Trascrizione informale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 5 del 14 gennaio 1972 - Resoconto

OGGETTO N. 5/72 - Acquedotto comunale di Aosta. Pozzo in Regione Mont Fleury. (Interpellanza)

Dujany (D.P.) - Il Consiglio Comunale di Aosta, in data 12 luglio 1971 decideva la costruzione di un nuovo pozzo di Mont Fleury e relativa vasca di carico.

Deliberava di approvare il progetto di costruzione del nuovo pozzo con una spesa complessiva di 75 milioni e di provvedere all'esecuzione delle varie opere e di acquistare i relativi terreni. Quindi si davano inizio ai lavori.

Il 21 dicembre 1971 la Giunta comunale ritornava sull'argomento del nuovo pozzo di Mont Fleury, incaricava il Dr. Ing. Peretti - Ordinario di geologia e mineralogia presso il Politecnico di Torino - di esprimere un parere in merito al posizionamento del pozzo di Mont Fleury; di imputare la spesa di 300 mila lire prevista per questa perizia.

I lavori sono in corso. L'acqua non è ancora agibile. Mi sono preoccupato di intervenire immediatamente presso il Medico regionale e presso gli Uffici regionali di analisi delle acque affinché - d'altra parte già l'avrebbero fatto spontaneamente, ma l'ho voluto fare direttamente per evitare dimenticanze - quell'acqua fosse diligentemente analizzata prima di essere immessa al consumo e, successivamente, tenuta sotto controllo.

Non vorrei che tutto questo "battage" sia stato originato da alcuni interessi privati, anziché da interessi di carattere generale.

Quindi mi pare doveroso rassicurare la popolazione che l'acqua, diciamo, ricavata dal pozzo di Mont Fleury non sarà immessa al consumo della popolazione se non dopo una diligente ed accurata analisi da parte degli Uffici e delle autorità preposte a questo servizio.

Ramera (D.C.) - Ma, io ho presentato questa mia interpellanza e direi sì per un interesse privato, di essere cittadino di Aosta, e di non avere il rischio, dopo aver evitato anni orsono, quando ero seduto sui banchi del Consiglio comunale che mi si propinasse l'acqua al cloro, di avere adesso la disgrazia di bere acqua cadaverica... Perché ci sarebbe da fare dello spirito, parecchio! Ne ho sentite di tutti i colori di battute, addirittura c'era chi diceva: "attenzione adesso bevo mia bisnonna o mia zia".

Ma quello che mi stupisce - qui naturalmente non si accusa nessun organo regionale, per carità - però, che un Consiglio comunale abbia deliberato, progettato, acquistato terreni in una zona dove ci sarebbe stato da aprire piuttosto bene gli occhi.

Ieri, caso strano, la televisione, sembrava quasi un anticipo a questa interpellanza di oggi, alle 13 di ieri faceva vedere una inchiesta sulle acque minerali, dove, seguendo le leggi tutt'ora in corso, basterebbe una analisi all'anno e mi son sentito, ad un dato momento, un medico di grido dire che un batterio solo in 24 ore ne genera 360 miliardi, in 24 ore! per cui, ad un dato momento, mi sono preoccupato, tanto più che in questo battage o polemica tra geologici e taluni medici io ho visto - dato che sono stati intervistati entrambi i gruppi della radio - ho visto che ad un dato momento - io non so a chi dar ragione, naturalmente, se ho presentato l'interpellanza è perché volevo avere cognizioni ben precise - però, ad un certo momento ho visto un medico che ha risposto: "ma noi ci rifacciamo ad una legge del 1800 e qualche cosa" - quasi che tutta la campagna che si sta facendo adesso sugli inquinamenti fosse già avvenuta nel 1800 e quindi ci fossero tutti i provvedimenti in merito.

Quindi, naturalmente, io mi stupisco. Non mi stupisco mai degli amministratori perché gli stessi errori possono accadere a voi perché, praticamente, ogni assessorato ha dei tecnici che, alle volte, possono anche essi sbagliare.

Però, prima di fare una spesa di questo genere, il Comune di Aosta - che poi quando sta male di salute arriva alla mamma Regione per farsi finanziare opere, operette varie - io dico, ad un dato momento prima di spendere 80milioni e correre i rischi, che ci sono rischi, perché in una situazione analoga a Diano Marina ci sono stati oltre 200 morti per un pozzo sbagliato e fatto nelle adiacenze di un cimitero. Ci sono stati oltre 200 morti!!

Ora mi rifiuto, come cittadino di Aosta - non come Consigliere regionale - come cittadino di Aosta, di avere un rubinetto che domani mi possa dare questo bel servizio!

Per questo io ho chiesto al Presidente - nella sua qualità di Prefetto - di intervenire.

Ma quando il Comune di Aosta mi viene a dire, attraverso la parola del Presidente, che adesso è stato affidato lo studio, la consulenza a questo studioso, a questo Professore esimio del Politecnico di Milano, che dice già il rovescio in partenza - cioè non so neanche quello che dirà quello di Torino, ma quello di Milano dice già una cosa - anche lui non so su quali basi - però pone il dubbio.

Quindi, ad un dato momento, io dico che prima di aver fatto tutte queste opere avrebbero dovuto andarci cautamente, perché altrimenti andrà ancora a finire che avremo speso 80 milioni e dovremo chiudere il pozzo per evitare altri pericoli.