Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 272 del 17 dicembre 2008 - Resoconto

OGGETTO N. 272/XIII - Interpellanza: "Eventuale acquisizione, da parte della Compagnia Valdostana delle Acque, di macchinari idraulici dalla Cina".

Interpellanza

Premesso che la Compagnia Valdostana delle Acque (CVA), società per azioni controllata dalla Regione tramite la finanziaria regionale Finaosta S.p.A., costituisce un'importante realtà economica della Valle d'Aosta;

Appreso che un gruppo di dirigenti, funzionari e consulenti si sarebbe recentemente recato più volte in Cina per valutare l'eventuale acquisizione di macchinario idraulico in genere;

Considerato che, a tutt'oggi, risulta che siano le aziende europee a fornire tecnologie performanti, impianti ad alto rendimento e know-how al mercato elettrico cinese e ai paesi emergenti;

ciò premesso, i sottoscritti consiglieri regionali

Interpellano

il Presidente della Regione per sapere:

1) quali figure aziendali del gruppo facente capo a CVA S.p.A. si sarebbero recate in Cina secondo quanto esposto in Premessa, quando si sarebbero realizzate le trasferte e per quale importo di spesa complessivo;

2) quali materiali, tecnologie o impianti sarebbero risultati oggetto di interesse, per quali destinazioni funzionali e se si intendono perfezionare gli acquisti;

3) se le eventuali acquisizioni dai cinesi comporteranno soluzioni improntate all'efficienza, alla sicurezza e alla modernità tecnologica;

4) se è suo intendimento proporre, o quantomeno suggerire, al management della controllata CVA di operare secondo metodologie meno dispendiose e più coerenti con i parametri d'avanguardia richiesti dal mercato e dalle normative europee.

F.to: Tibaldi - Lattanzi

Président - La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.

Tibaldi (PdL) - Grazie, Presidente. Ci tocca tornare a parlare di CVA, perché è una società importante e ogni tanto si distingue per qualche aneddoto che ci stuzzica. Questa interpellanza l'abbiamo proposta, perché siamo stati incuriositi da una serie di visite aziendali che sono state effettuate da alcune figure aziendali - abbiamo indicato genericamente dirigenti, funzionari e consulenti, poi sarà il Presidente a precisare chi, come e perché - che si sarebbero recentemente recati in Cina per un giro di orizzonte, per vedere quale macchinario idraulico può essere acquisito per essere installato in valle.

Con tutto il rispetto per la Cina, che è una potenza economica mondiale, abbiamo visto l'esplosione cinese, o meglio della "Cindia" (Cina più India) che ha condizionato e condizionerà i destini economici del mondo e anche gli assetti politici, ma sappiamo che a questa esplosione economica produttiva non sempre corrisponde una adeguata e attuale capacità tecnica nel presentare e produrre questi beni. Sappiamo che l'Unione Europea è piuttosto fiscale nel fissare determinati parametri per quanto riguarda i controlli e la sicurezza, sappiamo che la Cina è una delle regioni del mondo che ignora volentieri i parametri europei e di conseguenza ha dei suoi standard produttivi di qualità e di sicurezza che sono distanti rispetto ai nostri. Ci risulta anche che le tecnologie cinesi non siano così performanti da un punto di vista idraulico e idroelettrico, che abbiano dei rendimenti che sono inferiori a quelli europei. In particolare ci è stato detto che se i rendimenti di aziende europee oscillano al di sopra del 90 percento, quelli cinesi sono al di sotto del 90 percento, con livelli di efficienza, anche in termini di redditività energetica e di denaro, inferiori a quelli europei.

Normalmente sono i paesi europei ad essere esportatori di tecnologia, d'intelletto e di ricerca, visto che il vecchio continente se si chiama vecchio è perché ha esportato civiltà e conoscenza nel resto del mondo (con il massimo rispetto per le altre civiltà). Allora ci fa specie che CVA, fiore all'occhiello delle aziende valdostane - in questo panorama critico l'energia è un settore che tira, perché CVA è una società che sta macinando volumi di utili - debba ricorrere al mercato cinese per individuare delle tecnologie che sappiamo essere presenti a due passi da casa o nella domestica Europa, dove ci sono aziende fornitrici di società elettriche che sono all'avanguardia nel mondo. Per questo abbiamo coniugato questi due fatti: da un lato il pellegrinaggio di questo gruppo di manager, funzionari e consulenti di CVA in estremo oriente, dall'altro per capire se questo pellegrinaggio ha qualche fine economico e di conseguenza una utilitas per quanto riguarda i progetti espansionistici e di investimento di CVA in valle.

Abbiamo proposto quattro domande: vorremmo sapere quali figure aziendali si sarebbero recate in Cina e quando si sarebbero realizzate le trasferte e per quale importo di spesa complessivo. Questo è anche un modo per monitorare cosa fanno le società controllate: noi lo facciamo spesso e volentieri, e abbiamo poi una interpellanza anche sul casinò. Noi ci poniamo il problema della sobrietà dell'azione amministrativa, ma sappiamo che nelle società controllate si sguazza con più facilità rispetto ai consessi politici, allora forse dissipando qualche dubbio questa prima risposta potrà aiutarci.

La seconda domanda riguarda l'oggetto del viaggio: quali materiali, tecnologie o impianti sarebbero risultati oggetto di interesse, per quali destinazioni funzionali in Valle d'Aosta e se si intendono perfezionare gli acquisti alla luce di questi viaggi; se le eventuali acquisizioni dai cinesi comporteranno soluzioni improntate all'efficienza, alla sicurezza e alla modernità tecnologica; qui abbiamo già messo un grosso punto interrogativo e la domanda va ad approfondire la qualità del prodotto cinese che ci accingeremmo ad acquistare.

Infine, se è suo intendimento proporre, o quantomeno suggerire, al management della controllata CVA di operare secondo metodologie meno dispendiose - ci riferiamo in particolare ai viaggi, perché la Cina è uno dei viaggi, ma sappiamo che ce ne sono altri e ne parleremo in replica - e più coerenti con i parametri d'avanguardia richiesti dal mercato e dalle normative europee, e qui sottolineo quanto detto in precedenza.

Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.

Rollandin (UV) - Grazie, Presidente. Nel corso del 2007-2008 la società ha registrato nel corso degli appalti lanciati una crescita rilevante dei prezzi di fornitura delle turbine e degli alternatori, crescita in parte giustificata dal costante rialzo dei prezzi delle materie prime, ma anche dovuta alla scarsa competitività fra aziende fornitrici. Il numero dei partecipanti alle gare ha registrato una costante anomala contrazione e una ripetitività dei concorrenti. Credo che alcune delle risposte date al collega spiegavano come mai c'erano stati a seguito di alcuni appalti degli aumenti di prezzo, dove parlavamo anche di questi problemi. Tale situazione può avere spiegazioni quali una costante crescita della domanda di impianti anche a livello internazionale, a fronte di una limitata platea di fornitori, così come una specializzazione zonale degli operatori, cosa che non è nuova anche per altri settori.

Al fine di garantire una maggiore concorrenzalità nella fornitura, CVA ha deciso di esplorare il mercato cinese, ad oggi sicuramente molto interessante sia per i programmi di investimento nel settore idroelettrico nel paese, con conseguente creazione di una propria industria di base, sia per la nota competitività delle produzioni. Non credo siano sfuggite le opere a livello di produzione idroelettrica previste in Cina, che portano a degli investimenti non proporzionali ai nostri, ma di ben lunga più rilevanti.

Venendo al primo quesito, "quali figure aziendali del gruppo facente capo a CVA S.p.A. si sarebbero recate in Cina...", queste sono il direttore gestione impianti, il responsabile della produzione ed esercizio impianti, un collaboratore consulente esterno. Le trasferte sono state tre, dal 17 al 26 giugno, dall'11 al 24 ottobre, dal 23 al 30 novembre 2008. Sono state visitate cinque aziende nel corso del primo viaggio, tre nel secondo e nel corso del terzo si è tornati su tre aziende che risultavano soddisfacenti in termini di standard produttivi. Queste aziende sono localizzate nel Nord-Est e nel centro della Cina. L'importo per le trasferte è di circa 48.000 euro.

Per quanto riguarda il secondo quesito, "quali materiali, tecnologie o impianti sarebbero risultati oggetto di interesse...", i materiali, le tecnologie e le parti di impianto di interesse sono stati: macchinario idraulico, turbine Pelton, Frencis, Kaplan (le tre che sono di produzione internazionale), macchinario elettrico, generatori sincroni, parti di impianto, condotte forzate, valvole rotative e valvole a farfalla. Le destinazioni funzionali sono definite nel programma investimenti del gruppo, che prevede la ricostruzione a nuovo di alcuni impianti esistenti, Champagne 2, Gressoney, Hône 2, Chavonne, e la costruzione di nuovi impianti nel caso che CVA ottenga la concessione di derivazione d'acqua a scopo idroelettrico. Nel momento in cui risultino soddisfatti tutti gli standard produttivi richiesti da CVA, le strutture contrattuali, gli accordi relativi ai percorsi di verifica di qualità in fase di realizzazione, la logistica, le usuali garanzie di buon esito della fornitura, CVA auspica di poter vedere i fornitori cinesi in grado di concorrere con le aziende europee. Queste sono state tutte monitorate e sono le richieste che sono state avanzate.

Per il terzo quesito, "se le eventuali acquisizioni dai cinesi comporteranno soluzioni improntate all'efficienza, alla sicurezza e alla modernità tecnologica", il macchinario e le parti di impianto prodotte dalle aziende cinesi sono state valutate sia sotto il profilo di qualità dei materiali sia sotto il profilo della sicurezza e affidabilità e si è constatato che rientravano ampiamente negli standard richiesti da CVA. Si citano ad esempio alcune caratteristiche che possono comprovare la qualità del prodotto: rame elettrolitico di elevata purezza per la costruzione degli avvolgimenti dell'alternatore, acciaio definito da standard americano X 52 che peraltro è di qualità superiore all'FE 355 tipicamente utilizzato in Europa, la cassa della turbina idraulica ricavata da fusione (in Europa si è abbandonato questa lavorazione, perché molto valida ma troppo costosa), i rendimenti garantiti per i vari tipi di turbine e generatori sono pari a quelli proposti dalle migliori ditte europee del settore. A ciò si aggiunga che le migliori aziende cinesi sono tutte certificate ISO 9000 e alcune ISO 14000.

É bene precisare che la tecnologia di costruzione utilizzata in Cina è ampiamente paragonabile a quella che è stata utilizzata per la costruzione dell'attuale macchinario installato in CVA. Oggi questa tecnologia è stata in parte superata da aziende europee, perché ritenuta troppo costosa, benché siano evidenti e comprovati i risultati in tutti questi anni di servizio. Risulta a CVA che ENEL richieda per tutte le macchine elettriche di una certa importanza che siano costruite secondo questa tecnologia a cui facevo riferimento, e da una indagine informale con alcune aziende del settore a cui è stato richiesto un preventivo per la fornitura di macchinario costruito secondo queste specifiche, è stato richiesto un sovrapprezzo del 300 percento, mentre in Cina lo stesso macchinario si può trovare addirittura a un prezzo inferiore anche del 40 percento del prezzo base. Se si considera che il prezzo base di un gruppo tipo quello che si andrà a sostituire nella centrale di Champagne 2, dove è prevista la sostituzione di tre gruppi, si può valutare in 5 milioni di euro e si può ricostruire subito il vantaggio che se ne può avere. Inoltre i tempi di consegna sono inferiori a quelli proposti dalle ditte europee e, nel bagaglio di esperienza più che cinquantenario nel campo del macchinario di produzione idroelettrica, queste aziende vantano la realizzazione di impianti in tutto il mondo, compresi i paesi come la Finlandia, dove la produzione idroelettrica è la principale, il macchinario utilizzato per la costruzione di ultima generazione del tipo controllo numerico che è stato acquistato e importato dalla Germania e America.

Infine per il quarto quesito, gli eventuali suggerimenti, qui vale la regola che la gestione sia vista all'interno, sempre con il suggerimento generale del massimo dell'economia. Spero di aver risposto ai quesiti e do la disponibilità dei tecnici CVA, se per caso i colleghi volessero avere maggiori dettagli, per dare anche il materiale che è stato presentato e che è a disposizione della società per alcune cose...

(Interruzione del Consigliere Segretario Tibaldi, fuori microfono)

...è in fase di valutazione la rispondenza a tutti quei quesiti che ho voluto richiamare. Semmai le do una copia della risposta. Siccome sono questioni tecniche e non ho la competenza di poter entrare nel merito, se il collega ritiene, sono a disposizione i tecnici CVA per dare ulteriori chiarimenti.

Président - La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.

Tibaldi (PdL) - Le risposte sono pervenute puntuali: 4 domande e 4 risposte, su questo non abbiamo alcuna obiezione. Su alcuni passaggi meramente tecnici, forse la velocità della sua dizione ci ha impedito di capire tutti i dati, ma se ci fornirà una copia di quel foglio potremo guardarli con più calma.

Per quanto riguarda la impostazione complessiva della risposta, ci permettiamo di fare alcune valutazioni. La valutazione di fondo è che a CVA dovranno imparare a parlare cinese, perché se si acquisisce il materiale cinese, il personale deve essere abituato a parlare un po' di cinese; l'inglese ormai è lingua aziendale, quindi attiveremo dei corsi di formazione in cinese, anche perché immagino che se si acquisisce un bene in Cina, che non è a due passi da casa, bisognerà avere a che fare con la Cina per l'assistenza tecnica, i controlli qualità e tutte quelle procedure che ci sono in sequenza. Non so se i cinesi hanno creato delle reti di vendita così all'avanguardia.

Sui prezzi che lei ci ha fornito immagino che i prezzi cinesi, conoscendo come la mano d'opera viene assoldata e pagata, non abbiano paragone: hanno distrutto il mercato mondiale e di conseguenza immagino che le turbine Pelton o altre che vengono acquistate in Cina siano più convenienti. Sul macchinario lei ha detto che è ampiamente negli standard di CVA; la nostra preoccupazione è che gli standard di CVA restino negli standard europei, che non ci sia un adeguamento degli standard CVA al materiale cinese, cioè che non siamo noi ad allinearci ai cinesi, ma siamo noi ad allinearci all'Europa. Non vorremmo che tutte quelle dinamiche di qualità, efficienza e sicurezza, cioè quelle procedure che CVA ha dovuto fare per entrare sul mercato libero della energia e fornire un prodotto che sia competitivo e valido, siano turbate da una fornitura extraeuropea che ha dei parametri che lei dice in linea con gli standard di CVA.

Per quanto riguarda il prodotto non possiamo che fidarci di quello che ci sta dicendo: ci possiamo fidare fino a prova contraria e prove contrarie non ne abbiamo, siamo ben pensanti. Ma sappiamo che dal mercato cinese spesso giungono nei nostri paesi (pensiamo ai giocattoli dei bambini) merci non conformi alle normative e vengono rispedite al mittente. Fortunatamente l'Europa si sta svegliando: quando qualche tempo fa qualcuno parlava di dazi e di controlli alle frontiere sembrava di fare il solito proclama razzista, oggi con notevole ritardo ci rendiamo conto che forse era opportuno prendere delle precauzioni. La Valle d'Aosta si rivolge al mercato cinese: ben venga, l'importante è che ci siano gli standard di qualità, sicurezza ed efficienza. Ho letto una notizia sul Sole 24Ore e so che del materiale cinese è rimasto bloccato in Turchia, si tratta di tubi metallici, non ricordo se erano per condutture idrauliche o gas, perché radioattive. Sono tutti elementi di preoccupazione che non vogliamo che diventino ostativi a una acquisizione più economica, quindi verso fornitori cinesi, però sono preoccupazioni legittime, perché nella piccola Valle d'Aosta - nel cuore dell'Europa - si osservano rigidamente le norme previste in Europa e in Italia.

Per quanto riguarda la trasferta, prendiamo atto dei 48.000 euro per tre ispezioni in estremo oriente per tre persone per alcuni giorni: ci sembra una cifra di tutto rispetto. Ovviamente si risparmierà da una parte, qualora venga acquisito il materiale, ma ci pare che dall'altra non si sia badato a spese, perché 48.000 euro sono una cifra pesante. Sono stati visitati cinque impianti...

(Interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

...non ho neanche pronunciato la parola turismo, di turismo ne parleremo poi con l'Assessore Marguerettaz.

Noi prendiamo atto di questa cosa, abbiamo messo sul tavolo alcune perplessità che non ci sembrano campate in aria, ma ci sembrano giustificate. Sappiamo che a proposito di viaggi aziendali il management CVA ne ha fatti diversi, anche in Albania, di cui è stato dato ampio spazio di cronaca sui giornali, e in Polonia. Diciamo che si sono guardati intorno per bene, prima di andare ad acquistare dai cinesi; il viaggio in Cina è costato 48.000 euro, ma ci sono stati altri viaggi che avranno avuto le loro spese. Giustamente se si entra sul mercato, bisogna capire cosa fanno gli altri.

Noi comunque rimaniamo vigili su ciò che accade nel nostro gioiello di famiglia Valle d'Aosta, perché CVA oggi è la società che meglio esprime la produttività e l'efficienza in valle. Ci spiacerebbe che CVA si infilasse in qualche vicolo cieco, come ha fatto qualche altra società partecipata, e poi non riuscisse più a risollevarsi. Crediamo che abbia i numeri per farcela, di conseguenza saremo vigili sull'attività e sulle scelte del management aziendale.