Trascrizione informale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 14 del 15 gennaio 1973 - Resoconto

OGGETTO N. 14/73 - Problemi riguardanti il deferimento al Tribunale Militare di 13 Alpini del Battaglione Aosta. (Ritiro di mozione e Approvazione di ordine del giorno)

Dujany (D.P.) - ...intendere riprendere la parola sulla mozione oggetto di discussione di stamane, io riterrei di concludere alla luce delle varie osservazioni presentate dai vari interventi di stamane, alcune osservazioni presentate dai vari interventi di stamane, alcune osservazioni e alcune proposte decisionali.

Mi pare opportuno affermare in primo luogo che non ci può essere alcun intervento da parte della Giunta, dell'organo Esecutivo del Consiglio sul procedimento giudiziario militare, quindi rispetto massimo e assoluto della Magistratura Militare in questo caso.

Mi pare però anche doveroso affermare che il Consiglio regionale ha il dovere, nell'ambito delle sue responsabilità politiche, di seguire ed interessarsi ai vari problemi sociali che si verificano nella realtà della Regione Valle d'Aosta.

In relazione a queste premesse la Giunta potrebbe accettare un invito tendente a promuovere opportuni contatti al fine di ottenere adeguati chiarimenti sulla situazione enunciata dalla mozione, e in secondo luogo interessare i Parlamentari della Valle d'Aosta per eventuali iniziative a livello parlamentare.

Queste, mi pare, le proposte in concreto che mi paiono possibili in questo, per quanto è contenuto nella mozione oggetto di discussione di stamane.

Personnettaz (D.P.) - Chi prende la parola? Chincheré.

Chincheré (P.C.I.) - Dunque per quanto ci riguarda, le proposte del Presidente della Giunta ci trovano d'accordo e siamo del parere che si può modificare in questo senso il deliberato.

Caveri (U.V.) - Chiederei un chiarimento sul secondo punto, chiederei che il presidente della Giunta voglia ripetere, perché penso che le proposte del Presidente della Giunta, che tengono un po' conto delle cose dette da una parte e dall'altra, e chiedo che la seconda parte di quello che ha detto venga riletto, perché penso che quello che è stato detto dal Presidente della Giunta che sintetizza un po' le varie tesi sostenute a proposito di questa mozione, quello che è stato detto dal Presidente della Giunta debba poi essere riassunto in un testo, a meno che si voglia, si potrebbe anche terminare la discussione in questo modo: in un impegno del Presidente della Giunta, potrebbe anche bastare l'impegno del Presidente della Giunta, così come è stato detto un momento fa, sulla quale dichiarazione il Consiglio regionale potrebbe anche essere d'accordo.

Io chiederei soltanto, per quanto riguarda il nostro Gruppo, e me personalmente, mi permetto di dire, chiederei al Presidente della Giunta di rileggere il secondo punto.

Dujany (D.P.) - Allora a parte la forma, o sotto forma di impegno del Presidente della Giunta o sotto forma di una deliberazione opportunamente riveduta, direi che nella sostanza il problema potrebbe essere visto in questi termini:

Primo punto - Promuovere opportuni contatti al fine di ottenere adeguati chiarimenti sulla situazione enunciata nella mozione.

Secondo punto - Interessare i Parlamentari valdostani per eventuali iniziative a livello parlamentare.

Chincheré (P.C.I.) - Cioè noi siamo perché le cose che, gli emendamenti proposti dal Presidente della Giunta facciano parte del deliberato, sostituiscano questa proposta di delibera della mozione, in modo che la verità della mozione non venga assolutamente diminuita.

Caveri (U.V.) - Chiedo la parola per una precisazione ulteriore, e cioè sarebbe più esatto, dal punto di vista del diritto pubblico, sarebbe più esatto parlare di Presidente della Giunta regionale per quel secondo punto, e non la Giunta regionale, perché la Giunta regionale è discutibile che abbia veste per intervenire in fatti del genere, mentre invece il Presidente della Giunta, avvalendosi dei suoi poteri di Prefetto, può fare quei passi ai quali si era accennato.

Dujany (D.P.) - Vorrei così concretizzare quanto è stato detto; allora impegnare il Presidente della Giunta a promuovere - per cortesia vuole scrivere? Mi farebbe una cortesia:

"1°) opportuni contatti al fine di ottenere adeguati chiarimenti sulla situazione enunciata nella mozione;

2°) interessare i Parlamentari valdostani per eventuali iniziative a livello parlamentare".

Caveri (U.V.) - Chiedo scusa, non sono interventi, sono solo domande di chiarimenti, quindi non computatemi nel numero due di cui parlavo con Manganoni stamattina, cioè io chiedo però che il primo punto di cui lei ha parlato prima, cioè il fatto che nessuna autorità regionale intende interferire in procedimenti penali da parte di autorità giudiziarie ordinarie o speciali, che questo punto rimanga, questo è un punto fondamentale.

Balestri (P.S.I.) - Non sappiamo ancora se votiamo o se non votiamo; ora secondo me il Consiglio praticamente ha chiesto dei chiarimenti, il Presidente della Giunta ha fatto delle proposte e si è impegnato a dare una risposta al Consiglio perché si delucidino un po' su queste faccende qui; quindi per me a questo punto le cose rimangono così e chiuso, sentiremo le repliche poi che farà il Presidente del Consiglio e ognuno dirà la sua, mi sembra tanto semplice.

Personnettaz (D.P.) - Allora secondo Lei non si voterebbe?

Balestri (P.S.I.) - Secondo me attenderemo poi quelle repliche, che cosa si fa una delibera? Una delibera ad hoc? O si vota una mozione o non si fa nessuna delibera, si aspetta, si ritira momentaneamente la mozione in attesa di quelle che saranno... io parlo per conto mio.

Personnettaz (D.P.) - Io chiederei ai presentatori della mozione se sono d'accordo su quello che dice il prof. Balestri.

Chincheré (P.C.I.) - Io non voglio assolutamente giudicare l'intervento, giudicare sul piano politico, evidentemente, sul piano del diritto, l'intervento del Consigliere Balestri. A me sorge un dubbio, che non solo qualche Consigliere non abbia letto la mozione ma anche Balestri non l'abbia letta, non solo, ma forse...

Balestri (P.S.I.) - ...io mi sono riferito che il Consiglio sta accogliendo le proposte del Presidente della Giunta, quindi se si accolgono le proposte del Presidente della Giunta mi sembra che la conseguenza logica sia questa, quindi non mi riferisco alla mozione.

Chincheré (P.C.I.) - Dunque, secondo noi, a nostro avviso, questa mozione, e il semplice fatto che il Consiglio discuta di un problema così grande, così grave, è un fatto sul piano politico estremamente rilevante, perché sancisce, secondo noi, sancisce il diritto che le assemblee elettive hanno nella loro piena autonomia, di interessarsi, non di giudicare, di interessarsi di fatti che succedono nel loro territorio.

A nostro avviso forse questo è l'aspetto più importante, più qualificante di questa mozione, ecco perché noi siamo del parere di accettare le proposte del Presidente della Giunta purché cambino il deliberato della mozione sulla quale noi chiediamo un pronunciamento chiaro del Consiglio.

Caveri (U.V.) - Io chiedo scusa, ho mangiato qualche cosa, non so che effetto mi ha fatto! No, voglio fare una proposta distensiva e conciliatrice: a me pare che si potrebbe trovare una formula intermedia fra quella proposta da Chincheré un momento fa e da Balestri dall'altra, cioè si potrebbe anche arrivare ad una dichiarazione comune del Consiglio in questo senso: una dichiarazione comune che prenda atto della mozione presentata, che prenda atto delle dichiarazioni del Presidente della Giunta e dica di concordare con quanto propone e si impegna di fare il Presidente della Giunta; una dichiarazione di questo genere potrebbe trovare il consenso di tutti i gruppi consiliari.

Adesso la formulazione è da vedere, perché altrimenti se ci mettiamo su un altro piano inclinato verrà un giorno che si presenterà una mozione nella quale si invita il Presidente della Giunta di voler interpellare il Vescovo di Aosta sul suo comportamento, sul modo che ha di trattare con i Parroci della Valle d'Aosta, dove ci fermiamo su questo piano inclinato? Non ci fermiamo più!

Ramera (D.C.) - Io ritengo che quanto ha detto il Consigliere Balestri possa essere accettabile in quanto, insomma il Presidente della Giunta si impegna a fare determinati passi e noi attendiamo di conoscere il risultato, senza votare alcun documento; praticamente i documenti abbiamo visto stamattina apparire su tutti i muri di Aosta un manifesto con determinate firme, mi stupisce che l'amico Dolchi non l'abbia firmato per l'ANPI, anzi si sia rifiutato, a quanto mi consta personalmente ed ho testimonianza sicura - per cui non so perché noi dobbiamo sostituirci e si venga solo in Consiglio forti di certi articoli del Regolamento per fare le sparate e poi non si ha lo stesso coraggio di firmare i manifesti.

Balestri (P.S.I.) - In questo Consiglio mi sembra che l'equivoco si va a cercare anche quando non ce n'è intenzione. Io non ho fatto delle proposte, io mi sono espresso su quella che è la mozione, di cui non ho detto se sono favorevole o no; io ho detto una cosa sola: che quando il Presidente della Giunta ha fatto delle proposte e quando il Consigliere Chincheré ha detto che andavano bene queste proposte del Presidente della Giunta, c'è un termine di equivoco in queste due proposte, perché una cosa è la mozione e una cosa sono queste proposte, ecco perché mi sono alzato e ho fatto quella proposta lì, di dire rimandiamo la mozione, perché quelle che sono le proposte non hanno niente a che fare con la mozione. Questa è una forma di informazione, la mozione chiedeva ben altro, quindi se siete i primi voi ad accettare queste proposte e allora aspettate di votare la mozione, ma il votare la mozione e accettare queste proposte a me sembra che si vada nell'equivoco.

Dolchi (P.C.I.) - Vorrei sgombrare subito il campo da una interpretazione che dà il Consigliere Ramera della posizione dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.

Io stamattina sul problema ho preso la parola per ricordare quanto sia stata importante la Resistenza per l'avvenire del nostro Paese per la Costituzione Repubblicana e quanto il nuovo Esercito debba per la sua attuale ricostituzione, dopo il tradimento dell'8 settembre, alla Resistenza, al sacrificio di quanti alla Resistenza hanno preso parte e dicevo - e lo ripeto perché mi sembra che valga la spesa ribadire questo concetto - che proprio respingiamo la discriminazione che si fa attualmente nell'interno delle caserme, per cui i soldati militari, i cittadini in divisa, che si dichiarano di destra sono dei bravi militari, i cittadini che appartengono o che non fanno mistero delle loro idee di sinistra, che sono dei comunisti, dei socialisti, non sono dei bravi militari; dice, e ve l'ho detto stamattina e ve lo ripeto, il Generale De Lorenzo, nella sua interpellanza, che sono dei disgregatori e sovversivi. Ebbene noi vi respingiamo questo, i cittadini in divisa che siano comunisti o democristiani nell'interno della Caserma hanno diritto di continuare ad essere comunisti o democristiani senza nessuna discriminazione, senza che siano svegliati alle due di notte, perché sono figli del Segretario della Camera del Lavoro di Aosta e spediti da Aosta nel Veneto; questo noi richiediamo nel complesso del dibattito affinché si parli di democratizzazione delle Forze Armate.

Ecco perché dicevo stamattina la mozione ha una sua validità, perché pone alla attenzione degli eletti queste cose che succedono e perché noi rivendichiamo per i caduti comunisti nella Resistenza, per la partecipazione dei comunisti alla Resistenza, il diritto e il dovere di ribellarsi e di protestare quando queste cose avvengono dimenticando che anche proprio per questo sacrificio l'Esercito italiano ha avuto dignità e prestigio dopo la Liberazione.

Ebbene, partendo da questo presupposto noi riteniamo che il Consiglio Regionale abbia il dovere di discutere di questi problemi e capisco che ci possano essere dei colleghi che hanno delle difficoltà a concludere questa discussione con un voto, ma l'articolo 104 del nostro Regolamento, Signor Presidente, dice chiaramente che la mozione consiste in un atto inteso a promuovere una deliberazione da parte del Consiglio, è una manifestazione di volontà che si conclude con il voto quando dei presentatori, quando i presentatori della mozione intendono che con il voto si conclude un dibattito. Ma noi sanno perfettamente d'accordo che questo dibattito non si concluda con il dispositivo che i proponenti della mozione hanno sottoposto alla attenzione del Consiglio e, condividendo in parte o in toto quelle cose che sono state dette stamattina a sostegno di tesi parzialmente diverse, e concordando con la formulazione del Presidente della Giunta, che è poi il primo interessato perché a lui si chiede di intervenire, non abbiamo niente in contrario come forza politica di votare quel testo, quel dispositivo di deliberazione.

Ecco quindi mi sembra il nocciolo della questione; il Consiglio deve concludere con un voto, perché se no non c'è quella deliberazione, quella manifestazione di volontà che la mozione prevede e non c'entrano affatto i manifesti affissi sui muri e le firme dei manifesti.

Per quanto mi riguarda, come Presidente dell'ANPI, sono perfettamente a conoscenza di una vasta azione che interessa gli uomini della Resistenza, l'antifascismo in Italia per una azione di democratizzazione delle Forze Armate ma l'ANPI porta avanti su questo terreno un suo discorso, un suo discorso che è sintetizzato in un appello alle Forze Armate, un saluto alle Forze Armate emesso in occasione del IV Novembre del 1972, in cui fra l'altro si dice agli ufficiali, ai sottoufficiali, ai soldati che oggi sono oggetto di una politica adulatoria e interessata da parte della destra italiana, parte integrante di tutto lo schieramento conservatore europeo che va dai neo-nazisti ai colonnelli greci, l'ANPI ricorda che fu proprio il fascismo, con la sua forsennata politica aggressiva ed irresponsabile a trascinare le forze armate italiane in una guerra disastrosa e impopolare nel corso della quale le virtù innate del soldato italiano non valsero ad evitare sconfitte e umiliazioni, perdite dolorose, distruzione, occupazioni straniere, in quelle tragiche vicende, dice l'ANPI, furono tra i primi proprio i soldati italiani che si batterono eroicamente a Cefalonia, a Lero, nei Balcani, a Porta S. Paolo in Roma e in tutte le altre località o che divennero partigiani con i giovani che ad esso si unirono a riconquistare con le armi, con i nuovi sacrifici, il diritto ad essere uomini liberi in un Paese libero, riscattando l'Italia e portandola alla Costituzione Repubblicana. I fascisti, responsabili in prima persona della catastrofe nazionale e che dopo l'armistizio passarono al servizio dei nazisti, macchiandosi del reato di tradimento non hanno oggi alcun diritto e alcuna veste per parlare alle forze armate perché ogni parola suonerebbe falsa e maschererebbe un nuovo inganno. Le Forze armate devono essere l'espressione della natura democratica e popolare dello Stato Italiano quale è e quale potrebbe in realtà meglio essere respingendo le minacciose manovre che attentano alla sua esistenza e liberandolo da ogni ipoteca straniera.

Questo dice l'ANPI e con un suo discorso l'ANPI intende ridire anche con manifesti alla popolazione valdostana, ed è per questo che noi respingiamo gli articoli del "Secolo d'Italia" che sia proprio il generale De Lorenzo che viene a fare, che viene a darci - e posso dirlo chiaramente anche se si tratta di un nome non c'è bisogno di riunirci in seduta segreta perché è un uomo politico, è un uomo su cui si può parlare perché non c'è la riservatezza quanto si tratta, e abbiamo molti pronunciamenti in questo senso, quando si tratta di personalità politiche che impersonano delle posizioni politiche, quindi faccio il nome del Generale De Lorenzo perché la storia italiana di questi ultimi anni dal Sifar in avanti è piena del suo nome - ebbene noi non riteniamo che ci possano essere iniziative di questo genere che coinvolgano anche i rapporti fra il Consiglio Regionale, gli Alpini valdostani e i problemi che a questi cittadini in divisa sono strettamente collegati.

Ecco perché riteniamo che alla fine di un dibattito, che è stato serio anche se appassionato, il Consiglio regionale possa pronunciarsi con un voto.

Pollicini (D.P.) - A noi Democratici Popolari interessa che il Consiglio regionale abbia recepito il problema e concordiamo con la proposta del Consigliere Caveri, che è una proposta conciliativa, perfettamente concorde con quello che noi volevano raggiungere, per cui il fatto che nel dispositivo di delibera sia compresa la proposta fatta dal Presidente della Giunta, cioè di promuovere opportuni contatti, mi pare che il recepirlo serva anche a dare soddisfazione alla richiesta che ha fatto stamane il Consigliere Bordon, allorquando ha detto proprio di invitare il Presidente della Giunta e i Parlamentari a interessarsi del problema.

Sotto questo profilo mi pare che troviamo concorde tutto il Consiglio nella votazione di un tipo di dispositivo che ha recepito un po' il discorso generale che si è fatto stamattina a questo proposito.

Chantel (P.S.I.) - Dalla dichiarazione fatta stamattina io avevo detto che avevo firmato la mozione a nome del Partito Socialista perché ci preoccupava di conoscere le ragioni di una situazione che riteniamo anormale.

Ritengo perciò, arrivati a questo punto qui, che prima di poter andare oltre, sia fatto appunto di accettare questa posizione che ci faccia conoscere le ragioni anormali per cui tredici persone in poco tempo sono state imprigionate e mandate a Peschiera; ecco, dopo che avremo sentito queste ragioni avremo un giudizio pieno che ci permette di andare oltre.

Dujany (D.P.) - ...che potremmo concretizzare questa sera gli interventi con un testo che potrebbe essere oggetto di approvazione da parte del Consiglio: "preso atto della mozione, preso atto dei vari interventi dei Consiglieri e delle dichiarazioni del Presidente della Giunta, si dà mandato allo stesso di promuovere opportuni contatti al fine di ottenere adeguati chiarimenti sulla situazione annunziata dalla mozione. In secondo luogo di interessare i parlamentari valdostani per eventuali iniziative a livello parlamentare".

Questo mi pare dovrebbe essere il testo.

Caveri (U.V.) - Una piccola osservazione; ha mica quella frase che lei prima aveva letto al n. 1? Cioè si esclude qualunque interferenza con quello che possa essere i procedimenti penali davanti al Tribunale Militare, Lei lo aveva detto prima, per essere accettato da noi quel testo che ha letto Lei dovrebbe ricomprendere il primo punto... ah, no, no, noi ci teniamo molto a quella dichiarazione lì, perché è una questione di competenze che debbono sempre essere tenute presenti, anche per la serietà del Consiglio, perché ad un certo momento...lo si può mettere, l'aveva messo Lei, lo si può inserire.

Dujany (D.P.) - ...poi mettiamo a punto questa decisione e poi la rileggiamo e la votiamo.

Ramera (D.C.) - Io non ho capito se nella mozione rimane tutta la parte diciamo introduttiva, andrebbe via tutto? "venuto a conoscenza" andrebbe via o rimane? Perché io non ho capito bene, perché altrimenti qui... (voce: Chincheré ha detto no) ...non so io, io chiedo, perché altrimenti qui non si è modificato proprio niente perché prima si impegnava la Giunta e adesso si impegna il Presidente della Giunta, se viene tenuta tutta la parte introduttiva; se invece si dice il Consiglio regionale, non so, un'altra forma, se si trova questo, ecco volevo chiedere al Presidente dato che deve riscrivere il pezzo.

Caveri (U.V.) - L'osservazione di Ramera è giusta, ma può essere superata a seconda del contenuto e del dosaggio della frase che si riferisce alla mozione, perché la nostra intenzione è di votare a favore del testo proposto dal Presidente della Giunta, che la frase "vista la mozione" o "in riferimento alla mozione" non voglia poi dire approvazione implicita della mozione; ecco questo è il punto.

Bordon (D.C.) - ...si viene fuori e si dice rinviamo e studiamo il testo e vediamo quello che si può fare intanto gli spiriti si calmano e pertanto qualche cosa verrà fuori, perché sembrerà strano ma non so il perché ad un certo momento su determinati problemi, chiamiamoli pure politici, anche se non li condividiamo, si deve arrivare ad un compromesso.

Ora, vede, Sig.na Presidentessa, Sig.na Personnettaz, la interruzione delle ore 13 da Lei proposta, che oggi è stata da noi accettata tranquillamente senza nessuna contestazione, quantunque si prevedesse che ad un certo momento nel pomeriggio si sarebbe ricominciata una discussione a nuovo, per cui tutto quello che si era detto prima non si sarebbe più ricordato dopo, per cui uno che sente determinati discorsi fatti oggi pomeriggio non sa che cosa si è potuto dire stamattina o meglio, anche fra di noi colleghi Consiglieri, si cerca di dimenticarlo.

Ora questo non rientra nelle mie abitudini e io cercavo di rimanermene tranquillo ma qualche cosa dentro mi ribolliva e non mi va; allora io dico che non cambio una virgola di quello che io ho detto stamattina.

Io stamattina mi sono permesso di dire che - e lo ripeto per quelli che se ne dimenticano o che non l'hanno voluto sentire - che mi sono stupito veramente della mozione come è stata presentata, perché ad un certo momento si parlava di 13 alpini che erano stati denunciati non si sa il perché; ho letto il giornale "l'Unità" che è verbo per qualcheduno qui dentro, se non per me, dove in questo trafiletto si diceva che questi ragazzi erano stati condannati - e lo ripeto perché sia rimesso a verbale una seconda volta perché se no qui si cambiano le carte in tavola - che le imputazioni sono diverse, c'è chi si trova nei guai per essersi rivolto a un caporal maggiore con una battuta non logica, c'è chi rischia una dura punizione per non aver alzato il braccio durante la cerimonia del giuramento o per averlo fatto col pugno chiuso, due addetti alle cucine accusati di aver sottratto una scatola di tonno e un pacco di pasta si trovano già nel carcere di Gaeta.

Ora stamattina non abbiamo adoperato nessuna parola cattiva, come cerchiamo di non adoperarla adesso, ma io mi domando se ad un certo momento si deve portare in Consiglio Regionale un problema di questa farsa dove viene dibattuto per cinque ore soltanto perché, se è vero questo io non lo so ma lo diranno i giudici, se due ladruncoli hanno rubato nelle cucine del Battaglione Aosta o non so dove, questa prima domanda.

Ma qui il problema è molto diverso, difatti io non discuto sull'impostazione di Dolchi, perché Dolchi ha una determinata impostazione che non coincide con la mia, Dolchi viene fuori dice: ma qui c'è tutto un processo che noi facciamo all'Esercito italiano, c'è tutto un processo che noi facciamo all'impostazione e parla di discriminazione, io mi sono scritto queste parole perché per me erano un po' il fondo della discussione: "discriminazioni che si fanno nelle caserme".

Ora che cosa io ne deduco? Ho ripetuto l'ho detto stamattina e ripeto oggi: io non posso assolutamente essere d'accordo con questo sistema. Ho avuto l'onore di far parte del IV Alpini, lo ripeto a sazietà, non credo che gli ufficiali degli Alpini siano cambiati così di colpo, se in mezzo a questi ce ne sono alcuni che non seguono la linea generale io posso anche pensarlo perché accade - lo ripeto per la seconda volta - quindi dovranno essere ripresi questi ufficiali, però io non posso permettere che si metta sotto accusa tutto un Corpo degli Alpini come si sta facendo qui perché io non posso accettare questo, perché verrebbe meno a quei principi che mi sono sempre stati inculcati qui dentro e che io sento ancora adesso, perché quando poi si viene a parlare di impostazione discriminatoria, di non democrazia in un Corpo come quello degli Alpini, qui si viene a fare della demagogia e si vuol solo fare della campagna elettoralistica o del disfattismo, io so che questo provocherà le reazioni - l'ho detto stamattina - ma non ho nessuna necessità di scendere a dei compromessi e continuo su questa strada e non mi stupisco dell'impostazione che dà Dolchi a certi problemi, perché quando noi vediamo quelle belle manifestazioni che vengono fatte dagli Alpini nelle loro adunate, eh signori un certo spirito di nazionalismo c'è ancora! C'è ancora un qualche cosa che certi Partiti in Italia hanno desiderio di calpestare, perché quando si vedono ancora le manifestazioni fatte col tricolore, come vengono fatte, beh, insomma io dico quello che penso e lascio giudicare a chi sente, eh un po' di noia dà, perché insomma si vede ancora un qualche cosa che si cerca di diminuire, che si cerca di far scomparire che invece noi non riteniamo che debba scomparire, perché quando scompaiono certi principi in una nazione, la nazione va a carte quarantotto.

(voce del Consigliere Dolchi)

Bravo Dolchi! Allora sono doppiamente stupito e mi si diceva stamattina, ma dice: perché ad un certo momento tu non hai citato determinati articoletti che appaiono sui giornali? Dove quando si vede una mancanza di un certo genere che avviene nelle file dell'Esercito russo si vedono quali sono i provvedimenti che vengono presi, molto più feroci di questi! Ho chiesto scusa di non essermelo ricordato, lo ricordo adesso, ma per me un semplice articolo che è venuto fuori non voglio entrare in merito a questo.

Però nel modo più assoluto io ripeto quello che ho detto stamattina, e ho detto: Secondo me chi si deve interessare di questo problema è il Presidente della Giunta Prefetto, e mi sembra che non tutti erano d'accordo; invece oggi come oggi, stasera come stasera, si vede che questa impostazione viene fuori, perché da altri Consiglieri è stato detto che il Presidente della Giunta, non come Giunta, ma come Prefetto, deve occuparsi di questo.

Io mi sono permesso di dire stamattina che i Parlamentari devono portare avanti questo problema, se ritengono di farlo, perché se ci sono queste voci in giro voglio aggiungere di più: il Presidente della Giunta-Prefetto, dopo aver sentito le parole di Dolchi, dopo aver sentito le parole di altri qui dentro ha l'obbligo di darsi da fare come Prefetto per sapere se sono vere queste discriminazioni, perché quello che ha detto Dolchi è condiviso da tutti come impostazione di esercito, di disciplina e di democrazia, però io penso che se mi mancano gli elementi per poter emettere un giudizio e allora ha ragione Balestri, Balestri che cosa vi ha detto? Balestri è venuto fuori dice: ma noi dobbiamo giudicare qualche cosa, dobbiamo dire qualche cosa, il Presidente della Giunta deve assumere informazioni e ce le deve portare qui dentro; ha detto questo se ben ricordo, e se non l'ha detto lui lo dico io.

Allora chiedo scusa, allora il Presidente della Giunta come Prefetto ha l'obbligo di informarci di questo, deve portarci qui le notizie e allora noi gli diremo qualche cosa, ma finché io sento una sola campana non ho assolutamente la possibilità di credere che tutto quello che da quei banchi è stato detto qui dentro corrisponda a verità; pertanto siccome non ho niente da scendere a dei compromessi, non ho preoccupazione alcuna se non di non scendere a patto con la mia coscienza, io non voto contro, perché lo dovrei forse anche fare, ma non voto contro perché è giusto che si svolgano tutte le indagini che si devono svolgere, ma certamente io non voto questo e mi rifiuto di fare queste discussioni, non le voglio sentire, le voglio dimenticare, perché se no la posizione nostra come ex ufficiale degli Alpini, qui dentro, dovrebbe essere molto diversa di quella che è.

Quindi io mi asterrò, come ho già detto stamattina, e ripeto che il Presidente della Giunta, prefetto, ha l'obbligo di darsi da fare per chiedere se queste cose corrispondono al vero e ripetercele in Consiglio, e dalla loro parte i parlamentari a Roma faranno, come ho già detto stamattina, quello che devono fare rivolgendo interpellanze al Ministro della Difesa e a tutti quelli che hanno competenza di esaminare questo.

Quindi io non cambio una virgola e non entrerò più in discussione, io mi rifiuto di accettare questo discorso e mi astengo dalle votazioni.

Personnettaz (D.P.) - Chi prende la parola?

Pedrini (P.L.I.) - Io sono lieto che il Presidente abbia preparato il compromesso, quello che diceva, io a nome del Partito Liberale devo dire che evidentemente non posso accettare alcun compromesso sulla forma, e il Consigliere Bordon abilissimo come sempre mi ha battuto sul tempo, e ha detto alcune verità, ha detto alcune verità che evidentemente bruciano sulla pelle di qualcuno, ma pur tuttavia bisogna dirle, bisogna avere quel minimo di coscienza e di coraggio per dire che non si può per un fatto contingente del momento, di cui noi non sappiamo con esattezza come sono andate le cose, accusare tutto un Esercito... (Voce di Chantel: Chi l'ha accusato?) ...Beh nessuno parla con Lei Assessore, stia buono, io non voglio polemizzare con il Dott. Chantel, perché è un simpatico maestro e professore, ma evidentemente se poi mi costringe allora sono costretto anch'io a uscire un pochino dal seminato e dire alcune cose che non mi farebbe piacere dire.

Io ho sentito qua delle dichiarazioni e le ho riprese, le ho riprese, e mi sento profondamente indignato per certe affermazioni che sono state fatte in quest'aula, perché evidentemente, e qua non tiriamo fuori cose patetiche non tiriamo fuori sentimenti passati, guardiamo alla realtà, ma evidentemente non si può dimenticare quello che gli Alpini hanno fatto quello che qualcuno che parla ha dato, quello che altri avranno anche dato ma che non si può cancellare con un colpo di spugna o sputare o rigettare o infangare così anche con solo delle supposizioni; le cose devono essere chiare, io ho detto stamattina al Presidente della Giunta, nella sua qualità di Prefetto, che egli ha il dovere, visto che il Consiglio Regionale lo chiede, di informarsi e presso il Ministro della Difesa e presso il Ministro dell'Interno di come stanno le cose e di riferire come Presidente della Giunta al Consiglio quanto il Prefetto sa, questa è la duplice funzione di questa alta carica nella nostra Regione.

Il nostro concetto liberale di vera democrazia è questo, poi il Consiglio è padronissimo con la sua maggioranza di fare alto e basso ma non per questo noi Liberali evidentemente non possiamo cambiare opinione.

Chincheré (P.C.I.) - Il mio secondo intervento non era assolutamente previsto, però alcune cose dette da alcuni Consiglieri credo che meritino una puntualizzazione da parte nostra.

Quando esiste un problema, e il problema esiste, perché le denunce sono un fatto, i trasferimenti notturni fatti nel giro di un'ora sono un fatto, il Battaglione Aosta è un fatto reale perché esiste è qui, noi non possiamo esimerci di affrontarle.

Ci sono molti modi per affrontare un problema, un modo - e io credo che sia l'unico modo serio, l'unico modo concreto, l'unico modo che costruisce - è quello di cercare di capire al di là del fatto contingente pur non dimenticando il fatto contingente specifico, dove, come, quando, perché nascono queste cose. Credo che non possiamo fare a meno di dare questo giudizio di fare questa analisi altrimenti corriamo il rischio di discutere intorno ad un fatto di questa gravità, cambio il termine "gravità" di questa portata, in termini di puro regolamento di pura applicazione della legge, di un puro fatto legale, senza riuscire a capire qual è la molla che ha spinto queste cose, cosa c'è sotto queste cose.

In questo modo si spiega quel mio tentativo, forse non riuscito, non lo so, che molti Consiglieri non condividono, di quella lunga presentazione della mozione, un tentativo onesto, concreto, politicamente valido, costruttivo, di cercare di inquadrare questo problema.

Quando c'è un problema, ripeto, la cosa migliore da fare è quello di aggredirlo, è l'unico modo per non trovarsi delle sorprese e per dare un giudizio chiaro; esiste però un altro modo per affrontare un problema - e sembra un bisticcio di parole e in realtà è un dato di fatto che è venuto fuori molto bene - il primo è dire che il problema non esiste perché non è importante, perché è normale, perché è nell'ordine, è nella logica, è nella giustezza delle cose, l'altro modo per rifiutare di fare un'analisi di quanto è successo per poter dare dei giudizi che nulla hanno a che fare con quel fatto distorcendo magari quello che altri Consiglieri hanno detto.

Evidentemente su questo secondo modo di affrontare i problemi noi non possiamo essere assolutamente d'accordo al di là del giudizio politico specifico che si può dare a quel fatto, proprio perché corriamo il rischio di farci dire, di dire delle cose che non pensiamo.

Cosa dicono alcuni Consiglieri? Alcuni Consiglieri dicono: ma è normale, è nella logica dell'ordinamento militare che quando uno ha una mancanza più o meno grave venga punito con la reclusione - e io voglio soltanto rammentare questo fatto: che nelle denunce militari, nella migliore delle ipotesi prima che arrivi un processo ci sono da scontare sei mesi di duro carcere militare che sono di gran lunga peggiori delle carceri civili e sappiamo tutti cosa sono le carceri civili - e allora anche questo fatto umano che un giovane di 20 anni, che molte volte non ha ancora il diritto al voto, però ha il diritto di asservirsi alla patria, per una mancanza, per un errore, i cosiddetti errori di gioventù chiamiamoli così, venga punito così duramente mandando le famiglie nell'angoscia, è già un fatto che deve farci riflettere.

Io rifiuto di fare una discussione di applicazione di Regolamento in queste cose; vi dirò di più, che per alcuni versi sono anche d'accordo nel sostenere che forse c'è stata una applicazione del Regolamento, nessuno mette in dubbio che l'attuale gruppo dirigente del Battaglione Aosta abbia fatto degli arbitri, nel senso che si è inventato dei reati, si è inventato dei Regolamenti e abbia applicato in modo proprio ad uso e consumo un Regolamento, e su questo problema il dibattito nelle forze politiche, nelle assemblee elettive deve avvenire e noi non abbiamo il compito di pronunciarci per un Regolamento o per un altro Regolamento, ma sui contenuti dell'attuale Regolamento militare abbiamo il dovere e il diritto di pronunciarci, proprio perché quel Regolamento militare non rispecchia minimamente quelli che sono i dettati costituzionali in fatto di amministrazione e di ordinamento delle Forze Armate.

E ci preoccupa anche un altro fatto, quanto questo Regolamento, che è chiaramente fascista, non solo perché è stato emanato sotto quell'epoca ma perché ha i contenuti realmente fascisti, quando viene applicato in quel modo io ho il dovere di chiedermi perché, a quale necessità corrisponde, chi c'è dietro questa applicazione rigida, non rigorosa, rigida, piatta, del Regolamento, quali scopi vuole perseguire, chi colpisce e cosa vuole fare, questo è il problema che io ho di fronte.

Quando questo Regolamento viene usato per colpire delle idee politiche e tutta una serie di attività, evidentemente non posso essere d'accordo perché significa usarlo in modo discriminatorio, in modo antidemocratico; perché io, ecco perché interessa anche il Consiglio Regionale questo fatto, - e non sono d'accordo su quelli che sostengono che è soltanto un problema a livello parlamentare e non può interessare il Consiglio Regionale -, perché noi del Battaglione Aosta, la cui storia si interseca strettamente con quella della Valle d'Aosta, abbiamo una certa visione, abbiamo un certo giudizio, abbiamo tratto certe esperienze positive, democratiche, noi vogliamo che durino nel tempo; quando noi facciamo le celebrazioni ufficiali dell'Autonomia o del 25 aprile e partecipano giustamente le Autorità politiche, noi vogliamo sapere con quale spirito partecipano ea queste manifestazioni, se vi partecipano solamente per assolvere ad un dovere di ufficio o perché credono veramente a quello che c'è scritto nello Statuto speciale della Valle d'Aosta, in quello che c'è scritto nella Costituzione repubblicana.

Ecco perché noi rivendichiamo a questo Consiglio l'autorità e il diritto di discutere di questo problema e di avere un pronunciamento chiaro sui fatti.

Personnettaz (D.P.) - Chi prende la parola?

Pollicini (D.P.) - Non è il caso di fare della polemica con Bordon perché vede lucciole per lanterne, per cui vede un attacco all'Esercito quando attacco non c'è, vede altre cose, vede l'accusa al glorioso IV Alpini, al Battaglione Aosta quando nessuno l'ha messo sotto accusa però queste sono affermazioni soltanto sue, per cui le porta tutte lui le responsabilità.

I firmatari della mozione - e penso di parlare a nome loro - sono d'accordo nel ritirare la mozione e di sostituirla con l'ordine del giorno che è stato passato non so se a tutti o quasi a tutti, l'ordine del giorno con cui si dà mandato, cioè: "il Consiglio regionale prende atto delle dichiarazioni fatte dal Presidente della Giunta e dell'intervento dei Consiglieri in ordine all'argomento riguardante il deferimento al tribunale Militare di 13 Alpini del Battaglione Aosta; affermati l'autonomia del potere giudiziario e il rispetto delle prerogative della Magistratura, dà mandato al Presidente della Giunta:

1°) di promuovere opportuni contatti al fine di ottenere adeguati chiarimenti sulla situazione;

2°) di interessare i parlamentari valdostani per eventuali iniziative a livello parlamentare.

Ecco noi proponiamo che sia messo all'ordine del giorno, dopo aver ritirato la mozione, sia messo a votazione questo ordine del giorno.

Personnettaz (D.P.) - Dichiarazioni da fare? Allora mettiamo ai voti.

Caveri (U.V.) - Un momento, se si mette in votazione l'ordine del giorno proposto dal Presidente della Giunta bisogna permetterci di fare delle dichiarazioni di voto.

Personnettaz (D.P.) - Prima vorrei chiedere se i presentatori ritirano la mozione... (Voce: ve l'ha già detto...) ...Benissimo, allora chi vuole fare dichiarazioni? Mettiamo ai voti...Chi vuole fare dichiarazioni di voto?

Bordon (D.C.) - Io la faccio a puro titolo personale, poi chi vorrà si associerà, io, seguendo, o meglio in ottemperanza, per coerenza con quanto detto stamane e ho detto prima, mi astengo non posso votare questo nuovo ordine del giorno, anche se è completamente diverso, perché se fosse stato presentato questo subito magari si poteva anche prenderlo in esame, ma dopo tutto quello che si è detto qui dentro, dopo quelle che sono state le accuse di discriminazione, ecc., io non posso approvare quello che è stato detto prima e trovo assurdo che il Consiglio Regionale debba dare il mandato al Presidente della Giunta di promuovere opportuni contatti al fine di ottenere adeguati chiarimenti sulla situazione, sempre per il motivo che ho detto prima, che essendo il Presidente della Giunta anche Prefetto, dopo aver sentito tutte le accuse che sono state fatte qui dentro, alla conduzione in particolare del Battaglione Aosta, del IV Alpini, e chi ne ha più ne metta, io non polemizzo per niente, vorrei ripetere le loro parole per non creare della confusione, ma dopo aver sentito tutto questo io dico che il Presidente della Giunta-Prefetto, non ha bisogno di nessun mandato per poter prendere i contatti, ma ha bensì il dovere e l'obbligo di prendere questi contatti, per appurare se è vero e se non è vero.

Non appena fatto questo ce lo porti qui, ci dica che cosa ha appurato e, in base a questo ognuno di noi potrà emettere il suo giudizio con la massima tranquillità. Come d'altronde mi sembra assurdo di interessare i Parlamentari valdostani per eventuali iniziative parlamentari perché dopo che è stato dibattuto qui dentro questo problema per diverse e svariate ore e quello che non avranno sentito i Parlamentari, perché non so se l'hanno sentito tutto, se non l'hanno sentito tutto, perché non mi interessa proprio niente, certamente ancora una volta il Presidente della Giunta-Prefetto avrà l'obbligo di informare i Parlamentaria perché facciano eventualmente i passi che devono fare a Roma con le competenti Autorità; detto questo io mi astengo con questa motivazione, perché voglio che sia tutta messa agli atti perché non mi si cambi le carte in tavola.

Mappelli (D.C.) - La mia non è soltanto e semplicemente una dichiarazione di voto, perché se volessi fare...

Personnettaz (D.P.) - Non può essere altro, adesso siano in fase di dichiarazione di voto.

Mappelli (D.C.) - No, no, no, io non ho preso la parola, dunque la discussione per me non è chiusa, se permettete, perché è già un paio di volte io prendo la parola in questo Consiglio, eh beh nella dichiarazione di voto dirò quel che penso, va bene? Se avrò cinque o sei pagine da leggere...

Perché se dovessi fare una dichiarazione di voto concordo con l'amico Bordon quando ha detto la frase molto importante "Il Presidente in quanto Prefetto ha il dovere di appurare qualora ci siano delle cose non chiare in qualunque settore della vita nella nostra Regione" e pertanto doveva essere Dujany a doverci illustrare se qualcosa non andava in questo settore - e la mia fiducia al Presidente Dujany, mi dispiace, non se la merita proprio, dunque non ha bisogno del mio mandato, della mia fiducia per fare il suo dovere, se lo ritiene di farlo lo faccia, se ritiene di non doverlo fare la mia fiducia non ce l'ha perché lui non ha la mia e io non ho la sua e siamo pari.

Dujany (D.P.) - Non voglio la tua fiducia per epurare!

Mappelli (D.C.) - Ah ti credo! Tu puoi fare quello che ti pare ma la mia fiducia non te la meriti!

Qui, dato che in questo Consiglio in diverse occasioni si è molto così, a piè spinto, parlato di "Famiglia cristiana", io desidero portare a conoscenza, qualcuno non lo fosse ancora, di un caso di un soldato russo che è morto perché credeva in Dio, sì Signori, "Persecuzione a morte di Ivan" questo è scritto in questo numero che, se ritenete posso farvene omaggio è del dicembre scorso; il dramma s'è concluso nel luglio scorso su una spiaggia del Mar Nero, il giovane che aveva 20 anni, era stato sottoposto per mesi a pressioni di ogni genere, comprese le torture fisiche, per indurlo a non parlare più di un finto annegamento dopo averlo massacrato, la ribellione dei suoi parenti e tutto il villaggio natio, la denuncia clandestina fatta pervenire alle maggiori personalità russe e internazionali.

Voi direte: ma un caso non debba giustificare altri inconvenienti, e io qui concordo, perché se in Russia e sappiamo perché quel sistema non l'abbiamo accettato, anzi lo combattiamo, a torto o a ragione, ma nella libertà che vige nel nostro paese grazie a Dio è ancora possibile combatterlo quel sistema, evidentemente noi auguriamo che queste cose non debbano succedere, se però ci sono delle ombre, qualunque esse siano queste ombre, è evidente che il Presidente quale Prefetto della Valle d'Aosta ha il dovere di appurarle, ma qui io ho voluto fino a questo momento starmene tranquillo in un angolino e seguire un po' tutte le dichiarazioni e le valutazioni del caso.

Ora il discorso mi sembra, mi pare che debba essere valutato da posizioni diverse; una posizione l'ha presa il Consigliere Dolchi quando ha condannato così tutti i responsabili del Battaglione Aosta quale infiltrazione fascista, ecc. ecc. un'altra posizione mi pare un po' meno rigida è stata presa da altri Consiglieri quando hanno detto che si è voluto applicare ad un Regolamento comunque fascista. Orbene, ha detto bene l'amico Bordon, se veniva presentato un ordine del giorno dove così potevano apparire delle perplessità, dove ad un certo momento si doveva far luce su eventuali perplessità, io penso che nessuno di noi sia qui per difendere o per giustificare certe posizioni, al contrario, noi, nessuno di noi ritiene che un individuo che sia una persona umana, che sia al servizio militare debba essere mortificato nella sua persona, nelle sue idee, ma evidentemente se così risulta, quel poco che abbiamo saputo, se poi vi è altro sotto allora io non riesco, non sta a me a dichiararlo in questa sede, ma se effettivamente questi nostri amici valdostani hanno avuto purtroppo a che fare con quella che è la regola della serietà e dell'onestà evidentemente non credo che il Consiglio Regionale debba giustificare chi non si comporta onestamente, se ci sono altri motivi orbene lo si dica e lo si dica in tutte le sedi e la sede appropriata è quella che il nostro Prefetto, in questo caso nella persona del Presidente della Giunta, debba prendere i contatti e secondo me aveva il dovere, dato che questa mozione è stata presentata evidentemente in data - oh pardon qui mi sta sfuggendo la data , combinazione, qui non vedo la data - non ha nessuna importanza, comunque una quindicina di giorni fa, ritengo che il Presidente della Giunta aveva tutto il tempo di vedere e di venire ad illustrare, ma che lui pretenda in una questione di questo genere la mia fiducia su quell'ordine del giorno perché possa vedere di intervenire, evidentemente siamo pari perché la mia fiducia mi dispiace al Presidente della Giunta non gliela do proprio.

E pertanto, arrivati a questo punto, anch'io mi riallaccio al discorso dell'amico Bordon, con tristezza lo dico questo, sinceramente, se ci sono degli inconvenienti che mortificano la personalità di questi nostri amici si faccia luce, ma di più evidentemente non sta nelle nostre funzioni e anch'io mi astengo su questo ordine del giorno così come è stato presentato.

Per quanto riguarda invece la questione, come ripeto prima, una cosa non va con l'altra, ma è bene che tutto il Consiglio ne sia a conoscenza, io farò fare delle fotocopie e prego la Presidenza di voler darmi questa facoltà e di inviare copia di quanto è stato pubblicato su "Famiglia Cristiana" del 10 dicembre 1972 a tutti i Consiglieri della Regione, al fine di valutare ancora una volta, se è necessario, alcuni aspetti che noi da tempo condanniamo, e anche nella Regione e anche in Italia se ci sono aspetti di questo genere è nostro dovere di condannarli ma non mi sembra che siamo a quel punto, grazie a Dio.

Personnettaz (D.P.) - Anche se il Sig. Mappelli non è d'accordo, io ricordo ai Signori Consiglieri che siamo in fase di votazione e può parlare una sola persona per Gruppo; chi vuol prendere la parola? ...(voci)...Beh dichiarazione di voto, per la dichiarazione di voto parla uno solo per Gruppo, non parlano tutti, mi spiace.

Manganone (D.C.) - Comunque io mi astengo per le considerazioni che ha fatto il Consigliere Bordon.

Chabod (D.C.) - Io mi stupisco di una cosa sola; che il Presidente della Giunta, come ha detto Mappelli prima, in tutti questi quindici giorni non ci abbia saputo dire esattamente quello che è capitato, perché in tutte le cose ci dà delle risposte e qui no, perché? Qui c'è un perché insomma, insomma qui si viene a prendere la gente per dei cretini, ad ogni modo io mi astengo... (interruzione del Consigliere Pollicini) ...Eh no, ci sei già avanti tu e basta, Pollicini tu hai già la faccia e allora sei tranquillo; io mi astengo.

Ramera (D.C.) - Dato che tutti parlano parlo anch'io, no, effettivamente un attimo fa, quando mi è pervenuto il foglio, con l'ordine del giorno stilato dal Presidente, avevo fatto un pensiero di votarlo in quanto contrastava in pieno con la mozione presentata dal Partito Comunista, però dato che fino all'ultimo momento i Consiglieri comunisti hanno ribadito alcuni concetti talmente gravi che avrebbero dovuto far parte per lo meno di un capoverso della loro mozione, però non hanno mai il coraggio neanche qui di metterlo naturalmente! E questo improvviso ritirare il documento mi ispira delle perplessità per lo meno, perché dico: o siamo venuti qui a far perdere del tempo al Consiglio perché è da stamattina che dibattiamo un argomento che sembrava vitale per il nostro Paese, naturalmente per la nostra Regione, perché ad un certo momento qui, addirittura, si è fatto il processo alle Forze Armate, accora in ultimo il Consigliere Chincheré ha parlato di errori di gioventù che naturalmente sottostanno a dei Regolamenti, come se noi avessimo il compito di cambiare i Regolamenti militari, e allora ad un dato momento uno dice: ma insomma o siete sicuri di quello che avete detto e allora andate fino alle estreme conseguenze mettendo anche nel vostro deliberato questo bel capoverso sulle discriminazioni, metodi fascisti, ecc. ecc. o non siete sicuri per niente - e me lo dimostra il fatto che ritirate la mozione - a voi basta il fatto di aver portato in Consiglio la discussione... (Chincheré: Ci sottovaluta...) ...No, io vorrei sapere, a me non interessa, no io non sottovaluto mai, anzi a voi vi valuto sempre per quello che contate, state tranquilli che io non sono uno che sottovaluta, per carità! Vi valuto nel giusto peso e nella giusta misura che avete, che giustamente dobbiamo tenere conto; tuttavia non mi convince questo vostro atteggiamento improvviso, per cui mi astengo anch'io.

Balestri (P.S.I.) - Noi siamo d'accordo con questo ordine del giorno e vorrei solo fare una preghiera al Presidente: a noi interessa sapere - parlo anche, oltre che a titolo personale - a me interessa sapere una cosa, come sono avvenuti questi fatti, perché se 17 ragazzi, 13 quanti sono, sono stati puniti per delle colpevolezze anche se sono state lette su dei giornali stamane o che, ma sono state fatte in buona fede da giovani di 20 anni o che possono anche succedere, mi sembra che il rimedio sia eccessivo o se invece c'è anche qualche altra cosa che si è voluto colpire che può essere anche fatti di delinquenza, fatti di altro, a noi interessa sapere queste cose, quale è stato lo spirito di questa punizione.

Dolchi (P.C.I.) - Una brevissima dichiarazione di voto che comincia col dire che noi respingiamo decisamente di aver voluto, sia con la sottoscrizione della mozione assieme ad altri presentatori, socialisti e democratici popolari, e nel corso del dibattito mettere sotto accusa l'Esercito, come istituzione, e di coinvolgere tutti i responsabili, come dice Mappelli, del Battaglione Aosta.

Non trovate, se vi rileggete tutti i verbali, una parola o una frase che possa andare in questo senso; ma non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, in questo caso non c'è peggior sordo di chi non vuol capire, allora Pedrini si rifaceva ad alcune questioni di carattere sentimentale, ebbene per quanto mi riguarda personalmente sono cresciuto in una famiglia in cui il problema dei rapporti fra cittadino e Forze Armate erano particolarmente sentiti, mio padre ha fatto due guerre, come ufficiale di complemento ha finito la sua vita la sua carriera come colonnello degli Alpini proprio perché forse malgrado fosse ufficiale di complemento aveva passato più tempo sotto le armi in divisa che non in borghese; mio zio colonnello degli Alpini è morto in prigionia dopo essere stato fatto prigioniero in Africa orientale in questa ultima guerra.

Questi sono i legami sentimentali che possono avere influenzato la mia origine, la mia origine che mi ha portato alla Resistenza e che nel 1946 mi faceva scrivere un articolo "Gli Alpini sono il popolo" per cui riconosco ancora adesso, a 18 anni di distanza, tutta la validità e le mie parole di oggi si richiamano anche a quell'articolo che avevo scritto nel 1946 dopo la Liberazione.

E il fatto che, per quanto lo riguardava, il collega Chincheré ha ritirato la mozione, è la conferma che non volevamo e non intendevamo intervenire nei procedimenti, non intendevamo mettere sotto accusa l'istituzione; siamo, e lo dicevo stamattina, lo ripetevo oggi, gelosi delle Forze Armate riportate al loro rango dalla lotta di Liberazione e dal sacrificio della Resistenza; siamo affezionati a questo esercito sorto e rinato dalla Resistenza per il quale vorremmo maggiori fortune e siamo convinti che avrebbe maggiori fortune nella sua vita di ogni giorno se la Costituzione, se il dettato costituzionale entrasse nelle caserme, e una cosa l'abbiamo detta e la ripetiamo. Non ci sono dubbi - e in questo non avevamo bisogno di dare mandato al Presidente della Giunta per quei contatti e quelle informazioni - non ci sono dubbi che si fanno discriminazioni fra soldati, cioè fra cittadini in divisa che professano idee di sinistra comuniste e socialiste e quelli, cittadini in divisa, che nel corso del loro servizio militare professano idee di destra, questo lo abbiamo provato a livello parlamentare, lo abbiamo documentato con circolari e documenti di altri esponenti dell'esercito, questo lo potete chiedere tutti voi a qualsiasi alpino se può entrare con L'Unità in tasca alla Caserma Testafochi di Aosta.

Ma chiudo questa esemplificazione che potrebbe essere lunghissima; quindi il ritiro della mozione conferma che noi non intendiamo mettere sotto accusa l'Esercito, noi non intendiamo mettere sotto accusa le Forze Armate né intervenire e interferire nelle procedure di carattere militare che ci sono, ma poiché il dispositivo proposto dal Presidente della Giunta recepisce quelle che erano le nostre preoccupazioni nel presentare la mozione, nel sottoscrivere la mozione, e quelli che secondo noi erano i compiti di un Consigliere regionale, cioè di portare anche in quest'aula un dibattito così importante noi abbiamo ritirato la mozione e voteremo a favore di questo ordine del giorno che la sostituisce.

Chamonin (M.A.V.) - En attendant naturellement une réponse précise sue le point premier du mandat que nous donnons à Monsieur le Président de la Junte avec l'approbation de cet ordre du jour, vu que cet ordre du jour spécifiquement affirme l'autonomie du pouvoir judiciaire et le respect des prérogatives de la magistrature, nous voterons cet ordre du jour.

Caveri (U.V.) - Il Gruppo consiliare dell'Union Valdôtaine vota a favore dell'ordine del giorno presentato dal Presidente Dujany per due ragioni; prima di tutto perché in questo testo manca qualsiasi appiglio o riconoscimento in merito alla fondatezza delle affermazioni o dei fatti affermati nella mozione a firma Chincheré e altri, primo motivo.

Secondo motivo: questo testo riassorbe le osservazioni che abbiamo fatto stamane per quanto riguarda l'autonomia del potere giudiziario e il rispetto delle prerogative della Magistratura, delle prerogative e dell'indipendenza della Magistratura.

Per queste due ragioni noi votiamo a favore di questo ordine del giorno.

Ci sarebbero molte cose da osservare sulle osservazioni fatte da una parte e dall'altra, ma visto che questa mozione è stata ritirata ogni polemica diventa veramente inutile.

Un ultimo appunto non polemico: l'osservazione del Consigliere Bordon nel senso che certi compiti del Presidente della Giunta possono essere espletati senza bisogno di un ordine del giorno del Consiglio, questa affermazione del Consigliere Bordon è esatta ed è vero che l'espressione "dà mandato" può essere discussa, non è molto propria, perché rientra già nei compiti del Presidente della Giunta di svolgere certe funzioni; però se è soltanto per quello bastava invece dell'espressione "dà mandato" bastava, se non è zuppa è pan bagnato, mettere l'espressione "invita" il verbo "invita"; quante volte a noi come Consiglio regionale, come Assemblea elettiva invitiamo il Presidente della Giunta o la Giunta regionale di fare certe cose che poi rientrano benissimo nel loro mandato.

Comunque il nostro Gruppo vota, per i motivi già detti, a favore dell'ordine del giorno del Presidente della Giunta.

Pedrini (P.L.I.) - Non ho nulla da aggiungere al mio intervento precedente, per cui a nome del Partito Liberale dichiaro la mia astensione.

Personnettaz (D.P.) - Altri vogliono la parola? Allora si passa alla votazione dell'ordine del giorno del Presidente della Giunta.

Chi è favorevole alzi la mano - contrari? Astenuti? Il Consiglio approva.

Adesso passiamo alle due delibere che ci sono state trasmesse stamattina.