Oggetto del Consiglio n. 31 del 15 marzo 1954 - Verbale
OGGETTO N. 31/54 - ESAME ED APPROVAZIONE DEL BILANCIO DI PREVISIONE DELLA REGIONE PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO 1954.
Il Presidente, Avv. Dott. BONDAZ, richiamandosi alla discussione avvenuta nell'adunanza del mattino (oggetto n. 22) in merito al progetto di bilancio di previsione della Regione per l'esercizio finanziario 1954, predisposto dalla Giunta regionale, invita il Consiglio a riprendere e a continuare l'esame e la discussione del progetto di bilancio.
L'Assessore Ing. FRESIA esprime parere che, dopo le precisazioni e i chiarimenti forniti nell'adunanza del mattino in merito alla questione del riparto delle entrate erariali tra lo Stato e la Regione, al bilancio preventivo per l'esercizio finanziario 1954 e al conto consuntivo dell'esercizio finanziario 1952, il Consiglio, tenuta presente la possibilità di operare storni nel corso dell'esercizio finanziario, non dovrebbe troppo discutere i singoli stanziamenti, ma esaminare e approvare il bilancio nel suo complesso.
Il Consigliere Sig. MANGANONI comunica di avere chiarimenti da chiedere e osservazioni da formulare su alcune previsioni di bilancio e ritiene, quindi, necessario che il Consiglio esamini dettagliatamente le previsioni del progetto di bilancio.
Il Presidente, Avv. Dott. BONDAZ, osserva che il Consiglio potrebbe limitare l'esame e la discussione agli articoli di entrata o di spesa per i quali siano formulate osservazioni o proposte dai Signori Consiglieri.
Il Consigliere Sig. MANGANONI fa presente di avere osservazioni da fare su alcuni stanziamenti della parte entrata e della parte uscita del progetto di bilancio e ritiene, pertanto, opportuno che l'esame concerna i vari capitoli del bilancio.
Ciò premesso, rileva che a pagina 6 della relazione allegata al progetto di bilancio è detto, per quanto concerne la misura degli acconti concessi alla Regione per gli anni 1951 - 1952 - 1953: "Tali acconti, concordati nella misura annua di lire 500 milioni per ciascuna delle tre annualità predette...".
Chiede se la parola "concordati" significhi che la misura dell'acconto annuo è stata stabilita di comune accordo fra il Governo e la Giunta regionale.
In seguito a risposta affermativa da parte dell'Assessore Ing. Fresia, fa presente che era dovere della Giunta di concordare la misura dell'acconto annuo in una cifra più elevata.
Il Presidente della Giunta, Avv. CAVERI, comunica di avere chiesto, unitamente all'Assessore alle Finanze, una somma molto superiore e di aver ottenuto, solo dopo molte insistenze e pressioni, che l'acconto fosse stabilito in lire 500 milioni annui. Aggiunge che, per l'anno 1954, l'Assessore Ing. Fresia ha chiesto che l'acconto sia concesso nella misura di lire 700 milioni.
Il Consigliere Sig. MANGANONI chiede se la Giunta ha già chiesto la liquidazione della somma risultante dalla differenza fra le quote annue dovute alla Regione e l'acconto di lire 500 milioni.
L'Assessore Ing. FRESIA precisa che tale richiesta non è ancora stata fatta perché la Regione non ha ancora accettato il riparto proposto dal Governo e perché non si può ancora stabilire quale sia l'ammontare delle quote annue di ripartizione entrate erariali di spettanza della Regione.
Il Consigliere Sig. MANGANONI, preso atto di quanto sopra, rileva che a pagina 29 della relazione, fra gli stanziamenti di spesa della categoria agricoltura e foreste, risulta iscritta la voce: "Spese per il funzionamento e l'attrezzatura della Scuola regionale di agricoltura di Aosta: lire 44.250.000".
Fa presente che, come risulta dai verbali delle adunanze consiliari, egli ha sempre insistito affinché il bilancio dell'Assessorato all'Agricoltura fosse compilato con criteri di larghezza, ma osserva che ritiene eccessiva, anche in rapporto al numero degli allievi, la spesa relativa all'attrezzatura della Scuola di agricoltura, tenuto presente che già nel bilancio dello scorso anno sono state stanziate lire 30 milioni per tale voce.
L'Assessore Geom. ARBANEY precisa che nello stanziamento di lire 44.250.000 sono comprese le spese per il funzionamento (lire 12 milioni) oltre che per l'attrezzatura della Scuola, le spese per la costruzione di fabbricati rurali, per la sistemazione del piazzale e per la costruzione di lavanderia.
Ricorda che lo scorso anno è stato costruito un laboratorio per le analisi del latte ed informa che le somme che risulteranno eventualmente disponibili a fine esercizio saranno, secondo le necessità, stornate a favore di altri articoli del bilancio. Aggiunge che la Scuola di agricoltura difetta tuttora di macchinario e di attrezzatura.
Il Consigliere Sig. MANGANONI rammenta che già lo scorso anno era stato stanziato un fondo per la concessione di borse di studio a giovani valdostani in condizioni di bisogno e frequentanti la Scuola di agricoltura e informa di avere sentito lamentele a proposito delle assegnazioni delle borse di studio. Comunica, infatti, di essere a conoscenza che sarebbe stata rifiutata la borsa di studio a un allievo che appartiene a una famiglia composta di sette o otto figli e che possiede in tutto quattro mucche.
L'Assessore Geom. ARBANEY fa presente che l'assegnazione delle borse di studio è avvenuta in base alle norme del regolamento a suo tempo approvato dal Consiglio regionale. Rileva che, a sensi di tale regolamento, sono esclusi dalla concessione delle borse di studio i giovani che non appartengono a famiglie di agricoltori e i giovani, figli di agricoltori, le cui famiglie abbiano terreni per un reddito catastale dominicale imponibile annuo che superi le lire trecento. Aggiunge che il numero dei figli non viene preso in considerazione agli effetti dell'assegnazione delle borse di studio.
Il Consigliere Sig. MANGANONI dichiara di concordare sulla necessità di osservare il regolamento; dichiara, però, di ritenere che una famiglia composta del padre, della madre e di sette o otto figli e che sia proprietaria di sole quattro mucche debba rientrare nella categoria delle famiglie povere e debba quindi, considerarsi bisognosa.
L'Assessore Geom. ARBANEY osserva che lo scorso anno le borse di studio - il cui numero è limitato - sono state tutte assegnate; ciò che non è avvenuto quest'anno, pur essendo state assegnate a tutti gli allievi che si trovano nelle condizioni prescritte e che ne hanno fatto richiesta.
Comunica di essere a conoscenza che l'unico allievo al quale è stata rifiutata la borsa di studio appartiene a una famiglia che ha acquistato la proprietà Champ Rottard.
Il Consigliere Sig. BERTHOD informa che la proprietà Champ Rottard è stata ceduta alla famiglia di cui si tratta ad un fortissimo prezzo ed esprime la sua meraviglia per il fatto che detta famiglia abbia chiesto la borsa di studio regionale per il figlio.
Il Consigliere Sig. CUAZ si dichiara d'avviso che occorra stanziare tutti i fondi che risultano necessari per la Scuola regionale di agricoltura. Constata, però, con rammarico, che vi è dell'assenteismo per quanto concerne la frequenza di detta Scuola; infatti, i giovani che la frequentano, invece di essere numerosi, come sarebbe augurabile, sono appena in numero sufficiente per il funzionamento ridotto della Scuola stessa.
Osserva che l'Amministrazione regionale ha fatto quanto ha potuto per incrementare la frequenza di detta Scuola istituendo anche borse di studio. Rileva, però, che ciò non è stato sufficiente perché, per coprire i posti, si sono dovuti ammettere orfanelli già ricoverati presso la Casa della Provvidenza di Châtillon.
Precisa che tale assenteismo non fa certamente onore agli agricoltori valdostani e prospetta l'opportunità che anche i Comuni siano invitati a contribuire alla formazione del fondo occorrente per le borse di studio, indipendentemente dal fatto che i singoli Comuni abbiano o no allievi alla Scuola di agricoltura. Ritiene che i Comuni, partecipando finanziariamente alla istituzione del fondo predetto, sarebbero invogliati e spronati a fare pressioni presso qualche famiglia di agricoltori, specialmente presso quelle bisognose, affinché mandino i loro figli alla Scuola di agricoltura.
Lamenta che, mentre l'Amministrazione regionale fa ogni sforzo per migliorare e perfezionare l'agricoltura della Valle, vi è dell'assenteismo da parte degli agricoltori per quanto concerne la Scuola di agricoltura.
L'Assessore Dott. BERTHET riferisce che l'assenteismo delle famiglie di agricoltori, e conseguentemente la carenza di allievi alla Scuola di agricoltura, sono dovuti a varie cause ed essenzialmente alle seguenti due ragioni.
Anzitutto, gli agricoltori sono restii a mandare i loro figli alla Scuola regionale di agricoltura di Aosta perché, al compimento dei corsi, tale Scuola non rilascia un titolo di studio. Comunica, a questo proposito, di essere a conoscenza che ben ventiquattro ragazzi valdostani frequentano la Scuola di agricoltura di Lombriasco, diretta dai Salesiani, scuola che rilascia un titolo di studio.
Osserva poi che la seconda causa è costituita dalla questione della età prescritta per l'ammissione alla Scuola.
Rileva, infatti, che alla Scuola di agricoltura sono ammessi i ragazzi che hanno compiuto il quattordicesimo anno di età, perché, oltre che applicarsi allo studio, gli allievi debbono anche lavorare.
Fa presente che quest'anno la Direzione della Scuola ha ammesso anche ragazzi di tredici anni ed osserva che il Direttore gli ha però riferito che tali allievi, per la loro giovane età, sono alquanto gracili e deboli e sopportano con stento le fatiche del lavoro e la vita del collegio.
Rileva che, effettivamente, i nostri agricoltori tengono molto a mandare i loro figli a una Scuola che rilasci un titolo di studio, forse anche perché tale titolo dà la possibilità di continuare gli studi, il che è un po' in contrasto con lo scopo che si prefiggono l'Amministrazione regionale e la Scuola di Agricoltura, che è quello di formare dei bravi agricoltori.
Comunica di avere sempre assistito agli esami annui degli allievi della Scuola di agricoltura e di poter affermare che i risultati conseguiti sono ottimi, considerando anche il fatto che gli esami vengono sostenuti in lingua francese.
L'Assessore Geom. ARBANEY informa che, in base ad una statistica fatta dall'Assessorato alla Pubblica Istruzione, risulta che sono i grandi proprietari che inviano i loro figli a frequentare la Scuola di agricoltura, mentre i piccoli proprietari non li mandano perché hanno bisogno del lavoro dei ragazzi durante il periodo estivo.
Cita alcuni casi di ragazzi che, dopo aver frequentato la Scuola per un anno, sono stati avviati ad altro lavoro, e casi di ragazzi, figli di grandi proprietari, i cui genitori, avendone bisogno per i loro alpeggi durante il periodo estivo, li lasciano frequentare la scuola solo nel periodo invernale.
Osserva che è necessario che i frequentanti abbiano una certa età e ritiene che sarebbe opportuno istituire un corso preparatorio - ad esempio, una sesta e una settima classe elementare - attraverso il quale i giovani che intendono poi frequentare la Scuola di agricoltura possano formarsi una certa quale preparazione, che faciliterebbe loro lo studio presso la Scuola di agricoltura.
Rileva che gli allievi imparano non solo ad essere bravi agricoltori, ma imparano altresì assai bene la lingua francese nonché l'educazione, che difetta alquanto nei paesi di montagna.
Fa presente che la Direzione della Scuola, pur applicando la necessaria disciplina, ha idee abbastanza larghe, tanto è vero che i giovani che lo desiderano possono recarsi a casa la domenica.
Comunica che il Direttore, considerato che molti agricoltori hanno necessità di avere a casa i loro figli durante il periodo estivo, ha prospettato la possibilità di istituire corsi della durata di dieci mesi consecutivi, per lasciare liberi gli allievi durante il periodo estivo.
Rileva, però, che durante il periodo estivo gli allievi imparano nozioni diverse da quelle che imparano nel periodo invernale.
Fa presente che alla fine dei corsi la Direzione della Scuola regionale di Agricoltura rilascia agli alunni meritevoli, un certificato attestante il buon esito degli studi.
L'Assessore Dott. BERTHET, richiamandosi all'accenno fatto dal Consigliere Sig. Cuaz, circa gli orfanelli della Casa della Provvidenza di Châtillon, osserva che trattasi di ragazzi illegittimi che avendo superato il quattordicesimo anno di età e non potendo essere ammessi all'Istituto "Don Bosco", di Châtillon perché i posti erano già coperti, sono stati avviati alla Scuola di agricoltura per una loro provvisoria sistemazione.
Precisa, su richiesta del Consigliere Dott. Dujany, che i giovani frequentanti la Scuola di agricoltura sono in tutto una cinquantina.
Il Consigliere Sig. MANGANONI rileva che, a pagina 31 della relazione allegata al progetto di bilancio, figurano, fra le previsioni di spesa della categoria Ufficio Turismo e Sovraintendenza Antichità Monumenti e Belle arti, le seguenti: "Spese per la pubblicità turistica: L. 7 milioni" e "Spese per la propaganda turistica: lire 25 milioni", in totale lire 32 milioni.
Richiama, in proposito, quanto già ebbe a dire nella adunanza del mattino e ritiene che tali stanziamenti siano esagerati tanto più che, mentre la Amministrazione regionale fa molta propaganda per incrementare l'afflusso dei turisti in Valle d'Aosta, gli albergatori praticano prezzi proibitivi, per cui i turisti ripartono dalla Valle d'Aosta con impressioni molto belle per le nostre montagne, ma molto cattive per i prezzi e le condizioni praticate dagli alberghi, ai quali l'Amministrazione regionale viene in aiuto con la concessione di rilevanti contributi.
Raccomanda vivamente all'Assessore al Turismo di voler esercitare un controllo sui prezzi praticati nei grandi alberghi, prezzi che sono esorbitanti, mentre i prezzi praticati dalle pensioni in genere sono, invece, moderati.
Passando poi all'esame delle altre previsioni di spesa di tale categoria, constata che allo stanziamento: "Spese per iniziative turistiche e per contributi ai Comitati locali per il turismo" è prevista la spesa di lire 12 milioni. Pur concordando, su tale stanziamento di somma, ritiene che non debba essere spesa soltanto per l'incremento del turismo nei centri che hanno già una attrezzatura turistica, ma che debba servire anche per creare una attrezzatura nei Comuni ove il turismo non si è ancora affermato e ove non vi è la possibilità di costruire alberghi e di acquistare la necessaria attrezzatura.
Il Consigliere Sig. BREAN protesta contro la sistematica abitudine, da parte del Consigliere Sig. Manganoni, di boicottare le iniziative tendenti allo sviluppo del turismo. Precisa che tutti i Consiglieri sono concordi nell'approvare i fondi necessari per l'agricoltura. Osserva, però, che se l'agricoltura è un ramo importante, per l'economia della Valle, il turismo ne è il complemento.
Ricorda che il Consiglio ha discusso per varie ore il modo di superare la crisi agricola e di risolvere il problema dello smercio dei prodotti agricoli.
Fa presente che, nel periodo estivo, gli agricoltori hanno la possibilità di vendere il latte ai turisti fino a 100 lire al litro e che un tale rendimento è molto superiore a quello che si può avere lavorando il latte nei caseifici. Rileva, quindi, che il turismo è molto vantaggioso anche, per l'economia agricola. Il Consigliere Sig. MARCHESE comunica di avere sempre sostenuto la necessità di potenziare l'attrezzatura alberghiera in Valle d'Aosta e, a sostegno di tale necessità, informa che ultimamente un direttore di una clinica gli osservò che la Valle d'Aosta ha delle bellezze naturali incomparabili, ma manca di attrezzatura alberghiera.
Il Presidente della Giunta, Avv. CAVERI, per quanto concerne la propaganda turistica, comunica che la Regione siciliana ha impiantato in una via centrale, di Roma, ove hanno sede molte agenzie, un ufficio turistico di pubblicità e di propaganda lussuosissimo, che fa una ottima impressione a tutti i turisti che si recano nel detto ufficio per informazioni.
Osserva che coloro i quali sostengono che le somme preventivate dall'Amministrazione regionale, per la pubblicità e per la propaganda turistica, sono esagerate, farebbero bene a visitare il predetto ufficio e constaterebbero che la Regione siciliana non ha lesinato i fondi per le spese di pubblicità e di propaganda. Ritiene che anche la Regione "Valle d'Aosta" debba impiantare simili uffici a Roma, a Milano e in altri centri importanti per far conoscere la Valle d'Aosta che è ancora ignorata da molti.
Ribadisce, in proposito, quanto già detto in precedenti adunanze e cioè che da un parallelo tra il livello di vita dei contadini residenti nei centri turistici e il livello di vita dei contadini residenti nelle zone povere, dove il turismo manca completamente, si constata che le condizioni di vita dei primi sono molto più agiate in confronto a quelle degli altri. Contrappone, a. titolo di esempio, la popolazione di Courmayeur, benestante, a quella di Valsavaranche, che conduce una vita misera. Rileva che è indispensabile che vi siano i contadini, ma osserva che, come giustamente dichiarato dal Consigliere Sig. Brean, l'agricoltura deve essere integrata dall'industria e dal turismo se si vuole che siano migliorate le condizioni di vita della popolazione rurale.
Il Consigliere Sig. CUAZ ricorda di avere già detto altra volta che risulta, - dal computo della spesa media giornaliera, calcolata secondo il numero delle giornate di presenza dei turisti in Valle, - che il turismo porta nella Regione capitali per l'ammontare di circa tre miliardi annui. Ritiene che, di fronte a un apporto di introiti così rilevante, sia fuori luogo lesinare le spese per la propaganda turistica.
Il Consigliere Sig. BREAN dichiara che vi sono ancora nuove e grandi possibilità di afflusso turistico; in proposito, fa presente che il Trentino e l'Alto Adige sono visitati essenzialmente da turisti provenienti dalla Lombardia e dalla Liguria e fa presente che, essendo tali Regioni molto più vicine alla Valle d'Aosta, è certo che detti turisti verrebbero nella nostra Regione se si facesse una maggior propaganda.
Pone in rilievo che l'incremento del turismo torna a vantaggio dell'economia generale della Valle d'Aosta. Ritiene che si debba, quindi, sviluppare ulteriormente il turismo nelle zone già conosciute e valorizzare le località ancora sconosciute, nonché favorire il turismo popolare che porta dei benefici ai contadini.
Mr le Conseiller CHEILLON remarque que dans les centres touristiques le campagnard a des bénéfices parce qu'il peut vendre les produits agricoles et même à des prix élevés, tandis que dans les localités ou il n'y a pas de tourisme le campagnard n'a aucun bénéfice, parce qu'il n'a pas la possibilité de vendre ses produits.
Il Consigliere Sig. MANGANONI chiarisce che i Consiglieri del gruppo socialcomunista non sono contrari al turismo ma al sistema con cui si intende sviluppare il turismo in Valle d'Aosta, in quanto essi vorrebbero favorire lo sviluppo del turismo popolare e non solo lo sviluppo del gran turismo, come viene fatto attualmente.
Precisa che, se si persiste in tale sistema, si incrementerà sempre più il turismo nei grandi centri, come ad esempio Courmayeur, la cui popolazione ha già un tenore di vita elevato, e non si farà nulla per i piccoli Comuni, ove non vi è ancora turismo; cita, ad esempio, le zone di Arnaz, Allain e altre ancora prive di buone strade e le cui popolazioni continuano ad avere un basso tenore di vita.
Rileva che gli operai e gli impiegati di secondo ordine, i quali durante l'anno economizzano, con sacrificio, una modesta somma per poter passare dagli otto ai quindici giorni in montagna, non possono, indubbiamente, alloggiare nei grandi alberghi dei centri turistici, ma solo in locande e pensioni o in una o due camere in qualche piccolo Comune. Osserva che bisogna, perciò, attrezzare convenientemente i piccoli Comuni, aiutando i contadini a sistemare qualche camera, e fare tutto quanto è possibile per incrementare il turismo popolare.
Fa presente che si rende necessario valorizzare, fra altre, la Valle di Valsavaranche e ricorda che, a tal uopo, è indispensabile che sia risolta una volta per sempre la famosa questione dei "pontons" nella frazione Norat, di Introd, per dare la possibilità agli automezzi di grande portata di transitare sulla strada che porta da Introd a Valsavaranche.
Riferisce che i grandi alberghi non danno profitto ai contadini, perché fanno i loro approvvigionamenti fuori Valle, a mezzo di camions, mentre, invece, le locande, le pensioni e il turista che prende in affitto camere, per un breve soggiorno estivo della sua famiglia, dànno un beneficio diretto ai contadini, in quanto acquistano il latte, le patate, le uova e altri prodotti agricoli.
Aggiunge che anche gli attendamenti e le colonie portano un beneficio diretto ai contadini e ritiene che dovrebbero essere, quindi, favoriti.
Osserva che soltanto con l'incremento del turismo popolare si darà la possibilità a tutti i Comuni della Valle d'Aosta di svilupparsi turisticamente.
Ricorda di avere già sottolineato che l'esosità dei prezzi praticati da alcuni grandi alberghi sono controproducenti per il turismo e raccomanda nuovamente all'Assessore al turismo di voler vigilare affinché i grandi alberghi applichino prezzi abbordabili.
Fa presente che, mentre l'Amministrazione regionale fa molta pubblicità per invogliare i turisti a venire in Valle d'Aosta, la strada statale si trova, in molti tratti, in uno stato deplorevole. Formula viva raccomandazione all'Assessore al turismo di voler intervenire presso l'A.N.A.S. affinché provveda con urgenza alla sistemazione della strada statale e disponga affinché i lavori siano eseguiti a tempo debito, in modo che non si verifichi l'inconveniente dello scorso anno, in cui la circolazione stradale era ostacolata dai lavori in corso in piena stagione estiva.
L'Assessore Per. Ind. FOSSON, pur condividendo in parte il punto di vista del Consigliere Signor Manganoni, dichiara che, per quanto concerne il turismo popolare, non si può affermare che si deve sviluppare solo il turismo popolare, perché vi è una corrente di turisti che è abituata a frequentare solo i centri turistici di rinomanza internazionale.
Fa presente che occorre, quindi, incrementare il grande turismo per le zone già attrezzate e creare e sviluppare il turismo popolare in tutte le altre zone della Valle.
Comunica che a Courmayeur, nei giorni di domenica, durante il periodo estivo, giungono oltre sessanta-settanta torpedoni di piccoli turisti, i quali, in pratica, nessun beneficio portano alla popolazione e agli albergatori, in quanto recano con sè i viveri necessari.
Dichiara di non condividere le critiche fatte dal Consigliere Sig. Manganoni al sistema seguito dall'Assessorato al turismo perché, in effetti, i sussidi regionali, approvati a suo tempo dal Consiglio, sono stati concessi essenzialmente per la costruzione di piccoli alberghi in varie località della Valle, ad esempio, Brissogne, Gignod, St. Barthélemy, ecc. Osserva che non si può, quindi, affermare che l'Amministrazione regionale non abbia favorito il turismo popolare. Precisa che i grandi alberghi sorti al Breuil e a Courmayeur non hanno beneficiato dei sussidi regionali ed aggiunge che, d'altra parte, il Consiglio regionale, nel deliberare la concessione di sussidi per il potenziamento dell'attrezzatura alberghiera in Valle d'Aosta, ha stabilito che il sussidio da concedersi, per la costruzione di un albergo, non può superare un determinato limite, il che è garanzia che i fondi non possono essere accaparrati per la costruzione di uno o due grandi alberghi.
Su rilievo del Consigliere Sig. Manganoni, precisa che l'albergo "La Jolie Bergère" non può essere classificato tra i grandi alberghi ed è sorto in una zona che deve essere valorizzata.
L'Assessore Dott. BERTON informa il Consigliere Sig. Manganoni che, mentre per la costituzione di aziende autonome di soggiorno è prescritta l'esistenza, nella località, di alberghi e di una farmacia, per la costituzione di Comitati locali per il turismo non è posta alcuna condizione.
Per quanto concerne l'esosità dei prezzi praticati da certi albergatori, comunica che sono già in corso controlli da parte dell'Ufficio regionale del turismo, tanto è vero che a un albergatore del Breuil è stata imposta la restituzione al cliente di denaro percepito in più di quanto previsto dalla tariffa.
Per quanto concerne i lavori di riparazione della strada statale, osserva che l'Assessorato al turismo ha già sollecitato l'A.N.A.S. ad eseguire i lavori con ogni possibile urgenza.
Il Consigliere Sig. MANGANONI prende atto dei chiarimenti forniti dall'Assessore Dott. Berton e, passando all'esame dello stanziamento "Spese per l'esecuzione di lavori per la conservazione dei monumenti romani e medioevali: lire 33 milioni", dichiara che i Consiglieri del gruppo social-comunista non sono contrari allo stanziamento di somme per la conservazione dei monumenti romani e delle antichità; rileva, però, che la somma preventivata in tale stanziamento è eccessiva, se si considera che molte sono le opere di pubblica necessità di cui è necessaria e urgente l'esecuzione nel territorio della Regione.
Raccomanda che i lavori di scavo archeologico, che vengono eseguiti nei vari punti della Città, abbiano sollecito corso per non intralciare la circolazione stradale come è avvenuto nella Via Vevey, in cui la circolazione è stata ostacolata per parecchi mesi dallo steccato di recinzione dello scavo, costruito per la tutela della incolumità pubblica.
A proposito della voce "Spese per la tutela del paesaggio: lire 4 milioni", ricorda che si era detto che sarebbe stato elaborato un progetto di legge regionale recante norme per la limitazione e la disciplina della pubblicità stradale e chiede notizie in merito a tale progetto di legge.
Il Presidente della Giunta, Avv. CAVERI, comunica che la regolamentazione della pubblicità stradale è una questione molto complessa, anche dal lato giuridico.
Il Consigliere Sig. MANGANONI richiama ancora l'attenzione del Consiglio sulla previsione: "Spese per l'esecuzione di lavori di risanamento di quartieri popolari, in relazione alla valorizzazione di monumenti romani in Aosta: lire 10 milioni".
Rammenta che l'Amministrazione regionale ha già acquistato in Aosta parecchi fabbricati vecchi da demolire, per risolvere il problema della viabilità stradale.
Fa presente di concordare sull'eventuale acquisto di altri vecchi fabbricati, qualora la demolizione degli stessi si renda indispensabile per la costruzione immediata di una nuova arteria, ma dichiara di non essere del parere, invece, che si acquistino vecchi fabbricati da demolirsi in futuro per la apertura di nuove arterie, la cui realizzazione non sia prossima.
Il Presidente della Giunta, Avv. CAVERI, riferendosi ai rilievi formulati dal Consigliere Signor Manganoni in merito allo stanziamento di spesa di lire 33 milioni per la conservazione dei monumenti romani e medioevali, premette, anzitutto, che ben poche persone finora hanno inteso l'importanza dei lavori per la valorizzazione urbanistica e archeologica della Città di Aosta e delle zone cittadine aventi interesse archeologico.
Pone in rilievo che il problema urbanistico della città di Aosta è strettamente connesso al problema archeologico della Città stessa ed informa che nella vecchia amministrazione comunale prefascista soltanto il deputato Charrey - allora Sindaco di Aosta - aveva avuto una giusta visione dei problemi archeologici e urbanistici cittadini. Fa presente che quei pochi lavori di abbellimento della Città, realizzati dalla vecchia Amministrazione comunale, sono appunto opera del Sindaco Charrey.
Precisa, infatti, che il predetto Sindaco ha fatto costruire il tratto di portico sito a levante del Municipio, dalla Piazza al lato nord del Teatro Municipale, ha fatto elevare il monumento a St. Anselme e ha fatto costruire il viale Xavier de Maistre.
Ribadisce che il piano regolatore della Città di Aosta non può essere attuato se non si tiene conto dei problemi archeologici della Città.
Per quanto concerne gli scavi, informa che sono stati eseguiti scavi a mezzogiorno della Cattedrale allo scopo di trovare e isolare il muro meridionale del foro. Comunica che, effettivamente, sono stati scoperti i due archi di ingresso del foro e, a levante, un bellissimo muro romano che si ritiene possa essere l'inizio del muro perimetrale meridionale del foro.
Riferisce che, alcuni mesi or sono, la casa Chappuis, prospiciente il piazzale della Cattedrale e avente l'ingresso in via Mgr. De Sales, è stata gravemente danneggiata da un incendio, per cui i proprietari della casa stessa hanno offerto in vendita l'immobile all'Amministrazione regionale rendendosi conto dello scarso valore dell'immobile, sia per i gravi danni arrecati dall'incendio, sia perché tale casa è soggetta a vincoli archeologici, sia ancora perché era previsto l'abbattimento della casa stessa per ingrandire il piazzale prospiciente la cattedrale.
Precisa che la Giunta ha approvato, in via d'urgenza, l'acquisto di tale casa con deliberazione n. 2839, in data 30 dicembre 1953, che è inclusa nell'elenco delle deliberazioni sottoposte alla ratifica del Consiglio nell'udienza odierna.
Fa presente che gli scavi saranno proseguiti lungo il muro di mezzogiorno della predetta casa, per vedere se vi sia traccia del muro meridionale del foro e per trovare il muro di fondamento di due tempietti romani a sud della "maison téologale", che è situata sulle fondamenta di un grande tempio.
Comunica che a ponente della Cattedrale sorgeva un tempio principale il quale, probabilmente, aveva sul lato di mezzodì altri due piccoli templi.
Informa che sono stati pure eseguiti scavi per liberare l'arco interrato del ponte romano di Aosta e che i lavori eseguiti finora hanno servito a mettere in luce la magnifica spalla destra di sostegno del ponte. Precisa che i lavori hanno dovuto, però, essere sospesi perché, per poter mettere in luce anche la spalla sinistra, occorre prima deviare, con opportune opere, come da progetto in corso di elaborazione, le acque di due canali che confluiscono alla conceria Rivolin.
Ricorda che gli scavi eseguiti nell'appezzamento di terreno di proprietà regionale, situato dietro il Palazzo delle Poste, hanno messo in luce i resti di una casa patrizia romana, i resti di una fognatura, che potrebbe servire di modello per la costruzione delle moderne fognature, nonché due soglie in pietra e due pavimenti in marmo di vari colori in perfetto stato di conservazione. Fa presente che trattasi di resti molto interessanti e di grande importanza dal lato archeologico, come è stato posto in rilievo anche da alcuni giornali romani.
Segnala il particolare interesse del bellissimo libro Civiltà sepolte, dell'Editore Einaudi.
Ritornando agli scavi del foro, comunica che è necessario eseguire scavi nel giardino situato a nord della casa parrocchiale della Cattedrale per liberare e mettere in luce tutta la facciata del lato nord del porticato del foro, come pure nelle cantine di via Croix de Ville per liberare la parte di ponente del portico, che è ancora intatta.
Ribadisce il concetto che i problemi archeologici sono inscindibilmente collegati ai problemi urbanistici e del piano regolatore della Città e devono essere presi in esame con serietà; rileva che gli scavi servono a porre in luce e in valore opere antiche per abbellire la Città.
Comunica che un grande viale, della larghezza di venti metri, costeggerà il lato meridionale delle mura romane, abbellito da "pelouse" verdi e fiori, comunica che il Sindaco di Aosta, un tempo piuttosto scettico sull'utilità degli scavi archeologici, è ora convinto della necessità degli scavi stessi.
Fa presente che, da parte di alcuno, è stato fatto l'appunto all'Amministrazione regionale di non essersi interessata anche della archeologia dei Salassi. Precisa che sono state fatte molte ricerche per scoprire le tombe dei Salassi, ma che le scoperte fatte finora concernono soltanto tombe neolitiche messe in luce a Villeneuve e a Champdepraz.
Riferisce che uno studioso francese ha eseguito scavi in un gran numero di cimiteri degli antichi Franchi ed ha trovato materiale che gli è servito per scrivere due volumi sull'arte, sugli usi e sui costumi degli antichi Franchi.
Formula l'augurio che possano essere demolite quanto prima le vecchie case site a ridosso delle mura romane di levante, fra via Plouves e Via Vevey, sia perché trattasi di quartieri malsani, sia perché in tal modo si allargherà la sede stradale e si abbellirà la Città mettendone in risalto le vecchie mura romane.
Osserva che in tutti gli Stati si è affrontato il problema del risanamento dei quartieri malsani e della costruzione di case nuove in zone soleggiate.
Rileva che la casa popolare regionale, di cui il Consiglio, su proposta dell'Assessore ai Lavori Pubblici, ha approvato la costruzione, non sarà che la prima, delle molte case che saranno costruite in Aosta per alloggiarvi le famiglie da sfrattarsi dalle demolende vecchie case dei quartieri malsani. Sottolinea la necessità urgente del risanamento del quartiere malsano compreso tra il Bazar e la Casa Bruno e del ghetto di via Folliez.
Esprime la fiducia che si possa, quanto prima, addivenire al risanamento di detti quartieri.
Il Consigliere Sig. MANGANONI fa presente di non avere sottovalutato l'importanza dei problemi archeologici, ma di avere solo inteso porre in rilievo che vi sono ora problemi più urgenti da affrontare; ad esempio, la apertura di nuove vie cittadine per decongestionare il traffico stradale nelle vie principali della Città.
Il Presidente della Giunta, Avv. CAVERI, ricorda al Consigliere Sig. Manganoni che il Consiglio ha stanziato 50 milioni per i lavori di continuazione della via Festaz, dalle mura romane di levante sino al Viale Garibaldi, a nord del campo sportivo. Aggiunge che, in un secondo tempo, la via Festaz sarà proseguita anche verso ponente, fino alla Torre del Lebbroso.
Il Consigliere Sig. MANGANONI dichiara di concordare con il Presidente della Giunta, Avv. Caveri, sulla urgente necessità del risanamento dei quartieri malsani e della costruzione di case popolari.
Rileva, in proposito, che a pagina 32 della relazione al progetto di bilancio è iscritta, al titolo II (Movimento di Capitali), la spesa: "Versamento all'Istituto Case popolari ammontare mutui contratti con la Cassa Depositi e Prestiti per costruzione di case popolari: lire 120 milioni"; chiede quando avrà inizio la costruzione delle case popolari da finanziare con tale stanziamento di spesa.
Il Presidente della Giunta, Avv. CAVERI, comunica che l'Amministrazione regionale ha dato garanzia sulle proprie imposte ex provinciali per la stipulazione di mutui con la Cassa Depositi e Prestiti per l'importo suddetto, per conto e nell'interesse del locale Istituto per le Case Popolari.
Il Presidente, Avv. Dott. BONDAZ, osserva che alla parte entrata, titolo II "Movimento di Capitali", vi è, all'articolo 44, la contropartita di tale spesa (Mutui con la Cassa Depositi e Prestiti per conto Istituto case popolari: lire 120 milioni).
L'Assessore Geom. ARBANEY precisa che trattasi non soltanto di concessione di garanzia, ma di mutuo da contrarsi direttamente dall'Amministrazione regionale con la Cassa Depositi e Prestiti nell'interesse dell'Istituto Case popolari, mutuo garantito con delegazioni sulle sovrimposte ex provinciali. Osserva che la stipulazione del suddetto mutuo pregiudica la possibilità della stipulazione di futuri mutui per lavori di diretto interesse della Amministrazione regionale.
Il Presidente della Giunta, Avv. CAVERI, sottolinea l'opportunità del finanziamento di opere mediante l'accensione di mutui con la Cassa Depositi e Prestiti, previa concessione di garanzia sulle sovrimposte ex provinciali, anche per finanziare lavori di interesse diretto dell'Amministrazione regionale.
Il Presidente, Avv. Dott. BONDAZ, chiede se qualche Consigliere abbia osservazioni da fare sugli stanziamenti di somme iscritte nella parte entrata del bilancio.
Il Consigliere Sig. MANGANONI constata che al Capo II - Entrate straordinarie - Categoria 1° - Entrate diverse - è prevista all'art. 42 (Prodotto pene pecuniarie per contravvenzioni forestali) una entrata di sole lire 1000.
Fa presente che sarebbe lieto che venisse diminuito l'importo delle multe ai contadini che contravvengono alle norme sui vincoli forestali (pascolo capre). Chiede se, ed in quale misura, le guardie forestali beneficino, degli importi delle multe e ammende per contravvenzioni alle vigenti disposizioni forestali.
L'Assessore Geom. ARBANEY fa presente che trattasi di stanziamento e di previsione iscritta in bilancio per memoria.
Il Presidente, Avv. Dott. BONDAZ, comunica che gli importi delle pene pecuniarie per contravvenzioni forestali sono generalmente versate all'Ufficio del Registro, in contabilità erariali.
Chiede se qualche Consigliere abbia osservazioni o rilievi da formulare sugli stanziamenti della parte II (Spese) del bilancio.
Il Consigliere Sig. MANGANONI rileva che all'art. 1, lettera b) "Anticipazioni di cassa", della Parte Spesa, è prevista la somma di lire 1.008.680 e chiede a quanto ammontino attualmente le anticipazioni di cassa.
L'Assessore Ing. FRESIA comunica che le anticipazioni di cassa ammontano attualmente a lire 1.350.000.000.
L'Assessore Geom. ARBANEY rileva che al Capo II (Spese obbligatorie straordinarie). - Categoria VII - Agricoltura - art. 165 - è prevista la spesa di lire 100 milioni per contributi ai contadini per la costruzione di fabbricati rurali.
Ritiene opportuno, in proposito, comunicare al Consiglio i seguenti dati relativi alle domande di sussidio per costruzione di fabbricati rurali pervenute dal 1951 in poi all'Assessorato all'Agricoltura e all'ammontare dei fondi erogati a tutt'oggi per sussidi dall'Amministrazione regionale:
SITUAZIONE STATISTICA AL 28-2-1954
Anno |
Ammontare Fondi |
N. domande |
Fondi erogati |
Fondi disponibili |
Fondi ancora necessari |
1951 |
60.000.000 |
156 |
60.000.000 |
- |
- |
1952 |
215.000.000 |
523 |
215.000.000 |
- |
- |
1953 |
200.000.000 |
382 |
146.690.000 |
53.310.000 |
- |
1953 |
- |
526 |
da esaminare |
- |
157.000.000 |
- |
- |
19 |
respinte |
- |
- |
L'Assessore Geom. ARBANEY informa che, - ammontando a 157 milioni la spesa necessaria per l'elargizione di sussidi in base alle domande pervenute entro il 1953 e considerato che lo stanziamento di spesa iscritto all'art. 165 del bilancio 1954 è di Lire 100 milioni, - occorrerà impegnare parte dello stanziamento corrispondente del bilancio del prossimo esercizio finanziario per fronteggiare la spesa necessaria per la elargizione dei sussidi richiesti entro l'anno 1953.
Il Consigliere Sig. MANGANONI comunica di aver sentito lamentele per il notevole ritardo con cui si provvede al pagamento dei sussidi a coloro che hanno costruito o ricostruito fabbricati rurali.
Pone in rilievo che molti contadini, sapendo di poter contare sull'aiuto dell'Amministrazione regionale, hanno contratto debiti per la costruzione o la ricostruzione di fabbricati rurali e raccomanda all'Assessore Geom. Arbaney di voler accelerare, per quanto possibile, il pagamento dei sussidi regionali, disponendo, quanto meno, per la corresponsione di acconti a quei contadini ai quali non sia possibile, per la deficitaria situazione finanziaria attuale della Regione, elargire l'intera somma dovuta.
Chiede, quindi, all'Assessore Geom. ARBANEY se, dopo ultimata la costruzione o la ricostruzione dei fabbricati rurali, siano effettuate visite in luogo per accertare che i fabbricati siano effettivamente adibiti ad usi rurali e non ad altri scopi.
Informa di essere a conoscenza che l'Amministrazione regionale ha concesso un rilevante sussidio per la costruzione di un fabbricato in Comune di Bionaz e che di tale fabbricato una sala è stata adibita ad uso di cinematografo ed un'altra a sede di dopolavoro.
Ritiene che il privato che costruisce un fabbricato rurale con l'aiuto dell'Amministrazione regionale non possa destinare il fabbricato stesso se non a usi della propria azienda agricola. Chiede all'Assessore Geom. Arbaney di accertare se quanto segnalato per il Comune di Bionaz corrisponda al vero e di voler invigilare affinché inconvenienti di tale genere non abbiano più a verificarsi in avvenire.
L'Assessore Geom. ARBANEY precisa che la visita, da parte del tecnico dell'Assessorato all'Agricoltura, viene effettuata due volte all'anno e, quindi, al massimo ogni sei mesi.
Fa presente che, per molte domande di sussidio pervenute nel 1952, i progetti delle opere sono stati presentati soltanto nel corso dell'anno 1953 e che, in molti casi, all'atto della presentazione del progetto le opere sono già eseguite.
Osserva che ciò è dovuto al fatto che i tecnici incaricati della elaborazione dei progetti adempiono il loro mandato con ritardo. Comunica che i contadini più diligenti si premurano di venire presso l'Assessorato all'Agricoltura per assicurarsi che la loro pratica sia in regola e, allorquando mancano o il progetto o altri allegati richiesti, vengono invitati a far pervenire sollecitamente all'Assessorato i documenti stessi.
Per quanto concerne la liquidazione dei sussidi, dà assicurazione che gli importi dei sussidi dovuti per i lavori eseguiti, a tutto dicembre 1953, sono stati già liquidati. Fa presente che rimangono da liquidare le quote a saldo dei sussidi a coloro che non hanno segnalato la ultimazione delle opere.
Informa che il tecnico effettua le visite con serietà e coscienza, in quanto accerta se il proprietario ha del bestiame, se il fabbricato ha il fienile e i locali per la conservazione dei prodotti agricoli, oltre ai vani di abitazione occorrenti. Precisa che il tecnico, - se ha dei dubbi fondati che uno o più locali siano adibiti ad altri usi, - propone che sia ridotto proporzionalmente il sussidio e, in altri casi, fa sottoscrivere una dichiarazione con cui i beneficiari del sussidio si impegnano a non cambiare la destinazione dei locali per la durata di almeno dieci anni.
Comunica che accerterà se quanto fatto presente dal Consigliere Sig. Manganoni corrisponda alla realtà e ne riferirà al Consigliere interrogante.
Il Consigliere Sig. NICCO Anselmo pone in rilievo che gli onorari richiesti dai Geometri incaricati della elaborazione dei progetti dei fabbricati rurali da costruire o da ricostruire corrispondono, in qualche caso, al 4% in altri casi al 3% e in altri casi ancora al 2% dell'ammontare delle opere per le quali viene chiesto il sussidio all'Amministrazione regionale.
Prospetta l'opportunità che l'Assessorato alla Agricoltura intervenga al fine di ottenere che i progettisti applichino una minore misura percentuale fissa, che non incida eccessivamente sull'importo dei sussidi regionali.
L'Assessore Geom. ARBANEY concorda sul rilievo formulato dal Consigliere Sig. Nicco Anselmo comunica di essere a conoscenza che alcuni tecnici hanno presentato parcelle corrispondenti persino al 5% dell'ammontare della spesa preventivata. Informa di essersi interessato della questione e di avere scritto, a tale proposito, una lettera al locale Collegio dei Geometri, richiedendo di conoscere la misura delle tariffe che i Geometri erano autorizzati ad applicare e proponendo una riduzione delle tariffe, trattandosi generalmente di progetti di massima.
Fa presente di ritenere che, per la elaborazione di un progetto completo, con relativi allegati, computo metrico estimativo, analisi di prezzi, disegni, ecc., dovrebbe spettare al Geometra progettista, fino ad una spesa di lire 4 milioni, un onorario corrispondente al 10% dell'importo del sussidio regionale, oltre al rimborso delle spese sostenute per il rilascio di certificati catastali.
Informa che il. Collegio dei Geometri ha precisato che, trattandosi di contratti bilaterali fra i progettisti e gli interessati, tale norma non poteva essere accettata, anche perché alcuni progetti di opere comportano spese superiori ai 5 o 6 milioni.
Osserva che, su 200 milioni di sussidio concessi nel 1953, applicando tale percentuale, l'importo degli onorari dei Geometri si aggirerebbe sui 20 milioni di lire.
Aggiunge però che, in genere, i progetti redatti dai tecnici non sono dettagliati e completi, ma consistono, più che altro, in una relazione, in un sommario computo metrico estimativo e in un disegno; quasi sempre manca il capitolato d'appalto e non è prevista la direzione e la assistenza ai lavori.
Il Consigliere Sig. NICCO Anselmo chiede se non sia possibile dare incarico ad uno o più tecnici dell'Amministrazione regionale della redazione dei progetti per la costruzione e la ricostruzione dei fabbricati rurali sussidiabili. Dichiara, comunque, di essere favorevole alla proposta, fatta dall'Assessore Geom. Arbaney, di corrispondere al progettista un onorario pari al 10% dell'importo del sussidio regionale.
L'Assessore Geom. ARBANEY rileva che, per la elaborazione dei progetti comportanti una spesa superiore ai 4 milioni, la tariffa da applicare è quella normale.
Per quanto concerne la prospettata possibilità di incaricare alcuni tecnici dell'Amministrazione regionale della elaborazione dei progetti di cui si tratta, osserva che, a parte il fatto della attuale scarsità di personale tecnico, si verrebbe a togliere il lavoro ai tecnici liberi professionisti, il che è molto delicato.
Il Presidente della Giunta, Avv. CAVERI, comunica che quanto lamentato dal Consigliere Signor Nicco Anselmo corrisponde effettivamente al vero poiché, prima dell'inizio della seduta odierna, è venuto a conoscenza di abusi commessi da alcuni tecnici liberi professionisti. Informa di aver appreso, tra altro, che un Geometra, prima di iniziare la pratica di richiesta di sussidio, aveva pattuito con l'interessato un onorario pari al 50% dell'importo del sussidio regionale.
Osserva che tali fatti sono gravissimi e prega il Consigliere Sig. Nicco Anselmo di conferire privatamente con l'Assessore Geom. Arbaney e di presentare un esposto, segnalando all'Amministrazione regionale i casi più gravi di cui è a conoscenza. Assicura che la Giunta regionale non mancherà di intervenire e di adottare i provvedimenti necessari.
Il Presidente, Avv. Dott. BONDAZ, constatato che nessun altro Consigliere ha osservazioni da fare in merito al progetto del bilancio di previsione della Regione per l'esercizio finanziario 1954, invita il Consiglio a procedere alla votazione, per alzata di mano, per l'approvazione del bilancio stesso.
Il Consigliere Sig. MANGANONI, a nome dei Consiglieri del gruppo social-comunista, fa la seguente dichiarazione di voto: "Noi, pur approvando il bilancio come è stato presentato dalla Giunta, dichiariamo, però, di astenerci dall'esprimere il voto, non nei confronti della Giunta, ma come protesta verso il Governo che non concede alla Valle d'Aosta l'autonomia finanziaria e i fondi ai quali la Valle ha diritto".
Mr. le Conseiller PERRON fait la déclaration suivante: "J'approuve le bilan qui a été présenté par la Junte, tout en protestant énergiquement contre le système de sabotage du Gouvernement qui étrangle l'autonomie de la Vallée d'Aoste".
IL CONSIGLIO
ritenuta la urgente necessità di provvedere alla approvazione del bilancio di previsione della Regione per l'esercizio finanziario 1954;
considerato che, in relazione al sensibile aumento verificatosi nei prezzi dei materiali e nel costo della mano d'opera e dei lavori, il gettito della quota di ripartizione delle entrate erariali, già assegnata alla Regione per l'esercizio finanziario 1950 (in esecuzione del Decreto del Presidente della Repubblica n. 1206, in data 28 dicembre 1950), è assolutamente insufficiente per il finanziamento delle spese obbligatorie ordinarie e straordinarie e ricorrenti, in rapporto alle necessità attuali dei numerosi ed onerosi servizi di istituto per legge devoluti alla Regione;
tenuto presente l'ammontare annuo delle entrate per tributi riscossi dallo Stato nel territorio della Regione (compreso il provento dei monopoli) nonché l'ammontare annuo delle spese per gli onerosi servizi trasferiti alla competenza amministrativa della Regione e gravanti ora a carico del bilancio regionale;
ritenuto che le spese annue obbligatorie per i soli servizi scolastici, già a carico dello Stato, ammontano a circa Lire 550 milioni;
ritenuto che le entrate locali, ordinarie e straordinarie, sono iscritte in bilancio nelle misure massime prevedibili, mentre le spese previste dai vari Assessorati sono state necessariamente ridotte in misura sensibile per contenerle nei limiti, purtroppo assai ristretti, delle prevedibili entrate, al fine di assicurare il pareggio del bilancio;
ritenuto che, - pur impostando gli stanziamenti passivi del bilancio secondo criteri di economia e pur prevedendo di finanziare le spese straordinarie mediante i proventi straordinari degli stabilimenti speciali di St. Vincent, iscritti nella misura annua massima prevedibile e di non sicura realizzazione - il gettito annuo della quota di ripartizione delle entrate erariali tra lo Stato e la Regione non può essere richiesto e iscritto in misura inferiore a Lire 1 miliardo e 800 milioni, misura già richiesta ed iscritta nel bilancio dell'esercizio finanziario 1953;
considerato che, ai sensi del 3° comma dell'articolo 50 dello Statuto regionale, il riparto definitivo delle entrate erariali fra lo Stato e la Regione e l'ordinamento finanziario definitivo della Regione saranno approvati con legge dello Stato, in accordo con la Giunta regionale;
ritenuto che, con disegno di legge già approvato dal Senato e in corso di esame innanzi alla Camera dei Deputati, è previsto che l'esercizio finanziario statale corrisponda all'anno solare (dal 1° gennaio al 31 dicembre), come previsto per le Regioni e per tutti gli altri Enti pubblici territoriali;
ad unanimità di voti favorevoli (Consiglieri presenti n. 20; votanti n. 17; astenutisi dalla votazione n. 3), con dichiarazione di astensione dalla votazione da parte dei Consiglieri Signori Manganoni Claudio, Nicco Anselmo e Vacher Candido, e con dichiarazione di voto favorevole da parte del Consigliere Signor Perron Maurizio;
delibera
1°) di approvare, in conformità al progetto predisposto dalla Giunta, nei singoli stanziamenti e nel suo complesso, il bilancio di previsione della Regione per l'esercizio finanziario 1954, che prevede, nel complesso ed in pareggio, l'ammontare di L. 3.934.976.873 per le entrate e di L. 3.934.976.873 per le uscite secondo le sottoriportate risultanze finali, riassunte nel riepilogo allegato al bilancio;
2°) di autorizzare, in sede di previsione e salvo successivo accertamento con eventuale modifica di bilancio, la iscrizione in bilancio - parte Entrata - della somma di Lire 1 miliardo e 800 milioni quale ammontare della quota di spettanza della Regione, per l'anno 1954, a titolo di ripartizione delle entrate erariali fra lo Stato e la Regione a' sensi degli articoli 12 e 50 dello Statuto speciale della Regione;
3°) di autorizzare, per l'anno 1954, l'accertamento e la riscossione, secondo le leggi in vigore, delle entrate e dei tributi locali previsti nella parte Entrata del bilancio e di spettanza della Regione e degli Enti ed Uffici soppressi, i cui servizi sono stati trasferiti alla Regione e gestiti direttamente dall'Amministrazione regionale, ai sensi di legge;
4°) di autorizzare, per l'anno 1954, l'applicazione al terzo limite delle sovrimposte provinciali sui terreni, sui fabbricati e sui redditi agrari, secondo le leggi in vigore;
5°) di autorizzare, per l'anno 1954, l'applicazione dell'addizionale all'imposta sulle industrie, commerci, arti e professioni, con le aliquote dell'1,75% per i redditi di categoria B e dell'1,40% per i redditi di categoria C1;
6°) di stabilire che gli storni dei fondi fra i vari stanziamenti di bilancio nonché l'approvazione, l'impegno e l'erogazione delle spese non a calcolo siano approvati, nei limiti delle previsioni di bilancio, con deliberazioni del Consiglio o della Giunta, secondo le rispettive competenze di materia approvate con provvedimento consiliare n. 89, in data 28 luglio 1949;
7°) di autorizzare l'Assessore alle Finanze ad ordinare, con ordini di pagamento scritti e motivati, il pagamento delle spese concernenti i salari spettanti a operai e a manovali provvisori, addetti a lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria di strade, di stabili e di monumenti, il pagamento delle spese concernenti i salari al personale di fatica a paga oraria o giornaliera addetto ai vari servizi regionali, nonché il pagamento delle spese, anche straordinarie, che siano state preventivamente deliberate con autorizzazione esplicita alla liquidazione mediante emissione di ordini di pagamento;
8°) di autorizzare, per l'anno 1954, sull'articolo 177 del bilancio, la spesa di lire trenta milioni per le finalità previste dalla deliberazione consiliare n. 150, in data 29-12-1949, concernente provvedimenti intesi a favorire il miglioramento della edilizia locale, spesa da erogarsi con deliberazioni della Giunta, secondo le modalità previste dalla predetta deliberazione consiliare e successive modificazioni;
9°) di autorizzare, per l'anno 1954, sull'articolo 169 del bilancio, la spesa di lire quaranta milioni per le finalità previste dalla deliberazione consiliare n. 65, in data 3 agosto 1951, concernente provvedimenti intesi a favorire l'acquisto di macchinario da parte di artigiani, piccole aziende artigiane e cooperative di artigiani e di lavoratori, spesa da erogarsi con deliberazioni della Giunta, secondo le modalità previste dalla predetta deliberazione consiliare;
10°) di autorizzare, per l'anno 1954, sull'articolo 165 del bilancio, la spesa di lire cento milioni per le finalità previste dalla deliberazione consiliare n. 51, in data 2 agosto 1951, concernente provvedimenti intesi a favorire la costruzione, la ricostruzione, la sistemazione ed il riattamento di fabbricati rurali, spesa da erogarsi con deliberazioni della Giunta, secondo le modalità previste dalla predetta deliberazione consiliare e successive modificazioni;
11°) di autorizzare, per l'anno 1954, sull'articolo 151 del bilancio, la spesa di lire cento venti milioni per le finalità previste dalle deliberazioni consiliari n. 52, in data 2 agosto 1951, e n. 23, in data 7 aprile 1951, concernenti rispettivamente provvedimenti intesi a favorire la costruzione di impianti di irrigazione a pioggia e di fertirrigazione e provvedimenti intesi a favorire la costruzione, il prolungamento, l'ampliamento e la riparazione di canali di irrigazione, spesa da erogarsi con deliberazioni della Giunta, secondo le modalità previste dalle predette deliberazioni consiliari e successive modificazioni;
12°) di autorizzare, per l'anno 1954, sull'articolo 153 del bilancio, la spesa di lire cinque milioni per le finalità previste dalla deliberazione consiliare n. 43, in data 12 aprile 1950, concernente provvedimenti intesi a favorire e ad incrementare la costruzione e l'ampliamento di fabbricati per latterie sociali e turnarie, spesa da erogarsi con deliberazioni della Giunta, secondo le modalità previste dalla predetta deliberazione consiliare e successive modificazioni;
13°) di autorizzare, per l'anno 1954, sull'articolo 163 del bilancio, la spesa di lire dieci milioni per le finalità previste dalla deliberazione consiliare n. 10, in data 3 febbraio 1950, concernente provvedimenti intesi a favorire l'acquisto di macchine e di attrezzi agricoli e a favorire il miglioramento dell'attrezzatura dei caseifici, spesa da erogarsi con deliberazioni della Giunta, secondo le modalità previste dalla predetta deliberazione consiliare e successive modificazioni;
14°) di autorizzare, per l'anno 1954, sull'articolo 150 del bilancio, la spesa di lire otto milioni per le finalità previste dalla deliberazione consiliare n. 82, in data 5 ottobre 1951, concernente provvedimenti intesi a favorire la costruzione ed il riattamento di strade poderali e vicinali, spesa da erogarsi con deliberazioni di Giunta, secondo le modalità previste dalla predetta deliberazione consiliare.
---
RISULTANZE RIASSUNTIVE E FINALI DEL BILANCIO DI PREVISIONE DELLA REGIONE PER L'ESERCIZIO FINANZIARIO 1954
ENTRATE
a) Entrate ordinarie
1) |
Rendite patrimoniali |
L. |
10 581 072 |
||
2) |
Provento 9/10 dei canoni di concessione sulle acque |
L. |
213.000.000 |
||
3) |
Proventi diversi |
L. |
36.586.001 |
||
4) |
Tasse, diritti e imposte |
L. |
149.608.800 |
||
5) |
Provento quota di riparto entrate erariali |
L. |
1.800.000.000 |
||
L. |
2.209.775.873 |
b) Entrate straordinarie
1) |
Entrate straordinarie diverse |
L. |
801.000 |
||
2) |
Proventi degli Stabilimenti speciali di St. Vincent |
L. |
950.000.000 |
||
L. |
950.801.000 |
||||
Totale entrate effettive |
L. |
3.160.576.873 |
c) Movimento di capitali
1) |
Mutui passivi |
L. |
150.000.000 |
||
L. |
150.000.000 |
d) Contabilità speciali
1) |
Partite di giro |
L. |
438.000.000 |
||
2) |
Contabilità speciali |
L. |
186.400.000 |
||
L. |
624.400.000 |
||||
Totale entrate |
L. |
3.934.976.873 |
SPESE
a) Spese obbligatorie ordinarie
1) |
Oneri patrimoniali |
L. |
28.600.000 |
||
2) |
Spese generali |
L. |
257.710.000 |
||
3) |
Sanità ed Igiene |
L. |
50.620.001 |
||
4) |
Lavori Pubblici |
L. |
319.228.000 |
||
5) |
Istruzione Pubblica |
L. |
523.600.000 |
||
6) |
Assistenza e Beneficenza |
L. |
118.500.000 |
||
7) |
Agricoltura |
L. |
165.900.000 |
||
8) |
Industria e Commercio |
L. |
11.411.000 |
||
9) |
Turismo e Antichità |
L. |
58.100.000 |
||
10) |
Sicurezza Pubblica |
L. |
1.115.000 |
||
L. |
1.534.784.001 |
b) Spese obbligatorie straordinarie
1) |
Oneri patrimoniali |
L. |
9.000.000 |
||
2) |
Spese generali |
L. |
23.652.496 |
||
3) |
Sanità ed Igiene |
L. |
1.500.000 |
||
4) |
Lavori Pubblici |
L. |
635.001.000 |
||
5) |
Istruzione Pubblica |
L. |
17.900.000 |
||
6) |
Assistenza e Beneficenza |
L. |
1.000.000 |
||
7) |
Agricoltura |
L. |
388.000.000 |
||
8) |
Industria e Commercio |
L. |
100.900.000 |
||
9) |
Turismo e Antichità |
L. |
81.000.000 |
||
L. |
1.257.953.496 |
c) Spese facoltative ordinarie
1) |
Spese generali |
L. |
57.700.000 |
||
2) |
Sanità ed Igiene |
L. |
1.500.000 |
||
3) |
Lavori Pubblici |
L. |
55.000.000 |
||
4) |
Istruzione Pubblica |
L. |
11.840.000 |
||
5) |
Assistenza e Beneficenza |
L. |
35 330 000 |
||
6) |
Agricoltura |
L. |
2.375.000 |
||
7) |
Industria e Commercio |
L. |
15.050.000 |
||
8) |
Turismo e Antichità |
L. |
22.000.000 |
||
L. |
200.795.000 |
d) Spese facoltative straordinarie
1) |
Spese generali |
L. |
22.000.000 |
||
2) |
Sanità ed Igiene |
L. |
200.000 |
||
3) |
Lavori Pubblici |
L. |
18.050.000 |
||
4) |
Istruzione Pubblica |
L. |
13.700.000 |
||
5) |
Assistenza e Beneficenza |
L. |
1.000.000 |
||
6) |
Agricoltura |
L. |
500.000 |
||
7) |
Industria e Commercio |
L. |
5.000.000 |
||
8) |
Turismo e Antichità |
L. |
66.000.000 |
||
L. |
126.450.000 |
||||
Totale spese effettive |
L. |
3.119.982.497 |
II°) MOVIMENTO DI CAPITALI
1) |
Quota ammortamento mutui |
L. |
594.376 |
||
2) |
Acquisto beni e affrancazioni |
L. |
190.000.000 |
||
L. |
190.594.376 |
III°) CONTABILITA' SPECIALI
1) |
Partite di Giro |
L. |
438.000.000 |
||
2) |
Gestioni speciali |
L. |
186.400.000 |
||
L. |
624.400.000 |
||||
Totale Spese (Uscita) |
L. |
3.934.976.873 |
______