Oggetto del Consiglio n. 37 del 7 aprile 1954 - Verbale
OGGETTO N. 37/54 - APPROVAZIONE DI ORDINE DEL GIORNO CONCERNENTE LA STRADA STATALE N. 26. (MOZIONE DEL CONSIGLIERE REGIONALE GEOMETRA NICCO GIULIO)
Il Presidente, Avv. Dott. BONDAZ, dichiara aperta la discussione sulla seguente mozione del Consigliere regionale Geom. Nicco Giulio, concernente l'oggetto: "Strada statale n. 26 - proposta di approvazione di ordine del giorno", mozione trasmessa in copia ai Signori Consiglieri con lettera in data 29 marza 1954:
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Al PRESIDENTE del Consiglio della Regione Autonoma della Valle d'Aosta - AOSTA
Il sottoscritto prega la S. V. di voler inserire all'ordine del giorno del prossimo Consiglio la seguente mozione compendiata dall'ordine del giorno di cui in appresso:
Il Consiglio della Regione Autonoma "Valle di Aosta"
premesso che la viabilità della Statale n. 26, soprattutto nel periodo estivo, è già congestionata ed il traffico tende sempre più ad aumentare;
considerato che, con l'atteso previsto traforo del Monte Bianco, detta strada allo stato attuale non sarebbe più atta a soddisfare il maggior traffico che inevitabilmente ne deriverebbe;
ritenuto, d'altra parte, che un'autostrada nel tratto Ivrea-Courmayeur, per evidenti ragioni, danneggerebbe non poco lo sviluppo turistico della Valle, perderebbe il carattere panoramico delle strade di montagna, impedirebbe soprattutto a molti stranieri di conoscere la più bella delle vallate alpine, risulterebbe di costo elevatissimo ed occuperebbe parte dei migliori terreni coltivi di fondo valle già tanto scarsi e ricercati creando nel contempo un ulteriore gravame di nuove servitù;
fa voti ed invita la Giunta regionale
ad interessarsi presso gli organi competenti (Ministero LL. PP. ANAS, ecc.), preposti alla viabilità, perché venga studiata la possibilità di servirsi dell'attuale strada statale n. 26 allargandone la sede in modo da consentire il senso unico e costruendo dove non è possibile l'allargamento, delle varianti con opportune traverse all'entrata ed all'uscita degli abitati, in modo che sia possibile mantenere lungo tutto il suo percorso il senso unico. Tale soluzione permetterebbe altresì la graduale impostazione del lavoro di allargamento della sede stradale e la costruzione delle varianti e delle traverse e creerebbe le premesse per un maggior sviluppo, oltreché turistico, anche industriale e commerciale della Valle.
Châtillon, 24 marzo 1954
F.to: Geom. Nicco Giulio, Consigliere della Valle
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Il Consigliere Geom. G. NICCO, ad illustrazione dell'ordine del giorno soprariportato, riferisce quanto segue:
"Il problema della viabilità è di capitale importanza per la nostra Valle, soprattutto in previsione dei trafori alpini primo fra tutti quello del Monte Bianco che pare ritornato un pio desiderio. Ma quel che è molto strano è il fatto che, su molti giornali e riviste italiane, il problema delle comunicazioni internazionali e dei trafori alpini sia di attualità e molto dibattuto. Non solo, ma da quando nel nuovo Ministero abbiamo alcuni Ministri torinesi di nascita o di elezione (Villabruna, Romita, Saragat ) vediamo l'Amministrazione comunale ed il Consiglio Provinciale o per meglio dire la Giunta Provinciale di Torino muoversi, andare a Roma, trattare sui trafori, sull'autostrada Torino-Ivrea e Val d'Aosta... Salta nuovamente in prima linea il S. Bernardo, ecc. E noi valdostani cosa facciamo? I nostri Senatore e Deputato sono assenti. La Giunta ed il Consiglio regionale idem. Gli enti interessati ed il Turismo mi pare facciano altrettanto o ben poco. Il pericolo al quale andiamo incontro è di trovarci un bel giorno davanti a fatti compiuti e noi sappiamo per esperienza quanto sia difficile far rimangiare alla nostra burocrazia le proprie decisioni soprattutto poi quando si tratta della nostra Regione autonoma che, quando convien loro, per la mentalità anti autonomista delle nostre alte sfere, è volutamente ignorata.
Ho accennato i motivi principali che, secondo il mio modesto parere, mi fanno propendere per la soluzione da me prospettata. Non mi soffermerò su di essi che di sfuggita perché sono intuitivi. Su di un punto però voglio richiamare l'attenzione del Consiglio ed è sul gravissimo danno che l'autostrada apporterebbe alla nostra agricoltura di fondo Valle per le nuove gravissime servitù alla quale questi terreni verrebbero assoggettati e che si aggiungerebbero a tutta quella selva di pali e di linee elettriche, telefoniche e telegrafiche, che intersecano in tutti i sensi il nostro fondo Valle. Si aggiungerebbe tutta una serie di nuove servitù (sottopassaggi, cavalcavia, tombini di irrigazione, cunette, cunettoni, siepi, zone di rispetto di sei metri per parte, ecc.) per terreni occupati in misura notevole per l'autostrada e per tutti i caselli, ecc. Dove andremo a costruire? Cosa ci rimarrà dei già scarsi terreni coltivi di fondo Valle? Come faremo ad impiantare teleferiche, fili a sbalzo? e ai nostri agricoltori verrà riservato solo il profumo della benzina e della nafta bruciata?
Pertanto, mentre sono perfettamente d'accordo che la viabilità venga migliorata, sono altrettanto convinto che occorre salvaguardare quanto più è possibile il nostro patrimonio agricolo, turistico, panoramico ed avere la possibilità di un sempre maggiore sviluppo commerciale, turistico ed industriale.
E con la Giunta ed il Consiglio devono cooperare, oltre ai nostri due parlamentari, anche tutte le amministrazioni di fondo Valle, i centri turistici di maggiore importanza, la stampa locale e di fuori perché il problema sia dibattuto, e tutte le organizzazioni od enti economici della Valle. Muoviamoci finché siamo in tempo. Perché a ben poco valgono le recriminazioni ed il palleggiamento delle responsabilità.
La mia proposta è generica ma il problema deve essere studiato a fondo e rapidamente".
Il Consigliere Geom. G. Nicco pone in rilievo che la costruzione di una autostrada, oltre che costituire nuove servitù, porterebbe via il commercio ai centri di fondo Valle mentre, invece, l'ampliamento dell'attuale sede stradale permetterebbe un traffico più intenso e porterebbe di conseguenza un incremento al commercio. Precisa, infatti, che i turisti ed i viaggiatori, attraversando la Valle d'Aosta, ne ammirerebbero le bellezze, si fermerebbero a prendere qualche cosa nei paesi che attraversano e vedrebbero le antichità e i monumenti romani.
Osserva che il problema sollevato va attentamente e profondamente studiato e che la Regione deve, come già hanno fatto altre provincie, inviare una sua delegazione a Roma per perorare, finché si è a tempo, l'ampliamento dell'attuale strada statale n. 26, anziché la costruzione di una autostrada. Dà lettura di un articolo pubblicato su un giornale quotidiano e rileva l'opportunità che il Consiglio approvi l'ordine del giorno da lui proposto, ritoccandolo eventualmente nella forma.
L'Assessore, Geom. BIONAZ, premette che non è vero che nessuno si sia occupato della questione sulla quale il Consigliere Geom. Nicco Giulio ha richiamato l'attenzione del Consiglio. Precisa, infatti, di essersi personalmente interessato di detta questione presso l'A.N.A.S. e di poter affermare che, per il momento, l'A.N.A.S. ha in programma non già la costruzione di un'autostrada in Valle d'Aosta, ma unicamente l'allargamento della attuale strada statale n. 26, con alcune varianti, salvo per quanto riguarda il tratto Pré St. Didier-Courmayeur, ove verrebbe costruita una autostrada anche per eliminare le numerose curve e tornanti esistenti sul predetto tratto di strada.
Ammette la possibilità eventuale che l'A.N.A.S. possa ritornare sulle sue decisioni, ma osserva che le cose stanno attualmente come ha riferito. Ritiene che l'autostrada Torino-Ivrea-Valle d'Aosta sia caldeggiata dalle autorità di Torino e del Canavese più per facilitare il transito tra Torino e Ivrea che non nell'interesse della Valle d'Aosta.
Il Consigliere Geom. G. NICCO prende atto dell'interessamento opportunamente svolto dall'Assessore ai Lavori Pubblici presso l'A.N.A.S.
Fa, però, presente che ciò non è sufficiente e che bisogna agire tempestivamente e fare un'azione comune, per non dover in seguito pentirsi e fare recriminazioni tardive. Ricorda che, allorquando egli era Assessore ai Lavori Pubblici, l'A.N.A.S. aveva rinviato la costruzione della strada di circonvallazione in Verrès soltanto perché le era stata prospettata l'opportunità di apportare una variante a tale strada. Rileva che l'A.N.A.S. difficilmente ritorna sulle sue decisioni e che quindi è necessario predisporre sollecitamente un piano di massima per l'ampliamento della strada statale n. 26 e di inviarlo all'A.N.A.S. prima che la Azienda stessa abbia elaborato il progetto di costruzione dell'autostrada per la Valle d'Aosta rileva la necessità di fare presente all'A.N.A.S che tale piano corrisponde ai desiderata della popolazione valdostana.
Aggiunge che tutti, Parlamentari, Amministrazione regionale e Amministrazioni comunali, hanno il dovere di interessarsi di tale problema e di svolgere ogni possibile azione utile per l'accoglimento delle richieste della Regione valdostana da parte dell'A.N.A.S.
Il Consigliere Signor BREAN osserva che può darsi che l'A.N.A.S. non abbia ancora predisposto il progetto completo dell'autostrada Savona-Torino-Ivrea-Aosta, ma informa che detta autostrada era già prevista nel piano viabile presentato lo scorso anno a Roma alla Camera. Ritiene, quindi, necessario che sia svolto ogni interessamento per ottenere che si provveda all'allargamento della sede della strada statale n. 26 e non alla costruzione di una autostrada in Valle d'Aosta.
L'Assessore, Geom. BIONAZ, ribadisce che presso l'A.N.A.S. non vi è, per il momento, alcun progetto di costruzione di una autostrada attraverso la Valle d'Aosta e comunica di non essere contrario all'approvazione dell'ordine del giorno proposto dal Consigliere Geom. G. Nicco.
Il Presidente, Avv. Dr. BONDAZ, invita il Consiglio a votare, per alzata di mano, per l'approvazione della mozione presentata dal Consigliere regionale Geom. G. Nicco.
IL CONSIGLIO
ad unanimità di voti (Consiglieri presenti e votanti n. 30)
Delibera
di approvare la mozione presentata dal Consigliere Geom. Nicco Giulio e il relativo ordine del giorno concernente la strada statale n. 26.
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