Oggetto del Consiglio n. 3326 del 20 febbraio 2008 - Resoconto
OGGETTO N. 3326/XII - Interrogazione e interpellanza: "Tempistica per il trasferimento alla Regione delle funzioni e del personale del Catasto".
Interrogazione
Preso atto che con decreto legislativo 3 agosto 2007, n. 142 sono state emanate le norme di attuazione dello Statuto Speciale della Regione Autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste in materia di catasto;
Considerato che, nel momento in cui si affronta il problema di come dare attuazione concreta a tale norma, emergono nodi problematici e criticità, specie per quanto riguarda il personale;
Viste sugli organi di stampa le prese di posizione di alcuni sindacati e le risposte del Presidente Caveri;
Ritenuto opportuno avere informazioni al riguardo;
la sottoscritta Consigliera regionale
Interroga
il Presidente della Regione per sapere:
1) quali sono le tappe e i tempi previsti per il trasferimento alla Valle d'Aosta delle funzioni catastali;
2) se la caduta del governo nazionale rischia di rallentare tale trasferimento;
3) quali sono i problemi sollevati dal personale e quali le soluzioni individuate.
F.to: Squarzino Secondina
Interpellanza
Considerato che con D.L. n. 142 del 3/08/07 recante "Norme d'attuazione dello Statuto Speciale della Regione Autonoma Valle d'Aosta" pubblicato nella G.U. della Repubblica Italiana n. 205 del 4/09/07 e in vigore dal 19/09/07 sono state trasferite alla Regione Valle d'Aosta le funzioni amministrative in materia di catasto terreni e edilizia urbana;
Evidenziato che l'art. 1 della legge prevedeva l'emanazione di apposita legge regionale per il trasferimento delle funzioni e del personale;
Preso atto che alla data odierna tale provvedimento non risulta essere stato emanato;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
la Giunta regionale al fine di conoscere:
1) quando tale provvedimento sarà portato all'attenzione del Consiglio regionale;
2) quali intendimenti o criteri si adotteranno per consentire il passaggio del personale dallo Stato alla Regione.
F.to: Lattanzi - Tibaldi
Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi.
Lattanzi (CdL) - Vedo che io e la collega Squarzino abbiamo colto le preoccupazioni dei dipendenti del Catasto, che sono in attesa dall'agosto dell'anno scorso di un provvedimento che regoli il loro trasferimento alla Regione Valle d'Aosta, così come il decreto legislativo n. 142/2007 prevedeva. Ricordo che quel decreto fu la conclusione di un lungo iter di negoziazione, in Commissione paritetica, fra lo Stato e la Regione, iter che è passato attraverso i due Governi di Centro-Destra e di Centro-Sinistra, si è concluso positivamente, riconoscendo, come il nostro Statuto prevede, l'opportunità di gestire in autonomia gli aspetti e le normative riguardanti il nostro territorio.
Dicevo, un fatto positivo che non vorremmo - in questo senso esprimiamo una preoccupazione - si traducesse formalmente in positivo, ma sostanzialmente in problematica, come si sta verificando per l'Ufficio di collocamento. Anche questo ufficio, due anni fa, ebbe la stessa opportunità, ma poi si trovò a non vivere in maniera felice il trasferimento alla Regione.
Noi, che siamo sostenitori della regionalizzazione dei servizi e dell'autonomia della Regione, esprimiamo la nostra preoccupazione affinché questa regionalizzazione non si tramuti in una discriminazione per chi ha lavorato nello Stato per molti anni e, giustamente, vorrebbe vedere riconosciute le proprie competenze, i livelli professionali, retributivi, contributivi e tutti quelli che sono gli aspetti di un'organizzazione che funziona, e che dovrebbe, con la regionalizzazione, funzionare ancora meglio.
Questa è la preoccupazione che ci ha spinto - e credo sia la stessa della collega che ha presentato un'interrogazione - quindi mi permetto di esprimere anche il suo sentimento: ossia la preoccupazione di comprendere, visto che il decreto dell'agosto dello scorso anno prevedeva l'emanazione di una legge regionale per regolamentare il passaggio delle risorse finanziarie ma soprattutto del personale e della logistica, a che punto siamo. In questi mesi si sono rincorse voci che hanno preoccupato molto i lavoratori, così come i silenzi assordanti della Giunta al riguardo, poi le voci di corridoio per le quali certe cose erano state tutte fatte e successivamente il contrario.
Vorremmo, pur comprendendo che siamo a fine legislatura, sapere se è intenzione della Giunta chiudere questa legislatura con tale provvedimento e quali sono le linee e i criteri che si intendono adottare per consentire un passaggio condiviso, che possa preludere ad un efficiente funzionamento dell'Agenzia del territorio dallo Stato alla Regione.
Sono in attesa di sentire dalla Regione quali sono gli intendimenti e ci riserviamo, con la collega, di esprimere in seguito le nostre considerazioni.
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.
Caveri (UV) - In una recente interpellanza ho già fornito tutti gli elementi informativi disponibili, per cui mi dovrò ripetere, ma lo faccio molto volentieri perché sto valutando quali misure assumere contro chi (per carità, non mi riferisco al Consiglio Valle) continua ad alimentare quelle che il Consigliere Lattanzi ha chiamato le voci di corridoio, che preoccupano i dipendenti (che peraltro credo siano stati rassicurati in un incontro che abbiamo avuto con il Segretario generale Malfa, che si sta occupando del coordinamento di un gruppo tecnico, che coordina l'insieme dei servizi che si stanno occupando di tale questione e che comprendono anche i liberi professionisti e gli enti locali...)
(interruzione della Consigliera Squarzino Secondina, fuori microfono)
... il 7 gennaio li ho incontrati!
Allora, primo quesito di Squarzino: i principali adempimenti che discendono dalla norma in argomento e per il cui pronto espletamento si sta già operando, sono i seguenti: approvazione di una legge regionale, pressoché pronta, che allochi le funzioni trasferite fra Regione e enti locali... e qui va sgombrata questa leggenda metropolitana, che qualche furbone alimenta, ossia il fatto che vogliamo sminuzzare il Catasto.
Il Catasto continuerà ad avere una logica centrale e avrà naturalmente una sua accessibilità anche in ciascun Comune, come è logico che sia, quindi non ci sarà una "logica poltiglia", come qualcuno racconta... ma sia chiaro che la Regione organizzerà il servizio come vorrà, perché sono pressato da alcuni dirigenti della direzione romana che vogliono sapere cosa faremo. Visto che nel gruppo di lavoro ci sono due rappresentanti locali, con loro ci interfacciamo; ma se qualcuno pensa che la Regione farà una riforma del Catasto facendosela dettare dall'esterno, si sbaglia, perché questa è una sfida ambiziosa per tutti noi e va organizzata in modo che sia confacente ad un sostanziale miglioramento del servizio.
Secondo: sottoscrizione di un'intesa fra Regione e amministrazione finanziaria statale, finalizzata alla revisione degli estimi e declassamento.
Terzo: sottoscrizione di un'intesa fra Stato e Regione, per la definizione delle risorse finanziarie, umane, strumentali e organizzative da attribuire in forza del trasferimento di funzioni. L'atto di intesa deve essere perfezionato entro 4 mesi dall'entrata in vigore della legge regionale di cui al punto 1.
Quarto: approvazione di una norma regionale per la definizione delle tipologie degli importi dei tributi speciali catastali.
La scansione temporale delle dette fasi è subordinata alla definizione del primo adempimento, ossia l'approvazione della legge regionale per l'allocazione delle funzioni trasferite.
Le conseguenze della caduta del Governo: si ritiene che le vicende politiche, relative al Governo nazionale, potranno influenzare solo quegli adempimenti che prevedono una collaborazione fra la Regione e l'Amministrazione statale, ma possiamo immaginare che l'approvazione della legge regionale farà scattare quei tempi che ci consentiranno di avere un interlocutore statale attraverso il Governo nazionale.
Primo quesito del collega Lattanzi, ossia quando tale provvedimento sarà portato all'attenzione del Consiglio regionale: il primo adempimento posto a carico della Regione dall'articolo 1 è l'approvazione della legge regionale. Nel periodo compreso fra i mesi di agosto 2007 e febbraio 2008 il gruppo di lavoro, coordinato dal dott. Malfa e composto dai dirigenti regionali competenti nonché dai rappresentanti degli enti locali, dell'agenzia del territorio e degli ordini professionali, ha condotto le analisi propedeutiche alla redazione del disegno di legge, che sono consistite nella ricognizione dei processi di servizio nei quali si sostanziano le funzioni amministrative trasferite con il richiamato decreto legislativo; nell'individuazione di un percorso da implementare per il conferimento delle funzioni catastali alla Regione, agli enti locali e la riorganizzazione di servizi, gli esiti delle analisi sono stati utilizzati per la stesura del disegno di legge, che verosimilmente sarà proposto alla approvazione della Giunta all'inizio del mese di marzo. Seguirà l'iter normativo in seno al Consiglio regionale, e speriamo in una sua approvazione.
Secondo quesito Lattanzi e terzo quesito Squarzino: l'articolo 3, comma 1, del decreto legislativo n. 142 rinvia l'individuazione delle risorse finanziarie, umane, strumentali e organizzative da attribuire alla Regione ad un atto d'intesa fra Stato e Regione, da perfezionarsi entro 4 mesi - recita la norma di attuazione - dalla data di entrata in vigore della legge regionale. Nelle more del perfezionamento dell'intesa, a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge regionale, il personale in esercizio presso l'Agenzia del territorio della Regione sarà comandato, limitatamente all'esercizio delle funzioni conferite, presso la Regione. Facendo un esame delle funzioni attualmente esercitate dagli uffici, si ritiene pertanto che, sulla cinquantina di dipendenti che ci sono, grosso modo, una ventina potrebbero essere comandati. Naturalmente riteniamo che l'Amministrazione statale dovrà comandare quelli che saranno poi disponibili ad essere trasferiti alla Regione, perché non ci può essere nulla di coattivo per la regionalizzazione, così come non si può pensare che, una volta entrati in Regione, ci sia un trattamento totalmente differenziato. Saranno i sindacati a porre, in fase di contratto di lavoro, le problematiche esistenti, ma suppongo che questo sarà un addendo al contratto di lavoro, perché noi il contratto lo chiuderemo fra una decina di giorni, quindi non ci sarà una contemporaneità.
In preparazione di tali adempimenti la Regione ha provveduto, in data 13 novembre, a dare informazione, ai sensi del contratto regionale di lavoro del 12 giugno, alle organizzazioni sindacali della funzione pubblica e, come ricordato, il 7 gennaio abbiamo organizzato un incontro fra Presidente della Regione, componenti del gruppo di lavoro e dipendenti dell'Agenzia del territorio, per informarli sullo stato di avanzamento dell'attività.
In quella occasione ho precisato che l'istituto del comando, che è una novità di questa norma di attuazione, consentirà alla Regione di esercitare le funzioni trasferite senza soluzione di continuità e nel contempo permetterà al personale di salvaguardare in via transitoria il trattamento in essere.
Ho chiarito che tutti gli aspetti inerenti allo "status" economico giuridico del personale trasferito nell'organico dell'Amministrazione regionale, saranno oggetto di contrattazione e concertazione con le organizzazioni sindacali, ma solo a seguito dell'approvazione della legge regionale prevista.
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Credo sia stato opportuno che il Presidente riprendesse questi punti, in modo che l'informazione abbia un carattere pubblico e tutti possano sapere da lei qual è il processo, in modo che eventuali problematiche possano essere sciolte.
Ritengo vi sia un problema delicato, il Presidente ne ha accennato appena, che è quello del personale; credo che la legge e tutto il lavoro di ricognizione delle varie funzioni sia essenziale, perché la Regione nel momento in cui fa proprie certe funzioni, deve sapere cosa deve fare, come allocare le risorse, come contattare gli enti locali, come decentrare l'accesso al servizio come lei ha detto, quindi questa parte è importantissima.
Lei sa però che altrettanto importante è che questi progetti possano camminare sulle gambe di un personale motivato e che condivide questo progetto. Chiedo quindi al Presidente di essere molto attento a questo aspetto e ricordo che, quando si era parlato dell'Ufficio del lavoro e del trasferimento avevamo discusso all'epoca con l'Assessore Ferraris, proprio perché si tratta di allocare in un'organizzazione totalmente nuova un tipo di personale che è stato preparato e che lavora secondo certe regole, che non sono quelle della Regione. Quindi tutto il tempo per il lavoro di informazione, di passaggio, di ricerca dell'adesione convinta al progetto, non è tempo sprecato ma tempo utilissimo, che può servire a far tacere quelle paure che ci sono. All'interno del personale c'è gente che ha paura del nuovo, teme che una serie di diritti acquisiti sia loro sottratta, per cui questa è una parte importantissima. Quello che è un diritto della Regione di acquisire nuove competenze e di esercitarle deve essere affrontato in modo tale che non appaia ai dipendenti come una perdita di diritti personali, una perdita di una propria identità lavorativa.
Su questo quindi chiedo una grande attenzione, perché i diritti acquisiti dei lavoratori ci sono e le professionalità che sono state formate in tutti questi anni vanno valorizzate, e penso che si debba fare uno sforzo ulteriore di capacità per cogliere i profili professionali, per capire come queste professionalità rientrino nelle professionalità previste dall'organizzazione regionale.
Lo abbiamo visto per l'Ufficio del lavoro: laddove questo non è stato fatto, dove non si è voluto approfondire ulteriormente le singole competenze, si è poi dato origine a contenziosi perché, ripeto, i diritti acquisiti sono garantiti dalla legge e credo che sia interesse della Regione presentarsi come un'amministrazione che è in grado di capire le professionalità di chi opera al proprio interno e di valorizzarle.
Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi.
Lattanzi (CdL) - Presidente Caveri, lei sa che apprezzo il suo pragmatismo, spero che lei apprezzi il pragmatismo con il quale cercherò di aggiungere una serie di riflessioni a quelle che lei ha fatto, con la volontà di dare un contributo perché l'Agenzia del territorio possa diventare un fiore all'occhiello della gestione del territorio della nostra Regione.
Sono fortemente convinto che la regionalizzazione possa portare un valore aggiunto alla nostra Regione, così come ne sono convinti i lavoratori che ho incontrato, ai quali ho riferito che non ho predisposizioni sindacali, ma che ho una predisposizione alla risoluzione dei problemi...
(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)
... tendo a dare il mio piccolo contributo alla Amministrazione regionale in termini di proposta, quindi ho detto chiaramente che ritenevo corretto doverci occupare di questa problematica affinché non si verificassero nel trasferimento di queste competenze sul territorio regionale, dei malfunzionamenti dovuti a una cattiva gestione del processo di trasferimento.
Se lei vuole trovare il colpevole, chi nei corridoi semina preoccupazione, le dico che forse dovremmo guardare a casa nostra, la colpa non è soggettiva...
Caveri (fuori microfono) - ... nome e cognome...
Lattanzi (CdL) - ... non so che nomi e cognomi ha lei, io non ne ho, se fossi in lei non farei il processo alle intenzioni o condanne senza processi. Credo che la colpa delle preoccupazioni che oggi serpeggiano nel trasferimento delle competenze fra Stato e Regione, di questa agenzia in particolare, sia dovuta ad una cattiva comunicazione fra la Giunta regionale e il gruppo di lavoro, che con i suoi comportamenti ha indotto chi oggi si vede vittima o di un'opportunità o di un problema di questo trasferimento.
Glielo dico perché lei mi parla di un gruppo di lavoro che si impegna nella ricognizione dei processi... ricognizione dei processi vuol dire conoscere come funziona la macchina ad oggi, e chi meglio di chi ci lavora la conosce...
Caveri (fuori microfono) - ... rappresentanti loro nel gruppo...
Lattanzi (CdL) - ... ci sono due rappresentanti! Mi permetto di suggerirle di andare oltre ai due rappresentanti, perché chi ha occupato per decenni posizioni di amministrazione di quella agenzia, è nelle condizioni di suggerire, nell'opportunità del trasferimento fra Stato e Regione, i necessari miglioramenti che con la Regione ci potrebbero essere, se non inficiati - ripeto - da una cattiva comunicazione in questo processo di valutazione e individuazione dei percorsi di miglioramento.
Lei mi dice, ne prendo atto con piacere, della stesura del disegno di legge entro marzo, prima della fine di questa legislatura; sono contento perché prima daremo delle notizie chiare, prima toglieremo le preoccupazioni che sono (lei dice) probabilmente inutili. Meglio.
Altro dato importante che non si conosceva è il fatto che oggi chi lavora lì, sa di essere comandato a un percorso forzato, mentre oggi lei mi dice: "sì, saranno comandati, probabilmente tutti per un certo periodo, poi senza obbligo..."
Caveri (fuori microfono) - ... non tutti, su cinquanta...
Lattanzi (CdL) - ... su cinquanta una ventina, poi potranno scegliere... Vede, questo non è conosciuto, questa facoltà che all'ufficio del collocamento è stata mal gestita...
(nuova interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)
... bene, sono contento che lei lo abbia richiarito, le suggerirei su questi aspetti che fino a qualche ora fa erano confusi, di fare chiarezza: ossia che nessuno del personale statale sarà obbligato ad accettare la regionalizzazione! Apro una parentesi: era così anche per l'Agenzia del lavoro...
Caveri (fuori microfono) - ... era diverso...
Lattanzi (CdL) - ... era diverso perché chi ha accompagnato questa regionalizzazione, aveva creato delle aspettative: venite a Disneyland che tutto sarà migliore!
Purtroppo così non è: le annuncio che al collocamento si lavora meno di quanto si lavorava nello Stato, e ci sono meno controlli, efficienza ed efficacia di quanto non ci fossero nello stato, e lo dico per ragione di causa!
Il fatto che oggi ribadisca pubblicamente che nessuno sarà obbligato e che chi sceglierà di regionalizzare la propria professionalità vedrà riconosciuti i livelli professionali, i livelli economici e i livelli di carriera, questo può essere un fattore di chiarezza.
Lei dice anche che solo successivamente alla legge regionale, come previsto dal decreto legislativo, seguirà l'intesa con lo Stato per la definizione dei trasferimenti delle risorse finanziarie e umane, e ne siamo contenti.
Altro aspetto: lei ha comunicato che il 13 novembre 2007 sono state coinvolte le organizzazioni sindacali. Mi permetto di suggerire che il gruppo di lavoro si metta in collegamento diretto e continuativo con queste, che dovranno accompagnare la concertazione, che in questo caso potrebbe essere un fattore positivo - non mi piace il termine, lo uso perché non me ne viene un altro - per favorire che gli aspetti economici e di carriera verranno garantiti.
A me interessa solo che il processo funzioni, che la regionalizzazione sia un miglioramento e questo dipende da lei, Presidente, perché se, visto che mancano poche settimane alla presentazione del disegno di legge in Consiglio regionale, questo disegno di legge arrivasse con una serie di condivisioni sviluppate a monte, forse per il Consiglio regionale non sarebbe che una ratifica e una presa d'atto. Mi auguro che così sia, sarò insieme ai colleghi a disposizione nelle Commissioni per dare il nostro contributo. Aspettiamo di potere, insieme a voi della Giunta, lavorare su questo disegno di legge e garantire che la regionalizzazione dell'Agenzia del territorio possa essere un'opportunità per tutti e non un problema di tanti.