Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 161 del 23 ottobre 2008 - Resoconto

OGGETTO N. 161/XIII - Approvazione, ai sensi dell'articolo 2, comma 3, della L.R. n. 3/1992, di modificazioni conclusive al Piano decennale di interventi per la riqualificazione di Aosta.

Il Consiglio

Vista la legge regionale 2 marzo 1992, n. 3, concernente "Interventi per la riqualificazione di Aosta quale moderno capoluogo regionale" che dispone l'erogazione di finanziamenti regionali al comune di Aosta per la progettazione e realizzazione di interventi diretti a qualificare servizi e infrastrutture della città;

Vista la propria deliberazione in data 24 ottobre 1996, oggetto n. 2206/X, concernente l'approvazione del "Piano decennale di interventi per la riqualificazione di Aosta", ai sensi dell'articolo 2, comma 3, della legge regionale 3/1992;

Vista la propria deliberazione in data 2 aprile 2003, oggetto n. 3141/XI concernente, tra l'altro, l'approvazione di modificazioni al Piano decennale di interventi per la riqualificazione di Aosta, con la quale i programmi operativi 1996/98 e 2000/02 sono stati interrotti alla data del 31 dicembre 2002 e sono confluiti, per le opere e le relative spese non ancora completate o effettuate, unitamente alle opere ed ai finanziamenti del previsto programma operativo 2003/04, in un unico programma operativo 2003/2008 di euro 49.548.450,00;

Vista la propria deliberazione in data 13 gennaio 2005, oggetto n. 1078/XII, recante "Approvazione di modificazioni al Piano decennale di interventi per la riqualificazione di Aosta" con la quale in particolare si è provveduto a: posticipare i termini di ultimazione di alcune opere al 31 dicembre 2008; rideterminare la tempistica di altre opere; prevedere l'esecuzione di impianti di illuminazione pubblica a completamento di alcuni investimenti; nonché a stralciare alcuni interventi e conseguentemente riallocare le risorse ad essi destinati ad altri la cui dotazione finanziaria risultava deficitaria;

Vista la propria deliberazione in data 17 maggio 2007, oggetto n. 2712/XII, recante "Concessione ai sensi del paragrafo 4.4.3, lettera A.8 del Piano decennale di interventi per la riqualificazione di Aosta, approvato con delibera del Consiglio regionale n. 2206/X in data 24 ottobre 1996 e successive modificazioni, di proroghe del termine per l'effettuazione dei pagamenti di alcuni interventi, fino all'avvenuto collaudo degli interventi stessi";

Richiamate le deliberazioni della Giunta regionale n. 4593 del 1° dicembre 2003 "Riallocazione di fondi e proroga dei termini sino al 31 dicembre 2003 per il compimento della fase attuativa "fine lavori", a favore dell'intervento "manutenzione straordinaria degli edifici Filippini e Stura", ai sensi del paragrafo 4.3.1, del Piano decennale di interventi per la riqualificazione di Aosta. legge regionale n. 3 del 2 marzo 1992"; n. 1708 del 24 maggio 2004 "Proroga a sanatoria, dei termini per il compimento di alcune fasi attuative, ai sensi del paragrafo 4.3.1, del Piano decennale di interventi per la riqualificazione di Aosta. legge regionale n. 3 del 2 marzo 1992"; n. 1949 del 17 giugno 2005 "Approvazione della proroga dei termini per il compimento di alcune fasi attuative, ai sensi del paragrafo 4.3.1, del Piano decennale di interventi per la riqualificazione di Aosta. legge regionale n. 3 del 2 marzo 1992"; n. 4418 del 16 dicembre 2005 "Approvazione della proroga dei termini per il compimento di alcune fasi attuative, ai sensi del paragrafo 4.3.1, del Piano decennale di interventi per la riqualificazione di Aosta. legge regionale n. 3 del 2 marzo 1992"; n. 4079 in data 22 dicembre 2006 "Approvazione di modificazioni al Piano decennale di interventi per la riqualificazione di Aosta. legge regionale n. 3 del 2 marzo 1992, ai sensi del paragrafo 4.3.1, lett. b) del Piano medesimo, di cui alla DCR 2006/X del 24 ottobre 1996 e successive modificazioni";

Preso atto che il Comune di Aosta in data 28 marzo 2008 ha trasmesso alla Regione la deliberazione del Consiglio comunale n. 16 del 25 marzo 2008 - pervenuta alla Direzione programmazione e valutazione investimenti in data 8 aprile 2008 - recante "Piano decennale di interventi per la riqualificazione di Aosta. Approvazione modificazioni conclusive del Piano";

Preso atto, inoltre, che le modificazioni di cui al punto precedente riguardano lo stralcio dalle previsioni del piano di alcuni interventi, la modifica delle caratteristiche di altri, con conseguente maggiore impiego di risorse per la realizzazione dei medesimi, la riassegnazione di risparmi derivanti da interventi ultimati e la riallocazione di risorse provenienti da minori costi relativi ad opere in corso di realizzazione, e più precisamente:

- INTERVENTI DA STRALCIARE

a) Palazzo Municipale - 6° lotto - sistemazione archivio comunale

L'ultimo lotto (6°) che prevede la sistemazione dell'archivio nell'interrato verrà eseguito relativamente alla sola realizzazione di un'intercapedine perimetrale di risanamento delle murature sia su piazza San Francesco sia su piazza Chanoux preliminare alla sistemazione dell'archivio stesso.

La tempistica del suddetto intervento, determinata dalla necessità di eseguire gli scavi con modalità di ricerca archeologica e dall'eventuale ritrovamento di reperti, rende opportuna la posticipazione delle opere di recupero dei locali interrati in una successiva programmazione.

Conseguentemente a quanto sopra, della cifra attualmente a disposizione nel Piano possono essere riallocati ad altri interventi euro 320.000,00;

b) riqualificazione piazze della Cattedrale, San Francesco e Roncas

La realizzazione delle suddette piazze è subordinata all'esecuzione, da parte della Sovrintendenza regionale, di vari lotti di interventi di scavi archeologici alcuni dei quali già eseguiti ed altri già programmati nei prossimi anni; si rende, pertanto, opportuna la posticipazione della sistemazione delle tre piazze in una successiva programmazione.

Conseguentemente a quanto sopra, della cifra attualmente a disposizione nel Piano possono essere riallocati ad altri interventi euro 2.244.259,31.

- INTERVENTI DA MODIFICARE

a) riqualificazione via Sant'Anselmo

Il maggiore finanziamento è stimato in relazione al rimborso alle Società proprietarie per lo spostamento degli impianti tecnologici interferenti con il costruendo cunicolo.

Maggiore spesa prevista euro 135.000,00;

b) sistemazione parco Saumont

Il Comune, per dare completezza al parco già realizzato nell'ambito del Piano, ritiene opportuno sistemare a verde anche l'area limitrofa, posta a monte, recentemente acquistata dall'Amministrazione comunale, nonché migliorare l'accessibilità sistemando il tratto di strada tra la nuova rotonda di accesso al parco e il bivio per frazione La Comba.

Maggiore spesa prevista euro 550.000,00;

c) sistemazione parco urbano Roncas e recupero casa Deffeyes

L'importo attualmente previsto dal Piano era stato quantificato sulla base di un computo metrico estimativo di massima redatto sulla base del prezziario vigente nel 2001.

Nel corso dell'anno 2006 è stato redatto e consegnato il progetto definitivo dell'intervento, il costo desunto dal computo metrico estimativo definitivo, redatto sulla base del prezziario vigente nel 2006, comporta una maggiore spesa di euro 2.080.000,00;

d) costruzione rotonda via Partigiani

Il progetto appaltato e in corso di realizzazione non include l'esecuzione dell'impianto di illuminazione pubblica (sono previste le sole predisposizioni edili) e delle opere di arredo urbano, per la realizzazione di quanto sopra è quantificata una maggiore spesa di euro 1.100.000,00 (di cui euro 600.000,00 a valere sulle risorse del Piano);

e) Assistenza tecnica

Permane la necessità di fare ricorso, anche per i prossimi anni, ad apporti professionali esterni volti a fornire assistenza tecnica al personale comunale incaricato dell'esercizio delle funzioni amministrative di attuazione del Piano.

Maggiore spesa prevista euro 80.176,11.

- RIALLOCAZIONE FINANZIAMENTI / RIASSEGNAZIONE RISPARMI

a) collegamento via Ponte Suaz - via G. Eyvia

L'intervento del secondo lotto comporta un costo maggiore per gli oneri di esproprio inizialmente sottostimato, tuttavia l'Amministrazione comunale ha acceso, per l'esecuzione dell'intervento stesso, un mutuo di complessivi 4 milioni di euro. Conseguentemente a quanto sopra della cifra attualmente a disposizione nel Piano possono essere riallocati ad altri interventi euro 350.000,00.

b) realizzazione ponte sul Buthier tra Vie Chabod - M. Emilius

É in corso il collaudo dei lavori. Il risparmio, ammontante a euro 50.000,00, deriva dal ribasso d'asta dell'appalto dei lavori principali.

c) Risparmi, ammontanti complessivamente a euro 480.916,80, derivanti da minori spese sostenute per l'esecuzione degli interventi sotto indicati rispetto a quanto inizialmente previsto per i medesimi: riqualificazione via Martinet, riqualificazione area Antica Zecca, accessibilità Saumont, potenziamento verde, manutenzione straordinaria edifici Stura e Filippini, sistemazione vie Roma e Parigi, sistemazione via Paravera, collegamento S.S. 26 - quartiere Dora, costruzione rotonda via Carrel, realizzazione parcheggio pluripiano regione Consolata, costruzione strada frazione Vignoles, progettazione sottopasso zona F8, progettazione circuiti ciclabili;

Tenuto conto che la proposta in esame prevede, inoltre, che non verranno più adottate ulteriori modifiche al Piano stesso, né verranno autorizzate ulteriori riallocazioni/riassegnazioni di finanziamenti e che eventuali maggiori oneri, per la realizzazione degli interventi del Piano, saranno interamente posti a carico dell'Amministrazione comunale e eventuali minori costi o risparmi comporteranno la pari riduzione del finanziamento regionale;

Preso atto che la proposta di modifiche precisate in dettaglio ai paragrafi precedenti è stata sottoposta all'esame e positivamente valutata - in considerazione delle motivazioni addotte dal Comune - dal Comitato di Sorveglianza, istituito ai sensi del punto 4.3 del Piano decennale, nella seduta del 29 gennaio 2008;

Ritenuto che la suindicata proposta formulata e approvata dal Comune possa formare oggetto di approvazione da parte del Consiglio regionale;

Richiamata la deliberazione della Giunta regionale n. 2507 in data 29 agosto 2008 concernente l'approvazione del bilancio di gestione, per il triennio 2008/2010, con attribuzione alle strutture dirigenziali di quote di bilancio e degli obiettivi gestionali correlati e di disposizioni applicative, con decorrenza 1° settembre 2008;

Visto il parere favorevole di legittimità rilasciato dal Direttore della Direzione programmazione e valutazione investimenti, dell'Assessorato opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica, in data 22 agosto 2008, ai sensi del combinato disposto degli articoli 13, comma 1, lettera e) e 59, comma 2, della legge regionale 23 ottobre 1995, n. 45, sulla presente deliberazione;

Visto il parere della III Commissione consiliare permanente;

Delibera

l'approvazione ai sensi dell'articolo 2, comma 3, della legge regionale 2 marzo 1992 n. 3, delle modifiche al piano decennale di interventi per la riqualificazione di Aosta, riportate in dettaglio nelle premesse, dando atto che non verranno più adottate ulteriori modifiche al Piano stesso, né verranno autorizzate ulteriori riallocazioni/riassegnazioni di finanziamenti e che gli eventuali maggiori oneri, per la realizzazione degli interventi del Piano, saranno interamente posti a carico dell'Amministrazione comunale e gli eventuali minori costi o risparmi comporteranno la pari riduzione del finanziamento regionale e che gli interventi (il cui termine ultimo di effettuazione dei pagamenti è fissato all'avvenuto collaudo degli stessi) che porteranno a compimento il Piano sono quelli riportati nella sottostante tabella.

INTERVENTI CHE PORTANO A CONCLUSIONE IL PIANO

COSTO TOTALE FONDO REGION. PIANO

COSTO FONDO REGIONALE P.O.2003/2008

SPESA SOSTENUTA P.O.2003/2008

SPESA DA SOSTENERE P.O.2003/2008

FONDO COMUNALE

1.1.4 riqualificazione via S. Anselmo

4.338.778,31

3.668.778,31

329.912,10

3.338.866,21

1.3.1 palazzo municipale

4.689.536,88

1.857.363,55

19.355,91

1.838.007,64

1.3.3 restauro Hotel des Etats

1.892.226,18

1.804.444,37

87.781,81

2.1.1 sistemazione parco Saumont

3.018.241,55

2.094.196,86

924.044,69

2.2.1 recupero area Tzatelair

1.161.340,57

891.935,98

269.404,59

2.3.1 sistemazione parco Roncas

2.843.694,21

359.273,44

2.484.420,77

2.3.2 recupero casa Deffeyes

2.337.142,67

387.342,67

1.949.800,00

3.1.2 4° lotto quartiere Cogne

8.702.274,19

344.550,78

8.357.723,41

4.1.6 colleg. vie Ponte Suaz-G. Eyvia

3.845.240,34

2.189.357,55

8.029,44

2.181.328,11

+ 4.000.000,00

4.5.1 realizz ponte sul Buthier

3.142.864,75

2.676.993,11

465.871,64

4.5.6 costruzione rotonda via Partigiani

3.044.513,15

405.221,87

2.639.291,28

+ 500.000,00

4.5.7 sistemazione via Adamello

1.305.920,35

75.715,40

1.230.204,95

4.5.8 allargamento strada Rochère

3.084.254,85

71.548,36

3.012.706,49

4.6.2 progettazione area sosta Puchoz

270.580,51

193.480,51

77.100,00

assistenza tecnica

1.548.442,27

1.238.891,71

309.550,56

40.066.994,66

10.900.892,51

29.166.102,15

saldo per lavori già ultimati

25.524,01

+

TOTALE SPESA DA SOSTENERE

29.191.626,16

=

COSTO TOTALE FONDO REGIONALE PIANO = costo comprensivo dei lotti già ultimati.

Président - La parole à l'Assesseur aux ouvrages publics, à la protection des sols et au logement public, Marco Viérin.

Viérin M. (SA-UdC-VdA) - Grazie, Presidente. Credo sia necessario, anche se brevemente, illustrare questo provvedimento, che è stato anche affrontato con attenzione in III Commissione, dove sono stati dati dei dati per poter meglio leggere la storia di questo piano.

Ricordo che la legge regionale 3/1992, concernente interventi per la riqualificazione di Aosta quale moderno capoluogo regionale, prevedeva l'esecuzione di alcuni interventi diretti a qualificare servizi ed infrastrutture della città, al fine di raggiungere determinati obiettivi. L'esecuzione pratica era demandata a un piano decennale di interventi, finanziato per un importo complessivo di 150 miliardi, pari a 77.468.534 euro, da parte della Regione e da conseguenti programmi operativi pluriennali.

In questi anni si sono succeduti programmi operativi, proroghe, modifiche, ricollocazione di risorse finanziarie, eccetera, quindi riteniamo che bene abbia fatto il Comune di Aosta insieme all'Amministrazione regionale di portare all'attenzione di questo Consiglio come ultimo atto finale questo intervento, per mettere un punto fermo a questo piano decennale, in modo da chiudere alcune opere in fase di esecuzione e riassegnare alcune risorse per il completamento di quelle che rimangono. In commissione, oltretutto, si erano date delle tabelle con delle descrizioni un po' diverse rispetto a quelle previste dall'atto che abbiamo oggi all'attenzione del Consiglio, per far meglio capire quali erano le opere affrontate, le opere realizzate, le opere che avevano solo avuto una piccola fase di progettazione e le opere in fase di ultimazione.

Credo che poi anche sulla complessità finanziaria si sia data una informazione sufficiente, per far capire ai commissari e ai consiglieri la bontà di questo atto. La bontà sta soprattutto nel fatto che le modificazioni che avverranno in futuro su questo piano decennale non verranno più autorizzate, né verranno autorizzate ulteriori riallocazioni/riassegnazioni di finanziamenti, e che gli eventuali maggiori oneri, per la realizzazione degli interventi del piano, saranno interamente posti a carico dell'Amministrazione comunale e oltretutto gli eventuali minori costi o risparmi comporteranno la pari riduzione del finanziamento regionale. Questa è una cosa molto importante, perché farà da volano affinché ci sia celerità nell'esecuzione, per evitare aumenti dei prezziari e quant'altro, anche perché se questi aumenti ci saranno, saranno a totale carico del Comune di Aosta.

Credo che sia questo il fondamento di questo atto, che da una parte fa autocritica da parte di tutti, anche nostra, con il Comune di Aosta, e dall'altra ci deve insegnare per marciare meglio nel futuro.

Aspetto il dibattito per eventualmente intervenire in replica o per rispondere alle domande che seguiranno.

Si dà atto che, alle ore 11,37, assume la presidenza il Vicepresidente André Lanièce.

Presidente - Dichiaro aperta la discussione generale.

La parola al Consigliere Comé.

Comé (SA-UdC-VdA) - Grazie, Presidente. Cari colleghi, oggi siamo chiamati, direi per l'ultima volta, ad esprimere il nostro giudizio su delle modifiche resesi necessarie nel quadro del piano di riqualificazione di Aosta capoluogo regionale, previsto dalla legge regionale 3/1992. Tale legge ha rappresentato a suo tempo una grande proposta innovativa, rispettosa e attenta alle esigenze della città capoluogo della nostra regione, sede specifica ed importante di strutture pubbliche e di servizi di grande utilità per l'intera collettività valdostana.

La legge in parola è stata all'avanguardia, tanto che in numerosi altri interventi operati in ambito nazionale e segnatamente nel testo del federalismo fiscale approdato al Senato, a distanza di ben 16 anni dalla nostra normativa, si trovano principi ispiratori analoghi a quelli da noi elaborati allora, tant'è vero che ritroviamo nella voce che si riferisce a Roma capitale, dove vengono indicati stanziamenti per finanziare i costi che la città ha necessità di sostenere per effetto dei servizi aggiuntivi.

Oggi non ritengo di dover entrare nell'analisi specifica delle modifiche apportate al finanziamento degli interventi, anche perché ciò è avvenuto puntualmente nel corso dei lavori della III Commissione, che presiedo e che ha convenuto inoltre di effettuare i più opportuni riscontri ed approfondimenti in collaborazione anche con il Comune di Aosta, attraverso sopralluoghi che verranno poi previsti. Voglio però sottolineare come questo piano abbia permesso alla Città di Aosta di realizzare progetti in ben cinque chiamati assi prioritari, che erano stati definiti dal Comune di Aosta, indicando anche le percentuali di utilizzazione dei fondi globalmente assegnati. Questa era una di quelle richieste che da parte dei commissari erano state rivolte in modo particolare al Comune di Aosta: recupero e valorizzazione del centro storico, sono stati impiegati il 23,7% dei fondi; il recupero della pubblica fruizione di aree verdi, il 17,7%; la riorganizzazione degli spazi urbani e relativi funzioni (tipo quartiere Cogne) 23,6%; miglioramento della mobilità, 30,9% dei fondi; altri interventi, quindi manutenzione e messa a norma, 4,1%.

Le modifiche che oggi ci accingiamo ad approvare, scaturiscono dalla volontà espressa dal Consiglio comunale di Aosta, che nello scorso mese di marzo ha deliberato quali opere intende portare a termine e quali accantonare, ricollocando in funzione di tali scelte le risorse finanziarie disponibili.

Ritengo quindi doveroso da parte nostra accogliere oggi tali proposte, sulla base di quanto già deliberato dalla Giunta regionale, che - questo ritengo che sia il punto importante per questa approvazione - dichiara essere questo l'ultimo aggiornamento possibile della norma in vigore e pone gli oneri per eventuali ulteriori innovazioni ad esclusivo carico del bilancio comunale.

Per concludere, il giudizio sulla legge regionale 3/1992 è un giudizio positivo, nonostante non si possano sottacere le eccessive lungaggini evidenziate nelle tempistiche del processo di realizzazione complessiva del piano. Guardando al futuro, è necessario porre mano senza indugi alla fase di concertazione di un nuovo progetto strategico, che veda la partecipazione sinergica della Regione e del Comune di Aosta, e noi riteniamo necessario anche un nuovo soggetto, il Conseil de la plaine, con cui concordare le ineludibili interazioni fra capoluogo e i centri abitati della cintura. Il nuovo progetto strategico di Aosta dovrà in particolare puntare su un nuovo snellimento delle procedure e di tutto l'iter burocratico, per rendere decisamente più incisiva e immediata l'azione del capoluogo regionale. Grazie.

Si dà atto che, alle ore 11,38, riassume la presidenza il Presidente Alberto Cerise.

Président - La parole au Conseiller Giuseppe Cerise.

Cerise G. (VdAV-R) - Merci, M. le Président. Mi pare che oggi venga portata all'esame del Consiglio, come se si trattasse di una mera presa d'atto, l'approvazione conclusiva al piano decennale per la riqualificazione di Aosta, piano che la legge regionale definisce: interventi per la riqualificazione di Aosta quale moderno capoluogo regionale, qualcuno dice anche capitale. Non mi spaventa il termine, essendo una regione a statuto speciale, Aosta può ben essere definita una moderna capitale. Ma pare del tutto evidente che quando si usa questo termine, moderno capoluogo o capitale, ci si riferisce a qualcosa di un alto profilo concettuale, al di là delle importanti risorse ad esso allocate.

Credo che l'argomento meriti qualche riflessione. Auspico che veramente si tratti di modifiche conclusive. Prendo atto che il deliberato dice testualmente: "dando atto che non verranno più adottate ulteriori modifiche al Piano stesso, né verranno autorizzate ulteriori riallocazioni/riassegnazioni di finanziamenti e che gli eventuali maggiori oneri, per la realizzazione degli interventi del Piano, saranno interamente posti a carico dell'Amministrazione comunale e gli eventuali minori costi o risparmi comporteranno la pari riduzione del finanziamento regionale e che gli interventi (...) che porteranno a compimento il Piano sono quelli riportati nella sottostante tabella".

Credo che nell'aprile 2003 siano state pronunciate più o meno le stesse parole in questa sala: "il mancato rispetto dei termini del compimento delle varie fasi attuative stimate dal Comune...; così come eventualmente prorogati dalla Giunta comunale e regionale comporta l'automatico... delle successive fasi attuative; le nouveau volet 2003-2008 prévoit l'achèvement du plan décennal"; e così via.

Finalmente prendo atto di questo deliberato, se verrà poi applicato, noi ci troveremo in futuro a ragionare su questo argomento, perché qui stiamo esaminando non la modifica del piano originario, ma la modifica della modifica delle modifiche, con le relative proroghe, alcune fra l'altro approvate a sanatoria. Si è passati dalla posticipazione dei termini di attuazione di alcune opere, alla rideterminazione della tempistica di altre, allo stralcio di numerosi interventi e la conseguente riallocazione delle risorse su altre.

Mi pare di poter dire che sia sostanzialmente mancata una strategia di insieme, un filo conduttore di raccordo fra i vari interventi; per fortuna credo trattasi di finanziamenti regionali, dunque una gestione domestica, inter nos. Cosa sarebbe successo se si dovevano gestire fondi europei? Probabilmente una parte di questi sarebbe stata persa. Posso capire che vi siano delle difficoltà oggettive di intervento, specialmente in certe zone, ma non si deve perdere la visione di insieme di un piano di tale portata, che non può diventare la lista della spesa dove attingere per finanziare opere certamente utili - non lo metto in dubbio - ma che dovrebbero rientrare comunque nell'ordinaria gestione comunale.

Un accenno lo vorrei fare anche ai maggiori costi piuttosto consistenti di alcune opere. Se certi aumenti possono essere comprensibili in quanto relativi all'adeguamento dei prezzi o per imprevisti che siano tali nella vera accezione del termine, lo sono un po' di meno quando si tratta di evidenti carenze progettuali. Le interferenti delle reti tecnologiche, gli arredi urbani, l'illuminazione, solo per citarne alcune, possono e devono essere necessariamente previste nella fase progettuale. Non è una critica quella che faccio: evidenzio solo un problema piuttosto comune, vissuto anche per esperienza personale in materia di opere pubbliche. Ma credo che quando sono state normate le disposizioni per le tre fasi progettuali (preliminare, definitivo, esecutivo, oltre all'eventuale studio di fattibilità) lo scopo fosse quello di avere dei progetti ben definiti, onde evitare sorprese in fase esecutiva. Mi rifiuto di pensare che lo si è voluto unicamente per far lievitare le parcelle dei professionisti.

Oggi - spero almeno - dovrebbe chiudersi, quanto meno sotto il profilo politico, un capitolo per quanto riguarda l'impegno di questo Consiglio e speriamo che la prossima programmazione sia caratterizzata da precisi indirizzi politici e da una strategia di insieme che leghi in modo sostanziale tutti i progetti, gli interventi che quel piano prevederà. Abbiamo appreso dell'incontro della Giunta regionale con quella comunale in merito alla futura programmazione: da quello che abbiamo percepito pare vi siano in vista grandi idee e grandi opere. Vedremo e valuteremo in merito. Personalmente credo che l'ordine di grandezza di un intervento, di un'opera non si possa misurare unicamente in relazione ai costi e alla dimensione, ma soprattutto sulle ricadute positive che può avere sulla comunità e dalle risposte concrete che potrà dare ai bisogni della gente. Credo che in futuro sia questa la filosofia che indirizzerà le scelte del governo regionale. Grazie.

Président - La parole au Conseiller Agostino.

Agostino (UV) - Grazie, Presidente. Solamente per spendere due parole a favore di questo provvedimento, che ha fatto sì che in tutti questi anni Aosta diventasse tra le città di provincia sicuramente fra le più sviluppate e vivibili d'Italia; statistiche alla mano lo dimostrano. Infatti Aosta primeggia in quasi tutti i servizi: dove non è prima, è seconda, dove non è seconda è terza, comunque è sempre fra le prime e davanti trova città come Bolzano, Trento, Parma, città all'avanguardia. Quindi questo provvedimento di Aosta capoluogo, legge del 1992, ha fatto sì che Aosta potesse svilupparsi in tutto e per tutto.

Ieri mi ha fatto piacere sentire dal Presidente Rollandin dell'accordo che si troverà fra Comune di Aosta e Regione sul poligono di tiro, come spero si trovi un accordo su tutte quelle strutture sportive e non, che abbiano una valenza regionale, in modo che il Comune di Aosta venga alleggerito dai costi di gestione di tutte queste strutture, in modo che possa destinare risorse in altri settori importanti, per citarne uno, il turismo.

Quindi auspico che alla conclusione finale di questo piano decennale di Aosta capoluogo si proceda a un nuovo accordo fra il Comune e la Regione, per migliorare Aosta quale moderno ed efficiente capitale alpina, come merita di essere. Spero che alla conclusione di questo piano, che ormai non ha più proroghe, venga trovato un altro accordo per far sì che Aosta meriti di essere questa capitale alpina, sviluppata, moderna ed efficiente come noi auspichiamo. Speriamo solo che ad Aosta - perché qua, ci sono tanti sindaci ed amministratori di altri comuni e spero nel mio piccolo di difendere un poco Aosta - non vengano solo al momento delle elezioni ad attingere come ad un grosso serbatoio di voti, e che si ricordino che c'è anche Aosta come polo di servizi, che tutto viene fatto su Aosta, che viene così usurata dall'intera popolazione regionale.

Ben venga questo provvedimento e ben venga un altro accordo futuro, che faccia sì che di Aosta possano ricordarsi fuori dalla regione come di una capitale alpina moderna ed efficiente.

Président - La parole au Conseiller Rigo.

Rigo (PD) - Grazie, Presidente. Aosta avant tout...

Il provvedimento in discussione rappresenta il momento conclusivo della legge 3/1992, conosciuta come legge per Aosta capoluogo: lo hanno detto l'Assessore, i colleghi Cerise, Comé e Agostino che mi hanno preceduto. Un provvedimento nato agli inizi degli anni '90 in un particolare momento politico, una stagione delicata nei rapporti fra le forze politiche. Una legge che possiamo dire figlia di un matrimonio politico consumato velocemente...

Quel momento politico era stato determinato anche da difficili rapporti fra il Comune e la Regione, rapporti che sul piano amministrativo purtroppo ancora oggi sono condotti non sempre con spirito di leale collaborazione.

Una legge che aveva la finalità di dare risposta a una necessità vitale per Aosta: dare un'anima e un corpo a una città che era cambiata profondamente. Un provvedimento che nasceva con finalità che il nostro gruppo politico ha salutato con soddisfazione. Voglio riassumerne i significati, perché si riconosceva la funzione di capitale valdostana della nostra città, prevedendo finanziamenti destinati a migliorare la qualità di servizi a disposizione di tutti i valdostani e non solo per gli aostani. Si riconosceva l'autonomia della città nella definizione di un programma pluriennale di opere, che nel loro complesso dovevano garantire il miglioramento della qualità urbanistica ed ambientale di Aosta. Si riconosceva la programmazione, parola nuova allora e molte volte ancora nuova adesso, come cornice ad una serie di interventi che dovevano nascere attraverso un processo di concertazione fra istituzioni e organismi democratici.

Per garantire la serietà del processo di programmazione, il Comune di Aosta ha istituito un nucleo di valutazione composto da esperti e da professionisti esterni, che ha lavorato con continuità alla redazione del piano decennale, ai suoi aggiornamenti e alla verifica dei risultati ottenuti. Non è stato un processo facile, come hanno ricordato i consiglieri, in particolare il collega Cerise. Non è stato facile rispettare i tempi di progettazione e di realizzazione previsti nei diversi piani. Grandi ambizioni erano riposte allora - il collega Comé lo ha detto, era una legge innovativa nel processo - nel piano decennale, forse troppe: ricordo che erano 75 o 76 gli interventi in agenda. La legge regionale sugli appalti che veniva di tanto in tanto modificata, i saggi archeologici, la sperimentazione di interventi strutturali normativi - in via Edouard Aubert che, se non ricordo male, è stato il primo vero intervento degli anni '95-96, cioè quando le ruspe vanno a scavare, sette anni dopo l'approvazione della legge -, le difficoltà intercorse all'interruzione dei finanziamenti nel '95-96 e ripresi nel '97, la non abitudine a lavorare in maniera collegiale fra dirigenti e funzionari, fra amministratori e fra tre piani decennali diversi, che hanno fatto lievitare i costi e allungare i tempi di realizzazione delle opere. Infatti il primo dato che risulta evidente oggi è che la legge regionale aveva previsto flussi finanziari per un periodo di dieci anni, mentre stiamo chiudendo gli effetti di tale legge oggi nel 2008.

É questo un primo elemento di riflessione da tenere presente guardando al futuro. Come ridurre i tempi di progettazione e realizzazione delle opere a valle di un processo di pianificazione e programmazione condiviso? É un problema generale, che riguarda anche l'Amministrazione regionale, ma che dovrà essere affrontato se si vuole rendere efficaci in tempi accettabili le decisioni assunte a livello politico.

Il secondo elemento di riflessione concerne la tipologia e le qualità delle opere realizzate in questo lungo periodo. É naturale che esistano opinioni diverse nella città e non solo: troppe rotonde? Troppe opere minute di scarso valore strategico? Pochi investimenti in opere e strutture per servizi in grado di cambiare il volto della città? Ritengo che nel complesso gli interventi previsti nel piano decennale abbiano contribuito a migliorare la qualità dei servizi e anche la qualità della vita nella città. Diceva prima il collega Agostino che ci sono alcuni indicatori che lo dimostrano: le classifiche stilate da osservatori esterni sulla qualità dei servizi, sulle condizioni ambientali, sulla qualità del vivere urbano che collocano Aosta in alto nelle classifiche.

Completiamo quindi quel programma e oggi lo completiamo. Cominciamo ad impegnarci nella stesura di una nuova legge per Aosta capoluogo che tenga conto del livello raggiunto e si preoccupi dei nuovi bisogni legati alla funzione della città. Con l'approvazione dell'atto amministrativo che stiamo esaminando questo è possibile. Oggi termina l'esperienza della legge del 1992; lo abbiamo detto tutti: si volta pagina. Questo è l'aspetto qualificante di questa deliberazione: si sono fatte delle scelte, si sono concentrati gli sforzi finanziari nel completamento di alcuni interventi ed oggi guardiamo al futuro.

Tre a nostro parere sono le direttrici da privilegiare. La prima: Aosta è città turistica, ricca di testimonianze storiche ed archeologiche che la fanno rientrare nel circuito italiano delle città d'arte. Questa funzione deve essere rafforzata con una rete di infrastrutture e servizi che valorizzi il patrimonio storico culturale, interventi fondamentali per il rilancio economico. Seconda: la città dei servizi per tutti i valdostani impone una concertazione fra Regione, Comune di Aosta e Conseil de la plaine per migliorare il sistema di edifici che ospitano le attività di servizio, con attenzione alla viabilità, alla mobilità e alla sosta, a cominciare proprio dall'ampliamento dell'ospedale regionale: Terza: la città universitaria. Dopo l'avvio del recupero funzionale dell'ex caserma Testafochi, anche in questo caso servono infrastrutture per l'accoglienza e il tempo libero che completino una offerta di qualità per gli studenti che arrivano dalle altre regioni o dall'estero.

Sono questi alcuni spunti di riflessione, che ci devono aiutare a finalizzare meglio gli investimenti, ferma restando l'esigenza di mettere mano al tema delle procedure, perché la situazione economica del paese e le prospettive di sviluppo ci impongono di fare in fretta, di utilizzare al meglio le risorse disponibili, di concentrare la nostra attenzione su settori economici quali il turismo, ancora capaci di produrre sviluppo economico ed occupazione, dando però risposte anche alle necessità di una realtà industriale che è ancora per fortuna forte e vitale nella città.

Queste, le ragioni e le motivazioni che ci portano ad esprimere un voto favorevole al provvedimento in discussione. Grazie.

Président - La parole au Conseiller La Torre.

La Torre (FA) - Mi fa piacere intervenire dopo il collega Rigo, che ha fatto anche dei richiami politici a questa legge. D'altronde ho sentito anche da altri colleghi riferimenti positivi alla genesi di questa legge, che non possono che farmi piacere visto che sia io che l'amico Alder Tonino fummo i fecondatori di questa legge. Una legge che - è vero - nasceva in un momento particolare della politica, ma che aveva forse nel suo vero significato di innovazione il fatto di non voler essere una legge politica. Non era una legge legata a una condizione politica, ma era una legge che derivava da una coscienza amministrativa del ruolo di una città, che doveva essere rivalutato in funzione della crescita di una regione. É per questo che questa legge oggi continua ad avere la sua valenza, perché se fosse stata una legge politica, evidentemente la politica l'avrebbe cancellata. In realtà così non sarà, anzi, mi ha fatto piacere sentire dire da Dario che addirittura nel federalismo si ritrovano degli accenni: non li ho letti, mi farà piacere andarli a vedere, perché credo che fosse questo uno spirito innovatore, che voleva creare una legge in funzione delle esigenze dei cittadini e quindi il senso è questo.

Il senso che poi volevo metterci dentro, io in particolare, era anche quello di una certa ambizione che la città doveva avere: pensare in grande come dicono i francesi, immaginare qualcosa che andasse oltre l'ordinaria amministrazione. Una città che cambia, che si trasforma e che cerca di essere il motore di una regione, ecco perché volemmo chiamarla capitale-capoluogo Aosta, darle questo ruolo di capitale, e far riferimento a moderna capitale: perché diventava centro moderno di sviluppo, perché doveva essere il traino di tutta una regione che cresceva evidentemente con necessità diverse.

Questa legge in sé voleva generare delle forti aspettative: per il numero sicuramente degli interventi, ma credo soprattutto la consistenza degli stessi, quindi non ordinaria amministrazione, ed è questo l'elemento su cui vorrei soffermarmi.

La legge l'abbiamo fatta e l'abbiamo consegnata, questo è stato l'epilogo, l'abbiamo consegnata all'epoca al sindaco Fiou, che doveva continuare a muoversi cercando quell'anelito forte di apertura e rilancio di una città. Già all'epoca era pronto un piano urbano dei parcheggi, lo ricordo perché la sigla era PUP e mi sembrava ridicola, ma era il piano urbano dei parcheggi di Aosta che avevamo già fatto approvare al ministero perché all'epoca si dovevano avere delle autorizzazioni, ma che di fatto non fu mai compreso e applicato in quanto all'importanza di creare dei parcheggi di attestamento sui quattro poli della città. Era pronta una viabilità che non era solo fatta di rotonde, perché tutte le rotonde che stanno facendo sono ancora quelle della viabilità che presentammo noi, che stanno facendo senza aver applicato il piano della viabilità, cioè senza che la viabilità sia riletta e modificata sulla base della mobilità della città. Questo non è grave, perché ogni cosa può avere una evoluzione e molte volte le cose che non vengono fatte sono addirittura un'occasione, perché possono essere corrette, aggiornandole meglio ai tempi che corrono. Ma oggi dobbiamo dire, leggendo questa delibera, che dobbiamo riportare la nostra attenzione su Aosta ed agire.

Aosta è una città che continua ad avere questo ruolo di traino rispetto a tutta la regione, perché è giusto pensare di investire 100 milioni di euro a Courmayeur per gli attestamenti funiviari e grandi opere, ma non ci dobbiamo dimenticare del ruolo che può giocare Aosta: ha detto bene Rigo quando fa riferimento alla città romana, medioevale, a tutta la potenzialità che può esprimere la città rispetto alla regione. Allora dobbiamo forse immaginare qualcosa di più e il momento è propizio, perché mai come adesso, se ci mettiamo a guardare la situazione di Aosta, ci rendiamo conto dell'opportunità che abbiamo. Dispiace fare questo ragionamento, perché mi sembra di prevaricare un poco il mio ruolo. Dovrebbe essere un ragionamento che fanno ad Aosta in Comune, ma ad Aosta non lo sento fare. Metto dentro anche il mio gruppo, esprimo quindi una critica a tutti i gruppi di Aosta, anche al nostro.

In questo momento Aosta non è un problema legato all'ampliamento dell'ospedale o legato al Puchoz, alle caserme o all'area F8, ma è un problema di insieme. Se prendiamo queste quattro cose e le analizziamo, non parlando delle caserme, del Puchoz, dell'ospedale, dell'area F8, del parcheggio autostradale o della stazione che doveva essere ripensata alla luce di una possibile Aosta-Martigny, che non ci sarà più, ma che oggi può essere rivista alla luce di un servizio di mobilità diverso della città, ci accorgiamo che oggi bisogna avere una visione più ampia della trasformazione della città.

Ma possibile che Aosta città romana, Torino città romana: in piazza San Carlo sono riusciti a realizzare un parcheggio per 2000 macchine, e tempo che lo hanno detto lo hanno fatto, e noi ad Aosta non siamo riusciti a fare dei parcheggi di attestamento? Ne parlavamo 15 anni fa!

Se vogliamo rileggere la legge per Aosta moderna capitale, forse ci accorgeremmo che la vera destinazione e il vero spirito di questa legge era di andare in questa direzione, pensare a delle grandi trasformazioni. L'ultima trasformazione che forse ha lasciato un segno sul centro storico, in termini di intervento visibile, è stata la biblioteca; altri interventi visibili, quelli di miglioramento dell'illuminazione. Per non entrare poi nelle polemiche dell'identità della città, perché quando io posi la questione sulle pietre cinesi che fece tanto incazzare Cerise, alla fine poi così torto non avevo. Partii dalle pietre cinesi e menomale che mi fermai lì, perché il ponte che deve ancora essere collaudato non funziona! Non funziona! Hanno sbagliato anche l'inclinazione, non bisognerebbe neanche pagarli quei progettisti perché non riescono nemmeno a far girare i pullman! Non bisognerebbe pagarli, perché la gente questo si vuole sentir dire: che quando qualcuno sbaglia non lo si paga e i progettisti che sbagliano non si riprendono più! Anche i politici, vale per tutti, ci mancherebbe altro! E allora quando si legge nel piano che una rotonda come quella di viale dei Partigiani costa 3 milioni di euro, ma è una rotonda a 5 stelle! Non so quante camere costruisce in un suo albergo Maquignaz con 3 milioni di euro, ma almeno 20 camere le costruisce, quasi un albergo, e noi ci facciamo una rotonda in viale dei Partigiani?

Una riflessione deve essere fatta. Non mi sembra che una rotonda sia così strategica per un moderno capoluogo regionale, una capitale che altre priorità dovrebbe avere. Allora l'invito che voglio fare a questa città che è sonnolenta, che è addormentata, dove la gente ha difficoltà a vivere, dove si creano tante confusioni... Noi stessi magari facciamo confusione, mi ci metto anch'io tra le forze politiche: l'autocritica è uno dei primi passaggi che deve essere fatto quando si vuole crescere, cambiare e migliorare. Non riusciamo a fare i dehor, ci confondiamo sui dehor! Poi basta andare in qualunque città, come Chamonix e vedere come si fa a sviluppare il commercio ma si devono dare gli strumenti per sviluppare il commercio! Non c'è una mobilità e dobbiamo dare una mobilità interna a questa città...! Allora, Signori, dobbiamo avere il coraggio queste cose di affrontarle! Penso che Cleto su questo argomento potrebbe aprire una valigia, no, un baule su queste cose, potrebbe dirne tantissime! Sono 77 milioni di euro: cerchiamo di capire come un progetto di questo tipo debba essere attinente anche a delle ambizioni.

Valdostani, dobbiamo essere ambiziosi, dobbiamo guardare in grande per la nostra Capitale. Ci rifacciamo ai francesi, ma dobbiamo essere ambiziosi anche noi, avere delle aspettative e far sognare i cittadini, non solo gli aostani, ma anche quelli degli altri comuni! Diamo anche delle prospettive! Non parliamo solo di illuminazione o rifacimento dei marciapiedi... non fa sognare! Poi se li facciamo con le pietre cinesi, non fanno sognare, perché poi camminare a Torino o ad Aosta o a Bergamo è uguale, non si coglie più la differenza, sono tutte pietre cinesi uguali!

Facciamo un po' sognare, e realizziamo questi aneliti! La Regione credo che stia facendo uno sforzo, lo ha detto anche Viérin che ha fatto anche una velata critica dicendo che è l'ultima volta, sono lenti ad Aosta, bisogna sburocratizzare; credo che la Regione stia facendo la sua parte, ma occorre che ad Aosta si dia una mossa...

(interruzione di un consigliere fuori microfono)

...ha le sue responsabilità, Rigo le ricordava bene... ah il tuo omologo!

Voglio dire in coscienza che questa delibera, che voteremo e spero votino tutti, serva per spingere, o meglio, per far comprendere a tutti ad Aosta che questa città è uno degli elementi di fondo più importanti nella nostra regione, per il rilancio anche turistico, economico e sociale.

Abbiamo delle grandi opportunità: c'erano dei problemi che si stanno risolvendo come la convivenza con l'area Cogne. Il progetto Cogne 2010 alleggerisce l'impatto sulla città: abbiamo una città che si sta modernizzando, perché andare verso installazioni di tipo tecnologico come il termoriscaldamento possono essere elementi di sviluppo. Abbiamo una città che si sta qualificando anche per la raccolta differenziata, una città che dovrebbe risolvere insieme alla Plaine il problema dei rifiuti - io lo dico con chiarezza! - secondo me in maniera netta, cancellando lo sconcio di quella discarica a cielo aperto su cui tutti sono d'accordo che è il massimo dell'inquinamento. Abbiamo una città che è sciabile nel senso che mi ricordo che, quando partecipammo alle Olimpiadi, l'unica città che poteva vantare di essere sciabile come la nostra era Salt Lake City: sono delle rarità queste, cioè il fatto che tu arrivi dall'autostrada e senza dover fare strade di montagna, puoi parcheggiare lì l'auto e salire su una funivia. La stiamo ricostruendo la funivia, diventerà bellissima, ma proviamo ad immaginare qualcosa di grande: una porta a sud della città. Lo dicevo già negli anni '90, non ero mica un genio, ma occorre una porta a sud di questa città, per permettere a chi arriva di fermarsi e di catturare quei turisti che vengono a sciare, perché una volta che parcheggiamo l'auto lì, se ci fosse un collegamento sul Decumano romano, comodo rispetto alla città, chi è andato a sciare viene anche in città a comprare qualcosa, a vedere una città che è bella!

Quindi questo Comune di Aosta che si dia una sveglia! Che cominci ad essere più sensibile a queste necessità di cambiamento! E poi saremo tutti contenti se con l'illuminazione nuova ci vedremo meglio, questo vorrà dire che saremo più sicuri nelle strade: sarà già qualcosa, ma mi sembra ancora poco! Grazie.

Président - La parole au Conseiller secrétaire Tibaldi.

Tibaldi (PdL) - Grazie, Presidente. Indubbiamente la legge del 1992, che venne votata dalla Giunta regionale prima e dal Consiglio poi, costituì per il Comune di Aosta una grossa opportunità in termini di ambizione e di modernità, perché prevedendo una erogazione di 150 miliardi di vecchie lire in 10 anni, sulla base di una scelta estremamente libera e discrezionale da parte del Comune, poneva nelle mani degli amministratori locali una chance che sicuramente altri capoluoghi regionali o provinciali italiani non hanno o non avrebbero avuto con così estrema facilità.

Partendo dal discorso ambizione e modernità: sono stati soddisfatti il primo requisito e soprattutto il secondo come obiettivo? Diciamo che se uno si guarda intorno, indubbiamente in Aosta - io la vivo da frequentatore e non da residente; ci sarà poi qualcuno che potrà entrare nei dettagli operativi ed urbanistici che sono cambiati in questi anni - qualche miglioria c'è stata in termini di viabilità, di assetti urbanistici. Ma con 150 miliardi si poteva fare di più? Noi crediamo di sì. Con 150 miliardi impiegati opportunamente nell'arco del decennio, che poi sappiamo essersi dilatato ormai a 16 anni, perché siamo arrivati al 2008, anche se il piano ha visto gli albori solo nel 1996, oltre alle fioriere, i marciapiedi rifatti, a qualche abbellimento temporaneo, crediamo che si poteva fare di più.

É vero, collega Agostino, che lei è forte di una esperienza comunale e la porta qui, dicendoci che Aosta compare spesso in testa alle classifiche nazionali; è vero, leggiamo anche noi il Sole 24Ore, Italia oggi, ma sappiamo che queste classifiche spesso e volentieri si fanno scrivere a seconda di opportunità e valutazioni che sono tutte anche confutabili.

Facciamo un ragionamento un po' diverso. C'è uno stadio che possa definirsi stadio in città? C'è un teatro che possa definirsi tale in città? Fermiamoci solo su questi due punti. Il teatro: vogliamo prendere l'esempio dello Splendor che è 15 anni che giace in attesa di definizione e di ultimazione?

Questa grossa chance che vi ha concesso l'allora giunta Bondaz nel 1992, che poi ha dovuto trovare applicazione attraverso altre giunte regionali del colore del suo stesso partito, ci pare che sia stata sprecata in buona parte. Grandi opere per questa cifra non ne vediamo. C'è stato il ponte sul Buthier che poteva avere una sua singolare conformazione architettonica, senza pensare ai disastri funzionali che ha creato in termini di viabilità stradale, come è stato ricordato dall'ex sindaco di Aosta La Torre. È stata una programmazione che si è fondata su rattoppi, su scelte minimali, ma non su indirizzi politici chiari e definiti, quindi credo che gli amministratori aostani debbano farsi un esame di coscienza. Un grande beneficio finanziario, una grande generosità che gli è derivata dalla Regione, ma un'incapacità nell'utilizzare queste disponibilità in termini più funzionali per le esigenze della cittadinanza. I parcheggi sono un altro capitolo che è rimasto incompiuto e naturalmente soluzioni che vanno a tamponare l'emergenza.

Mi sento di fare una critica anche all'Amministrazione regionale, che dal 1996 ad oggi ha svolto una mera funzione notarile di erogatore in termini contabili di assegni, di soldi, di benefici a favore del Comune. Ci piacerebbe, Assessore Viérin, visto che lei è un consigliere di lunga data, sapere se c'è anche una valutazione politica da parte vostra su quello che è stato fatto finora, su quello che resta da fare per portare a conclusione il piano e se giudicate positivamente o se c'è anche da parte vostra qualche perplessità su come è stata condotta l'applicazione di questa legge e su ciò che ha fatto il Comune di Aosta, se effettivamente si merita la definizione di capoluogo o capitale che dir si voglia, o se qualche lungimiranza è mancata, qualche intuizione e qualche capacità di sognare e di innovare non è stata effettivamente traguardata.

Allora non solo gli amministratori aostani devono fare un esame di coscienza, perché i termini si sono dilatati. Poi sentiamo che l'Assessore Follien in commissione fa spallucce e dice: è una legge rigida, è una legge sperimentale. Va bene, rigida e sperimentale, però quando siete nella stanza dei bottoni questa rigidità si può ammorbidire. Se c'è un'interferenza eccessiva da parte di certi funzionari comunali, che sappiamo esserci stata, i funzionari e i dirigenti, fermo restando le loro competenze, possono essere anche riportati nei loro ruoli. Questo è un altro problema che si sta ponendo non solo ad Aosta, ma nella Regione, cioè se il primato deve essere della politica o dei funzionari, perché se il primato è dei funzionari i politici non servono più a niente. Se dobbiamo affidarci, e lo abbiamo sentito ieri, a consulenti, a fiduciari che vengono incaricati, perché siamo incapaci di decidere, la politica ha finito di esistere! E Aosta è stata ed è tuttora vittima di questa sindrome, cioè che se il funzionario non firma o se fa una minima obiezione il politico si spaventa, l'amministratore si siede e passano gli anni, però i soldi ci sono e i cittadini ci chiedono: ma cosa fate? La politica deve riprendere il suo ruolo e per fare questo ci vuole coraggio, ambizione, sogni e tutto quello che volete: non ci sembra che Aosta abbia dimostrato di avere coraggio e capacità in questo senso, nonostante questa grossa chance.

D'altro canto, dal punto di vista della Giunta appena insediata, ci piacerebbe avere una valutazione politica. Mi sta bene, Assessore, che lei dica: oggi questi sono i 14 interventi finali, ci sono le spese programmate, la Regione dà tot, il Comune si impegna a dare un'altra somma, ha già attinto attraverso dei mutui a fondi certi; va bene, interventi elencati saranno realizzati, ma entro quando? Prima domanda. E poi va bene come sono stati fatti, quelle che sono le previsioni? Da parte sua, Assessore, c'è una qualche considerazione che va un po' più avanti, oltre alla mera analisi arida di cifre che sono importanti (77,6 milioni di euro in totale)? Diteci qualcosa in merito.

Sugli interventi diranno qualcosa di meglio i miei colleghi che sono cittadini, però ho visto e ho partecipato con il Presidente Rollandin all'inaugurazione di una recente mostra al Forte di Bard di Francesco Corni, che penso conosciate tutti, un artista di grande livello che riproduce graficamente chiese, fortezze, castelli e che ha riprodotto anche Augusta Pretoria, forse una delle sue stampe più conosciute. Se guardate questa sua opera e vedete il reticolato romano, l'antico castrum organizzato in maniera geometrica perfetta, pensate in 2000 anni che scempio hanno fatto i successori: veramente c'è da strapparsi quei pochi capelli che mi rimangono in testa! Un'idea geometrica, perfetta, organizzata, con un teatro (c'erano due teatri: il teatro e anfiteatro addirittura) un foro, le 64 insule, cioè una organizzazione che oggi ci sogniamo. Non dico che i 150 miliardi avrebbero dovuto trasformare la città fino a questo punto, ma un po' di ordine, a partire dalle idee, non ci sarebbe dispiaciuto vederlo realizzare.

Sinceramente al di là di questa elencazione così raffazzonata di interventi non c'è molto da dire e di questo ci spiace, perché ancora una volta la disponibilità di risorse ha annichilito l'inventiva, la capacità di pensiero e questa è una sofferenza di cui tutti patiamo, perché la politica sta soffrendo soprattutto di questa difficoltà di partorire idee e di applicarle. Di conseguenza, o riusciamo a ricondurre le nostre buone intenzioni in alvei di concretezza, oppure qualcuno potrà dire: è stato un fallimento, non ci piace, abbiamo fatto qualcosa, ma è ancora poco, o addirittura non sentiamo dire niente, come per ora non abbiamo sentito giudizi da parte dell'Amministrazione. Mi auguro che anche da parte dell'Assessore o del Presidente ci sia una valutazione politica, perché anche questa continua a mancare.

Président - La parole au Conseiller Zucchi.

Zucchi (PdL) - Vi devo confessare che, dopo l'intervento del collega Tibaldi e per certi versi anche del collega La Torre, sono stato tentato di rinunciare all'intervento, ma sapete che provengo dall'amministrazione comunale di Aosta, ho passato dieci anni lì, ci tengo in modo particolare alla città in cui sono nato; i colleghi che sono seduti in questi banchi, che sono stati con me, penso all'Assessore Rigo (lo chiamo ancora in queste veste), sanno quante volte mi sia alzato da quei banchi per denunciare le attività che erano inesistenti, nonostante gli sforzi che la Regione, quindi le attività che sono state ricordate dal collega Tibaldi, ha messo a disposizione del Comune e che sono state di fatto dilapidate. Ho sempre ritenuto che la città di Aosta capoluogo di regione meriti molto di più; la Regione gli strumenti li ha messi a disposizione, ma gli amministratori - dobbiamo dirlo chiaro e forte - non sono stati in grado di utilizzarli come dovevano essere utilizzati.

Parto dall'inizio per andare in fondo; in mezzo ci sono tanti fatti che sono avvenuti e che testimoniano questa incapacità. Bisognerà, prima o poi, rendersi conto per il futuro che non è l'appartenenza partitica o politica che dovrà essere presa in considerazione per amministrare e rendere la città capoluogo di regione all'altezza del suo nome e della sua storia, ma dovranno essere le capacità effettive nel poter spendere i soldi - e sono tanti soldi - che dovranno fare la differenza, almeno me lo auguro per il futuro.

Sono stato eletto la prima volta nel 1995 nella città di Aosta e per farvi capire qual è stata l'attività disgraziata degli amministratori che purtroppo sono ancora lì, perché questo è un fatto indubitabile. Mi ricordo, allora io lo chiamavo l'Assessore a vita, Grimod, che nel 1995 aveva già fatto 10 anni di esperienza assessorile. Qui stiamo parlando di tramandare quasi di padre in figlio: ci sono dei casi in Valle d'Aosta, più che in ogni parte d'Italia o del mondo, queste attitudini a tramandare sine die, praticamente come i papi, quasi a vita quelli che sono gli incarichi, indipendentemente dalle loro capacità.

Parcheggio pluripiano. Abbiamo cominciato con il parcheggio pluripiano della palestra CONI, provvisorio. Ci era stato detto che quel parcheggio doveva essere un momento di un anno e mezzo per risolvere la situazione dell'ospedale: è ancora lì in una situazione di degrado, di schifo, di immondizia e di sporcizia che non fanno onore alla nostra città.

Una città che oltre ad essere capoluogo di regione, è luogo su cui gravitano la maggior parte dei nostri corregionali, perché sappiamo che gli uffici sono qua, molte sono le zone limitrofe, praticamente in Aosta gravitano giornalmente molte più migliaia rispetto agli abitanti della città di Aosta, che quindi merita una attenzione che, come diceva il collega La Torre, doveva elevare la città a un rango che purtroppo non è riuscita a raggiungere! Questo è un fatto di responsabilità che deve essere stigmatizzato, perché le risorse ci sono state, ma non sono state utilizzate.

Parcheggio pluripiano, dicevo: ma dove mai si vede, con le tecnologie e le risorse...? Lo dicevo allora e lo ripeto oggi: queste risorse enormi che sono a disposizione e che impediscono la realizzazione delle semplici questioni che vengono affrontate in qualunque altra città d'Italia e d'Europa nei tempi normali. Abbiamo quell'esempio che dovrebbe far riflettere tutti, ma è un esempio minimo, mentre ce ne sono tantissimi, e molti che mi hanno preceduto lo hanno detto.

Ho sentito parlare per anni del Puchoz, della riconversione sì, no... è ancora lì, decadente, un'area centrale che dovrebbe essere il fiore all'occhiello, potrebbe essere un'area importante per far elevare. Io sogno in Aosta un concetto come nella Repubblica francese, dove i presidenti lasciano un proprio segno, dove ci sono, con questa grande risorsa a disposizione, dei momenti in cui si tracciano delle tappe significative per la nostra città. Invece, non solo non è stato fatto niente... sì, qualcosa è stato fatto e lo dirò alla fine, ma atti concreti che diano un segnale, una testimonianza che rimanga per i posteri, nulla di tutto questo è stato fatto negli ultimi anni!

Puchoz, dicevo, viabilità: disastro! Quando a voi capiterà di viaggiare in una grande città, qui in Aosta che siamo una piccola comunità certe volte ci sembra di essere calati a Napoli, a Roma, a Milano nelle ore di punta, c'è una situazione che deve essere affrontata e che non è mai stata adeguatamente vista. Si fanno i tunnel sotto la Manica in tre anni, noi non riusciamo a interrare una ferrovia: se ne parla da venti anni come se fosse una opera impossibile da compiere! Abbiamo una situazione di asse nord-sud impercorribile! Ma vi capita di andare dall'envers verso Aosta? C'è solo una via di scorrimento e noi siamo lì a discuterne ancora da 20 anni; incredibile ma vero! É tuttora nelle cose!

Impianti sportivi bloccati. Fra 2 anni ho 50 anni: avevo i calzoni corti, ne avevo 15 quando sentivo parlare frequentando il tennis club di Aosta che si sarebbe andati in regione Tzamberlet a fare i nuovi tennis. Adesso ho 50 anni e siamo ancora lì!

C'è una situazione di sterpaglie, un palaindoor - per carità! - inagibile e manca un palazzetto dello sport. Di teatri non se ne parla, perché sarebbe come sparare sull'ambulanza: lo Splendor è nelle condizioni che è; mi sembra di vivere in Sarajevo durante il coprifuoco o i bombardamenti! Altro che Aosta capitale, qui siamo veramente sotto i tacchi!

Potrei farvi degli esempi, ma credo che comunque chi ha un minimo di senso di onestà e di coscienza non potrebbe fare a meno di ammettere che queste cose ci sono e sono indubitabili.

Chicca finale, è stata ricordata: veramente il ponte sul Buthier è oltre l'inimmaginabile. Posso capire, il collega La Torre ha fatto riferimento ai progettisti: ma basta! Ripararsi dietro o le prescrizioni o gli errori dei progettisti, perché qui ci sono delle responsabilità politiche che sono ormai troppo evidenti! Non si può dare la colpa a dei progettisti che fanno un'opera del genere, che suscita l'ilarità del mondo intero che arriva lì. Basterebbe solamente questo fatto, oltre a quelli che ho elencato, per dire: signori, per manifesta incapacità, date le dimissioni e andate a casa, perché fare una opera del genere, anche solo idearla, veramente è al limite del ridicolo! É un insulto alla intelligenza! I pullman che devono passare su quella via obbligata non riescono neanche a passare in un nodo cruciale come quello!

Quindi ci sono delle responsabilità, e voglio dire solo questo: i mezzi ci sono, la nostra non è una posizione di contestazione sulla legge che noi per primi approviamo, perché la legge è più che mai opportuna e da aostano dico che deve essere posta in essere, che finalmente Aosta abbia la sua dignità. Ma sono evidentemente gli amministratori che non sono in grado.

Concludo dicendo che noi abbiamo dato, stiamo dando e vogliamo dare una Ferrari a dei piloti che sono a malapena in grado di guidare una quattro per quattro. A questo punto dobbiamo avere la consapevolezza (mi rivolgo alla politica) di fare questa disamina e di pensare magari al duo delle rotonde: che nei prossimi anni facciano un giro in tutte le rotonde, perché ne hanno impiegati soprattutto nelle rotonde, a riflettere sui quelli che sono stati i 20-25 anni e possano passare magari i prossimi 5 anni facendo il giro di tutte le rotonde che hanno fatto con questi soldi, essenzialmente, per riflettere sulla loro amministrazione. Mi auguro veramente che se non è la politica che prende atto di questa situazione che è sotto gli occhi di tutti, sia magari la legge che impedisce a certe persone di poter reiterare determinate amministrazioni.

Président - Si personne ne demande la parole, je ferme la discussion générale.

La parole au Président de la Région, Rollandin.

Rollandin (UV) - Toutes les sollicitations qui ont été présentées au sujet avant tout des rapports entre la Commune d'Aoste et l'Administration régionale, je crois que pouvaient être faites, ont été faites depuis tous les temps et je crois qu'elles sont un élément de réflexion sans doute important. Ce que je crois de devoir dire pour ce qui est de l'Administration régionale, qui présente aujourd'hui ce compte rendu, c'est qu'elle a l'intention de maintenir avec l'Administration communale des rapports corrects liés à une collaboration et à une possibilité de prévoir des programmes finalisés à donner une solution à une série de problèmes qui ont été évoqués. Il y a eu qui a défendu - je le remercie, mais ce n'était pas une défense d'office - en disant que la ville d'Aoste tout de même a eu la reconnaissance d'être une ville qui a les services les meilleurs; après qu'on puisse faire davantage, pour ce qui est des engagements par rapport à la disponibilité financière, ça c'est une observation qui peut être reçue, toujours on peut faire mieux.

Mais je crois qu'il ne faut pas confondre ce qui était le but de cette délibération qui est aujourd'hui à l'attention du Conseil et qui est un signal important, et là il y a eu aussi un engagement très précis: de faire un compte rendu de ce qui s'est passé et de dire qu'on n'accepte plus d'avoir d'autres retards, par rapport aux choix faits de la part de l'administration.

Quelqu'un a débute en disant qu'au moment où on avait adopté cette loi, on avait donné surtout un mandat et une certaine liberté à l'Administration communale de faire des choix. En même temps on nous reproche, on reproche aux administrateurs qui ont pendant ces années géré l'Administration régionale, de ne pas être à même en quelque sorte de gérer, ou quand même suggérer à la Commune certains choix. On l'a entendu dans cette salle. Alors des deux l'une: ou bien il y a, comme c'est nécessaire, une loyale collaboration avec la Commune, en sachant que la Commune doit dans son autonomie prévoir des programmes, ce qui n'empêche qu'il y ait des rapports avec l'Administration régionale, qui doit en même temps être là pour dire qu'il y a des engagements que seulement Aoste a par rapport aux autres communes, qui les portent à avoir des contacts et aussi un programme en commun. En effet, lorsqu'on parle des problèmes de la viabilité, lorsqu'on parle de l'hôpital, lorsqu'on parle des problèmes du parking et lorsqu'on parle même du théâtre pour la plaine, c'est évident que ce sont des structures qui ne sont pas seulement pour Aoste, mais sont pour toutes les communes environnantes et donc il y a un intérêt général, qui nous oblige à dire qu'un programme en commun doit y être, sans aller contre l'autonomie des choix que la Commune doit maintenir. Je ne voudrais pas qu'il y ait sur ce thème une confusion.

C'est sans doute important qu'il y ait, pour ce qui est des réalisations des idées, la possibilité d'avoir des temps qui soient un peu moins liés à l'archéologie, qui soient des temps concevables avec la modernité, qu'il y ait la possibilité lorsqu'on parle d'une réalisation, qu'on puisse être à même de l'avoir, qu'il n'y ait pas toujours un renvoi aux fils ou aux petits-fils, ça je crois que c'est souhaitable. Tout de même le sens de la délibération d'aujourd'hui était de mettre un point sur ce qui s'est passé jusqu'à maintenant, et en même temps je veux souligner qu'il y a déjà eu une première rencontre avec la Commune d'Aoste, là où on avait sollicité deux aspects.

Le premier c'est de voir la façon de porter de l'avant des programmes qui ont déjà fait objet d'un accord: je parle de la Testafochi, qui a déjà engagé un plan important qui va modifier de façon importante pas seulement la solution en tant que campus universitaire, ainsi que ce que sera la gestion d'une partie d'Aoste importante, mais la ville dans son ensemble. On a prévu là des temps sur lesquels on est en train de travailler et qu'on connaît déjà: 2015, c'est écrit. La même chose on devra la faire pour l'hôpital, là où - il faut l'avouer- il y a sans doute eu des retards. Il y a eu là un référendum, il y a une série de problèmes liés aux choix qu'on devait faire par rapport au système sanitaire: là aussi c'est maintenant un choix qui est là, qu'on doit prévoir de porter de l'avant, avec des temps qui feront l'objet d'une organisation entre la Commune d'Aoste et l'Administration régionale, pour saisir ces thèmes et donner des réponses avec des temps convenables.

Je crois que, sans entrer dans le mérite des différents sujets, qui sont tous appréciables, les suggestions qui nous sont venues aujourd'hui nous portent à dire que les rapports que nous avons entamés avec la Commune d'Aoste, en prenant acte des différents problèmes qui existent encore... On a parlé de la viabilité, mais on peut parler du système scolaire qui est lié à une activité qui n'est pas seulement pour Aoste, mais c'est pour l'ensemble de l'Administration régionale; on peut parler aussi pour toute une autre série de services qu'il faut sans doute placer. D'autres ont fait mention aussi à un autre aspect de la ville, qui concerne à la fois la Commune et la Région: le placement des différents bureaux de l'Administration régionale. Il y a là un problème sérieux à examiner: il y a 200 sièges de l'Administration régionale qui sont dans toute la ville. Vous comprenez que c'est un problème d'actualité qu'il faudra essayer de résoudre, avec une série de difficultés même de gestion, pour en dire des plus petits aux plus évidents.

Alors, je ne peux que partager le fait qu'il faut qu'il y ait une analyse et un programme. Je crois que d'ici quelques mois on aura achevé la confrontation avec la Commune d'Aoste et on pourra être à même de présenter et de demander aux forces politiques si elles veulent dédier une journée pour examiner les programmes en commun pour la Commune d'Aoste, qui soient à la base d'un financement qui sera dédié à Aoste capitale.

Aujourd'hui si on va s'insérer dans un débat sur les réponses... mais ça n'est pas donner des réponses, c'est de présenter un programme qui soit conséquent à une série de requêtes qui ont été faites, autrement on risque de dire aujourd'hui seulement: oui on est d'accord sur le palais, non on n'est pas d'accord sur le nouvel auditorium, et cetera. Il y a une confrontation ouverte avec la Commune d'Aoste, qui prend acte d'une série de thèmes qui existent déjà. On pourra proposer d'ici peu avec un financement la présentation d'un programme qui soit concerté avec la Commune et qui soit là pour être présenté et débattu dans cette salle; après il y aura la possibilité de dire tout ce qu'on veut.

Justement quelqu'un a dit: "bisogna sognare". Je ne sais pas s'il voulait dire que jusqu'à présent on dort, mais justement il faudra décider qu'est-ce qu'on veut faire, si on veut sognare a occhi aperti, décider de continuer à dormir, pour être à même de sognare; il faut décider, caro La Torre. Et c'est là que je ne sais pas si c'est une invitation à aller au sommeil, comme quelqu'un d'autre est à même de faire.

De ma part je ne veux pas aller au-delà de ce qu'on a déjà dit sur l'importance de la Commune d'Aoste en tant que capitale des services liés à l'économie de toute la région, pas seulement d'Aoste. Toute la Junte est engagée, car il y a des retombées dans tous les secteurs. Quelqu'un a dit que c'est une ville touristique: c'est vrai. Tout de même il y a la cas de l'autre côté du chemin de fer, qui mérite l'attention nécessaire: là on est en train de voir comment rendre compatible en tant que ville qui veut être de plus en plus une ville touristique et qui en même temps a une usine tout près du centre de la ville. Il faut rendre compatibles ces deux aspects, autrement on risque de dire des choses sans par contre prendre en considération les données, qui aujourd'hui sont là à nous dire que c'est un engagement qu'il faut maintenir, de collaboration aussi avec la réalité plus profonde de la commune. Le Puchoz, ce sont des thèmes qui évidemment doivent être affrontés, mais on ne peut pas dire tout simplement; oui on est d'accord, non on n'est pas d'accord de déplacer. Je crois que c'est plus sérieux de présenter un programme, de le discuter, en sachant qu'en parallèle avec le programme on présentera un financement adéquat aux interventions.

Je crois que dans ce sens il y aura la possibilité d'évaluer jusqu'au fond les programmes que le gouvernement et la majorité présentent à la discussion de toutes les forces politiques. Merci.

Président - La parole au Conseiller Lattanzi pour déclaration de vote.

Lattanzi (PdL) - Grazie, Presidente. Noi esprimeremo due dichiarazioni di voto, una positiva alla proposta che il Presidente ha appena fatto, di prendere atto che la città di Aosta capitale è di interesse regionale per molte delle sue funzioni, quali uffici pubblici, attività sportive, che è oggettivamente una capitale che ha delle complessità che implicano un interesse di tipo regionale. Quindi dichiariamo il nostro voto a favore fin da subito al percorso che lei ha evidenziato, di ragionare su un progetto globale e di confrontarci con l'Amministrazione comunale di Aosta, perché ci sembra come minimo opportuno togliere da Aosta le incombenze che ha dimostrato di non essere capace di gestire. Prendiamo atto e dichiariamo fin da subito la disponibilità a questo approfondimento, a questo confronto per dare ad Aosta una speranza di riorganizzazione urbanistica, turistica, culturale e anche industriale, come giustamente ha sottolineato il Presidente, di cui Aosta capitale ha bisogno.

Invece la seconda dichiarazione è di astensione su questo provvedimento: noi ci asterremo proprio in assenza di questa progettualità futura, in attesa di poter determinare investimenti specifici per progetti specifici che al momento non esistono.

Président - La parole à l'Assesseur aux ouvrages publics, à la protection des sols et au logement public, Marco Viérin.

Viérin M. (SA-UdC-VdA) - Grazie, Presidente. Intanto per ringraziare tutti gli intervenuti a questo dibattito; il Presidente lo ha già fatto. Probabilmente eravamo andati non dico fuori argomenti, perché gli argomenti sono tutti interessanti, anzi bisogna approfittare anche di queste occasioni, ma oggi era il momento per dire che si vuole mettere un punto fermo e quindi assunzione di responsabilità su quello che è il passato, il pregresso e quant'altro. Nelle mie parole ho volutamente anche fatto un ragionamento di autocritica, che ha fatto anche il Presidente, quindi a chi ci chiede politicamente, quando si fa si può anche sbagliare. Il ragionamento è di vedere in prospettiva cosa si vuol fare. Ma oggi eravamo obbligati a fare un discorso come amministratori seri e a mettere un punto fermo, e questa è la volontà di questa proposta che è arrivata in aula.

Per quanto riguarda il futuro, la visione deve essere una visione di insieme, ma dico di più, anche sulla plaine d'Aoste, perché i servizi più volte toccano anche questi comuni e la visione di collaborazione che è essenziale, perché non si può decidere di essere solo attuatori, mentre dall'altra parte si potrebbe dire: dettiamo noi tutte le condizioni. Allora bisogna fare un discorso condiviso, perché sono le cose che danno i migliori frutti.

Volevo solo precisare queste cose. Ringrazio ancora tutti gli intervenuti e voglio ancora sottolineare che uno dei problemi che dovremo affrontare è l'iter burocratico, perché una delle vicende che ha portato a queste lungaggini sono gli iter burocratici sulla progettazione, sulle autorizzazioni sui reperti archeologici, sul coordinamento fra le strutture, non ultimo i diversi contrasti fra i cittadini. Dobbiamo dirci queste cose: quando si parte con un'opera pubblica abbiamo gli uni che vogliono una cosa, gli altri che ne vogliono un'altra, i terzi che ne vogliono un'altra ancora, e da lì petizione contro petizione si perdono degli anni, poi aumentano i prezzi, c'è la revisione prezzi, la revisione parcelle e quant'altro.

Quindi se faremo un ragionamento dobbiamo farlo in senso complessivo, solo per un discorso di correttezza e chiarezza. Grazie.

Président - La parole au Conseiller Giuseppe Cerise.

Cerise G. (VdAV-R) - Grazie, presidente. Colgo l'occasione della dichiarazione di voto per rassicurare anche il collega Agostino, che non c'è nessuna ostilità da parte nostra nei confronti della moderna capitale alpina: condividiamo perfettamente la bontà della legge Aosta capoluogo. Ssperiamo che la prossima programmazione vada in quella direzione che ci è stata annunciata dal Presidente, e su questo aspetto non posso che associarmi a quanto detto dal collega Lattanzi: saremo sicuramente favorevoli e daremo tutto il nostro assenso. Ed è proprio perché vediamo la bontà di quella legge, che la nostra posizione non sarà contraria, ma sarà una morbida astensione in questo caso specifico.

Président - S'il n'y a pas d'autres pour déclaration de vote, je soumets au vote l'acte proposé par l'assesseur Marco Viérin:

Conseillers présent: 32

Votants: 24

Pour: 24

Abstentions: 8 (Benin, Bertin, Giuseppe Cerise, Chatrian, Lattanzi, Patrizia Morelli, Tibaldi, Zucchi);

Le Conseil approuve

Président - Avec cette votation nous avons achevé nos travaux.

La séance est enlevée.

---

La réunion se termine à 12 heures et 56 minutes.