Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3332 del 21 febbraio 2008 - Resoconto

OGGETTO N. 3332/XII - Interpellanza: "Interventi per la bonifica della discarica di Brissogne".

Interpellanza

Richiamata la propria interrogazione n. 12 del 25 gennaio 2008 avente per oggetto "Piano di bonifica integrale ed urgente della discarica di Brissogne";

Preso atto delle gravi omissioni nella risposta dell'Assessore ai lavori pubblici il quale ha dichiarato di non aver notizia alcuna degli accadimenti relativi alla bonifica dell'area di discarica sopracitata;

Ritenuto opportuno e indispensabile far conoscere anche all'Assessore, ai vertici e ai consulenti dell'Assessorato stesso, almeno i tratti salienti delle 19 delibere di Giunta regionale approvate tra il 1986 e il 1990;

Richiamati quindi i seguenti provvedimenti:

a. D.G. n. 5823 dell'8 agosto 1986 "Incarico per il progetto di bonifica dell'area sita n Comune di Quart, già utilizzata come discarica di rifiuti solidi urbani".

b. D.G. n. 6612 del 31 luglio 1987 "Bonifica dell'area di discarica di rifiuti solidi urbani sita in Comune di Quart. Approvazione del progetto esecutivo."

c. D.G. n. 8507 del 2 ottobre 1987 "Lavori di bonifica dell'area di discarica di rifiuti solidi urbani sita nei Comuni di Quart e Brissogne. Appalto dei lavori mediante licitazione privata. Approvazione ed impegno di spesa.

d. D.G. n. 2254 del 12 marzo 1988 "Lavori di bonifica dell'area di discarica di rifiuti solidi urbani sita nei Comuni di Quart e Brissogne. Appalto dei lavori di 1ª fase mediante licitazione privata. Approvazione progetto aggiornato".

e. D.G. n. 3342 del 15 aprile 1988 "Lavori di bonifica dell'area di discarica di rifiuti solidi urbani sita nei Comuni di Quart e Brissogne. Modifica precedente deliberazione n. 2254 del 12.3.1988".

f. D.G. n. 3494 del 15 aprile 1988 "Lavori di bonifica dell'area di discarica di rifiuti solidi urbani sita nei Comuni di Quart e Brissogne. Approvazione di convenzione".

g. D.G. n. 5153 del 3 giugno 1988 "Lavori di bonifica dell'area di discarica di rifiuti solidi urbani sita nei Comuni di Quart e Brissogne. 1ª Fase. Approvazione elenco delle imprese da invitare".

h. D.G. n. 8106 del 9 settembre 1988 "Liquidazione di acconto ai tecnici incaricati della redazione del progetto esecutivo di bonifica dell'area sita in Comune di Quart, già utilizzata come discarica di rifiuti solidi urbani. Approvazione ed impegno di spesa".

i. D.G. n. 11445 del 9 dicembre 1988 "Lavori di bonifica dell'area di discarica di rifiuti solidi urbani sita nei Comuni di Quart e Brissogne. Aggiudicazione definitiva mediante licitazione privata al raggruppamento Follioley Giuliano, I.V.I.E.S. S.r.l. - Capogruppo Follioley Giuliano con sede in Pont-Saint-Martin".

j. D.G. n. 1799 del 24 febbraio 1989 "Incarico della Direzione dei lavori di bonifica dell'area di discarica di rifiuti solidi urbani sita nei Comuni di Quart e Brissogne (1ª Fase)".

k. D.G. n. 7359 del 4 agosto 1989 "Proroga dell'autorizzazione alla gestione di discarica di 1ª Categoria sita in Comune di Brissogne - Loc. Les Iles".

l. D.G. n. 7935 del 25 agosto 1989 "Nulla-osta alla rimozione e all'utilizzazione del materiale della discarica della Deltacogne interessata alla costruenda tangenziale di Aosta".

m. D.G. n. 8022 del 1° settembre 1989 "Liquidazione saldo parcella ai tecnici incaricati della redazione del progetto esecutivo di bonifica dell'area sita in Comune di Quart, già utilizzata come discarica di rifiuti solidi urbani. Approvazione ed impegno di spesa".

n. D.G. n. 9430 del 13 ottobre 1989 "Bonifica dell'area di discarica di rifiuti solidi urbani sita nei Comuni di Quart e Brissogne - Lavori di 1ª Fase. Approvazione progetto di variante".

o. D.G. n. 9749 del 27 ottobre 1989 "Bonifica dell'area di discarica di rifiuti solidi urbani sita nei Comuni di Quart e Brissogne - Lavori di 1ª Fase. Approvazione di perizia suppletiva. Approvazione di nuovi prezzi. Proroga della data di ultimazione lavori".

p. D.G. n. 10204 del 10 novembre 1989 "Bonifica dell'area di discarica di rifiuti solidi urbani sita nei Comuni di Quart e Brissogne - Richiesta dell'Impresa Follioley S.p.a., con sede in Issogne, di anticipo del 10% del prezzo contrattuale, ai sensi del D.M. 25.11.1972 e successive modificazioni e proroghe".

q. D.G. n. 1739 del 23 febbraio 1990 "Bonifica dell'area di discarica di rifiuti solidi urbani sita nei Comuni di Quart e Brissogne. Approvazione di perizia di variante e di nuovi prezzi.

r. D.G. n. 7842 del 14 settembre 1990 "Liquidazione di saldo parcella al tecnico incaricato del rilievo topografico del terreno interessato dai lavori di bonifica dell'area sita in Comune di Quart".

s. D.G. n. 10420 del 30 novembre 1990 "Nulla-osta alla rimozione e all'utilizzazione del materiale della discarica della Deltacogne interessata alla costruenda tangenziale di Aosta".

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

l'Assessore competente per sapere:

1) se erano sorti dei problemi in merito alla procedura di aggiudicazione e all'esecuzione dei lavori;

2) quali reali interventi di bonifica sono stati realizzati a suo tempo e su quali aree;

3) quanto si è globalmente speso tra consulenze, incarichi, progettazioni, varianti in corso d'opera, aggiornamento prezzi ed esecuzione dei lavori;

4) se è intenzione del Governo regionale affidare all'A.R.P.A. uno studio serio e approfondito che indaghi sulla presunta contaminazione della falda idrica derivata da contaminanti provenienti dalla discarica e sull'ipotetica necessità ed urgenza di bonificarne il sito.

F.to: Venturella - Squarzino Secondina

Presidente - La parola al Consigliere Segretario Venturella.

Venturella (Arc-VA) - Sconcerto e preoccupazione, così possono essere riassunti i due sentimenti che ci hanno spinto a presentare questa interpellanza, che rappresenta la seconda iniziativa sullo stesso argomento. Sconcerto e preoccupazione per la mancata risposta dell'Assessore Cerise, per la quale non riusciamo ancora a capire oggi la motivazione: non conoscenza, omissione volontaria, preciso calcolo politico di non rispondere all'interrogazione? Una cosa è certa: la risposta che vorrei qui in questo Consiglio citare è sicuramente parziale, incompleta e palesemente errata. Leggo la risposta che ho tratto dalla registrazione del Consiglio scorso, l'interrogazione chiedeva lumi sulla bonifica... è bello parlare con un Assessore che legge il giornale e che dopo pretende che lo si guardi negli occhi quando risponde, sa benissimo che, quando lei risponde, la guardo sempre con attenzione e anche un pizzico di educazione. L'Assessore Cerise affermava: "La mia sarà una risposta telegrafica, anche perché non ho degli elementi di risposta, nel senso che abbiamo fatto una verifica con gli uffici e non abbiamo rilevato alcun progetto o intervento di bonifica della discarica del centro regionale di Brissogne e di Quart, per cui io documentazione che faccia specifico riferimento ad interventi di questo genere non ce l'ho". Questo invece non risponde a verità, perché, sollecitati dalla sua omertosa risposta, siamo andati a scartabellare, certo, non sono delle deliberazioni che troviamo in formato elettronico, bisogna fotocopiarle, perché sono in formato cartaceo, ma ne esistono ben 19 sullo stesso argomento a partire dal gennaio 1986 per finire a novembre 1990.

Perché abbiamo fatto questa interrogazione e ora questa interpellanza? Perché la questione ci è parsa preoccupante proprio per ciò che scrive un suo consulente sulla discarica di Brissogne e di Quart, cito la "relazione Cossu":

"Alcuni settori della discarica sono privi di adeguati sistemi di impermeabilizzazione; anche le impermeabilizzazioni presenti nei più recenti settori di scarico sono destinate a perdere la loro efficienza nel tempo, in un tempo inferiore comunque al tempo di impatto della discarica. La discarica è di tipo tradizionale e prevede il deposito dei rifiuti tali quali, quindi con un certo grado di possibilità di formare sostanza putrescibile. Le acque sotterranee presentano già segni di contaminazione, da ricondursi alla presenza nella zona di discariche non impermeabilizzate precedenti alla realizzazione degli attuali lotti in esercizio".

Dato che questo pezzo era un po' confuso, non riuscivamo a capire di quale area il prof. Cossu stesse parlando, perché prima parla di Brissogne e Quart e poi parla di aree vicino a Brissogne e Quart, non eravamo così sicuri che il prof. Cossu sapesse di quale area si stesse parlando. Abbiamo allora chiesto in Commissione al professore di spiegarci quale discarica, perché dalla prima parte pensavamo che fosse la discarica attualmente gestita dalla "Valeco S.p.a.", perché, se era quello il sito, allora la situazione era preoccupante, perché è una discarica - come ha detto l'Assessore - coltivata in modo moderno. In Commissione il prof. Cossu ha risposto affermando che è la discarica di Brissogne, in definitiva riaffermando ciò che scrive sul progetto. A questo punto interviene un altro consulente dell'Assessore Cerise, che tutti noi conosciamo perché diventato indispensabile per l'Amministrazione, a tal punto che credo sia l'unico professionista che collezioni un numero insolitamente alto di consulenze e incarichi fin dal 1986 ad oggi, una vera potenza! Un professionista che è riuscito a passare indenne o quasi da conseguenze di piccoli infortuni extraprofessionali ed extraterritoriali, che comunque non hanno scalfito la sua capacità di attirare su di sé l'attenzione di Amministratori regionali, comunali e di Comunità montane. C'è voluto proprio questo stimato e irreprensibile professionista per tirare fuori dagli impicci il prof. Cossu, che forse fuorviato dalla toponomastica francese ha confuso le aree, ma viene spontaneo domandare: quali aree saranno oggetto di bonifica? Quali aree contaminano la falda? Quali aree non sono impermeabilizzate bene? Sono solo quelle di Quart, o quelle di Brissogne, o di entrambe? Ma soprattutto perché una bonifica integrale ed urgente? Tutti gli studi che abbiamo analizzato in Commissione avevano una cosa certa in comune: il metodo scelto per la bonifica, ma il resto era basato sull'indeterminatezza delle aree, dei siti, del perché e degli effetti. Forse c'è una risposta a questo... lei nella risposta dice che non c'è stata bonifica, invece è il contrario, Assessore, e questo glielo ho scritto sull'interpellanza, ho voluto riprendere 19 deliberazioni di Giunta apposta e mettere in grassetto ciò che i suoi predecessori dal 1986 al 1990 avevano scritto sulle deliberazioni di Giunta; ad esempio, l'Assessore ai lavori pubblici nell'agosto 1986 riferisce che è urgente, che si deve bonificare l'area sita nel Comune di Quart, già utilizzata come discarica di RSU. Tutte le deliberazioni di Giunta quindi parlano di bonifica, eppure lei questa parola non l'ha trovata, eppure gliela ho sottolineata la "bonifica"! Lei non ha trovato il toponimo di Brissogne e Quart nelle vecchie deliberazioni di Giunta che invece c'è. Sa che esiste un metodo: quello di lanciare una parola chiave e il sistema elettronico ripercorre tutte le deliberazioni, queste 19 deliberazioni lei non le ha trovate! Noi allora torneremo su questo argomento, perché per adesso chiediamo lumi sul perché e sul come sono state fatte queste bonifiche dal 1986 al 1990.

Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.

Cerise (UV) - Collega Venturella, siccome lei sa già tutto, non mi offendo se leggerà il giornale mentre rispondo, stia pure comodo non si faccia degli scrupoli, può fare quel che vuole, glielo dico con molta cordialità.

Ribadisco senza mezzi termini, dal momento che ho cominciato a fare l'Assessore all'ambiente in questa legislatura, a partire dal 2003, che per me il termine "bonifica" corrisponde a quello che è nella vigente legislatura e per termine "bonifica" si intende operazione che è l'insieme degli interventi atti ad eliminare le fonti di inquinamento e le sostanze inquinanti o a ridurre le concentrazioni delle stesse presenti nel suolo, nel sottosuolo e nelle acque sotterranee ad un livello uguale o inferiore ai valori delle concentrazioni soglia di rischio. Per me, da un punto di vista giuridico, questo è il termine di bonifica, sulla base di tale definizione, riaffermo che non mi risulta siano state fatte operazioni di bonifica né sulla discarica di Brissogne, né in altri siti circostanti. Questo deve essere chiaro, lo ripeto perché non vorrei che si travisasse come al solito la verità: non sono stati fatti interventi di bonifica ai sensi della legge n. 152, che è quella a cui faccio riferimento dal momento che nel 1979 non facevo l'Assessore, questa Giunta non c'era, non c'era nessuno di quelli che lei cita in questo Consiglio regionale, per cui lei fa riferimenti alla paleostoria che poco ci interessano, salvo su altre questioni e, essendo stata riformulata l'interpellanza rispetto all'altra volta, le darò risposta. Se poi nella dialettica e nell'utilizzo delle formule di rito nelle deliberazioni è stato citato il termine "bonifica"... quello è stato fatto oltre 20 anni fa, quando questo concetto non era stato giuridicamente definito, per cui, stando alla definizione di "bonifica", vale quello che ho detto prima. Non so cosa intendevano 20 anni fa con il concetto di bonifica, probabilmente lo sa molto meglio lei che ha avuto l'accortezza di tirarsi giù tutte le deliberazioni e di guardare cosa in queste stava scritto. Quella discarica è stata caratterizzata dalla presenza fin dagli anni '60... di discariche per rifiuti urbani non controllate, cosa significa questo? Significa che ci mettevano tutto quello che capitava. Con la legge regionale n. 37/1982 si era stabilito che entro un anno dall'avvio del Centro regionale di trattamento dei rifiuti urbani ed assimilati di Brissogne dovevano essere chiuse e messe in sicurezza o bonificate...

(interruzione del Consigliere Segretario Venturella, fuori microfono)

... bonificate, ma secondo un'accezione che non è sicuramente quella della legge n. 152, bonificare significava riprendere questi rifiuti e riportarli da un'altra parte, è un concetto del tutto diverso rispetto a quello di cui stiamo parlando e di cui mi rendo responsabile... quindi bonificate tutte le discariche non controllate allora in esercizio. Fra le discariche non controllate in esercizio alla data di entrata in vigore, in particolare della deliberazione del Comitato interministeriale del 27 luglio 1998, vi erano le aree di Quart e di Brissogne - giustamente, perché dagli anni '60 erano state utilizzate come deposito - fra le maggiori in regione evidentemente perché raccoglievano tutto quello che c'era nel circondario, a questo punto la Giunta regionale decise di far predisporre un progetto per la messa in sicurezza e, come ha potuto leggere nelle deliberazioni, per la parziale bonifica, ma secondo quella accezione...

(nuova interruzione del Consigliere Segretario Venturella, fuori microfono)

... se non è, provveda lei a correggere!

Il progetto iniziale, affidato con deliberazione della Giunta regionale n. 5823 del 8 agosto 1986, è stato redatto dal Prof. Giordano Urbini dell'Università di Pavia e dall'ing. Luciano Ziviani nel gennaio 1987. Gli interventi riguardavano la messa in sicurezza della discarica di Brissogne e la parziale bonifica e messa in sicurezza della discarica di Quart, ubicate in un'area compresa tra i territori di Quart e Brissogne. Tale intervento si rendeva ancor più necessario a seguito della prevista realizzazione in un'area di un tronco del sistema tangenziale di Aosta, per cui bisognava provvedere anche in funzione di queste infrastrutture. Ripeto: gli interventi di progetto prevedevano quella che lei chiama la bonifica - e che, secondo me, era una semplice rimozione dei rifiuti esistenti - della discarica di Quart mediante lo spostamento di una quota parte dei rifiuti presenti in tale discarica non controllata (allora si chiamava deposito di tipo I), di volumetria pari a 160.000-180.000 metri cubi (cosa che generava un cumulo affiorante per circa 3-4 m fuori terra ed interrato a profondità di circa 4-6 metri) e l'abbancamento di una parte degli stessi, valutati in circa 110.000 metri cubi, nella discarica non controllata esistente in Comune di Brissogne (cosiddetto "deposito II"), quindi lei vede che quello che lì è definito bonifica questo non era, ma era una semplice operazione di spostamento di rifiuti dal deposito I al deposito II. In questo deposito c'erano allora solo 60.000 metri cubi di rifiuti, ma il progetto prevedeva anche la messa in sicurezza del deposito dove si andavano a depositare i rifiuti. L'importo dei lavori progettati ammontava a nette lire 4.878.180.000. Questo importo era determinato, oltre che dagli interventi che lei chiama parziale bonifica - come riportato nelle deliberazioni, ma che di fatto erano uno spostamento di rifiuti - e da quelli di messa in sicurezza e recupero ambientale, dalla necessità di eseguire le opere di presidio ambientale (rete di raccolta del biogas) e di servizio (rete di irrigazione) per i cumuli di terra: questo era stato imposto introdotte dalle nuove disposizioni nazionali tecniche. Successivamente l'Amministrazione regionale decideva di procedere all'appalto dei lavori e richiedeva la redazione di uno stralcio funzionale del progetto originario, avendo deciso di rinviare ad una fase immediatamente successiva la realizzazione dei presidi ambientali, quali la rete di raccolta e trasporto del biogas, e delle opere di servizio, quali la rete di irrigazione: questo era dovuto alla necessità di portare i rifiuti che arrivavano da tutta la Valle, perché ormai si erano chiuse tutte le discariche sul territorio regionale. Il progetto, redatto nel febbraio 1988, individuava in nette lire 4.156.933.000 l'importo dei lavori da realizzare a stralcio. Il progetto è stato approvato con deliberazione della Giunta del 1988 che lei ha potuto vedere. I lavori sono stati aggiudicati con deliberazione di Giunta - e vengo ad una risposta precisa a una sua domanda - del 9 dicembre 1988 al raggruppamento Follioley-IVIES, con il ribasso d'asta del 36,77%, quindi per un importo netto di lire 2.628.428.735. Dal dicembre 1988 all'ottobre 1989 si verificava un'interruzione delle procedure di affidamento definitivo dei lavori, legata in parte alle inchieste in corso sulle procedure di appalto, che non permise di dar corso alla consegna immediata dei lavori.

A costruzione completata, il Centro regionale di trattamento dei rifiuti di Brissogne venne avviato nel settembre 1989, fino a tale data si rese necessaria la prosecuzione della coltivazione della discarica non controllata di Brissogne, con conseguente saturazione della stessa, perché non c'erano più luoghi in Valle dove portare i rifiuti e i rifiuti dovevano andare lì indipendentemente dal fatto che i lavori fossero stati non aggiudicati o l'aggiudicazione sospesa, la discarica non controllata di Brissogne rappresentava infatti l'unico punto di riferimento per il conferimento di rifiuti, oltre a quella di Pontey. Ne derivò che il deposito di Brissogne, che nel gennaio 1987 conteneva circa 60.000 metri cubi di rifiuti, a seguito della prosecuzione dell'esercizio, nel settembre 1989 era stato colmato fino a raggiungere circa 230.000-240.000 metri cubi. In seguito a questa situazione, non essendo più possibile smaltire la quota parte di rifiuti derivanti dalla bonifica della discarica di Quart - il famoso deposito I - nel sito non controllato di Brissogne, l'Amministrazione regionale disponeva una revisione completa del progetto e richiedeva la progettazione della nuova discarica controllata di 2° lotto, destinata a ricevere la quota parte di rifiuti derivanti dallo spostamento che lei chiama bonifica della discarica di Quart, ciò in quanto nel 1° lotto erano già state avviate le attività di coltivazione essendo nel frattempo stati chiusi tutti i depositi di rifiuti della regione. La Regione disponeva inoltre la revisione del progetto di bonifica della discarica di Quart, anche alla luce della configurazione del nuovo tracciato autostradale, che avrebbe consentito una quasi totale ricollocazione in loco dei rifiuti, con la possibilità quindi di limitare il trasferimento nella nuova discarica controllata di 2° lotto dei soli rifiuti eccedenti. La variante progettuale veniva consegnata alla Regione ad ottobre 1989. Il progetto di variante prevedeva l'esecuzione dei seguenti interventi: discarica di Brissogne (deposito II), messa in sicurezza e recupero ambientale del corpo discarica mediante regolarizzazione delle scarpate dei versanti e costruzione di tutti i presidi ambientali necessari (rete di raccolta e trasporto biogas) e di tutti i servizi (rete di irrigazione); costruzione del 2° lotto di discarica controllata, in conformità ai nuovi criteri costruttivi previsti dalle disposizioni di legge; discarica di Quart (deposito I), ricollocazione per quanto possibile in sito dei rifiuti e abbancamento dei rifiuti eccedenti nella nuova discarica controllata di 2° lotto da realizzare presso il Centro regionale di trattamento di Brissogne. L'importo dei lavori a seguito della variante è risultato pari a netti 4,692 miliardi di lire di cui 2,647 miliardi per la realizzazione della nuova discarica e 2,045 miliardi per le opere restanti. I lavori sono stati consegnati in data 13 ottobre 1989, sono stati eseguiti tra l'ottobre 1989 e il dicembre 1991.

Nel gennaio 1990 è stata predisposta, su richiesta dell'Amministrazione regionale, la perizia di variante n. 2, senza costi aggiuntivi. Tale perizia merita di essere citata perché venne predisposta in quanto, a seguito della presentazione del progetto definitivo dell'autostrada, il deposito di Quart risultava solo parzialmente interessato dal tracciato; fu così possibile prevedere l'asportazione dei soli rifiuti interferenti con il nuovo tracciato autostradale e la ricollocazione degli stessi nel corpo principale della discarica medesima visibile all'interno dell'attuale svincolo di ingresso all'autostrada; di conseguenza, l'intervento progettato assunse la configurazione di una messa in sicurezza e non più di una bonifica neanche di spostamento dei rifiuti, sia pur limitata, come già detto... nemmeno più bonifica come chiamata nella deliberazione venne fatta.

Nel marzo 1991 è stata redatta la perizia di variante n. 3, senza costi aggiuntivi per l'Amministrazione, che ha permesso, oltre all'esecuzione di altri interventi migliorativi, grazie alle economie di spesa derivanti dalla contabilità dei lavori, di impermeabilizzare con un sistema innovativo, costituito da un telo ruvido in polietilene ad alta densità, il versante nord della discarica non controllata di Brissogne. Tale opera, tra l'altro, è quella che consentirà di realizzare la futura discarica controllata di IV° lotto in appoggio alla vecchia discarica di Brissogne, posta in sicurezza a suo tempo. I lavori si sono conclusi in data 7 dicembre 1991. L'importo complessivo netto dei lavori contabilizzati è risultato pari a 3,910 miliardi di lire, così come risulta dallo stato finale dei lavori, quindi con un consistente risparmio rispetto all'importo stanziato a seguito di perizia di variante e suppletiva n. 1 (risparmio pari a circa lire 782.000.000). Con tale somma si sono potuti quindi realizzare sia i lavori di costruzione della discarica di 2° lotto (con un costo di circa nette lire 2.845.000.000), che le opere di messa in sicurezza e recupero ambientale delle discariche di Quart e Brissogne (con un costo di circa netti 1,065 miliardi).

Per quanto concerne le spese di progettazione, direzione lavori, sono state complessivamente liquidate ai professionisti incaricati nette lire 432.582.260. Ne deriva, quindi, che gli interventi realizzati a suo tempo sono inequivocabilmente interventi di messa in sicurezza e di recupero ambientale e non già, come capziosamente riferito dagli interpellanti, opere di bonifica, al massimo di spostamento dei rifiuti. D'altra parte dove avrebbero potuto essere collocati, a parere degli interpellanti, quantitativi così imponenti di rifiuti se si fosse dovuto procedere alla bonifica dei siti? Perché bonifica come intendiamo noi significa prendere questi rifiuti e portarli tutti via, magari in Campania che lì sanno come si fa... Non potendo rimuovere i rifiuti, è stata decisa l'adozione di iniziative finalizzate ad un corretto contenimento degli impatti, nel rispetto degli indirizzi fissati dalle normative di legge vigenti, pur nella consapevolezza che il permanere di depositi anche interrati a profondità rilevanti avrebbe comportato per un certo periodo di tempo l'obbligo di porre sotto costante controllo l'intero sito.

La Regione, ben consapevole della situazione ambientale del sito, ha avviato immediatamente dopo la conclusione dei lavori di messa in sicurezza e recupero ambientale, fin dal 1989 una costante attività di monitoraggio delle falde, attività che attualmente svolge regolarmente l'ARPA. Per quanto concerne quindi la volontà o meno di affidare un'indagine specifica all'ARPA per studiare la contaminazione rilevata, ribadisco che il monitoraggio della falda dell'intera area sopraindicata è già in corso sin dal 1989. La contaminazione è, come relaziona regolarmente l'ARPA nei suoi rapporti trimestrali, di natura organica e non chimica, non riconducibile nel modo più assoluto alle nuove discariche controllate realizzate a servizio del centro regionale, ma è conseguenza dei depositi non controllati di rifiuti nelle aree a confine fra i Comuni di Quart e Brissogne presenti sin dal 2° dopoguerra. Anche la nuova indagine ambientale attivata da oltre un anno da parte dell'ARPA e del Politecnico di Torino, nell'ambito di un programma generale di caratterizzazione delle acque superficiali e sotterranee della piana di Aosta, ha confermato tale problema, ma sempre nei livelli storicamente rilevati e conferma l'esclusione di contaminazioni derivanti dalla presenza delle discariche controllate.

Presidente - La parola al Consigliere Segretario Venturella.

Venturella (Arc-VA) - La sua risposta non ci soddisfa affatto perché non corrisponde a ciò che ci hanno detto in Commissione, perché rimane l'indeterminatezza di quale discarica volete smontare e bruciare per l'inceneritore, perché alla popolazione lei e il suo Presidente andate a dire che smonterete la discarica di Brissogne perché quella contamina la falda e invece non è vero. Il prof. Cossu, quando parla nella relazione di contaminazione, parla di discarica di Brissogne; allora voi, prima di dare l'incarico, dovevate spiegare al prof. Cossu che esistono diverse aree, diversi siti e diversi Comuni su cui proprio lei ha detto che sono intervenuti dei depositi, perché non corrisponde alla realtà. Prima ci dite che no... la discarica di Brissogne... sto parlando di quella gestita da "Valeco", quella controllata... ecco il prof. Cossu su questa discarica dice che, nonostante sia controllata, provoca e provocherà sempre più dei problemi, ce lo ha detto in Commissione! Vi dovete mettere d'accordo allora: un conto è ciò che dice il prof. Cossu, altro è ciò che dice lei. Vi sono delle notizie che cozzano le une con le altre, questo perché? Perché l'indeterminatezza del sito e dell'area individuate per la bonifica sono il problema in questa situazione, perché, da una parte, alla popolazione dite che è la discarica controllata di Brissogne che provoca contaminazione; da un'altra parte, in Commissione dite che è sì la discarica di Brissogne che provocherà contaminazione, qui in Consiglio - stanati con la domanda: ma diteci quali sono le aree - dite che non è questa, sono le discariche vecchie, quelle che erano utilizzate negli anni '60 e raccontate delle cose che sono parzialmente confermate dallo studio. Anche perché lei non c'era, Assessore, ma il dott. Ziviani, recuperando una risposta mal data dal prof. Cossu in Commissione, ha detto che la contaminazione proveniva dalle aree di Quart e Brissogne e non dalla discarica di Brissogne, quella gestita da "Valeco"; allora vi dovete mettere d'accordo! Qui denuncio il fatto che non avete ancora voi le idee chiare su cosa contamina, su cosa bisogna andare a bonificare per risolvere questo problema della contaminazione della falda; questa è la cosa grave, che c'è ancora questa indeterminatezza e questa non conoscenza da parte dell'Assessorato su quali aree si deve intervenire, perché, se uno prende lo studio "Cossu", non c'è scritto nulla, c'è scritto: "discarica di Brissogne".

Le vorrei poi dire un'altra cosa: lei ha detto che l'ARPA conduce dal 1989 il monitoraggio, mi chiedo da quando è costituita l'ARPA, dal 1989? Non mi pare. Di solito lei è molto preciso nelle sue risposte, ma dal 1989 l'ARPA? Comunque... se vi sono già questi studi, che bisogno c'è di incaricare degli esperti di fuori? Se tutto è già sotto controllo, perché spendere 750mila euro per incarichi professionali all'esterno? Il Consiglio le aveva chiesto di studiare approfonditamente, ma se era tutto sotto controllo, c'era bisogno di spendere 1,5 miliardi di lire per sapere cose che già l'ARPA sapeva dal 1989?

Sull'intervento di bonifica... che lei continua a dire che non vi è bonifica secondo il decreto legislativo n. 152/2006, è chiaro anche perché la bonifica è stata fatta nel 1989, dire che non c'è bonifica perché ciò che viene definito nel 2006... ma bisognerebbe essere dei maghi per dire che l'Assessore Fosson pensava alla bonifica così come l'hanno pensata i funzionari ministeriali nel 2005-2006 per poi farvi fare la parte quarta della bonifica delle aree! Io però le vorrei leggere, Assessore, ciò che è scritto nella deliberazione che credo e spero sia stato fatto, altrimenti vuol dire che c'è un altro problema, ovvero si scrive una cosa e se ne fa un'altra. Le leggo la deliberazione del luglio 1987: la n. 6612, cosa dice? Informa il suo predecessore che "l'intervento di bonifica..." - né parziale, né messa in sicurezza, ma è scritto: "bonifica", io non posso inventarmi il sinonimo perché a lei non piace - "... consiste nella rimozione integrale dei rifiuti depositati fino ad una quota pari a meno 1,50 dal piano di campagna nel trasferimento di tali rifiuti nella discarica, previa sistemazione e costruzione di argini di contenimento, nella completa ricopertura, nella sistemazione dell'area sita nel Comune con l'intervento di ripristino del terreno limoso e vegetale". Lei me lo insegna... era sotto il terreno limoso e vegetale, sopra c'erano interventi di ricopertura con materiale inerte, è diverso!

Le leggo un altro riferimento in una deliberazione successiva a questa, del 15 aprile 1988, quando si parlava di bonifica e sistemazione finale della discarica dei rifiuti solidi urbani a Brissogne e si faceva una convenzione fra la Regione e l'impresa "Maddalena", le leggo una parte della convenzione: "La Regione Valle d'Aosta ha programmato una serie di interventi di sistemazione e di bonifica di aree limitrofe destinate in passato a depositi di rifiuti inerti o rifiuti solidi urbani, comportante la rimozione di detti materiali ed il loro trasferimento nella discarica di Brissogne, gestito dall'impresa, provvedendo a tal fine a redigere un idoneo progetto regionale di bonifica delle aree di discarica di rifiuti solidi urbani siti nei Comuni di Quart e Brissogne...". Hanno preso tutte le aree e le hanno bonificate, ma "bonificate" a quel tempo voleva dire rimuovere i rifiuti, ricoprirli sotto e sopra. Rimane quindi indeterminato il punto da dove partite: non sapete neanche voi da quale area prendere i rifiuti per bruciarli.