Oggetto del Consiglio n. 223 del 26 novembre 2008 - Resoconto
OGGETTO N. 223/XIII - Interpellanza: "Interventi per salvaguardare il ruolo della piccola e media impresa nel settore dell'edilizia".
Interpellanza
Atteso che anche il settore dell'edilizia in Valle d'Aosta risente della crisi economica-finanziaria e che il calo occupazionale e produttivo che si prospetta non è legato al fisiologico trend stagionale;
Constatato che il tessuto produttivo regionale in questo settore, caratterizzato da piccole (microimprese) e medie imprese, nonostante la fecondità con cui si manifesta l'iniziativa privata registra una mortalità delle stesse altissima e in crescita negli ultimi anni;
Visto il ruolo preponderante dell'Amministrazione regionale e pubblica nel settore;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
l'Amministrazione regionale per sapere:
1) quali provvedimenti straordinari si intende prendere per salvaguardare il ruolo della piccola e media impresa nel settore dell'edilizia;
2) se nell'aggiudicazione degli appalti pubblici, nel rispetto della normativa vigente e del principio della libera concorrenza, si intendano proporre alcuni correttivi che tengano conto della realtà produttiva territoriale;
3) se si intenda fornire garanzie creditizie agli istituti di credito sulla base dei dati messi a disposizione delle rappresentanze del settore al fine di abbassare il costo del denaro.
F.to: Donzel
Président - La parole au Conseiller Donzel.
Donzel (PD) - Egregio Presidente, cari colleghi, il tema non è nuovo, quello della crisi economico finanziaria è un tema su cui siamo tornati più volte. Ci siamo occupati di agricoltura, ci siamo occupati di industria, di turismo, con parecchie interpellanze e interrogazioni, mi sembrava opportuno richiamare l'attenzione sull'edilizia per alcune segnalazioni che si stanno facendo sempre più forti anche in questo settore, anche rispetto al fatto che il calo occupazionale e produttivo che si registra non è di tipo fisiologico, sappiamo che in alcuni cantieri quando scende la temperatura come in questi giorni, cosa molto positiva per il turismo, alle volte i lavori vengono sospesi e che nel periodo invernale molte attività si fermano.
Questa situazione però non è una situazione così fisiologica. La perdita di lavoro che si prospetta e le difficoltà di ripresa anche per l'anno prossimo sono tali da indurci a dire: focalizziamo, stiamo attenti a quello che sta succedendo, perché in un momento di crisi economico finanziaria questa macchina si potrebbe rallentare a tal punto da creare una situazione delicata anche in questo settore.
Primo punto della nostra interpellanza: quali provvedimenti straordinari si intende prendere per salvaguardare il ruolo della piccola e media impresa nel settore dell'edilizia.
Perché straordinari? Perché riteniamo, e poi avremo modo di parlare in dettaglio di queste questioni rispetto al bilancio regionale, che gli interventi su questo settore da parte dell'Amministrazione regionale sono degli interventi di sostanza, ci sono certo dei fondi messi a disposizione di questo settore, ma quello che stiamo dicendo è che quello che sta avvenendo non è la normale routine quindi, come tutti gli anni, abbiamo messo delle risorse in questo settore. Qui bisogna fare qualcosa che non è quello che abbiamo fatto tutti gli anni, bisogna fare qualcosa di particolare, guardando con attenzione alla piccola e media impresa.
Perché la piccola e media impresa? Perché la realtà della Valle d'Aosta è tale che il novanta per cento delle imprese sono piccole e medie, quindi è lì che bisogna focalizzare l'attenzione. E la cosa che mi ha sorpreso, cercando di capire questo mondo, è che è un mondo vivace anche dal punto di vista imprenditoriale, tantissime nuove imprese nascono nel settore edilizio.
Certo qualcuno dice che si tratta di un artigiano, uno con un dipendente, una realtà molto piccola, ma c'è voglia di dare impresa in questo settore, c'è qualcuno che si muove. Qual è il rischio che corriamo? È che dopo uno o due anni questa impresa muoia, cioè in questo settore la mortalità è altissima, quindi c'è voglia di fare impresa ma poi non ci sono le condizioni né le capacità. E qui vengo all'audizione che c'è stata ieri in IV commissione, io non ero presente ma ho potuto avere informazioni rispetto all'audizione che le imprese hanno fatto, una audizione molto positiva, rispetto al fatto che certamente qui le imprese vedono con favore e dicono: vanno bene i contributi a fondo perduto del trenta per cento e che si alzi al quaranta per cento la soglia di questi contributi per i giovani imprenditori, però bisogna fare un ragionamento sulla qualità della imprenditoria che andiamo a sostenere. Infatti se diamo questi fondi a fondo perduto e poi l'impresa chiude dopo un anno, è come se li avessimo gettati nel cestino.
Quindi bisogna andare a verificare, a cercare di aiutare queste imprese a realizzare dei propri business plan, cioè delle strategie di programma, anche attraverso corsi di formazione imprenditoriale in cui gli imprenditori locali dicono: noi non abbiamo le energie per fare questo tipo di azione, chiediamo all'amministrazione che questa azione venga fatta.
Secondo punto, molto più delicato, che riguarda la questione delicatissima degli appalti. Sappiamo che su questo tema bisogna muoversi con molta cautela, quindi da parte nostra è una sollecitazione a una riflessione. Noi abbiamo immaginato un mondo in cui dobbiamo cercare, stimolati in questo senso anche da norme che ci arrivano dal livello nazionale, di fare in modo che le imprese diventino sempre più grandi, più forti e più numerose e non abbiamo mai ragionato invece che ci sono delle realtà come la nostra dove magari le imprese non avranno mai la possibilità di fare quel percorso e bisogna immaginare regole che funzionino per queste imprese.
Allora, con le regole attuali presentare una domanda per ottenere un appalto, cioè partecipare a una gara, costa a una piccola impresa da 1.000 a 1.500 euro, se ne presentano otto, dieci al mese, immaginate i costi solo per partecipare alle gare. Se non si ottiene nulla come può una piccola impresa reggere un sistema di questo tipo? È impossibile.
Quindi è evidente che queste imprese poi chiudano, si arrendano e qui andiamo a frustrare una voglia di imprenditoria, quella che cerchiamo disperatamente in Valle e che non riusciamo a realizzare. In questo senso sappiamo che un provvedimento come questo non può essere fatto domani, su questo tema siamo consapevoli, però chiediamo un impegno, una volontà di andare in una certa direzione coinvolgendo il settore.
Infine la questione delle garanzie creditizie. Questo è un elemento su cui si sta lavorando, mi rendo conto che in questi giorni proprio su questo tema ci si muove anche a livello nazionale, data l'importanza di rilanciare il ruolo dei Confidi e quindi di fare molta attenzione al problema delle risorse economiche. È un momento estremamente difficile e non è che un singolo Assessorato possa intervenire e risolvere tutti questi problemi, però il piccolo imprenditore si trova nella situazione che di fronte a una serie di lavori, soprattutto dei soggetti privati che non pagano la realizzazione delle opere, di fronte alla necessità di investire risorse per partecipare a gare di appalto eccetera, è in condizione di difficoltà creditizia, non ha possibilità di continuare la sua attività.
È per questo che sollecitiamo, non l'ordinaria amministrazione, che sappiamo essere qui in Valle una ordinaria amministrazione che mette a disposizione risorse importanti, ma quel qualcosa in più, quello scatto che ci permette in questa situazione difficile di dare, oltre a quello che c'è normalmente, un segnale in questa direzione. E soprattutto rispetto a un secondo punto, questo sì di grande prospettiva, dobbiamo immaginare non un sistema in cui diciamo agli imprenditori non devi più essere piccolo, devi diventare grande sennò in questo sistema non vivi, ma immaginare di creare un sistema Valle d'Aosta in cui anche chi è piccolo abbia un suo spazio produttivo.
Président - La parole à l'Assesseur aux ouvrages publics, à la protection des sols et au logement public, Viérin Marco.
Viérin M. (SA-UdC-VdA) - Grazie, Presidente. Intanto si condividono in maniera molto trasparente le considerazioni, le preoccupazioni del collega, infatti anche la Giunta a partire dal Presidente le ha già esternate anche per questo settore, perché la situazione è più generale e tocca anche il settore edile.
Rispondendo più precisamente alle domande poste, unirei il punto 1) e il punto 2) perché fanno parte di un unico ragionamento, è necessario ricordare che la qualificazione dei concorrenti ammessi alle gare pubbliche dei lavori, forniture e servizi, rientra nella materia della concorrenza, sulla quale vige la competenza esclusiva dello Stato. Così si è pronunciata a più riprese dal 2003 al 2007 la Corte costituzionale. In altri termini non è possibile richiedere ai concorrenti i requisiti di ammissione alle gare diversi da quelli stabiliti dalla normativa nazionale.
Un breve excursus del passato: nel 2005 con legge regionale n. 19, recante revisione della legge regionale n. 12/1996 in materia di lavori pubblici, era stato inserito un criterio di territorialità, come richiesto dal collega, che attribuiva una qualche priorità alle imprese aventi iscrizione presso la Cassa edile della Valle d'Aosta. La previsione normativa di cui sopra è stata immediatamente impugnata dal Governo davanti alla Corte costituzionale e non ha mai potuto trovare applicazione. La stessa Suprema Corte già nel 2001 aveva dichiarato incostituzionali due commi dell'articolo 23 della legge regionale n. 12/1996 svuotando il significato, almeno in parte, dell'Albo di preselezione delle imprese che a sua volta tendeva a selezionare le imprese sulla base della localizzazione stabile sul territorio regionale. Questo è bene ricordarselo per lavorare per un prossimo futuro.
Quindi passiamo alla situazione. Bisogna ricordare che per gli interventi da effettuare in economia per importi di lavori fino a trecentomila euro, soglia stabilita dall'attuale normativa regionale, l'Amministrazione regionale ha discrezionalità sulla scelta dei soggetti da invitare e quindi di poter dare maggiore opportunità e attenzione alle imprese con l'organizzazione stabile sul territorio è quanto chiesto dagli interpellanti.
Si vuole qui richiamare un dato emerso dal recente convegno promosso da CNA, a cui il Consigliere Donzel ha presenziato unitamente al sottoscritto, e cioè oltre il settanta per cento delle gare affidate con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, cui le stazioni appaltanti regionali hanno fatto frequente ricorso da più di un anno, quindi non solo con questa Giunta ma anche con la precedente, è andato a ditte che hanno sede legale nel raggio di 40 km rispetto alla sede della stazione appaltante. Questo è già un dato molto significativo di questo ultimo anno e mezzo.
Pur a fronte di un quadro normativo nazionale invasivo di ogni competenza, all'interno del quale appare difficile azionare provvedimenti di salvaguardia del settore, l'Amministrazione coerentemente con il programma di legislatura, perché nel programma di legislatura di questa maggioranza è presente questo passaggio, intende aprire un tavolo con tutti gli operatori del settore per individuare provvedimenti territorialmente efficaci a sostegno del comparto della edilizia in questo momento di grave crisi economica e finanziaria.
Ringrazio anche il collega sul fatto che, mettendolo fra parentesi, ha dichiarato che non sono cose che si possono affrontare in uno o due mesi, ma sono argomenti sui quali aprire un tavolo di confronto, fare un ragionamento con tutti gli interessati e cercare di trovare alcune soluzioni che diano risposte efficaci, magari piccole risposte ma efficaci, altrimenti non ha nessun senso andare a intervenire sulla normativa. Si lavorerà in questo senso come prevede anche il programma di maggioranza.
Sul punto 3), insieme al collega Lavoyer si è esaminata la situazione e, al fine di individuare soluzioni più efficaci per fronteggiare l'attuale momento di crisi, l'Amministrazione regionale sta effettuando una analisi della situazione settore per settore, che distingua difficoltà strutturali ed economiche, acquisendo pertanto, attraverso un monitoraggio attento, una serie di dati che consentano la individuazione delle possibili procedure di azione. L'Amministrazione regionale è convinta della necessità di avere un quadro più preciso della realtà economica locale sia con riferimento al tessuto produttivo locale, sia nei confronti delle famiglie, pertanto ha istituito con apposita deliberazione di Giunta un Comitato tecnico propositivo delle iniziative regionali finalizzate al contrasto degli effetti sull'economia locale, il cui obiettivo è quello di predisporre un ventaglio di iniziative regionali possibili, da sottoporre all'esame del Consiglio regionale. Si intende quindi agire anche straordinariamente, come sollecitato dal collega, ma concretamente sulla base di un quadro più preciso delle difficoltà delle imprese e delle famiglie, al fine di individuare e concentrare le risorse, che non sono infinite e le azioni nei rispettivi settori maggiormente colpiti.
Président - La parole au Conseiller Donzel.
Donzel (PD) - Ringrazio l'Assessore. Nella prima parte della risposta prendo atto con molto favore che si sia vista la serietà del problema sollevato e che ci sia stata anche da parte dell'Assessore alle finanze una attenzione rispetto alle questioni che sono state poste, che sono questioni della massima importanza.
È chiaro che quelle questioni, ci rendevamo benissimo conto nel momento in cui le ponevamo, richiedono anche per la complessità del rispetto delle norme nazionali, una analisi di più lungo periodo. Mi riservo, magari successivamente, la prossima settimana in sede di discussione di bilancio, di tornare con una piccola puntualizzazione sul concetto di straordinarietà; mi fa piacere che questo concetto sia passato sulla questione dei finanziamenti e quindi vi ringrazio per questo. Tornerò magari in sede di bilancio a segnalare quella che è l'importanza di dare un segnale in questo momento leggermente diverso alla prassi ordinaria in tutti i settori, in modo che ci sia percezione che c'è qualcosa di diverso. È una cosa che si sta muovendo nel mondo, ci sono forti pressioni sull'Europa perché apra e permetta agli stati di aprire i cordini della borsa, ci si muove anche a livello nazionale, quindi c'è grandissima attenzione anche sul livello nazionale, è chiaro che auspichiamo che questi segnali precisi di un indirizzo di sostegno particolare arrivino anche in Valle d'Aosta.