Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3327 del 20 febbraio 2008 - Resoconto

OGGETTO N. 3327/XII - Interpellanza: "Modalità di gestione della campagna di informazione sull'attività della Giunta regionale nel periodo preelettorale".

Interpellanza

Premesso che:

- Il 25 maggio prossimo i Valdostani saranno chiamati alle urne per il rinnovo del Consiglio regionale;

- Tutti i componenti della Giunta regionale in carica hanno espresso l'intenzione di ripresentare la loro candidatura per le prossime elezioni regionali;

- L'art. 4 comma 1 della L.R. 41/98 sancisce che "l'attività di comunicazione pubblica non deve costituire occasione di propaganda di parte personale, partitica e religiosa, né risultare funzionale ad interessi diversi da quelli della collettività";

- L'art. 9 della legge dello Stato n. 28 del 22/02/2000 "Disposizione per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica" - applicabile anche alle elezioni regionali della Valle d'Aosta - sancisce che "dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l'efficace assolvimento delle proprie funzioni";

- Annualmente, in occasione della conferenza stampa di fine anno, la Giunta edita una pubblicazione riassuntiva della propria attività;

- Con deliberazione di Giunta n. 190 del 25 gennaio sono stati impegnati € 68.4000,00 per affidare ad un'agenzia di pubblicità una "consulenza circa le più idonee modalità per comunicare i risultati ottenuti nel corso di quest'ultima legislatura all'opinione pubblica valdostana";

- L'incarico, decorrente dal 28 gennaio, prevede una durata di due mesi;

- Tra le attività conferite all'agenzia vi sono la progettazione grafica, la "realizzazione di interviste in Aosta", la "stesura complessiva dei testi" la predisposizione delle bozze;

I sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

il Presidente della Regione e la Giunta tutta per conoscere:

1) quali sono i motivi che impediscono all'Amministrazione regionale, attraverso i distinti uffici stampa disseminati nei vari assessorati, di gestire in autonomia la "stesura complessiva dei testi";

2) a quanto ammonteranno i costi complessivi (stampa, distribuzione, ecc.) di tale iniziativa e con quali tempi e modalità verrà portata a termine;

3) se non ritengano che l'iniziativa citata in premessa esuli dai compiti di istituto, violi le norme citate in premessa e configuri una distrazione di fondi pubblici a meri scopi di propaganda elettorale personale.

F.to: Frassy - Lattanzi - Ottoz - Tibaldi

Presidente - La parola al Consigliere Frassy.

Frassy (CdL) - Si potrebbe dire che molte volte la storia rischia di ripetersi. Penso sia ancora fresco il ricordo di come iniziò questa legislatura.

Iniziò con una vicenda spiacevole che riguardava il modo e il metodo con cui era stata gestita la comunicazione istituzionale, e finì in quella vicenda il malcapitato Assessore Cerise, che dovette utilizzare tutte le sue documentazioni di ufficio etc, per argomentare che, sebbene a filo di normativa, non aveva violato alcunché.

In quella sede vi fu un ampio approfondimento di cosa voleva dire comunicazione istituzionale e di come doveva svilupparsi la comunicazione istituzionale. Mi sembra di ricordare che in quella occasione da più parti venne tirata...

Presidente - ... Consigliere Frassy, la interrompo per dire che è la 15 che stiamo affrontando, non la 16, lei ha diritto di parola perché ha cofirmato la 15 insieme al collega Ottoz, però a questo punto andiamo avanti con la 16, dopo che il Segretario avrà riletto il titolo...

Frassy (CdL) - ... ero troppo concentrato!

E perciò in quella occasione si disse che quella vicenda era stata utile per andare a definire e codificare cosa fare e cosa non fare.

Ora, a quasi 5 anni da quegli approfondimenti, ci troviamo in una situazione che rischia di ripetere quanto già visto sul finire della scorsa e approfondito in questa legislatura, riguardo ai limiti della comunicazione istituzionale, in quanto, con una deliberazione di Giunta (mi riferisco alla deliberazione n. 190 del 25 gennaio) viene assunta la decisione di dare incarico a un'agenzia di comunicazione di realizzare una pubblicazione - si dice - di carattere istituzionale, che deve illustrare, con taglio divulgativo, quanto realizzato in corso di legislatura da parte del Governo regionale.

Viene individuata l'agenzia che viene ritenuta più idonea, si stanziano i denari necessari - stimati in 68mila e rotti euro - e si dice che entro due mesi, a decorrere dal 28 gennaio, l'agenzia dovrà produrre il suo lavoro. Lavoro che consiste in un'attività di coordinamento delle riunioni necessarie, del materiale documentario, della stesura dei testi e delle bozze per poter andare in stampa.

Nell'ambito di queste attività vengono previste delle interviste in Aosta; 60 giorni sono quelli che vengono dati all'agenzia per poter preparare il pacchetto da mandare in tipografia.

I 60 giorni scadono il 31 marzo, dopodiché immagino che questa iniziativa non sia fine a sé stessa e di conseguenza abbia la necessità di essere divulgata: ci saranno i tempi di stampa, i tempi di postalizzazione e poi finalmente, fra fine aprile o forse metà maggio, i cittadini valdostani potranno ricevere questa comunicazione sulla attività svolta dal Presidente della Giunta e dai suoi fidi Assessori, che mi sembra abbiano tutti espresso, in momenti differenti, la stessa intenzione di essere candidati alla prossima competizione elettorale (scelta legittima).

Quello che è meno legittimo è che, con questa iniziativa, si vada a violare una serie di norme di legge regionali e statali, che regolamentano i meccanismi della comunicazione nel periodo elettorale.

Ricordo che anzitutto c'è un articolo di una legge regionale, n. 41/1998, il cui comma 1 dell'articolo 4 testualmente dice: "L'attività di comunicazione pubblica non deve costituire occasione di propaganda e non deve risultare funzionale ad interessi diversi da quelli della collettività".

Ma l'articolo più centrale di questa vicenda è l'articolo 9 della legge statale n. 28/2000, nota come legge della "par conditio", che al suo primo comma dice che dalla data di convocazione dei comizi elettorali e fino alla chiusura delle operazioni di voto, è fatto divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione. Poi a questo principio aggiunge la solita deroga: ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale e con l'ulteriore condizione che siano indispensabili per l'efficace assolvimento delle proprie funzioni.

È evidente, Presidente e Assessori, che qualche dubbio ci sovviene; ci sembra di capire che qui siamo tutti a svolgere un mandato politico che si basa sul consenso, ma il consenso va cercato come candidati, va cercato nell'ambito del quinquennio del proprio mandato e non va ricercato utilizzando in maniera distorta risorse e mezzi inerenti le funzioni di istituto.

Al di là del fatto che poi vorremmo capire quali sono alla fine i costi complessivi di questa iniziativa, perché i 68.400 euro stanziati riguardano una prima parte, a cui va aggiunta tutta la parte successiva, che è quella della stampa, della postalizzazione, della "mailing list" e quanto è necessario per portare a compimento questa operazione.

Vorremmo anche capire per quale motivo si arriva a commissionare la stesura complessiva dei testi a soggetti terzi rispetto all'amministrazione, quando l'Amministrazione regionale è un'amministrazione molto bene attrezzata in termini se non di uffici stampa, quanto meno di addetti stampa e di riviste che pullulano in ogni Assessorato.

Perciò penso che ci sia da fare chiarezza sul fronte dei costi e delle risorse non impiegate rispetto alle strutture interne dell'Amministrazione regionale, ma ci sia anche da fare chiarezza se non si stiano violando una serie di norme regionali.

A conclusione di questa illustrazione ricordo che il 22 gennaio sul Bollettino ufficiale della Regione sono state pubblicate le convocazioni dei comizi elettorali.

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.

Caveri (UV) - Lei non ha posto in questa interpellanza la questione di quando partano le norme regionali, lo faremo più avanti per cui in quella fase le risponderò cosa si intende nella legge regionale rispetto alle norme derivanti dalle elezioni politiche e quali siano le date.

La direttiva della funzione pubblica del 7 febbraio 2002 sottolinea come la comunicazione pubblica cessi di essere un segmento aggiuntivo e residuale dell'azione delle pubbliche amministrazioni e ne diviene parte integrante, così come accade da decenni alle imprese che agiscono nel mercato dei prodotti e dei servizi.

L'attività di cui qui si tratta non è ascrivibile alla categoria della comunicazione, quanto piuttosto a quella dell'informazione, che, nel caso del bilancio di mandato, assume il profilo della doverosità nei confronti dei cittadini.

L'idea di un bilancio sintetico di legislatura si pone come obiettivo quello di rispondere alle esigenze di dar conto ai cittadini del proprio operato e del raggiungimento degli obiettivi programmati, utilizzando concetti chiari e semplici.

Si tratta di un documento importante, che traccia un bilancio dell'intera legislatura.

In merito al primo quesito, al di là di gravare ulteriormente le strutture regionali di un lavoro che ha richiesto un grande impegno in termini di ricerca ed elaborazione dati, la scelta è stata quella di affidare a una società esterna, esperta nell'ambito della comunicazione anche per gli enti pubblici, la redazione del documento e della grafica.

Va segnalato che non sono rinvenibili nell'ambito della Amministrazione regionale distinti uffici stampa disseminati nei vari assessorati, come è sostenuto dagli interpellanti, ma che è attivo un unico ufficio stampa presso la Presidenza della Regione. In merito ai costi, all'incarico della società per la realizzazione devono essere aggiunti quelli per la stampa e per la spedizione, per un ammontare di 56mila euro.

Per quanto riguarda invece le tempistiche, la pubblicazione è già in tipografia e sarà inviata nei prossimi giorni per la distribuzione alle famiglie valdostane attraverso le poste.

In merito al terzo quesito si ribadisce che la legge regionale n. 41 definisce esplicitamente di pubblica utilità e quindi finalizzata al soddisfacimento dell'interesse pubblico ad essere informati sulla attività, ogni iniziativa diretta a far conoscere l'attività legislativa, amministrativa e di programmazione della Regione.

L'iniziativa in parola assicura quindi le predette finalità, in quanto intese a rappresentare alla cittadinanza il termine della legislatura, l'attività espletata dal Governo; risulta perciò evidente che l'iniziativa non esula dai compiti di istituto ma anzi costituisce un compito di istituto, fatto al fine di garantire la conoscenza dell'attività amministrativa in un'ottica di trasparenza e di tutela e di valorizzazione del diritto dei cittadini ad essere informati.

Presidente - La parola al Consigliere Frassy.

Frassy (CdL) - Presidente Caveri, siamo totalmente insoddisfatti della sua risposta.

La sua è una risposta molto formale, ma che elude il quesito cardine dell'interpellanza, come elusiva della normativa vigente e l'iniziativa messa in campo dalla sua Giunta, con la deliberazione qui citata.

Lei ha distinto fra comunicazione e informazione; ammesso che ci sia questo sottile distinguo a cui lei fa riferimento e che non sia un distinguo lessicale finalizzato solo ad attaccarsi alle definizioni, in quanto la legge n. 41 fa riferimento alla attività di comunicazione e lei invece sostiene che è informazione... o forse viceversa, perché forse nel distinguo ha anche confuso i termini... perché la legge parla di comunicazione, e lei ha detto: non è informazione, è comunicazione; guardi che la legge 41 all'articolo 4 fa riferimento alla comunicazione e lei voleva dire l'opposto...

Caveri (fuori microfono) - ... un "lapsus"...

Frassy (CdL) - ... voleva dire l'opposto, nel senso che cercava di giocare sulle parole per uscire dal vincolo della legge e questo è significativo.

Io la invito, Presidente Caveri, ad andarsi a rileggere la documentazione prodotta da quella indagine effettuata dalla II Commissione, sulla vicenda pubblicità a fine scorsa legislatura, che ha visto protagonista negativo di quella vicenda l'Assessore Cerise.

Il caso era lo stesso, è vero, Assessore? Oppure comunicava lei a titolo personale? Lei comunicava a titolo istituzionale...

(interruzione dell'Assessore Cerise, fuori microfono)

... i suoi uffici. Lei comunicava, Assessore, ne siamo convinti a titolo istituzionale, tant'è che per uscire da quella "impassea " voi avete scomodato come istituzione il parere di un legale, il collega Gallenca, che nel suo parere com'è che ha mediato e consentito che la vicenda si risolvesse senza conseguenze traumatiche?

Dicendo che il divieto decorre dalla pubblicazione dei comizi sul bollettino, lo leggo: "Ritengo che il divieto di cui al comma 1, articolo 9, legge dello Stato n. 28/2000, non diventi operativo prima della pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione, del decreto di convocazione dei comizi per il rinnovo del Consiglio regionale..."

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

... glielo leggo tutto, ma sono 8 pagine, se mi date un tempo suppletivo lo posso fare... io l'ho letto a suo tempo, lo ricordo e ho citato l'aspetto più significativo di questa vicenda.

Premesso che l'Assessore Cerise ha comunicato un messaggio istituzionale, il problema è decaduto per il fatto che lo ha comunicato nelle more fra la convocazione dei comizi e la loro pubblicazione sul Bollettino ufficiale regionale, perché se quei messaggi fossero stati pubblicati dopo la pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione, avrebbe contravvenuto all'articolo 9 della legge n. 28/2000. Questa è la conclusione del parere.

Allora i comizi elettorali, Presidente Caveri, li ha pubblicati lei, mica li abbiamo pubblicati noi, il 21 gennaio; il 21 gennaio sono stati pubblicati sul Bollettino ufficiale della Regione i comizi elettorali, di conseguenza scatta il divieto dell'articolo 9 della legge n. 28/2000.

Ora lei sostiene che è un dovere istituzionale comunicare il bilancio di legislatura. Presidente, "le Petit Dico", che ha una versione bilingue nel dizionarietto della Regione, è la comunicazione che per tradizione annualmente viene effettuata. Le leggo la prefazione in italiano da lei scritta: "Un programma politico implica un rapporto corretto con gli elettori. Sono lieto di dire che a pochi mesi dalla fine della legislatura la Giunta Caveri..." lei si è autocitato, d'altronde è la sua Giunta perciò era quasi doveroso, ma da un punto di vista giornalistico lei sa che non ci si firma citando, da un punto di vista giornalistico - mi consenta Presidente - ha voluto esagerare...

(nuova interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

... ma lo so, è una licenza che le concediamo. Perciò (continuo la lettura): "... a pochi mesi dalla fine della legislatura la Giunta Caveri ha rispettato e sta rispettando quanto pattuito in Consiglio Valle...", eccetera. La pubblicazione di quest'anno, modificando la logica precedente per ciascun Assessorato, oltre alla Presidenza, ha assunto la vecchia ma sempre buona progressione alfabetica e via dicendo...

(nuova interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

... glielo dico cosa c'entra! Il che vuol dire che ogni anno - qui c'è quello del 2004 - la Giunta comunica con una conferenza stampa (che, devo dire, sotto la sua regia è diventata sempre più scenografica, più mediatica). D'altronde molte volte quando l'arrosto non c'è, bisogna creare il "fumus" e lì voi avete creato degli effetti scenografici simpatici! Io le dico, Presidente, vada a leggere i resoconti delle sue conferenze stampa di fine anno e li paragoni con i resoconti, non quelli scritti dal suo ufficio stampa ma quelli scritti dalla stampa, delle altre dichiarazioni di fine anno: nei suoi prevale sempre l'aspetto scenografico. È prevalente sul contenuto, nel senso che ogni anno lei si inventa qualcosa per stupire la stampa...

(nuova interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

... le devo dire che è in competizione, meglio no, sicuramente in competizione!

Allora, Presidente, lei è sicuramente un simpatico comunicatore, di tanto in tanto ha la difficoltà di comunicare i concetti, ma riesce a trasmettere mediaticamente.

Il problema è che non può scavalcare le norme della Regione e dello stato in materia di "par conditio" e di comunicazione istituzionale.

Riteniamo perciò che la sua risposta sia totalmente elusiva della domanda, ma quel che è peggio è che questa iniziativa è elusiva di alcune norme di legge.

Di conseguenza la invitiamo a soprassedere alla conclusione di questa operazione perché è un'operazione che "non sta né in cielo, né in terra"; non esiste che una Giunta, fra l'altro, di tre anni scarsi, presenti un bilancio di fine legislatura in nome e per conto non sappiamo di quale maggioranza, perché mi sembra - colleghi Ferraris e Fiou - che ci siano stati dei cambiamenti nel corso di questa legislatura, rispetto alla presentazione politica di un bilancio di fine legislatura! Di conseguenza, è evidente che questa è un'operazione di mera propaganda elettorale!

La propaganda elettorale allora è legittima, è lecita, ma deve essere fatta nel rispetto delle regole che sovrintendono al concetto della "par conditio".

Prenda atto perciò, Presidente, che i suoi consulenti amministrativi, legislativi e tutta quella corte che l'attornia nelle decisioni, hanno dimenticato qualcosa, perché è evidente che questa comunicazione si configura come della propaganda.

La propaganda elettorale, Presidente, la faccia, ma la faccia come tutti noi, non a spese del bilancio regionale, e la faccia con i mezzi e con gli strumenti che ritiene più opportuni, ma nel rispetto e della legislazione regionale e della legge dello Stato.