Oggetto del Consiglio n. 301 del 14 gennaio 2009 - Resoconto
OGGETTO N. 301/XIII - Interpellanza: "Cause del rilevamento di una presenza anomala di polveri sottili nel Comune di Aosta".
Interpellanza
Preso atto dei chiarimenti forniti dalle Autorità regionali e comunali, in data 16 dicembre 2008, in merito alla difficile interpretazione dei dati relativi al rilevamento delle polveri sottili nel Comune di Aosta, legato ad alcuni picchi orari del PM10;
Constatato l'impegno a proseguire una politica che tenda a migliore la qualità dell'aria nel capoluogo regionale;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l'Assessore competente per sapere:
1) se sia in atto un'indagine volta a chiarire le cause che hanno portato a rilevare una presenza anomala, ancorché circoscritta nel tempo, di polveri sottili;
2) se vi siano o meno correlazioni orarie dei picchi del PM10 tali da consentire interventi mirati finalizzati a determinare il loro contenimento, al di là dei dati delle medie giornaliere che risultano a norma di legge.
F.to: Donzel - Rigo
Presidente - La parola al Consigliere Donzel.
Donzel (PD) - Egregio Presidente, care colleghe e cari colleghi, premetto intanto che il ruolo di questa assemblea è tale, che anche le opportune sollecitazioni che arrivano talvolta dagli organi di stampa, dal dibattito pubblico, non ci esimono dall'affrontare in questa, che ritengo la sede più opportuna, importanti questioni al fine di non ridurre la politica a un susseguirsi di conferenze stampa, pur ribadita l'utilità che questi strumenti hanno nel rispondere nell'immediato all'opinione pubblica.
Rispetto al merito, innanzitutto vorrei sottolineare che la questione è di grande rilevanza, perché attiene alla salute dei cittadini. Ci rassicurano pertanto le dichiarazioni che abbiamo appreso dagli organi di stampa sulle condizioni dell'aria che respiriamo, che migliora mediamente, almeno nelle medie annue, grazie agli interventi dell'Amministrazione regionale e comunale. Ma la nostra intenzione è avere piena contezza di quelle che sono le fasce orarie in cui si registrano tali picchi di polveri sottili, se vi siano indagini di carattere scientifico che mettano in relazione nel tempo tali fasce orarie, in modo da determinare delle criticità, se si possa determinare che le cause di queste anomalie non si identifichino come fatti casuali, se vi sia conseguentemente un piano per intervenire su tali cause, onde consentire un'azione che non sia solo generalmente indirizzata all'abbassamento medio di tali polveri sottili, ma che riesca a correggere o ridurre questi fenomeni di oscillazione, se poi le condizioni meteorologiche, ossia le frequenti precipitazioni di questi ultimi tempi, abbiano consentito di ottenere tali dati migliori, per capire se l'azione pubblica - alla quale non vogliamo togliere alcun merito - sia stata premiata dalle condizioni meteorologiche o se tale azione sia insufficiente e se una variazione meteorologica nuovamente negativa, cioè scarse precipitazioni, ci riconduca alle situazioni del passato di grave emergenza che hanno comportato blocchi del traffico e quant'altro.
Presidente - La parola all'Assessore al territorio e ambiente, Manuela Zublena.
Zublena (UV) - Grazie, Presidente. Ringrazio anche il collega Donzel per l'interpellanza, perché spero che questo possa permettere di portare qualche elemento informativo utile sull'argomento delle polveri fini e in generale sull'inquinamento atmosferico in Aosta, che è stato al centro della querelle giornalistica qualche tempo fa.
Al punto uno chiedete se si è svolta un'indagine specifica su dati anomali di polveri. Quello che voglio sottolineare è che i dati di qualità dell'aria sono oggetto di una valutazione continua da parte dell'ente strumentale dell'amministrazione regionale competente in materia, l'ARPA, un'attività che quotidianamente viene svolta dai tecnici che validano e valutano i valori di qualità dell'aria, per capire e individuare se ci sono delle situazioni di anomalia. Tecnici che forniscono poi un giudizio sullo stato della qualità dell'aria, che viene messo sia sul sito Web dell'ARPA sia inviato agli organi di stampa, questo tutti i giorni.
Ciò che è emerso dalla valutazione di maggior dettaglio di ARPA, sollecitata dal riportare sul giornale questi dati e anche dal fatto che il Comune di Aosta ha organizzato espressamente una riunione dell'osservatorio sulla qualità dell'aria, valutazione discussa e approfondita in seno all'osservatorio stesso, è che il giorno segnalato dalla stampa come situazione in cui si è verificato un dato atipico è stata registrata una concentrazione oraria di polveri fini PM10 piuttosto elevata in una delle tre stazioni operanti nel territorio urbano, cioè quella sita nel quartiere Dora. Nelle altre stazioni di Aosta alla stessa ora e nel periodo della mattinata le concentrazioni sono risultate abbastanza elevate, ma inferiori a quelle riscontrate alla centralina del quartiere Dora. Analogo andamento dei dati, seppure con valori inferiori, si sono registrati nelle altre centraline urbane e l'ARPA ha segnalato che il trend era dello stesso tipo. In generale, nel periodo invernale a metà mattina si registrano, sempre nelle tre stazioni urbane, i livelli più elevati non solo di PM10, ma di tutti quegli inquinanti che possiamo chiamare invernali, cioè quelli prodotti dal traffico e principalmente dagli impianti di riscaldamento e che si accumulano nella stagione invernale per effetto delle condizioni meteo climatiche, che certamente sono una delle variabili che intervengono per determinare, a parità di emissioni di inquinanti, le concentrazioni in aria.
Rispetto alla domanda che ha posto nel presentare l'interpellanza, cioè se bisogna aspettare solo le condizioni meteo per migliorare lo stato della qualità dell'aria, è vero che condizioni di inversione termica portano delle situazioni di picco tipicamente invernali, ma che sono proprio gli indicatori previsti dalla normativa in materia, cioè le medie annuali che indicano se le azioni complessive poste in essere dalle amministrazioni sono valide o meno, avendo queste medie annuali la funzione di determinare un andamento generale nel corso degli anni.
Tornando al picco orario particolarmente elevato nella centralina del quartiere Dora, dall'ARPA è stato valutato come essere ragionevolmente attribuibile a una causa strettamente locale, che può essere anche un momento di congestione di traffico, e non però un problema generale che ha interessato tutta la città di Aosta. Riporto in particolare ciò che ha scritto ARPA nella relazione che ha prodotto, cioè che "la concentrazione media giornaliera dei tre giorni considerati - quelli sottolineati nell'articolo della stampa - non presenta alcuna particolare caratteristica rispetto al periodo, anzi è inferiore rispetto a quelle che si sono rilevate nei giorni della settimana successiva. Per quanto riguarda infine tutti gli altri inquinanti, essi risultano avere concentrazione nella media del periodo.".
Rispetto al punto due dell'interpellanza, comprendere la natura, l'origine del particolato atmosferico ma in generale di tutti gli inquinanti prodotti per poter intervenire efficacemente sulle sorgenti emissive, in modo più puntuale e mirato, è sicuramente un'azione necessaria sulla via verso il miglioramento della qualità dell'aria. In questa direzione sono in corso numerose attività svolte da ARPA in quanto è sua competenza: si tratta in particolare dell'attività di caratterizzazione del particolato atmosferico che ARPA ha posto al centro del piano operativo 2009, un'attività che deriva da una specifica indicazione del piano aria, che è stato approvato con legge regionale 2/2007. Questa attività ha l'obiettivo di individuare quali sono le frazioni di polvere ascrivibili alle attività produttive, al traffico autoveicolare, agli impianti di riscaldamento, nonché di valutare un'altra frazione meno nota del particolato, cosiddetta frazione secondaria, quella che arriva in un secondo tempo (secondaria per dinamica di formazione e non secondaria per importanza) trattandosi di particelle che non sono immesse direttamente in atmosfera dalle sorgenti, ma si formano in aria.
Un altro studio che ARPA sta svolgendo, meno convenzionale ma particolarmente interessante, è l'attività di monitoraggio e caratterizzazione delle deposizioni atmosferiche totali, cioè del fall out, tutto ciò che ricade come particolato sul terreno. Questa anche è una azione che su specifica indicazione del piano aria è stata avviata. ARPA segnala come lo studio di questa matrice ambientale abbia acquisito nel tempo un'importanza particolare, proprio per valutare l'impatto complessivo sull'ambiente e sugli ecosistemi degli inquinanti emessi in atmosfera ed è una attività che viene sempre associata a quelle più tradizionali e consolidate.
Veniamo adesso alle azioni non conoscitive, ma volte a ridurre l'emissione di inquinanti in atmosfera. Ci sono una serie di azioni che sono in corso: ne segnalo alcune che vanno nella direzione di ridurre le emissioni di particolato atmosferico, perché rilevante per Aosta e il circondario. Sono le iniziative previste nell'ambito della autorizzazione integrata ambientale rilasciata all'acciaieria CAS, azienda che è impegnata a completare l'intervento di miglioramento dell'impianto di aspirazione secondaria dell'acciaieria, nella direzione di ridurre ulteriormente l'emissione di polveri in aria.
In generale, voglio sottolineare come tutte le azioni del piano aria - ripeto: la legge regionale 2/2007 che porta disposizioni in materia di tutela dell'inquinamento atmosferico e l'approvazione del piano regionale per il risanamento, miglioramento e mantenimento della qualità dell'aria per gli anni 2007-2015 - vanno nella direzione della riduzione delle emissioni di particolato fine. Sono azioni che riguardano la mobilità, la regolazione del traffico, il rinnovo del parco circolante, il risparmio energetico, la funzionalità degli impianti di riscaldamento, l'effettuazione di controlli alle emissioni di vari impianti produttivi. Tutte queste attività sono di competenza di altri assessorati, di altri enti; il Comune di Aosta è fortemente implicato anche in queste azioni e all'Assessorato all'ambiente compete il monitoraggio dello stato di avanzamento nell'effettuazione di queste misure dai vari soggetti competenti, ma anche la verifica dell'efficacia di queste azioni per poter avere degli elementi per ricalibrare tutti gli interventi del piano volti alla riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera.
Presidente - La parola al Consigliere Donzel.
Donzel (PD) - Ringrazio l'Assessore per i chiarimenti che ritengo soddisfacenti per quanto riguarda la parte generale e il fatto che sicuramente c'è una vigilanza costante su queste tematiche. Il fatto che ancora una volta si rilevi che la congestione del traffico è una delle cause, forse la maggiore, fra quelle che possono provocare queste cose. È una cosa che ci porterà anche in quest'aula a fare delle iniziative che vadano nella direzione di accelerare alcune misure, che in quel piano pur valido sono messe in atto ma che, visto che ci sono dei segnali particolari, hanno bisogno di un'accelerazione in quanto, dovendosi verificare condizioni meteorologiche diverse da quest'anno, non dobbiamo poi ricorrere alla danza della pioggia tutti come strumento per risolvere questi problemi. Grazie.