Oggetto del Consiglio n. 65 del 3 agosto 1951 - Verbale

OGGETTO N. 65/51 - Concessione di sussidi straordinari ad artigiani, a piccole aziende artigiane, a cooperative di artigiani e di lavoratori per l'acquisto di macchinari - Approvazione e finanziamento di spesa - Delega alla Giunta.

L'Assessore all'Industria e Commercio, Per. Ind. FOSSON, riferisce al Consiglio in merito alla seguente relazione concernente la proposta di concessione di sussidi straordinari ad artigiani, a piccole aziende artigiane, a cooperative di artigiani e di lavoratori per l'acquisto di macchinari, relazione di cui copia è stata trasmessa ai Signori Consiglieri, unitamente all'ordine del giorno dell'adunanza.

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E' nota la difficile situazione in cui si trovano oggi le imprese artigiane nel campo del lavoro della produzione.

La tendenza attuale alla industrializzazione e la conseguente produzione in serie di oggetti di largo consumo ed uso (la cui lavorazione un tempo assorbiva l'attività di un grandissimo numero di artigiani) hanno diminuito notevolmente la sfera di azione lavorativa delle imprese artigiane e dei piccoli artigiani in special modo.

Alla formazione ed all'accentuazione di detto fenomeno hanno pure concorso, in forma rilevante, sia l'elevata pressione fiscale a cui le aziende artigiane sono soggette, sia il complesso dei gravami previdenziali ed assistenziali che ostacolano il normale sviluppo dell' apprendistato, il quale costituisce la fonte naturale di ogni iniziativa a carattere artigiano e ne garantisce la continuazione nel tempo.

Deve, inoltre, essere tenuta in giusta considerazione la necessità impellente, da parte di artigiani singoli e di aziende artigiane di procedere al rinnovo dei propri impianti e delle proprie attrezzature tecniche mediante l'acquisto di macchinario moderno ad alto rendimento, tale da permettere una lavorazione ed una produzione più adeguate alle nuove esigenze dell'industria e del consumatore.

Tale necessario rinnovo è per lo più reso problematico quando non addirittura impossibile dalla scarsità dei mezzi finanziari disponibili.

Il complesso di provvidenze predisposte dal Governo con la concessione di prestiti ERP, per l'acquisto a credito di macchinari e di attrezzature varie non ha raggiunto purtroppo in questo settore gli scopi prefissi.

Molte piccole imprese artigiane, infatti, non hanno potuto né possono usufruire delle previste agevolazioni, soprattutto per le difficoltà che incontrano nella concessione della prescritta fideiussione e per l'evidente impossibilità di ottenere la sollecita consegna del macchinario, in conseguenza delle lungaggini burocratiche, non limitate ad alcuni mesi, a cui le pratiche vanno soggette.

La mancata tempestiva consegna dei macchinari, che dovrebbe avvenire, se non immediatamente dopo la presentazione della domanda di finanziamento, almeno entro un breve periodo di tempo, pregiudica la possibilità che l'artigiano si avvalga delle agevolazioni per la buona riuscita dell'iniziativa e lo induce quindi ad abbandonarla.

Il sistema del finanziamento a credito con basso tasso di interesse esteso a favore di tutte le categorie economiche è da considerarsi il più auspicabile ed il più equo in senso economico ed amministrativo.

Tale sistema è, però, inapplicabile, per il momento, a causa della mancanza di un Istituto regionale di Credito, la cui costituzione non può essere di immediata attuazione.

Pertanto, allo stato attuale, la concessione di particolari sussidi da parte della Regione potrebbe costituire la migliore forma di sovvenzione a favore delle categorie artigiane, che sarebbero in tal modo incoraggiate e favorite nell'acquisto di macchinari moderni in sostituzione di quelli attuali, di scarso rendimento.

La concessione di tali sussidi avrebbe anche benefici riflessi contro il fenomeno dello spopolamento della montagna, in quanto contribuirebbe ad invogliare gli artigiani a lavorare nel proprio paese dal momento che potrebbero trovarvi una fonte di guadagno con l'esercizio della propria attività.

Nel prospettare l'opportunità della concessione dei sussidi suddetti, si ritiene che a datare dal 1 gennaio 1951 potrebbero fruire dei sussidi stessi le imprese artigiane e le cooperative di lavoratori (iscritte nel registro anagrafico delle ditte della Divisione Industria e Commercio aventi sede legale in Valle e i cui soci siano residenti in Valle) le quali, per il miglioramento della propria azienda, acquistino macchinari il cui impiego abbia diretta relazione con lo sviluppo dell'economia dei Comuni montani della Regione. Ad esempio: acquisto di macchine per la lavorazione del legno, (piallatrici, seghe circolari, ecc.), macchine per la lavorazione dei 'metalli (torni, trapani, ecc.) ed altre macchine (telai per tessitura di stoffa e drappi, motorini elettrici ed a nafta, compressori, impianti molitori, forni per uso familiare od aziendale, ecc. ecc.).

Per imprese artigiane debbono intendersi quelle individuali o costituite in Società nelle quali tutti i soci rispondano illimitatamente od in Società cooperative, che esercitano un'attività artistica od usuale avente per oggetto la produzione di beni o la prestazione di opera o di servizi e che siano organizzate prevalentemente con il lavoro dell'imprenditore o di tutti i soci e dei componenti delle rispettive famiglie, senza impiego di macchinari predisposti per la completa lavorazione in serie.

I sussidi dovrebbero essere concessi per il pagamento delle spese di acquisto dei macchinari con percentuali variabili dal 20 al 30%, che, in ogni caso, non dovrebbero superare le somme di Lire a seconda se trattasi di artigiani o di cooperative di artigiani e di lavoratori.

Per i primi cinque anni dalla data di concessione del beneficio, la vendita e la cessione dei macchinari dovrebbero essere subordinate ad apposita autorizzazione dell'Assessore per l'Industria ed il Commercio, a meno che il proprietario non provveda alla restituzione del sussidio ricevuto. A maggior garanzia si ritiene che la concessione dovrebbe contenere il patto di riservato dominio, eventualmente integrato da particolari altre garanzie.

I macchinari dovrebbero essere destinati soltanto all'impiego per il quale è stato chiesto il sussidio e non dovrebbero essere trasferiti fuori Valle, salvo restituzione del sussidio.

Le domande per la concessione dei sussidi dovrebbero essere presentate, munite delle fatture di acquisto debitamente quietanzate, alla Divisione Industria e Commercio la quale, accertata l'idoneità tecnica dei macchinari, in relazione alle esigenze dell'azienda ed all'impiego cui dovrebbero essere rivolti, proporrà alla Giunta regionale la concessione la liquidazione dei sussidi.

Per le ragioni fin qui esposte ed in relazione ad analoghi provvedimenti già adottati dal Consiglio regionale a favore degli agricoltori, per il miglioramento della produzione agricola della Valle, si propone al fine del potenziamento della capacità produttiva delle imprese artigiane della Regione che il Consiglio deliberi quanto segue:

1) di approvare e di autorizzare la concessione a decorrere dal 1 gennaio 1951 di sussidi straordinari e facoltativi, nelle misure percentuali sottoindicate, alle imprese artigiane definite nelle premesse ed alle cooperative di lavoratori iscritte nel registro anagrafico commerciale ed industriale della Divisione Industria e Commercio aventi sede legale in Valle e i cui titolari e soci siano residenti stabilmente in Valle, per l'acquisto di macchinari vari attinenti al potenziamento dell'economia dei Comuni montani della Regione:

a) 20% dell'importo della spesa totale, fino alla concorrenza massima di Lire, se l'acquirente è una impresa artigiana individuale;

b) 30% della spesa totale, fino alla concorrenza massima di Lire , se l'acquirente è una impresa artigiana costituita in società o una cooperativa di lavoratori.

2) di approvare e di impegnare a tale scopo la spesa complessiva di Lire 25.000.000 (venticinque milioni) da finanziarsi come segue:

a) per Lire 10.000.000 (dieci milioni) mediante imputazione all'articolo n. 166 del bilancio 1951 ("Contributi per il potenziamento delle attività economiche in Valle").

b) per Lire 15.0000.000 (quindici milioni) mediante imputazione ad apposito istituendo articolo del bilancio 1952.

3) di delegare alla Giunta regionale l'esame delle domande e l'adozione dei provvedimenti deliberativi per la concessione dei sussidi di cui sopra e per la liquidazione degli stessi alle condizioni di cui alle premesse.

L'Assessore all'Industria e Commercio, Per. Ind. FOSSON, commenta ed illustra la relazione surriportata, rilevando anzitutto che la Giunta regionale, nel proporre la concessione di sussidi ad artigiani per l'acquisto di macchinari, non ritiene di poter risolvere il complesso problema dell'artigianato che, com'è noto, sta attraversando un periodo di crisi dovuta, come accennato nella relazione, a diversi fattori sfavorevoli.

Fa presente che alcuni dei fattori sfavorevoli sono la mancanza di credito, la mancanza di sgravi fiscali, particolarmente per quanto concerne l'apprendistato, la mancanza di afflusso di apprendisti e la non continuità del lavoro nel campo artigiano.

Rileva che la maggior parte degli apprendisti artigiani, allorché hanno imparato e sono in grado di esercitare il mestiere, passano nel campo dell'industria, disertando l'artigianato, per cui la qualificazione e la classificazione degli operai avviene nell'artigiano quasi esclusivamente a beneficio dell'industria.

Fa presente che il problema della crisi dell'artigianato è un problema non soltanto di carattere locale ma di carattere nazionale, tanto è vero che sono stati già creati gruppi di parlamentari, amici dell'artigianato, per studiare e risolvere in campo nazionale lo spinoso problema dell'artigianato in base a proposte di norme che, a tutt'oggi, non sono ancora state approvate.

Ricorda che già in altra occasione ebbe a dichiarare al Consiglio di ritenere che, con la semplice concessione di sussidi a fondo perduto, non si risolvono i problemi interessanti le varie categorie economiche e fa presente di essere tuttora di quel- l'avviso.

Ritiene che il sistema del finanziamento mediante credito a basso tasso di interesse ed esteso a tutte le categorie economiche sia da considerarsi il più auspicabile ed il più equo dal punto di vista economico ed amministrativo.

Riconosce che tale sistema è, però, inapplicabile per il momento da parte dell'Amministrazione regionale a causa della mancanza di un Istituto regionale di credito, la cui istituzione non può essere di immediata attuazione.

Rileva che la istituzione di un Istituto di credito regionale è problema assai complesso in quanto presuppone la soluzione di altri problemi: difficoltà di trovare uomini atti a reggere l'Istituto stesso; difficoltà di trovare i fondi occorrenti da assegnarsi all'Istituto di credito anche per il fatto che l'Amministrazione regionale non può disporre annualmente di congrue assegnazioni a tale scopo, almeno sino a quando non sia stato approvato il riparto definitivo delle entrate erariali fra lo Stato e la Regione.

Rileva che, data l'attuale impossibilità di fare concedere alla categoria degli artigiani finanziamenti creditizi con basso tasso di interesse, la Giunta, in analogia a quanto è già stato fatto in altri campi - specie nel campo dell'agricoltura per il miglioramento della produzione agricola in Valle - ha ritenuto opportuno di proporre la concessione di sussidi a favore dell'artigianato per l'acquisto di macchinario moderno e per il miglioramento dell'attrezzatura.

Rileva che vi sono alcune difficoltà anche ad agire in questo campo, per il fatto che le categorie artigiane sono numerosissime e non definibili a priori modo preciso. Fa presente che vi sono determinate categorie di artigiani che debbono essere maggiormente favorite, non già per la loro maggiore importanza in genere nei confronti delle altre categorie artigiane, ma perché più attinenti alla economia montana della Valle d'Aosta.

Fa presente che la determinazione della impresa artigiana e la elencazione delle singole categorie artigiane non è compito facile, per cui la Giunta ha ritenuto preferibile richiamarsi alla definizione - riportata nella relazione - data dalla Commissione consultiva del Ministero dell'Industria e Commercio nel regolamentare le norme relative all'apprendistato e alla disciplina del credito a favore dell'artigianato.

Rileva che tale definizione può sembrare ed è effettivamente vaga ma che, d'altra parte, se si dovesse, altrimenti, elencare le varie categorie particolari, si correrebbe il rischio di omettere qualche categoria che rientra nel campo artigianale.

Fa presente che la Giunta, nel prospettare l'opportunità della concessione dei sussidi di cui si tratta, ha ritenuto di dover proporre la erogazione dei sussidi stessi alle imprese individuali artigiane, ai raggruppamenti di artigiani ed alle cooperative di lavoratori, attenendosi cioè al principio, che è stato sempre sostenuto in Consiglio, di aiutare le categorie bisognose attinenti alla economia della Valle d'Aosta e di favorire le cooperative.

Fa presente che i singoli artigiani i quali, per la piccola potenzialità produttiva delle loro aziende, non possono attualmente concorrere ad appalti - ad esempio per i serramenti dei fabbricati - sarebbero in grado di concorrere riunendosi in cooperative.

Ritiene che, anche per favorire le cooperative di artigiani, l'Amministrazione regionale e gli altri Enti pubblici potrebbero appaltare distintamente dai lavori principali di costruzione di fabbricati, i lavori e le forniture dei serramenti e degli impianti; ad esempio, anche per le casermette degli agenti forestali, si potrebbero separare in appalto le opere murarie dalle altre opere e forniture.

Analogamente dicasi per gli appalti di lavori edilizi e stradali che non comportino l'esecuzione di grandi opere d'arte, quali le opere in cemento armato, e non richiedano una particolare costosa attrezzatura tecnica.

Ritiene che tali cooperative abbiano, tuttavia, necessità di un minimo di attrezzatura moderna, che potrebbero acquistare ottenendo congrui sussidi.

Fa presente che il sussidio dovrebbe essere, di preferenza, concesso agli artigiani i quali, per il miglioramento della propria azienda, acquistino macchinari il cui impiego abbia diretta relazione con lo sviluppo dell'economia montana della Regione; cita, ad esempio, l'acquisto di macchinari per la lavorazione del legno (piallatrici, seghe circolari, torni, ecc.), di macchinari per la lavorazione metalli (torni, trapani, ecc.), e di altri macchinari per la tessitura di drappi e di stoffe, ecc., nonché l'attrezzatura occorrente per le piccole officine meccaniche.

Rileva che i sussidi dovrebbero, altresì, essere concessi ai proprietari-gestori di forni per uso familiare ed aziendale e di impianti molitori (piccoli molini), tenuto presente che le licenze per l'esercizio dei molini vengono rilasciate dalla Divisione Industria e Commercio e che i molini possono essere adibiti, oltre che ad uso familiare od aziendale, anche ad uso di terzi.

Ricorda che, a suo tempo, furono stanziati dallo Stato dieci miliardi sui fondi ERP, da erogarsi in finanziamenti e sussidi agli artigiani per l'acquisto di macchinario e precisa che ben pochi artigiani hanno potuto beneficiare di tali fondi; fa presente che per l'ottenimento di tali finanziamenti e sussidi statali era prescritto di seguire lunghe trafile burocratiche, che comportavano diversi mesi di attesa, nonché di fare, al momento in cui veniva comunicata la concessione del finanziamento, il versamento della quota corrispondente ad 1/4 dell'ammontare della spesa occorrente per l'acquisto del macchinario.

Comunica che molti artigiani, dopo aver espletato le pratiche e dopo mesi di attesa, ebbero comunicazione che i fondi ERP erano esauriti.

Fa presente che la Divisione Industria e Commercio ebbe ad aiutare, per quanto possibile, gli artigiani nell'espletamento delle pratiche di richiesta di finanziamento, pratiche che in gran parte hanno avuto esito negativo.

Ritiene che, per le ragioni esposte - ed in relazione ai provvedimenti già adottati dal Consiglio regionale a favore di agricoltori per il miglioramento della produzione agricola in Valle, - si rende necessario di erogare sussidi intesi a potenziare la capacità produttiva delle piccole imprese artigiane della Regione, come proposto dalla Giunta.

Rileva che le misure percentuali dei sussidi potrebbero essere stabilite come segue:

a) 20% dell'importo della spesa totale, fino alla concorrenza massima di una determinata somma che egli propone sia fissata in Lire 1.500.000 (importo massimo del contributo Lire 300.000), se l'acquirente è una impresa artigiana individuale;

b) 30% della spesa totale fino alla concorrenza massima di una determinata somma che egli pro- pone sia fissata in Lire 4.000.000 (importo massimo del contributo Lire 1.200.000), se l'acquirente è una impresa artigiana costituita in Società od una cooperativa di lavoratori.

Fa presente che le misure percentuali e l'importo massimo dei sussidi da concedersi sono stati determinati tenendo conto delle necessità minime di un artigiano e, precisamente, dell'ammontare approssimativo della spesa che un artigiano deve sostenere per l'acquisto del materiale occorrentegli (per esempio: pialla combinata, tornio, ecc.).

Prevede che. in sede di erogazione dei sussidi sorgeranno difficoltà circa la opportunità della concessione o meno dei sussidi stessi a determinate categorie di artigiani; cita, ad esempio, i parrucchieri, i quali, pur essendo artigiani, non necessitano di costose macchine, per l'esercizio del proprio mestiere, cita pure le pettinatrici e i sarti, i quali possono essere forniti di alcune particolari attrezza- ture.

Ritiene che debba essere stabilito, in primo luogo, il principio, precisato nella relazione surriportata, secondo cui il sussidio debba essere concesso per il miglioramento della azienda alle categorie artigiane che acquistino macchinari il cui impiego "abbia diretta relazione con lo sviluppo dell'economia dei Comuni montani della Regione".

Ritiene, inoltre, necessario stabilire se debba essere concesso il sussidio ad imprese artigiane. a cooperative di artigiani e di lavoratori appena costituite ed iscritte nel registro anagrafico delle Ditte della Divisione Industria e Commercio, sempre che, bene inteso, abbiano sede legale in Valle ed i cui soci siano residenti in Valle.

L'Assessore Per. Ind. Fosson conclude la sua relazione invitando il Consiglio a deliberare in merito alla surriportata proposta della Giunta.

Il Consigliere Geom. Giulio NICCO si dichiara lieto che sia stato affrontato il problema dell'artigianato e che siano state formulate proposte per la concessione di sussidi a favore delle categorie artigiane e delle cooperative.

Concorda sul fatto che le categorie artigiane non possono fare affidamento sui sussidi dei fondi ERP, avendo potuto personalmente rendersi conto che è molto difficile, per non dire impossibile, ottenere tali sussidi.

Concorda sul principio della concessione di sussidi, oltre che alle imprese artigiane individuali, anche alle cooperative artigiane e alle cooperative di lavoratori. Ritiene opportuno che i sussidi siano pure estesi ai Consorzi frazionali, in relazione al fatto che in molti villaggi i forni ed i molini appartengono a Consorzi frazionali.

Raccomanda poi che i sussidi non siano concessi ad attività artigiane non vitali o che si trovino in cattive acque e cioè in stato pre-fallimentare. Raccomanda, inoltre, che la Divisione Industria e Commercio si assicuri che i sussidi erogati servano effettivamente allo scopo per il quale vengono con- cessi, e cioè per l'acquisto di determinati macchinari.

Dichiara di concordare sulle surriportate misure percentuali proposte dall'Assessore Per. Ind. Fosson per la determinazione dei sussidi da concedersi nonché sull'ammontare massimo dei sussidi stessi.

Ritiene, invece, opportuno che l'esame delle dog mande di sussidio, anziché essere delegato alla Giunta regionale. - come proposto al n. 3 della relazione, - sia delegato all'Assessorato all'Industria e Commercio affiancato da una Commissione consiliare, della quale dovrebbero far parte i rappresentanti dell'alta, della media e della bassa Valle, e sia, invece, demandata alla Giunta l'adozione dei provvedimenti deliberativi per la concessione e la liquidazione dei sussidi stessi.

Il Consigliere Sig. MARCHESE dichiara di plaudire all'iniziativa dell' Assessorato all' Industria e Commercio, concretatasi nella proposta della Giunta sottoposta ora all'approvazione del Consiglio, proposta sulla quale concorda, salvo per quanto concerne l'ammontare massimo della spesa totale per la categoria artigiani individuali.

Fa presente che la spesa per l'acquisto del macchinario minimo corrente per un artigiano (ad esempio, per un falegname, per una piccola segheria, per una piccola officina meccanica) raggiunge facilmente l'importo di Lire 2 milioni. Propone, pertanto, che l'importo massimo totale della spesa sulla quale deve essere calcolato il sussidio, in base alla percentuale del 20%, sia elevato da L. 1.500.000 a Lire 2.000.000.

Rileva poi che, in sede di erogazione dei sussidi, dovrebbero essere tenute presenti anche alcune categorie di artigiani che stanno prendendo attualmente un grande sviluppo e, fra altre, cita la categoria artigiana delle maglieriste.

Il Consigliere Dr. DUJANY osserva che ogni qualvolta viene prospettata al Consiglio l'opportunità di aiutare determinate categorie economiche (agricoltori, artigiani) si constata la necessità della creazione di un Istituto regionale di credito per il finanziamento delle attività delle predette categorie economiche, in quanto la concessione dei sussidi non risolve il problema. Raccomanda, quindi, al Presidente della Giunta ed all'Assessore alle Finanze di voler esaminare la possibilità di istituire in Valle d'Aosta un Istituto di credito che abbia il precipuo compito di concedere finanziamenti a non alto tasso di interesse a favore delle categorie economiche più bisognose, la cui attività interessi direttamente e particolarmente lo sviluppo dell'economia dei Comuni montani.

Approva le raccomandazioni fatte dal Consigliere Geom. G. Nicco e, in particolare, quella di non con- cedere sussidi ad attività artigiane che non diano affidamento in quanto, in caso contrario, si favorirebbe il sorgere di attività artigiane che non hanno possibilità di vivere e di svilupparsi e si otterrebbe, quindi, un risultato negativo nei riflessi dell'economia della Regione.

Chiede, poi, se lo Stato non finanzi, attraverso un Istituto di eredito nazionale, le attività dell'artigianato e della piccola industria. Ritiene che, in caso affermativo, l'Amministrazione regionale debba venire incontro alle necessità degli artigiani appoggiando le loro richieste di credito per l'acquisto di macchinari e contribuendo per l'ammortamento dei mutui.

Mr. le Conseiller PERRON déclare d'être d'accord sur la proposition faite par Mr. le Conseiller Marchese d'augmenter d'un million cinq cent mille lires à deux millions de lires le montant maximum des frais d'achat sur lesquels seront accordés les subsides aux entreprises artisanes individuelles.

Il ajoute que l'on devrait augmenter à cinq millions de lires le montant maximum des frais d'achat sur lesquels seront accordés les subsides aux entreprises artisanes constituées en Société ou en Coopératives.

Mr. le Conseiller BOTTEL attire l'attention de MM. les Conseillers sur le côté dangereux que pourrait présenter une délibération du Conseil qui tiendrait compte seulement de certaines catégories d'artisans ou de petits industriels, en négligeant les autres; car, en réalité, chacun paie suivant son impôt mobilier.

Il recommande que l'Assessorat, ou la Commission qui devra juger des subventions à allouer aux artisans ou aux petits industriels, prévienne les Conseillers de chaque circonscription, afin que ceux-ci puissent donner leur avis, étant mieux à même de juger de l'opportunité d'allouer ou non une subvention à telle ou telle personne, car ils sont eux- mêmes les plus qualifiés pour mener une enquête et connaître les capacités et la situation des demandeurs.

L'Assessore Geom. ARBANEY raccomanda che, nell'erogazione dei sussidi, si proceda con molta cautela, assicurandosi che le imprese artigiane individuali o le cooperative o Società di artigiani o di lavoratori siano effettivamente in attività di lavoro, onde evitare che si costituiscano eventuali Società o Cooperative unicamente allo scopo di usufruire dei contributi regionali, salvo sciogliersi una volta conseguito lo scopo.

Dichiara poi che rientra nei compiti esecutivi della Giunta regionale l'esame delle domande e la con- cessione dei sussidi di cui si tratta e, pertanto, rileva che non può essere accolta la richiesta del Consigliere Geom. G. Nicco di demandare ad una Commissione consiliare l'esame delle domande stesse. Rileva che, tutt'al più, qualora il Consiglio si orientasse verso l'accoglimento della richiesta del Consigliere Geom. G. Nicco, potrebbe essere nominata una Commissione consiliare incaricata unicamente di stabilire le modalità e le norme regolamentari per la concessione dei sussidi.

Il Consigliere Signora RONC-DESAYMONET raccomanda che, nell'erogazione dei sussidi, siano tenuti presenti i piccoli artigiani che si dedicano alla tessitura a mano di lane e di tessuti locali ("drap" e "pezzotti").

Il Consigliere Geom. G. NICCO comunica di concordare anche sulla proposta in base alla quale, per i primi cinque anni dalla data della concessione del sussidio, la vendita e la cessione dei macchinari debbano essere subordinate all'apposita autorizzazione dell'Assessore all'Industria e Commercio. a meno che il proprietario non provveda alla restituzione del contributo ricevuto.

Rispondendo, quindi, all'Assessore Geom. Arbaney, precisa che nel proporre che l'esame delle domande di concessione di sussidio sia demandata all'Assessore all'Industria e Commercio affiancato da una Commissione consiliare - composta di rappresentanti dell'alta, della media e della bassa Valle, - non ha inteso affatto di esautorare la Giunta, alla quale compete sempre, infatti, l'adozione dei provvedimenti deliberativi per la concessione dei sussidi stessi.

Ritiene che la Giunta non sia in grado di conoscere le necessità particolari dei singoli appartenenti alle varie categorie di artigiani sparsi nella Valle d'Aosta, necessità che, invece, possono essere conosciute dai Consiglieri regionali delle rispettive zone, i quali sono in grado di esprimere un giudizio, oltre che sulla attività dell'azienda artigiana, anche sulla capacità e sull'onestà dei dirigenti l'azienda e su tanti altri fattori di giudizio che debbono essere tenuti presenti per la concessione dei sussidi.

L'Assessore Geom. ARBANEY ribadisce il proprio punto di vista e rileva che, nel deliberare la concessione dei sussidi, la Giunta si basa sulle precise informazioni, assunte dall'Assessore e dall'Ufficio competente, sia presso i Consiglieri delle varie zone, sia presso le Autorità locali. Rileva poi che non sarebbe possibile riunire spesso la Commissione, mentre i provvedimenti di cui si tratta debbono essere adottati con la dovuta tempestività, per cui la nomina della Commissione, praticamente, causerebbe ritardi alla concessione dei sussidi.

Conclude, dichiarando che si potrebbe eventualmente nominare una Commissione consiliare incaricata della elaborazione di norme regolamentari per la concessione dei sussidi.

Il Presidente, Avv. Dr. BONDAZ, esamina ed analizza dal punto di vista giuridico e pratico la riserva, contemplata nella relazione surriportata, di subordinare ad apposita autorizzazione dell'Assessore all'Industria e Commercio, per i primi cinque anni dalla data della concessione del sussidio, la vendita e la cessione di macchinario acquistato con contributo regionale. Rileva, anzitutto, che una riserva di tal genere pone come presupposto che l'artigiano che acquista macchinario con il sussidio regionale non lo possa cedere e vendere. Si dichiara alquanto scettico circa gli effetti pratici di tale riserva, particolarmente per i casi in cui l'artigiano venditore di macchinario non sia solvibile.

Dichiara, poi, che anche il patto di riservato dominio può essere stipulato e fatto valere solo dal venditore del macchinario e non da chi concede un contributo per l'acquisto del macchinario stesso.

L'Assessore Per. Ind. FOSSON informa che si è ritenuto opportuno di vincolare gli artigiani, beneficiari del contributo regionale per l'acquisto di macchinario, con la stessa riserva già applicata nei confronti degli agricoltori beneficiari di contributo regionale per l'acquisto di macchine e di attrezzi agricoli.

Per quanto concerne il patto di riservato dominio, fa presente che si è ritenuto di poter seguire le norme già stabilite per i prestiti E.R.P., per l'ottenimento dei quali viene richiesta la fideiussione bancaria subordinatamente al vincolo o all'obbligazione, da parte del mutuante, della non alienazione del macchinario.

Segue discussione in merito fra il Presidente, Avv. Dr. BONDAZ, gli Assessori Geom. ARBANEY, Geom. BIONAZ, Prof. DEFFEYES ed il Consigliere Sig. MARCHESE.

Il Presidente della Giunta, Avv. CAVERI, rileva che, da parte di alcuni Consiglieri, è stata prospettata la possibilità di concedere i sussidi di cui si tratta anche alle categorie artigiane dei parrucchieri, dei sarti, delle maglieriste, ecc.

In proposito fa presente che, approvando il Consiglio la limitazione di cui nelle premesse della relazione surriportata, per la concessione dei sussidi soltanto a favore degli artigiani la cui attività abbia diretta relazione con lo sviluppo dell'economia dei Comuni montani "della Regione", dovrebbero essere escluse dalla concessione dei sussidi le categorie artigiane succitate.

Concorda che si possano sussidiare, ad esempio, determinate categorie artigianali, quali i falegnami ed i tessitori; ritiene sia alquanto difficile che oggi - nel campo della tessitura - l'artigianato possa continuare a fare concorrenza all'industria, che, in questi ultimi anni, ha fatto grandi progressi.

Approva, quindi, che si aiutino soltanto quelle categorie di artigiani la cui attività è in modo particolare attinente allo sviluppo della economia montana e che hanno possibilità di sviluppo.

Il Consigliere Sig. CUAZ rileva che il Consiglio, nell'adunanza del 2 agosto 1951, ha adottato provvedimenti intesi a favorire la costruzione, ricostruzione e sistemazione di case rurali ed esprime parere che, nella concessione dei sussidi di cui si discute ora, sia opportuno dare la preferenza agli artigiani che, direttamente od indirettamente, partecipino alla costruzione, ricostruzione e sistemazione di case rurali.

L'Assessore Per. Ind. FOSSON risponde in merito ai rilievi ed alle osservazioni formulate dai vari Consiglieri in ordine alle proposte della Giunta.

Riferendosi a quanto suggerito dal Consigliere Geom. G. Nicco, assicura che, anche se nella sua relazione non ha espressamente menzionato i Consorzi frazionali, tali Consorzi saranno sussidiati, essendo notorio che gli impianti molitori ed i forni, sono, in gran parte, frazionali.

Assicura che non saranno erogati sussidi ad attività artigiane che si trovino in dissesto; rileva, all'uopo, che la Divisione Industria e Commercio assumerà le più ampie informazioni, anche tramite gli Istituti bancari, per avere notizie precise sulla situazione finanziaria delle imprese artigiane individuali o cooperativistiche o consorziali che richiederanno il sussidio della Regione per l'acquisto di macchinario.

Per quanto concerne, invece, la proposta di demandare all'Assessorato Industria e Commercio, affiancato da apposita Commissione consiliare, l'esame delle domande di sussidio, dichiara di condividere il punto di vista ed i motivi espressi dall'Assessore Geom. Arbaney e di essere, cioè, contrario alla nomina della predetta Commissione.

Dà assicurazione che in merito alle domande di sussidio saranno anche interpellati, per informazioni e parere, i Consiglieri delle singole zone ove hanno sede le imprese artigiane richiedenti i sussidi.

Rispondendo al Consigliere Signor Marchese, fa presente che, personalmente, non sarebbe alieno dall'accogliere la proposta di stabilire in Lire 2 milioni, anziché in Lire 1.500.000, l'importo della spesa totale sulla quale deve essere determinato l'ammontare del contributo da concedersi alle Imprese artigiane individuali in base alla percentuale del 20%.

Ritiene, però, che la proposta non possa essere accolta per il fatto che si è proposto di stabilire al lo gennaio 1951 la data di decorrenza dei sussidi di cui si tratta ed è disponibile per i sussidi del corrente anno la somma di sole Lire 10 milioni; ritiene che, accettando la proposta del Consigliere Sig. Marchese, tale stanziamento non sarebbe più sufficiente per provvedere a tutte le richieste di concessione di sussidio e si dovrebbe, quindi, aumentare anche proporzionalmente il limite di spesa per le cooperative nonché aumentare l'importo della spesa totale per la concessione dei sussidi.

Rispondendo al Consigliere Dr. Dujany, fa nota- re che era già nei voti della Giunta regionale la costituzione di un Istituto di credito regionale per il finanziamento delle attività economiche locali.

Rileva che, purtroppo, l'istituzione di tale Istituto di credito non è di facile attuazione in quanto si presentano molte difficoltà, non ultima quella di trovare idonee persone da preporsi alla direzione di tale Istituto.

Per quanto concerne la proposta di intervento della Regione nel pagamento delle rate di ammortamento dei mutui che le imprese artigiane dovrebbero ottenere da Istituti di credito, ricorda di aver già precisato che è stata prevista, con Decreto legislativo del C.P.S. in data 15g12g1947, n. 1418, la istituzione in Roma, di una Cassa per il credito alle imprese artigiane; precisa che tale Istituto di credito, avendo ottenuto fondi esigui dallo Stato, non ha potuto corrispondere alle richieste di finanziamento. Per tale ragione si era dovuto fare ricorso, come già detto, ai finanziamenti e sussidi sui fondi E.R.P., con esito pressoché negativo, come già comunicato.

Comunica che ebbe luogo a Firenze, nel mese di maggio scorso, una riunione della Commissione consultiva dell'Industria e Commercio per l'artigianato, riunione alla quale ebbe a partecipare in rappresentanza della Valle d'Aosta.

Fa presente che detta Commissione ha elaborato altro progetto di legge per il credito alle imprese artigiane e che, in tale riunione, ebbe a riferire sul problema dell'apprendistato artigianale in Valle di Aosta e sull'orientamento della Regione Valle di Aosta in materia di provvedimenti a favore dell'artigianato. Comunica che la Commissione consultiva suddetta ha approvato un ordine del giorno col quale si auspicava che nelle singole Regioni a statuto speciale si realizzassero i provvedimenti che non si è riusciti a tutt'oggi ad attuare nel campo nazionale.

Rileva di aver già indirettamente risposto alla osservazione formulata dal Consigliere Sig. Perron, esaminando la proposta formulata dal Consigliere Sig. Marchese.

In merito alla proposta formulata dal Consigliere Sig. Bottel, - di estendere la concessione del sussidio a tutte le categorie degli artigiani, escludendo le grandi imprese artigianali che si confondono con la piccola industria, - assicura che all'industria - anche se si tratta di piccole aziende industriali - verrà negato il sussidio di cui si tratta; fa presente che i sussidi, anche per quanto concerne le imprese artigiane, saranno concessi soltanto a quelle categorie la cui attività è particolarmente attinente allo sviluppo della economia montana.

Assicura il Consigliere Signora Ronc-Désaymonet che è stata espressamente prevista e menzionata - perché attinente alla economia montana, - la concessione di contributi a favore di piccoli artigiani di montagna per l'acquisto di telai per la tessitura di "drap" e di stoffe.

Per quanto concerne la proposta del Consigliere Sig. Cuaz, di sussidiare gli artigiani che partecipano alla costruzione e ricostruzione di case rurali, rileva che l'Amministrazione regionale già aiuta indirettamente questa categoria di artigiani con i contributi che vengono erogati per la costruzione e la ricostruzione di case rurali, in quanto l'ammontare di tali contributi viene stabilito in relazione alla spesa occorrente per l'esecuzione di opere murarie e dei serramenti e lavori in legno.

Rileva l'opportunità che gli artigiani addetti alla lavorazione del legno si orientino verso la costruzione di mobili rustici locali, di cui vi sono forti richieste non solo in Valle ma anche fuori della Valle d'Aosta, trattandosi di mobili apprezzati anche perchè non costituiscono un tipo standard. Suggerisce, a questo proposito, che gli artigiani del legno si riuniscano in Consorzi.

Riferendosi a quanto precisato dal Presidente, Avv. Dr. Bondaz, - circa la non possibilità di subordinare validamente la concessione del sussidio al riservato dominio sul macchinario acquistato con i! contributo regionale, - ritiene opportuno che vi sia, comunque, l'impegno scritto e morale da parte dei sussidiandi di non alienare il macchinario se non previa autorizzazione dell'Assessore all'Industria e Commercio.

Il Consigliere Geom. G. NICCO, preso atto delle assicurazioni date dall'Assessore all'Industria e Commercio, che in merito alle domande di sussidio, saranno interpellati i Consiglieri delle varie zone, dichiara di non insistere sulla proposta fatta in precedenza per la nomina di apposita Commissione consiliare.

Raccomanda che, nella concessione dei sussidi, si largheggi, per quanto possibile, nell'aiutare gli inventori valdostani.

Il Consigliere Sig. MARCHESE dichiara pure di non insistere sulla proposta fatta in precedenza.

L'Assessore Per. Ind. FOSSON fa presente che, - pur non rientrando le sovvenzioni agli inventori fra i contributi da concedersi alle imprese artigiane e alle cooperative di artigiani e di lavoratori, - la Giunta è favorevole e non mancherà di aiutare gli inventori valdostani.

Il Presidente, Avv. Dr. BONDAZ, pone ai voti, per alzata di mano, l'approvazione delle proposte formulate dalla Giunta e di cui al referto surriportato.

IL CONSIGLIO

- ritenuta l'opportunità della concessione di sussidi straordinari ad artigiani, a piccole aziende artigiane, a cooperative di artigiani e di lavoratori per l'acquisto di macchinari;

- ad unanimità di voti;

Delibera

1) di approvare e di autorizzare la concessione, a decorrere dal 1° gennaio 1951, di sussidi straordinari e facoltativi, alle condizioni di cui alle premesse e nelle misure percentuali sottoindicate, alle imprese artigiane definite nelle premesse ed alle cooperative di artigiani e di lavoratori iscritte nel registro anagrafico commerciale ed industriale della Divisione Industria e Commercio aventi sede legale in Valle ed i cui titolari o i cui soci siano residenti stabilmente in Valle, per l'acquisto di macchinari vari attinenti al potenziamento dell'economia dei Comuni montani della Regione:

a) 20% dell'importo della spesa totale, fino alla concorrenza massima di Lire 1.500.000 (un milione cinquencentomila) se l'acquirente è una impresa artigiana individuale;

b) 30% della spesa totale, fino alla concorrenza massima di Lire 4.000.000 (quattro milioni), se l'acquirente è un'impresa artigiana costituita in società o una cooperativa di lavoratori.

2) di approvare e di impegnare a tale scopo la spesa complessiva di Lire 25.000.000 (venticinque milioni), da finanziarsi come segue:

a) per Lire 10.000.000 (dieci milioni) mediante imputazione all'articolo n. 166 del bilancio esercizio finanziario 1951 ("Contributi per il potenziamento delle attività economiche in Valle");

b) per Lire 15.000.000 (quindici milioni) mediante imputazione ad apposito istituendo articolo del bilancio 1952.

3) di delegare alla Giunta regionale l'esame delle domande e l'adozione dei provvedimenti deliberativi per la concessione dei sussidi di cui sopra e per la liquidazione degli stessi alle condizioni di cui alle premesse.

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