Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3328 del 20 febbraio 2008 - Resoconto

OGGETTO N. 3328/XII - Interpellanza: "Risorse finanziarie impegnate dall'Amministrazione regionale nel campo della comunicazione attraverso i media".

Interpellanza

Avendo dovuto constatare con rammarico che nella seduta del Consiglio regionale di mercoledì 6 febbraio il Presidente ha dichiarato di non essere in grado di fornire in dati richiesti relativi alle risorse finanziarie impegnate dell'Amministrazione nel campo della comunicazione attraverso i media;

Ritenendo che l'attuale politica della Giunta in questo campo determini di fatto un deficit democratico, traducendosi in un non equo accesso di tutte le parti politiche ai mezzi di comunicazione;

Sottolineando come sia altresì opportuno che, nella comunicazione locale, onde garantire una libera ed equilibrata informazione, i diversi mezzi di comunicazione possano accedere a risorse, siano esse contributi o acquisto di pubblicità, proporzionali alle loro diffusione e penetrazione sul mercato;

Constatando la massiccia quantità di spazi pubblicitari acquistati dalla Regione e dai suoi Assessorati sui principali giornali e settimanali locali;

Rimarcando come l'Assessorato alla Cultura si distingua in questo settore;

Essendo evidente, pur tenendo conto della differente diffusione e penetrazione di ogni testata giornalistica, che la distribuzione di pubblicità regionale sulle stesse non segue un criterio oggettivo legato al rapporto costo/contatto;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

la Giunta per conoscere:

1) la distribuzione degli acquisti di pubblicità nel 2007 da parte della Regione, e il relativo fatturato, su ognuna cinque principali testate giornalistiche pubblicate in Valle d'Aosta (La Stampa edizione locale, La Vallée Notizie, La Gazzetta Matin, Il Corriere della Valle, Il Corsivo), con evidenziazione, per ognuna, della quota di acquisti effettuata dall'Assessorato alla Cultura e all'Istruzione;

2) quali siano di volta in volta i criteri e le garanzie di trasparenza nella scelta delle testate e della quantità di spazio pubblicitario su ognuna;

3) quali azioni intenda adottare, date le considerazioni in premessa, per riequilibrare gli acquisti di spazi pubblicitari tra le varie testate.

F.to: Ottoz - Frassy

Presidente - La parola al Consigliere Ottoz.

Ottoz (CdL) - Siamo sulla comunicazione, continuiamo sulla comunicazione; io poi nello scorso Consiglio mi sono sentito dire che non era possibile fornire i dati, il che, quanto meno per evitare aggettivi peggiori, è curioso...

La Regione, più o meno giustamente, perché non esprimo pareri personali, dà degli aiuti alla stampa, che hanno l'obiettivo di far sì che la comunicazione avvenga e l'informazione sia libera ed equilibrata. Non dico obiettiva, perché questo sappiamo tutti che non è possibile: esistono opinioni diverse anche nei giornalisti, ma devono essere messi sullo stesso piede di partenza.

Abbiamo quindi una legge, che stiamo rivedendo, che è "erga omnes editores", ossia nei confronti di tutti coloro che hanno certe caratteristiche e pubblicano.

Non sono questi gli unici aiuti che possono essere dati alla stampa in modo che la comunicazione sia equilibrata e quindi che la democrazia funzioni correttamente, perché è anche attraverso i media che si forma l'opinione degli elettori ed il consenso, ma anche attraverso altri strumenti. Lo scorso Consiglio avevamo chiesto di avere informazioni sull'ANSA, AviPress e quant'altro, ossia società di comunicazione che hanno centinaia di migliaia di euro l'anno per comunicare delle cose, di cui non si vede tanto l'eco sulla grande stampa nazionale, ma che finiscono per chiudersi in un modello valdostano, che è quello dell'ametista, ossia una roccia brutta, informe, marrone, schifosa che la spacchi e dentro ha dei cristalli viola meravigliosi, ossia che è autoreferenziale, perché sembra che la nostra comunicazione debba essere fatta solo verso i nostri cittadini, con cifre che personalmente reputo eccessive, qualcuno reputa allucinanti etc.

Non abbiamo avuto risposta su quanto la Regione spenda per comunicare, pagando chi? Il Presidente ci ha detto che non era possibile avere i dati.

Allora abbandoniamo il tema, perché non si può presentare sempre la stessa interpellanza: vorremmo conoscere adesso un altro elemento di potenziale grande aiuto che l'amministrazione può dare ai media, e abbiamo concentrato le informazioni su 5 testate e su un solo esercizio. Perché? Perché la Regione fa pubblicità e i giornali con la pubblicità si mantengono; è noto a tutti che rarissimi sono, ammesso che ce ne siano, i mezzi di comunicazione che possono reggere senza pubblicità.

La Regione quindi, come ogni utente pubblicitario che si rispetti, compra degli spazi pubblicitari (per questa interpellanza di oggi su "La Stampa").

Il problema è: i giornali funzionano come? Funzionano con un numero di copie vendute (lasciamo stare le tirature che possono essere vere o non vere), ogni copia viene letta mediamente da più di un lettore (tanto che esiste un aspetto che si chiama penetrazione di una testata, ossia quante volte la stessa copia viene letta in un certo territorio) e che possiamo stimare in Valle d'Aosta da 2 a 3 volte per copia a seconda delle testate, e poi ha un costo. Quindi quando si fa pubblicità, si sceglie il mezzo che garantisce il miglior rapporto c.d. costo contato, dove ottengo di più a parità di soldi spesi.

Vorremmo sapere delle cinque testate, che sono: l'edizione locale de "La Stampa", che esce tutti i giorni (sei giorni la settimana, perché il lunedì non c'è la pagina locale), "La Vallée Notizie", che è il settimanale più venduto in Valle, "La Gazzetta Matin", che esce il lunedì con le informazioni anche sportive, "Il Corriere della Valle", "Il Corsivo", quanta pubblicità ricevono e a fronte di quale spesa da parte della Regione, per poter valutare se sono tutte uguali di fronte al calcolo del costo contato, o se qualcuna è più uguale degli altri, per capire se la pubblicità ci orienta più su certe testate che su altre. Poi, andando a vedere le testate, capire se sono magari le testate che, guarda caso, si occupano del tipo di comunicazione favorevole alla maggioranza o alla Giunta e non all'opposizione, in modo da creare un processo che, intanto distribuendo queste risorse in modo non equo, generi una turbativa sul mercato, successivamente - ciò che è più grave perché facciamo politica - generi una turbativa sul consenso, producendo - qualora così fosse - un deficit di democrazia, ossia una manipolazione del consenso a mezzo stampa.

In questo quadro si incastona la gemma dell'Assessorato della pubblica istruzione, il quale fa un'attività forsennata di pubblicità locale. Qualora ne facesse altrettanta, o di più, fuori valle, potremmo capire un certo tipo di pressione sul territorio, ma è quasi come tutta l'attività dell'Assessorato della pubblica istruzione sia rivolta ai Valdostani, ossia non abbia quella rilevanza culturale, perché siamo a cavallo, soprattutto con le mostre e con altre iniziative, di un fenomeno culturale per i riflessi turistici, di turismo culturale. Intanto accendiamo la radio, sentiamo che a Brescia c'è la mostra sugli Americani, anni fa, abbiamo subito (in senso buono) pubblicità meravigliosa sulla mostra dei Celti a Venezia sui barbari... ossia, tutti quelli che in Italia fanno delle grandi mostre, che attirano milioni di persone, fanno pubblicità, ma dove? Mica nella loro città! Fuori!

L'impressione è che invece, in questa valle, la pubblicità si faccia dai Valdostani ai Valdostani, per far vedere ai Valdostani quanto sono bravi i Valdostani, nella fattispecie i Valdostani che li governano! E quindi che sia appunto quel rafforzamento, quel sistema positivo di mandare un sistema in oscillazione, per scriversela, concertarsela, orchestrarsela, suonarsela, cantarsela e applaudirsela. Tutto dentro qui, non in questa sala, ma in questa valle!

Speriamo almeno che queste risorse siano distribuite in modo equo e che questo appaia dalla risposta, in modo che tutti i giornali, in funzione delle loro caratteristiche, tiratura, penetrazione, quindi come dicevo costo contato, abbiano la pubblicità distribuita, dato che è una risorsa, in modo ragionevolmente equo ed equilibrato.

Quindi, se nello scorso Consiglio non è stato possibile avere questi dati, richiediamo solo per queste cinque testate (e solo per il 2007 e lasciando le valutazioni sulla campagna elettorale ad altri), ossia "La Stampa" edizione locale, "La Vallée Notizie", "La Gazzetta Matin", "Il Corriere della Valle", "Il Corsivo", quale sia stata nel 2007 la pubblicità acquistata e quanto sia costata dall'Amministrazione regionale, in particolare con evidenziazione di quanto speso dalla pubblica istruzione e cultura, e quali siano i criteri e le garanzie di trasparenza nella scelta della distribuzione fra queste testate e l'acquisto di spazi pubblicitari su ognuna. E chiudo dicendo: quali azioni, nel caso che, malauguratamente, per situazioni che sfuggono a tutti, per sviste, quanto diciamo risulti quanto meno verosimile, cosa intenda fare la Giunta per riequilibrare gli acquisti degli spazi pubblicitari fra le varie testate.

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.

Caveri (UV) - Questa volta, almeno in questo, visto che non sono riuscito a trattenerla nella maggioranza, non la deluderò. Mi riferisco ai dati: se lei è d'accordo, le fornirò in una tabella, l'insieme dei dati che mi sono stati forniti, poi credo che lei potrà verificare rispetto alle diverse testate valdostane se c'è qualche elemento di distonia oppure no.

Vorrei ricordarle che la normativa di riferimento, per quanto riguarda l'acquisto di spazi pubblicitari sulle diverse testate giornalistiche, è la legge regionale n. 18/1998, che al capo III, articolo 13, recita:

"La Regione può attivare azioni promozionali e pubblicitarie per diffondere, valorizzare, sviluppare le attività economiche, sociali e culturali nell'interesse pubblico della collettività. Le azioni si attuano sia attraverso l'organizzazione, la partecipazione e le iniziative espositive, sia mediante i mezzi mediali di diffusione. All'individuazione dei soggetti e degli strumenti promotori si procede su proposta o su offerta degli stessi, ovvero mediante procedure negoziate. In ogni caso i prezzi devono essere dichiarati congrui dalla struttura regionale competente. All'affido degli incarichi provvede la Giunta, sulla base dell'istruttoria svolta dalla struttura regionale competente".

Da un'analisi del testo di legge (rispondo al secondo quesito, dando per scontato che le consegnerò tutti i dati che mi ha chiesto) si può evincere come ad affidare gli incarichi sia il Governo regionale, dopo che le strutture competenti abbiano svolto le necessarie valutazioni sulla finalità della comunicazione, sul "target" al quale essa è rivolta e sul necessario rapporto costi/benefici che un determinato tipo di azione e di comunicazione comporta. Non esiste quindi una normativa che determini la quantità dello spazio da acquistare e in quale maniera questo spazio debba essere distribuito fra le varie testate, non c'è una "par conditio" della pubblicità; sono le diverse strutture ad effettuare una valutazione in base al budget a disposizione, al costo dell'acquisto, al tipo di comunicazione da portare avanti. Le diverse testate presentano caratteristiche editoriali, uscite, costi anche per l'acquisto delle pagine, che variano molto fra l'una e l'altra. I budget più corposi, e manifestazioni di maggior prestigio, hanno nella maggior parte dei casi consigliato di estendere l'acquisto a tutte le principali testate, comprese quelle presenti in rete; una disponibilità di fondi meno consistenti, per manifestazioni di profilo differente, hanno suggerito alle strutture di porre degli investimenti più o meno corposi su diversi mezzi.

In merito al terzo quesito, vorrei precisare che l'Amministrazione regionale, come ogni altra realtà di questo genere, non è tenuta dal punto di vista legale ad assicurare a tutte le testate giornalistiche la stessa copertura pubblicitaria, e che quindi non rientra fra le sue competenze quella di garantire un riequilibrio in questo ambito.

Chi, come "La Casa delle libertà", si batte da sempre (e credo che questo valga anche per i neofiti come lei) per la promozione della libera iniziativa e dell'imprenditoria contro gli eccessi di dirigismo, credo che non possa non essere d'accordo con l'impostazione che abbiamo dato.

Presidente - La parola al Consigliere Ottoz.

Ottoz (CdL) - Ho chiesto il fatturato testata per testata, non ho chiesto l'elenco della spesa analitico, che l'altra volta non esisteva! Sono un grande ammiratore, amico personale ed estimatore del Presidente, però sono anche ammirato davanti alla brillantezza di questi trucchi, ma chiedo che sia sospeso il Consiglio fin quando non ho la somma testata per testata.

Presidente - Sospendiamo 2 minuti.

Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 18,21 alle ore 18,32.

Presidente - Riprendiamo la seduta.

La parola al Consigliere Ottoz.

Ottoz (CdL) - Intanto devo dire che in cinque minuti ho fatto il lavoro che gli uffici non hanno fatto, non sono riusciti a fare... non ha importanza.

Il Presidente ha fatto notare che la Regione non è tenuta a garantire la stessa copertura, in quanto si tratta di un problema regolato da una legge: la n. 18/1998, la quale non è una legge sulla "par conditio", e su questo non ci piove.

È come dire che una persona che è stata condannata per insufficienza di prove è innocente, e questo è vero dal punto di vista giuridico; dal punto di vista del giudizio politico o del giudizio della gente non sempre è così, e potremmo fare esempi recenti di cui i giornali ci danno notizia. Un conto, come diceva il Presidente Ciampi, è essere giusti, un conto è sembrare giusti.

Riteniamo che pur non esistendo una normativa di "par conditio", l'Amministrazione sia tenuta ad una gestione oculata dei fondi che spende nell'interesse dei cittadini, e quindi a seguire i 4 criteri fondamentali che sono stati identificati, fra l'altro con un nome preciso, nelle leggi di riforma della pubblica amministrazione, e che sono il criterio di efficienza, trasparenza, efficacia ed economicità.

Mi fermo sull'efficienza, che è lo spendere bene i soldi che si hanno, ottimizzare la spesa, l'economicità è stare dentro una certa spesa, la trasparenza è che il processo di determinazione e di identificazione dei modi in cui fare la spesa sia a disposizione di tutti, per essere giudicabile.

Il risultato di quanto mi è stato fornito dal Presidente è che la Regione ha speso circa 130mila euro di pubblicità - non ho fatto la distinzione per Presidenza e Assessorato per permettervi di andare a casa ad un'ora decente - e che meno del 20% è speso su "La Stampa", che ha la più alta penetrazione per copia in valle, anche se non fa la tiratura de "La Vallée" (fa oltre settemila copie con una penetrazione più elevata di "La Vallée", che venderebbe 12.000 copie, "La Vallée" invece ha il doppio). "Il Corsivo" ha oltre la metà di quello che ha "La Stampa" (12,5%), come "Il Corriere della Valle", di cui non ho i dati di diffusione perché questa testata è molto venduta per abbonamento, e la "Gazzetta Matin" meno de "La Stampa", ha una tiratura abbastanza simile a quella de "La Stampa" (500-1000 copie - inferiore del 18%).

Lascio a voi giudicare sulla congruità di queste cifre, con la conoscenza che avete tutti voi del peso relativo sul mercato di queste testate. "La Vallée" prende il doppio de "La Stampa", vi lascio ogni giudizio; è vero che "La Vallée" è settimanale, "La Stampa" è un quotidiano, non "metto il naso" anche perché "La Stampa" non vende lo stesso numero di copie tutti i giorni, ma tutti i giorni è in edicola ed è il giornale di riferimento; "Il Corriere della Valle" non posso giudicarlo, su "Il Corsivo" "stendo un velo pietoso".

Ripeto: non ritengo che possiamo dichiararci soddisfatti della risposta, un po' per il modo in cui i dati sono stati forniti, un po' perché le valutazioni politiche sul merito dell'utilità di distribuire le risorse in modo da garantire una libera ed equilibrata informazione non sono garantite dal modo in cui sono, a nostro avviso, distribuite queste forme di pubblicità, che sono un ulteriore sussidio al mercato, in più della legge che andremo ad affrontare prossimamente e in più di tutte le altre azioni che vengono fatte.

Restano ferme tutte le nostre considerazioni fatte nell'illustrazione dell'interpellanza e comunque ringraziamo per aver avuto questa volta almeno i dati.