Oggetto del Consiglio n. 3338 del 21 febbraio 2008 - Resoconto
OGGETTO N. 3338/XII - Interpellanza: "Tavolo di concertazione per la parziale revisione del dimensionamento di alcune istituzioni scolastiche".
Interpellanza
Preso atto che la Scuola Media di Villeneuve, trasformata poi in Istituzione scolastica dal primo settembre 2000 attraverso il piano di dimensionamento e verticalizzazione con D.G.R. n. 1535 del 19 maggio 2000, ospita 328 alunni, ripartiti in 6 sezioni per un totale di 15 classi, un corpo docente di più di 60 insegnanti e 20 unità tra personale amministrativo e tecnico e personale ausiliario;
Considerato che i locali della scuola sono da più di tre anni oggetto di pesanti lavori di ristrutturazione che costringono tra l'altro tre classi ad essere ospitate in chalet provvisori costruiti circa quattro anni fa, sprovvisti di servizi igienici;
Constatato che la percentuale di alunni extracomunitari dell'istituzione scolastica "M. Ida Viglino" parrebbe essere in assoluto la più alta in rapporto alle altre istituzioni, da ciò discende la necessità per il corpo docente avere a disposizione aule speciali per poter, in primis alfabetizzare i nuovi alunni, e quindi poterli inserire ed integrare nel percorso scolastico;
Ricordato inoltre che il provvedimento di dimensionamento scolastico aveva a suo tempo suscitato forti resistenze da parte dei genitori degli alunni residenti nel Comune di Sarre, i quali ipotizzavano ciò che puntualmente si è verificato: l'eccessivo sovraccarico della struttura di Villeneuve e lo svuotamento della scuola media "J.B. Cerlogne" che era stata da poco tempo ristrutturata dal Comune di Aosta e che oggi risulta essere sovradimensionata;
Appreso che nonostante i lavori di ristrutturazione e di ampliamento l'edificio scolastico, sede della scuola secondaria di 1° grado, non aumenterebbero in modo significativo gli spazi per aule speciali, anche in previsione del già consistente lavoro di integrazione scolastica rivolto agli alunni extracomunitari e, soprattutto, in previsione dell'aumento di iscrizioni dovute ai nuovi insediamenti residenziali dei Comuni della Comunità montana (ad esempio i "100 nuovi alloggi" di Saint-Pierre);
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
l'Assessore competente per sapere:
- se alla luce della situazione creatasi è intendimento di questo Governo regionale richiedere agli enti e alle istituzioni territoriali competenti di aprire un tavolo di concertazione per una parziale revisione del dimensionamento delle istituzioni scolastiche interessate.
F.to: Venturella
Presidente - La parola al Consigliere Segretario Venturella.
Venturella (Arc-VA) - Questa iniziativa nasce da alcune consultazioni e dalla fotografia di una situazione di fatto.
Alcune constatazioni, la prima: fotografando lo stato di fatto, attualmente l'istituzione scolastica "Maria Ida Viglino" ospita circa 330 alunni, ha un corpo insegnante di circa 60 unità e altre 20 unità fra personale tecnico-amministrativo e ausiliario.
Altra constatazione: i locali della scuola sono, da più di 3 anni, oggetto di pesanti lavori di ristrutturazione, che costringono 3 classi ad essere ospitate in "chalets" provvisori, costruiti circa 4 anni fa, che non sono provvisti di servizi igienici (ossia i servizi igienici ci sono, ma sono fuori, sono un po' come nelle case di un tempo).
Altra constatazione è che parrebbe che in questa scuola, ossia nella comunità montana che fa riferimento a questa scuola, vi sia il numero più alto di alunni extracomunitari, per cui è chiaro che, con alunni extracomunitari, per poterli integrare in modo pieno nel percorso scolastico ci vogliono aule speciali, zone su cui fare i corsi di recupero, di approfondimento, di integrazione, anche solo i corsi di alfabetizzazione.
Altra constatazione, che ho scritto in forma di domanda: nonostante i lavori di ristrutturazione progettati, i locali che dovranno ospitare in modo continuativo delle aule scolastiche pare che non saranno aumentati, cioè pare che i lavori di ristrutturazione riguardino altri aspetti. Per il fatto che, come istituzione scolastica di comunità montana, è una scuola che ha un bel po' di classi (ne ha 15) ed ha la sua importanza non solo numerica. Soprattutto parrebbe che, in previsione di un aumento della popolazione scolastica dovuto, ad esempio (e nella mia interpellanza ho fatto riferimento ai famosi cento nuovi alloggi di Saint-Pierre, che dovrebbero essere costruiti, finiti e abitati) gli eventuali nuovi ragazzini insediati a Saint-Pierre dovrebbero essere iscritti nell'istituzione scolastica "Maria Ida Viglino".
Ma soprattutto la domanda è questa: andando a visitare i locali della scuola, andando a scartabellare nelle vecchie deliberazioni, ci domandiamo che tipo di ristrutturazione è stata pensata e quali sono i lavori di ristrutturazione. È un lavoro di ristrutturazione per la scuola, per il mondo scolastico, oppure si tratta di lavori di ristrutturazione che riguardano altre esigenze, che vanno al di là del mondo scolastico, pur essendo l'edificio un edificio di tipo scolastico almeno in origine? Faccio riferimento alle esigenze della comunità montana!
Infatti abbiamo saputo che, ad esempio, la parte cucina è stata ampliata enormemente, il numero dei pasti da preparare e somministrare è circa il doppio di quello preparato prima della ristrutturazione! Si pensa ad un "espace loisir" molto ampio, e si pensa anche ad aule speciali che dovrebbero essere adatte al lavoro di tipo didattico, e che sono nel seminterrato!
Insomma vi è una situazione molto particolare, per cui si è pensato ad una ristrutturazione e questa ristrutturazione non tiene conto dei dati demografici, non tiene conto delle esigenze scolastiche. Domandiamo all'Assessore Viérin: c'è voglia di rimettersi insieme attorno ad un tavolo, per concertare qualcosa che sia funzionale alle nuove esigenze? Questo è indispensabile, altrimenti la scuola, da come abbiamo contezza, rischia di scoppiare, naturalmente in senso lato.
Grazie per la risposta.
Presidente - La parola all'Assessore all'istruzione e cultura, Viérin Laurent.
Viérin L. (UV) - Avant tout, collègue Venturella, merci d'avoir soulevé toute une série de questions, mais pour répondre à la question je suis obligé de faire un peu d'histoire - qui d'ailleurs Mme Squarzino connaît très bien - sur quelles sont les procédures à suivre pour éventuellement intervenir quand il y a des problèmes, car l'origine de tout ce processus (c'est-à-dire cette phase de concertation très appréciée) dérive de la précédente législature.
Le Gouvernement régional a approuvé, par sa délibération du 16 février 1998, les grandes orientations relatives à l'autonomie scolaire et à la réorganisation du système éducatif de la Région et a constitué, à l'époque, une Commission d'étude, où il y a des représentants des organisations syndicales, de l'Administration, des collectivités locales, des dirigeants et des enseignants, afin d'élaborer une proposition qui devait être présentée au Conseil scolaire régional et qui concernait notamment les dimensions des institutions scolaires.
Cette Commission suggérait, dans un de ses documents du 29 juin 1998, de fonder les institutions scolaires sur le principe de la territorialité et de faire coïncider la communauté de montagne avec les groupes scolaires, en créant donc des endroits où les enfants pourraient suivre toute leur scolarité de base sur la base de la communauté de montagne. A l'issue de la discussion de ce document par les différentes sections du Conseil scolaire, ce dernier a indiqué - le 5 mai 1999 - qu'il était favorable à cette proposition de la Commission d'étude et donc ce critère a été adopté.
A la suite de quoi, le Gouvernement régional a consulté le Conseil des collectivités locales et, le 3 décembre 1999, ce dernier a proposé explicitement de confier à chaque communauté de montagne le soin de définir, de concert avec les communes et les dirigeants scolaires du territoire, la structure de ses institutions scolaires, cette fonction relevant des compétences qui lui ont été attribuées par la loi régionale n° 54/1998.
Pour Aoste il y a un discours à part, car Aoste ne fait partie d'aucune Communauté de montagne, mais constitue en elle-même une entité territoriale et exerce directement les compétences en question, sous réserve de concertation avec les dirigeants scolaires.
Et vous me direz: "oui, en 1999 c'était ainsi, mais maintenant les exigences se sont modifiées, surtout d'un point de vue des problèmes que vous avez soulevés".
Mais, il y a un "mais", c'est-à-dire que cette vérification a une cadence temporaire, c'est-à-dire que chaque 3 ans après il y a l'évaluation de la situation pour voir s'il faut faire des modifications.
Donc, pour revenir à l'histoire, le 20 décembre 1999 le Gouvernement régional a approuvé le projet relatif à la carte scolaire de la Vallée, établie en fonction des Communautés de montagne, et justement celles-ci constituant - du fait de leurs dimensions et de leur bassin de population - l'entité territoriale de référence pour l'implantation des écoles de la petite enfance, primaires et secondaires du premier degré.
La première carte scolaire de la Vallée avait validité 3 ans et a été adoptée en 2000. Donc, conformément à ce mandat, l'Administration régionale a demandé aux Communautés de montagne et à la Commune d'Aoste de formuler des propositions quant au type et à la structure du réseau scolaire territorial, après s'être concertées - comme je vous l'ai dit - avec les dirigeants des écoles et avec les communes.
Le 15 novembre 2002 il y a eu la première phase: il devenait nécessaire de mettre à jour ladite carte pour les 3 années suivantes et de nouveau l'Administration a demandé aux Communautés de montagne et à la Commune d'Aoste de formuler des propositions et surtout s'il était souhaitable de faire des modifications sur la mise en place.
Aucune collectivité locale n'ayant proposé des modifications, la carte scolaire a été reconduite par la délibération du Gouvernement régional n° 950 du 17 mars 2003. La même procédure a été suivie en novembre de 2005, puis, une nouvelle fois, en l'absence de toute demande, en 2005 on a approuvé cette délibération le 13 avril 2006.
Compte tenu de cela, en novembre de cette année, il y aura de nouveau cette phase et l'Administration régionale va demander (on va déjà s'activer maintenant) si les territoires (mais pas seulement la zone de Villeneuve, il y a peut-être d'autres zones, moi je connais aussi d'autres exigences) devront être modifiés. Pour les 3 ans, à l'époque - et je regarde Mme Squarzino - je crois que l'esprit des 3 ans c'était pour dire: "bon, voyons, 3 ans c'est un temps raisonnable, après 3 ans on va voir qu'est-ce qui s'est modifié sur notre territoire". Donc, quant à cette révision anticipée, je crois qu'aujourd'hui nous sommes dans la phase de demander aux collectivités locales et aux territoires s'il y a des exigences et éventuellement de nous les signaler avant novembre, de façon qu'au moment où il y a cette concertation, qui se renouvelle, on a la possibilité d'aller de nouveau, mais pour la première fois dans ce cas, modifier cela.
Cela à mon avis, je partage, c'est la concertation et c'est le respect des rôles et des procédures: je crois que c'est un mécanisme qui a été mis en place à l'époque et qui est très valide.
Pour le reste, avant tout pour ce qui est de l'émigration et des élèves extracommunautaires, les données dont vous disposez, quant au pourcentage de ces élèves étrangers, sont erronées et je me ferai un plaisir de vous faire parvenir ces statistiques, qui ont d'ailleurs déjà été communiquées aux organisations syndicales de l'enseignement qui ont été élaborées par la Surintendance des écoles grâce à l'Unité de statistiques 1 du système d'évaluation. Souvent moi aussi j'entends, dans les pôles scolaires, qu'il y a cette situation plutôt que l'autre, alors on a voulu faire une situation, que je vous fournirais de façon à avoir des données statistiques.
Pour ce qui est d'un autre aspect, mais celle-ci c'est mon idée personnelle, je me permettrais aussi de vous remettre un exemplaire du document "La via italiana per la scuola interculturale e l'integrazione degli alunni stranieri", que le Ministre Fioroni nous a envoyé et qu'il a présenté en octobre 2007, Ministre Fioroni qui a été - parce que maintenant le Gouvernement n'existe plus sinon pour l'ordinaire administration - un très bon Ministre de l'éducation, et j'ai personnellement eu le plaisir de lire souvent ses principes et sa vision d'école, que je partage. Pour ce qui est du problème des élèves étrangers je vous invite à lire cette brochure, dans laquelle vous pourrez trouver quelques suggestions intéressantes quant à ces salles de classe spéciales pour élèves extracommunautaires, qui vous paraissent si nécessaires et qui ont donné des éléments très intéressants, sur lesquels après nous pourrons nous confronter.
Donc ouverture sur cela et ouverture aussi sur le discours de l'école au-delà de l'école, voilà.
Presidente - La parola al Consigliere Segretario Venturella.
Venturella (Arc-VA) - La ringrazio, Assessore, per il tono e per la serietà con cui lei sempre imposta le sue risposte. Non capita spesso così.
Permetta però alcune piccole osservazioni. La prima, non parlavo di classi differenziali, assolutamente, sto parlando di locali dove, all'inizio del percorso educativo (lei sa benissimo che entrano rispetto all'età senza nessuna valutazione del livello scolastico, l'età corrisponde più o meno all'inserimento nelle classi) poter svolgere un lavoro quasi di tipo frontale. Esiste il mediatore culturale, ma non basta, le assicuro che non basta. Non parlavo di classi differenziali, ma solo di strutture.
La seconda: sappiamo che esiste un tavolo di concertazione, lo abbiamo inserito appositamente, ma l'invito che facciamo al suo Assessorato, all'amministrazione (perché dipende da voi: è quello di non dimenticarsi del mondo della scuola, perché in alcuni casi (ne ho avuta esperienza personale) vengono fatte delle ristrutturazioni, dei dimensionamenti, senza considerare che esistono le persone che da anni dedicano la loro vita all'insegnamento, e non solo. Quindi non dimenticate il mondo della scuola!
Terza osservazione: mi ricordo benissimo, negli anni 1999-2000, le problematiche riferite al dimensionamento scolastico; a quel tempo Assessore era Pastoret e ricordo anche un incontro di fuoco fra il sottoscritto e l'Assessore Pastoret in quel di Variney...
Pastoret (fuori microfono) - ... mi sono segnato le cose che avete detto, perché saranno usate contro di voi...
Venturella (Arc-VA) - ... io le uso adesso, anticipiamo i tempi.
Ricordo benissimo che partecipai alle riunioni, assieme ad altri genitori del Montan e di Chezallet, perché ero Consigliere comunale ad Aosta, e mi ricordo l'allora Sindaco di Sarre, (che può darsi sia candidato per "l'Union Valdôtaine" e magari futuro Consigliere regionale) che, di fronte alle forti resistenze da parte dei cittadini (quando noi gli dicemmo: "guardi che si può applicare lo stesso termine della convenzione fra Gignod e Aosta e anche fra Sarre e Aosta"), disse: "gli alunni di Sarre, anche del Montan e di Chezallet..." - mi smentisca, Assessore Pastoret - "... devono andare a Villeneuve, perché deve essere forte in loro l'identità di appartenenza alla comunità montana".
Perché il problema era questo, Assessore Viérin, che per una mancanza di programmazione, per una sordità incredibile da parte di chi doveva decidere, il polo scolastico "Cerlogne", appena ristrutturato, è rimasto vuoto, e quindi sovradimensionato, mentre la "Maria Ida Viglino", che a quel tempo era scuola media di Villeneuve, è stata riempita a forza, come un'oca all'ingrasso! Per cui da una parte si scoppia, dall'altra ci sono spazi enormi! Credo quindi che oggi il tutto vada ripensato, con una certa elasticità mentale e di comportamenti conseguenti, e l'invito è a sedersi attorno a un tavolo e concertare, "in primis" con il mondo della scuola, perché ogni tanto sappiamo che gli amministratori comunali più che alle esigenze della scuola, guardano alle esigenze di campanile.
Presidente - Si conclude così la seduta antimeridiana. Ci aggiorniamo alle ore 15,30 cioè alla seduta pomeridiana.
La seduta è tolta.
---
La seduta termina alle ore 12,54.