Oggetto del Consiglio n. 281 del 17 dicembre 2008 - Resoconto
OGGETTO N. 281/XIII - Reiezione di mozione: "Iniziative per la realizzazione nella città di Aosta di una "Maison de la Montagne"."
Mozione
Caratterizzare la città di Aosta come "capitale alpina" è un obiettivo di grande interesse in termini culturali, oltre che turistici, per l'intera collettività valdostana, non solo per gli albergatori, gli esercenti, gli appassionati e i professionisti della montagna.
In questo senso, occorre rilanciare con la massima convinzione l'idea di valorizzare la Valle d'Aosta e il suo capoluogo come culla dell'alpinismo e luogo di elezione per gli sport della neve, attraverso la creazione di una "Maison de la Montagne", struttura che possa accreditarsi come sede di riferimento per tutti quanti operano nel settore della montagna in Valle d'Aosta e nell'arco alpino, sul modello della celebre Casa della SAT di Trento.
La "Maison de la Montagne" dovrebbe, come da tempo auspicano le stesse categorie interessate, diventare la sede delle principali società ed associazioni che operano per e nella montagna (guide alpine, guide naturalistiche, Club Alpino Italiano, maestri di sci, soccorso alpino,...), proporsi come biblioteca, centro culturale, videoteca, museo e luogo di conferenze e formazione, dotarsi di sezioni sportive, giovanili e universitarie, dare vita ad un ufficio di informazioni specialistiche per chi affronta la montagna e ad un punto di ritrovo per chiunque voglia respirare "aria di montagna".
Per questi motivi,
Il Consiglio regionale
Impegna
la Giunta regionale a dare corso entro centottanta giorni, d'intesa con le categorie e gli enti interessati, ad una indagine per identificare il luogo più adatto per ubicazioni e caratteristiche alla realizzazione di una "Maison de la Montagne" nella città di Aosta.
F.to: Louvin - Bertin - Giuseppe Cerise - Chatrian - Patrizia Morelli
Presidente - La parola al Consigliere Louvin.
Louvin (VdAV-R) - Grazie Presidente. Il tema sul quale preghiamo i colleghi di portare la loro attenzione non è un tema del tutto nuovo al dibattito in questa Regione, perché da tempo negli ambienti che operano nel settore della montagna è sentita la necessità di avere un punto di raccordo, un luogo di lavoro comune, una sede condivisa non solo per ragioni strettamente economiche di risparmio ma essenzialmente per poter creare, ed è questo il nostro auspicio, uno spirito unitario, uno stesso modo di sentire, un approccio comune nei confronti della montagna. Se siamo, come spesso ci dichiariamo, una capitale alpina, una città che vuole essere emblematica della montagna e della alpinità, il fatto di avere o non avere un luogo simbolico di lavoro comune, di diffusione, di creazione, di una stessa consapevolezza dei professionisti, degli operatori ma anche di chi fa della montagna in termini puramente sportivi e ricreativi, è un aspetto di assoluta importanza. La città di Trento dispone di un luogo di questa natura da molti anni, la Casa della SAT a Trento è un luogo di grande fascino e di grande prestigio come sede, ma soprattutto come punto di ritrovo e condivisione del lavoro da parte degli operatori della montagna. Crediamo che non sia impossibile e crediamo che su questo vadano raccolte le forze, le intelligenze e le disponibilità che ci sono in questa Valle, per mettere in condivisione qualcosa che tutti hanno già in parte, per il loro essere professionisti della montagna - penso ai 1200 maestri di sci, pensiamo alle guide alpine, alle guide della natura, ma penso anche al club alpino italiano, ad altre istituzioni che operano in questo settore, penso anche al soccorso alpino al di là delle sedi operative di cui dispone - ma tutti quanti avrebbero beneficio di trovare un baricentro in Aosta. Insisto sul fatto che sia in Aosta, perché Aosta rischia di perdere i suoi connotati di città alpina, un aspetto che sarebbe molto negativo in termini turistici, di immagine e di consapevolezza di quello che siamo, non possiamo spaventarci per la neve che arriva in città, non possiamo non avere il senso dell'essere una città di montagna. Il luogo a cui pensiamo, e non siamo gli unici a pensarlo, l'argomento è stato evocato anche qualche settimana fa nell'assemblea regionale dei maestri di sci, dove è stato rilanciato questo tema che avevamo avviato qualche mese fa con una riflessione in sede politica, anche resa pubblica attraverso il nostro sito Internet, è un luogo come centro anche culturale, come biblioteca, come museo; in Valle musei della montagna purtroppo ce ne sono ma molto piccoli, microscopici. Abbiamo una sede museale di questa natura a Courmayeur, ma il grande museo della montagna nelle alpi nord occidentali è a Torino. Noi non abbiamo una sede anche solo dove esporre in permanenza dei materiali di cui pure disponiamo in grande quantità e credo che in questo manchi ancora un luogo in cui si possa respirare questa aria di alpinità, in cui il turista che vuole affrontare la montagna o che viene per conoscere la montagna, transitando da Aosta, e anche le migliaia di persone che fanno dell'alpinismo e dell'escursionismo un loro momento principale di svago possano trovarsi, discutere, incontrarsi, fare delle attività formative, fare delle serate, fare dei corsi di formazione e quant'altro.
Tutto questo sta succedendo ma in modo molto disperso sul territorio, in modo non coordinato e noi non vogliamo fare come quelli che mettono avanti un luogo, una sede già identificata, possiamo avere delle nostre idee, ne faremo naturalmente oggetto di discussione con i colleghi, nei luoghi e nelle forme in cui decideremo eventualmente di farlo insieme, ma riteniamo che si debba dare un avvio a questo discorso, rilanciarlo con una volontà politica unanime, corale di questo Consiglio e far sì che la Maison de la montagne diventi per la città di Aosta punto di riferimento su tutta la Regione, che è la Regione che ha la corona di montagne più alta d'Europa e che rischia di essere, malgrado questo, un po' dimenticata anche dall'attenzione generale anche in chiave turistica, che possa trovare una sede degna per il lavoro di tutti quanti operano in questo settore.
Ci pare di aver così rimesso all'ordine del giorno un tema che abbiamo sentito tutti negli ultimi anni lanciare da parte di chi è coinvolto a vario titolo in questi interessi, non rincorriamo primogeniture ma ci interessa soprattutto che la questione venga affrontata in un dibattito serio, se possibile adesso, e che se ne faccia punto di partenza per un lavoro di identificazione del luogo, di ubicazione, di individuazione delle caratteristiche migliori, attraverso il quale trovare una soluzione idonea che faccia di Aosta quella capitale alpine che non vogliamo sia un titolo di cui solo altre cittadine possano fregiarsi. Questo è l'intento con il quale con i colleghi del nostro gruppo abbiamo presentato questa mozione e ci auguriamo possa trovare la vostra attenzione e la vostra condivisione.
Presidente - Dichiaro aperta la discussione generale.
Se non vi sono interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.
La parola al Presidente della Regione, Rollandin.
Rollandin (UV) - Grazie, Presidente. Le spiegazioni portate a supporto di questa iniziativa, che fra l'altro si inserisce su un argomento che ha già fatto oggetto di approfondimento in diverse sedi, la individuazione di una struttura che possa essere messa in comune a diverse associazioni è auspicabile. Quello che posso dire apprezzando e condividendo gran parte delle osservazioni fatte dal collega Louvin sul riferimento ad Aosta come città alpina, quindi alla esigenza di galvanizzare una serie di iniziative e di coordinarle, che la difficoltà nasce nel momento in cui si cerca la struttura. Non voglio ricordare cosa succede per l'amministrazione regionale che non riesce a mettere insieme un Assessorato, lo dico a latere, per dire la difficoltà di trovare una struttura al centro di Aosta, che dia ospitalità a queste associazioni.
Oggettivamente è una riflessione che ancora prima di questa amministrazione è stata fatta, c'è stata una ricerca in accodo con le associazioni, per individuare la struttura, e ne sono testimoni i colleghi presenti in aula che hanno seguito questa procedura, sono andati a fare dei sopralluoghi, quando andava bene per uno non andava bene per l'altro, e alla fine c'è stata una difficoltà oggettiva nell'individuare una struttura di riferimento che potesse assolvere a queste funzioni. Sapendo i precedenti, condividendo il fatto che continueremo in questa impresa, e siamo lieti se ci arriveranno suggerimenti in tal senso perché abbiamo cercato di seguire la disponibilità ad Aosta di strutture che potessero contenere queste associazioni, non abbiamo ad oggi avuto un esito positivo in tal senso.
Continueremo nella ricerca perché crediamo che possa essere uno sbocco importante, anche se voglio sottolineare che ad oggi le associazioni sono strutturate non solo come una parte centrale, ma lo sono anche a livello regionale nelle valli, dove ci sono sedi dislocate (penso a Courmayeur, al Breuil dove ci sono sedi legate al museo). A proposito di museo delle alpi vorrei ricordare che a Bard c'è il museo delle alpi con una serie di attrezzature e una organizzazione fatta ad hoc, che dovrebbe assolvere a questo compito. Adesso si aprirà la struttura per i ragazzi, vi saranno degli interventi molto importanti e quindi il forte di Bard è una sede che deve assolvere agli obiettivi che venivano ricordati prima. Pur condividendone gli indirizzi, crediamo di avere difficoltà a impegnarci in quello che viene chiesto, a dar corso entro 180 giorni di intesa con le categorie. Sotto questo profilo continueremo a vedere se c'è la individuazione di una struttura e lo proporremo all'attenzione di tutti per vedere che sia apprezzata e voluta dagli interessati, perché spesso il problema vero è che chi ci deve andare deve essere cosciente dei limiti di una struttura che è condivisa con tanti altri, con dei benefici e con dei vincoli. Ripeto, pur condividendone le finalità, ci asteniamo sull'impegno, ribadendo che faremo il possibile per riuscire nei tempi che si rileveranno necessari per individuare questa struttura.
Presidente - La parola al Consigliere Louvin.
Louvin (VdAV-R) - Grazie Presidente. In una aula semideserta e dopo un dibattito inesistente, al di là della interlocuzione gradita con il Presidente della Regione, ma questo è motivo per noi di grande tristezza che non sia sentito come interessante intervenire su questa problematica in nessun modo da parte dei colleghi, vorremmo dire solo brevemente alcune cose. La prima: ci sono delle necessità che devono essere perseguite con chiarezza e delle logiche di condivisione di progetti un po' più alti della quotidianità, come l'iniziativa di trovare una sede a uno e all'altro, e fra questi facciamo rientrare questa logica di mettere insieme, non solo per dare un sollievo economico - in questo momento alcune di queste organizzazioni sostengono anche spese rilevanti per sedi decentrate, da Corso Battaglione a via Monte Emilius per quanto riguarda il CAI, guide alpine, maestri di sci etc. - ma per creare questo punto di gravità del mondo che lavora intorno alla montagna in Valle d'Aosta. Non percepire questo come un obiettivo di forte intensità per Aosta, al di là delle difficoltà che sono note, le abbiamo conosciute e le conosceremo sempre, ma il fatto di non volersi attivare con una procedura di lavoro comune e condivisa con le categorie ma anche fra quanti sono fra noi, con il Comune di Aosta che in questo momento sta negoziando con il CAI l'assegnazione di una sede centrale e anche prestigiosa in Aosta, lasciando andare un po' ciascuno per conto suo, questo non mi pare che vada nel segno di quello che doveva essere o che credevamo fosse nelle sue intenzioni, cioè di trovare anche nel rapporto fra Regione e Comune di Aosta una forte intesa su alcuni obiettivi principali. Qui la sentiamo rassegnatario, Presidente, sentiamo del resto indifferente anche l'intera maggioranza e ce ne rammarichiamo, perché questo è un tema che a nostro modo di vedere è caratterizzante della città di Aosta del futuro, che si dovrà dare dei connotati di interesse particolare anche per chi la vive e la frequenta. Capiamo le difficoltà logistiche ma le stiamo chiedendo una cosa molto semplice: lavorare insieme per 180 giorni per individuare un luogo, se non ci si arriva si torna qui e si dice abbiamo provato. Lei ci sta dicendo noi ci proveremo comunque, questo è nella libertà del Governo regionale, ma spiace vedere che questo deve essere affidato semplicemente alla fiducia nella sua personale parola. Continuiamo a credere che ci debba essere una spinta da parte di questo Consiglio sulla selezione degli obiettivi, sul modo di chiamare tutti a raccolta compreso il Comune di Aosta in questo caso, che persegue forse sue logiche; lei mi pare abbia impostato un lavoro con il Comune di Aosta di condivisione e di ricerca di soluzioni su alcuni singoli obiettivi che le stanno più a cuore, questo non lo abbiamo sentito menzionare, non sappiamo se un domani sarà oggetto di discussione fra lei, il Sindaco di Aosta, la Giunta comunale. A noi sembra proprio della politica del Consiglio dare qualche indicazione, in questo percepiamo come un fin de non recevoir questa risposta che lei ci sta dando, ce ne rammarichiamo molto e credo che se ne rammaricheranno anche gli operatori della montagna, che hanno fatto questa richiesta mi pare da più parti e che l'abbiano particolarmente a cuore. Questo non ci impedirà di continuare a perseguire questo obiettivo in ogni modo possibile, sollecitandolo anche nelle vie extraconsiliari.
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Rollandin.
Rollandin (UV) - Grazie Presidente. Per dichiarazione di voto. Nel dichiarare il voto di astensione, non vorrei che l'interpretazione data fosse quella di un disimpegno o di un non voler attivarsi. Mi sembrava di aver chiarito che l'obiettivo è condiviso, nella mozione si diceva entro 180 giorni d'intesa con le categorie di indagare per identificare il luogo; siccome abbiamo l'esperienza di chi ha provato a fare questo lavoro di identificazione, portando sul posto individuato le categorie, e avendone un rifiuto, noi riteniamo che approvare questa mozione vincoli ad un lavoro che non riteniamo possa essere fattibile con quella tempistica.
Ho anche detto che se ci sono indicazioni che possano venire, siamo disponibili al lavoro assieme, senza nessuna preclusione su qualsiasi locale che sia indicato come possibile sede, e lavorando anche con le categorie interessate. In tal senso l'unico aspetto su cui non ci sentiamo di impegnarci è in questi termini, con questa tempistica. Ci impegniamo senz'altro, se invece di sei mesi sono nove mesi, arriveremo in nove mesi e porteremo qui quello che è necessario.
Presidente - Pongo in votazione la mozione in oggetto:
Consiglieri presenti: 29
Votanti e favorevoli: 8
Astenuti: 21 (Agostino, Benin, Caveri, Cerise Alberto, Comé, Crétaz, Empereur, Hélène Impérial, Isabellon, La Torre, André Lanièce, Maquignaz, Marguerettaz, Pastoret, Prola, Emily Rini, Rollandin, Rosset, Salzone, Viérin Laurent, Manuela Zublena)
Il Consiglio non approva