami, entro il 30 novembre corrente anno, bisogna lavorarci sopra tenendo conto che la legge è stata approvata solo il 30 ottobre... ha posto tutte le regioni d'Italia, in cui credo anche quella a Statuto speciale della Valle d'Aosta in un grave impegno di elaborare in un lasso di tempo molto corto.

Ora, la mia interpellanza che è datata 19 novembre e dopo aver appreso anche dalla stessa Stampa di Torino in data 16 novembre, in cui si elencava i risultati di un'inchiesta promossa dalla Giunta Caveri, non avendo avuto fino alla data della presentazione della mia interpellanza nessun sentore che la stessa cosa sia stata fatta dalla nostra Regione, preoccupato di questo grosso e drammatico problema che in Valle d'Aosta trova la sua acutezza, non solo nei centri storici ma un po' ovunque, ho voluto presentare questa interpellanza per sapere appunto come realmente stanno le cose per quanto riguarda il problema specifico contenuto nella mia interpellanza.

Rollandoz (D.P.) - L'Amministrazione regionale ha seguito con particolare attenzione, come suo dovere, la nuova legge sulla casa, n. 865, approvata dal Parlamento il 22 ottobre 1971 ed è entrata in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 30 ottobre 1971.

Ritengo superfluo illustrare il contenuto, le finalità della nuova legge e le profonde novità che presenta rispetto alle precedenti legislazioni in materia, in quanto la legge sulla casa è stato oggetto nella sua preparazione, del suo travagliato iter parlamentare di un ampio dibattitto a cui hanno attivamente partecipato tutti i gruppi politici.

Mi sembra piuttosto importante, anche per rispondere all'interpellanza presentata, evidenziare gli impegni, le scadenze previste dalla legge che l'Amministrazione regionale deve adempiere e rispettare.

Il primo compito assegnato dalla legge 865 alle Regioni è stato il comunicare entro il 30 novembre scorso al Comitato di Edilizia Residenziale le esigenze prioritarie in materia di edilizia economica popolare.

Questa Giunta ha puntualmente adempiuto a questo obbligo trasmettendo in data 29 novembre la relazione al CER.

Dopo aver preso conoscenza del testo di legge approvato, l'Assessorato ai Lavori Pubblici ha immediatamente provveduto a porre in evidenza le competenze ed i compiti assegnati alla Regione e i tempi entro i quali dovevano essere soddisfatti.

Quindi ha organizzato un primo incontro con i rappresentanti degli organi regionali per la programmazione economica territoriale dell'Ufficio Urbanistica, dell'Istituto Autonomo Case Popolari, al termine del quale è stata definita una proposta di massima alla Presidenza della Giunta regionale per affrontare validamente il problema.

Il Presidente Dujany ha, sulla scorta di queste prime indicazioni, convocato due riunioni a cui hanno partecipato il Presidente, il Direttore dell'Istituto Autonomo Case Popolari, i Sindaci dei Comuni di Aosta, Châtillon, Verrès, Pont St. Martin, il Direttore dell'Ufficio Regionale del Lavoro, il Presidente del Consiglio per la Programmazione Regionale, l'Ingegnere Capo del Genio Civile e, oltre al sottoscritto, funzionari dei Lavori Pubblici e del Turismo.

Nel corso delle due riunioni effettuate il 17 e il 27 novembre scorso si è cercato di individuare la specifica problematica della regione Valle d'Aosta, al fine di indicare gli elementi che devono contribuire alla definizione delle scelte, desumendoli dai primi risultati pervenuti nell'elaborazione degli studi per la programmazione socio-economica e territoriale della Regione,

Contemporaneamente si è provveduto nell'esiguo tempo a disposizione ad effettuare un'indagine diretta presso tutte le amministrazioni comunali tramite una circolare in data 17 novembre, contenente una sintetica presentazione della legge 865 ed una serie di quesiti relativi ai fabbisogni di alloggi economici e popolari ed alla situazione attuale del patrimonio edilizio.

Entro il termine stabilito dall'articolo 3 della legge sulla casa, è stato presentato al CER il documento contenente le indicazioni sulle esigenze prioritarie in materia di edilizia economica e popolare della Regione Valle d'Aosta, corredate da relativa documentazione.

Non risulta che sia stato inviato alcun questionario alle Regioni alle quali è stata lasciata ampia facoltà di svolgere le indagini necessarie per mettere a fuoco i loro problemi particolari.

Il fatto che la legge assegni alle Regioni il compito di formulare le esigenze in materia di edilizia economica e popolare, sottintende da parte del legislatore, la coscienza che l'adozione degli strumenti previsti risulterà qualitativamente valida nella misura in cui sarà stata capace di adeguarsi alle specifiche esigenze locali.

Il contenuto del documento inviato al CER può essere sintetizzato nel seguente modo: il patrimonio edilizio relativo all'abitazione della Valle d'Aosta è costituito prevalentemente da, in primo luogo, nuclei di abitazioni costituenti insediamenti collegati e realtà socio-economiche oggi in crisi. Questi vecchi insediamenti si possono schematicamente raggruppare in due categorie: i borghi o i centri storici con funzioni commerciali e di servizio ubicati nella valle centrale; i villaggi, sede di comunità con funzione prevalente agro-silvio-pastorale ubicati in quota essenzialmente nel versante a mezzogiorno della valle centrale e nelle valli laterali, secondo espansioni recenti verificatesi nei principali nuclei urbani di fondo Valle ed avvenute in carenza di strumenti urbanistici adeguati.

Terzo: residenze secondarie ubicate prevalentemente nelle zone a forte espansione turistica.

La domanda attuale di abitazione per residenti si manifesta essenzialmente in termini di necessità aggiuntive ed è localizzata prevalentemente lungo la media bassa valle centrale e nelle zone a maggiore espansione turistica.

La qualità e la localizzazione della domanda si manifestano essenzialmente a seguito di una accentuata espansione demografica di queste zone.

Questa Amministrazione regionale ritiene positivo favorire e diffondere sul territorio la compresenza di più attività tra loro complementari al fine di ampliare i rapporti sociali delle varie comunità locali e minimizzare i costi di costruzione di gestione di servizi locali, sociali.

Il perseguimento di tali obiettivi porta una strategia coordinata di interventi da parte dell'operatore pubblico, sia attraverso strumenti incidenti sul reddito, sia operando direttamente nel settore dei servizi e quindi in quello dell'abitazione. Si è ritenuto pertanto, in prima istanza, necessario indirizzare gli interventi nel settore dell'abitazione secondo il seguente ordine di priorità:

1°) ristrutturazione e riutilizzazione del patrimonio edilizio esistente, ma inadeguato alle esigenze abitative attuali, e per questo oggi spesso non occupato, sia nelle zone di media ed alta montagna che nei vecchi borghi posto lungo l'asse della Valle centrale all'interno delle principali conurbazioni e del capoluogo;

2°) realizzazione di nuove costruzioni ove il restauro di vecchi fabbricati non soddisfi totalmente la domanda.

Le risultanze delle indagini effettuate presso i Comuni valdostani e che si riferiscono all'80% circa della popolazione residente, ha evidenziato le seguenti necessità: alloggi da ristrutturare n. 2500; alloggi da costruire n. 1500; case-albergo per anziani e studenti n. 10.

La spesa necessaria per la realizzazione di tali programmi, comprese le relative opere di urbanizzazione primarie e secondarie è stata stimata in Lire 41 miliardi.

Come in precedenza osservato, si è trattato, in questa fase di rispondere in tempi brevi, al primo e più urgente adempimento previsto dalla legge.

Questa Amministrazione, cosciente dell'importanza del problema della casa in Valle d'Aosta intendente utilizzare appieno le possibilità offerte dalla legge 865 per i molteplici fatti nuovi e positivi che essa contiene.

Nello stesso tempo ritiene fondamentale, per affrontare i prossimi ed impegnativi compiti, progressivamente allargare la partecipazione al dibattito sulla casa al fine di operare scelte che tornino a vantaggio della comunità valdostana.

Tonino (P.S.I.U.P.) - Io prendo atto della risposta e della relazione fatta dall'Assessore che è assai completa, però debbo dichiarare di non essere soddisfatto per diversi motivi che francamente mi dispiace dover sottolineare, soprattutto per la procedura che si è adottato per portare avanti questo grosso problema.

Primo: la legge è stata approvata il 22 ottobre ed è diventata operante il 30 ottobre. Dal 30 ottobre ad arrivare al 17 novembre - la data in cui la Presidenza della Giunta ha inviato ai Comuni e all'Istituto Case Popolari diciamo un certo tipo di questionario - faccio rilevare che sono passati la bellezza di 17 giorni.

17 giorni che si sono persi. E poi, naturalmente, come si può pretendere dai Comuni - che sono venuti in possesso di questa circolare della Presidenza della Giunta il 19 novembre - che in sei giorni si predisponga a quanto la circolare richiedeva e cioè: i Comuni dovevano predisporre il fabbisogno di alloggi economici e popolari, eventuali case-albergo per persone anziane, lavoratori o studenti, elenco delle abitazioni anti-igieniche e quelle occupate da più famiglie, elenco delle case abbandonate per inabilità, ecc. ecc.

Ora a me pare - e questa è la prima osservazione che faccio, vale a dire, la Regione non doveva perdere prima tanto tempo, per poi trovarsi a dover sollecitare con una tale urgenza i Comuni su dei problemi così grossi.

La seconda osservazione che faccio è questa: per quale motivo un così grosso problema non è stato discusso in Consiglio regionale e con i Sindacati?

Io ho visto qui, c'è anche sull'Unità dell'altro ieri, che il problema della casa, la stessa procedura della Valle d'Aosta è stata adottata dalla Giunta piemontese che è amministrata da questo centro-sinistra che conoscete benissimo - che io non ho tante simpatie con questo centro-sinistra, ma che comunque si è discusso in Consiglio regionale. Questa questione è stata discussa in Consiglio regionale. Quindi è un problema grosso. Un problema che non può essere circoscritto a solo pochi Comuni: Verrès, Pont St. Martin, Châtillon e Aosta. Era un problema che doveva partire da tutti i Comuni, elaborato da tutti i Comuni, discusso in Consiglio, vedere quelle che erano le necessità in quanto il problema era grosso, era il problema della legge sulla casa.

Ora, io, per questi motivi, non sono stato soddisfatto della risposta data dall'Assessore, proprio perché c'è stata una mancanza di partecipazione sia dei Comuni, sia dei Sindacati e soprattutto del Consiglio regionale, a dare il suo parere su questa cosa portata avanti, così, a livello verticistico.

Fosson (U.V.) - C'è ancora un'interpellanza. Penso che possiamo farla prima di togliere la seduta.

È il punto 12 dell'ordine del giorno.