Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 296 del 14 gennaio 2009 - Resoconto

OGGETTO N. 296/XIII - Interpellanza: "Criteri e modalità per beneficiare delle agevolazioni previste dal Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione da parte dei cittadini immigrati".

Interpellanza

Premesso che in Valle d'Aosta si registra un incremento continuo di stranieri, provenienti sia da Stati che hanno aderito recentemente all'Unione Europea sia da Paesi extracomunitari;

Considerato che la Legge 133/2008 (meglio conosciuta come Legge Brunetta) ha stabilito che, per beneficiare dei contributi previsti dal Fondo Nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione, gli immigrati devono tra gli altri possedere il requisito della residenza "da almeno 10 anni nel territorio nazionale ovvero da almeno 5 nella medesima regione";

Visto che la deliberazione della Giunta regionale n. 3396/2008, istitutiva del bando pubblico di concorso per l'accesso ai benefici stanziati dal Fondo, ha ripreso la disposizione statale citata fissando il requisito nel senso della residenza almeno quinquennale nella nostra regione;

Ricordata la mozione approvata dal Consiglio regionale il 6 ottobre 2006 che impegna il Presidente della Regione "ad attivarsi affinché, nell'assegnazione delle residenze a cittadini extracomunitari, i singoli Comuni valdostani applichino puntualmente e rigorosamente tutte le norme vigenti in materia, procedendo a controlli periodici dei componenti che dimorano nelle singole unità abitative, onde evitare sovraffollamenti o condizioni igienico-sanitarie precarie ed illecite";

ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

il Presidente della Regione e/o l'Assessore delegato per sapere:

1) quante sono state - rispetto alla totalità di quelle presentate - le richieste di accesso al Fondo da parte di immigrati, cittadini UE o extra UE, nel bando precedente a quello appena istituito;

2) quante richieste di immigrati sono state accolte e quale percentuale rappresentano rispetto alla totalità;

3) quale miglioramento selettivo sarà possibile, nel bando pubblico indetto con la deliberazione n. 3396, grazie all'applicazione dell'art. 11, comma 13 della Legge Brunetta;

4) se e come è stata data attuazione alla mozione citata in Premessa e come intendono adoperarsi per rendere più efficace l'indicazione politica deliberata dal Consiglio Valle nell'ottobre 2006.

F.to: Tibaldi - Benin - Lattanzi - Zucchi

Président - La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.

Tibaldi (PdL) - Questa interpellanza, che evidenzia in maniera abbastanza chiara anche in premessa quelle che sono le ragioni per le quali l'abbiamo presentata, pone all'attenzione della Giunta, in particolare dell'assessore delegato, una problematica che investe anche la nostra regione. La problematica è quella del disagio che molte famiglie hanno nel vivere la quotidianità, naturalmente con una penuria di risorse che si fa sempre più sentire. Sappiamo che ci sono sacche di povertà che si stanno drammaticamente allargando anche nella nostra regione e che riguardano tanti strati sociali.

Tra le difficoltà maggiori ci sono quelle che riguardano la disponibilità di una abitazione, la casa. Da tempo lo Stato italiano da una parte e la Regione dall'altra hanno approntato una serie di strumenti, in particolare finanziari, per far fronte a questi bisogni. Con il fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione, lo Stato provvede a distribuire sul territorio nazionale alle varie Regioni delle quantità di denaro che vengono a loro volta assegnate ai beneficiari, e così ha fatto anche la Regione integrando la quota nazionale con dei fondi propri.

Questo è il problema: d'altro canto non possiamo disconoscere che anche la Valle d'Aosta è caratterizzata da un crescente numero di cittadini stranieri che, secondo un recente sondaggio che presumiamo ufficiale fatto dalla Caritas, assommerebbero in regione a circa 7.500 unità, e che costituiscono sempre più una componente importante dal punto di vista demografico della popolazione valdostana.

Abbiamo appreso con favore la legge Brunetta, che ha voluto introdurre un criterio di priorità per coloro che sono residenti in Italia o comunque nelle singole regioni per un periodo di tempo determinato e abbiamo apprezzato il fatto che la legge 133/2008, conosciuta come legge Brunetta, sia stata recepita favorevolmente dall'Assessore Viérin e che il criterio della residenza quinquennale, da almeno cinque anni, nella nostra regione sia stato previsto come requisito fondamentale per poter accedere ai benefici finanziari che ho citato. Però vogliamo sapere dall'Assessore qual è la situazione alla luce di questa componente extracomunitaria che sta crescendo, alla luce di questo disagio abitativo e in particolare di nuclei di persone residenti valdostane che hanno difficoltà ad arrivare a fine mese, che sono single o separati o pensionati, ma che vivono queste difficoltà in maniera drammatica. Vorremmo sapere quante sono state, rispetto alla totalità di quelle presentate, le richieste di accesso al fondo da parte di immigrati (mi riferisco ai cittadini extracomunitari, ma anche neocomunitari, visto che i confini dell'Europa si sono recentemente allargati) nel bando precedente a quello appena istituito; quante richieste di immigrati sono state accolte e quale percentuale rappresentano rispetto alla totalità; quale miglioramento selettivo sarà possibile, nel bando pubblico indetto con la deliberazione n. 3396, grazie all'applicazione della legge Brunetta; infine, se e come è stata data attuazione ad una mozione votata il 6 ottobre 2006 da noi presentata e accolta a larga maggioranza, che chiedeva al Presidente della Regione di attivarsi, affinché nell'assegnazione delle residenze a cittadini extra comunitari i singoli Comuni valdostani applicassero rigorosamente tutte le norme vigenti in materia, e sono le norme igienico sanitarie, sono le norme di verifica dei componenti che dimorano nelle singole unità abitative, onde evitare situazioni precarie ed illecite.

Sappiamo che quando un cittadino italiano si appresta a richiedere la residenza in Valle d'Aosta e dimora in una abitazione, è sottoposto a una procedura farraginosa e puntuale da parte del Comune presso il quale chiede la residenza, cioè che la casa sia abitabile, abbia i requisiti di agibilità civile, che la casa sia conforme da un punto di vista igienico sanitario, che in quella casa non vivano quindici persone o che si ammassino come animali quindici persone e che la superficie sia conforme a un utilizzo dignitoso dell'abitazione. Visto che la mozione è stata approvata e la motivazione è stata condivisa fin dal 6 ottobre 2006, ci terremmo a che l'impegnativa rivolta all'allora presidente Caveri fosse accolta e attivata dal Presidente Rollandin e diramata a tutti i sindaci dei comuni valdostani.

Con la quarta domanda vorremmo sapere se e come è stata data attuazione a questa mozione, la cui parte impegnativa è quella che ho spiegato finora.

Président - La parole à l'Assesseur aux ouvrages publics, à la protection des sols et au logement public, Marco Viérin.

Viérin M. (SA-UdC-VdA) - Merci, M. le Président. Rispondendo in maniera puntuale al collega Tibaldi, vorrei solo fare una premessa: questi criteri di residenza sono stati inseriti come definizione "peso della residenza" nel programma di questa maggioranza, e proprio su quel punto abbiamo lavorato fin da subito.

Parto dalla prima domanda, "quante sono state - rispetto alla totalità di quelle presentate - le richieste di accesso al Fondo da parte di immigrati, cittadini UE o extra UE, nel bando precedente a quello appena istituito": le richieste presentate nel 2008 con riferimento ai canoni sostenuti dai cittadini nel 2006 sono state complessivamente 1.379, di cui 68 (4,93 percento) di cittadini UE, 435 (31,54 percento) di cittadini extra UE e 876 (63,52 percento) di cittadini italiani (poi potrò fornire i dati al collega).

Punto secondo, "quante richieste di immigrati sono state accolte e quale percentuale rappresentano rispetto alla totalità": sempre sull'anno 2006 e quindi con il bando del 2008, le richieste accolte sono state 1.099 sulle 1.379 presentate. Morale della favola: quelle dei cittadini UE sono 62 (4,49), quelle extra UE sono 356 (25,82) e da qui si evidenzia che la percentuale scende rispetto a quelli che hanno presentato e quelli che hanno visto accolta la richiesta.

Punto terzo, "quale miglioramento selettivo sarà possibile, nel bando pubblico indetto con la deliberazione n. 3396, grazie all'applicazione dell'articolo 11, comma 13 della legge Brunetta", cioè il nuovo bando che abbiamo fatto per i canoni di affitto pagati nel 2007-2008: sono state diverse le modifiche introdotte nel bando indetto per il 2007-2008, con lo scopo di migliorare l'equità e la celerità nel soddisfare i bisogni dei cittadini. Nel riferimento ai criteri selettivi circa il paese di provenienza dei richiedenti è stato introdotto il requisito di almeno cinque anni di residenza in Valle d'Aosta, sulla base di quanto disposto dal comma 13 dell'articolo 11 della legge Brunetta, che prevede per gli immigrati il possesso del certificato di residenza da almeno dieci anni nel territorio nazionale, oppure da almeno cinque anni nella medesima regione. Tra le due alternative si è ritenuto che il requisito della residenza nella stessa regione da almeno cinque anni fosse più restrittivo, per evitare di incentivare migrazioni di stranieri residenti di lunga durata in altre regioni italiane. Questo va nella linea che Tibaldi aveva prospettato.

Dai primi dati in possesso degli uffici in merito al nuovo bando per gli anni 2007-2008, grazie al fatto che non abbiamo discusso questa iniziativa l'ultimo Consiglio di dicembre, ma la discutiamo adesso, abbiamo potuto raccogliere alcuni dati che possono essere interessanti. Dai primi dati in possesso degli uffici devono ancora pervenire delle domande raccolte nei comuni, per cui il dato statistico potrebbe leggermente cambiare. Le domande presentate sul 2007 sono 1.387, di cui 25 (1,80) di cittadini UE, 318 (22,93) di cittadini extra UE e 1.044 (75,27) di cittadini italiani. Abbiamo visto che la percentuale è passata da 63 a 75 di quelli italiani. Per il 2008 le domande sono state 1.418, di cui 25 (1,76) di cittadini UE, 319 (22,5) di cittadini extra UE, 1.074 (75,74) di cittadini italiani. La tendenza è quella di una riduzione percentuale di stranieri dal 36,47 del 2006 al 24 circa del 2008.

Con la verifica del requisito della residenza inoltre è prevedibile l'esclusione di alcune delle richieste pervenute, perché gli uffici controlleranno anche le domande presentate, per le quali ci saranno dei soggetti che non hanno il requisito della residenza. Quindi questi dati che vi ho dato scenderanno e incrementeranno la differenza fra il vecchio bando e l'attuale. Da questi primi dati si rileva che con il nuovo bando regionale si riescono a conseguire risultati a tal riguardo, risultati sui quali potremo essere più precisi da qui a qualche mese, perché l'obiettivo nostro è di riuscire entro i primi giorni dell'estate a liquidare i contributi spettanti, portando il tempo a sei mesi dalla domanda.

Sul punto 4 risponderà il Presidente della Giunta, perché è un ragionamento inerente a quella mozione approvata dal Consiglio, riguardante anche attività prefettizie.

Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.

Rollandin (UV) - Grazie, Presidente. Per completare la parte relativa, ho ascoltato anche quello che è stato detto nel merito. La richiesta di attivazione per quanto riguarda la mozione approvata nel 2006 impegnava il Presidente ad attivarsi, affinché nell'assegnazione delle residenze a cittadini extracomunitari i singoli Comuni valdostani applichino puntualmente e rigorosamente tutte le norme vigenti in materia, procedendo a controlli periodici dei componenti che dimorano nelle singole unità abitative, onde evitare sovraffollamenti o condizioni igienico sanitarie precarie o illecite.

Riconfermando la condivisione del fatto che ci sia questo controllo, già nel novembre 2006 la Presidenza della Regione aveva provveduto a trasmettere a tutti i sindaci la mozione in questione, richiedendo di voler provvedere agli adempimenti previsti dalla mozione stessa. Se interessa qui c'è la copia del provvedimento di invio. Riteniamo quindi che i Comuni valdostani dedichino la massima attenzione all'applicazione delle norme vigenti in materia, procedendo compatibilmente con le risorse a disposizione anche ai controlli (ci risulta che molti Comuni li abbiano fatti) della effettiva occupazione dell'unità abitativa. Ad ogni modo provvederemo a riportare (quindi riprenderemo una iniziativa sotto questo profilo) questa problematica all'attenzione degli Enti locali valdostani, al fine di verificare ed evitare la presenza di situazioni precarie o illecite da un punto di vista igienico sanitario. In una delle prossime assemblee riprenderemo questo argomento e lo riproporremo all'attenzione dei sindaci, tenuto conto che ci sono stati dei cambi, in modo che la cosa non passi sotto silenzio. Vi è da aggiungere inoltre che la puntuale e rigorosa osservanza delle disposizioni vigenti è assicurata anche nei procedimenti seguiti dallo sportello unico per l'immigrazione del dipartimento enti locali, servizi di prefettura e protezione civile, relativi in particolare al rilascio dei nulla osta al lavoro subordinato e ai ricongiungimenti familiari. In entrambi questi provvedimenti le previsioni normative del decreto 286/2008 si concretizzano nell'accertamento all'atto della presentazione del lavoratore presso lo sportello per la firma del contratto di soggiorno nella prima ipotesi, o in sede di valutazione dell'ammissibilità della domanda nella seconda, della reale disponibilità di un alloggio adeguato.

Nel caso di nulla osta al lavoro subordinato infatti devono essere presentati: ricevuta attestante l'avvenuta richiesta del certificato di idoneità allogiativo, nel caso in cui non sia stato ancora versato il certificato originale, rilasciato dal Comune o dalla ASL competenti. Gli uffici tecnici dei Comuni devono attestare, ai sensi della l. 39/1995, previo sopralluogo nell'abitazione, la superficie dell'alloggio e il numero di persone che possono abitarvi, titolo idoneo ad attestare l'effettiva disponibilità dell'alloggio, quindi contratto di locazione, comodato, atto di proprietà o altro.

Nel caso dei ricongiungimenti familiari, che è la seconda fase per cui potrebbe essere deliberato questo tema, la certificazione deve essere presentata a corredo della domanda e viene quindi valutata in una fase antecedente al rilascio del nulla osta. Anche in questa ipotesi lo sportello richiede il certificato di idoneità alloggiativa, come prima rilasciato dal Comune o dall'ASL, l'effettivo godimento dell'alloggio e tutte le dichiarazioni prima ricordate.

Ad attestare la composizione del nucleo familiare, il consenso del proprietario dell'alloggio o titolare del contratto alla dimora presso l'autorità abitativa delle nuove persone in arrivo. A questo riguardo, a seguito di dichiarazioni sostitutive risultate mendaci, lo sportello unico per l'immigrazione ha disposto che nel caso in cui gli interessati si avvalgano di dichiarazioni sostitutive di certificazione relative allo stato di famiglia, al posto della certificazione rilasciata dal Comune, siano effettuati controlli presso i Comuni su tutte queste dichiarazioni. Sotto questo profilo c'è una attenzione per evitare le situazioni sgradevoli che sono state ricordate. Spero di aver risposto a tutto.

Président - La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.

Tibaldi (PdL) - Ringrazio l'Assessore Viérin e il Presidente. Ci riteniamo soddisfatti delle risposte che sono pervenute, per queste due ragioni. La prima: dalle parole del Presidente si evince che la mozione approvata nel 2006 è stata non solo diramata agli Enti locali competenti, ma soprattutto è stata applicata, è in fase di concreta applicazione e questo direi che è un bene per una civile convivenza che c'è e ci deve essere nella nostra regione fra cittadini italiani e cittadini stranieri. Questo senza venir meno a quei principi di solidarietà, tolleranza ed assistenza che hanno sempre animato la comunità valdostana e che l'hanno sempre vista fortemente partecipe nell'ausilio e nell'accoglienza di persone che vengono da altre realtà geografiche e culturali, per trovare lavoro e dimora nei nostri paesi.

Ci fa piacere sapere che a livello comunale e regionale (perché il Presidente rappresenta il vertice della struttura della sicurezza e della pubblica incolumità nella regione) ci sia una attenzione al rispetto di queste norme più rigorose che sono state fissate anche dallo Stato italiano, perché c'è stato un inasprimento normativo nei confronti dell'ingresso e della permanenza nel territorio italiano da parte di cittadini extra UE o neo comunitari, e auspichiamo che questo iter continui ad essere osservato sia a livello regionale che a livello comunale, per quanto riguarda la fissazione delle residenze. Come ben sappiamo, ci sono le situazioni di ricongiungimenti familiari che spesso debordano in situazioni di precarietà e in una stessa abitazione, che è omologata per tre o quattro persone si ritrovano in otto-dieci persone a vivere in condizioni insostenibili.

La seconda questione (mi riferisco all'Assessore Viérin): va bene, il programma di maggioranza l'ha previsto e la cosa non ci dispiace; la legge Brunetta è stata un filtro importante e selettivo per ridurre anzitutto la richiesta di accesso ai benefici della legge del fondo nazionale per l'abitazione, perché dai dati che lei ha diramato si evince rispetto al bando precedente - la cui percentuale, mi sono fatto il calcolo velocemente, lei dice il 36 percento e a me risulta 38 percento - che rispetto a un 38 percento di domande accolte da parte di extracomunitari, la tendenza per il bando che è stato appena istituito e che è in via di scadenza come termine di presentazione, si va a ridurre le richieste di nuclei extra, quindi vuol dire che per il principio di solidarietà, come si suol dire, la prima carità la guardiamo per quelli che sono in casa e ci sembra anche questo un principio quanto mai sostenibile e difendibile. Quindi, alla luce dei dati che ci ha fornito, già una correzione di rotta si sta imprimendo. Teniamo presente che anche la crisi economica che riguarda il nostro paese e anche la nostra regione, rende più difficoltosa la permanenza di stranieri nei nostri comuni, anche perché le disponibilità lavorative non sono così elevate come qualche anno fa, e questa situazione va anche incontro alle legittime richieste di nuclei di residenti che per tanto tempo hanno presentato le loro richieste di accesso al fondo e si sono visti superati da chi oggi come oggi non avrà più questo diritto così facilmente riconosciuto, perché la residenza quinquennale, grazie al programma di maggioranza, è stata sancita in maniera inequivocabile nel bando come requisito insostituibile.

Si dà atto che dalle ore 10,09 presiede il Vicepresidente André Lanièce.