Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3322 del 20 febbraio 2008 - Resoconto

OGGETTO N. 3322/XII - Interrogazione: "Gradimento presso la popolazione delle trasmissioni della televisione digitale".

Interrogazione

Preso atto dell'ultimo sondaggio condotto dall'Istituto Piepoli (ottobre 2007) per conoscere il gradimento delle azioni dell'Amministrazione regionale ed in particolare della Giunta;

Viste le risposte alle domande riguardanti l'adozione del decoder per accedere al sistema digitale delle trasmissioni televisive;

Constatato che solo il 66% della popolazione dei comuni interessati alla sperimentazione si è dotato del decoder per ricevere la TV digitale e che solo il 33% di questa quota dichiara di "aver percepito un miglioramento nella qualità del messaggio";

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

l'Assessore competente per sapere:

1) quale è la sua valutazione di questi dati;

2) come si è attivato, anche tramite gli organismi preposti, perché siano colmate le criticità emerse;

3) quando è stato collocato lo switch off per l'intera Valle d'Aosta;

4) quali sono le tappe previste perché in quel momento tutti i possibili utenti siano pronti ad utilizzare totalmente il digitale.

F.to: Squarzino Secondina - Venturella

Presidente - La parola all'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - I colleghi interroganti richiamano un sondaggio che è stato fatto dall'Istituto Piepoli sul tema del digitale terrestre.

Si potrebbero fare delle considerazioni, dei distinguo, capire come è stato fatto, però prendo il dato nella sua globalità, senza fare delle distinzioni. Sicuramente il tema del digitale terrestre che deve essere considerato con particolare attenzione, nel senso che corrisponde, anche a livello intuitivo, a verità questa situazione perlomeno di incertezza, così come possono essere incerte tutte quelle operazioni che introducono delle novità. Dal punto di vista della comunicazione, purtroppo le vicende del digitale terrestre non hanno aiutato e quindi, nel valutare questi dati, c'è da rilevare tale criticità e fare di tutto per far sì che questa novità venga accettata con un animo più sereno.

L'interrogazione forse si limita a un aspetto di dettaglio, che è quello dei "decoder"; in realtà il problema è più ampio e il "decoder" è solo l'aspetto strumentale. Tanti sono gli aspetti: per esempio, ultimamente ci sono state le riorganizzazioni del "multiplex" di "Mediaset", che hanno dato una serie di problemi, nel senso che tutti gli operatori hanno dovuto risintonizzare, per alcune tipologie di decoder, delle riorganizzazioni anche difficili da risistemare.

Nel momento in cui prendiamo atto di questa operazione, non possiamo che valutare un percorso positivo che abbiamo fatto per ridurre al minimo i problemi. Se ricordate, il progetto iniziale era quello di proporre uno "switch off" totale, e oggi abbiamo, dopo tutto il clamore che qualcuno ha voluto fare in Consiglio, uno "switch off" che ha riguardato due reti televisive, "Rete4" e "Rai2", nel senso che tutti coloro che hanno un sistema analogico e non hanno decoder, ricevono normalmente tutte le altre trasmissioni con il sistema tradizionale, quindi nessuno è precipitato nel buio.

Amerei che la collega Squarzino fosse così attenta a porre anche i problemi di tutti coloro che, nelle valli laterali, non solo non vedono "Rete4", ma non vedono "Canale5", non vedono "Italia1", non vedono nulla, tranne il servizio pubblico e le due televisioni francofone. Quindi, da questo punto di vista, si è fatto di tutto per evitare un approccio drammatico, drastico.

Per quanto attiene la seconda domanda, ho avuto modo di dire che tutta una serie di attività le abbiamo effettuate nelle sedi istituzionali, che il Ministro Gentiloni ha voluto per questo tipo di operazione, una "task force" a livello regionale e una più specifica a livello nazionale, per risolvere e portare la digitalizzazione in tutta Italia. Perché qui dobbiamo fare il primo inciso: non è che il digitale terrestre sia un'invenzione di Marguerettaz o di Gentiloni, ma si tratta di un indirizzo che è stato preso in virtù di direttive comunitarie.

Se qualcuno è particolarmente competente e creativo, immagini dei percorsi diversi... ma nel percorso diverso, vi dirò cosa potrebbe succedere. Può succedere quello che sta succedendo in tutte quelle valli laterali, dove la Rai non fa più tutte le attività di digitalizzazione e noi arriviamo dopo la musica. Dopo la musica perché? Perché con questa sperimentazione perlomeno una serie di cittadini riceve un'offerta televisiva migliore rispetto a prima, avendo solo come servizio pubblico, oltre alle 3 reti "Rai Educational", "Rai Sport", "Rai Gulp", tutte quelle attività di approfondimento che il digitale permette.

Lavoriamo quindi in questi gruppi di lavoro e in particolare, quando abbiamo delle criticità, abbiamo un canale (adesso per questo tipo di attività è caduto il Governo) rappresentato dal Direttore generale del Ministero che stava sul pezzo.

Rispetto a questo tipo di attività devo dire che una particolare attenzione ce la sta riservando il CORECOM, che ringrazio pubblicamente.

Il CORECOM ha voluto cogliere l'opportunità del digitale terrestre per proporre al CORECOM nazionale un'attività specifica sul digitale, creando e proponendo 4 "multiplex", che andranno ad arricchire l'offerta con numerose trasmissioni di natura francofona, tedesca per la Comunità Walser, e devo dire che questo è l'atteggiamento corretto. Devo ringraziare il Presidente Bellora e il Consigliere Imperial per avere fatto un'attività positiva cogliendo questa opportunità, più unica che rara, che ci invidiano le altre Regioni. La Signora Mercedes Bresso, Presidente del Piemonte, cerca in ogni modo di intercettare la sperimentazione per migliorare i siti, cerca di introdursi anche la Provincia di Trento, abbiamo avuto la visita di Regioni del meridione. È sicuramente un percorso, ma non è un percorso privo di rischi e di criticità, la collega Squarzino ha ragione, quindi bisogna fare di tutto per aiutare.

Sempre per cercare di dare un servizio migliore, è stato consegnato - non so se ha avuto modo di vederlo - un piano attuativo dello "switch off", dove per il 31 ottobre è stato validato un programma per sistemare quei siti che oggi non sono nella condizione di trasmettere il digitale, ma sono già al limite per trasmettere l'analogico.

Noi abbiamo tre tipologie di ripetitori: i ripetitori della Rai, e sono ben attrezzati; i ripetitori sono delle comunità, che sono dati in gestione alla Rai, per cui abbiamo gli apparati Rai che sono discreti; purtroppo abbiamo altri apparati, cosiddetti "fai da te", fuori obbligo convenzione, che sono "alla frutta" e lì siamo nella condizione di utilizzare quella disponibilità che avevamo messo in bilancio.

Per questo ci vogliono delle convenzioni che dobbiamo fare fra comunità montane, ai sensi della vecchia legge n. 31/1925, dobbiamo fare delle convenzioni con la Rai e dobbiamo poi individuare un soggetto tecnico che sistemi le varie attività.

Per quanto riguarda l'altra data importante, ricordo che lo "switch off" è anche legato a un altro tipo di ragionamento, quello delle frequenze.

Il Governo stava cercando di assegnare le frequenze, ma questo non sta accadendo perché è tutto fermo; quindi questo discorso, che è scritto nel nostro protocollo con la nuova assegnazione delle frequenze, rischia di condizionare anche questa data.

Al di là delle frequenze, che è un aspetto che verrà dopo, dobbiamo sistemare prima i siti, e i miei servizi stanno lavorando in modo importante con le comunità montane, con la "Rai", con il Ministero per arrivare a questo protocollo che ci permetta di individuare "Rai" come soggetto tecnico che va a sistemare i siti che oggi non sono nella condizione di permettere quello "switch off" di cui si parlava nella Convenzione.

Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Credo che, al di là di alcune battute, l'Assessore abbia colto il senso di questa interrogazione e l'ha colto come preoccupazione che un progetto, che può essere veramente utile, sia rallentato per motivi che non riusciamo bene a capire.

La nostra domanda era: ma quali sono le criticità, i problemi che vanno affrontati e come l'Amministrazione regionale, per quanto riguarda le sue competenze, si è attivata per affrontarle. Siamo partiti da un dato... è vero, lei dice, mi sembra che abbia fatto emergere alcune perplessità su un sondaggio Piepoli...

(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

... ha detto: "si possono fare dei distinguo", dice che non sa bene come sono presi questi dati... io prendo questi dati del sondaggio Piepoli sul digitale terrestre, come li prendo quando affrontano altri temi, ossia li prendo, dico: è così, è un dato di fatto e da questo parto per....

Marguerettaz (fuori microfono) - ... lo interpreta...

Squarzino (Arc-VA) - ... certo, lo interpreto, come interpreto i dati per cui risulta che l'occupazione è un problema, è un'interpretazione...

Caveri (fuori microfono) - ... per essere interpretati...

Squarzino (Arc-VA) - ... ma certo, cosa stiamo dicendo altro? Li interpretiamo, e come interpretiamo questi sondaggi?

Li interpretiamo come li ha interpretati l'Assessore Marguerettaz, che dice: "ci sono delle criticità". Ma quali criticità ci sono?

Sono abbastanza alte queste criticità, è questo che ci preoccupa! Perché dico che sono alte? Perché vediamo intanto che nella stessa Aosta e comuni limitrofi solo il 66% è attrezzato per ricevere il segnale del digitale terrestre; ora il 66% sono i 2/3, quindi dopo due anni di attività questa percentuale mi sembra bassa.

Quello che mi preoccupa di più, e in questo senso sarebbe stato interessante capire cosa si vuol fare verso la popolazione perché non si trovi in difficoltà, è che qui si dice che di quei 2/3 che hanno il "decoder", solo 1/3 ha percepito un miglioramento alla qualità del segnale televisivo e soltanto 1/4 utilizza solo il digitale, la maggior parte alterna l'uno e l'altro con difficoltà. Ci sono difficoltà tecniche abbastanza importanti.

La questione è come si vuole intervenire, perché anche coloro che hanno il digitale e lo usano, siano soddisfatti, perché quando si chiede: "tenendo conto dei vantaggi riscontrati e di eventuali difficoltà tecniche, quanto gradisce complessivamente?", neanche il 50% delle persone che hanno accettato la sperimentazione sono soddisfatte. Questo è un dato che mi preoccupa.

Certo, capisco che non è l'Assessore che possa intervenire nelle case...

Marguerettaz (fuori microfono) - ... a volte lo facciamo...

Presidente - ... Consigliere Marguerettaz, ha sforato di un minuto...

Squarzino (Arc-VA) - ... non solo, mi ha rubato un sacco di tempo! Concludo, il problema è che è inutile che diciamo che è un'iniziativa positiva, se non diamo degli aiuti concreti perché la gente si renda conto di questo! E lei mi rimprovera che non mi occupo di tutte le valli laterali; ma le valli laterali era implicitamente nel discorso quando chiedevo quando ci sarà lo "switch off". Quando? Il 31 ottobre. Allora questo significa che in questi pochi mesi l'Amministrazione regionale si preoccuperà perché tutte le altre valli laterali e la zona della Val d'Aosta sia in grado di ricevere questo segnale. Vedremo ad ottobre, torneremo su questo argomento.