Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 270 del 17 dicembre 2008 - Resoconto

OGGETTO N. 270/XIII - Interpellanza: "Predisposizione di un piano di stabilizzazione dei lavoratori precari dell'Amministrazione regionale".

Interpellanza

Ricordato che permane da molto tempo una grave situazione di precariato nell'Amministrazione regionale, riferibile al centinaio di operatori di sostegno per gli scolari in difficoltà e al centinaio di assistenti alle manifestazioni, custodi dei castelli e dei musei, ecc;

Considerato che le procedure concorsuali, espletate ogni due o tre anni, rischiano sempre di avere effetti ingiusti, allontanando dall'impiego lavoratori con dieci e più anni di anzianità di precario;

Tenuto conto che per le peculiari attività, limitate a particolari periodi dell'anno, si potrebbero utilizzare dei contratti a part-time verticale, ma a tempo indeterminato, senza maggiori costi per l'Amministrazione regionale, ma con un enorme beneficio in termini di sicurezza sociale per questi nostri concittadini;

Sottolineato che questa stabilizzazione sarebbe particolarmente importante per la qualità del servizio, soprattutto in ambito scolastico, per gli evidenti effetti positivi della continuità dell'operatore per certe tipologie di handicap;

i sottoscritti consiglieri regionali

Interpellano

la Giunta regionale per conoscere se intenda:

1) predisporre un piano di stabilizzazione di questi lavoratori che, a partire da coloro con più anzianità, trasformi i contratti in essere nel 2008 in contratti a tempo indeterminato, con un part-time corrispondente agli effettivi mesi di lavoro svolti negli ultimi anni;

2) comunque predisporre delle procedure di valutazione nelle prossime selezioni al fine di valutare nel modo più ampio le professionalità dimostrate nella pratica dai lavoratori precari di questi due settori dell'Amministrazione regionale;

3) condividere con la Commissione consiliare permanente competente un programma di analisi del problema e di identificazione delle possibili soluzioni con l'obiettivo della stabilizzazione di almeno il 50 percento degli attuali precari entro il 2010.

F.to: Carmela Fontana - Rigo - Donzel

Président - Je vous annonce qu'ont été déposés: les rapports du Conseiller Caveri sur la proposition de loi constitutionnelle n° 2, le rapport des Conseillers Emily Rini et Hélène Impérial sur la proposition de règlement n° 1, le rapport du Conseiller Bieler sur le projet de loi n° 17, ainsi que les amendements n° 1 sur la proposition de règlement n° 1, présenté par les Conseillères Rini et Impérial, n° 1 sur la proposition de loi constitutionnelle n° 2 présentés par le groupe PdL; enfin un ordre du jour par les groupes PD et Vallée d'Aoste Vive - Renouveau sur la proposition de règlement n° 1. Les documents sont en train d'être distribués.

La parole à la Conseillère Carmela Fontana.

Fontana (PD) - Grazie, Presidente. Da tutti noi è ben conosciuta la situazione del precariato cronico nel settore degli operatori di sostegno, del personale addetto alle manifestazioni e di quello addetto ai musei e ai castelli. Sono centinaia di persone, spesso con notevoli professionalità e competenze acquisite in anni di impegno personale, che ogni due o tre anni si vedono rimettere in discussione dalle selezioni di aggiornamento delle graduatorie. Queste selezioni hanno comportato gravi ripercussioni, escludendo dagli incarichi persone con dieci e oltre anni di lavoro alle spalle.

Crediamo che questa situazione debba trovare un percorso di soluzione che attraverso la trasformazione di una quota dei contratti di tempo determinato a tempo indeterminato consenta nei prossimi due anni di stabilizzare almeno metà degli attuali contratti a tempo determinato. Questo anche attraverso contratti a part-time verticale, visto la stagionalità di queste occupazioni legate al ciclo scolastico o a quello turistico.

Chiediamo questo anche sulla base di ciò che è stato fatto in agricoltura, dove nel settore forestale si è giunti a una stabilizzazione formale per numerosi impiegati e tecnici per una sostanziale stabilizzazione di tutti gli altri 700 lavoratori, nel senso che non devono subire selezioni ogni due o tre anni, e dove anzi si tiene molto conto delle professionalità acquisite. Crediamo che questo concetto della professionalità a maggior ragione debba essere tenuto in conto anche nel settore culturale e in quello scolastico; per capirci, potete facilmente immaginare che problemi può portare cambiare troppo sovente un operatore di sostegno a un ragazzo con handicap o con difficoltà.

Vogliamo capire cosa intende fare la Giunta su questo punto e soprattutto se intende confrontarsi con la commissione competente.

Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.

Rollandin (UV) - Grazie, Presidente. Ringrazio gli interpellanti per i chiarimenti richiesti, perché il tema è sicuramente di grande importanza.

Solo una precisazione. Per quanto riguarda i lavoratori che sono stati indicati come riferimento, ai sensi della legge non possono essere chiamati precari, perché hanno un contratto e comunque sono collaboratori con contratto, ma questo non influisce nulla sul senso del discorso. Lo dico per chiarimento di quella che è molte volte la terminologia con cui sono indicati anche sulle leggi nazionali a cui si fa riferimento per la stabilizzazione dei contratti. Per quanto riguarda il tema sollevato, l'Amministrazione regionale ha fatto oggetto di una riflessione con le organizzazioni sindacali il punto dei lavoratori non stabilizzati nel corso degli ultimi mesi, anche in relazione a quanto disposto dall'articolo 18 comma 4 della legge regionale 9/2008, assestamento di bilancio, che prevedeva l'impegno in capo alla Giunta di definire le linee guida per una progressiva stabilizzazione del personale operante presso l'Amministrazione regionale a vario titolo. La situazione dei lavoratori presso l'Amministrazione regionale ha peraltro delle caratteristiche peculiari rispetto al fenomeno che si è delineato negli anni nelle amministrazioni statali. Il personale precario dell'Amministrazione regionale non occupa, infatti, posti compresi in pianta organica: si tratta di personale addetto a mansioni particolari come ricordato dall'interpellanza, assistenza a manifestazioni, mostre, custodia castelli e assistenza agli alunni portatori di handicap, che hanno delle tipologie particolari.

La stabilizzazione di questi lavoratori avrebbe comportato un incremento dell'organico incompatibile con il patto di stabilità interno per quanto riguarda il 2008, perché il limite che conosciamo è che da una parte si cerca di andare nella direzione di stabilizzare per evitare gli inconvenienti che la collega indicava, ma dall'altra abbiamo il limite del patto di stabilità. Vi sono poi le altre disposizioni generali portate dalle stesse leggi finanziarie dello Stato, volte al contenimento della spesa pubblica. In più il decreto 112 convertito nella 133 ha disposto per il futuro un drastico ridimensionamento del percorso avviato con le leggi finanziarie del 2007: l'articolo 166 della 133 dispone infatti il turnover del personale in un rapporto di uno a dieci fra personale assunto e personale cessato, quindi con una netta inversione di rotta rispetto all'intento della precedente finanziaria di progressiva eliminazione del fenomeno del precariato. Questa è l'inversione di tendenza che abbiamo registrato anche a livello locale come indirizzo. Inoltre va ricordato che la questione va affrontata in una ottica di sistema, ovvero in un contesto di risorse limitate e di contenimento della spesa pubblica, con un riferimento particolare alla spesa per il personale, considerando che anche la finanziaria per il 2009, approvata qualche giorno fa dal Consiglio regionale, prevede che l'Amministrazione regionale possa ricoprire, a tempo indeterminato e compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili, non oltre il 50 percento dei posti della dotazione organica vacanti al 1° gennaio 2009 e non oltre il 50 percento dei posti che si rendono vacanti nell'anno stesso. Quindi a quella data più quelli che si rendono vacanti.

Chiarito il quadro di riferimento, quindi l'annotazione della nostra legge su questo profilo è già temperata rispetto al sistema generale, proprio per evidenziare che una riduzione ci deve essere ma non drastica, come da altre parti. Delineato così il contesto di riferimento, la Giunta intende comunque affrontare la problematica di questi lavoratori definendo le linee guida in relazione alle risorse finanziarie disponibili e alle esigenze stabili dell'Amministrazione regionale. Stiamo al riguardo verificando quali sono in termini quantitativi queste esigenze stabili dell'Amministrazione, coperte dall'assunzione di questi lavoratori, al fine di definire un programma di assunzioni contemperando le esigenze di qualità e continuità di servizio con i vincoli derivanti dal contesto della spesa pubblica. Questo verrà spalmato su tre anni: 2009-2011. Abbiamo fatto già una verifica: stiamo vedendo rispetto ai circa cento eventi unità tra tutti i comparti che sono stati richiamati, di questi stiamo vedendo quanti - riallacciandomi a quello che diceva la collega - sono possibili come stabilizzazione, perché altri seguono il flusso di richieste che sono legate all'attività stessa.

Va considerato che la stabilizzazione di questi lavoratori presenta comunque alcune peculiarità derivanti, per gli operatori di sostegno ad esempio, dalla necessità di muovere il personale a seconda delle esigenze annuali delle scuole sul territorio, mentre la stabilizzazione comporterebbe il problema della sede, che è un problema che va risolto, e per gli assistenti delle mostre derivanti dalla variabilità nel numero rispetto alle iniziative dello spettacolo. Sottolineo quello della sede in particolare, perché è un tema oggetto di discussione con i sindacati per vedere come superarlo, altrimenti diventa impossibile la stabilizzazione, perché ci troveremmo con un personale in una sede che non può essere utilizzato, perché c'è l'esigenza da un'altra parte.

Per quanto riguarda il secondo punto, concordiamo come sia comunque necessario prevedere procedure per questo personale, che permettano di valutare le professionalità e capacità sempre al fine di garantire la qualità del servizio. Su questo siamo d'accordo e per quanto riguarda l'ultimo punto, siamo disponibili ad esaminare, nel momento in cui avremo questa proposta, la problematica con la commissione competente, al fine di individuare le possibili soluzioni spalmate nel triennio che possano essere oggetto di un indirizzo e quindi di una valutazione compatibile con le risorse e con il programma di assunzioni che si può fare; questo potrebbe già essere un primo segnale nella direzione che anche voi auspicavate. Quindi concordiamo con questa esigenza.

Président - La parole à la Conseillère Carmela Fontana.

Fontana (PD) - Ringrazio il Presidente per i dati che mi ha fornito. Sono contenta che vuole mettere in atto questo piano per risolvere questo problema. Questa interpellanza voleva sottolineare il problema che hanno questi educatori, perché sappiamo che hanno una professionalità non indifferente. C'è gente che sono dieci anni che fanno questo lavoro: ogni tre anni devono fare il concorso; tanta gente poi non ha la sicurezza di trovare un lavoro e se ne và. A questo punto dispiace, perché trovare delle professionalità così sarebbe controproducente per tutti quei ragazzi che vengono seguiti.

Mi auguro che questo piano venga al più presto, magari con un tavolo di lavoro con i sindacati per cercare di lavorare, e questo mi fa piacere. Speriamo in bene.