Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 268 del 17 dicembre 2008 - Resoconto

OGGETTO N. 268/XIII - Interpellanza: "Modalità di attuazione del Programma di Sviluppo Rurale della Valle d'Aosta 2007/2013".

Interpellanza

Vista la deliberazione del Consiglio regionale n. 3399/XII del 20 marzo 2008 con la quale si è approvato il Programma di Sviluppo Rurale della Valle d'Aosta per il periodo 2007/2013 già approvato con Decisione dalla Commissione Europea C(08) 734 del 18 febbraio 2008;

Vista la DGR n. 3189 del 7 novembre 2008 con la quale si approva il bando contenente le disposizioni per l'attuazione dell'Asse 4 "Approccio Leader" del Programma di Sviluppo Rurale della Valle d'Aosta 2007/2013;

i sottoscritti consiglieri regionali

Interpellano

l'Assessore all'Agricoltura e risorse naturali per sapere:

1) sulla base di quali strategie politiche di sviluppo rurale la Valle d'Aosta ha deciso di prevedere la costituzione di tre Gruppi di Azione Locale (GAL), uno per l'Alta Valle, uno per la Media Valle e uno per la Bassa Valle, a fronte di una dotazione finanziaria sostanzialmente simile alla passata programmazione 2000/2006;

2) quali sono state le azioni di informazione e di concertazione avviate sul territorio con gli Enti locali e/o partenariato privato;

3) quali sono le valutazioni sulle esperienze della passata programmazione.

F.to: Chatrian - Bertin - Giuseppe Cerise

Président - La parole au Vice-président Chatrian.

Chatrian (VdAV-R) - Grazie, Presidente. Volevamo conoscere in dettaglio, vista la delibera del Consiglio regionale con la quale si approvava a marzo 2008 il programma di sviluppo rurale, e successivamente con l'approvazione del bando contenente la disposizione per l'attuazione dell'asse 4, quali sono le motivazioni strategiche che hanno portato a prevedere la costituzione di tre gruppi di azione locale, quali sono le azioni fatte con il territorio, se sono state condivise, in che maniera, con quali dibattiti, visto il cambio di quasi tutti i comuni che saranno interessati a questa nuova pianificazione, ben 73, e quali sono state invece le valutazioni dell'esperienza passata.

Président - La parole à l'Assesseur à l'agriculture et aux ressources naturelles, Isabellon.

Isabellon (UV) - Grazie, Presidente. In merito al punto 1 della interpellanza, il passaggio dalla programmazione 2000-2006 alla nuova programmazione 2007-2013 ha previsto dei cambiamenti per quanto riguarda il contesto; precisamente nel periodo 2007-2013 Leader ha assunto un diverso ruolo nell'ambito della nuova politica di sviluppo rurale. L'iniziativa comunitaria passa da asse prioritario ad asse 4 del programma di sviluppo rurale.

L'altra rilevante novità per la Regione concerne il territorio ammissibile; infatti, mentre nella vecchia programmazione veniva coinvolta solo una parte dei comuni valdostani, quindi 32 comuni di media e alta montagna, rientranti nella classificazione zone svantaggiate precedente, per il periodo 2007-2013 il territorio ammissibile riguarda tutto il territorio regionale, quindi si passa da 32 a 74 comuni, escluso solo il centro urbano di Aosta, quindi anche Aosta per la parte periferica.

Poi abbiamo a che fare con nuovi regolamenti, il livello locale e la concorrenzialità, articolo 61 del regolamento comunitario 1698/2005, quindi non era un regolamento di cui si teneva conto nella vecchia programmazione iniziata nel 2000, dove si parla di definizione dell'Approccio Leader. L'Approccio Leader comprende almeno i seguenti elementi: strategie di sviluppo locale territoriali destinati a territori rurali ben definiti di livello subregionale (si introduce la necessità di programmi di sviluppo locale in ambito subregionale); è importante rilevare ancora l'articolo 37 del regolamento comunitario 1974/2006 in cui la procedura di selezione dei gruppi di azione locale deve essere aperta alle zone rurali interessate e garantire la concorrenza fra i gruppi di azione locale che presentano strategie di sviluppo locale (quindi per essere concorrenti devono essere più di uno, è evidente). Alla luce di queste disposizioni, l'esigenza di definire strategie di sviluppo destinate a territori ben definiti a livello locale, quindi subregionale, e la necessità di assicurare una adeguata concorrenzialità trovano una migliore risposta nella configurazione a più GAL. Per quel che riguarda l'esperienza 2000-2006, le esperienze degli Ateliers ruraux e dei PIT hanno evidenziato l'estrema importanza nella definizione di efficaci e concrete strategie di sviluppo, di identificare territori specifici di riferimento e coinvolgere attori locali attorno alle idee trainanti.

La scelta delle tre zone territoriali: il principio base della definizione delle tre aree territoriali, alta media e bassa valle, è stato approvato nelle conclusioni dal Nuval. Il Nuval ha analizzato e poi sottoposto alla Giunta i pro e i contro delle due alternative: un GAL solo o più GAL, e l'ago della bilancia per le motivazioni dette in precedenza ha fatto propendere per l'ultima soluzione. La deliberazione di Giunta 1361/2008 ha quindi approvato di attivare tre GAL, tali da comprendere indicativamente due ambiti territoriali ciascuno, quindi: GAL alta valle, ambito territoriale 1 e 2, comunità montane Mont Blanc e Grand Paradis; GAL media valle, ambito territoriale 3 e 4, comunità montane Grand Combin e Mont Emilius; GAL bassa valle, ambito territoriale 5 e 6, comunità montane Monte Cervino, Monte Rosa, Walser Alta Valle del Lys e Evançon.

Nell'interpellanza si dice a fronte di una stessa dotazione, ma in realtà la dotazione finanziaria dell'asse 4 del PSR non è simile a quella della passata programmazione, ma è aumentata da 5 a 9 milioni di euro.

Quanto al punto 2, la ripartizione in ambiti territoriali unitamente agli interventi cardine è stata condivisa nell'ambito di alcuni incontri tra Giunta regionale ed Enti locali nel 2007: il 19 ottobre 2007 con il CPEL, il 26 ottobre 2007 con i rappresentanti dell'ambito territoriale 5 e 6, il 9 novembre 2007 con i rappresentanti dell'ambito territoriale 4, il 16 novembre 2007 con i rappresentanti dell'ambito territoriale 2, il 30 ottobre 2007 con i rappresentanti dell'ambito territoriale 1, e infine il 14 dicembre 2007 con i rappresentanti dell'ambito territoriale 3. Il 22 aprile 2008 presso il BIM tale impostazione territoriale è stata discussa e condivisa tra Giunta regionale e CPEL e presentata a tutti gli attori locali del tessuto socioeconomico, durante l'evento di presentazione della nuova programmazione il 14 ottobre 2008.

Per il punto 3, il GAL Valle d'Aosta Leader, costituito il 14 giugno 2002 come società cooperativa a.r.l., si è occupato della realizzazione nella nostra regione del programma di iniziativa comunitaria Leader Plus, promosso per lo sviluppo e il rilancio delle zone rurali. A tal fine il GAL ha selezionato i progetti sostenuti da enti locali e/o privati e ha fornito assistenza tecnica ai beneficiari. Il GAL ha attivato un piano di sviluppo locale PSL, che ha avuto come tema catalizzatore "La famille dans son paysage montagnard"; obiettivo principale è stato quello di fornire un modello di organizzazione sociale che, nella sua articolazione con il territorio e con il patrimonio storico culturale, avesse come elemento centrale l'identità territoriale. Su queste basi il GAL ha selezionato 56 progetti di sviluppo rurale, di cui 5 integrati territoriali che hanno interessato le 5 comunità montane Leader e hanno visto il coinvolgimento di popolazioni, amministratori e operatori locali, i quali in organizzazione sinergica hanno organizzato interventi legati alla specificità dei loro territori. Gli altri progetti denominati tematici orizzontali hanno interessato tre macro aree: qualità e diffusione della micro accoglienza, valorizzazione ecosostenibile del territorio, servizi alle famiglie. Il GAL ha poi curato direttamente l'attuazione dell'asse 2, sostegno alla cooperazione, realizzando due progetti di cooperazione transnazionale e uno di cooperazione fra territori italiani.

In conclusione si può dire che in linea generale il GAL ha raggiunto gli obiettivi prefissati, ha dimostrato capacità di utilizzo delle risorse finanziarie nei tempi stabiliti. Nel complesso sono state evidenziate però anche alcune debolezze, che sono ad esempio un coinvolgimento dei privati, e delle aziende agricole in particolare, inferiore alle aspettative. Non tutti i progetti realizzati hanno dimostrato un chiaro impatto positivo sul comprensorio rurale di riferimento.

Per quel che riguarda la continuità sulle azioni intraprese nell'ambito di questi progetti, evidentemente in questo momento dobbiamo ancora valutare quelli che sono i progetti che avranno una ricaduta nel tempo e quelli che invece purtroppo rimangono nell'ambito delle buone intenzioni.

Président - La parole au vice-président Chatrian.

Chatrian (VdAV-R) - Grazie, Assessore, delle informazioni che ci ha fornito. Avevamo chiesto dei dettagli e lei ci ha fornito dei dettagli. Ci rimane qualche perplessità soprattutto sul metodo di lavoro, su queste suddivisioni che lei ci ha dettagliato, sulla volontà o meno di pianificare una economia di scala nell'organizzare non solo lavori, ma anche il confronto sul territorio. Abbiamo qualche perplessità sul fatto che si rischia di disperdere un po' delle energie in inutili percorsi amministrativi, con scarsa partecipazione degli amministratori locali e reali. Rivedremo questo in futuro.

Per quanto riguarda i GAL, indubbiamente dovranno, questi tre GAL, suddivisi come è stata suddivisa la Valle d'Aosta, assicurare il 50 percento dei privati; attualmente erano i soci del GAL l'Adava, l'Assocredito, l'AREV, l'Associazione agricoltori, la Fondation Grand Paradis, la Fondation Courmayeur, l'associazione Augusta. Sarà per loro forse difficile compartecipare a tre GAL, quando gli interessi e i progetti che sostengono interessano tutta la Valle d'Aosta.

Qualche piccola contraddizione: ho difficoltà a capire come si possa considerare i consorzi di miglioramento fondiario, come enti pubblici, forse proprio perché prima di tutto il consorzio è privato, ma soprattutto sarebbe un'ulteriore limitazione al "reperire privati nel rispetto dell'equilibrio pubblico-privato", come lei giustamente ha citato. Forse anche la messa in liquidazione della società ha comportato la fuoriuscita dal GEIE e il rischio di perdere un po' quello che è stato fatto, pianificato, lavorato e formato, il lavoro di creazione e di sostegno di una rete importante in Europa, ma soprattutto di cooperazione. Lei ci ha parlato di competizione: 73 comuni e mezzo, ci ha detto, perché Aosta non è tutta compresa, quindi quasi tutta la regione; forse viste le nostre piccole dimensioni e dotazioni finanziarie destinate, siamo l'unica regione in Italia ad avere il nostro territorio nella totalità; tutte le altre hanno riconfermato i vecchi GAL, quelli che hanno funzionato e forse sono stati rinforzati. Non so questa concorrenza di cui ci ha parlato se rientra nella partecipazione e nella condivisione della pianificazione del domani. Qualche dubbio ce lo abbiamo. Grazie.