Oggetto del Consiglio n. 80 del 5 agosto 1954 - Verbale
OGGETTO N. 80/54 - NOMINA DI COMMISSIONE CONSILIARE PER LO STUDIO E L'ELABORAZIONE DI NORME MODIFICATIVE DELLE VIGENTI DISPOSIZIONI IN MATERIA DI VINCOLI FORESTALI SUI PASCOLI E PER IL TAGLIO DEI BOSCHI. (MOZIONE DEL CONSIGLIERE REGIONALE SIGNOR MANGANONI CLAUDIO)
Il Presidente, Sig. G. BREAN, dichiara aperta la discussione sulla seguente mozione del Consigliere regionale Sig. Manganoni Claudio, concernente l'oggetto: "Elaborazione di norme modificative delle vigenti disposizioni in materia di vincoli forestali sui pascoli e per il taglio dei boschi - Proposta di nomina di Commissione consiliare", mozione che è stata trasmessa in copia ai Signori Consiglieri unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza:
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Avv. BONDAZ
Presidente del Consiglio Regionale
AOSTA
Preghiamo la S.V. di voler portare sull'ordine del giorno della prossima seduta la seguente mozione:
Considerato che le vigenti leggi forestali impongono alle nostre popolazioni-di montagna insopportabili vincoli, esagerate limitazioni ai pascoli ed una disciplina del taglio, non solo delle piante resinose, ma delle stesse latifoglie, castagni, ecc., ciò che porta a questa assurda situazione - mentre le piante giovani ed in pieno sviluppo vengono abbattute, si impedisce il taglio delle piante mature che, oltre a deperire, impediscono la crescita delle piantine novelle e ciò con grande pregiudizio per il nostro patrimonio forestale.
Allo scopo di creare al più presto una regolamentazione confacente alla situazione della nostra Valle, al necessario ed auspicabile sviluppo forestale ed agli interessi dei nostri montanari che, perseguitati da intolleranti quanto assurde imposizioni, si vedono obbligati ad abbandonare i loro villaggi di montagna,
proponiamo al Consiglio Regionale
la nomina di una Commissione Consiliare che, avvalendosi dell'articolo n. 2 dello Statuto Regionale, studi e presenti al Consiglio una legge inspirata a criteri di giustizia e di buon senso.
Aosta, li 8-5-54.
Firmato: Manganoni Claudio
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Il Consigliere Sig. MANGANONI pone in rilievo che il patrimonio forestale della Valle d'Aosta è ingente e dovrebbe assicurare rilevanti introiti per le nostre popolazioni, mentre ciò non avviene per varie ragioni, ma principalmente per le speculazioni esose dei commercianti di legname, ai quali va - e non ai contadini - quasi tutto il beneficio derivante dal provento del taglio dei boschi.
Fa presente che la coltivazione delle foreste lascia molto a desiderare in Valle d'Aosta.
Precisa che intende accennare all'esempio del sistema di coltivazione delle foreste fuori dall'Italia, non già perché l'esempio possa essere seguito completamente, perché detto sistema è connesso a vari fattori e a condizioni diverse.
Informa di aver visto in Cecoslovacchia coltivazioni di foreste che avevano l'aspetto di campi di granoturco e comunica che la coltivazione viene fatta come segue: la semina viene fatta a solchi e, dopo un anno, si procede ad un primo sfoltimento, che viene ripetuto dopo alcuni anni. Quando le piante hanno raggiunto il diametro di circa 10-15 cm., si fa un primo taglio, sempre per sfoltire, taglio che viene ripetuto quando le altre piante raggiungono il diametro di 20 cm. e sono commerciabili, di modo che le rimanenti piante possono svilupparsi comodamente essendo separate fra loro da una distanza pressoché identica. Si procede al taglio generale quando le piante hanno raggiunto il diametro di 40 cm. e si semina nuovamente.
Riconosce che analogo procedimento non può essere seguito in Valle d'Aosta; osserva che nel Trentino-Alto Adige, nel Bergamasco e in altre Regioni d'Italia si pone molta cura alla coltivazione delle foreste.
Precisa che nella nostra Regione le foreste, anzichè essere curate, vengono distrutte, perché si lasciano le piante vecchie - in alcuni boschi ve ne sono di quasi secolari - che marciscono in piedi, impedendo la crescita e lo sviluppo alle piante giovani, e si martellano e si tagliano le piante ancora suscettibili di crescita perché hanno un maggior valore commerciale.
Fa presente che nei boschi di proprietà consortile ed in quelli di proprietà privata si fa quello che si vuole e si arriva al punto di vendere a forfait lotti di piante ai commercianti senza preoccuparsi di stabilire le piante che debbono essere tagliate, di modo che i commercianti procedono al taglio delle piante giovani e prosperose, anzichè di quelle vecchie, perché ne ritraggono un maggior utile.
Osserva di aver conferito in merito a tali inconvenienti con alcune guardie forestali, le quali gli hanno fatto rilevare che le prescrizioni forestali in materia stabiliscono soltanto che, nell'effettuare i tagli di boschi siano rispettate determinate distanze fra pianta e pianta.
Pone in rilievo che la legge forestale vigente è stata fatta molti anni or sono, da persone che forse non erano molto competenti in materia di foreste, e concerne tutto il territorio nazionale, mentre la Valle d'Aosta, per le sue caratteristiche particolari, potrebbe avere disposizioni speciali, come pure le altre Regioni a Statuto speciale, per quanto concerne la disciplina del taglio dei boschi e le altre prescrizioni forestali.
Rammenta che la nostra Regione ha la potestà, in forza dell'articolo 2, lettera d), dello Statuto speciale, di emanare norme legislative proprie, in deroga alle leggi forestali nazionali vigenti, e rileva la necessità che il Consiglio regionale, avvalendosi di tale potestà, approvi norme forestali più restrittive per quanto concerne i tagli dei boschi prescrivendo l'obbligo della martellata, anche nei casi di vendita di lotti a forfait, affinché i commercianti non abbiano più la possibilità di tagliare le piante aventi maggior valore commerciale, cioè le piante giovani e quelle suscettibili di ulteriore crescita, ma siano costretti a tagliare le piante mature e quelle vecchie.
Osserva che molto dipende, però, dal sistema di applicazione della legge forestale ed, a tal proposito, riferisce i seguenti fatti.
Informa che alcune guardie forestali, essendo venute a conoscenza che venivano fatti pascolare manzi in una zona vincolata, nell'alta collina di Quart, anziché avvertire i proprietari del bestiame che il pascolo era vietato in tale località, attesero che i manzi fossero condotti al pascolo in detta zona per cogliere in fallo i contadini e dichiararli in contravvenzione.
Precisa che analogo episodio si verificò a Champdepraz, ove alcune guardie forestali avendo sorpreso un contadino pascolare le sue capre in una zona boschiva vincolata, gli inflissero la multa di Lire 40 mila, per il pagamento della quale non era sufficiente il ricavato della vendita di tutte le capre del contadino multato.
Comunica che tali episodi sono numerosi ed osserva che, pur concordando sul fatto che la legge deve essere applicata, le guardie forestali dovrebbero preavvertire i contadini che il pascolo in determinate zone è proibito e non procedere subito contro di loro a' sensi di legge.
Fa presente che il modo di agire di tali guardie forestali è inumano e raccomanda all'Assessore all'agricoltura e foreste di richiamare l'attenzione del Corpo forestale regionale su quanto detto; lo prega di invitare le guardie forestali ad avere maggior comprensione delle necessità dei contadini, ed applicare le norme vigenti in materia di vincoli forestali con senso di giustizia e ad essere, invece, più rigorosi per quanto concerne l'osservanza delle norme che regolano i tagli dei boschi, onde evitare la distruzione delle nostre foreste a tutto beneficio dei commercianti di legname.
Ritornando sulla questione dei vincoli forestali, informa che ogni anno, in primavera, gli abitanti della frazione Blave, di Roisan, facevano pascolare i loro manzi (trenta circa) su terreno boschivo consortile. Precisa che detti contadini furono costretti, lo scorso anno, ad effettuare un taglio di legname in tale zona per potere, con il ricavato della vendita, finanziare l'esecuzione di un opera ed aggiunge che, a seguito di tale taglio, i contadini sono stati avvertiti che non potevano più pascolare il loro bestiame nella predetta località.
Osserva che l'imposizione del vincolo forestale in tale zona, - come pure in altre, ove nel passato il bestiame è sempre stato lasciato pascolare senza che alcun danno ne sia derivato al bosco, - significa obbligare i contadini ad abbandonare la montagna e questo proprio mentre da ogni parte d'Italia si odono grida d'allarme per lo spopolamento della montagna.
Ritiene che si possa porre fine a tale deplorevole stato di cose, - al quale si potrebbe però in parte rimediare applicando le vigenti norme forestali con maggior comprensione delle necessità dei contadini -, elaborando ed approvando una legge regionale che tuteli le foreste ma tenga conto, nel contempo, delle esigenze dei contadini in relazione alle particolari condizioni locali.
Comunica di avere, a tale scopo, presentato la mozione in esame, con la quale si chiede che il Consiglio nomini una commissione consiliare incaricata di studiare, elaborare e presentare al Consiglio un disegno di legge inspirato a criteri di giustizia e di buon senso.
Fa presente che intende ora accennare ad una questione che esula dall'argomento in discussione, pur essendovi in certo qual modo collegata.
Rammenta che in Valle d'Aosta sono state eseguite e si stanno eseguendo molte opere di rimboschimento, di cui parte a carico dello Stato e parte a carico della Regione, e fa presente che i Consiglieri del gruppo social-comunista non possono che compiacersi per tali lavori di rimboschimento.
Pone in rilievo che i lavori finanziati a carico dello Stato sono eseguiti in economia diretta, mentre, quelli, invece, finanziati a carico della Regione vengono dati in appalto a cottimisti.
Comunica che i cottimisti fanno eseguire i lavori da operai ai quali corrispondono l'importo di Lire 25 al metro per ogni gradone costruito, mentre essi percepiscono dall'Amministrazione regionale un importo che varia dalle 30, alle 40 o 60 lire al metro, il che permette loro di ricavare un guadagno pur non facendo nulla, mentre gli operai debbono lavorare ben dodici ore per poter guadagnarsi 1.500 lire circa al giorno.
Richiama l'attenzione del Consiglio su tale speculazione da parte dei cottimisti e, pur dando atto che di tale deplorevole fatto non è responsabile l'Assessore attuale lo invita a porvi fine.
Conclude, dichiarando di non aver null'alro per ora, da aggiungere.
Mr le Conseiller MATHAMEL rappelle d'avoir prié l'Assesseur précédent de recommander aux gardes forestiers d'être un peu plus indulgents et un peu plus humanitaires envers les campagnadrs sur la question du pacage dans les bois, afin de ne pas empécher l'élevage des génisses et des genissons.
Mr l'Assesseur DAYNE' remarque que, pour ce qui concerne la substance de la motion, c'est-à-dire la nomination d'une Commission pour étudier tous les problèmes forestiers, la Junte n'a rien de contraire; partant, on pourrait très bien passer à la nomination de ladite Commission qui, selon l'avis de la Junte, devrait être composée de cinq membres dont trois du groupe des Conseillers de l'Union valdôtaine et deux du groupe des sociaux-communistes, en plus des deux Assesseurs compétents, c'est-à-dire l'Assesseur à l'agriculture et forêts et l'Assesseur à l'industrie et commerce.
Quant aux observations faites par Mr. le Conseiller Manganoni, il estime que, si il y a un peu d'exagération, il y a cependant un peu de vrai, surtout pour la question des pâturages.
Se rattachant à ce que Mr le Conseiller Mathamel a dit, il comunique d'avoir vu lui aussi qu'il y a des pâturages importants qui pourraient servir pour les génissons et qui vont perdus à cause des défenses. Il est d'avis que ce sera la Commission qui devra étudier cette question et proposer les remèdes à apporter.
En ce qui concerne les observations faites par Mr Manganoni à propos des chantiers de reboisement, il précise de ne pouvoir donner aucun éclaircissement, n'étant pas au courant de la question. Il prie Mr Manganoni de lui citer quelques cas particuliers.
Il Vice Presidente Sig. CUAZ premette che il Consigliere Sig. Manganoni, parlando della questione dei vincoli forestali e della tutela delle foreste, ha portato alcuni esempi che aveva già citato in altre adunanze, esempi di cui non può né intende controllare l'esattezza e dai quali risulta che, attualmente, in Valle d'Aosta vi è una certa quale incompatibilità fra la necessità della tutela delle foreste e le esigenze della pastorizia.
Pone in rilievo che il Consigliere Sig. Manganoni è caduto un po' in contraddizione, in quanto invoca una rigida severità per la tutela delle foreste ed invoca, nel tempo stesso, clemenza e perdono per i contadini che pascolano il loro bestiame in zone vincolate.
Per quanto concerne la Commissione consiliare, di cui si propone la nomina con la mozione in esame, ritiene che detta Commissione possa fare ben poca cosa per risolvere i vari problemi forestali.
Ritiene, invece, che l'organo competente a studiare e risolvere i vari problemi forestali sia il Comitato forestale, del quale fanno parte i rappresentanti dei Comuni nonché vari tecnici competenti nella materia. Fa presente che tale organismo è specificamente indicato per conciliare le opposte esigenze dell'agricoltura e la tutela delle foreste.
Esprime quindi parere che, anziché nominare una commissione consiliare, si debba addivenire alla costituzione del suddetto Comitato forestale regionale e metterlo in grado di funzionare regolarmente.
Per quanto concerne la proposta di modificazione delle vigenti norme forestali, dichiara di nutrire dubbi sulla opportunità di apportare modifiche alle norme vigenti, in quanto il voler semplificare la legislazione attuale, che è assai complessa, potrebbe rendere ancora più difficile l'applicazione delle norme forestali.
Ribadisce che il mezzo migliore consiste nel costituire un Comitato forestale regionale che, come già detto, è l'unico organismo competente ed in grado, con l'appoggio dello Ispettorato agrario regionale, di conciliare gli interessi dell'agricoltura con quelli connessi alla tutela delle foreste, organismo che dovrà siedere quasi in permanenza, in quanto i problemi da risolvere sono molti e continui.
Rammenta che, nell'ordine del giorno dell'adunanza odierna, figura, appunto, iscritta la proposta di regolamento interno recante norme per il funzionamento del Comitato forestale regionale.
L'Assessore Per. Ind. FOSSON si dichiara spiacente di non poter concordare su quanto detto del Vice Presidente del Consiglio Sig. Cuaz, perché la Giunta è favorevole, per una ragione di ordine tecnico, alla nomina di una Commissione consiliare.
Fa presente che, in sede di esame della proposta di regolamento interno recante norme per il funzionamento del Comitato forestale regionale, i Consiglieri potranno rendersi conto che detto regolamento è stato elaborato prendendo a base le disposizioni di una legge soppressa.
Comunica che la Giunta è venuta nella determinazione di accedere alla nomina della Commissione perché la stessa potrà, attraverso i suoi membri, venire a conoscenza dei vari inconvenienti che si verificano attualmente nel territorio della Valle d'Aosta, studiare i punti di frizione che esistono fra la necessità della pastorizia e la tutela delle foreste e proporre, dopo approfondito studio, i provvedimenti atti a conciliare gli interessi contrastanti.
Rammenta che il Vice Presidente stesso, in occasione di una riunione per la costituzione del Comitato forestale regionale ha affermato, in risposta ad una sua domanda specifica, che il regolamento non aveva base giuridica.
Fa presente che la Commissione consiliare dovrà studiare le norme che stabiliscono le competenze e le modalità di funzionamento del Comitato forestale, basandosi non già sulle disposizioni della legge 30 dicembre 1923, n. 3267, ma sulle disposizioni del R. D. 20 settembre 1934, n. 2011.
Osserva che la Commissione, se vorrà variare le competenze previste dal R. D. 20 settembre 1934, dovrà richiamarsi alla legge del 30 dicembre 1923 e predisporre un disegno di legge regionale per la regolamentazione di tale materia ed, elaborare il regolamento interno recante norme per il funzionamento del Comitato foresta le regionale.
Comunica che, per le ragioni suesposte, la Giunta è del parere di nominare una Commissione consiliare per lo studio e l'elaborazione di norme regionali modificative delle vigenti disposizioni in materia di vincoli forestali sui pascoli e per il taglio dei boschi ed alla quale dovrebbe essere, altresì, demandato l'incarico di studiare e di elaborare uno schema di regolamento interno recante norme per il funzionamento del Comitato forestale regionale.
Il Consigliere Sig. MANGANONI dichiara di essere d'accordo su quanto detto dall'Assessore Per. Ind. Fosson e comunica che continuerà a richiamare l'attenzione del Consiglio sui problemi enunciati fino a quando detti problemi non saranno risolti.
Informa di aver potuto constatare più volte quanto sia dura la vita dei contadini e quanto sia dolorosa la loro situazione.
Osserva che una delle loro maggiori preoccupazioni è costituita dai vincoli forestali e ritiene che il Consiglio, se non può far nulla per ottenere la riduzione delle tasse ed imposte di cui sono gravati i contadini, può, peraltro, modificare i vincoli forestali con una legge regionale.
Pone in rilievo che l'affermazione secondo la quale detti vincoli servono ad impedire il depauperamento delle foreste non regge completamente, perché il depauperamento dei boschi non è opera dei contadini ma dei commercianti che distruggono le foreste, abbattendo le piante senza criterio alcuno.
Concorda sulla necessità dell'applicazione di multe in caso di trasgressione delle norme forestali, ma rileva che le multe devono essere comminate e contenute in misura ragionevole (5-10 mila lire) e non in misura esagerata; cita il caso del contadino di Charnpdepraz al quale è stata inflitta la multa di 40 mila lire, somma che assorbe tutto il suo reddito netto di un anno.
Riconosce la necessità di tutelare le foreste, ma ribadisce che non bisogna rovinare le famiglie dei contadini con l'applicazione di multe di importo eccessivo.
Osserva che le leggi forestali vigenti sono troppo complesse e faragginose e rileva l'opportunità dell'emanazione di una legge regionale con pochi articoli stilati in forma chiara e precisa.
Per quanto concerne le Commissioni consiliari, precisa che il funzionamento delle stesse dipende da chi le presiede e ricorda, a comprova, che la Commissione incaricata dello studio di una legge regionale recante agevolazioni particolari per la costruzione di caseifici e quella incaricata di formulare proposte per la concessione di un sussidio fisso mensile ai vecchi bisognosi, hanno espletato il loro lavoro in breve tempo, formulando proposte che sono state approvate dal Consiglio.
Il Vice Presidente Sig. CUAZ ritiene necessario di fare una precisazione, ad evitare che possa essere travisato lo scopo del suo intervento.
Chiarisce di aver affermato che una Commissione consiliare, temporanea, non può risolvere i problemi forestali perché detti problemi sono numerosi e continui.
Concorda con l'Assessore Per. Ind. Fosson che la Commissione consiliare potrà studiare, modificare e perfezionare la proposta di regolamento recante norme per il funzionamento del Comitato forestale e per la sua composizione, ma ribadisce che il Comitato forestale è l'unico organismo di carattere permanente che sia competente a risolvere i numerosi problemi concernenti le foreste ed i vincoli forestali, a dirimere tutte le questioni che interessano il contadino di montagna e a conciliare gli interessi dell'agricoltura con gli interessi connessi alla tutela delle foreste.
Insiste, quindi, sulla necessità della costituzione di un Comitato forestale regionale permanente, per la soluzione di tutte le suddette questioni.
Riconosce, però, che la nominanda Commissione consiliare potrà studiare e perfezionare la proposta di regolamento interno recante norme per il funzionamento del Comitato forestale regionale.
Il Consigliere Geom. G. NICCO, premesso che tutti i Consiglieri sono d'accordo sulla necessità dell'istituzione e del funzionamento del Comitato forestale, rileva che trattasi ora di elaborare e di approvare una legge regionale per adeguare alle esigenze della Valle le disposizioni delle leggi vigenti in materia forestale.
Osserva che la nominanda Commissione consiliare ha, appunto, il compito di elaborare detta legge regionale, dopo aver attentamente studiato la questione e consultato gli organi competenti in materia (Ispettorato forestale regionale ed altri organismi), per adeguare le leggi in materia alle particolari esigenze e condizioni locali.
Concorda con il Vice Presidente Sig. Cuaz che il Comitato forestale sarà l'organo tecnico esecutivo permanente che applicherà e farà applicare la legge ma osserva che spetta alla Commissione consiliare di determinare le competenze e la composizione del predetto Comitato.
Riconosce pure che i problemi da risolvere sono numerosi, continui e di varia natura (vincoli forestali, sistemazione montana e boschiva, ecc.).
Fa presente che, attualmente, lo stesso Ispettorato forestale regionale non può che applicare le norme forestali vigenti.
Per quanto concerne la raccomandazione, fatta dal Consigliere Sig. Manganoni, di applicare le leggi forestali con minor rigidezza, fa presente che la questione concerne l'Assessore all'Agricoltura e Foreste.
Conclude, dichiarando che il Consiglio deve pronunciarsi sulla proposta di nomina di una Commissione consiliare incaricata di studiare la questione dei vincoli forestali e tutti gli altri problemi che interessano l'agricoltura e le foreste ed elaborare un disegno di legge regionale per adeguare alle particolari esigenze e condizioni della Valle d'Aosta la legislazione generale vigente in materia forestale.
Il Presidente, Sig. G. BREAN, rileva che la discussione è stata assai ampia ed esauriente e fa presente che dalla stessa è emerso l'orientamento favorevole della maggior parte dei Consiglieri alla nomina di una Commissione consiliare che, in relazione all'articolo 2 dello Statuto regionale, studi e presenti al Consiglio una legge inspirata a criteri di giustizia e di buon senso, come proposto dal Consigliere Sig. Manganoni nella sua mozione.
Il Presidente, Sig. G. BREAN, pone ai voti, per alzata di mano, l'approvazione della proposta di nomina di una Commissione consiliare per lo studio e l'elaborazione di norme modificative delle vigenti disposizioni in materia di vincoli forestali sui pascoli e per il taglio dei boschi.
Procedutosi alla votazione per alzata di mano, il Presidente accerta e comunica che il Consiglio, ad unanimità di voti favorevoli (Consiglieri presenti e votanti numero quindici) ha approvato la proposta di nomina della Commissione consiliare predetta.
Rileva che il Consiglio deve ancora procedere alla nomina dei membri della Commissione stessa e ricorda che, secondo quanto proposto dall'Assessore Sig. Dayné, i membri dovrebbero essere cinque (tre del gruppo consiliare dell'Union Valdôtaine e due del gruppo consiliare social-comunista) oltre ai due membri di diritto (Assessore alla Agricoltura e Foreste e Assessore all'Industria e Commercio).
Si dà atto che, su proposta del Presidente Sig. G. Bréan, l'adunanza viene sospesa alle ore diciotto e minuti cinque, per dare la possibilità ai Signori Consiglieri di concertarsi sulle designazioni dei Consiglieri da parte dei due gruppi consiliari, e viene riaperta alle ore diciotto e minuti venticinque.
L'Assessore Per. Ind. FOSSON, a nome del gruppo consiliare dell'Union Valdôtaine, propone per la nomina a membri della Commissione i Consiglieri Signori: Cuaz Carlo - Vice Presidente, Mathamel Giovanni e Cheillon Clemente.
Il Consigliere Geom. G. NICCO, a nome del gruppo consiliare social-comunista, propone i Consiglieri Signori: Nicco Anselmo e Manganoni Claudio.
Il Presidente, Sig. BREAN, invita quindi il Consiglio a procedere alla votazione, a schede segrete, per la nomina dei membri componenti della Commissione consiliare di cui si tratta.
Procedutosi alla votazione, a schede segrete, ed allo spoglio dei voti, con l'assistenza degli scrutatori Consiglieri Bottel Giovanni, Nicco Anselmo e Vuillermoz Zeffirino, il Presidente accerta e comunica al Consiglio le seguenti risultanze della votazione:
- Consiglieri presenti e votanti n. 15 (quindici);
- Consigliere Sig. Cuaz Carlo: voti riportati n. 14 (quattordici);
- Consigliere Sig. Manganoni Claudio: voti riportati n. 14 (quattordici);
- Consigliere Sig. Mathamel Giovanni: voti riportati n. 13 (tredici);
- Consigliere Sig. Nicco Anselmo: voti riportati n. 13 (tredici);
- Consigliere Sig. Cheillon Clemente: voti riportati n. 12 (dodici);
- Consigliere Sig. Bottel Giovanni: voti riportati n. 1 (uno);
- Consigliere Sig. Perron Maurizio: voti riportati n. 1 (uno);
- Schede bianche: nessuna.
Il Presidente, visto l'esito della votazione, dichiara che risultano nominati membri della Commissione predetta i Consiglieri Signori: Cuaz Carlo, Manganoni Claudio, Mathamel Giovanni, Nicco Anselmo e Cheillon Clemente, - oltre ai membri di diritto Assessore all'Agricoltura e Foreste - Sig. Dayné Celestino - e Assessore all'Industria e Commercio - Per. Ind. Fosson Pietro.
Il Consiglio prende atto.
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