Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 79 del 25 settembre 2008 - Resoconto

OGGETTO N. 79/XIII - Interpellanza: "Intendimenti per la gestione della struttura "Cittadella dei giovani" nel Comune di Aosta".

Interpellanza

Riconosciuta l'importanza del percorso compiuto dal Gruppo regionale di lavoro sulle politiche giovanili per l'elaborazione del documento "Verso nuove politiche a favore delle giovani generazioni. Linee guida regionali 2007";

Ribadita la volontà di mettere al centro della discussione politica i diritti e le tutele dei giovani in Valle d'Aosta;

Riaffermata la necessità di costruire un maggiore coordinamento sul territorio delle iniziative e delle azioni già presenti, di sviluppare sinergie, in una azione di rete, tra le istituzioni in Valle d'Aosta (Regione, comuni, Comunità montane, Università);

Riaffermata inoltre la volontà di garantire a tutti i giovani della Valle d'Aosta pari condizioni di accesso nei confronti delle politiche giovanili;

Tenuto conto della interessante iniziativa promossa dal comune di Aosta relativa alla "Cittadella dei giovani";

Auspicato che alla "Cittadella dei giovani" sia riconosciuto un ruolo ed uno spazio aperto alle attività e alla diretta partecipazione di tutti i giovani valdostani;

A conoscenza della richiesta-incontro per la costituzione di un gruppo di lavoro inviata dal comune di Aosta alla Regione ed al CPEL con lettera del 10 aprile 2008;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interpella

l'Assessore regionale alla Sanità, salute e politiche sociali per conoscere:

1) i propositi della Regione nei confronti della "Cittadella dei giovani";

2) la fattibilità di un finanziamento regionale specifico per la gestione della struttura;

3) la possibilità di definire una intesa tra Regione, comune di Aosta e Consiglio Permanente degli Enti locali per dare carattere di servizio regionale alla struttura realizzata nel capoluogo.

F.to: Rigo

Président - La parole au Conseiller Rigo.

Rigo (PD) - Passiamo ad argomenti più umani e a costi più accessibili.

Quindici/venti giorni fa circa nel corso di un incontro anticipai all'ex Assessore Lanièce l'intenzione di presentare questa interpellanza, certo per avere delle informazioni in merito, ma fondamentalmente per cercare di aprire un confronto fra le forze politiche del Consiglio, la commissione, il governo regionale su un tema per me importante per il futuro della nostra regione, che sono i giovani. Come ha detto giustamente ieri l'Assessore Viérin, la scuola è fondamentale, ma non può essere l'unica risorsa, così come l'ospedale non è l'unica risposta alla salute e al benessere dei cittadini.

Nella nostra regione da sempre si è guardato alla tutela sociale degli anziani e bambini piccoli, ecco perché credo sia giusto mettere al centro della discussione le politiche giovanili. Parlare e confrontarsi sulla Cittadella dei giovani, che sta pian piano prendendo corpo e forma dalla struttura dell'ex macello civico di Aosta, ci dà l'opportunità quindi di parlare di cultura, di formazione delle giovani generazioni e del resto è l'acquisizione di sapere, di conoscenza ad essere quanto di più importante ci sia per la crescita di una società, per la sua armonia, per la sua coesione, per abbattere gli steccati, per la riduzione degli squilibri. Un secolo fa per un ragazzo imparare a "leggere e a far di conto" voleva dire aprire gli occhi e alzare la testa, serviva a non doversi più presentare di fronte al padrone con il cappello in mano, ma con la consapevolezza della dignità del proprio lavoro. Nel dopoguerra nel tempo della ricostruzione, della crescita economica, lungo gli anni '60, la speranza era lo studio, era l'ingresso nel circuito formativo la carta migliore dei ragazzi e delle ragazze per uscire dalla gabbia del censo, per guadagnare da sé con il proprio impegno, con lo studio un futuro diverso da quello nel quale la loro provenienza di classe li avrebbe inesorabilmente costretti. E anche oggi, che è così tanto cambiato il mondo, la conoscenza e la formazione restano l'unico modo per far vivere concretamente quelle pari opportunità a cui tutti hanno diritto.

In questo senso, per il Partito democratico, la scuola e l'università sono risorse fondamentali; per altre forze politiche sono solo un costo da tagliare. Per noi la formazione è la chiave con cui la società dischiude il suo futuro, ma oggi come sapete bene la sola formazione non basta più. Abbiamo la classe dirigente più vecchia e la quota più elevata di inoccupazione giovanile. In questi anni è cresciuta una generazione attenta alle nuove tecnologie con una cultura e una mentalità europea, che purtroppo non trova sbocchi adeguati e da lì nasce spesso anche il disagio. In questo modo si impedisce a una generazione intera di crescere, di maturare, di diventare il futuro di questo Paese e anche della Valle d'Aosta.

La Cittadella dei giovani deve diventare uno spazio, un laboratorio per una politica a favore delle giovani generazioni, uno spazio seppur piccolo, ma aperto al mondo, alle energie, alle intelligenze, alle esperienze, alle sfide dei giovani. Una politica insomma che sia capace di sfruttare le potenzialità di una moderna struttura qual'è quella, memoria e sviluppo di esperienze consolidate, innovazione grazie al lavoro transfrontaliero, coinvolgimento capace di promuovere il protagonismo dei giovani. Ecco, uso la parola "coinvolgente", perché la Cittadella dei giovani non dovrà diventare un fortino, che deve essere difeso dagli assalti degli indiani, non deve essere vista dai giovani valdostani e dal territorio regionale, specialmente dal territorio limitrofo, come una occasione tutta e solo aostana: sarebbe sbagliato e controproducente per tutti.

In Valle d'Aosta abbiamo bisogno di costruire maggiori sinergie fra istituzioni: fra Regione, Comuni, Comunità montane, università, istituzioni scolastiche in modo da valorizzare tutte le risorse locali e capire quale apporto ciascuna può offrire nelle politiche giovanili.

La Cittadella dei giovani deve diventare "un centro di attività per i giovani della città di Aosta aperto a collaborazioni intercomunali e alle reti di livello regionale, nazionale e internazionale", così come recita la relazione preliminare ed il documento costitutivo presentato il 10 luglio 2007. Una caratterizzazione questa che si inserisce bene nella logica e negli indirizzi presenti nel documento "Verso nuove politiche a favore delle giovani generazioni", che abbiamo citato nella interpellanza. La logica è che tutti, pro loco, associazioni, oratori, istituzioni scolastiche, amministrazioni, sentano proprie le potenzialità della Cittadella dei giovani, in una azione di rete, per rendere efficaci le iniziative e per sviluppare anche una azione di sensibilizzazione nei confronti dei Comuni, affinché costruiscano un pensiero di rete rivolto ai giovani, perché non può essere la sola Regione.

Questa deve essere la logica da seguire, altrimenti anche una delle azioni previste nelle linee guida regionali - "definire un accordo di programma fra Regione, CELVA e il Comune di Aosta per dare caratterizzazione di servizio regionale all'Informagiovani del Comune di Aosta"; ricordo che questo è un servizio previsto nella cittadella, con l'attivazione di più punti informativi collegati in rete - non potrà a mio avviso avere possibilità di uno sviluppo omogeneo, capace di attivare canali di comunicazione intercomunali.

Il contenitore è quasi pronto, occorre mettere a punto gli strumenti e gli indirizzi operativi e con questa interpellanza vogliamo sollecitare che tutto ciò non sia solo un problema per pochi addetti ai lavori, altrimenti ho il timore che tutti gli sforzi potrebbero risultare vani. Queste sono le ragioni della presentazione dell'interpellanza: conoscere gli intendimenti della Giunta regionale, se supporterà la gestione anche finanziariamente - ma non solo - della Cittadella dei giovani, in particolare se questo nuovo servizio avrà carattere regionale e se del caso attraverso quali azioni e quali atti amministrativi.

Président - La parole au Président de la Région, Rollandin.

Rollandin (UV) - L'illustrazione fatta dal collega Rigo nel merito della Cittadella dei giovani, con l'illustrazione di una serie di punti che si riferiscono alle problematiche giovanili, non può che essere apprezzata e condivisa. L'attenzione nei confronti dei giovani rappresenta la vera sfida, perché oggi è paradossalmente molto più facile intervenire per gli anziani che per i giovani. Per gli anziani, anche in questa regione, credo si sia fatto e si stia facendo molto; per i giovani si sta facendo, ma è più difficile individuare i canali di intervento che, malgrado quello che si sta facendo a livello di educazione e di sanità, quindi del sociale, non sempre danno l'idea di essere apprezzati.

Qui parliamo di un progetto, la Cittadella dei giovani, nato come progetto Interreg fra Aosta e Albertville. Ricordo questo passaggio, perché è importante nell'ambito della strutturazione di base che si è data a questa struttura. Come tutti sanno, i progetti Interreg hanno una loro storia, una loro matrice, una loro finalità e quando si presenta il progetto Interreg, bisogna dire chi lo gestisce e con quali strumenti anche finanziari. Al momento in cui è stato approvato questo progetto, si è parlato dei Comuni di Aosta e Albertville: questo lo sottolineo per correttezza della partenza di questo progetto. Adesso l'interpellante pone il problema in uno sviluppo che è diverso da quello che il progetto Interreg comprendeva, perché il presentare il progetto Interreg come una struttura che deve avere un interesse regionale con il coinvolgimento di tutti i comuni, indubbiamente ne modifica un po' la natura. Quindi anche sotto il profilo dello strumento che è stato alla base del finanziamento concesso per la realizzazione, dobbiamo studiare con quali metodi, nell'eventualità di accedere a questo tipo di sviluppo, si possa ovviare a inconvenienti che purtroppo conosciamo.

Dico questo non per eludere il problema, ma per dire a che punto oggi ci troviamo. Lo abbiamo visto quando abbiamo incontrato la giunta del Comune di Aosta, che ha sottolineato il tema del costo della gestione di questa opera, che è molto importante, dicendo: di questo problema chi si fa carico? Al che, ricordando le premesse che ho fatto, c'è stato un attimo di impasse, nel senso che non è così semplice come facciamo spesso con altre strutture sportive, laddove si dice di costruire il "Pala e qualcosa" e, finito di costruirlo, ad Aosta si dice: bene questo è di interesse regionale, si assuma l'onere la Regione. Capisco che la situazione è diversa, nel senso che la Cittadella dei giovani ha un significato che è ancora più ampio forse di una struttura sportiva. Vorrei però ricordare che il dire io "faccio l'opera poi a gestirla ci pensi qualcuno e a pagare qualcun altro", credo che sia una dicotomia non sempre così facile a risolvere.

Nella sostanza, per quanto riguarda i propositi della Regione, dopo che abbiamo fatto questo incontro con il Comune di Aosta, abbiamo deciso di individuare un percorso attraverso un gruppo di lavoro che comprende l'Assessorato della sanità, l'Assessorato della cultura e il Comune di Aosta, sentendo anche il CELVA, per come individuare una soluzione che permetta di vedere se è possibile questo passo di modifica dello strumento, con cui si pensa di gestire la struttura oggi conclusa, e cercare di capire quali possono essere gli oneri e come dovrebbero essere ripartiti fra i vari attori. Quello che condividiamo e che sottoscriviamo è che questa struttura può - dico può perché ho appena detto i problemi anche amministrativi che si pongono rispetto a questo tipo di impostazione - diventare uno strumento non solo per Aosta, ma sicuramente per i comuni vicini e anche per tutta la regione. Allargandolo ad altri settori, guardiamo anche quali sono le possibilità operative di un centro di questa natura, ma come ha ricordato Rigo il problema di tutta una serie di servizi è importante da attivare, cercando di capire quelle che potranno essere le risultanze di questa nuova operatività di un centro, come quello della Cittadella dei giovani.

Abbiamo oggi individuato un percorso, che ci deve portare in brevissimo tempo a fare una proposta operativa per il superamento di questa difficoltà nel caso di un accordo che possa prevedere un interesse regionale, quindi capire questo cosa può comportare sia da un punto di vista amministrativo che da un punto di vista finanziario. Mi farò premura di portare all'attenzione non solo del collega, dopo di che potremo vedere con quali forme coinvolgere le commissioni o riportare all'attenzione del Consiglio le determinazioni di base relative a questo punto.

Spero di aver dato le risposte che interessavano Rigo. Volevo anche accennare ai problemi che aveva sollevato Zucchi in coda, ma è andato via e quindi lo farò in un'altra occasione.

Presidente - La parola al Consigliere Rigo.

Rigo (PD) - Ringrazio il Presidente per le informazioni, secondo me importanti, anche perché nel convegno recentemente promosso nei locali della cittadella queste stesse informazioni non erano state date dal rappresentante del governo regionale.

Ha ragione il Presidente quando dice che la Cittadella dei giovani è nata come progetto Interreg, quindi all'interno di una cornice, di paletti che sono molto precisi, e quindi anche rispetto alla gestione e al finanziamento della stessa prevede determinate cose. Ci dobbiamo preoccupare noi, Consiglio regionale, di una risorsa le cui potenzialità possono essere sfruttate non solo dai giovani, ma anche dai Comuni: immagino i Comuni di Torgnon, di Pont-Saint-Martin che possono collegarsi in rete con le iniziative che lì vengono svolte, senza bisogno di andarci.

Allora il problema è come superare la difficoltà Interreg e allo stesso tempo come venire incontro alle esigenze che anche il Presidente della Regione ha riconosciuto essere corrette. Credo che si possa, attraverso un atto amministrativo preciso di collaborazione fra enti ed istituzioni, a latere del Comune di Aosta e della Cittadella dei giovani, costruire questo rapporto e quindi attraverso questo tipo di rapporto collegato finanziare il progetto. Si tratta di avere un po' di fantasia e di capacità anche amministrative.

Credo che sia questo il passo da fare. Sarei contento, come saranno contenti i commissari, se anche la commissione venisse investita di questa problematica, perché ha una valenza che va ben al di là del piccolo territorio della città di Aosta.