Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3298 del 7 febbraio 2008 - Resoconto

OGGETTO N. 3298/XII - Interpellanza: "Bilancio dell'attività dei consultori familiari".

Interpellanza

Preso atto che la Conferenza Nazionale Stato-Regione il 20.09.2007 ha sancito l'accordo con il Ministero delle Politiche per le famiglie per avviare nelle Regioni progetti sperimentali finalizzati alla riorganizzazione dei consultori familiari per potenziare gli interventi sociali a favore delle famiglie;

Considerata la situazione di fragilità che caratterizza le famiglie in Valle d'Aosta;

Ritenendo che sarebbe importante che anche in Valle d'Aosta si intervenisse per rilanciare la funzione sociale a favore della famiglia attraverso i consultori familiari, al fine di rimuovere problemi collegati alla vita di coppia, alla genitorialità e al complessivo benessere della famiglia;

la sottoscritta Consigliera regionale

Interpella

l'Assessore competente per sapere:

1) se i consultori familiari presenti sul territorio in Valle d'Aosta prevedono servizi di mediazione familiare, con quali figure professionali e per quante ore;

2) se ritiene che anche nella nostra Regione sia opportuno rilanciare e sostenere l'attività dei consultori familiari, al fine di trasformarli in un punto di riferimento per la famiglia e, in questi casi, quali figure professionali andrebbero potenziate;

3) se ritiene che anche la Regione Valle d'Aosta debba accedere ai finanziamenti previsti a livello nazionale e se intende attivarsi perché presso i nostri consultori siano avviate sperimentazioni riguardanti in particolare la mediazione familiare.

F.to: Squarzino Secondina

Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Vogliamo tornare con questa iniziativa sulla questione della famiglia e dei servizi che giustamente vanno posti in sostegno alle famiglie, in tutte le loro attività e anche difficoltà e problematiche. Ricordo che a maggio dello scorso anno c'è stata la Conferenza a livello nazionale sulla famiglia, sulle politiche familiari e proprio in quella occasione erano nate una serie di proposte, che hanno trovato un loro riscontro in successive azioni da parte del Ministero delle politiche per la famiglia. Vediamo che la Conferenza unificata Stato-Regione del giugno 2007 aveva individuato una serie di temi su cui intervenire e la Conferenza unificata del 20 settembre 2007 Stato-Regione aveva meglio chiarito una serie di iniziative per le quali era possibile attingere a risorse nazionali. Fra le varie iniziative c'erano quelle per anziani e disabili, ma in questo momento a noi interessa essenzialmente puntare l'attenzione su un obiettivo preciso che era stato individuato ed era quanto vado a leggere (cito dal resoconto della Conferenza unificata Stato-Regione 2007):

"È necessario rilanciare le funzioni sociali a favore della famiglia, svolte dai consultori familiari, comunque denominati e articolati nell'ambito della programmazione regionale, promuovendo politiche ed interventi di integrazione socio-sanitaria a favore dei minori, della donna e dei nuclei familiari, al fine di rimuovere problemi collegati alla vita di coppia, alla genitorialità, al complessivo benessere della famiglia, ivi comprese problematiche di ordine economico, sviluppare iniziative di solidarietà, sussidiarietà e di mutuo aiuto".

Leggendo questi obiettivi e verificando che qui noi abbiamo già attivato iniziative di mutuo aiuto e anche iniziative che già qui sono individuate, rilevando che, rispetto alla funzione dei consultori familiari e al fine di rimuovere problemi collegati alla vita di coppia, credo che su questo aspetto probabilmente ci sono ancora delle grosse riflessioni che possono essere fatte ed iniziative che possono essere attuate o sviluppate ulteriormente. Ci siamo chiesti se anche la nostra Regione era disponibile ad accedere ai finanziamenti che per questi obiettivi sono individuati. Sempre nella Conferenza unificata del 20 settembre 2007 era stato detto che l'attuazione dei progetti da finanziare con fondi del Ministero doveva essere preceduta dalla stipula di un accordo fra le singole Regioni e il Dipartimento delle politiche per la famiglia. Recentemente, il 12 gennaio 2008, abbiamo visto che diverse Regioni hanno stipulato gli accordi con il Dipartimento delle politiche per la famiglia e sono state individuate una serie di risorse che sono a carico del fondo nazionale, collegate con cofinanziamento regionale. La Liguria, la Sardegna, la Sicilia, il Lazio, la Toscana, il Veneto, la Provincia di Trento hanno tutte quante stipulato questi accordi con il Dipartimento delle politiche per la famiglia e hanno ottenuto una serie di finanziamenti naturalmente completati con quelli regionali (come esempio, grosso modo i 3/4 sono pagati dallo Stato e 1/4 dalle Regioni). Ci siamo chiesti: rispetto a queste possibilità che sono messe sul tappeto, che cosa intenda fare la nostra Regione. Vorremmo intanto capire se i consultori presenti sul territorio svolgono tale servizio di mediazione familiare e lo svolgono avendo questo come uno dei progetti chiari, per cui ci sono professionalità a ciò destinate con un numero congruo di ore, quindi capire se i consultori familiari qui hanno le risorse per svolgere appieno il loro ruolo. Nel caso in cui vi fossero delle possibilità di miglioramento, come credo sia innegabile che vi siano, se non sia possibile potenziare dei progetti e per questo attingere ai finanziamenti previsti a livello nazionale. Questo è il senso della nostra interpellanza: capire, rispetto a tale possibilità di utilizzare risorse nazionali, come si colloca la Regione e quali progetti ha per quanto riguarda il sostegno alle famiglie sui problemi collegati alla vita di coppia. Perché la mia attenzione vuole concentrarsi su questo aspetto? Perché sappiamo che nella nostra regione la coppia comunque costituita è molto fragile e questo dovrebbe essere un punto su cui potenziare e forse anche integrare e innovare le iniziative di sostegno.

Presidente - La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Fosson.

Fosson (UV) - Tutto quello che si fa per la promozione sociale della famiglia è ben accetto e positivo. Credo che tutti siamo preoccupati della funzione sociale della famiglia, sia in Valle, sia in tutta Italia, e sulla stampa vedrà che in questo periodo elettorale tutti parleranno di sostegno alla famiglia, essendo un problema cardine da affrontare nel futuro dello sviluppo delle politiche sociali in Italia. In questi anni abbiamo cercato di fare molto in questo campo, ma sono d'accordo che bisogna fare di più, trovare delle soluzioni innovative perché sembra che tutti gli interventi messi in atto siano una piccola goccia in un mare in tempesta, in particolare per quello che si intende adesso per mediazione familiare, che nasce proprio dal Ministero delle politiche familiari, che dopo la conferenza di maggio 2007 ha lanciato questa come una delle iniziative, dei tentativi per smuovere la situazione giustamente, mettendo a disposizione dei fondi - e non ne aveva molti il Ministero - per finanziare dei progetti sperimentali di promozione di un'attività sociale riguardante la famiglia nei consultori. Noi guardiamo sicuramente con molta attenzione e valutiamo positivamente tutte le iniziative in questo senso, che nascono d'altronde già da altre iniziative specifiche come la mediazione legale o come la mediazione interculturale, strade che abbiamo già percorso. Sono quindi delle iniziative utili, anche se non bisogna nasconderci che, anche senza quello che nello specifico è il concetto di mediazione familiare come viene inteso dal Ministro, ossia degli specialisti "ad hoc" preparati - e comunque saranno dei progetti sperimentali -, i nostri consultori già "fanno fuoco con la legna" che hanno in questo settore, perché non si chiama mediazione familiare, ma spesso si chiama presa in carico, assistenza, partecipazione ai casi difficili, proprio perché una fragilità in tale settore è più che documentata. Non vorrei che questa parola: "mediazione familiare" si presentasse come la panacea che risolve tutto, è sicuramente una cosa positiva, ma i problemi sono tanti. Dicevo che viene già svolta nei nostri consultori un'attività di attenzione e di aiuto alla fragilità della famiglia, che esiste da sempre; sottolineo come il nostro sistema consultoriale sia molto diffuso: abbiamo 18 consultori sul territorio regionale che svolgono diverse attività molto utili e che sono una sinergia fra quello che è sociale e quello che è sanitario. Si pensi che nei consultori viene fatta tutta un'attività di prevenzione, di attenzione alla donna... Questa attività dei consultori, così diffusa sul territorio, copre più di 200 ore la settimana, e per rispondere ai quesiti vede impegnate per 36 ore delle assistenti sociali e per 38 ore degli psicologi. A queste "attività" si presentano per consulenze e per aiuti famiglie con fragilità sia spontaneamente, sia inviate dai tribunali, che, a fronte di situazioni di disagio, fanno partecipe l'assistente sociale del consultorio... di una presa in carico di queste situazioni. Una consulenza familiare, un'attenzione alla fragilità della famiglia quindi i consultori già la svolgono. Mi permetto di sottolineare come in questi anni tale mediazione familiare sia stata sottolineata anche con nuove iniziative, per esempio quella dell'ADE, l'assistenza domiciliare educativa con educatori e psicologi, che seguono, spesso su segnalazione del tribunale, casi di minori a rischio per prevenire l'istituzionalizzazione, entrando a sostenere una famiglia laddove c'è una debolezza, ma non solo, e ci tornerò dopo. L'iniziativa del Comune di Aosta di fare questo Centro famiglia detto "Il Cortile" ha ricevuto già da subito un sostegno regionale e dallo scorso anno il Centro famiglia "Il Cortile" ha intrapreso delle iniziative a livello regionale, non è più solo limitato ad iniziative nel comune di Aosta, ma anche iniziative rivolte alla regione. Fra l'altro, adesso si sta svolgendo un meraviglioso corso di sostegno alle politiche familiari, a cui aderiscono diverse istituzioni, in 4 sabati consecutivi.

Quanto alla seconda domanda: "se siamo d'accordo su una riorganizzazione dei consultori": sì, penso sia necessario rilanciare la funzione del consultorio. Mi permetto di dire che questi 18 consultori presenti in tutta la Regione sono un'ottima rappresentazione geografica, ma forse non in tutti si riesce a dare una competenza di assistenza e una specializzazione come certi casi richiedono. Ho fatto presente prima che i consultori svolgono un'importante rete di prevenzione con la presenza del ginecologo e dell'assistente sanitario, rete che dovrà essere sostenuta perché la prevenzione è la nostra arma vincente. Dobbiamo riorganizzarli come numeri e localizzazione, anche perché, dal punto di vista medico-sanitario, i ginecologi che sono disponibili ad andare sul territorio sono sempre meno, adesso abbiamo 2 ginecologi in malattia e fatichiamo a trovare altri specialisti per cui dovremo collegare questa attività all'Ospedale. I consultori hanno, dal punto di vista di prevenzione sanitaria, un obbligo di rilancio e di riorganizzazione, che stiamo facendo a seguito di una riorganizzazione di tutti i servizi ginecologici. Certo che la funzione sociale dei consultori, e in particolare tale apertura ad una dimensione familiare con eventuali specialisti, è molto importante, perché proprio i consultori, fra le tante funzioni che hanno, svolgono quella di pensare ad uno dei problemi maggiori - lo sottolineo per la stampa - che è il rilancio di una funzione sociale della famiglia, che è determinante. Non vorrei rimandare sempre agli stessi tavoli, ma, visto che stiamo lavorando in modo attivo nelle varie zone sui piani di zona, tali piani dovranno rivedere, alla luce dei bisogni - e l'Atlante dopo lo farà vedere bene - delle singole zone, se sviluppare dei servizi a fronte della riorganizzazione di altri.

"Se vogliamo accedere a questi finanziamenti": certo, anche noi abbiamo la circolare del Ministero e abbiamo subito provveduto ad inviare con un progetto studiato dai nostri tecnici... fra l'altro, anche l'USL sta aprendo un servizio di mediazione familiare come aveva fatto la mediazione interculturale nei reparti, così l'azienda ha sempre più la necessità, per situazioni sociali che vengono a riscontrarsi nei vari reparti, di istituire dei servizi di mediazione familiare al suo interno. Con questo tavolo quindi abbiamo prodotto un progetto mi sembra valido, anche se legato alle nostre dimensioni: è il progetto di allargamento della mediazione familiare nell'ambito del Centro famiglia "Il Cortile" di Aosta, allargandolo anche ad un'utenza regionale. Questo progetto è stato presentato a gennaio, la Presidenza del Ministro ha valutato positivamente tale progetto per un finanziamento, non è ancora stato fatto l'accordo, perché non è ancora stato deliberato di finanziare anche questo nostro progetto sperimentale; speriamo che nei successivi accordi che il Ministro aveva previsto vi sia anche quello della nostra Regione, che a tale punto è già stato valutato positivamente; quindi, se possiamo accedere ad un finanziamento, come ne abbiamo diversi su nostri progetti sperimentali, siamo molto contenti.

Vorrei finire con un'osservazione che deriva da quanto ho imparato seguendo questi corsi a "Il Cortile" sulle politiche familiari, un argomento che sarà da sostenere, lo vorrei sottolineare alla stampa, in quanto il più importante di tutte le politiche sociali future. Bisogna rilanciare, come è stato detto correttamente, la funzione sociale della famiglia, ma mi sembra che, oltre ai servizi che bisogna dare, la casa, il lavoro, sia da rilanciare soprattutto un fattore culturale valoriale della famiglia, perché, finché non si riporta e non si sottolinea l'importanza sociale, valoriale per la crescita dell'individuo e del figlio, della famiglia, secondo me manca il pilastro che sostiene tutto. D'altronde la stampa aveva sottolineato efficacemente come il dato del rapporto delle politiche sociali in Valle evidenziasse come molti giovani vivono in famiglia, non vogliono assumersi responsabilità genitoriali e non accedono neanche ai servizi perché sono ancora a monte di tale problema, nel senso che non vogliono fare famiglia. Penso che in questi anni forse si è sottolineato in modo eccessivo l'importanza della libertà individuale su ogni vincolo sociale. Adesso è il momento di risottolineare l'importanza sociale, culturale e valoriale della famiglia; laddove c'è famiglia, il disagio è minore, laddove c'è famiglia, gli anziani sono assistiti in un certo modo, laddove c'è famiglia, i disabili hanno tutto un altro rapporto di integrazione con la società, per cui penso che negli anni a venire il rilancio della funzione sociale della famiglia sia determinante; tutte le iniziative che si dimostreranno valide in questo senso e che andranno sostenute troveranno il nostro apporto.

Si dà atto che dalle ore 9,42 assume la presidenza il Presidente Perron.

Président - La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Quando parliamo a livello generale sui grandi valori e sulle grandi prospettive, credo che nessuno non possa concordare su alcuni punti fissi, poi, quando "scendiamo", ciascuno cerca di sottolineare giustamente l'aspetto che interessa di più: questo per dire come, anche se si concorda sulle grandi finalità, ci si può confrontare sottolineando un aspetto, piuttosto che l'altro. Procediamo con ordine. Primo punto: avevo chiesto una serie di dati sui consultori...

(interruzione dell'Assessore Fosson, fuori microfono)

... sì, che sono stati forniti, non stavo dicendo che non mi sono stati forniti, lei interpreta malamente una mia pausa, Assessore! Sia più disponibile ad ascoltare le persone, ma proprio mentalmente e non subito dire che... "quella pausa significa che non era d'accordo". Avevo chiesto una serie di dati sui consultori, sui servizi di mediazione, sulle figure professionali. Lei ha detto che ci sono 18 consultori con 200 ore la settimana complessivamente, ci sono 38 ore degli psicologi e 36 ore di assistenti sociali alla settimana. Se noi teniamo conto che sono 18 i consultori, 38 le ore di psicologi, ci sono poco più di 2 ore alla settimana per ogni consultorio per gli psicologi: a me sembra che questo dato sia molto carente. Già altre volte lo avevamo sottolineato, anche gli stessi Comuni avevano sottolineato tale aspetto a livello distrettuale, perché la persona che può contribuire insieme ad altri è lo psicologo e questa non è una figura così presente che può seguire i casi. Lei ha detto: "noi seguiamo tutti i casi che il tribunale ci segnala", vorrei ben vedere! Ma la scommessa, Assessore, lei lo sa meglio di me, è di prevenire i casi in modo che non si giunga a casi terribili per cui il tribunale debba intervenire. D'accordo la funzione sociale della famiglia, ma quando appunto questa famiglia è lì con grosse difficoltà e magari è possibile intervenire, ma con maggior tempo, con maggiori strumenti per seguire la coppia o i figli, credo che questo vada fatto e non è possibile farlo con 38 ore di psicologi suddivisi sui 18 consultori! Io chiederei allora di ripensare un pochettino a tali figure professionali.

Sul documento che discuteremo più avanti: l'Atlante della geografia sanitaria, a pagina 51 sono indicate le specialità per distretto di erogazione, quindi le specialità che sono erogate sul territorio; qui vediamo che la consulenza legale che potrebbe essere importante è solo per il distretto 4 di Donnas, gli altri distretti non prevedono questo tipo di consulenza. Lei capisce che possiamo parlare tanto, ma se non mettiamo sul territorio figure professionali - non una sola figura, qui sono d'accordo con lei - che possano sostenere la famiglia, non si riesce a realizzare un progetto.

Sono contenta che si pensi a questo progetto sperimentale de "Il Cortile" che c'è ad Aosta, il quale rientra già nelle forme di auto-aiuto; può essere interessante chiedere i finanziamenti nazionali per realizzare tale progetto, ma lei deve pensare un attimo alle difficoltà che hanno le famiglie in Valle e "Il Cortile" che c'è ad Aosta... pensa che le persone che sono a La Thuile, a Gressoney, a Champorcher, piuttosto che a Cogne o a Perloz, vengono al Centro "Il Cortile" di Aosta? Non lo so. Credo che sul territorio vadano previste figure che aiutino, che intercettino i bisogni della famiglia. Lei ha detto: "d'ora innanzi tutti parleranno di famiglia", vorrei solo ricordarle - lo accennavo ieri, ma vorrei ricordarlo - che questa crisi di Governo ha interrotto dei progetti per la famiglia, il riordino dei congedi familiari, l'equiparazione dei figli naturali e la disciplina delle unioni di fatto, il "bonus" unico per i figli a carico, tutte queste provvidenze non solo economiche, ma regolamenti, interventi normativi a favore della famiglia sono stati bloccati dalla crisi di Governo.

Concordo con lei che bisogna rilanciare la funzione sociale della famiglia, ma ancora una volta qui credo che non possiamo chiedere alle singole famiglie di farsi carico di cose che non dipendono da loro e le faccio alcuni esempi che riguardano anche l'Assessore ai trasporti. Cosa vuol dire rilanciare la funzione sociale della famiglia? Bisogna fare in modo che la famiglia sia aiutata dalla società, da chi organizza la società; quando mai i trasporti sono stati pensati con il criterio della famiglia, delle donne che vanno a lavorare? Ad eccezione dei figli che vanno a scuola... tutto il resto no. Non solo, anche l'orario scolastico non è pensato in funzione della famiglia, né l'orario scolastico, né la scelta delle vacanze...

Viérin L. (fuori microfono) - ... come no? Una settimana alla Fiera di Sant'Orso a carnevale... il calendario scolastico...

Squarzino (Arc-VA) - ... sì, questo sì...

Presidente - ... Assessore, non intervenga, altrimenti mi chiede ancora i minuti in più...

Squarzino (Arc-VA) - ... come mi capisce bene, Presidente! Non so se sperare che lei continui a rimanere fra noi per tutelarci o se sperare che lei possa accedere come "Titanic" verso...

Presidente - ... il "Titanic" è affondato... lei non mi vuole per niente bene, collega!

(ilarità dell'Assemblea)

Squarzino (Arc-VA) - ... mi dispiace, Presidente... ritornando al nostro tema, le famiglie che hanno più figli che frequentano ordini di scuola diversi e vanno anche in scuole diverse e in Comuni diversi si trovano a dover fare i conti con delle realtà che impediscono un'organizzazione familiare e anche per quanto... è scaduto il tempo, ma continuo ancora, grazie, Presidente... ma c'è un "feeling" fra noi, lei lo deve consentire, dopo tutti questi anni che lavoriamo insieme bene...

Presidente - ... però non abusi...

Squarzino (Arc-VA) - ... concludo. C'è un altro aspetto, e qui non c'è il Presidente Caveri perché occupato in altri progetti... il part-time, l'organizzazione del lavoro. Come facciamo a chiedere che vi sia una funzione sociale della famiglia quando noi stessi, come Regione o come enti locali, non la pensiamo nel momento in cui decidiamo i trasporti, il part-time, le varie leggi, nell'ottica della famiglia? Non parlo poi del precariato. Credo che l'unico modo in cui in questa Regione è tenuta in conto la famiglia è la risposta che molti mi dicono: "quando vado a votare, io tengo famiglia, quindi non posso che votare quella tal persona che mi ha garantito un posto di lavoro".

Presidente - La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Fosson, per una precisazione.

Fosson (UV) - Spero di approfittare anch'io di un poco della sua benevolenza, perché se non mi si ascolta o si travisa... la precisazione è questa: il Centro famiglie "Il Cortile", che nasce con un'iniziativa del Comune di Aosta, dal 2007, a seguito di un finanziamento regionale di 100mila euro, svolge un'attività non solo ad Aosta. In questo progetto che abbiamo chiesto di finanziare al Ministero, è previsto che il Centro famiglie "Il Cortile" svolga l'attività ad Aosta - vede che la dott.ssa Fontana sottolinea -, a La Thuile, a Perloz... proprio in tali centri, io ho detto questo e lei lo ha ripetuto in un altro modo. Solo per precisare...

Squarzino (fuori microfono) - ... questo non lo avevo colto, d'accordo, condivido.

Presidente - La parola all'Assessore all'istruzione e cultura, Viérin Laurent, per un'integrazione.

Viérin L. (UV) - Simplement pour dire que je concorde avec Madame Squarzino et pour la première fois en effet cette année nous avons concordé avec les dirigeants scolaires le calendrier unique pour les vacances, pas seulement les vacances d'hiver, mais pour tout le calendrier le long de l'année, avec la seule exception d'une institution scolaire il y a eu l'unanimité. Celui-ci est un bon signal, car il y a souvent des familles qui ont des enfants dans une institution scolaire et un autre enfant dans l'autre et souvent pour des problèmes de programmation de vacances il y avait des difficultés.

Presidente - Collega, non si indirizzi più alla Giunta così, altrimenti qui...

La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Pastoret.

Pastoret (UV) - Juste pour dire qu'il y a une initiative du collègue Bortot dans quelques minutes, alors je préciserai quelques éléments quant à ce que vous avez évoqué tout à l'heure, Madame.