Oggetto del Consiglio n. 239 del 9 ottobre 1972 - Resoconto
OGGETTO N. 239/72 - "Studio sul bacino imbrifero del torrente Colomb in Comune di Morgex" e "Danni alluvionali provocati dal torrente Colomb, nella zona di La Ruine". (Interrogazioni)
Maquignaz (D.P.) - Mi pare che il problema qui è duplice e siccome le interrogazioni, sia la 6 che la 7 riguardano lo stesso argomento, perché la prima parla più specificatamente dell'arginatura, mentre la seconda, dei danni, non so se è possibile dare una risposta unica?
Allora, per quanto riguarda la prima, quella all'oggetto n. 6, devo dire che è stato fatto un sopralluogo da parte dell'Assessorato, presenti gli Ispettori forestali e il Sindaco di Morgex, presente una buona parte della popolazione interessata, e abbiamo esaminato qual era il lavoro più urgente da fare per dare quella tranquillità che era venuta a mancare dopo gli eventi calamitosi.
Noi abbiamo visto quel giorno che forse non c'è molta possibilità di fare tutto lo studio del bacino come indicato nella mozione, in quanto che, tenuto conto delle pareti scoscesi, della natura del materiale, del terreno e della massa di materiale frioso che c'è nella zona, penso che nessun studio può arrivare a fermare, nessun intervento può arrivare a fermare quella massa, col rischio di spendere miliardi e miliardi, senza, naturalmente, avere quella tranquillità.
Il parere nostro è quello invece di fare una nuova arginatura, un nuovo alveo del torrente, di una superficie e capacità sufficiente per contenere il livello delle macchine piene e questo, abbiamo l'esperienza che ci insegna quale può essere questa massa di materiale, e pertanto la Giunta ha ritenuto opportuno di affidare l'incarico già dal 15 settembre 1972 ad un tecnico, ad un ingegnere, in modo da esaminare compiutamente il problema, di esaminarlo, naturalmente, insieme anche con il compartimento delle ferrovie e dell'ANAS, e a tal uopo il Presidente della Giunta ha ritenuto opportuno indire una riunione dove hanno partecipato sia i rappresentanti dell'ANAS e delle ferrovie, e l'Amministrazione comunale di Morgex, proprio perché questo progettista faccia un lavoro in collaborazione con questi enti, in modo da poter vedere il problema nella sua completezza, l'Ing. Campane.
Per quanto riguarda il problema va visto anche in funzione del raccordo con la Dora, perché non basta fare un alveo ampio, ma bisogna cercare di fare in modo che tutto questo materiale, anziché fermarsi nella zona Ruine, vada a finire nella zona Dora, perché in quel caso lì ci sarebbe un altro pericolo per la zona bassa; quindi il progettista dovrà prendere i contatti con l'ANAS, con le ferrovie, con l'Amministrazione comunale di Morgex, con l'Assessorato e gli Ispettori forestali e tenere conto di tutte queste osservazioni.
Per quanto riguarda la seconda, e cioè quella che parla dei danni, io direi che il problema non interessa solo Morgex, ma qui si allarga e abbiamo Valsavaranche, Ollomont, Cogne, che si trovano più o meno nelle medesime condizioni. Abbiamo fatto un sopralluogo in tutte queste zone e abbiamo visto che ci sono due casi: i casi dei terreni che si possono rimettere in coltura, e lì abbiamo un provvedimento per il quale possiamo intervenire fino al 50% della spesa.
Abbiamo invece i terreni non più ripristinabili, e in quel caso lì possiamo applicare sempre la legge del 1957, dove è previsto un contributo del 70% sul valore che i terreni avevano anteriormente alle alluvioni.
Quindi, terreni non più ripristinabili, e contributo del 70% sul valore precedente all'alluvione, e terreni ripristinabili, contributo del 50% sulle spese che sosteranno.
Abbiamo visto che c'è anche un problema, è l'indennizzo per il mancato raccolto.
Riteniamo però che si debba prendere in considerazione quelli che sono le colture di un certo valore, quindi noi a Morgex avevamo visto particolarmente i vigneti e avevamo visto il problema anche dei seminativi, mentre anche la popolazione che era presente sul posto era d'accordo che non si poteva invece fare una stima di quel secondo raccolto che era pur minimo quest'anno, mentre invece insistevano per i vigneti e per i seminativi.
I Sindaci dei vari comuni si stanno interessando per farci pervenire un elenco dettagliato di tutti i proprietari danneggiati, con la rispettiva superficie, e la qualità di coltura degli appezzamenti. Noi abbiamo fatto il sopralluogo preventivo; man, mano che si eseguiranno questi lavori noi liquideremo questo contributo; a quelli che non potranno ripristinare il terreno daremo il contributo previsto dalla legge del 1957.
Pedrini (P.L.I.) - Presidente, ringrazio l'Assessore e desideravo soltanto avere ancora una informazione.
Vengo a sapere che sui terreni non ripristinabili è stato deciso di dare sulla legge del 1957 il 70% del contributo.
La mia domanda è soltanto questa. Il valore del terreno viene fatto dall'Ufficio Tecnico Erariale o una Commissione regionale studierà il valore del terreno reale, perché se il 70% viene dato sul valore del terreno, in base all'Ufficio Tecnico Erariale, possiamo fare a meno di dare il 70% a questi poveri contadini, perché sappiamo tutti come valuta il terreno, il valore del terreno l'Ufficio Tecnico Erariale.
Io quindi desidererei essere chiarito su questo punto, dicendo già apertamente che noi Liberali siamo per una valutazione del terreno, reale, non superiore evidentemente a quello che è il suo dato di fatto, ma almeno, il valore del terreno di oggi giorno, affinché il contadino danneggiato possa avere quel minimo risarcimento dovuto.
Maquignaz (D.P.) - Voglio dire questo, che la legge stabilisce che su perizie, naturalmente, dell'Ufficio Tecnico Erariale, nel 1957 cosa si è fatto? Abbiamo avuto queste perizie come base, diciamo, e poi c'è stato una valutazione che ha soddisfatto, più o meno gli interessati. Non dico soddisfatto al 100%, perché è sempre difficile, comunque ci comporteremo come nel 1957.