Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 248 del 1° dicembre 2008 - Resoconto

OGGETTO N. 248/XIII - Interpellanza: "Interventi per la realizzazione di piste ciclabili in Valle d'Aosta".

Interpellanza

Atteso che proseguono i lavori per la realizzazione della Pista Ciclabile della Comunità Mont Emilius;

Preso atto che dall'emanazione della legge 366 del 19 ottobre 1998 sono passati 10 anni e dalle prime deliberazioni della Giunta per la realizzazione di un percorso ciclabile lungo la Dora Baltea oltre otto anni;

Attesa l'importanza per il miglioramento dell'offerta turistica e per la cittadinanza tutta dell'opera progettata;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

gli Assessori competenti per sapere:

1) se si intendano non solo attuare tutte le procedure necessarie ad evitare ulteriori ritardi ma già si prospetti un ulteriore ampliamento dei tratti ciclabili in Valle d'Aosta;

2) se tali ritardi abbiano causato un aumento considerevole dei costi preventivati dell'opera;

3) se si intendano progettare opere e servizi atti a valorizzare una migliore fruizione della Pista e una migliore qualità ambientale lungo il percorso.

F.to: Donzel - Carmela Fontana - Rigo

Président - La parole au Conseiller Donzel.

Donzel (PD) - Presidente, colleghi, non è un argomento nuovissimo e non mi riferisco alla opportuna interpellanza che è stata presentata nella scorsa seduta dal gruppo Vallée d'Aoste Vive - Renouveau, che è stata anche accolta dall'Assessore ai lavori pubblici; mi riferisco al fatto che già nel 2002 e poi nel 2004 si parlò della realizzazione di piste ciclabili in Valle d'Aosta in questo Consiglio regionale.

Francamente pensando anche all'attività che ho svolto prima di essere qui come insegnante di storia, sarebbe interessante affidare a degli studenti di storia la ricostruzione dei percorsi che hanno le opere pubbliche, perché attraverso questi percorsi si riscopre la storia politica della regione attraverso le varie giunte. Basti pensare che a sollecitare l'attenzione su questo tema fu nel 1998 una legge nazionale, la n. 366, che prevedeva norme per il finanziamento della mobilità ciclistica. Fu così che nel 2000 la giunta Dino Viérin (era allora Assessore al territorio Vallet e al turismo Lavoyer) approvò la prima deliberazione per il progetto preliminare di una pista ciclabile nella Comunità montana Monte Emilius. Da qui arriviamo al 2001 con l'approvazione del progetto esecutivo e nell'aprile 2002 parte la gara di appalto. Arriviamo al maggio 2002 per la rettifica di questa gara di appalto e finalmente nel maggio 2003 l'aggiudicazione dei lavori alla ditta Edilvu srl. Già nel giugno 2004 viene approvata una prima variante con una proroga e così di nuovo nell'ottobre 2004 altra variante, altra proroga e ci ritroviamo nel novembre 2004, giunta Perrin (questa volta la coppia degli Assessori è Cerise alle opere pubbliche e Caveri al turismo), per il progetto esecutivo del secondo lotto della pista. Poi ancora nell'ottobre 2005 ci sarebbe già una deliberazione per il collaudo del primo lotto, ma nel maggio 2006 la giunta Caveri, Assessori Cerise e Pastoret, delibera ancora una variante e un'ulteriore proroga. Nel novembre 2007 viene approvato il progetto esecutivo del secondo lotto e nel 2008 di un ulteriore lotto.

Nessuno mette in discussione l'importanza della pista ciclabile che si sta realizzando. La nostra interpellanza va piuttosto nell'ordine di idee che, visto i tempi di realizzazione di queste opere che non hanno neanche un chilometraggio eccessivo... e qui non voglio riportare il dibattito fatto in passato. Fu l'Assessore Lavoyer nel 2002 a spiegare molto bene che la nostra regione aveva caratteristiche particolari che non consentivano di costruire facilmente piste ciclabili come in altre realtà e su questo sono dello stesso avviso: abbiamo un piccolo asse centrale, c'è una autostrada, una ferrovia, una statale, cioè di spazio per costruire qui non è che ce ne sia tantissimo, ma è pur vero che è di particolare interesse questo tipo di opera per un certo tipo di turismo, e mi riferisco al turismo familiare. Va distinta la pista ciclabile dalle piste di mountain bike: qui in valle abbiamo delle magnifiche piste, ma chiunque vada in un sito internet vede come siamo sullo stesso piano di Bolzano e Trento come piste per le mountain bike, mentre siamo molto lontani sul piano delle piste ciclabili, che attirano un turismo più familiare, con i bimbi più piccoli, perché è più facile pedalare.

Quindi la nostra sollecitazione è che, visto che ci vogliono tantissimi anni per realizzare queste opere, è bene che ci mettiamo in moto con l'idea di spingere su queste piste ciclabili, per andare a fare quello che hanno fatto gli altri, cioè collegarsi con grandi centri che stanno in pianura, così come le più grandi piste ciclabili che ci sono: la famosa pista ciclabile del Danubio, che parte dalla Germania e costeggiando il Danubio arriva fino a Vienna; così anche a Bolzano, la pista del Sole che riesce a collegarsi con la Pianura padana. L'auspicio è che un giorno anche noi riusciremo a collegarci con il Piemonte e, anche attraverso questo strumento, a favorire un turismo che è in crescita e, viste le difficoltà che ci sono nel settore, tutte le strade vanno percorse per garantirci un turismo di qualità. Inoltre sollecitiamo particolare attenzione - qui è strategica la pista che viene realizzata, perché collega aree che sono già adibite al tempo libero delle persone, allo sport - a che ci siano delle strutture che guardino con attenzione alle piste ciclabili, quindi manutenzione delle bici, noleggio bici: ci sono oggi i bike caffè e i bici grill.

Per concludere un'altra sottolineatura. È importante la manutenzione di queste piste e il mantenimento dell'ambiente intorno ad esse; è importante il fatto che la Comunità Monte Emilius già aveva utilizzato lavoratori socialmente utili per svolgere questa attività; è importante anche da questo punto di vista realizzare delle opere e poi mantenere alle stesse una qualità per consentire agli utenti di fruirne.

Président - La parole à l'Assesseur au tourisme, aux sports, au commerce et aux transports, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Grazie, Presidente. Prima di cercare di dare una risposta all'interpellanza, vorrei condividere con il collega un forte interesse sull'offerta che la nostra regione può fare su questo segmento di mercato che è particolarmente interessante soprattutto per il 2009, perché abbiamo anche delle circostanze felici: oltre a una serie di attività agonistiche che vengono proposte dalle associazioni locali, che sono molto interessanti (l'iniziativa di gran fondo piuttosto che il tour della Val d'Aosta, piuttosto che le gare di mountain bike), abbiamo la fortuna di avere il passaggio del Tour de France. Cercheremo di fare di tutto per intercettare questo aspetto, perché è vero che il settore agonistico ha una sua realtà, ma è anche un motore, è un interesse, e rispetto a questo già le comunità che saranno coinvolte, quali la comunità del Gran San Bernardo piuttosto che quella del Piccolo San Bernardo, piuttosto che il centro valle, si stanno organizzando, e la Regione cerca di fare il suo mestiere di coordinamento. Anche rispondendo qualche tempo fa a una richiesta del collega Cerise, avevamo fatto dei ragionamenti sul treno, sulla possibilità di dare un sostegno, quindi confermo questo interesse.

Per quanto attiene alla risposta, è una risposta che abbiamo fatto a quattro mani, nel senso che, come sapete, una serie di attività e gli appalti sono gestiti dall'Assessorato alle opere pubbliche, quindi ringrazio l'Assessore Viérin e le sue strutture per aver fornito i chiarimenti e con una logica di sintesi cerco di dare le risposte.

I tre lotti finora realizzati o in corso di realizzazione provengono da un progetto preliminare commissionato dalla Comunità montana Monte Emilius a firma dell'arch. Andrea Marchisio e dal perito forestale Duilio Gal, entrambi di Aosta, datato e approvato dalla stessa nel 2000 e che prevedeva un costo di 5 milioni di euro a base d'asta per lavori. Per ognuno dei tre lotti approvati c'è stata una procedura di esecuzione che prevedeva una serie di fasi: l'approvazione del progetto definitivo da parte dei Comuni interessati, perché è impensabile far calare dall'alto, ma bisogna cercare di coinvolgere i comuni; l'avvio delle relative pratiche di esproprio, l'approvazione del progetto definitivo da parte della Comunità montana proprietaria dell'opera; conferimento sempre da parte della Comunità dell'incarico di progettazione esecutiva ai professionisti individuati; approvazione del progetto esecutivo da parte dell'ente proprietario; consegna del progetto agli Assessorati regionali competenti per l'approvazione del medesimo da parte della Giunta regionale; settima fase, avvio dell'appalto; ottava fase, aggiudicazione dei lavori; la nona, esecuzione dell'opera. Questo per dire la complessità del percorso, che insistendo su più comuni, anche l'attività amministrativa degli espropri era molto articolata.

I tempi tecnici necessari a tali operazioni per ognuno dei tre lotti sono indicativamente di dieci mesi per le prime otto fasi e circa 500 giorni per la nona, escluse le eventuali sospensioni per cause di forza maggiore, come le sospensioni per cause meteorologiche. Questi tempi sono stati ampiamente rispettati per il lotto Nus-Fénis, nonostante l'esecuzione su richiesta del comune di Fénis di una variante al tracciato, e vedo che l'ex sindaco annuisce. Per il lotto Sarre-Aosta-Charvensod-Pont-Suaz c'è stato uno slittamento temporale di circa nove mesi, conseguente a: una richiesta di variante da parte del Comune di Charvensod per tutelare un ponte di età romana, nonché l'attività commerciale della ditta Nuova Mafer, che ha comportato la riprogettazione logistico strutturale del tratto interessato e l'acquisizione delle relative autorizzazioni; una richiesta del Comune di Aosta di sospensione dell'esecuzione dei lavori nei tratti cimitero e campo da rugby, sede di cantieri comunali, al fine di coordinare le relative attività esecutive. Per il lotto Charvensod-Pollein-Brissogne l'andamento attuale dei lavori presenta un avanzamento superiore alle previsioni contrattuali.

In merito alle prospettive di un ulteriore ampliamento dei tratti ciclabili in Valle d'Aosta, l'Assessorato ha avviato le seguenti ulteriori attività. C'è una deliberazione di giunta del 25 gennaio 2008 in cui è stata classificata ai sensi della legge regionale 16/07 tra le opere di interesse regionale la pista ciclabile della Valdigne, che interessa i comuni di La Salle, Morgex, Pré-Saint-Didier e Courmayeur. La Comunità montana Valdigne sta predisponendo la progettazione preliminare, che sarà sottoposta a breve all'esame del VIA, e quindi consegnata all'Amministrazione regionale; successivamente sarà stipulato un atto di intesa con l'ente proponente e la Regione affiderà le successive fasi progettuali per l'esecuzione dei lavori (il tratto alto).

È stato affidato con una delibera di Giunta del 1° febbraio 2008 l'incarico per uno studio di fattibilità relativo al completamento dei percorsi ciclabili nel fondovalle della regione, fra i comuni di Courmayeur e Pont-Saint-Martin, finalizzato alla realizzazione di un percorso ciclabile unico che attraversi l'intera regione e che analizzi l'attuale domanda di mobilità ciclistica e in parallelo l'offerta esistente. Lo studio è stato di recente presentato ed è all'esame degli uffici.

Sulla seconda domanda, "se tali ritardi abbiano causato un aumento considerevole dei costi preventivati dell'opera", il totale delle spese per la realizzazione dei diversi lotti in cui è stato suddiviso il progetto complessivo risulta essere inferiore a quanto previsto nella progettazione preliminare. I relativi importi, comprensivi delle varianti progettuali apportate, non hanno subito aumenti per effetto dei ritardi registrati nella fase di approvazione del progetto esecutivo, della gara di appalto e della esecuzione dei lavori di competenza dell'Amministrazione regionale. Più nel dettaglio, i relativi importi sono i seguenti: il lotto Nus-Fénis è stato portato a termine con un costo di 680.000 euro, oltre 70.000 euro per una perizia; il lotto Sarre-Aosta-Charvensod-Pont-Suaz ha avuto un costo complessivo di 810.000 euro, oltre 100.000 euro per perizia; il terzo in corso d'opera non dovrebbe discostarsi oltre il 5 percento dalla previsione di 1.915.000 euro; il quarto e conclusivo lotto Saint-Marcel in corso di approvazione sarà appaltato entro la primavera 2009, per un importo a base d'asta di 710.000 euro.

Per la terza domanda, "se si intendano progettare opere e servizi atti a valorizzare una migliore fruizione della Pista e una migliore qualità ambientale lungo il percorso", lo studio sopraccitato recentemente concluso e all'esame degli uffici individua anche le opere, le infrastrutture e le attrezzature necessarie a soddisfare la domanda di sosta dei praticanti e rendere più piacevole l'utilizzo dei percorsi ciclabili. Alla luce delle indicazioni fornite da detto studio, potranno essere valutati gli ulteriori interventi da ritenersi a tal fine necessari, cioè lo studio complessivo del percorso. Collega Donzel, su questo tema c'è la convergenza, stiamo cercando di lavorare per ottenere gli obiettivi che abbiamo descritto.

Président - La parole au Conseiller Donzel.

Donzel (PD) - Ringrazio l'Assessore per aver completato la mia parziale ricostruzione. È evidente che serve - e credo che su questo ci sia convergenza - un'accelerazione, nel senso che queste piste ciclabili non possono essere degli anellini che teniamo dentro la Valle d'Aosta separati, ma che ci sia questo sbocco sul fondovalle, perché questa possibilità di collegamento è quello che darà un senso forte al concetto di pista ciclabile, e naturalmente continuando a valorizzare le nostre piste di moutain bike che sono di eccellenza.