Oggetto del Consiglio n. 250 del 9 ottobre 1972 - Resoconto
OGGETTO N. 250/72 - Acquisto terreni e immobili vari. (Discussione generale)
Montesano (P.S.D.I.) - Secondo quanto è stato stabilito questa mattina il Consiglio è chiamato a rivedere gli oggetti 15-16-17-18 e 19 che trattano di acquisti vari.
Io aprirei una discussione di carattere generale sul contesto, è vero, e in base agli interventi che sono stati fatti questa mattina per dopo passare alla deliberazione oggetto per oggetto.
Dujany (D.P.) - Stamane avevamo proposto il rinvio ad oggi pomeriggio su richiesta del Consigliere Dolchi e su approvazione del Consiglio in maggioranza degli oggetti interessanti l'acquisto di determinate quantità di terreni siti nella città di Aosta e in altri Comuni della Regione.
Proponiamo ancora di riproporre all'approvazione del Consiglio, l'approvazione di questi oggetti per l'acquisto di terreni o di fabbricati.
Però non possiamo dimenticare che il Comune di Aosta unanimemente in questa, il 5 ottobre ha deciso l'acquisto di un'ingente quantità di terreni siti nella città di Aosta utilizzando la legge 865.
Quindi esisterebbero in teoria e in pratica due criteri di valutazione nell'acquisizione di aree situate nella stessa città.
Un criterio in base alla trattativa secondo i metodi tradizionali usati dall'Amministrazione regionale e un altro criterio adottato dal Consiglio comunale di Aosta in base alla legge 865.
Stante così le cose si proporrebbe per l'avvenire, superata la discussione e l'approvazione di questi argomenti oggetto dell'ordine del giorno, la nomina di una Commissione consiliare o di Giunta per lo studio di un adattamento della legge nazionale 865 alla situazione locale, in quanto questa legge tanto discussa ha un criterio di valutazione, di acquisizione delle aree che come vi dicevo questa mattina male si adatta alla nostra situazione particolare locale.
D'altra parte riteniamo in base allo Statuto, noi abbiamo la competenza di poter modificare quella parte di legge interessante alla valutazione dei terreni, in base all'articolo 3 dello Statuto lettera c) in cui abbiamo potestà integrativa sulla espropriazione per pubblica utilità, per opere non a carico dello Stato.
Quindi mi pare di avere, così, abbastanza chiaramente, sinteticamente dato un risultato di quanto è stato oggetto di una riunione di Capigruppo avvenuta poco fa e che ha stabilito un certo comportamento in base all'oggetto in discussione e un comportamento in base alla situazione che verrà a verificarsi nel futuro e da un comportamento che dovrà seguire l'Amministrazione regionale nei riguardi dei Comuni e nei riguardi della sua Amministrazione nel futuro.
Dolchi (P.C.I.) - Avevamo chiesto questa mattina il rinvio di questi cinque argomenti perché ritenevamo che fossero di una importanza tale che meritassero l'attenzione da parte dei colleghi capigruppo come è avvenuto, dalle sedici in avanti e meritassero l'attenzione della Giunta, perché ritenevamo che un riesame potesse evitare l'approvazione di acquisti con il vecchio sistema tradizionale, così le chiama il Presidente della Giunta, cioè con la trattativa privata senza l'utilizzazione degli strumenti che la legislazione italiana fornisce alle pubbliche amministrazioni. Ma soprattutto chiedevamo il rinvio perché siamo preoccupati dalla difformità, e ne ha accennato anche il Presidente dalla difformità, e ne ha accennato anche il Presidente della Giunta, cui gli Enti Pubblici trattano i cittadini e per la difformità con cui gli Enti Pubblici si presentano di volta in volta al cittadino proprietario quando intendono acquisire terreni.
Questa mattina avevo fatto delle considerazioni che l'Assessore Chantel ha definito "generiche", ma erano tali proprio perché il mio intervento chiedeva solo il rinvio degli argomenti, non volevo scendere nel merito dei singoli provvedimenti.
Adesso che è stato deciso da parte dei capigruppo di portare lo stesso in discussione questi argomenti, a nome del Gruppo Comunista e altri colleghi lo faranno per i singoli argomenti, vorrei motivare il nostro voto contrario.
Voto contrario dovuto non tanto alla somma dei singoli argomenti che di volta in volta poi esamineremo, quanto per una questione di principio.
Il Presidente credo mi vorrà scusare se argomentando il nostro voto contrario, la nostra posizione sul punto n. 15 farò necessariamente dei confronti coi punti 16-17-18 e 19 che poi non farò più nell'esame dei singoli articoli.
Direi che l'argomento n. 15 per la modesta entità dell'importo non meriterebbe forse un lungo dibattito, lo merita legato agli altri quattro punti proprio per la considerazione che ho già fatto questa mattina e che ancora andrò a fare.
Per il punto n. 15 non c'è perizia e il Consiglio e il Consiglio è chiamato a deliberare su dei prezzi ritenuti congrui, tenuto conto degli altri acquisti nella zona.
L'obiezione che facciamo è di carattere generale, non è proprio per l'entità della cifra pari a un pranzo delle feste del Casinò di St. Vincent o pari a una iscrizione pubblicitaria su un giornale tedesco, sudafricano con la scritta "visitate la Valle d'Aosta"; non è quindi l'entità della cifra, è una questione di principio; la questione di principio che forse più chiaramente posso spiegare facendo il confronto con l'oggetto n. 16, questione di principio che riguarda soprattutto la necessità e sono d'accordo con l'intervento del collega Andrione di stamattina di creare una uniformità di applicazione e quindi un metro comune per tutte le iniziative per acquisizione di terreni e di immobili si deve portare avanti e l'Amministrazione Regionale e qualsiasi Comune della Regione valdostana.
Anche per questo oggetto non c'è una valutazione, non c'è una perizia, c'è la considerazione che lo stesso prezzo ed anche prezzi superiori sono stati corrisposti e dalla Giunta Bionaz nel 1967 e dall'attuale Giunta per terreni viciniori a quello di Via Chambéry che è l'oggetto di acquisto per la costruzione della Caserma dei Carabinieri e quindi l'utilizzazione del Palais Roncas.
Voglio ribadire subito e lo diremo all'oggetto n. 16 che non siamo affatto contrari alla costruzione della Caserma dei Carabinieri, ricordo che 10 anni fa quando ero Sindaco di Aosta, già allora si erano prese e Chantel che era stato Assessore pochi anni prima se lo ricorda - erano stati presi contatti col Demanio Militare per l'eliminazione della polveriera per l'utilizzazione di quei terreni, per altri insediamenti di interesse delle Forze Armate e che addirittura si era messo nel complesso del discorso, si era messo in discussione anche la Caserma Chiarle e un eventuale sovrappasso della Via Lexert.
Quindi non siamo affatto contrari alla sistemazione della caserma.
Potremo semmai discutere se in una zona centrale vadano ubicati gli uffici di interesse pubblico e forse la caserma, gli alloggiamenti, la mensa e gli alloggi per quei sottufficiali che alle volte non trovano sistemazione nella caserma stessa sono obbligati adesso a pagare, a pagare un affitto a libero mercato che eventualmente sia ubicato in zona anche più periferica, ma questo è un altro discorso.
La questione di principio è che noi non siamo contrari all'utilizzazione del Palais Roncas che rimarrebbe libero dopo il trasferimento e la costruzione della caserma dei carabinieri.
Ecco, ma quello che non è stato detto perché non c'è la perizia è che il valore del terreno, il valore del terreno è stato concordato a trattativa privata con sistema tradizionale dice il Presidente della Giunta, io sono d'accordo senza tener conto che nel frattempo che è dal 22 ottobre 1971 in vigore la legge 865, senza tener conto che nel Comune di Aosta, Ente Pubblico, cioè il Comune ha proceduto ad altri acquisti con prezzi notevolmente diversi e più bassi e che il terreno in oggetto è soggetto al vincolo di piano regolatore e a destinazione all'edilizia popolare in base alla legge 167.
Dice l'Assessore Chantel, io non voglio portare a residui delle cifre che ho in bilancio per l'acquisto di terreni, sono problemi urgenti, vanno definiti.
Noi diciamo per esempio che possono essere acquistati altri terreni, che la Stanteria di Pont St. Martin di cui parleranno colleghi miei nel corso del dibattito di una mozione potrebbe meritare altrettanta attenzione, altrettanta urgenza l'acquisto dei terreni in bassa Valle per la costruzione di una Stanteria di... locale in bassa Valle.
Ma dico questo perché il problema di fondo che ci sta particolarmente a cuore è questo, è di non creare sperequazioni fra i cittadini. E allora siccome il punto 16 si tratta di un terreno al Comune di Aosta, io vorrei ricordare a tutto il Consiglio, l'ho già fatto con i capigruppo, vorrei ricordare a tutto il Consiglio che il Consiglio comunale di Aosta alcuni giorni fa, lo ha precisato il Presidente della Giunta, ma io vorrei dare le cifre, all'unanimità, cioè con i rappresentanti di tutte le forze politiche che siedono anche in questo Consiglio ha deliberato di avvalersi della legge 865 per l'acquisizione di terreni nel Comune di Aosta e per un totale di 65.680 metri ad un prezzo variabile tra le 800 lire al metro e le 1100 lire al metro. E più esattamente 16.726 metri in zona Tzambarlet per la costruzione della piscina coperta al prezzo complessivo di 12 milioni.
Metri 13.441 in zona Mont Fleury al prezzo di lire 10 milioni 712 e aree nelle zone Pont de Pierre e St. Rocco 22.249 metri quadrati al prezzo di lire 24 milioni 473 mila lire e 13.260 metri quadrati a 15 milioni 360 lire.
Questo ci dice che un Ente Pubblico nelle quali sono presenti le stesse forze politiche che qui si apprestano ad approvare i punti dal 15 al 19 hanno scelto la via dello strumento legale costituito dalla legge 865.
Il Presidente della Giunta ci ha detto questa mattina che la legge 865 avrebbe delle difficoltà di applicazione dal punto di vista oggettivo nella Valle d'Aosta e ci ha ricordato poc'anzi che lo Statuto speciale all'articolo 3 consente di integrare in materia di espropri leggi di carattere nazionale.
Ebbene noi, proprio in virtù di queste possibilità della Regione valdostana chiediamo che prima di provvedere a questi acquisti che sarebbero un notevole precedente in senso di eccesso come può essere anche per assurdo, direi, un precedente in difetto quello dell'Amministrazione comunale se non fosse che l'Amministrazione comunale ha attuato le disposizioni di legge, bene, io ritengo che il provvedimento riguardante il Comune di Aosta non possa essere adottato qui in Consiglio regionale senza tener conto di questi precedenti.
Dicevo nella seduta dei capigruppo e lo ripeto qui, non possiamo come Amministrazione regionale usare pesi e misure diversi nello stesso territorio comunale quando soprattutto non vorrei essere nei panni del Presidente della Giunta, la legge gli impone entro 60 giorni di firmare il Decreto conseguente alla deliberazione del Consiglio comunale di Aosta che fissa da 800 a 1100 lire i prezzi di questi terreni e come Presidente della Giunta, come Amministrazione regionale, porta invece avanti un discorso nel quale i terreni sempre nel Comune di Aosta a distanza ravvicinata da quelli che sono oggetto delle deliberazioni consiliari comunali si pagano 12 mila lire.
Quindi la nostra preoccupazione è quella di creare degli strumenti che permettano all'Ente Pubblico regionale e a tutte le Amministrazioni comunali che si trovano di fronte alla stessa necessità, cioè di scegliere fra la trattativa privata e l'applicazione della legge 865 uno strumento che possa essere perequativo, un metro uguale per tutti.
Noi riteniamo che un'iniziativa di questo tipo possa essere adottata con una certa urgenza da parte del Consiglio regionale e che quindi, in attesa di questa norma per la quale noi sollecitiamo l'interessamento della Giunta che già per bocca del Presidente ha dimostrato, ha dichiarato di essere disponibile, sia fatta con notevole rapidità.
E perché, perché anche per quanto riguarda i punti 17 e 18 noi ci troviamo di fronte alla possibilità di applicazione della legge 865 che parla di iniziative per espropri e per risanamento conservativo.
E allora il Palais de Lostan è nel centro ed è soggetto a risanamento conservativo.
Il punto 18 che riguarda la Casa in Rue Baillage è nel centro di Aosta ed è soggetto a risanamento conservativo.
E qui mi permetterei di argomentare brevissimamente, poi non lo farò più dopo, Signor Presidente, quando tratteremo di argomenti, alcune perplessità che proprio per la mancanza di questo metro uguale per tutti mette in condizioni diverse i cittadini nel corso della trattativa tradizionale o privata.
E noi non siamo contrari, Avvocato Caveri, all'acquisto della Casa Lostan, riteniamo però, che proprio per l'utilizzazione che lei vuole darle e su cui noi siamo d'accordo, l'acquisto doveva essere completo, non 18 alloggi tutti occupati e per i quali non c'è nessuno impegno che siano lasciati liberi, sono 18 alloggi per un reddito di 3 milioni 798 mila lire che diventeranno alloggi affittati dall'Amministrazione regionale, non cambierà niente, saremo proprietari di 18 alloggi, il Palais Lostan, Avvocato Caveri, non diventerà né un museo né degli uffici, ci staranno dentro i 18 inquilini, diciassette, perché le Signorine Norat entro un anno si impegnano a lasciare il loro alloggio e noi semmai aumenteremo di uno o di due impiegati l'organico regionale per riscuotere alla fine di ogni mese gli affitti di questi inquilini e eventualmente provvedere alla manutenzione dello stabile che sarà diventato nostro ma che non ci servirà a niente perché ci sono dentro gli inquilini. Ma bisognava comprare tutto lo stabile, bisogna comprarlo tutto, c'è stato anche suggerito di comprarlo tutto, mentre invece non lo si compra che in parte.
E la valutazione, la valutazione viene fatta, quindi sempre per ritornare al metro che ci vuole sia per i terreni, sia per gli immobili, la valutazione viene fatta con una stima in base alla volumetria degli immobili con applicazione di valori unitari a quelli normalmente praticati nella zona e corrispondenti a prezzi pagati dall'Amministrazione regionale per l'acquisto di immobili siti in posizione centrale e aventi analoga destinazione.
Questa è la perizia che dice per i prezzi unitari a metro cubo si pagano dieci mila lire per il corpo di fabbricato in buono stato di conservazione, lire 5 mila per il corpo di fabbricato in discreto stato di conservazione e lire 3500 per il corpo di fabbricato c).
E fin qui niente da dire, è una perizia, è una valutazione.
Ma quando poi esaminiamo il punto n. 18 troviamo che la perizia riparla della valutazione in base alle stesse considerazioni, stima in base alla volumetria degli immobili con applicazione ecc. ecc.
Rue Ballaige, per quelli che conoscono Aosta, penso che tutti la conoscano, ha più o meno la stessa distanza da Place Emile Chanoux di quella che ha la Casa di Lostan.
Quindi direi come ubicazione nel centro è uguale, possiamo considerarle alla stessa distanza dal centro. Ma troviamo che, mentre per la Casa di Lostan si pagavano 10 mila lire il metro cubo il corpo di fabbricato in buono stato di conservazione, nella perizia per la Casa di Rue di Baillage si parla di 12 mila lire al metro cubo in discreto stato di manutenzione, perché il fabbricato non presenta particolari caratteristiche tecniche costruttive.
Allora io non sono un tecnico, Chamonin forse come Geometra, o se c'è qualche altro tecnico, potrebbe darmi indicazioni in proposito, ma noi paghiamo 10.000 lire il buono stato di conservazione di Rue Lostan, dove poi leggiamo dalla relazione del Sovraintendente che ci sono le trifore, le clivie rovesciate, le finestre guelfe, i piedritti lavorati, i loggiati del 700, paghiamo questo 10.000 lire al mq. e paghiamo 5.000 lire quel corpo di fabbricato in discreto stato di conservazione, cioè 5.000 lire, mentre per la Casa di Rue Baillage paghiamo per quello stabile in discreto stato di manutenzione, guardate sono le stesse parole, 12.000 lire, cioè addirittura 2.000 lire di più della valutazione del Palais Lostan.
Potrai continuare, mi sono letto attentamente questa documentazione, la conclusione ne è che il Gruppo Comunista, quando stamattina chiedeva il rinvio di questi argomenti non voleva scendere nel merito di tutti i prezzi concordati, direi forse prima della perizia, ecco queste cose non volevo dirle, ma giunti a questo punto bisogna dirlo, perché se no non si capisce perché paghiamo 4.000 lire in rue Baillage gli scantinati e in Rue Lostan paghiamo 3.500 corpo di fabbricato esterno e paghiamo 5.000 lire in un corpo di fabbricato in discreto stato di conservazione quando in rue Baillage il discreto stato di conservazione lo paghiamo 12.000 lire al metro cubo.
Queste cose le ho ricordate al Consiglio proprio perché noi siamo d'accordo nell'acquisizione del Demanio regionale, nell'acquisto dei terreni, per la loro utilizzazione a fine di attività pubblica , ma vorremmo che ci fosse un metro che servisse per i Comuni di tutta la Valle, per le zone di Aosta, sia per quanto riguarda i terreni, sia per quanto riguarda gli immobili, potrebbe anche darsi che questo metro sia per il palazzo di rue Lostan, sia per il Palazzo di rue Baillage, sia per il terreno di Via Chambéry, dia anche, dico per assurdo, dia anche delle cifre superiori, ma noi non possiamo andare di volta in volta all'acquisto di terreni in base alle trattative e alle perizie che hanno le lacune che io ho prima sottolineato.
Ecco perché noi voteremo contro questi cinque provvedimenti, riservandoci di intervenire specificatamente su ognuno degli argomenti, proprio perché riteniamo che sia giunto il momento che l'Amministrazione regionale, prendendo la legge di Napoli per gli espropri e la legge 167 e i piani regolatori laddove ci sono e la legge 865, emani una sua norma integrativa di questi provvedimenti che sia il metro per il quale non ci siano sperequazioni in eccesso o in difetto, perché non solo ci preoccupiamo delle sperequazioni in eccesso ma ci preoccupiamo anche delle sperequazioni in difetto e il Presidente dell'Union, Avv. Caveri, diceva nella riunione dei capigruppo, applicando l'865 si spogliano i valdostani dei loro terreni, ebbene noi non siamo d'accordo che si spoglino i valdostani dei loro terreni, ma non siamo d'accordo anche che certi Comuni, in certe zone questo avvenga e in altri Comuni o negli stessi Comuni questo non avvenga a scapito dell'ente pubblico che conduce le trattative, sia a scapito della collettività di cui l'ente pubblico amministra i soldi.
Ecco perché noi ritenevamo che il rinvio di questi cinque argomenti e la presa di petto del problema potessero coincidere e che un lieve, breve rinvio permettesse all'Amministrazione regionale, alla Giunta regionale di proporre al Consiglio una forma integrativa che sanasse tutte queste differenze e queste carenze, queste sperequazioni e nello stesso tempo non creasse, come si sta creando coi cinque provvedimenti che si insiste di votare questa sera, delle sperequazioni e dei precedenti che possono essere dannosi per tutta l'attività futura.
Montesano (P.S.D.I.) - Chi vuole intervenire sulla questione generale che riguarda i diversi argomenti?
Ecco allora la parola al Consigliere Andrione.
Andrione (U.V.) - Io vorrei sottolineare che su un punto concordo e credo che tutti i Consiglieri concordino, con quanto ha detto Dolchi, cioè sul fatto che è necessario che si giunga a una regolamentazione unica degli espropri in Valle d'Aosta e che sia stabilito un criterio uguale per tutti gli interventi di questo genere da parte o dei Comuni o dell'Amministrazione regionale.
Credo di essere anche d'accordo con quanto ha detto Dolchi prima, tutto il Consiglio è favorevole a che l'indennità così come prevista dalla legge 865, sia aumentata e sia resa più vicina o per lo meno più congrua rispetto alle reali condizioni di mercato di Aosta e della Valle.
Qui finisce l'accordo, perché in realtà la discussione è stata ampliata, è passata fuori dai suoi giusti binari in quanto il tentativo, o per lo meno la proposta fatta dal Gruppo del Partito Comunista era quella di rinviare gli attuali punti in discussione che noi invece per altre ragioni, altrettanto e forse più importanti, riteniamo urgenti; non ci sembra che invocare queste delibere o questi provvedimenti come precedenti per quello che si farà dopo abbia un certo valore in quanto i precedenti sono numerosissimi e a carico proprio del Comune di Aosta che diverse volte ha espropriato pagando delle indennità anche profumate, non solo ma che è proprio previsto nella legge 865, che per i terreni che, a cui era già in corso l'espropriazione, è possibile pagare l'indennità pre legge 865 e questo si può applicare proprio per il caso del terreno dei Signori Milloz, e quindi applicare al caso più urgente a nostro avviso.
Per quanto riguarda invece le considerazioni sviluppate sul Palais de Lostan, sull'altra casa che si vuole espropriare, non essendo un tecnico dico soltanto che evidentemente si sarà tenuto conto anche dello stato di conservazione di questi edifici e delle spese che sono necessarie per il loro restauro, diminuisce di tanto il valore al metro cubo dell'edificio quanto più l'Amministrazione regionale prevede di essere obbligata a spendere per il suo restauro, per cui non mi sembra che su una base di questo genere sia possibile rinviare ancora la soluzione di questi problemi.
In definitiva la proposta fatta dal Presidente della Giunta è quella che sembra avere la maggior praticità, il maggior buon senso dalla sua parte, cioè quella di studiare la trasformazione della legge e dare intanto corso a quelle operazioni a cui si può dare corso perché sono urgenti.
Caveri (U.V.) - Ho detto nella riunione dei capigruppo e ripeto che, mi pare che molti siano d'accordo con me in questo Consiglio, che la legge 865 ha delle conseguenze catastrofiche in valle d'Aosta, perché equivale alla spogliazione dei proprietari privati con un pezzo di pane.
Ora Dolchi dice, parla della difformità di trattamento, perché se il Comune si interessa male per quei proprietari di certi terreni, si pagano non so quelle somme che abbiamo sentito dire che sono molto esigue, se ne occupa l'Amministrazione regionale, si pagano delle somme molto maggiori, però la difformità, anche se si seguisse il metro, questa è una parola cara al linguaggio, d'altra parte castigatissimo del Consigliere Dolchi, se il metro di eguaglianza non esiste, e la difformità e la disuguaglianza c'è, perché ci sarebbe anche se tutte le Amministrazioni pubbliche applicassero i criteri della legge 865, ci sarebbe la difformità, perché noi sappiamo di alcuni proprietari non molto lontano da Aosta che potranno costruire 18.000 metri cubi facendo una bellissima speculazione dagli 800 milioni al miliardo, il che non impedisce a queste persone di essere ultra progressiste, di dichiararsi ultra progressiste mentre se un proprietario finissimo ha la disgrazia di attirare l'attenzione di un'Amministrazione pubblica allora quei proprietari si dà un pezzo di pane.
Non parliamo di uguaglianza perché l'uguaglianza non esiste e non esisterebbe nemmeno se tutte le Amministrazioni pubbliche avessero la cattiva ispirazione di applicare i criteri della legge 865, è il meno che ci possiamo augurare è che i Comuni della Valle d'Aosta applichino il meno possibile, se non in casi estremi, questa legge 865, legge che spoglia i proprietari privati per permettere delle speculazioni per altri gruppi, per altri gruppi, come si è visto parecchie volte, quindi nessunissima uguaglianza.
Noi siamo favorevoli all'uguaglianza se è possibile, però constatiamo che anche con questa applicazione massiccia di questi principi si creerebbero delle inuguaglianze ancora maggiori.
Il Presidente della Giunta propone di adattare questa legge servendosi dell'art. 3, noi non dissentiamo di questa teoria per quanto crediamo che la cosa sia molto ardua; comunque la cosa è destinata ad essere se mai di una riforma di non facile esecuzione e anzi di lunga esecuzione perché occorrerebbero dei notevoli studi e si incontrerebbero certamente delle notevolissime difficoltà, probabilmente anche sul piano costituzionale, non lo so, ma non è una cosa tanto facile.
Non è una cosa tanto facile e d'altra parte noi diciamo, siccome un'eventuale modifica o integrazione da parte del Consiglio regionale di questa legge, di questa, si può dire, infausta legge nazionale, siccome questa riforma, questa integrazione regionale sarebbe una cosa di non poco momento e che richiederebbe studi difficilissimi, ardui e temo, a me pare che non si possano assolutamente rimandare questi cinque argomenti che sono oggi all'ordine del giorno al n. 15 e al n. 19. Perché se noi guardiamo si tratta di questioni urgenti, c'è, per trascurare le cose minime, c'è la questione della caserma dei carabinieri, è una questione annosa, lo sappiamo benissimo che da un lato il Palazzo Roncas non è niente affatto adatto come caserma dei carabinieri che ha bisogno di certi determinati servizi che si sa quali siano oggi in uno Stato moderno, per cui questa caserma nuova deve essere costruita.
Questo è un problema che non può essere ulteriormente rinviato, era un problema difficile questo, noi l'abbiamo affrontato diverse volte, abbiamo visto le difficoltà per arrivare a una soluzione, a una soluzione del problema del genere, come sarebbe urgente pensare a un nuovo palazzo della Questura e noi eravamo arrivati in porto, noi della Giunta 63-66 eravamo arrivati in porto, avevamo trovato un condominio proprio in via Chambéry che si prestava benissimo come sede della Questura, eravamo arrivati ad un accordo con il Capo della Polizia, se nonché vi sono state delle difficoltà di natura finanziaria per cui purtroppo non abbiamo potuto fare il trasferimento della Questura dal luogo dove si trova, dal palazzo che domani dovrebbe essere demolito se Dio vuole, il giorno che arriveremo forse nell'anno 2000 a fare quella avenue du Mont Blanc che noi avevamo sognato circa 20 anni fa.
Comunque sono problemi difficili questi, di difficile esecuzione, un rinvio oggi sarebbe la cosa più negativa che si potrebbe fare, perché poi domani potrebbero sorgere nuove difficoltà, per cui il problema della nuova caserma dei carabinieri potrebbe venire rimandata alle calende greche.
La questione della casa Lostan è una questione che s'impone, s'impone perché la maggior parte della popolazione di Aosta non sa che nel cuore della città di Aosta c'è questa casa forte che ha molte parti che sono ancora autenticamente medioevali, naturalmente alcuni proprietari hanno fatto dei guasti nel passato volendo costruire delle toilette dei gabinetti là dove c'erano le famose bifore o trifore di cui parlava il Consigliere Dolchi un momento fa.
Quindi si impone di fare qualche cosa per la restaurazione del patrimonio archeologico, perché dobbiamo rimandare ancora una volta questo problema che è un problema importante, come sono importanti i problemi che hanno diciamo un riferimento culturale e intellettuale.
Il Consigliere Dolchi ha fatto un parallelo tra la casa Lostan e la casa Rassat, però c'è da tenere presente l'enorme cubatura della casa Lostan con annessi e connessi. Per cui il prezzo globale è un prezzo, diciamo rispettabile, mentre la casa... è una casa minima e quindi anche se il prezzo unitario è un po' superiore però si tratta sempre di una piccola spesa. Io penso che sia questo il concetto di cui si sia servito la Giunta; ogni modo io non sono il difensore d'ufficio della Giunta, sia ben chiaro e sono favorevole a queste proposte perché ritengo che obiettivamente siano proposte sensate.
Io trascuro la questione di Quart però sono favorevole all'accoglimento di questa proposta come dell'altra proposta di Villeneuve per la costruzione del caseificio.
Quindi io dichiaro che noi dell'Union Valdôtaine voteremo a favore di queste cinque proposte della Giunta regionale e ci sembrerebbe veramente dannoso per interesse pubblico di voler rimandare l'approvazione di queste delibere per dei progetti legislativi molto opinabili che io in parte posso anche condividere come tentativo da parte del Presidente della Giunta di salvare capre e cavoli, di dare un'offa all'estrema sinistra di una riforma che io penso il Presidente della Giunta stesso sa essere molto difficile e molto arduo e molto lungo, ad ogni modo io faccio finta di credere a quello che dice il Presidente della Giunta e dico, intanto, però approviamo questi cinque punti all'ordine del giorno.
Pedrini (P.L.I.) - Evidentemente l'Avvocato Caveri si era riferito alla riunione dei capigruppo, Signor Presidente mi riferisco anch'io per ripetere quello che già ebbi il piacere di dirgli quando l'Avvocato Caveri dice che la legge 865 a suo tempo approvata è un'infausta legge, noi liberali non possiamo che gioirne perché noi l'abbiamo detto in campo nazionale e sentirlo dire anche in campo regionale ci fa enormemente piacere.
Fatta questa permessa, mi pare quindi già chiaro l'impostazione che noi liberali diamo al problema.
Mi ha rubato quasi tutto l'intervento l'Avvocato Caveri, e diceva bene Maghetti, bisogna sempre che lo batta sennò quando arrivo dopo dice quello che io vorrei dire e quindi a me resta pochissimo se non che condividere tutte quelle impostazioni che egli ha dato su questo problema e dire che noi liberali siamo perfettamente d'accordo che non vi siano delle disparità fra i nostri cittadini e che quell'infausta legge non venga mai messa in atto dai nostri Comuni perché chi ha ancora un pezzo di terra e l'ha sudato e l'ha lavorato per tutta una vita ha il diritto di avere il giusto prezzo e non quelle miserie che quella legge consente di dare. È una cosa vergognosa che a un dato punto lo Stato si permetta di privare dei cittadini che hanno lavorato tutta una vita non un tozzo di pane quando quel tozzo di pane non rappresenta nulla in confronto a quello che essi hanno dato.
Mi pare quindi chiaro il nostro atteggiamento di approvazione di tutti i cinque punti.
Siggia (P.C.I.) - Colleghi consiglieri, io devo confessare tutto il mio stupore perché i primi interventi e poi soprattutto quello del Presidente della Giunta e del Collega Andrione che mi hanno preceduto.
E direi il mio intervento molto elementare, mi chiedo cosa possa pensare il pubblico oggi e la gente che ha sentito le affermazioni fatte in quest'aula di un provvedimento che il Consiglio vuole adottare nei termini com'è stato presentato con tutte le critiche che da noi sono state mosse, perché se non ho inteso male, l'adesione del Presidente Dujany e dell'Avvocato Caveri su un discorso di fondo c'è stata data, è vero che è uscita l'865, è vero che crea notevoli problemi, è vero che forse non può essere applicata tout court in Valle d'Aosta e quindi abbisogna di un certo studio perché il richiamo del Presidente della Giunta, me lo ha tolto di bocca, l'articolo 3 lettera c) dello Statuto ci dà la possibilità di adeguare norme legislative nazionali nel territorio regionale.
Ecco, ma io mi chiedo, l'865 uscita da mesi che a un certo punto qualche Comune l'avesse o no applicata lo potevamo immaginare. Aspettiamo che i Comuni acquistino, applichino
una legge per fare la scoperta che si possono creare sperequazioni e che quindi forse varrebbe la pena fare in campo regionale una legislazione che metta tutti i cittadini nelle stesse condizioni di avere i terreni pagati allo stesso prezzo.
Direi, mi lascia perplessa questo discorso, perché mi porta una conseguenza piuttosto elementare che la gente si può fare, ma questa legge cosa aspettiamo a farla.
Lo giustifica il Consigliere Andrione e dice, ma è una legge che richiede tempo e quindi nel frattempo votiamo certi provvedimenti perché così sono stati presentati al Consiglio oggi.
Direi nessuno oggi ha sostenuto fino ad ora, salvo l'Avvocato Caveri, e direi in maniera non convinta, che questi provvedimenti siano l'ideale sotto il profilo di un'attività amministrativa di 35 Consiglieri.
Ma, comunque si sono presentati intanto questi li approviamo e poi provvederemo a fare una legge più equa, più giusta in generale.
Direi, me lo consenta, la Giunta nel suo insieme, direi è un atto di prepotenza, ne riconosciamo che dobbiamo fare dei provvedimenti diversi non possiamo fidarci perché lo dice il Consigliere Caveri che questo non crea un precedente, mi spiace Andrione, non crea un precedente, perché il giorno in cui questa tormentata legge, difficilissima dovrà essere esaminata dal Consiglio regionale, ma non saprete quanti verranno con le cifre alla mano a dirci cosa abbiamo pagato un terreno, a cosa abbiamo pagato al metro cubo un'altra casa.
Io non voglio esaminare come in futuro devono e dovranno essere pagati i terreni ai lavoratori, e non voglio fare della polemica con il Consigliere Pedrini, ma direi siamo capaci tutti a fare imbonimento al Consiglio regionale sull'onesto lavoro dei nostri lavoratori col sudore della fronte e sul fatto che i terreni devono essere pagati al prezzo equo.
Non credo che nessuno possa dire che noi qui facciamo una battaglia perché non vogliamo pagare il terreno ai proprietari. Direi, lo dobbiamo ripetere perché sarà e sicuramente verrà fuori della polemica verso una posizione seria che il nostro gruppo ha preso e sarà facile dire che noi vogliamo pagare i terreni a 800 lire.
Bene smentiamo subito, vogliamo pagare i terreni in maniera equa e giusta al prezzo che riterremo di doverli pagare, non vogliamo solo che alcuni terreni siano pagati meno di altri che sono pagati a trattativa privata e lasciata in mano all'Assessore e portata avanti con perizia che non sono delle perizie serie e portate avanti in questo modo.
Ma voglio andare oltre, non m'è piaciuto l'intervento del Consigliere Caveri, non mi è piaciuto perché di adesione senza preoccuparsi di andare esaminare come sono venuti fuori questi provvedimenti ed è giustificato da un'unica giustificazione che non approvo. Questi provvedimenti sono urgenti e sarebbe dannoso per l'interesse pubblico ritardarli.
Ebbene, Signori della Giunta, no, la caserma è un problema annoso e l'avete detto tutti, il Palazzo Roncas interessa a tutti che sia utilizzato in altro modo, lo sappiamo, ma proprio perché è un problema annoso non credo che sia un problema che richiedeva così l'urgenza di essere risolto in fretta superando tutte le norme che esistono e che ci sono delle perplessità che anche voi avete. Dannoso per l'interesse pubblico che casa Lostan continua ad avere 17 inquilini che ci continueranno a stare per altri anni dentro, non credo perché ci staranno, e l'Amministrazione regionale farà solo la figura del padrone di casa che dovrà fare gli sfratti se vuole utilizzare quel palazzo in via Lostan.
Dannoso perché ci ha detto l'Assessore Chantel che non vuol tenere residui, abbiamo miliardi di residui e un'altra considerazione che è piuttosto facile, piuttosto polemica, però un'altra perplessità è grossa di quanto ha detto l'Avvocato Caveri, non dobbiamo applicare l'865, ma, io non lo so, ma io credo che sia obbligatorio per i Comuni applicare una disposizione di legge e non vorrei nemmeno che ad un certo punto sia il Pretore di Aosta a dover, in una sentenza penosa per la nostra Amministrazione, motivare che si sostituisce all'Autorità Amministrativa perché visto che i Consiglieri regionali non sono capaci ad applicare le leggi, la Magistratura deve provvedere in altro modo con avvisi di reato che stanno venendo fuori a valanghe.
Io me lo pongo come problema, se è consentito ai nostri Comuni non applicare l'865, se è consentito al Presidente della Giunta non firmare i Decreti di esproprio quando gli arriveranno.
Ritengo che questo sarebbe possibile il giorno in cui l'865 fosse modificata in una legge regionale, ma finché questa legge non c'è qualsiasi nostro ritardo, secondo me è colposo, ci mette in condizioni di aver mancato a un nostro preciso dovere legislativo che ci è imposto.
Direi, lascio a voi il dubbio di sapere se è consentito e possibile continuare in questo momento da quando l'865 è stata approvata degli acquisti a trattativa privata e in questo modo, rispondete voi se ritenete che la cosa vi sia consentita.
Io sollecito però dal Presidente della Giunta e mi auguro che l'Avvocato Caveri non parli sul serio quando attribuisce al Presidente solo il contentino di aver fatto un'affermazione oggi per far piacere al nostro Gruppo ma di non prendere in seria considerazione la prospettata eventualità di fare una legge regionale diversa.
Mi auguro quindi che questo problema sia portato in discussione in aula al più presto ripetendo che non avalliamo e io personalmente ripeto quanto ha detto il nostro capogruppo, un acquisto fatto in questo momento per cinque appezzamenti o edifici che non hanno né un carattere così urgente che non può aspettare la risoluzione di un problema in campo regionale.
Savioz (P.C.I.) - Certo che la discussione che questa mattina e oggi pomeriggio ha assunto in questo Consiglio in merito a queste questioni inerenti agli acquisti ma che poi gli acquisti sono soltanto visti così en passant, è una questione che lascia molto perplessi.
Ritornando un po' indietro nel tempo, nel nostro Paese in merito agli espropri pubblici si sono sempre viste delle sperequazioni, c'è sempre stato un qualcosa di poco chiaro, di poco simpatico compresa anche la nostra Regione, mica solo oggi, perché, perché un qualche cosa di ben chiaro e preciso da parte dello Stato non c'è mai stato, c'è sempre stata una farraginosa situazione di leggi, di decreti e di imposizioni, ma qualcosa di preciso mai.
Adesso dopo la 167, dopo tutti i piani regolatori che costituiscono legge, voi me lo insegnate è uscita la 865. Io non entro nel merito di questa disposizione perché francamente non ne vale la pena, per me è un obbrobrio, a titolo personale, la 865, una porcheria, una porcheria nello Stato in cui siamo, non è possibile, perché con la 865 si vuole impostare una politica mentre invece il Governo ha una politica nettamente contraria e totalmente diversa da questa legge.
Quindi ci troviamo di fronte a qualcuno che governa che dice una cosa e poi ne fa un'altra. E qui è chiaro lo scopo governativo, quello di accontentare le cosiddette sinistre dei vari gruppi politici dei Partiti per tappare la bocca a qualcuno, chiaro, per me è molto chiaro. Quindi io dico, di fronte a delle cose del genere c'è soltanto da arrossire.
Il Presidente della Giunta dice, e a mio modesto avviso, giustamente, la 865 non è applicabile nella nostra Regione, io sono d'accordo, anch'io sono del parere che non è applicabile nella nostra Regione... (voce) ...per quanto riguarda... d'accordo con lei. Certamente.
Va bene, non è applicabile, siamo d'accordo, l'articolo 3 dello Statuto ci permette di modificare tenendo conto delle nostre possibilità e la Regione potrebbe con un lasso di tempo più o meno lungo trovare una soluzione al problema, ma io penso a un'altra considerazione e devo purtroppo dire che ci troviamo in una impasse che è veramente penosa, perché mentre qui in questo Consiglio noi tutti siamo d'accordo che la 865 così com'è non è applicabile, che cosa è avvenuto al Comune di Aosta dove tutti voi avete dei rappresentanti e dove tutti i gruppi politici che siedono qui hanno deliberato all'unanimità di applicarla, forse che quelli non erano terreni di valdostani?
Forse che lì non si portava via il terreno della povera gente come avete alluso poc'anzi? Forse che quei valdostani non sono valdostani? E no, amici miei, insomma qui, io dico francamente è ora di finirla con certe posizioni troppo comode e troppo vantaggiose.
Qui o siamo tutti valdostani o non siamo nessuno, perché non è giusto che ad un certo momento perché il Comune di Aosta una sera ha deliberato di acquistare 60 mila metri quadrati di terreno regionale pagandoli 800, da 800 a 1200 il metro quadrato, quello va bene, quello nessuno dice niente, tutti sono d'accordo, qui si propone di applicare una differenziazione su quelli che sono i metodi adottati, allora qui no, qui si lanciano delle grida e si dice no, perché questa sarebbe una spogliazione dei nostri terreni.
Ma io dico francamente che queste cose qui come valdostano non le trangugio, per me è una presa in giro e non è serio, non è assolutamente serio perché qui abbiamo il Presidente della Giunta e allora io dico francamente, Signor Presidente, visto quanto lei ha detto prima, la pregherei di non ratificare le delibere del Consiglio comunale di Aosta. Perché se sarebbe un furto applicarla qui nella Regione è altrettanto furto quelli che l'hanno applicata al Comune di Aosta.
O noi rimandiamo indietro le delibere del Comune di Aosta che vogliono dare 800 lire, 1200 lire e noi le applichiamo anche alla Regione, uno dei due, se vogliamo essere limpidi e onesti cittadini e soprattutto amministratori.
Se questo non avviene io mi permetto di dire fin d'ora che non si fa dell'Amministrazione, ma si fa delle questioni di parte.
Noi non pensiamo assolutamente e nessuno di noi alberga nella testa di poter fare un qualche cosa di perfetto, perché sappiamo troppo bene, la perfezione non appartiene a noi, a nessuno di noi, però si può sempre studiare di fare un qualche cosa che possa essere uguale per tutti i cittadini della Valle d'Aosta e che questo metro serva per la Regione come per il Comune di Perloz o per il Comune di Courmayeur. Non ha importanza dove, ma ci sia un metro, ci sia un sistema, ci sia un modo di applicazione, un qualche cosa di non perfetto ma di valido perché sennò continuiamo ad essere nelle condizioni che determinati terreni perché i proprietari non sanno fare i loro calcoli o non sono sufficientemente preparati o non hanno le spalle appoggiate da altolocati, quelli prendono
una cifra, altri che si trovano in posizione preferenziale, quelli ne prendono un'altra. Questo è sempre avvenuto Avvocato Caveri, non è mica da oggi.
Caveri (U.V.) - ... continuerà anche con l'applicazione della legge 865.
Savioz (P.C.I.) - Ma noi non la vogliamo la 865 così com'è, quella è una storiella che tirate fuori voi, vi torna comodo di tirarla fuori...
Caveri (U.V.) - ...torna comodo a lei dire che piace o non le piace la legge, secondo i casi la legge 865, è più logico e coerente Dolchi quando dice viva la legge 865.
Savioz (P.C.I.) - No, Dolchi non ha chiesto l'applicazione della legge 865, mi dispiace per lei ma questa volta non ha afferrato, perché la verità è che noi non siamo niente affatto sul terreno dell'applicazione della 865, noi siamo sul terreno da applicare una disposizione che valga per tutte le Amministrazioni, questa è la nostra posizione e sia ben chiaro, ben preciso sarà troppo comodo domani uscire fuori con le testate dei giornali e dire quello che si è abituati a dire o a far dire quello che non è stato detto. Noi siamo perché sia studiato un metodo uguale per tutti i cittadini della Valle d'Aosta, ecco che cosa noi vogliamo che finalmente abbia fine la famosa questione che l'Amministrazione regionale o le Amministrazioni comunali facciano alto e basso un po' come vogliono con le famose trattative private o non private com'è sempre avvenuto fino adesso.
Quindi non vogliamo stare qui a fare delle grandi disquisizioni di nessun genere e neanche io voglio entrare nel merito dell'urgenza o non urgenza, ne hanno parlato altri, io mi fermo ad una questione di principio, insisto e chiedo che il Consiglio regionale deliberi un qualche cosa che valga per tutti e che ripeto non avvenga il fatto che il Comune di Aosta acquista 60 mila metri quadrati di terreno da 800 a 1200 il metro e noi arriviamo a pagare 12.000 lire al metro.
Ecco, è questa la cosa che non mi va giù nel modo più assoluto, io mi limito a chiedere soltanto questo.
Manganoni (P.C.I.) - Io intendo fare una dichiarazione che chiedo risulti integralmente a verbale, affinché non si cerchi poi fuori da questo Consiglio di fare delle speculazioni.
Noi siamo del parere - il Gruppo comunista - che la legge 865 applicata in Valle d'Aosta, tenuto conto dello spezzettamento della proprietà e dei piccoli proprietari, vada corretta, perché applicando le tabelle elaborate dall'ufficio Tecnico Erariale in Valle d'Aosta, questo sarebbe effettivamente una spoliazione, mentre la 865 potrebbe essere applicata dove vi è la grande proprietà, cioè che anche se una parte di questa grande proprietà viene espropriata ad un prezzo irrisorio, comunque rimane tutta la rimanenza e quindi il proprietario può rifarsi, qui, in Valle d'Aosta questo non avviene, e può darsi che un piccolo proprietario possiede pochissimi terreni, ... quelli capitano sotto l'esproprio.
Quindi, questo sia molto chiaro.
Dice il Presidente, dobbiamo elaborare una legge regionale correttiva, pienamente d'accordo, però, cosa aspettiamo, la 865 non è uscita ieri, io non mi ricordo la data ma sono mesi e mesi, che è uscita la 865, ed allora noi avremmo dovuto provvedere ad elaborare una legge regionale tempestivamente, in modo di averla oggi e che sia possibile applicarla a tutti, a tutti i cittadini indistintamente, non solo di Aosta, ma della Valle d'Aosta.
Quindi, noi ci auguriamo che questa legge alla quale ha accennato il Presidente, venga portata al più presto in Consiglio, in modo di creare altri criteri di valutazione.
Scusi, Consigliere Caveri, io non è che voglia, non polemizzare con lei, lei accennava alle ineguaglianze fra proprietari di terreni, fra i quali, alcuni, ad un proprietario, il proprio terreno viene riconosciuto come zona edificabile, e ad un altro invece viene vincolato; allora il primo può fare speculazioni di milioni, anche di centinaia di milioni, invece l'altro è messo a terra.
Questo è vero, ma questo fatto non è dovuto alla legge 865, questo è dovuto al piano regolatore, ai piani regolatori, i quali piani regolatori stabiliscono le zone edificabili e le zone verdi, zone vincolate, ora cosa succede... (voce: permette...) ...si dica pure...
Caveri (U.V.) - ... che quello che dice lei che c'è la difformità tra i proprietari ai quali il piano regolatore stabilisce una bella zona verde, e quelli che fanno i condomini, come certi condomini non molto lontano da qui, dopo, e sappiamo benissimo di chi si tratta, si è stabilito il rapporto plano-volumetrico di 12 mc. per mq. c'è quella disparità, ma io più esattamente ho detto un'altra cosa un momento fa nel mio intervento, e cioè, purtroppo ci sarà sempre l'inuguaglianza tra i proprietari che vendono ai privati, a società private, e i proprietari che hanno avuto la disgrazia di destare l'attenzione di quelle amministrazioni pubbliche che applicano la legge 865.
È vero che c'è anche quella difformità, e ne abbiamo parlato tante volte, quella dice lei, cioè difformità di trattamento per coloro che possono costruire condomini e quelli invece che si vedono fregare, per dire un termine un po' volgare dalle zone verdi, è vero che c'è quel problema, problema che non è solo valdostano, che c'è ormai in tutti i paesi d'Europa e in Svizzera si è presentata, mi scusi, se la mia interruzione è un po' lunga, si è preparata una legge che prevede una cassa di conguaglio che dovrebbe provvedere a equilibrare, a colmare questa difformità.
Però di questa legge in Svizzera si parla da molti anni e i proprietari di terre sono favorevoli, coloro che appartengono ai ceti industriali e commerciali delle città sono tutt'altro che favorevoli, perché non hanno nessuna voglia di versare sulle loro costruzioni delle somme per le casse di conguaglio.
Io chiedo scusa se la mia interruzione è un po' lunga.
Io insistevo nel dire che ci sarà sempre l'inuguaglianza tra quelli che vengono ai privati, e quelli che vengono, scusi se per la seconda volta uso questo termine, vengono fregati dall'applicazione della legge 865.
Ma scusatemi, io abuso un po' della bontà del Consigliere Manganoni, mi pare che in quello che state dicendo voi, c'è una contraddizione, perché voi parlate male della legge 865 e poi d'altra parte per bocca di Dolchi ne chiedete l'applicazione radicale.
Insomma se chiedete l'applicazione radicale, allora non dovete più parlarne male, e se ne pensaste male e parlate male della legge 865 allora dovete essere d'accordo con noi che diciamo "adelante...cor..." mi pare che sia logico quello che dico, ad ogni modo io ringrazio il Consigliere Manganoni che mi ha permesso questa interruzione che contro la mia volontà, è stata un po' troppo lunga...
Manganoni (P.C.I.) - Io volevo appunto accennare a queste casse di conguaglio costituite in Svizzera, perché conoscevo questo problema, e che incontra queste difficoltà, allora lo stesso problema si presenta qui, però io non mi faccio delle illusioni che qui in Italia si costituiscano queste casse di conguaglio, come non riescono a costituirle in Svizzera, pensiamo se le costituiscono in Italia.
Comunque, lei diceva: Dolchi chiede l'applicazione dell'865, se io ho ben capito l'intervento di Dolchi, non è che Dolchi chiede l'applicazione dell'865, Dolchi fa rilevare la disparità fra la ricchezza del Comune di Aosta che chiede l'applicazione della legge 865, tale quale com'è, e invece il prezzo di circa 12.000 lire che noi adesso verremmo a pagare a dei terreni che sono vincolati dalla 167.
Ora, se io ho ben capito, Dolchi diceva: questa 865 allora dobbiamo applicarla per tutti, non per un gruppo di cittadini, sì, e per altri cittadini, no, perché in questo caso noi creiamo le diverse categorie dei cittadini, io almeno l'ho capito in questo modo l'intervento di Dolchi.
Ed è quello su cui insisto anch'io, per me la 865 come, se non è corretta, magari, non so, stabilendo un coefficiente, da moltiplicare il valore stabilito dall'Ufficio Tecnico Erariale, questo deve valere per tutta la Valle non solo per Aosta, per Aosta e per tutti i Comuni della Valle, in modo che tutti i cittadini si trovino sullo stesso livello.
Quindi il problema, secondo me, era quello di elaborare al più presto una legge regionale, con questi correttivi, ma intanto, in attesa di elaborare questa legge e per evitare queste sperequazioni tra i vari cittadini, queste le ragioni per cui noi chiedevamo di rinviare. Così Pedrini dice: non bisogna creare sperequità fra i cittadini, e quello... quanto diceva Dolchi e diciamo noi tutti, però se mi pare che nell'865, l'865 preveda 60 giorni per il Presidente della Giunta, per la firma delle richieste dei Comuni mi pare; ora se il Comune di Aosta ha inoltrato queste richieste per i 60.000 metri di cui Dolchi accennava e che il Presidente della Giunta ha 60 giorni davanti, be, io mi chiedo, o rispetta i 60 giorni e non so se noi siamo in condizione di approvare una legge regionale entro questi 60 giorni; o se no, non penso che non voglia attenersi alle prescrizioni della legge ed in questo caso dovrebbe firmare ed allora ecco che noi creiamo la disparità fra i cittadini, quelli che nessuno di noi vuole, ma che votando questo, noi la stiamo creando.
Ora, aveva accennato il mio collega agli avvisi di reato, che in questi giorni capitano sulle spalle di numerosissimi sindaci, per fatti accaduti anni addietro, aprite i giornali e vedete cosa... e questi sindaci che magari inconsciamente, perché io posso capire che non tutti i sindaci le leggi le conoscono a fondo, mentre invece io penso che il Presidente della Giunta non potrà dire: io non conoscevo le leggi, e be, noi non vorremmo che lo stesso capiti all'Amministrazione regionale ed al Consiglio regionale.
Ora, Chantel, diceva l'Assessore Chantel: io non voglio portare dei fondi a residuo, io questo lo capisco, e noi da questi banchi, abbiamo severamente criticato e continuiamo a criticare le cifre rilevanti che si trovano a residuo, si tratta di miliardi e miliardi, ebbene, pur convenendo con l'Assessore Chantel su questo, però io gli dico: non aveva altri acquisti da fare? Per esempio, per fargli alcuni esempi, a me risulta che ci sono delle offerte alla Regione di vendita nei paraggi dell'attuale Caserma dei Carabinieri, di case costruite sulle mura romane, quindi quelle è indubbio che vanno acquistate e demolite... (voce) ...io me lo auguro che venga al prossimo Consiglio, quelli, io gliene do atto, ma Chantel aspetta, c'erano i famosi terreni di St. Christophe per cui c'è un accordo firmato che scade alla fine dell'anno fra Comune e privati, eh be, io questo sull'ordine del giorno non l'ho visto, mi auguro che venga la prossima volta, e lì scade alla fine dell'anno l'accordo, allora quei terreni, se noi lasciamo scadere l'accordo, il prezzo verrà raddoppiato, perché è stato concordato oggi, l'anno scorso, o due anni fa quando è stato fatto questo accordo, allora verranno raddoppiati... (voce) ...no, il mercato, la lievitazione dei prezzi del mercato, oggi i privati si sono impegnati a cederlo a quel prezzo, però questo accordo scade alla fine dell'anno, se noi lo lasciamo scadere alla fine dell'anno, i privati sono liberi; e il prezzo di mercato oggi, in quella zona, ha raddoppiato i prezzi , è la solita lievitazione dei prezzi, svalutazione della lira e aumento dei terreni edificabili.
Qui ci era stato promesso e c'era stato, direi l'impegno della Giunta molto tempo fa che avrebbe acquistato i terreni in bassa Valle per la costruzione di questa astanteria, l'ho data da parte nostra ma non da parte della Giunta, da parte di questa astanteria nella bassa Valle, quella sarebbe stata una necessità e anche urgente, perché oltre ad esserci l'impegno, noi abbiamo ricevuto in questi giorni un piano sanitario, chiamiamolo, uno studio, dell'Assessore alla Sanità, dove ribadisce la necessità di costruire questa astanteria in bassa Valle, però qui neanche si parla di acquistarne i terreni, e allora che astanteria costruiamo se non abbiamo i terreni prima, non si può neanche elaborare un progetto non avendo i terreni, pertanto c'erano i mezzi di spendere i soldi, c'erano le possibilità di spendere i soldi e di non portare dei fondi a residuo, e qui siamo d'accordo con l'Assessore, no, per esempio facendo questi acquisti, io mi sono limitato a questo, questi acquisti che erano molto più urgenti, di quelli di quella casa famosa di cui parliamo, per queste ragioni, noi, io ribadisco, ancora, per evitare di creare le nuove categorie di cittadini e noi in questo modo lo creiamo, cittadini di categoria A che magari hanno dei Santi in Paradiso e quelli di categoria B che i Santi non li hanno in Paradiso, ed è appunto per questo che noi insistiamo perché il problema di questi acquisti di terreni venga rinviato.
Chincheré (P.C.I.) - ... in quanto io pensavo che dopo Manganoni si fossero iscritti anche altri a parlare, io siccome sono uno molto curioso vorrei sentire...
Montesano (P.S.D.I.) - Vuol vedere se ci sono degli altri che chiedono la parola.
Chi chiede la parola? Consigliere Ramera.
Ramera (D.C.) - Io direi che il Gruppo Democratico Cristiano non avrebbe voluto prendere la parola, perché non abbiamo partecipato alla riunione dei capigruppo, perché ritenevamo che le difformità di giudizio avanzate già stamani costituissero un fatto interno della maggioranza che regge l'attuale Governo regionale.
Perché se qualcuno si stupisce di che cosa possa pensare il pubblico che assiste a queste diverse valutazioni di terreni e fabbricati, io dico che cosa può pensare il pubblico e chiedersi su quali forze si regge l'attuale Giunta regionale se viene in questo Consiglio portandoci cinque argomenti all'ordine del giorno e poi assistiamo a litigio tra marito e moglie in famiglia, fatto in pubblico, quindi non abbiamo partecipato... noi votiamo i cinque provvedimenti perché li hanno portati all'ordine del giorno e non starò a ripetere tutte le ragioni perché li votiamo, comunque prima di tutto c'è un giudizio da dare sul fatto politico, infatti non ci stupiamo affatto che in questo Consiglio esistano i contrasti, le contraddizioni, perché quando esiste un Consiglio come questo, dove larga parte dei rappresentanti non rappresenta per nulla la popolazione in fatto di rappresentanza legale politica, queste contraddizioni, avverranno fino alle prossime elezioni.
Naturalmente ho ascoltato interventi anche difformi nell'ambito del gruppo comunista, sui quali vorrei dire anche qualche cosa, perché da una parte ascolto che questa 865 non va bene, ma nello stesso tempo si dice: per carità, ma noi vogliamo pagare a prezzo equo i terreni, i fabbricati, ecc. ecc. non so come questa contraddizione regga, perché o quella legge si adotta, o non la si adotta.
Che il Comune di Aosta poi venga portato come esempio, io direi che contradditorio è anche il Comune di Aosta, quando paga i terreni per la scuola di Via Chambéry a oltre 8.000 lire al metro, e poi improvvisamente ne vuole 60.000 lire al metro, quindi queste contraddizioni esistono anche in Consiglio comunale, ma non è competenza nostra, di sostituirci, perché non sappiamo quali siano stati gli elementi di loro valutazione, quindi io non voglio sostituirmi a colleghi miei o a colleghi di altri partiti, che hanno preso determinate deliberazioni.
La storia dei cittadini di serie A e serie B ha ragione Manganoni, sono sempre esistiti, e lo abbiamo visto anche in occasione di certi piani regolatori, e io già in Consiglio comunale, quando c'era Sindaco l'attuale collega Savioz, dicevo: è possibile che quando si fanno degli espropri, non ci sia, lo discutevamo, perché lo sentivamo già allora questo, che si debba espropriare magari il proprietario, che ha soltanto mille metri e quelli che confinano magari con la strada abbiano dei vantaggi enormi, mentre questi dovrebbero ripagare, unitamente al Comune gli svantaggi che hanno avuto gli espropriati.
Adesso mi si dice che la Svizzera pensa a queste cose, noi ne discutevamo nel nostro modesto Consiglio comunale di Aosta, una ventina di anni fa.
Ora, però con questa 865, e badate bene che io non posseggo un metro quadro di terreno ad Aosta quindi potrei... nel giudizio, quindi dico che questa è veramente una vergogna che noi come Consiglio regionale, dobbiamo respingere, perché una Regione montana come la nostra, non può permettersi certi lussi, o sottostare a certi capricci che potrebbero venire in mente a dei nostri amministratori, badate bene che se ci mettiamo sulla strada dell'865, lo dicevo prima scherzando, arriverà il giorno che chi si alza per primo spara e non così, lo dicevo come boutade, perché a un dato momento potrebbe venire nel Comunello, come nella Regione, come nel Comune più grande la tentazione di adoperare questa legge per danneggiare anche i propri avversari politici e allora verrebbe fuori la faida a catena, perché poi quando uno sale al posto di quell'altro restituisce, quindi stiamoci attenti, però stiamo anche attenti a chiedere il rinvio di discussione.
Il Presidente della Giunta ha suggerito di regolamentare la materia e noi siamo d'accordo, ma la regolamentazione non può avvenire in tempi brevi e il Presidente della Giunta questo lo sa, e ha fatto bene, però a fare questa proposta di cui il Consiglio deve prendere atto, ma quanto tempo impiegheremo noi a fare la regolamentazione in legge di tutta questa materia che credo sia piuttosto complessa e ardua soprattutto per le valutazioni che avverranno per forza dalle varie parti della Regione, quindi noi dovremo rinviare la discussione, l'approvazione, o la non approvazione di questi cinque argomenti in attesa di quella legge.
Ora io dico: se la Regione ha interesse a volere adottare questi provvedimenti, se la giunta ce li porta al nostro vaglio ritengo che abbia cognizioni, forse maggiori di noi, sia in fatto di urgenza che in fatto di valutazione; quindi noi proprio per acquisire - io tra gli altri, da anni vedo anche la soluzione di quella caserma attuale di Piazza Roncas, perché qui quando compriamo facciamo sempre dei musei ecc. ma io non vedo mai fare niente.
Abbiamo anche comprato il bellissimo castello di Aymavilles, ma non so cosa ne facciamo.
Comunque è bene che sia nel nostro patrimonio, quindi noi votiamo a favore di questo, naturalmente siamo anche d'accordo di accogliere la proposta del Presidente della Giunta di formare questa Commissione la più rappresentativa, per carità; io questo non lo metto in dubbio, per studiare la nuova legge, per migliorare la 865.
Montesano (P.S.D.I.) - Altri interventi? Consigliere Pollicini.
Pollicini (D.C.) - Il capogruppo della D.C. parla di contraddizioni della maggioranza e non si è reso conto che l'unico in contraddizione almeno in questa vicenda, è stato il suo intervento.
E mi spiego - la Democrazia Cristiana, così per motivi pubblicitari, di carattere politico, ha cercato di convincere l'elettorato che fa parte della maggioranza il Partito Comunista. Noi abbiamo sempre dichiarato che rifiutavamo e rifiutiamo la politica degli schieramenti e ci misuriamo sui provvedimenti concreti, e mi riallaccio alla risposta che ha dato il Presidente Dujany allorquando si è discussa la mozione di sfiducia formata dall'Avvocato Caveri e dal Comm. Bordon allorquando ha detto che la Giunta riteneva superante il problema delle scelte delle alleanze rispetto ai problemi da risolvere nell'Amministrazione regionale, e che sin tanto che non si sarebbero create le condizioni perché una nuova Giunta di altra formazione, schieramento e maggioranza, fosse possibile, era doveroso garantire la continuità amministrativa per la Valle d'Aosta.
Così come era allora il discorso è oggi, quindi la smentita è proprio questa: con le parole del capogruppo della D.C. dimostriamo che non esiste nella maggioranza il Partito Comunista, io ripeto che tu non sei convinto, ma in contraddizione, tanto in contraddizione, perché senti il bisogno di abbandonare l'aula, tanto in contraddizione... (voci) ...ebbene se queste parole sono servite a farti tornare indietro, ho raggiunto l'obiettivo a cui miravo.
(Ramera - ...numeri) ...E allora ti dico che i numeri sono basati sostanzialmente su un discorso di fondo, e cioè su una valutazione obiettiva di movimenti politici che ritengono superiori alle loro esigenze quelle della Valle d'Aosta, il vostro non fa parte di questo gruppo... (Voce) ...Il discorso non è di abbandonare, il discorso è... (Montesano: Consigliere Pollicini rientriamo un po' in argomento, anche dopo questo... la risposta lei l'ha data, allora rientriamo un po') ...Riteniamo che i provvedimenti che sono così all'origine della discussione, abbiano indubbiamente un'importanza tale quale è punto, il dibattito, la vivacità e direi pure i contrasti che si sono verificati in questa aula, direi che personalmente lo ritengo importante questo dibattito per due ovvi motivi: per il fatto in sé e per aver confermato quella che è una nostra tesi di portare avanti questo tipo di amministrazione e del permanere di questa Giunta ai banchi del Governo, ma portando il discorso sul fatto concreto, siamo convinti che la proposta valida, seria e conveniente sia proprio quella del Presidente, e cioè che noi riteniamo valido il concetto di fondo della legge 865, però riteniamo altrettanto valido l'introduzione di elementi correttivi per renderla equa e adatta alla zona in cui opera, cioè alla Valle d'Aosta.
Quindi vale il discorso del Presidente di una Commissione che possa appunto operare in questo senso, formata di Amministrazioni regionali e di Sindaci della Regione, detto questo mi pare che si renda necessario non rinviare questa votazione, proprio perché questo provocherebbe l'accantonamento del problema e il rischio che non possa venire portato in tempo utile, perché siano realizzate quelle infrastrutture come è la Caserma dei Carabinieri e gli acquisti che sono stati messi all'ordine del giorno, che potrebbero, se rinviati, essere magari lasciate da parte e non essere portati a compimento entro questa legislatura.
Noi sappiamo quanto sia lungo l'iter di ripresa delle nuove legislature, quindi, concordo sulle critiche alla legge 865, e nel contempo alla validità del principio di questa legge, però ritengo opportuno che si dia corso alla votazione di questi cinque progetti di legge.
Chincheré (P.C.I.) - Io sono abbastanza in imbarazzo, perché molti interventi di molti Consiglieri dei vari gruppi consiliari, hanno messo sul fuoco tutta una serie di elementi, per i quali rispondere a tutti, o riprenderli tutti per dare una visione la più organica possibile al problema, diventerebbe un fatto molto lungo, perciò mi limiterò a fare soltanto alcune considerazioni, che riguardano in particolare il nostro gruppo consiliare, ancora una volta, di fronte a un problema importante, come quello dell'acquisizione di aree o di fabbricati da parte dell'Amministrazione regionale, onde arricchire il suo patrimonio demaniale, di fronte a un problema così importante, dicevo, che richiede l'applicazione di tutta una serie di strumenti burocratici e legislativi, che richiede la scelta di precisi elementi politici da seguire per acquisire questi beni patrimoniali, abbiamo scoperto alcune cose ovvie, che di fronte ai problemi seri, si riscopre, onde sfuggire il problema stesso, la vecchia abitudine dell'anti-comunismo, in che senso? Nel senso che quelli dell'Union Valdôtaine o se preferiamo l'Avv. Caveri, che pur dell'Union Valdôtaine è larga parte, ma per fortuna non tutta, fa dire ai comunisti delle cose che non hanno mai pensato e tanto meno detto.
Della 865 un giudizio che denota un'estrema ignoranza, una profonda ignoranza della legge, denota una profonda ignoranza dello spirito delle forze politiche che sono andate alla formulazione di questa legge, denota una profonda ignoranza di quello che è stato l'iter delle Commissioni parlamentari nazionali del nostro Governo, del nostro Parlamento e dell'iter parlamentare che ha portato a quella legge, ma quello che è peggio e che fa denotare in lui il solito gentile, educato, ma reazionario di provincia che vuole che il Consiglio regionale si rifiuti e dico, Consiglio regionale della Regione Autonoma Valle d'Aosta, con 25 anni di esperienza legislativa e amministrativa, il suo ruolo preciso, che non è quello di sparare a zero e di dare giudizi sballati, falsi, sbagliati, direi, tornacontisti, demagogici, di questa legge, perché lui fa dire e fa vivere, false contraddizioni, stranissime, contraddizioni, ... gruppo comunista, dicendo, una parte dice: vogliamo 865, altri dicono non vogliamo la 865, altri dicono, vogliamo la 865 ma leggermente corretta, che poi non si sa cosa significhi quel leggermente corretto, dice e fa dire al P.C.I. delle contraddizioni che in realtà non esistono.
Infatti la nostra posizione è chiara, ed è una posizione nata tempo fa, non a caso citavo le Commissioni Parlamentari, il dibattito parlamentare, il nostro partito su questa legge, in campo nazionale si è astenuto, non ha votato a favore di questa legge, reputandola una legge confusionaria, confusa, una legge che non andava più in fondo alla sostanza dei problemi, una legge che tendeva a negare nell'articolo seguente quello che l'articolo seguente dice, in materia di esproprio, in materia di acquisizione, in materia di case popolari, in materia di edilizia pubblica residenziale e via di questo passo.
Però si è astenuto perché dà alcuni elementi validi per operare, per un operare corretto delle amministrazioni pubbliche e degli enti locali.
Noi diciamo che questa legge, nemmeno, in campo nazionale, così com'è, cioè non si può andare ad un'applicazione burocratica, avvocatesca, tribunalesca, mi sia consentito, un'applicazione così banale, piatta, di questa legge, ma è necessario fare degli interventi legislativi, integrativi con chiare scelte politiche a monte, che vadano ad integrare questa legge in modo che non diventi una legge che toglie la terra, altra grossa bubbola, io credo che al P.C. si possono fare molte accuse, qualcuna, molto poche, sia chiaro, giuste, molte altre sbagliate, ma non si possa mai, in 50 anni di storia, e mi sia concesso che è storia, accusare il Partito Comunista di voler portare via la terra, certo noi vogliamo portarla via la terra ai latifondisti, siciliani, tutta, ai latifondisti della Campania, del Lazio, degli Abruzzi, vogliamo dar la terra ai contadini, non portar via la terra ai contadini, questa è una falsità storica, questo significa, rifiutarsi per incapacità intellettuale per una grave incapacità intellettuale, mi sia consentito, Avvocato, Lei che si picca di citazioni latine, una non conoscenza di tutta la storia del movimento operaio del nostro partito, in modo particolare, succo del discorso, perché poi il problema è questo, e mi riallaccerò, faccio una brevissima premessa, perché è importante.
Il 29 luglio di quest'anno, in questa aula consiliare, forse a colpa della canicola, non lo so, molti gruppi, erano così indaffarati a discutere di ferie, è stata votata una mozione precisa, sulla 865, dove si impegnava la Giunta - ce l'ho qui, dove si impegnava la Giunta a una più sollecita attenzione e attuazione della legge 22 ottobre 1971 n. 865, e in Consiglio, con l'assenza - non ha nessuna importanza tanto non contano niente, con l'assenza dei Liberali e l'astensione dell'U.V. il Consiglio approvò questa mozione e siccome il Partito Comunista e i comunisti hanno il difetto di credere nelle Assemblee elettive, ci eravamo illusi, ed è qui, la colpa è tutta nostra, vuol dire che non lo faremo mai più. Che questa mozione fosse un elemento vincolante per le scelte che l'Amministrazione regionale andava a fare da quel giorno in poi, ci siamo sbagliati, noi in quella sede dicemmo un'altra cosa, dicemmo che in Valle d'Aosta, a maggior ragione se non vanno in campo nazionale, non vanno nemmeno in Valle d'Aosta, non vogliamo un'applicazione burocratica, piatta dell'865, noi vogliamo andare alla formazione di un'iniziativa regionale perché, per garantire un'acquisizione corretta e socialmente produttiva e giusta e socialmente valida di tutte quelle aree, di tutti quei servizi che abbisognano alla nostra Regione, tanto è vero che dicemmo ancora che visto che la proprietà fondiaria in Valle d'Aosta, è una realtà tutta particolare, e non sto qui a dire niente sullo spezzettamento della proprietà, perché lo sappiamo tutti, è una proprietà fondiaria, estremamente articolata, dicemmo anche che data questa caratteristica dell'agricoltura, delle proprietà fondiarie della Valle d'Aosta, dovevamo andare alla formulazione di una legge regionale che tenesse conto fino in fondo di questa realtà e su questo, il nostro gruppo non ammette dubbi da nessuno.
Ha ben voglia il Comm. Ramera di scoprire l'acqua calda, tanto l'hanno già scoperta e su queste cose non incanta più nessuno.
Un'altra questione, diceva che la discussione è caratterizzata intorno a due poli, in cui il centro principale, ancora una volta era il nostro Partito, i comunisti sono per la spoliazione dei contadini valdostani, i comunisti sono contro la Caserma dei Carabinieri, ebbene se sulla prima domanda, penso di aver risposto esaurientemente, e vorrò fare alcune domande aggiunte ancora in seguito, volevo dire ancora un'altra cosa su questo problema, specifico della Caserma dei Carabinieri.
Noi pensiamo che i Carabinieri abbiano una loro precisa funzione sociale da assolvere, noi non siamo mai stati e non saremo mai contro le forze del corpo, la nostra discussione non verte su questo problema e intorno, e visti questi termini, se mai, verte e qui la nostra discussione ormai è cinquantennale, da che è nato il Movimento operaio italiano, sulla funzione di queste istituzioni dello Stato, non certo sull'esistenza o sulla sopravvivenza di queste funzioni dello Stato.
Noi siamo perché il Palazzo Roncas, si liberi e gli venga data quella funzione che oggi l'uso a cui è stato destinato non ha potuto assolvere.
Siamo perché i carabinieri abbiano una bella caserma, possibilmente con gli alloggi, per gli agenti, che sono sposati e hanno una famiglia, e non è mica giusto, sono dei lavoratori, non è mica giusto che metà dello stipendio, abbastanza piccolo lo stipendio, debbano trovarsi una casa, in modo che garantiscano sempre tutti i servizi che la Comunità ha loro richiesto, perciò su questo problema, se avessimo un'obiezione da sollevare è questa - l'Assessore Chantel, dice: io ho guardato un paio di aree e poi ho scelto quella, probabilmente un'area più periferica, sarebbe stata più indicata e si poteva ovviare ad alcuni inconvenienti, con una serie di uffici al centro, forniti magari dall'Amministrazione regionale stessa per i servizi correnti dell'Arma dei Carabinieri, perciò credo che anche su questo argomento, la nostra posizione sia estremamente chiara, vorrei aggiungere un'altra cosa, la 865 non è una legge fatta per far risparmiare alle Amministrazioni comunali e alle Amministrazioni regionali, la 865 è una legge che dà degli strumenti che devono essere integrati ripeto, perché le Amministrazioni regionali e comunali diamo al loro territorio un assetto diverso, anti speculativo da quello che c'è stato fino ad oggi.
Se noi quando affrontiamo questo problema non abbiamo presente questi elementi, allora ha ragione Caveri, ha ragione Ramera a fare tutta quella demagogia, speculazione che fa.
La cosa che mi stupisce dolorosamente... (voci) ...guarda Ramera... (Montesano: continui) ...continuo o rispondo, non gli rispondo nemmeno... (voci)...non sono mica D.C. sai, sono comunista. Grazie Bordon.
La cosa che mi stupisce e mi stupisce dolorosamente è che questa Giunta, questo strumento esecutivo della nostra Regione, nei confronti dei quali, noi abbiamo sempre esercitato un'opposizione estremamente responsabile, noi ci rendiamo conto di tutte le difficoltà politiche che sta attraversando la nostra Regione e vogliamo andare avanti e non all'indietro, si metta nelle condizioni di vivere queste contraddizioni che sono contraddizioni estremamente gravi.
La compagna Siggia dice: alcuni pretori, secondo me hanno fatto molto bene - giudizio del tutto personale questo, hanno denunciato gli amministratori pubblici perché hanno acquisito le aree, senza applicare questa legge, l'applicazione della legge è obbligatoria, non dimentichiamocelo mai, l'articolo 9 Chantel, se vuoi ce l'ho qui, è perfetto... (Montesano: dopo risponderà l'Assessore Chantel) ...Signor Presidente gradirei continuare... (Montesano: lasciate finire... Bordon e tutti gli altri lasciate finire l'intervento di Chincheré) ...Dicevo che la compagna Siggia e Manganoni dicono che qualche pretore ha fatto bene, ha denunciato gli amministratori pubblici perché non hanno applicato questa legge.
Allora io faccio un caso ipotetico, mi auguro che non avvenga ripeto, perché sarebbe una cosa davvero spiacevole, che un qualunque cittadino è nel suo diritto faccia una lettera nella quale dice: secondo me l'Amministrazione regionale spende male i suoi soldi perché non applica la legge, ci rendiamo conto, non la Giunta, tutto il Consiglio in quali condizioni ci troveremmo poi a legiferare regionalmente su questo argomento, con quella ipoteca.
Ecco, il problema, adesso ci rendiamo conto di tutti i rischi seri, a cui andiamo incontro.
Montesano (P.S.D.I.) - Allora un attimo hai la parola infine per chiudere la discussione. C'è ancora una richiesta dell'Avv. Caveri il quale mi pare è al suo secondo intervento, quindi questo è l'ultimo.
Caveri (U.V.) - Intendo fare una breve, anzi una brevissima precisazione a quello che ha detto il Consigliere Chincheré, premetto che non ho mai fatto in vita mia dell'anti-comunismo e non ho neanche l'intenzione di farlo in avvenire, però le incaute dichiarazioni del Sig. Chincheré, incaute per il suo pasticcio, i cui oratori parlano in un modo molto diverso, mi costringono a fare una breve osservazione, cioè il Consigliere Chincheré dice: "non è vero che noi Comunisti italiani vogliamo portar via la terra ai contadini", già, ma questo non è stato fatto per la semplice ragione che i Comunisti non sono mai andati al potere in Italia, e che c'erano altre forze politiche che erano al potere in Italia, perché se i Comunisti fossero stati al potere in Italia evidentemente avrebbero portato via la terra ai contadini, così come hanno fatto in Russia, in altri paesi, all'estero. Per esattezza devo precisare che questo non è avvenuto in modo massiccio in Jugoslavia, ma sappiamo che il regime Jugoslavo è un regime su... tant'è vero che è stato fulminato parecchie volte dalle scomuniche moscovite.
Questo volevo precisare.
Montesano (P.S.D.I.) - Nessun altro prima di Chincheré, c'era Bordon, prima, prego.
Chincheré (P.C.I.) - Dell'Avv. Caveri ho sempre avuto una riverenziale stima, lo confesso, e un profondo rispetto intellettuale, nei confronti dell'Avvocato però mi ha profondamente deluso. Perché? Perché fa delle accuse stranissime al nostro partito; mi rendo conto di uscire un po' dagli interessi del Consiglio regionale, ma i Consiglieri mi vorranno perdonare, perché un partito va giudicato dalle azioni concrete, dai suoi dibattiti, dal tipo di lotta che conduce, e io sfido, non l'Avv. Caveri, ma chiunque a dimostrare, a tirar fuori un'iniziativa, una non due, anzi, taglio, mezza iniziativa, un documento, di una paginetta, tre righe, quanto vuole lei, in cui si possa accusare il Partito Comunista Italiano di voler portare via la terra ai contadini. Cosa vuole che le dica Avvocato? Si dia da fare!
Bordon (D.C.) - Io sarò brevissimo, non vi nascondo, dopo aver rispettato il capogruppo nostro che si è dibattuto molto bene, che ha detto quello che era l'intenzione della D.C. di fare alcune brevissime considerazioni. Una di queste, è essenzialmente politica, e non da amministratore.
Vi assicuro che, come politico, mi sto divertendo in questi dibattiti, a sentire tutto questo grande caos che esiste in questo Consiglio regionale e condivido in pieno quello che ha detto il mio capogruppo, quando dice che questo è dovuto proprio al fatto che questo Consiglio regionale non rappresenta più l'elettorato valdostano, il collega Pollicini fa delle considerazioni sue che a noi non interessano, e io prego sempre i miei amici, di non volersela prendere mai e di non perdere mai la calma, perché checché si cerchi di fare le elezioni regionali, verranno e vedrete in quel momento come l'elettorato saprà valutare certe posizioni di certe Giunte che rimangono lì e che si reggono con l'appoggio di tutti, perché non ha importanza che sia un'impostazione di estrema sinistra o di destra o da una parte o dall'altra, l'essenziale è di occupare quei posti, di rimanere a quei cadreghini e di barcamenarsi giorno per giorno, andando avanti, aspettando l'appoggio che oggi, forse è nostro, che domani può essere vostro, ma questa è la verità assoluta, e noi che da tanto tempo, sediamo su questi banchi, credevamo che le impostazioni dovessero portare avanti un qualche cosa di ideologia, qualche cosa di amministrazione, ma che ci fosse un certo indirizzo, questo non c'è più, ragazzi giovani voi, toglietevelo dalla testa, l'essenziale è di arrivare qui, farsi votare da chiunque, al momento opportuno, di scegliere una certa scorciatoia per arrivare alla Giunta e di rimanere poi tranquillamente lì.
Voterò quando vorrò io contro, oggi per combinazione quadra perché è nell'interesse della Regione, dei problemi della Regione, la D.C. che non conta niente e che per definizione sua, perché non ce lo dimenticheremo mai, è la famosa armata Brancaleone; e vi dimostreremo anche questo se questo sarà vero o se sarà invece da un'altra parte l'armata Brancaleone, questo, questo dico, che noi andiamo avanti portando i problemi della Regione nel vero senso della parola.
Ora, fatto questo, io vorrei dire due cosettine molto brevi, il collega, ma vorrei chiamarlo più che collega amico, perché di Chincheré, potete dire tutto quello che volete, ma è un ragazzo che si prepara, ha i suoi punti di vista, mi sembra che andrà giù un po' massicciamente, forse, anche ma è un ragazzo preparato, però naturalmente fa della demagogia.
Il disco che ha impresso in quel dato modo, e non lo cambierà mica facilmente, però è un ragazzo che i problemi li ha studiati.
Ora cosa continua a ribadire Chincheré, Chincheré si è accorto che a un certo momento, qualcheduno prima di lui aveva detto che questa legge 865 doveva essere applicata, poi naturalmente siccome la politica predomina, si è fatto marcia indietro, si dice. No, non la vogliamo mica applicare noi la 865, la vogliamo soltanto correggere con l'art. 3, ora io mi rivolgo al Presidente del Consiglio perché ho finito, potrei dilungarmi, potrei divertirmi, fare della demagogia qui dentro, non lo faccio.
Noi siamo arrivati qui dentro stamattina, a un certo momento, in base a un articolo del regolamento, si è chiesto questo rinvio; sono stato abbastanza stupito già allora dal Presidente della Giunta che lo ha accettato subito, per discuterlo, e sono stato contento che questo invece, questi problemi che sono all'ordine del giorno, venissero portati avanti perché sennò sapeva un po' di farsa. Perché sapeva di farsa? Perché a un certo momento arriviamo qui dentro perché uno si è alzato un mattino col piede destro, è sceso dal letto col piede sinistro e dice: "Signori, la 865 ha da essere applicata, quindi sospendiamo tutto quello che si è fatto fino adesso e andiamo avanti modificando la 865". Ebbene noi vi diciamo Signori che noi non siamo contrari all'865 in linea di massima però noi, finché non vedremo come l'avremo corretta, non pensiamo che l'865 possa essere applicata in Valle. D'altronde lo ha detto il Presidente della Giunta e voglio vedere poi questo regalo che gli hanno fatto i suoi amici comunisti proponendogli una Commissione per l'applicazione dell'865, perché ha da studiare quella Commissione in una Valle come la nostra, dove la proprietà è talmente frazionata, dove noi vediamo che a un certo momento si può effettivamente colpire un proprietario e avvantaggiarne un altro, dove effettivamente si vede che alcune percentuali di edificabilità non in rapporto alla 865, ma come criterio di giustizia vediamo a un certo momento cosa ne viene fuori, e allora noi vi diciamo che vogliamo vedere come questa Commissione riuscirà a farlo, ma noi saremo qui per discuterlo allora e non vogliamo discutere stasera.
Quindi noi abbiamo dato questo e prego il Presidente del Consiglio, questi cinque argomenti hanno da andare avanti, perché? Perché non è logico, a un certo momento la Commissione che esaminerà l'865 dirà quello che si potrà fare, ma dovrà tenere indubbiamente conto di quello che si è fatto fino adesso, perché noi abbiamo ben visto in Aosta, in altri posti, avevamo anche allora delle leggi, per l'esproprio avevamo altre leggi che ce lo consentivano, ma mai nessuno le ha applicate, perché? Perché era giusto, finché era possibile - non so questi quattro pezzi di fazzoletti che abbiamo qui, tengano pagati nel giusto valore e non si consenta ad altri che non hanno sacrificato nulla per avere quei terreni di rendersene proprietari e pertanto di poterci fare una speculazione.
Quindi noi, con molta tranquillità e calma, vi diciamo quello che vi abbiamo detto stamattina il Presidente del Consiglio che qualche volta è un po' cattivello, con me in modo personale, ma io non m'arrabbio mai, non mi ha lasciato fare la dichiarazione di voto, era già quella che faremmo adesso, se lo volessimo fare.
Adesso non me lo può più impedire, io dicevo stamattina noi eravamo già contrari a questo rinvio, perché non era una cosa seria, questi problemi sono effettivamente importanti, mi fa piacere, io non cercherò di lodare la Caserma dei Carabinieri, come hanno fatto tutti, è logico che è un servizio di grande importanza, Chantel ha detto che deve essere il più vicino possibile e ci vuol poco a capirlo che sia più necessario vicino all'abitato perché tutti possano accedere con facilità.
Siamo contenti di liberare il Palazzo Roncas facendone qualche cosa, gli altri provvedimenti noi li riteniamo tutti saggi, e dobbiamo portarli quindi avanti, per la legge 865, ne parleremo poi allora, perché è facile venire qui dentro, a voler fare il nuovo metro, il metro che dovrebbe essere giusto, voglio poi vedere quello che ne viene fuori dopo, augurando al Presidente della Giunta e alla Commissione un ottimo lavoro, perché riesca a fare le cose giuste. In quanto invece a certe critiche sulla valutazione, e qui risponderà Chantel, perché noi, Chantel, non è che abbiamo una fiducia illimitata in lui, questo sia ben chiaro, ma insomma, riteniamo che dopo quello che abbiamo visto fare qui, abbia sempre cercato di portare avanti una certa linea di equità e pertanto non posso criticarlo al cento per cento.
Lo critico soltanto all'865, va bene, però, Chantel risponderà su queste critiche, ma queste critiche le facciamo a Chantel, noi non c'entriamo niente, quindi come valutazione, si possono anche vedere, specialmente quelle cubature, ecc., ma non credo che sia questo il caso di farci ritardare questi provvedimenti che sono invece necessari e che devono andare avanti e per i quali noi voteremo a favore.
Pedrini (P.L.I.) - Devo solo scusare la mia assenza, perché ho la Giunta del mio Partito, e il Dr. Maghetti rimane logicamente... il Partito, quindi non è una fuga, è una necessità.
Montesano (P.S.D.I.) - Allora chiudiamo la discussione generale, con l'intervento dell'Assessore Chantel, per poi passare alla discussione argomento per argomento.
Chantel (P.S.I.) - Do una prima risposta generica, non accetto la dichiarazione che io abbia mai fatto qualunque acquisto, stabilendo prima, bisogna dimostrarlo.
Io non ho mai fatto un acquisto per la Regione senza avere una perizia in mano, e senza aver portato la questione dopo avere la perizia in mano, discussa in Giunta, eventualmente fino a che punto si poteva arrivare per l'acquisto, e questo è un fatto che nessuno potrà dimostrare il contrario.
Questa è la prima dichiarazione, e invito, eventualmente chi ha dichiarato qualcosa di contrario, cioè che le valutazioni si fanno prima delle perizie, lo dimostri, perché non è facile dimostrarlo.
Secondo: valutazioni, mi si è detto che sull'acquisto del terreno che riguarda Milloz e gli altri proprietari, io non ho fatto una perizia, ma è logico che non l'abbia fatta, avevo i dati in mano che mi ha dato lo stesso Sindaco, e che m'ha dato qui l'ufficio, se non mi sbaglio, quando si è trattato di acquistare i 3.493 metri della scuola in Via Chambéry, è stato pagato allora dal Comune, con la legge di Napoli 6.750 lire.
La perizia, naturalmente di esproprio, è stata fatta dal Genio civile o erariale.
Ma dico di più, il Presidente della Giunta, in data 7.1.1972, vero, prot. 161/2 ha dato al Comune quel decreto di esproprio, per poter fare la strada attuale, e il Comune allora ha pagato 2.200 mq. in fronte dell'attuale proprietà, al Milloz per 18.584.000 che corrispondono esattamente a 8.445 al metro, perché io ritengo che, di fronte a questi dati, io non avevo più bisogno di altre perizie, perché i dati li avevo già e mi sembra che avendo calcolato otto e otto fanno sedici, e lascio le mille lire che valgono, computate nella legge di Napoli, per poche tasse che si pagano sulla proprietà terriera, vero, credo che non avevo bisogno di altre perizie, e naturalmente nella discussione che è stata lunga, tutto quello che voi volete, l'ultima cifra, in cui il proprietario ha accettato di fare il compromesso, salvo ratifica del Consiglio, è stato sulle 12.000 mila, perché la cifra più bassa, che abbiamo comprato per terreni analoghi.
Dirò qualcosa di più: Dolchi ha parlato della valutazione della casa Rassat-Rigollet e si è meravigliato che la parte civile sia stata calcolata 12.000 e lo scantinato a 4; io vorrei fare, quando si fanno e si guardano le perizie, a parte che io alle perizie non ci metto naso, io incarico il tecnico, me li porta, li riduco, magari, anche quando so la cifra, in quanto li porto in Giunta e la Giunta ha diritto di dire a cifra di perizia non si compra e se voi guardaste le perizie, vedreste che molte volte, si riesce a combinare a meno, vero, questo è il modo di presentare le cose.
E allora dovrei dire che nella casa Rassat M. Palmira ha dimenticato Dolchi di dire che il fienile, che fa parte del fabbricato, incide su un quarto almeno di tutto il fabbricato è stato valutato a 2.000 lire e si è dimenticato di dire, visto che ha voluto fare un'osservazione di computi, che la parte pagata di più rappresenta solo 1.225 metri, mentre la parte pagata a 2.000-4.000 ne rappresenta 1.039, perciò il complesso di tutto il coso, viene a costare meno di 7.000 il mc. e certe volte le perizie... questo non per difendere me stesso, perché io ripeto, le perizie quando ritengo opportuno le affido ai tecnici e quando non ritengo opportuno come è capitato per il tiro a volo di St. Vincent, li affido a tecnici al di fuori della Regione, pregandoli di dire che non è la Regione che compra, tanto è vero, che a St. Vincent, quando io sono andato a firmare gli atti notarili, ho trovato della gente che mi ha detto: io non firmo perché se era per la Regione, chiedevo di più - a cui naturalmente ho risposto: lei va incontro a tutte le responsabilità di legge, perché il compromesso, l'ha firmato liberamente, lei ha venduto liberamente, e ha ritenuto che il prezzo era equo.
Questo per chiarire la posizione, quanto poi alle affermazioni che io abbi scelto, io non ho scelto nulla posso affermare con tutta tranquillità, senza essere smentito, che il Comandante dell'Arma dei Carabinieri, è venuto nel mio ufficio, portandomi un foglio, in cui il Comando dell'Arma chiedeva che la Caserma comunque fosse costruita, anche in periferia.
E quando io ho risposto: io non ho terreni, indicatemene voi qualcheduno, mi hanno preso in macchina, e mi hanno portato su quella proprietà, che io non sapevo di chi era, tra parentesi, e mi ha detto: "questo sarebbe il terreno adatto"... (voci) ...È ben perché era certa che l'ho presa... e... scusatemi, dopo di che sono andato dal Sindaco del Comune, e gli ho detto "questo terreno è vincolato a edilizia popolare, noi vorremmo farci la Caserma dei Carabinieri, e visto che è confinante alla scuola, fare un'area verde" e di questo ne sono sempre convinto, perché qui si parla di ecologia, di miglioramento dell'area, ecc. e tutti dimenticano che per migliorare l'area c'è solo da fare dei grandi giardini, in mezzo alla città, e allora vedete che da sole ci pensano le piante a migliorare l'aria almeno in una certa parte.
E allora naturalmente sono andato dal Sindaco e il Sindaco m'ha dato questi dati, il primo anche di espropri e mi ha aggiunto, voi Regione, noi non abbiamo i soldi, voi Regione avete la possibilità della trattativa privata, fatela.
E io mi sono attenuto a questo, non ho mica fatto altro, il giudizio e tutto il resto lo deve dare il Consiglio, io mi sono fermato a quella che è la parte tecnica.
Non mi verrete mica a dire per caso che sul terreno di Quart pagato 150 lire al metro ci sia stata una speculazione?
Io credo che i terreni agricoli, tira su tira giù, certo che 150 lire al metro li varranno pure. Questa è la Regione.
Ora, io devo solo dare delle spiegazioni tecniche e le spiegazioni tecniche le ho date.
L'unica cosa che non accetto è che si venga a dire che noi contrattiamo prima, questo non l'ho mai fatto, non solo non l'ho mai fatto ma ho sempre cercato eventualmente di ridurre le perizie, o di arrotondarle in meno e se voi guardate la perizia di casa Rassat è stata arrotondata di 300 mila lire in meno su 19 milioni. Vedete che le richieste sono sempre state superiori e su questa prassi continuerò ad agire sempre nello stesso modo, il Consiglio poi è sovrano di fare tutto quello che vuole.
In quanto poi a Manganoni che dice che io non ho provveduto ecc. ecc. ai Comuni della bassa Valle. C'è stato un momento che la Giunta ha detto: "noi fino a sei mila lire al metro di quel terreno lì ci arriviamo e mettiamo a disposizione eventualmente del Sindaco", non ci sono più state trattative. E allora io mi sto chiedendo, in certi casi sono troppo pochi, me l'avete detto voi, me lo ha detto Manganoni che quando abbiamo comprato i terreni a Arnaz li avevo pagati troppo poco, Manganoni, no, sì, è a verbale, è a verbale... (voci) ...è a verbale, allora quando ho comprato quel terreno hai detto "ah! A questi poveri diavoli potevi dargli di più". Perciò io non ne discuto, io mi attengo strettamente a quella che è la mia posizione di amministratore, niente di più, niente di meno.
Montesano (P.S.D.I.) - Allora io credo che si possa fare il punto su questa discussione generale e passare poi all'esame, che poi sono già stati esaminati nella sostanza da parte di tutti, degli oggetti, ma per ragioni procedurali dobbiamo vedere uno per uno.
Oggetto n. 15.