Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3337 del 21 febbraio 2008 - Resoconto

OGGETTO N. 3337/XII - Interpellanza: "Eventuali rischi per la salute dell'uomo dalla presenza di inquinamento elettromagnetico".

Interpellanza

Dato atto che, sul problema dell'elettromagnetismo, sono stati condotti molti studi in questi ultimi anni, accertandone la pericolosità e segnalando la necessità di porre misure di prevenzione e di informazione ai cittadini, soprattutto in riferimento alle linee di trasporto dell'alta tensione;

Atteso che, sia da parte dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sia da parte dell'Unione Europea, è stato evidenziato il rischio di provocare seri disturbi alla salute dell'uomo;

Osservato che è sempre più diffuso e condiviso, nelle istituzioni pubbliche, il convincimento di dover intervenire sull'inquinamento elettromagnetico, agendo soprattutto sulla messa in sicurezza degli elettrodotti;

Considerato che, ormai da più di dieci anni, i coniugi Cout-Praduroux di Hône hanno segnalato alle autorità competenti l'estrema pericolosità creata dai campi magnetici, in particolare nella zona da essi abitata, sostanzialmente circondata da due elettrodotti, installati a poche decine di metri dalla loro casa;

Evidenziato che, nonostante la segnalata pericolosità, peraltro supportata da pareri e relazioni di docenti ed esperti accademici, non sono state fornite risposte da parte delle autorità regionali ad un problema che certamente non è riferibile soltanto al caso dei coniugi Cout-Praduroux;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interpella

l'Assessore competente per conoscere:

1) se è convinzione dell'Amministrazione regionale l'effettiva esistenza di questi rischi nell'ambito della nostra comunità, soprattutto in riferimento alla cospicua estensione degli elettrodotti in varie zone della nostra regione;

2) se l'Amministrazione intende avviare interventi e procedure di bonifica sulle linee di elettrodotti, segnatamente per quelle prossime o circondanti caseggiati e o zone abitate;

3) per quali motivi non si è ritenuto di dover rispondere alle legittime preoccupazioni di cittadini che, a seguito di indagini specialistiche, hanno anche denunciato seri problemi di salute dovuti all'elettromagnetismo.

F.to: Bortot

Presidente - La parola al Consigliere Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Il problema dell'elettromagnetismo credo sia uno dei problemi più controversi di cui ci siamo dovuti occupare negli ultimi anni, ma gradualmente è emersa la connessione fra determinate patologie e malattie e l'esposizione all'elettromagnetismo che riguardano soprattutto i campi dell'energia elettrica e anche quelli della telefonia e trasmissioni via etere. Vi è stato anche un passo avanti da parte dell'OMS e dell'UE, che hanno evidenziato questo rischio che crea anche seri disturbi. Le amministrazioni pubbliche gradualmente anche se in maniera restia, perché c'è un problema di investimenti non indifferenti, hanno iniziato a sensibilizzarsi sull'argomento, diciamo pure che vi hanno abbinato una questione di estetica ambientale. Una settimana dopo che abbiamo presentato l'interpellanza comunque sulla pagina de "La Stampa" c'era una pagina intera dedicata a questo problema... ovviamente non solo in Valle, ma la discussione è aperta; faccio solo un riferimento alle emissioni da parte di Radio Vaticana in un quartiere di Roma. Qui abbiamo 2 persone che se ne sono occupate da più tempo, passano anche per 2 famosi rompiscatole: sono i coniugi Cout-Praduroux di Hône, però sono 10 anni che insistono sull'argomento e, se gradualmente si è iniziato a prenderne consapevolezza, è anche grazie alla loro attività. Vedo che qualche Consigliere sorride, ma è una prerogativa dei Valdostani avere la testa dura e non mollare, questi ce l'hanno sul serio e finalmente si comincia a vedere un po' di luce fra le tenebre che erano state calate quando loro sollevavano tali problemi...

(interruzione dell'Assessore Cerise, fuori microfono)

... dice l'Assessore giustamente che è arrivata la corrente! Noi con questa interpellanza volevamo chiedere i passi che sono stati fatti dall'Amministrazione regionale, so che sono stati fatti degli studi, delle rilevazioni, degli interventi. So che adesso abbiamo reperito risorse anche per interrare alcune linee e alcuni Comuni si sono attrezzati, chiedendo i finanziamenti che sono stati messi a disposizione da parte dell'Amministrazione regionale. In un certo senso è stata avviata una prima bonifica, il criterio su questa bonifica mi sembra elastico, ossia più empirico, legato alle sensibilità e alle opportunità che vengono offerte ai Comuni e non tanto alla pericolosità e quindi alla necessità di adottare questo criterio per intervenire per l'interramento, anche perché con l'interramento le onde elettromagnetiche si riducono notevolmente.

Ultimo punto: chiediamo perché, a seguito di una serie di rilevazioni effettuate anche dall'ARPA e dall'USL, a queste 2 persone, che hanno il merito di aver sollevato nella nostra Regione il problema, non è mai stato dato nessun tipo di documentazione. In sostanza, con l'interpellanza vorremmo che si facesse il punto del fenomeno nella nostra regione.

Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.

Cerise (UV) - Ritengo che l'Amministrazione regionale mai come in questa legislatura abbia dimostrato una particolare sensibilità rispetto alla problematica dell'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici e in particolare ai campi elettrici e magnetici a 50 Hz. È un'attenzione che è iniziata fin dal 2004 con un intenso lavoro attuato con i soggetti coinvolti: l'ARPA, gli enti locali, le società distributrici di energia elettrica e le rappresentanze delle società di radiotelevisione e fonia, volto a dare una disciplina organica e garantista alla problematica, tenendo peraltro conto dei forti limiti di azione dovuti al fatto che la competenza in materia di tutela dell'ambiente è una competenza esclusiva statale; d'altra parte, la recente impugnativa da parte dello Stato della questione dei rifiuti dimostra una forte attenzione del Governo in materia, anche se molto discutibile, per non dire pilotata. Occorre al riguardo precisare che la normativa nazionale e regionale in materia di elettromagnetismo è basata sul cosiddetto "principio di precauzione", che impone, in assenza di un quadro completo e conclusivo sugli effetti sanitari, l'introduzione di livelli di riferimento più restrittivi rispetto a quelli proposti dalle organizzazioni radioprotezionistiche internazionali e recepiti dalle norme europee.

Un ulteriore strumento sul quale l'Amministrazione ha fatto leva al fine di introdurre ulteriori baluardi a garanzia dei propri cittadini rispetto ai limiti posti dalla normativa nazionale è quello della propria competenza primaria in materia urbanistica. Ciò ha consentito di dettare norme anche in apparente contrasto con la normativa nazionale, dichiarate tuttavia costituzionalmente legittime dalla Consulta, aventi l'obiettivo di razionalizzare il posizionamento di apparati generanti campi elettromagnetici sul territorio regionale, adottando anche quale criterio, laddove possibile, quello dell'allontanamento degli stessi dai centri abitati. L'Amministrazione regionale nei confronti dell'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici quindi si è manifestata attraverso l'emanazione e la puntuale applicazione di leggi in materia. Devo comunque ricordare che l'ARPA ha in continuo svolgimento le attività di valutazione previsionale e monitoraggio dei livelli di campo presenti sul territorio e dell'esposizione della popolazione.

Per quanto attiene agli interventi di carattere normativo, ricordo 2 leggi approvate dal Consiglio su proposta del Governo regionale: una è la legge regionale n. 25/2005 sugli impianti di radiotrasmissione. Tale legge sta operando a regime da alcuni anni e ha portato ottimi risultati nel riordino di uno stato di fatto sviluppatosi nei decenni in modo caotico: essa prevede per ogni impianto, nuovo o esistente, l'esame delle caratteristiche tecniche da parte dell'ARPA. In tale contesto l'Agenzia regionale di protezione dell'ambiente ha eseguito rilievi in tutti i siti accessibili in cui sono presenti antenne di teleradiocomunicazione e esamina, mediante modellistica, i progetti di tutti gli impianti nuovi. L'altra legge: la legge regionale n. 32/2006 in materia di elettrodotti, regolamenta l'installazione e l'esercizio di elettrodotti con tensione non superiore a 150 kW. Questa legge, ribadendo l'introduzione delle fasce di rispetto previste dalla legge quadro sull'inquinamento elettromagnetico, stabilisce che non è consentito realizzare nuovi elettrodotti presso insediamenti esistenti e non è consentito realizzare nuovi insediamenti presso elettrodotti esistenti. Si impone quindi una sorta di nuovo vincolo urbanistico per quanto riguarda il rapporto fra queste infrastrutture e l'edificabilità. In questo contesto l'ARPA ha il compito di esprimere pareri sulle fasce di rispetto per gli elettrodotti, la cui estensione è valutata secondo il principio di precauzione. Ulteriormente essa istituisce il catasto degli elettrodotti, al riguardo si sta operando per realizzare un catasto georeferenziato che consenta di valutare in maniera puntuale la corretta collocazione degli elettrodotti (intesi sia come linee, sia come cabine). La legge n. 32/2006, a precisazione di quanto già previsto dalla legge istitutiva dell'ARPA, incarica l'Agenzia per l'ambiente di eseguire il monitoraggio dell'esposizione a campi elettrici e magnetici generati dagli elettrodotti. In tale ambito l'Agenzia esegue monitoraggi puntuali o su scala territoriale di propria iniziativa e/o nell'ambito di specifiche collaborazioni con amministrazioni locali - sono a questo punto esemplificativi gli interventi fatti dai Comuni di Champdepraz, Hône, Châtillon e Aosta - e, in base ad una convenzione con l'USL, ha condotto negli anni 2003-2004 una campagna di misura e valutazione del campo magnetico a 50 Hz prodotto da linee, cabine e dispositivi elettrici in tutte le scuole della regione, dagli asili nido fino alle scuole medie, questa campagna è la più dettagliata nel suo genere realizzata a livello nazionale. Le eventuali situazioni anomale di esposizione a campi magnetici a 50 Hz rilevate, tutte dovute alla presenza di elettrodomestici e dispositivi alimentati elettricamente, sono state prontamente segnalate e sanate, l'aggiornamento dei dati è continuo, con riferimento alle nuove scuole. Il primo periodo di applicazione di questa legge sta mostrando tutta la sua efficacia nella valutazione dei casi via via esaminati, realizzando peraltro una positiva collaborazione tra l'Amministrazione regionale, l'ARPA, le Amministrazioni comunali e gli altri enti coinvolti. Per concludere quindi questo aspetto, in risposta al primo quesito, ribadisco che, al di là della convinzione o meno circa l'esistenza di eventuali rischi, ad informare l'agire dell'Amministrazione è stato il principio di precauzione, oltre che una particolare sensibilità sulla materia.

Per quanto invece concerne il secondo quesito, preciso che la normativa, tanto nazionale quanto regionale, stabilisce puntualmente i casi in cui occorra procedere al risanamento/bonifica, che sarà quindi attuato all'occasione. In tale sede va precisato che gli interventi normativi in ambito regionale hanno aumentato l'ammontare delle sanzioni con un chiaro obiettivo deterrente, fino anche a prevedere la disattivazione degli impianti risultanti fuori norma. È importante sottolineare che il dettato legislativo pone una particolare attenzione alla valorizzazione dell'ambiente e indirettamente alla diminuzione delle situazioni di prossimità. È un'attenzione che si sostanzia sia con la già citata localizzazione mirata degli impianti di radiotelecomunicazioni, sia con la previsione di appositi interventi finanziari della Regione per incentivare progetti di realizzazione e rifacimento di elettrodotti che curino, nell'ambito dell'ottimizzazione paesaggistica ed ambientale, il coordinamento e la compatibilità delle scelte progettuali relative alle opere autorizzate sia con le destinazioni urbanistiche in vigore, sia con il complessivo assetto derivante dagli atti di pianificazione territoriale, ambientale e paesaggistica. Per quanto in particolare si sta effettuando in materia di elettrodotti, segnalo l'avvio dell'intervento di interramento di linee elettriche in alcune località della Valle, quali Saint-Nicolas, Saint-Christophe e Hône. Stanno arrivando da parte dei Comuni dei progetti e delle proposte che, compatibilmente con le disponibilità finanziarie e secondo regole chiare, vedremo di finanziare. Con la realizzazione del catasto saranno rese evidenti le aree del territorio regionale in cui si ha maggiore sovrapposizione tra zone antropizzate e tracciato delle linee elettriche: questo consentirà di fare un approfondimento dell'attività di monitoraggio tramite lo svolgimento di nuove campagne o l'aggiornamento di quelle già svolte. Infine segnalo che l'ARPA ha iniziato ad eseguire verifiche sull'emissione delle cabine di trasformazione che possono trovarsi a ridosso di edifici o di aree gioco e indurre esposizione, un intervento di risanamento in tal senso è già stato effettuato a Gaby-Zuino con risultati del tutto positivi. Per quanto riguarda le linee ad alta tensione, abbiamo più volte sollecitato "Terna", che è la società competente per i grandi elettrodotti, a portare avanti il progetto di spostamento dell'elettrodotto Villeneuve-Châtillon, perché in alcune zone (Comune di Gressan) questo crea dei problemi, qui sì, effettivamente di superamento di certi limiti.

Per quanto riguarda il terzo quesito, respingo l'insinuazione di non aver risposto alle legittime preoccupazioni dei cittadini, tanto più in ragione di quanto ho esposto. A parte la risposta data con i fatti e non con le solite promesse, tutte le volte che ci hanno coinvolto, manifestato delle preoccupazioni abbiamo sempre provveduto a far fare le verifiche da parte di ARPA e rispondere puntualmente; sono disponibile a fornire tutta la documentazione al riguardo. Per quanto riguarda questi aspetti puntuali, ricordo che l'ARPA ha da diversi anni in corso un'intensa attività di monitoraggio dei campi elettromagnetici a radiofrequenza e dei campi elettrici e magnetici a 50 Hz, quindi c'è già una situazione costantemente monitorata; fra l'altro, in alcuni casi si è fatto ricorso a dei rilevatori mobili per poter andare velocemente a verificare certe situazioni. I dati non sono occulti, ma si trovano sul sito dell'ARPA e qualsiasi cittadino può consultarli. Per quanto concerne la situazione dei coniugi Cout-Praduroux, non so che genere di informazione le sia stata data, ma con tutto il rispetto per la vicenda amara di queste 2 persone, qui qualche precisazione va fatta: ogni volta abbiamo fatto rilievi, ho i dati a partire dal 1998, 1999, 2006, in tutti i rilievi che sono stati fatti non c'è un superamento, ma non dei limiti previsti dalla CE, ma siamo a livelli 10 volte inferiori, che sono previsti in 3 microtesla, quindi siamo a dei livelli bassissimi, a condizioni di assoluta normalità. In Valle ci saranno 200 casi che sono sicuramente e di gran lunga in condizioni peggiori di quelle dei coniugi Praduroux. La verità bisogna che ce la diciamo, perché alla fine questa non è una villa residenziale, ma è una casa rurale nella quale si connotava un'attività di tipo rurale con un'abitazione per quanto riguardava il conduttore dell'azienda; quindi anche qui una serie di leggende sul fatto che loro sono stati cacciati dall'abitazione non sono vere, perché la loro prima abitazione non è quella, tanto che loro stanno nella loro casa a Hône. Ripeto: posso capire che vi sia da parte di queste persone una sorta di sentimento di persecuzione o di vedere perché sono stati costruiti tali elettrodotti, che interferivano nello spazio aereo confinante con la loro casa, però dire che la loro situazione è una situazione di emergenza e di criticità agli effetti dell'esposizione è una chiara menzogna! Se dovessimo prendere in considerazione questa situazione come una situazione da risanare, avremmo centinaia di casi a cui dovremmo mettere mano, ma senza nessuna motivazione, né sanitaria, né prudenziale, né cautelativa. D'altra parte, se non fosse così, l'Amministrazione regionale - e non solo - sarebbe stata sanzionata per non essere intervenuta a risolvere il caso da loro sofferto e denunciato.

Presidente - La parola al Consigliere Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Devo dire che sono soddisfatto delle risposte dell'Assessore, per tutti i rilievi, per le 2 disposizioni di legge che abbiamo approvato, da come viene gestita. Questo è importante perché, rispetto ad altre Regioni, si sono prese tante iniziative e la situazione è sotto controllo. Quello che voglio dire, Assessore, chiarito questo aspetto, è che i coniugi Praduroux hanno iniziato ad intervenire per quanto riguarda l'abitazione di loro proprietà, ma adesso stanno ponendo il problema non tanto riferito a sé stessi, quanto su scala regionale. Forse non sono capaci nel loro mestiere, non hanno costituito un comitato che si occupi di questa cosa, scrivono quotidianamente sui giornali a titolo personale, ma mentre probabilmente il Comitato valuta le disposizioni di legge, gli interventi dell'ARPA, l'attenzione che si presta, gli stanziamenti a disposizione per intervenire - e ripeto diamo un giudizio positivo su questo -, loro continuano e tutte le volte che sollevano il problema dell'elettromagnetismo, la questione viene sempre personalizzata su di loro, con giudizi del tipo che lei ha dato. Su questo devo dire che non sono d'accordo, perché i famosi rompiscatole - in senso buono! - sono quelli che fanno percorsi di precursori, sono quelli come il sottoscritto che va a raccogliere firme perché non si chiudano le stalle; so bene che può dare fastidio all'"establishment", alle situazioni costituite per le quali non si vorrebbe mai che non succedesse niente, ma vorremmo che si uscisse da questa personalizzazione, vederle come delle persone che si occupano del problema che come lei ha ben detto esiste. Ora non è perché noi scopriamo che il vento muove le foglie che possiamo fermare il vento, oppure se 2 persone sotto la pioggia e al freddo, una prende la polmonite e l'altra no, a questo punto dobbiamo far smettere di piovere! Il problema però esiste e mi sembra che gli indirizzi che ci siamo dati vadano nella direzione giusta.

Per quanto riguarda i dati, devo chiarire con loro se sono dati riferiti alla loro abitazione o se sono riferiti all'attività che svolgono in generale e quindi se ne hanno accesso o meno. Se poi i dati sono sul sito dell'ARPA, io riferirò, non è che "prendo tutto", vengo qui e "rovescio" sugli Assessori, sulla maggioranza, sul Consiglio situazioni che vanno chiarite... però in linea di massima l'impostazione che ci siamo dati va nella direzione giusta. Che loro continuino a sollevare il problema - perché purtroppo esisterà, perché la corrente elettrica vorremmo averla tutti e i telefoni anche - e si aumenti la soglia di attenzione, questo è un loro diritto legittimo e credo il prestare attenzione a tali problematiche faccia parte del nostro diritto-dovere come Consiglieri e come Governo.