Trascrizione informale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 248 del 9 ottobre 1972 - Resoconto

OGGETTO N. 248/72 - Proposte di acquisto di immobili vari. Richieste di rinvio della discussione.

Chantel (P.S.I.) - È stata distribuita a tutti la pratica; credo che non ci sono commenti, la necessità di acquisto è chiara, io non ho altro da aggiungere.

Savioz (P.C.I.) - Io devo fare solo una osservazione, quando abbiamo acquistato i terreni per questo caseificio a Villeneuve mi ero permesso di tenere presente in Consiglio che l'area era insufficiente; mi è stato risposto che l'area era più che sufficiente e adesso mi vedo portare qui una richiesta di acquistare dei terreni che, prima di tutto non vedo quale grande utilità possono avere per il caseificio, in secondo luogo, se adesso diventa indispensabile, non capisco perché in quel momento non si sia visto l'indispensabilità. Solo questa osservazione, io ho da fare.

Chabod (D.C.) - Quello che ha detto Savioz, volevo farlo rilevare anch'io: ad ogni modo, non è che non servano quei terreni, serviranno in modo particolare per tutti i rifiuti; io pregherei proprio l'Assessore Chantel, o l'Assessore all'Agricoltura, di iniziare le trattative anche per il 143 che sarà necessario senz'altro, un giorno o l'altro dovremo comprare anche quel pezzo lì; adesso sarà un po' più difficile perché c'è il muro già fatto e tutto, perché ho paura che sia un po' stretto, ecco, quella proprietà.

Dolchi (P.C.I.) - Signori Consiglieri.

Io mi permetto di chiedere ai sensi dell'articolo 51, comma 1, l'interruzione della discussione e il rinvio di questa proposta, ed anche delle proposte iscritte all'ordine del giorno ai punti 16, 17, 18 e 19, per il riesame da parte della Giunta regionale.

Montesano (P.S.D.I.) - Dunque, allora, 15, 16, 17, 18 e 19.

Dolchi (P.C.I.) - Se mi è consentito vorrei motivare la mia richiesta di applicazione dell'articolo 51 e quindi la richiesta di rinvio all'esame della Giunta regionale con alcune considerazioni di carattere generale.

Il nostro gruppo è sempre stato d'accordo sulla necessità della formazione di un demanio regionale e sulla necessità di acquisizione di immobili da destinare ad iniziative di interesse pubblico; però riteniamo che questa formazione di demanio, l'acquisizione di immobili, di terreni, per destinazioni pubbliche, necessiti di una visione più organica sulla necessità di acquisizione di questi beni immobili; ecco, secondo voi, dovrebbe, la proposta, quando viene al Consiglio, essere preceduta da un'analisi delle necessità; io non entro nel particolare del punto 15 all'ordine del giorno, in questo momento per cui richiedo solamente il rinvio; semmai mi riservo di farlo dopo, ma riteniamo che la Giunta debba fare delle scelte in fase di acquisizione dei terreni; queste scelte debbono essere fatte a monte, e quindi si sappia esattamente dove e cosa vogliamo comperare.

Facciamo una ricerca delle necessità, non veniamo di volta in volta a presentare al Consiglio delle proposte direi quasi che danno la sensazione, danno la sensazione di essere non frutto di una maturazione e di un esame organico e programmatico, ma frutto della offerta che tiene dai privati alla Giunta regionale.

Inoltre un altro argomento di carattere generale, per cui si richiede il rinvio di tutti i cinque gli argomenti sono che ci sono strumenti per l'acquisizione di terreni ed immobili di cui la Regione non si serve; acquistiamo sempre in base alla trattativa fra la Giunta e il privato offerente; è una scelta, è una scelta che è stata fatta finora; può essere una scelta che va contestata, ma questo non è il punto principale. Il punto fondamentale su cui voglio richiamare l'attenzione del Consiglio e della Giunta è che altri enti pubblici si servono di tali strumenti, e allora abbiamo la Regione, che con il suo comportamento, soprattutto nella valutazione dei prezzi di acquisto, crea macroscopici squilibri, soprattutto in Aosta. Alcune sere fa al Comune di Aosta tutte le forze politiche, all'unanimità, hanno promosso provvedimenti per acquisizione di terreni avvalendosi della legge 865, oppure trattando, in base a prezzi precedentemente trattati e convenzionati, terreni che risultano nella zona viciniori a quelli per cui ci viene proposto l'acquisto da parte della Giunta, a prezzi assolutamente inferiori.

Ecco perché noi ci permettiamo di suggerire al Consiglio il rinvio dell'argomento all'esame della Giunta, perché proprio i cinque argomenti - e io non entro in merito ai 5 argomenti, possono essere riesaminati in una visione più equilibrata e più organica di quelli che sono le modalità, per l'acquisizione dei terreni e degli immobili, i relativi prezzi per non creare sensibili squilibri in Aosta e nei comuni della Valle, fra prezzi pagati dalla Regione e prezzi pagati da altri enti pubblici, e infine, per un esame più completo di quelle che sono le necessità e le priorità nelle scelte di acquisto.

Montesano (P.S.D.I.) - Un attimo, per favore, perché sono iscritti a parlare i Consiglieri Chamonin, Caveri, Andrione, Assessore Maquignaz e Assessore Chantel.

Chamonin (M.A.V.) - Io non entro nel merito in questo momento delle dichiarazioni fatte testé dal Consigliere Dolchi. Voglio solo fare presente che per l'argomento iscritto al n. 15 dell'ordine del giorno, questo di cui si discute, esiste già un impianto che ha necessità di avere spazio; sempre per l'argomento al n. 15, dissento, nel caso specifico, nel voler applicare ai terreni viciniori metodi di valutazione e di imposizione di leggi difformi da quelli serviti per la valutazione dei terreni acquistati in precedenza; sarebbe una cosa, a mio avviso, non giusta.

Per quello che, sempre nell'argomento della richiesta deliberazione, sono d'accordo invece sul fatto di dover acquistare questi terreni, sono sufficientemente d'accordo anche sul prezzo di valutazione e anch'io, collegandomi a quanto già dissero Savioz e Chabod, raccomanderei alla Giunta che quando si acquista per costruire un'opera pubblica, o di pubblica utilità si acquista la maggior superficie possibile attorno ai previsti fabbricati, soprattutto quando quest'opera pubblica, o di prevista pubblica utilità, avrà necessità di avere grossi spazi di parcheggio e grossi movimenti di autocarro o soste di automezzi.

Montesano (P.S.D.I.) - Regolarmente io dovrei mettere all'esame del Consiglio la proposta di Dolchi, però se il Consigliere Dolchi non ha difficoltà, io esaurirei queste richieste di interventi; quindi darei la parola al Consigliere Caveri.

Caveri (U.V.) - Nous avons expliqué le 3 octobre 1971 pourquoi nous avons retiré la confiance à cette Junte, mais cela n'empêche pas que nous approuvions les propositions de la Junte quand elles nous semblent positives, de manière que notre opposition ce n'est pas une opposition du parti pris, ce n'est pas une opposition systématique.

Or, je ne partage pas la thèse qui a été soutenue par le Conseiller Dolchi, parce que l'administrateur doit évidemment acheter soit des constructions, des édifices, soit des terrains, des pièces de terrain au fur et à mesure que la nécessité ou l'opportunité se présente. Or, si nous examinons les différentes délibérations que je juge un peu en bloc, vu qu'on discute pratiquement de la proposition du Conseiller Dolchi, il me semble que toutes ces délibérations correspondent à un intérêt public, parce que, acheter un terrain pour faire une fabrique - je ne sais pas si l'on peut l'appeler comme cela - de fromages pour faire une, pour faire, l'achat de terrains pour faire la caserne des carabiniers, c'est un vieux rêve de toutes les Juntes régionales celui-ci, nous avons toujours espéré de pouvoir construire une nouvelle caserne des carabiniers pour délivrer finalement le Palais Roncas qui est un Palais artistique et historique. Et alors, pourquoi renvoyer? Pourquoi renvoyer ce problème, qui est un problème important, soit parce qu'il est nécessaire que les gendarmes aient leur caserne à Aoste, et la localité qui est indiquée nous semble opportune, soit parce que comme cela on peut finalement délivrer le Palais Roncas, et je voudrais que la même préoccupation la Junte régionale l'aie aussi, mais malheureusement sur ce point la Junte régionale ne me semble pas très sensible, c'est-à-dire pour le fameux Palais Ansermin, où nous nous avions acheté deux appartements, mais notre exemple n'a pas été suivi par la Junte actuelle et alors nous faisons une vive recommandation à la Junte, comme vous vous êtes préoccupés du Palais Roncas, préoccupez-vous aussi du Palais Ansermin.

Et puis il y a l'achat de la maison de Lostan. J'espère qu'on ne dira qu'il y a des raisons de famille, dans un moment où l'on voit que les clans familiaux reprennent de l'importance en Vallée d'Aoste je ne voudrais pas qu'on me considère un parent des Lostan pour quelque raison, et que c'est pour cela que je suis favorable à cette proposition? Non, il est nécessaire d'acheter cette maison qui a, disons, une importance archéologique et moyennageuse très importante, mais il ne suffit pas de l'acheter, il faudra que la Surintendance aux Beaux Arts fasse une restauration de cette maison.

Et puis l'achat de la maison des Rigollet Rassat est nécessaire aussi parce que cette maison, qui est placée dans la Rue du Baillage, fait partie de la zone du Théâtre romain, et la démolition de cette maison est nécessaire, vraiment pour cela.

Je ne connais pas beaucoup le problème au numero 19 et c'est pour cela que j'évite d'en parler mais en somme si nous examinons une à une les délibérations nous voyons que ces propositions sont parfaitement normales, sont légitimes et correspondent à un intérêt public. Ceci je le dis pour des raisons purement administratives, la politique n'a rien à que faire avec ces choses, de manière que j'espère qu'on ne nous considéra pas des voltafaccia pour cette raison, vu qu'on nous a gratifié de ce titre.

Andrione (U.V.) - Sur un premier point de ce que Monsieur Dolchi a dit Monsieur Caveri m'a largement précédé. Je voudrais simplement ajouter qu'un nouvel examen de la part de la Junte régionale sur la nécessité d'avoir le Palais Roncas me parait superflu parce que je crois que la Junte, que le Conseil, sont tous unanimement d'accord que ce Palais doit entrer dans les propriétés régionales; je ne vois pas ce que cet examen pourrait encore ajouter à une décision qui a été prise, je crois il y a 25 ans, et que toutes les Juntes qui se sont suivies ont toujours défendu comme très nécessaire.

Je voudrais simplement mettre en garde contre une certaine facilité sur le deuxième point qui a été soulevé par Monsieur Dolchi, a savoir, l'application d'une législation cahotique et contradictoire en matière d'expropriation de terrains, législation qui risque d'être déclarée inconstitutionelle, mais qui est certainement en nette contradiction avec la loi sur l'expropriation de 1865 et qui ne permettrai certainement pas d'éliminer certains abus et certaines destorsions et spéculations sur les terrains, mais qui au contraire finirait par favoriser les terrains qui ne sont pas frappés par une déclaration d'utilité publique. Nous avons assisté à Aoste à une prolifération incroyable de bâtiments construits sur des terrains qui autrefois avaient été déclarés zone verte, après, quand la spéculation devient assez forte il y a une variation du plan d'aménagement; ce même terrain peut enrichir certaines personnes, et nous avons vu des licences qui, je me permets de le dire, sont simplement scandaleuses. Or, je ne vois pas pourquoi certaines personnes devraient faire des bonnes affaires et d'autres personnes devraient mettre leurs terrains pratiquement gratuitement à disposition de la communauté parce qu'elles sont arrivées en retard dans le lotissement de ce terrain. Je ne vois absolument pas là une mesure de justice sociale, je vois au contraire que, non seulement il n'y a plus la certitude du droit, mais que le seul droit qui existe est celui du plus rusé, du plus fort, du plus corrompu.

Or, je crois que le Conseil régional, il y a déjà quelque temps, avait pris à ce propos unanimement une décision, c'est-à-dire d'établir une certaine péréquation entre les différentes indemnités ou les différentes possibilités qui sont reconnues aux terrains, surtout dans la Ville d'Aoste.

Maquignaz (D.P.) - Io volevo fare solo una piccola precisazione: per quale motivo noi intendiamo acquistare quell'appezzamento sotto il Caseificio di Villeneuve? Non è per una necessità, diciamo, di avere una determinata superficie, perché si tratta di un terreno con un notevole pendio che porta verso la Dora, è un terreno che a noi serve, invece, per tutti gli allacciamenti, per tutti i servizi inerenti al caseificio, per la sistemazione anche del terreno e per un'eventuale costruzione di un cortile, come era nel progetto iniziale, che andrebbe molto bene in quella zona, perché non c'è pericolo che ci siano odori nella zona pianeggiante; quindi, vediamo anche dal prezzo, sono 500.000 lire in tutto, con 1700 mq. di terreno, quindi non è una questione di costo, è una questione solo che il caseificio sta ultimando; noi dovremmo chiedere a questi proprietari, per poter fare queste servitù sulla loro proprietà, per terreni che serviranno a noi un domani per eventualmente altre costruzioni accessorie al caseificio. Quindi è il momento opportuno di farlo in questo momento che stiamo costruendo. Quindi, io direi, indipendentemente dall'osservazione avanzata dal Consigliere Dolchi, questo numero 15 sembra che ha una certa urgenza perché collegato a dei lavori che sono in corso. Volevo solo precisare questo.

Montesano (P.S.D.I.) - Rimane sempre attuale la proposta Dolchi, che poi metteremo all'esame del Consiglio, e quindi altri interventi, per il momento non sono contemplati se non quello dell'Assessore Chantel.

Chantel (P.S.I.) - Io non posso accettare certe dichiarazioni generiche fatte dal Consigliere Dolchi. Mi dispiace di dovergli dire il contrario, ma non è che la Valle compra i terreni che gli sono stati offerti, almeno da quando io sono qui come Assessore alle Finanze. Quando arrivano delle richieste, da qualunque parte e da qualunque assessorato,

le richieste vengono prima vagliate se sono o meno di utilità della Valle; secondariamente viene vagliato il prezzo, per sapere se interessa o meno l'Amministrazione, e il fatto che Dolchi mi dice, questo lo dirò in sede di discussione, ecco perché desidero la discussione; io qui ho dei prezzi di che cosa ha pagato il Comune, nelle stesse località, cioè quando ha fatto la strada, e ha avuto il decreto di esproprio da parte del Presidente della Giunta, in data 7.1.1972 decreto n. 3, vero, in cui, dopo la valutazione del Genio Civile, il Comune ha pagato, in base alla legge di Napoli, quel terreno 8584 lire al metro; questo lo posso affermare.

E aggiungo un'altra cosa: se specificatamente su quel terreno dovesse essere costruita la Caserma dei Carabinieri, e lo ripeterò dopo, né la Giunta né il sottoscritto si sognava dell'esistenza di tale terreno; c'è stata una comunicazione del Comando Generale dell'Arma, il quale ha richiesto alla Regione che comunque, visto che le trattative con quel terreno comprato un anno fa, con le Forze Armate, si prolungavano, e visto le necessità della caserma per esercizi pubblici accettava che la caserma fosse anche costruita in periferia, purché fosse costruita. Quando il Comandante dell'Arma è venuto nel mio ufficio, io ho dato una sola risposta: mi indichi Lei il terreno, me lo trovi, e io andrò a vederlo; dopo di che sono venuti, mi hanno preso in macchina, mi hanno scarrozzato, mi hanno fatto vedere diversi terreni; arrivati a questo punto, io ho detto prima, m'interesserò direttamente col Sindaco per sapere che vincoli e in che condizione sono questi terreni; secondo, se in via di massima l'Amministrazione comunale è contenta della soluzione, terza, come addivenire al pagamento o all'acquisto. Mi ha risposto: potete andare avanti con trattative private.

Tutti gli altri dati, vero, su valutazioni, su prezzi e sul resto, li darò in sede di discussione; aggiungo un'altra cosa: io ho ancora in bilancio, e voi l'avete votato, 300.000.000 per la costruzione della Caserma; io non voglio passare a residui e vorrei invece che questa soluzione, comunque di costruire la Caserma sia una cosa fatta; e la decisione di trattare un terreno centrale è stata fatta, fatta da due ragioni, per rispetto delle necessità del pubblico che deve recarsi in Caserma, per tutti i casi in cui deve recarsi, per rispetto della necessità dei turisti che passano e tante volte devono avere il bisogno dell'Arma. Per nessuna altra ragione; ecco perché è venuto in argomento questo coso.

La casa Lostan, ma la casa Lostan è una cosa che mi sembra, che mi si è detto che tutte le volte che si poteva acquistare ad un prezzo discreto, e vi dirò le peripezie, e vi avverto ho acquistato sotto perizia, ad un prezzo discreto degli stabili che possono essere messi a posto, trasformati, ecc., tenendo presente che la Valle ha già la proprietà completa, e del Palazzo Darbelley, già comprato, e tutto dietro il terreno, dove si sono fatti gli scavi, quando si doveva fare il famoso parcheggio, era logico sistemare tutta la zona; tra parentesi, naturalmente, probabilmente la zona, d'accordo con l'autorità comunale, io proporrò, visto che non conviene abbattere delle case del clero, che ne vuole costruire di quelle più alte, oltre il piano regolatore, ecc., vero, di trasformarlo anche quello in parco, o in verde, perché ritengo che ecologicamente per migliorare le condizioni atmosferiche qui di Aosta, del verde e delle piante al centro della Città ne dovremmo piantare tutte le volte che ci riusciamo, demolendo le case non abitabili.

Montesano (P.S.D.I.) - Allora, prima di continuare o meno la discussione devo richiamare la proposta fatta dal Consigliere Dolchi, in base all'articolo 51, che io leggo ai Consiglieri: "Interruzione della discussione. La discussione può essere interrotta soltanto per domandare il rinvio della proposta all'esame di una commissione, o della Giunta regionale" è quello che ha invocato, il primo punto, invocato il Consigliere Dolchi.

Ora, prima di continuare o meno questa discussione, bisogna che il Consiglio decida, e prima che il Consiglio decida, io desidero che il Presidente della Giunta esprima anche il suo pensiero sulla proposta Dolchi, prima di passare alla votazione in Consiglio per l'interruzione della discussione.

Dujany (D.P.) - Mi pare che, indipendentemente dagli oggetti all'ordine del giorno, il problema sollevato dal Consigliere Dolchi, risponda un po' a questo interrogativo: esiste una legge nazionale, la cosiddetta 865, la cosiddetta legge della casa; la osserviamo o non la osserviamo? Secondo, in Valle d'Aosta è osservabile, o non è osservabile? Mi pare che il problema posto sia un problema da essere discusso da questo Consiglio regionale in quanto la Giunta si trova sovente dinnanzi a deliberazioni di Amministrazioni comunali dove talvolta si acquistano terreni in base a trattativa normale e tradizionale, altre volte ci si trova dinnanzi ad altre deliberazioni dei Consigli comunali che chiedono la disponibilità dei terreni in base alla 865, generando, naturalmente un comportamento disordinato, o perlomeno scoordinato in tutto il territorio regionale.

Il problema è molto complesso ed è assai difficile, perché è vero quello che diceva qualche Consigliere che la speculazione, cioè la libera contrattazione può dare il via alla speculazione dei terreni, però è altrettanto vero che lo strumento stesso del piano regolatore, stabilendo certi indici di fabbricabilità su certe aree, naturalmente crea lo stesso uno strumento di squilibrio e di ingiustizia, perché chi ha la fortuna di avere un terreno su cui il piano regolatore ha previsto una cubatura di 2 o 3 mq. rispetto a quell'altro dove è stata prevista la cubatura dello 0,50, o dello 0,20, o dello 0,80, oppure è stato previsto il servizio pubblico, logicamente lo squilibrio e l'ingiustizia esiste comunque.

Quindi mi pare che il problema è estremamente complesso ed è estremamente ampio. Così, sul piano generale mi pare di poter affermare che la legge 865, qual è, non è applicabile per la Valle d'Aosta, almeno per quanto concerne i prezzi. I prezzi, stante la particolare situazione della nostra Regione, la quantità dei terreni disponibili, la qualità dei terreni disponibili, per la sua utilizzazione.

Quindi, non è applicabile in senso giusto, non mi pare giusto applicarla in Valle d'Aosta; però è anche giusto stabilire un certo metro di comportamento dinnanzi al quale devono comportarsi le amministrazioni comunali, e l'amministrazione regionale nell'acquisizione delle aree ad uso pubblico e a beneficio della comunità.

Quindi io proporrei, se fosse possibile, indipendentemente dagli oggetti, per esaminare proprio il problema sollevato dal Consigliere Dolchi, che mi pare di aver capito il problema consistente in queste domande concrete, di voler rinviare questo, questa discussione di questo oggetto e di voler riunire, eventualmente prima della seduta pomeridiana, in modo da poter trovare insieme un indirizzo su questi problemi di esproprio o di acquisto o di occupazione di aree.

Montesano (P.S.D.I.) - Un attimo Bordon, ci sono ancora altri prima di te. Però prima di continuare o meno la discussione ho detto, bisogna sgombrare il terreno da queste proposte, c'è una proposta Dolchi la quale a termine del Regolamento dell'articolo 51 chiede l'interruzione della discussione e il rinvio degli oggetti 15-16-17-18 e 19.

C'è una proposta del Presidente della Giunta il quale aderendo in parte alla proposta Dolchi propone il rinvio degli oggetti alla seduta pomeridiana dopo un esame congiunto con chi ne ha interesse per il proseguimento o meno della discussione, quindi dobbiamo soprattutto stabilire se questa mattina si continua a discutere su questi oggetti oppure no.

Allora metto ai voti la proposta Dolchi per il rinvio degli oggetti 15-16-17-18 e 19 a data da destinarsi dice lei o no? A data da destinarsi, chi è favorevole alzi la mano, chi è contrario alzi la mano, astenuto il sottoscritto.

Un attimo, stiamo parlando della proposta Dolchi, la proposta Dolchi chiede il rinvio, la proposta Dolchi è stata votata favorevolmente da sette Consiglieri, chi vota contro alla proposta Dolchi alzi la mano. Io desidero vedere i contrari. 21 contro, astenuti il Presidente del Consiglio e Balestri. La proposta è respinta.

Mettiamo quindi ai voti la proposta del Presidente della Giunta per il rinvio alla seduta pomeridiana previo un esame fra le forze congiunte che, no, adesso stiamo discutendo se continuare o no la discussione, quindi non dò la parola a nessuno, non dò la parola a nessuno, caro Bordon devi renderti conto di questo, quando il Consiglio avrà stabilito che si può discutere allora io sarò felice di darti la parola.

Metto ai voti la proposta del Presidente della Giunta per il rinvio degli oggetti 15-16-17-18 e 19 alla seduta pomeridiana, chi è favorevole alzi la mano... (voce) ...no, perché non stiamo votando, stamattina tu sei rivoluzionario, e no, stiamo discutendo chi è favorevole alla proposta della Giunta alzi la mano.

Allora avete contato? Controprova chi è favorevole alzi la mano, chi è favorevole, allora tutti meno 6 e il sottoscritto che si astiene, contrari 6, astenuti il sottoscritto.

Allora la proposta della Giunta è approvata e la discussione sugli oggetti 15-16-17-18 e 19 viene rinviata al pomeriggio.

Si passa all'oggetto 20.