Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 317 del 15 gennaio 2009 - Resoconto

OGGETTO N. 317/XIII - Rinvio della proposta di legge statale: "Modificazioni alla legge 24 gennaio 1979, n. 18 (Elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia)".

Président - Face à cette proposition de loi on se trouve dans la même condition qu'avant. Donc je ne voudrais pas entamer à nouveau une discussion mais, puisqu'il y a deux rapporteurs, je souhaiterais donner la parole aux rapporteurs pour leur proposition.

Il s'agit de faire le choix de discuter la proposition de loi ou bien de la renvoyer à la Commission.

La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (VdAV-R) - Presidente, su questo sappiamo che ci saranno valutazioni un po' distinte.

Riteniamo che si sia chiusa nelle scorse settimane in modo anestetizzato la discussione sulla legge elettorale per il Parlamento europeo.

Dopo la presentazione di questa proposta di legge da parte nostra, che punta a far riconoscere ad ogni regione un rappresentante, almeno, al Parlamento europeo, quindi la creazione di circoscrizioni elettorali su base regionale e non su base pluriregionale come avviene in base alla vecchia normativa con la quale si voterà ancora questa volta, ricordo, siamo stati molto diligentemente, quali rappresentanti di tutte le forze politiche presenti in Consiglio. in delegazione a Roma a confrontarci con l'omologa Commissione competente del Parlamento e in quella sede, vorrei ricordare, sulla base di un impegno che abbiamo assunto tutti unitariamente, è stata tentata una soluzione mediata della questione che ci avesse avvicinato all'ottenibilità di un eletto al Parlamento europeo attraverso la riduzione del numero di voti utili per questo risultato da parte della lista collegata a liste nazionali.

Non sto a ripercorrere le vicende della politica nazionale che hanno fatto sì che su questo tema i veti di diverse forze, gli interessi contrapposti fra grandi e piccoli partiti nazionali, abbiano pregiudicato un esito positivo della revisione della legge elettorale.

A questo punto la questione è molto semplice: abbiamo interesse, utilità o meno a un pronunciamento di questo Consiglio che si colloca in linea con quanto ha già espresso il Consiglio regionale anche nell'ultima legislatura? Nell'ultima c'era stata l'approvazione di un progetto di legge organico in questo senso, ad iniziativa di vari Capigruppo.

La nostra convinzione è che si debba arrivare a questo risultato, l'unico punto in discussione è se questo vada fatto adesso, nel momento in cui si sta avviando una campagna elettorale, o se farlo oltre la data della competizione elettorale. Ma ripeto che per noi è essenziale che venga riaffermato sul piano politico, non una preliminare disponibilità ad arrangiamenti, ma un obiettivo preciso che è quello della circoscrizione elettorale separata per la Valle d'Aosta.

Siamo pronti, sappiamo che questo non sposterà l'ago della bilancia degli equilibri mondiali, sappiamo che in ogni caso sarebbe messo agli atti, in vista di una discussione che difficilmente riprenderà prima di qualche anno in Parlamento, ma noi diamo la nostra disponibilità a una discussione anche immediata.

Se diversa è l'opinione, se la maggioranza ha già articolato una valutazione in proposito e soprattutto se ha la disponibilità a fissare un termine preciso entro il quale addivenire all'espressione di questa sua opinione attraverso una proposta di legge, abbia la gentilezza di esplicitarlo e noi faremo conseguentemente le nostre valutazioni.

Diversamente, riteniamo che sia formata una nostra volontà, abbiamo chiari gli obiettivi da raggiungere, abbiamo chiaro che già ci sono in Parlamento delle proposte e che a queste proposte si tratta di dare un'opinione diversa da quella che è stata nella fase convulsa delle contrattazioni del mese di novembre e dicembre, una risposta precisa da parte nostra, ribadendo coralmente che siamo favorevoli a una circoscrizione elettorale apposita, esclusiva per la Valle d'Aosta, al pari di ciascuna regione italiana.

Président - La parole au Conseiller Caveri.

Caveri (UV) - La richiesta di rinvio in Commissione è solo per buon senso, partendo dal presupposto che la proposta di legge che è stata fatta propria in questa legislatura da Vallée d'Aoste Vive-Renouveau non è un'espressione originale, come correttamente ha ricordato il collega Louvin, di questo gruppo politico, ma è la ripetizione di una proposta di legge che nel tempo è stata presentata in maniera corale da questo Consiglio, utilizzando uno strumento assai utile, che è quello della possibilità di una proposta di legge di iniziativa del Consiglio regionale che viene depositata in Parlamento.

Questo è stato fatto per molti anni, congiuntamente alla circostanza che tutti i Parlamentari valdostani da almeno una ventina di anni con diverse formule, in alcuni casi con un collegio uninominale per la sola Valle d'Aosta, in altri casi con la predisposizione di un testo di legge con altri gruppi parlamentari che consentiva di avere almeno un europarlamentare per ciascuna regione o provincia autonoma. O ancora, a suo tempo, io presentai una proposta di legge di riforma dello statuto di autonomia, quindi una proposta di legge costituzionale che prevedeva di aggiungere ai diritti di rango costituzionale della Valle d'Aosta in favore di un deputato e un senatore, anche quella di un parlamentare europeo.

Credo che questo Consiglio abbia nei mesi scorsi in maniera corale, con un ruolo del Governo regionale e un ruolo del Consiglio regionale, in particolare della I Commissione, dato dimostrazione di realpolitik, cioè di buon senso rispetto a una impostazione della legge profondamente diversa dall'impostazione della legge così come la conosciamo dal '79 ad oggi, cioè una legge che doveva essere basata su due capisaldi: il primo era quello della revisione delle circoscrizioni elettorali, togliendo la Lombardia dalla attuale circoscrizione elettorale di cui facciamo parte, prevedendo una soglia di sbarramento che evitasse l'eccessiva dispersione e in contemporanea anche con una logica che ha fatto assai discutere, cioè togliendo quelle preferenze che avrebbero trasformato la legge elettorale, in analogia alla legge per le elezioni politiche, in una legge basata sulla lista bloccata, quindi con una scelta sostanziale degli eletti da parte dei partiti politici.

Ricorderete che in tutte le discussioni abbiamo ribadito che a fronte di un cambiamento così profondo della legge, l'unico meccanismo sul quale tutti ci siamo riconosciuti era quello che, qualora dovesse capitare quello che ci era stato annunciato, cioè togliere le preferenze, il meccanismo di tutela della Valle d'Aosta doveva essere collegato a 25.000 voti di lista essendo sparite le preferenze a cui si riferiva quella curiosa norma di salvaguardia delle minoranze, che per la Valle d'Aosta era inutilizzabile mentre lo era per il Tirolo del Sud.

Leggendo in queste ore le agenzie di stampa, c'è la conferma che nei prossimi giorni si gioca definitivamente la possibilità o meno di una riforma elettorale: c'è chi è profondamente pessimista e chi vede invece qualche spiraglio. Personalmente sarò ingenuo ma ritengo che un qualche piccolo spiraglio c'è, perché il Partito Democratico sembra aver confermato un parere favorevole sulla soglia del 4 percento, mentre anche in una formula di allargamento politico probabilmente dal centro sinistra all'UdC sembra aver confermato quella bontà della formula delle preferenze, che invece per il PdL è uno dei punti di riferimento per la riforma della legge elettorale per le elezioni europee.

È difficile dire, ma nelle prossime ore avremo piena conoscenza perché ormai la clessidra delle elezioni europee che si terranno all'inizio del mese di giugno è partita e non si può immaginare per questioni organizzative, essendo la macchina delle elezioni europee molto complessa, che ci possa essere una nuova legge elettorale.

Questa è la ragione per cui credo che il rinvio in Commissione debba essere un rinvio ragionevole, che tenga conto di questo, oltre ad avere un valore politico, inviare in Parlamento questa legge, qualora non si facesse nulla, dopo le elezioni europee, perché sarebbe una dimostrazione di buon senso e forse si potrebbe in I Commissione immaginare di inviare un testo che possa avere, rispetto alla ripetitività di questi ultimi venti anni , anche degli elementi di novità, trovare delle formule più originali di quella che io stesso e tutti quelli che, come lo stesso presidente Rollandin, hanno fatto i parlamentari hanno continuato a ripetere, perché la ritenevamo una formula buona.

Oggi mi sembra che quella formula in realtà non tenga più conto di una realtà in trasformazione che ha fatto sì che le leggi elettorali in Italia stiano subendo una metamorfosi rispetto alla situazione del passato, come dimostrato in maniera del tutto chiara dall'ultimo sistema elettorale per le elezioni politiche.

Quindi, la garanzia che posso offrire a nome della maggioranza è quella che il tema è un tema serio, che deve essere affrontato. Credo che lo stesso Presidente della I Commissione da altra parte, dall'opposizione, abbia dimostrato che il tema non sta solo a cuore alle forze che siedono alla sinistra in Consiglio ma anche a quelle che siedono alla destra del Consiglio, in una logica di considerazione positiva della rappresentanza valdostana al Parlamento europeo e credo che questo rinvio non debba suonare come un rinvio sine die, ma ci debba essere anche in occasione delle prossime riunioni della I Commissione quella sensibilità che ci consenta di capire quando verrà il momento opportuno per ritornare in aula.

Ritengo che se non ci sarà una modifica della legge, questo momento potrebbe essere all'indomani delle elezioni europee.

Président - Je vous rappelle que peut parler un représentant par groupe pendant 10 minutes.

La parole au Conseiller Lattanzi.

Lattanzi (PdL) - Grazie, Presidente. Anch'io condivido le riflessioni che hanno portato i colleghi a chiedere al vostro gruppo di rinviare la questione in Commissione, per dare un senso a un minimo di speranza che si possa percorrere ancora qualche strada nelle prossime ore di possibilità tecnica, giuridica, per addivenire a una soluzione che dia alla Regione l'opportunità di avere un valdostano a Bruxelles che possa meglio interpretare gli interessi della nostra comunità a livello europeo.

Credo che sia un invito di buon senso, perché i colleghi dell'opposizione di Renouveau sanno bene che oggi l'approvazione del loro disegno di legge non sarebbe che una puntualizzazione dogmatica ma inutile, quindi condivido l'idea che invece la nostra concentrazione, il nostro impegno, come ha dimostrato anche il Presidente della I Commissione e poi di tutti i gruppi che si sono recati a Roma per sollecitare questa risoluzione, rimanga sulla possibilità concreta che si possa addivenire a una speranza di risolvere la questione.

Diciamoci con franchezza che questa è una questione che non entusiasma i valdostani, forse entusiasma i professionisti della politica; i valdostani in questo momento hanno altre preoccupazioni che non quella di avere un parlamentare a Bruxelles, quando i Parlamentari che abbiamo a Roma fanno fatica a rappresentare le nostre istanze. Se c'è qualcosa che si sta evidenziando con chiarezza è che la garanzia di un collegio uninominale per l'elezione dei rappresentanti al Parlamento italiano non è garanzia politicamente sufficiente per garantire le esigenze della comunità valdostana.

Forse con più pragmatismo il popolo valdostano guarda alle richieste della politica valdostana con lo scetticismo di chi, già vedendo il nostro Senatore e il nostro Deputato annunciare, a dicembre, la difficoltà con cui si rapportano al Governo ma anche all'opposizione, perché sono di fatto isolati dalla vita politica del Parlamento italiano, non si entusiasma sulla battaglia che stiamo facendo per portare anche un europarlamentare valdostano a Bruxelles.

Però la richiesta di rinvio in Commissione è proprio per tenere concentrata l'attenzione della politica valdostana sull'unica opportunità che abbiamo, cioè che alla luce di un ravvedimento di attenzione del PD a Roma, ci siano maggiori condizioni per costruire una riforma della legge per l'elezione al Parlamento europeo, che permetta un ridisegno delle circoscrizioni insieme all'opportunità di agganciare la lista valdostana a uno dei due partiti nazionali che hanno maggiori chance di concedere un loro spazio al parlamentare valdostano.

Non vorrei aver messo in polemica questa questione, i colleghi del PD sanno che l'approccio alla riforma della legge elettorale a livello di Parlamento italiano è qualcosa che preoccupa più il Partito democratico, per i rapporti che ha con il suo alleato principale, Di Pietro, di quanto non preoccupi il PdL che ha già proceduto a un'operazione di presentazione unitaria. Inoltre avendo vinto le elezioni, pur con tutti i problemi che ci possono essere a livello di rapporti interni, la presentazione di liste comuni per il Parlamento europeo di quest'anno è meno complessa di quanto non potesse esserlo politicamente, mi fa piacere che Veltroni abbia attivato un'attenzione maggiore verso questo aspetto, io vi dico francamente per quel poco di relazioni che ci sono su Roma, non ho grandi ottimismi, ma ho la sensazione che al di là degli ultimi scampoli di secondi che attivano l'attenzione sulla prossima scadenza dei termini della partita, con grande difficoltà si possono creare quelle condizioni di accordo bipartisan, maggioranza romana con opposizione romana, che possano portare all'accettazione di una proposta su cui la Commissione affari generali (presieduta da Donato Bruno) aveva dato disponibilità. Pertanto se ci fosse questo ipotetico accordo bipartisan a Roma, l'emendamento per la Valle d'Aosta potrebbe essere accettato.

Se tutto questo, in questo scampolo di tempo che rimane, tecnicamente non dovesse avere un suo raggiungimento, anch'io concordo con l'Onorevole Caveri che un'operazione di puntualizzazione politica della posizione della nostra Regione sulla questione dell'europarlamentare e del collegio uninominale per l'europarlamento potrebbe essere fatta dopo le elezioni, per una correttezza istituzionale, visto che si andrebbe a votare con la legge vigente e sarebbe pleonastico andare a dire: andiamo a votare con la legge vigente perché il Parlamento non ha legiferato, ma noi puntualizziamo che vogliamo il collegio uninominale. Sarebbe un'operazione politica, ripristinare immediatamente dopo le nuove elezioni per l'europarlamento.

Chiudo ricordando solo una questione. Sulla legge elettorale dell'europarlamento fanno pressione tre fattori, il primo è la richiesta della riduzione dei parlamentari, che dobbiamo tenere in considerazione, perché mentre noi parliamo di veder riconosciuto il nostro diritto, lo stiamo facendo all'interno di un ridisegno globale dell'Europa che invece chiede di ridurre i costi della politica di cui abbiamo parlato qualche secondo fa...

Caveri (fuori microfono)... in realtà i parlamentari aumentano, sono aumentati i paesi...

Lattanzi (PdL) - ...ecco, sono aumentati i paesi, quindi bisogna restringere le quote.

Si parla di ridisegno delle circoscrizioni, quindi dell'equilibrio complesso che il ridisegno delle circoscrizioni, valorizzando le piccole regioni, creerebbe sull'effetto del valore e del peso democratico dei voti, che sapete essere questione costituzionale, perché una regione di 100mila abitanti, se si vedesse riconosciuto il collegio uninominale... su questo aspetto, voi dite c'è già il principio del parlamento romano, sì, però a Bruxelles hanno prospettive diverse su questa cosa, quindi la materia è complessa, perché premono su questo obiettivo di riconoscimento della nostra comunità delle questioni molto grosse e complesse.

Ripeto, se in questi ultimi scampoli di recupero dei tempi della riforma della legge riuscissimo ad approvare una nuova legge, che permetta di costituire una lista valdostana che si possa agganciare a uno dei due grandi partiti che hanno chance di poter essere rappresentati in Europa, certamente potremmo fare una cosa buona e giusta per le nostre istanze.

Aggiungo e chiudo che, qualunque sia la legge, una riflessione seria va fatta perché la Valle d'Aosta non può rimanere insensibile ai cambiamenti politici ed istituzionali dell'Europa, non può non riconoscere che con l'aumento dei paesi e la diminuzione di rappresentatività del nostro Paese a Bruxelles, urge ancor di più che la comunità valdostana si riconosca politicamente in uno dei due schieramenti che a Bruxelles hanno spazio politico di operatività.

Sto già vivendo con grande sofferenza l'inutilità dei Parlamentari valdostani a Roma; vivremmo con altrettanta frustrazione l'inutile rappresentanza di un europarlamentare a Bruxelles se sganciato da contesti politici che possono dare la speranza di rappresentare le nostre esigenze.

Président - La parole au Conseiller Donzel.

Donzel (PD) - Non vi nascondo che su questo delicato argomento mi sarebbe piaciuto avere maggiori ragguagli rispetto a una questione tecnica, cioè se questo Consiglio regionale può, premesso naturalmente che è stato fondamentale di nuovo il contributo del gruppo Vallée d'Aoste Vive-Renouveau a sollecitarci un dibattito su questo tema anche attraverso la predisposizione di un disegno di legge, approvare una norma che di fatto sarebbe una norma che spetterebbe al Parlamento italiano approvare...

Caveri (fuori microfono) ... proposta di legge di iniziativa del Consiglio...

Donzel (PD) - ...proposta di legge di iniziativa del Consiglio; ho capito, viene mandata giù, ma vi ricordo che è tale e quale la proposta, collega Caveri, presentata dal nostro parlamentare...

Caveri (fuori microfono) ...che però fu presentata dai Parlamentari precedenti...

Donzel (PD) - ...allora, esiste, depositata in Parlamento, una proposta di legge che è tale e quale, presentata da Zeller, Brugger, Nicco. Allora dico, non era più semplice fare una risoluzione in cui si ribadiva che c'era pieno assenso?

Certo noi rischiamo addirittura andando magari a non votare, a modificare eccetera, a delegittimare una proposta del nostro Parlamentare; poi su questa storia che i Parlamentari siano inutili io ho delle grosse perplessità, su questo linguaggio anche usato in quest'aula... "non servono a niente"... Sono convinto che sono molto utili i Parlamentari valdostani che stanno svolgendo un lavoro difficile; certo, ci sono condizioni politiche più o meno favorevoli ma sul fatto che sia indispensabile riconoscere il ruolo dei Parlamentari valdostani, sul fatto che sia indispensabile dire che è importante avere dei Parlamentari in quella sede, questo lo giudico, ancora oggi, un fatto importantissimo che contribuisce al riconoscimento della nostra autonomia speciale.

Che in questo momento alcune delle proposte di legge dei nostri Parlamentari incontrino delle difficoltà, è perché sono le proposte di legge che da sempre incontrano delle difficoltà, che in tempi anche più favorevoli non hanno consentito di arrivare a un accordo, ma da qui a dire che è tutto inutile, ci andrei con una certa cautela. Di qui il ragionamento che invece per noi l'affermazione del principio di avere un Parlamentare europeo per la Valle d'Aosta è un'affermazione importantissima, che discrimina fra chi crede nell'autonomia della Valle d'Aosta e chi no, pertanto questa cosa la voglio ribadire perché dire che sarebbe inutile avere un Parlamentare europeo della Valle d'Aosta credo sia una cosa piuttosto grossolana.

Credo invece che sarebbe indispensabile averlo, sarebbe un riconoscimento anche in una sede molto più alta, della nostra autonomia.

Come percorrere questa strada? Credo che su queste tematiche bisogna trovare dei provvedimenti che vedano un ampio consenso da parte del Consiglio regionale, perché come abbiamo visto sulle modificazioni dell'articolo 50, se c'è questo consenso è più facile che queste proposte arrivino a Roma con un certo peso politico. Poi che la nostra regione riesca a sostenerle è un altro discorso, ma almeno il peso politico è diverso se questa cosa è assunta in modo convinto da tutte le parti.

Quindi sicuramente su questa legge sono dell'avviso che vada rinviata, perché si crei politicamente questo consenso, perché non andiamo a interferire con l'azione dei nostri Parlamentari.

Una cosa è rafforzarla, come abbiamo fatto l'altra volta, c'erano delle proposte di Nicco, ne abbiamo fatta un'altra in senso rafforzativo alzando l'asticella, mentre questa volta invece ripresentiamo pari pari lo stesso provvedimento; allora viene da dire: "ma se c'è già quello, ripresentiamo lo stesso provvedimento?"

C'è il provvedimento del nostro Parlamentare, noi dobbiamo avere fiducia nell'azione dei nostri Parlamentari e aumentare il sostegno alla loro azione; in questo senso, l'ho detto in Commissione, lo ribadisco in aula, è importante che ci sia un lavoro di sinergia fra Commissione consiliare, Governo regionale e Parlamentari valdostani, perché se ognuno va per la sua strada... però vorrei ricordare che tempestivamente l'Onorevole Nicco aveva presentato il disegno di legge il 29 aprile 2008, ben prima che venisse eletto il Consiglio, con l'obiettivo che su questi percorsi così difficili, nei meandri parlamentari ci fosse già avviato un percorso.

Adesso che questa cosa sia difficile, anche qui ho delle opinioni diverse; le riforme elettorali purtroppo in Italia negli ultimi anni, ma lo abbiamo visto anche in Valle d'Aosta, sono state fatte un po' a strattonate delle maggioranze, dobbiamo cercare il più possibile sulle riforme di coinvolgere anche le opposizioni.

Su queste cose non si può pensare di intervenire come dei carri armati, allora voglio dire: responsabilità del PD o del PdL? Io dico responsabilità di tutti, non voglio fare questi tentativi di dire c'è una gran volontà riformatrice del PdL che è fermata dall'opposizione; francamente il PdL dichiara ogni volta che quando vuole fare una riforma, la fa pure da solo, quindi quando non le fa è perché probabilmente, io spero, si sia reso conto che non è opportuno fare riforme elettorali che non abbiano ampio consenso. Questo per dire che lo spirito è positivo.

Io non sono scettico sul fatto che si possa addivenire a una riforma dell'ultimo secondo a livello nazionale, sono scettico che noi riusciamo a giocare la nostra partita regionale in quel campo, e lo dico da esponente del Partito Democratico, sapendo che interessi nazionali alle volte prevaricano quelli che sono gli interessi... ma lo dico con assoluta serenità perché noi all'interno del nostro partito faremo le nostra piccola battaglia, ma con le nostre forze perché ci sia voce della Valle d'Aosta rispetto a queste cose.

Quindi qualora si apra uno spiraglio, deve esserci una proposta chiara da parte nostra in quella direzione, meglio se condivisa da tutto il Consiglio regionale.

Allora è chiaro che qui c'è un percorso estremamente delicato perché la proposta che già avevano fatto Zeller, Brugger e Nicco, essendo Parlamentari nazionali, andava a normare per le altre regioni, ma per il Consiglio regionale della Valle d'Aosta è molto delicato andare a fare proposte che modificano sensibilmente le circoscrizioni degli altri territori, cioè uno dice: "ma tu modifichi la circoscrizione della Campania da valdostano? " La Campania sarà ben lei che dice la sua su come vuole le circoscrizioni!

Allora o c'è un accordo interregionale oppure è molto delicato. Una cosa è dire: "voglio assumermi una mia prerogativa regionale" e su questo c'è la totale adesione del Partito democratico all'idea di avere un parlamentare europeo espresso dalla circoscrizione Regione autonoma Valle d'Aosta, altra cosa è andare a modificare le circoscrizioni degli altri, perché nella logica pattizia che abbiamo noi, anche gli altri potrebbero dire: "anche noi vogliamo dire la nostra".

In questo senso è importante il percorso, non a caso l'Onorevole Nicco aveva fatto la proposta di legge con Zeller e Brugger perché è importante che anche da parte delle Province autonome di Trento e Bolzano si rafforzi la sensibilità che abbiano noi. Forse loro, un po' in modo interessato, riuscendo già con l'attuale normativa a trovare lo spazio per eleggere un parlamentare dei loro territori, sottovalutano la nostra richiesta; noi invece dobbiamo lavorare perché la nostra richiesta sia assunta anche da altre Province autonome.

Io sono per il rinvio, ma perché torniamo allo spirito con cui abbiamo presentato la riforma statutaria nell'altra sessione del Consiglio regionale e perché si superino queste logiche di sottovalutazione dell'importanza del Parlamentare europeo per la Valle d'Aosta.

Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.

Rollandin (UV) - Merci, M. le Président. Deux minutes car je crois que beaucoup a déjà été dit à propos de l'importance du projet de loi, sur lequel j'avoue que si on va lire ce qui s'est passé dans les années, c'est une proposition qui a été représentée chaque fois par les parlementaires valdôtains qui a tour de rôle se sont succédés à Rome. Cette initiative a déjà fait l'objet d'une requête qu'on connaît déjà. En même temps il y a eu les propositions au niveau des régions.

Le fait de déplacer le débat ce n'est pas une question que je crois va être déterminante pour ce qui est des conséquences, car si c'était le contraire évidemment on le discutait aujourd'hui. Le problème c'est que le sens de cette proposition est de dire: "il y a un engagement dans ce sens" et je viens au thème qui a été évoqué, c'est-à-dire s'il est nécessaire que le Conseil s'exprime encore une fois par rapport à des initiatives parlementaires existantes.

Je crois qu'il peut aider à une proposition parlementaire le fait de savoir que le Conseil régional de la région intéressé est d'accord, car pourrait y être le cas où on ne partage pas certaines initiatives qui sont entreprises par les parlementaires, qui dans leur liberté font leur travail. Donc le fait de discuter du thème est possible.

Le fait de le discuter aujourd'hui, comme tout le monde a dit, c'est au-delà des possibilités d'être approuvé et donc de modifications n'existeront plus.

J'estime que le sens de cette proposition est d'entrer dans le mérite d'un débat fédéraliste qui depuis toujours a été fait, il ne s'agit pas d'une proportion par rapport aux populations, autrement en tant que Vallée d'Aoste on n'aurait même pas de parlementaire.

Sur le rôle des Parlementaires, je partage qu'il sont indispensables pour défendre les prérogatives de notre Région; qu'après il y ait des résultats de leur travail, ça c'est la conséquence de l'attitude des forces politiques qui gouvernent au niveau national.

C'est aussi nécessaire d'avoir des raccords, de trouver la liaison afin que les instances présentées puissent avoir une réponse positive. Là c'est le mécanisme de la politique, mais je crois que le rôle est important.

On avait présenté cette initiative chorale, participée, en demandant qu'il y ait pour les élections de cette année de juin 2009, au moins une possibilité en plus. Je crois que cette possibilité est échue et qu'il n'y aura pas, même avec l'approbation d'une proposition à la dernière minute, une reconnaissance de la possibilité de présenter l'apparentamento nécessaire. Ce n'est pas un tracas national de résoudre nos problèmes, malheureusement!

Donc je crois que s'il y a un accord entre les forces politiques qui sont en train de voir quel est le sens de cet accord, c'est-à-dire d'écarter certaines forces qui pourraient être représentées et qui donc affaibliraient la représentativité des grands partis, c'est sur cela le débat et sur les préférences.

Je ne peux que partager le fait que ce soit déplacé, même si je suis d'accord qu'il y ait une expression à nouveau du Conseil régional qui puisse aider la proposition qui va dans la direction fédéraliste d'avoir un représentant au niveau du Parlement. Ce n'est pas seulement pour dire on est présent, mais c'est une présence importante qui va dans le sens de revoir la Constitution et le système de travail de l'Union européenne, sur laquelle tout le monde est en train de discuter.

Le fonctionnement d'aujourd'hui ne marche pas, la population n'est pas satisfaite de ce qui se passe au niveau de l'Union européenne, en effet ils n'ont pas ratifié la modification de la Convention européenne et ça démontre la méfiance par rapport à l'Union européenne qui se passe un peu partout dans l'Europe.

Je crois que c'est important de prévoir qu'il y ait un changement et une attention plus étroite sur le territoire, ce qui signifierait donner une voix aussi aux régions, c'est un système différent de travailler qui pourrait entraîner une modification importante et je ne peux que partager le fait de déplacer la discussion après le vote pour le renouveau du Conseil européen.

Président - La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (VdAV-R) - Credo sia stato utile chiarire in termini politici sia l'apprezzamento per la proposta, che mi pare continua ad esserci da parte di gran parte delle forze politiche presenti in Consiglio, sia il tentativo di capire meglio cosa sta succedendo in queste ore.

Non siamo nella testa né del Ministro Vito né in quella del Vicesegretario del Partito Democratico, Franceschini, né nelle segrete stanze dove si sta forse giocando l'ultimo giro di walzer. Per la verità aver già fissato la data delle elezioni al 6-7 giugno ed essere ancora a gennaio in discussione sulla legge elettorale, rappresenta una grave anomalia e una situazione obiettivamente incomprensibile.

Forse i colleghi e il Presidente della Regione avranno elementi maggiori per sapere della possibilità o meno ancora di giocare la partita su questo emendamento di riduzione del numero delle preferenze, che abbiamo, voglio ripeterlo, per parte nostra accettato come una soluzione alla meno peggio rispetto alla soluzione ottimale della rappresentanza valdostana piena e completa.

Ai colleghi che però spostano la questione sullo scarso peso numerico della Valle, vorrei ricordare che abbiamo ancora dei micropaesi in Europa come il Lussemburgo, che con duecentoquarantamila elettori ci guardano dall'altro dei loro sei europarlamentari, quindi ci sono rapporti di forza che si giocano anche per quanto riguarda le leggi elettorali. Su questo terreno appartiene all'Italia, che sceglie ancora autonomamente la propria legge elettorale per il Parlamento europeo, dare o non dare rispetto a degli impegni che ha assunto costituzionalmente e rispetto alla rappresentanza dei parlamentari nazionali e che dopo trenta anni non ha ancora onorato, per quanto riguarda il Parlamento europeo.

Riteniamo comunque in questo momento, per evitare sovrapposizioni anche di messaggi rispetto a quello che ci siamo impegnati a fare insieme con la risoluzione del 22 ottobre, utile procrastinare a dopo le elezioni questa discussione, rimandarla in Commissione per i dovuti approfondimenti che presumo non sposteranno in modo ciclopico il contenuto dell'iniziativa. Ma riteniamo comunque necessario, se non sarà accolta la proposta che è stata avanzata collettivamente dal Consiglio, remettre le pendule à l'heure e riportarci su una posizione più rigida, perché in politica è vero che ci sono i negoziati, ma ci sono anche i rapporti di forza.

E se questa Regione sa esprimere una forza unitaria decisa e convinta per un obiettivo come quello della rappresentanza parlamentare garantita, che per noi non è solo trovare il posticino a un parlamentare di più o di meno di questa o di quella forza politica, ma è momento di necessaria rappresentanza e di utile strumento di lavoro su un tavolo dove passano centinaia di provvedimenti che ci coinvolgono direttamente, questo obiettivo rimane per noi un obiettivo da perseguire politicamente.

Quindi voteremo favorevolmente la proposta che è stata fatta, di riportare in Commissione questa proposta di legge.

Président - Il me paraît de comprendre que le Conseil est d'accord pour le renvoi en Commission de cette proposition de loi.

La proposition de loi est renvoyée en Commission.

Il Consiglio prende atto del rinvio dell'oggetto all'esame della I Commissione consiliare permanente.