Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 208 del 13 novembre 2008 - Resoconto

OGGETTO N. 208/XIII - Approvazione di mozione: "Programmazione di un piano di intervento per la rimozione dagli edifici di materiali in fibra di amianto".

Mozione

Preso atto che l'incendio sviluppatosi recentemente in un fabbricato rurale di Pollein con copertura in eternit, come i procedimenti giudiziari a carico dei vertici aziendali degli stabilimenti italiani dell'Eternit, ha richiamato l'attenzione sulla potenziale nocività dell'amianto in determinate condizioni;

Constatato che sul territorio regionale esistono tutt'ora numerosi edifici industriali, artigianali, agricoli e di civile abitazione con copertura e manufatti in fibra d'amianto, anche in zone particolarmente antropizzate;

Considerato che l'iniziativa da parte dei proprietari di tali edifici per sostituire tali materiali è oggettivamente condizionata dall'elevato costo che comporta la rimozione, il trasporto e lo smaltimento, che per i rischi connessi devono essere affidati a ditte specializzate e preposte alla manipolazione e trattamento di materie nocive e pericolose;

Verificato che nei piani comunali di protezione civile il rischio d'amianto è genericamente assimilato ai rischi chimici e batteriologici pur avendo una potenziale prevalenza, probabilmente perché i suoi effetti nocivi non sono sufficientemente conosciuti e di immediata percezione;

Visti i numerosi riferimenti normativi in materia sia nazionale che regionale e in particolare la deliberazione di Giunta n. 3430 del 17 novembre 2006 che affidava l'incarico all'ARPA Valle d'Aosta per la realizzazione delle mappature dell'amianto ai sensi del decreto ministeriale 18 marzo 2003 n. 101 e la deliberazione di Giunta n. 3663 del 14 dicembre 2007 che ne prorogava i termini;

Ritenuta utile ma insufficiente la mappatura generica dei siti, come pure è insufficiente l'informazione e la sensibilizzazione sull'argomento;

Considerato che la tutela della salute pubblica e dell'ambiente rientra nei compiti prioritari della pubblica amministrazione;

Il Consiglio regionale

Impegna

la Giunta regionale a:

promuovere una campagna d'informazione e sensibilizzazione sui potenziali rischi e sull'utilità di una corretta prevenzione;

integrare la mappatura dei siti con l'individuazione dei singoli edifici con copertura e manufatti in fibra d'amianto in cartografia dei piani comunali di protezione civile onde poter intervenire in caso d'incendio, di crolli o altri eventi con gli accorgimenti appropriati;

programmare un piano d'intervento per la sostituzione degli elementi costruttivi in fibra d'amianto dando priorità a quelle strutture che per la loro vetustà presentano evidenti sfaldature con conseguente maggior rischio di dispersione di fibre nell'ambiente circostante;

incentivare tale piano d'intervento prevedendo delle agevolazioni di carattere finanziario;

Impegna altresì

il Presidente della Giunta regionale, d'intesa con i Parlamentari valdostani, ad intervenire a livello nazionale nelle rispettive sfere di competenza per sollecitare il Governo a promuovere degli incentivi di carattere fiscale che possano favorire gli interventi sopraccitati.

F.to: Cerise Giuseppe - Bertin - Chatrian - Louvin - Morelli Patrizia - Fontana Carmela - Donzel - Rigo

Presidente - La parola al Consigliere Cerise Giuseppe.

Cerise G. (VdAV-R) - Grazie, Presidente. Questa mozione scaturisce da una riflessione che ci siamo posti in seguito ad alcuni episodi degli ultimi tempi, che hanno messo ancora una volta in evidenza il potenziale rischio dell'amianto. Un caso credo che conosciamo tutti è quello dell'incendio sviluppatosi a un fabbricato rurale di Pollein, con copertura in Eternit, dove si è dovuti intervenire a delimitare la zona, per evitare possibili contaminazioni di fibre di amianto che si volatilizzano in questi casi. E poi subito nei giorni successivi gli organi di informazione ci hanno portati a conoscenza del procedimento giudiziario a carico dei vertici della Eternit, procedimento nel quale si ipotizza il reato di disastro colposo, in quanto la contaminazione in quell'ambiente avrebbe causato la morte di 2.056 persone e la malattia di altre 830, 267 delle quali non erano neppure mai entrate in fabbrica, ma perché nella zona parecchi fabbricati avevano la copertura in Eternit per il basso costo all'epoca di quel materiale rispetto ad altri, oppure in famiglia le mogli che lavavano le tute dei mariti erano soggette a queste contaminazioni. Come pure la situazione degli stabilimenti della Barilla in Basilicata, dove sotto le coperture in Eternit, al di là dei lavoratori, si producono 65.000 tonnellate di fette biscottate, pasticceria in genere che finiscono sulla tavola di ignari consumatori.

Non vogliamo con questa premessa assolutamente drammatizzare e dire che questa rispecchia anche la situazione locale, assolutamente, ma vogliamo solo tenere alta l'attenzione affinché il rischio non si trasformi da potenziale in reale. Dobbiamo dunque serenamente prendere atto che anche nella nostra Regione esistono ancora numerosi edifici industriali, artigianali, agricoli e di civile abitazione con copertura in Eternit e manufatti in fibra di amianto in genere, anche in zone particolarmente antropizzate. Come credo che dobbiamo prendere atto che la volontà dei proprietari di tali edifici di sostituire gli elementi di fibra di amianto è fortemente condizionata dall'elevato costo dell'intervento, costo che è aggravato anche dal fatto che la rimozione, il trasporto, lo smaltimento per il rischio elevato che comporta questo materiale, deve essere necessariamente affidato a ditte specializzate e preposte alla manipolazione e al trattamento di materie nocive e pericolose.

La Giunta regionale aveva con propria deliberazione a novembre 2006 affidato all'ARPA la mappatura dei siti a rischio, in applicazione del decreto ministeriale in materia, e successivamente nel dicembre 2007 ne prorogava i termini al 31 dicembre 2008. La mappatura dei siti è sicuramente un primo passo utile, ma che riteniamo insufficiente come pure è insufficiente l'informazione e la sensibilizzazione sull'argomento. Crediamo che il rischio dell'amianto non sia sufficientemente conosciuto e valutato anche perché gli effetti che produce non sono di immediata percezione. Basta pensare che anche nei piani di protezione civile comunali il rischio di amianto è genericamente assimilato ai rischi chimici, batteriologici ed altri, pur avendo indiscutibilmente una potenziale prevalenza per la sua diffusione sul territorio e, come dicevo prima, nella nostra Regione forse in maniera più marginale, ma c'è una forte presenza di questo materiale.

È chiaro che lo scoppio di una bombola di gas che devasta un'abitazione a volte creando anche delle vittime purtroppo, ha un effetto più impattante e immediato che centinaia di persone che giornalmente respirano quantità più o meno significative di fibra di amianto, i cui effetti nocivi purtroppo si percepiranno solo in un futuro più o meno lontano, comunque sempre troppo tardi. Ecco dunque l'imperativa necessità di prevenire con normative e provvedimenti adeguati a questa situazione.

Alcune Regioni avevano legiferato in materia, sono le Regioni Lombardia, Piemonte, Friuli e la Sardegna che al di là di aver legiferato in materia, ha anche disposto delle importanti risorse finanziarie, un piano pluriennale di 55 milioni di euro.

Noi intendiamo portare all'attenzione del Consiglio questa problematica in senso costruttivo, non diciamo che nulla è stato fatto o che si poteva o si doveva fare, assolutamente. Prendiamo atto che timide iniziative sono state attivate, crediamo che si possa fare di più anche per favorire e indirizzare i privati a sostituire questi maledetti materiali. La Regione Sardegna, dicevo, ha predisposto un piano pluriennale che al suo termine avrà un investimento di 55 milioni di euro, con degli interventi annuali dell'ordine di 8 milioni di euro, di cui il 60% per iniziative di carattere pubblico e il 40% del finanziamento totale destinato a cittadini che effettuano interventi di bonifica da amianto nelle abitazioni private e sarà trasferito alle province, ma non è il caso nostro. Questo non lo avevo citato, perché è una documentazione che ho acquisito successivamente.

Sentiamo nella nostra Valle e anche fuori con giustificato orgoglio indicare la Valle d'Aosta come esempio di eccellenza nel contesto della sanità. Chiediamo di fare uno sforzo per diventarlo anche nelle politiche ambientali, in particolare in quelle iniziative che hanno lo scopo di prevenire i rischi per la salute dei cittadini. Proponiamo dunque di impegnare la Giunta a promuovere una campagna di informazione e sensibilizzazione sui potenziali rischi e sulla utilità di una corretta prevenzione, di integrare la mappatura dei siti con l'individuazione dei singoli edifici con copertura e manufatti in fibra d'amianto in cartografia dei piani comunali di protezione civile onde poter intervenire in caso d'incendio, di crolli o altri eventi con gli accorgimenti appropriati al caso e al rischio che questo materiale rappresenta, di programmare un piano d'intervento per la sostituzione degli elementi costruttivi in fibra d'amianto dando priorità a quelle strutture che per la loro vetustà presentano evidenti sfaldature con conseguente maggior rischio di dispersione di fibre nell'ambiente circostante, perché nell'invecchiamento l'amianto ha la tendenza, anche per l'azione degli agenti atmosferici. a sfaldarsi, per cui è molto più facile questa dispersione. Infine considerato che il problema non è unicamente della nostra realtà dove è contenuto per fortuna, ma come citato nella premessa in alcune realtà è drammatico e coinvolge tutte le Regioni, di impegnare il Presidente della Giunta regionale, d'intesa con i Parlamentari valdostani, ad intervenire a livello nazionale nelle rispettive sfere di competenza per sollecitare il Governo a promuovere degli incentivi di carattere fiscale che possano favorire gli interventi sopraccitati.

È un problema generale, forse è più drammatico in altre realtà, credo che il Presidente non abbia alcuna difficoltà all'interno della conferenza Stato-Regioni di sollecitare i colleghi, per avere una massa critica significativa.

Presidente - Dichiaro aperta la discussone generale.

La parola al Consigliere Empereur.

Empereur (UV) - Grazie, Presidente. Condividiamo l'importanza dell'argomento inserito nella mozione testè illustrata dal collega Cerise. Come maggioranza avremmo alcune proposte di modifica al testo presentato, sono delle proposte abbastanza articolate, per questa ragione chiediamo una breve sospensione dei lavori per promuovere un confronto e per immaginare una condivisione; penso dieci minuti siano sufficienti.

Presidente - Il Consiglio è sospeso per dieci minuti.

Si dà atto che i lavori sono sospesi dalle ore 19,08 alle ore 19,48.

Presidente - Riprendiamo i lavori dopo la sospensione. È stato trovato l'accordo, c'è un nuovo testo.

La parola al Consigliere Cerise Giuseppe.

Cerise G. (VdAV-R) - Grazie, Presidente. Praticamente le premesse rimangono invariate, invece per la parte degli impegni vi leggo la nuova formulazione.

Il primo punto rimane invariato: "a promuovere una campagna d'informazione e sensibilizzazione sui potenziali rischi e sull'utilità di una corretta prevenzione".

Il punto 2 è stato riformulato accorpando anche una parte dei punti 3 e 4 che sono stati soppressi, e recita: "a fornire, in attesa della definizione dell'accordo di programma con i Ministeri dell'Ambiente della Salute - ai sensi dell'articolo 4, comma 5 del decreto 101/2003 - consulenza e supporto ai comuni per prevedere nei piani comunali di protezione civile adeguate e corrette procedure di intervento in caso di incendi, crolli o altri eventi in collaborazione con gli enti competenti (USL, ARPA, Vigili del fuoco) e conseguentemente a programmare un adeguato piano di intervento e di bonifica".

L'impegno che era di impegnare il Presidente della Regione, d'intesa con i Parlamentari, rimane invariato, è stato inserito un altro impegno che dice: "impegna l'Assessore regionale al territorio e ambiente a relazionare semestralmente alle Commissioni consiliari competenti".

Presidente - Pongo in votazione la mozione nel nuovo testo che recita:

Mozione

Preso atto che l'incendio sviluppatosi recentemente in un fabbricato rurale di Pollein con copertura in eternit, come i procedimenti giudiziari a carico dei vertici aziendali degli stabilimenti italiani dell'Eternit, ha richiamato l'attenzione sulla potenziale nocività dell'amianto in determinate condizioni;

Constatato che sul territorio regionale esistono tutt'ora numerosi edifici industriali, artigianali, agricoli e di civile abitazione con copertura e manufatti in fibra d'amianto, anche in zone particolarmente antropizzate;

Considerato che l'iniziativa da parte dei proprietari di tali edifici per sostituire tali materiali è oggettivamente condizionata dall'elevato costo che comporta la rimozione, il trasporto e lo smaltimento, che per i rischi connessi devono essere affidati a ditte specializzate e preposte alla manipolazione e trattamento di materie nocive e pericolose;

Verificato che nei piani comunali di protezione civile il rischio d'amianto è genericamente assimilato ai rischi chimici e batteriologici pur avendo una potenziale prevalenza, probabilmente perché i suoi effetti nocivi non sono sufficientemente conosciuti e di immediata percezione;

Visti i numerosi riferimenti normativi in materia sia nazionale che regionale e in particolare la deliberazione di Giunta n. 3430 del 17 novembre 2006 che affidava l'incarico all'ARPA Valle d'Aosta per la realizzazione delle mappature dell'amianto ai sensi del decreto ministeriale 18 marzo 2003 n. 101 e la deliberazione di Giunta n. 3663 del 14 dicembre 2007 che ne prorogava i termini;

Ritenuta utile ma insufficiente la mappatura generica dei siti, come pure è insufficiente l'informazione e la sensibilizzazione sull'argomento;

Considerato che la tutela della salute pubblica e dell'ambiente rientra nei compiti prioritari della pubblica amministrazione;

Il Consiglio regionale

Impegna

la Giunta regionale:

1) a promuovere una campagna d'informazione e sensibilizzazione sui potenziali rischi e sull'utilità di una corretta prevenzione;

2) a fornire, in attesa della definizione dell'accordo di programma con i Ministeri dell'Ambiente della Salute - ai sensi dell'articolo 4, comma 5 del decreto 101/2003 - consulenza e supporto ai Comuni per prevedere nei piani comunali di protezione civile adeguate e corrette procedure di intervento in caso di incendi, crolli o altri eventi in collaborazione con gli enti competenti (U.S.L., ARPA, Vigili del fuoco) e conseguentemente a programmare un adeguato piano di intervento e di bonifica;

Impegna

l'Assessore regionale al Territorio e Ambiente a relazionare semestralmente alle Commissioni consiliari competenti;

Impegna altresì

il Presidente della Giunta regionale, d'intesa con i Parlamentari valdostani, ad intervenire a livello nazionale nelle rispettive sfere di competenza per sollecitare il Governo a promuovere degli incentivi di carattere fiscale che possano favorire gli interventi sopraccitati.

F.to: Cerise Giuseppe - Empéreur - Donzel - Comé - Lattanzi - Lavoyer

Consiglieri presenti, votanti e favorevoli: 32

Il Consiglio approva all'unanimità.