Trascrizione informale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 44 del 8 febbraio 1973 - Resoconto

OGGETTO N. 44/73 - Acquisto di porzioni di appezzamenti di terreno occupate per la costruzione della strada di accesso alla Casermetta forestale regionale di Arvier. Approvazione e finanziamento di spesa. Delega alla Giunta.

Chantel (P.S.I.) - Quando si è costruita la casermetta, è stato necessario occupare dei piccoli appezzamenti di terreno di proprietà di diversi proprietari che hanno accettato di lasciare occupare tali aree per poi stipulare successivamente un atto notarile di compravendita per il quale, a suo turno, non poteva essere fatta subito la stipulazione perché, oltre alle solite volture catastali che in Valle d'Aosta avvengono quando si può, c'era anche gente che stava all'estereo, perciò, fino adesso, non è stato possibile definire la questione.

Voi vedete dalla mappa che sono dei piccoli appezzamenti e che in tutto raggiungono, tra tutti assieme, 167 mq. e sono della Signora Berta Cesarina, Berta Luciano, Roullet, Bovet Maria Carolina e Garin Innocenza.

A suo tempo era stato stabilito un prezzo unitario di 5.000 lire il mq. e io lo porto in Consiglio come è stato stabilito e qual è la pratica.

Manganoni (P.C.I.) - Io ho sempre sostenuto nel passato che, mentre siamo eccessivamente generosi per certi terreni o certe vecchie baracche che acquistiamo ad Aosta, siamo molto tirchi quando si tratta di terreni nelle campagne, nei paesi fuori.

Oggi, devo intervenire in direzione opposta e precisamente su questo: è una questione di principio, non è una questione di... è una questione di principio.

Noi paghiamo questi terreni inedificabili vincolati dalla strada statale, no?

Quindi inedificabili, quindi, terreni il cui valore è esclusivamente agricolo, noi lo paghiamo 5.000 lire.

Ora, sappiano che il Comune di Aosta, avvalendosi della 865, aveva richiesto l'esproprio di svariate decine di migliaia di mq. di terreni ad Aosta, offrendo un prezzo di circa 1.000 lire.

Ora, io mi dico, noi qui non stiamo più nelle proporzioni, no? Perché, se paghiamo 5.000 lire dei terreni lassù e vincolati, inedificabili e poi, ad Aosta, si chiede l'esproprio da circa 1.000 lire al metro di terreni, anche se compresi nella 167 alcuni ed alcuni invece fuori, quindi inedificabili, li paghiamo 1.000 lire, noi qui usciamo dal senso della misura, dal senso delle proporzioni.

Questa è un'osservazione che io faccio di principio; trattandosi di piccole... di 5.000.000 lo approviamo senz'altro però mi sia permesso di fare questa obiezione che è fondata... (voce) ...7 gennaio 1971, noi lo approviamo oggi che è l'8 febbraio 1973, non del 1971, quindi questo fatto, questa sproporzione c'è.

Chamonin (M.A.V.) - ... questione puramente formale perché sull'elenco delle proprietà c'è il mappale 160 che, probabilmente, dovrebbe essere corretto: il mappale 166, come è sulla cartina allegata.

Quindi, o è errato uno o è errato l'altro, insomma.

Logicamente dovrebbe essere 166 perché vanno seguendo i numeri.

Bisognerebbe che la delibera però fosse corretta in quel modo... (Montesano: 160 in 166) ...credo, non lo so, se è giusta la cartina allegata.

Andrione (U.V.) - Je voudrais simplement reprendre ce que Monsieur Manganoni a dit, avant moi, et je me demande, j'approuve cette délibération, je suis favorable parce que je trouve que, quand on coupe un terrain, l'indemnité qu'on paie n'est pas seulement celle limitée aux quelques mètres qu'on prend ou à l'édificabilité du terrain, on paie aussi le fait que ce terrain, surtout en Vallée d'Aoste où les propriétés normalement sont très petites, devient inexploitable pour d'autres fins et même pour le fin purement agricole.

Je crois que nous perdons le sens de la mesure et de la proportion parce que nous sommes en train d'appliquer une série de systèmes, une série de lois différentes à des situations qui sont analogues, c'est-à-dire, ici il n'y a plus la certitude du droit, il y a simplement la certitude que celui qui est le plus rusé, arrive à se faire payer le prix le meilleur, Aoste non pas milli lires à mètre carré, mon cher Claude, mais on part d'un minimum de 170 lires au mètre carré Mont Fleury, Cimetière d'Aoste, pour arriver à 550 lires le mètre carré dans la colline pour des terrains qui d'autres ont vendu à 40.000 lire le mètre carré, alors il est impossible que nous soyons nous - Conseil régional - à permettre, favoriser indirectement des spéculations... la 865 est une loi qu'en Vallée d'Aoste ne doit pas être appliquée.

C'est inutile de venir chercher midi à quatorze heures parce que de cette façon-ci, il est inutile qu'après nous mettions sur les bilans, sur les budgets régionaux des milliards pour défendre la montagne, quand de l'autre côté nous faisons tout pour dégouter les propriétaires, et ce sont seulement les propriétaires qui défendent la montagne parce que, si évidemment ils savent que demain ils peuvent être expropriés, ou eux ou leurs fils, et expropriées à 170 lires le mètre carré, il est évident qu'il n'y a plus aucun intérêt à avoir des propriétés en Vallée d'Aoste.

Quand je dis: moi, à cette délibération je suis favorable mais je demande que ce même principe soit appliqué dans tous les cas et qu'on ne puisse pas demain venir, parce qu'il s'agit de la Ville d'Aoste et il s'agit de l'ami de l'ami, comme on dit en Sicile, et on vient de soutenir ici la thèse qu'il faut exproprier les terrains - chose étrange: ils appartiennent toujours aux valdôtains mais qu'il faille exproprier les terrains à 170 lires le mètre carré, parce que alors, là, nous ne serons pas d'accord, exactement pare ce que nous sommes d'accord sur cette délibération.

Manganoni a raison quand il dit qu'il fait une question de principe; vraiment sur les petites questions on fait des questions de principe, parce que ce même mètre doit être appliqué dans toutes les autres expropriations qu'on fait.

Tonino (P.C.I.) - Già che siamo in argomento di caserme forestali, vorrei chiedere all'Assessore all'Agricoltura, Maquignaz, si è parlato della casermetta in Bassa Valle, io vorrei chiedere: si fa questa caserma? Quando si fa e dove si fa, insomma.

Montesano (P.S.D.I.) - Allora, prima di dare la parola all'Assessore Maquignaz, chi è in ordine? Consigliere Savioz e dopo Manganoni.

Savioz (P.C.I.) - Io vorrei semplicemente dire due cose. La prima per quanto concerne l'acquisto dei terreni che sono qui all'ordine del giorno e che seguono l'andamento e la routine che abbiamo sempre applicato per quanto concerne il Consiglio regionale, qui non ho altro da dire perché mi sembra che siamo nella equità e nel giusto però io denuncio ancora un'altra volta, in questo Consiglio, la situazione che viene a determinarsi nella nostra Regione dove, oggi più che mai, ci sono dei cittadini che pagano perché altri cittadini possano godere.

Non è possibile, non è più possibile tollerare una cosa del genere perché abbiamo dei casi che sono così macroscopici che fanno male non solo al cervello e all'intelligenza, allo stesso cuore, perché? Succede in diverse zone della Valle d'Aosta, dove si è permesso di costruire dei condomini orribili di sei, sette, otto piani poi, una volta costruiti quei condomini, con delle interessenze non sempre pulite in certi casi, si passa immeditatamente a bloccare determinate situazione, a vincolare determinate proprietà e lì non c'è nessuno che costruisce niente.

Ecco, allora abbiamo assistito all'orribile situazione dei coloro che hanno approfittato della circostanza per avere dei benefici enormi con le loro costruzioni che sono contro ogni buona regola e poi saremmo soggetti ad accettare dei principi di vincoli su altri cittadini che, purtroppo, secondo me sono dei benemeriti perché hanno salvato la proprietà e non appartengono alla categoria che basta vendere e racimolare il denaro, impoverendo così la nostra popolazione, le nostre tradizioni e via di quel passo.

Ma addirittura li castigheremo perché a quelli non gli permetteremo di fare niente e non gli daremo niente e quelli si vedranno, vita natural durante, bloccati perché lì ora non ci sono tante famiglie, hanno bisogno di verde, bisogno di luce, bisogno di tutto e io non nego, certo che questo bisogno sussiste, ma non sarebbe ora che noi piccola Regione cominciassimo a dare un esempio e che si volesse una buona volta per sempre fare dei piani particolareggiati e vedere di dare a tutti quello che è giusto che gli venga dato.

È una parola, lo so, non è facile, me ne rendo conto perché so benissimo che i nostri vicini in Svizzera hanno provato queste cose e non ci sono sempre riusciti, però qualcosa di meglio è uscito perché non c'è niente di peggio di andare avanti così, alla carlona. Oggi c'è un tizio che è l'Amministratore, la vede in un modo, imposta il problema in quel modo e chi beneficia bene, chi non beneficia... chi non ce l'ha, chiuso. Domani ne viene un altro, vede la cosa all'incontrario, modificano le leggi regionali o comunali e i cittadini vengono a essere defraudati del loro avere.

Io penso che una piccola Regione come la nostra, con un po' di buona volontà da parte del Consiglio regionale, si possa arrivare a una soluzione equa, che vada bene per tutti e che salvi quello che deve essere salvato, sono il primo a sostenere questo e l'abbiamo dimostrato in sette anni di amministrazione, con tutte le grane che abbiamo avuto per voler salvare il salvabile.

Però assistiamo ancora alla triste questione che, terreni di determinate persone vengono venduti a cifre astronomiche, altri terreni di altre determinate persone vengono bloccati e non gli si dà un soldo. Sarebbe ora, io dico, di cominciare ad applicare giustizia per tutti ma giustizia con la g maiuscola. Ecco che cosa io chiedo.

Manganoni (P.C.I.) - Sur l'intervention du collègue Andrione, moi je suis d'accord mais moi je lui ai posé une question: nous avons ici un extrait de la mappe, n'est-ce pas? Et on voit un certain nombre de propriétés, petites, que la Région paie cent mille lire. À côté il y a d'autres propriétés dans la même situation, qui ont les mêmes "vincoli", n'est-ce pas. Alors, supposons que moi je sois un propriétaire à côté, moi je viens à la Région et je dis: "Au propriétaire voisin vous avez payé cent mille lires des terrains qui valent une valeur agricole et à moi, pourquoi vous ne me les payez pas"?

Celle-là est la question que je me pose: Monsieur Andrione, qu'est-ce qu'il répond à ces propriétaires qui, dans ce cas, je serais moi?

Je comprends qu'on ne peut pas acheter tous les terrains le long de la route, alors, de cette façon, qu'est-ce qu'on fait? On fait des injustices, en réalité, parce que à ces propriétaires on paie ce prix, à tous les propriétaires voisins qui ont les terrains dans la même situation, s'ils doivent les vendre aux privés, toucheront 200 lires le mètre parce qu'ils ont seulement la valeur agricole.

Voilà un problème que je pose, tout en répétant que, comme "principi" je suis d'accord. Mais je veux ajouter de plus sur la certitude du droit: soit clair, moi je suis d'accord ici, en Vallée d'Aoste sur la certitude du droit dans ce sens, parce que ce sont tous des petits propriétaires; s'il y aurait des gros feudataires comme il y a encore dans le Midi ou dans certains endroits de l'Italie, alors je serais d'accord, mais en Vallée d'Aoste, ce sont tous des petits propriétaires et, pour ça, je suis d'accord avec Andrione.

Or, la loi 865 ne doit pas être appliquée, on est tous d'accord, on l'a discuté au Conseil et je pense que, à l'unanimité on a reconnu qu'en Vallée d'Aoste on ne peut et on ne doit pas appliquer cette loi et c'est juste, on donne des milliards pour défendre la montagne et puis, dans certains cas, on devrait prendre les terrains à un prix, n'est-ce pas, dérisoire, mais moi je veux poser, toujours à Andrione, je veux lui poser ce problème: selon l'évaluation des terrains, valeur agricole, le bureau technique érarial établit ce prix: les prés à Aoste 350 lire le mètre, en plus le même chiffre aux locataires, s'il y en a, ou au propriétaire, s'il est un conducteur direct, non; 7-800 lires à Met, qui est compris dans la même zone, c'est le même prix or, voilà où on ne peut plus être d'accord, parce que... moi je suis d'accord pour défendre la campagne, la montagne et tout mais, par exemple, payer 800 lires les prés de Met c'est une chose un peu plus discutables, n'est-ce pas?

Je parle contre mon intérêt.

De toute façon, le Conseil a donné à une Commission qui devait examiner une loi corrective, régionale, à la 865.

Je me demande: cette Commission qu'est-ce qu'a fait jusqu'à maintenant? Parce que si cette Commission aurait travaillé et aurait porté au Conseil des propositions concrètes sur cette loi qui doit corriger les défauts de la 865 en Vallée d'Aoste, on n'aurait plus ces discussions, on n'aurait plus ces problèmes.

Alors, moi je sollicite encore cette Commission afin qu'elle travaille, afin qu'elle présente au Conseil une proposition de loi, de façon qu'on mette les choses sur un plan, n'est-ce pas, d'une certaine équité en Vallée d'Aoste; je répète: moi j'ai soulevé la question de principe...

Andrione (U.V.) - Je voudrais répondre à ceci, ce que je trouve particulièrement injuste, c'est que le même bureau que tu as cité, quand il s'agit de droits de succession, ne fait pas la même évaluation des terrains parce que, si c'est une expropriation, il y a un type d'évaluation, c'est-à-dire: "Il coacervo dei fitti agrari dei cinque anni precedenti moltiplicato per l'indice ecc. ecc." mais, si c'est droit de succession, c'est-à-dire si tu devais laisser è ta fille - moi je te souhaite que tu arrives à 100 ans - alors l'évaluation n'est plus la même et on parle de valeur sur le marché, dans le moment où on discute la question.

Alors, là il y a déjà une première... non le principe à mon sens était celui-ci.

Normalement nous avons toujours considéré que celui qui donnait son terrain renonçait à une partie de son bien pour le bien public, donc il était indemnisé; il ne s'agit pas d'acheter tous les terrains en Vallée d'Aoste, il s'agit seulement de donner à celui qui donne une partie de son bien pour le bien public, une juste indemnité. Exactement comme il était prévu dans la loi 1865 qui, maintenant, dans certains cas, est appliquée et dans d'autres cas on ne veut plus appliquer; on ne veut plus l'appliquer pourquoi? Parce que on a trouvé un système facile pour remédier, comme tu veux appeler, à la chronique, aux chroniques manques d'argent des Communes; les Communes n'ont pas d'argent, alors on dit: "ou bien tu appliques la loi de Naples ou bien tu appliques al 865" mais tu ne te procures pas, toi, Commune - le Gouvernement n'est pas en cause parce qu'il fait les lois et le caché - tu appliques, toi Commune, cela, de façon que s'il y a quelqu'un qui proteste, proteste contre le Syndic, il ne protestera pas contre le Gouvernement, c'est-à-dire, c'est un système hypocrite.

Voilà.

Montesano (P.S.D.I.) - Allora, il Consiglio è chiamato a votare la delibera.

Chi è favorevole alzi la mano.

Un attimo, c'è l'Assessore Maquignaz che vuole rispondere a quello che ha chiesto il Consigliere Tonino.

Maquignaz (D.P.) - Per la casermetta di Donnaz-Pont-Saint-Martin, non abbiamo ancora reperito l'area anzi, abbiamo avuto un'offerta di 9.500 lire al mq.. La Giunta ha ritenuto questa offerta, questa richiesta, esagerata e quindi, per il momento, non abbiamo fatto nessun acquisto; abbiamo interessato però, di nuovo, l'Amministrazione comunale sia di Donnaz che di Pont-Saint-Martin per segnalarci, eventualmente, altri terreni quindi non è un problema ignorato, solo si tratta di reperire un terreno a dei prezzi, naturalmente, che siano abbordabili.

Montesano (P.S.D.I.) - Allora, il Consiglio è chiamato a votare.

Chi approva la delibera alzi la mano. Contrari? Astenuti?

Il Consiglio approva.

Oggetto n. 7.