Oggetto del Consiglio n. 3297 del 6 febbraio 2008 - Resoconto
OGGETTO N. 3297/XII - Interpellanza: "Coinvolgimento del mondo della scuola nella promozione di un progetto di sviluppo della società dell'informazione".
Interpellanza
Appreso che il governo regionale ha recentemente approvato un progetto di promozione e sviluppo della società dell'informazione affidandone alla società IN.VA. la realizzazione e la gestione organizzativa e operativa per una spesa totale di circa 6 milioni di euro;
Preso atto che tale progetto si rivolge ai ragazzi tra gli 11 e i 17 anni concedendo loro un contributo di 700 euro per l'acquisto di personal computer;
Considerato che l'iniziativa, rivolgendosi ai ragazzi in età scolare, avrebbe dovuto essere coordinata con il mondo della scuola anche per raggiungere quegli obiettivi, come ad esempio la digitalizzazione dei libri di testo, che da anni le istituzioni scolastiche si pongono ma che non possono realizzare per mancanza di fondi;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
l'Assessore competente per sapere:
1) se nella predisposizione del progetto sono state coinvolte le istituzioni scolastiche e i loro docenti documentalisti;
2) se è intendimento del governo regionale realizzare una collaborazione più stretta e proficua con il mondo della scuola per la realizzazione di progetti comuni;
F.to: Venturella
Presidente - La parola al Consigliere Segretario Venturella.
Venturella (Arc-VA) - Peccato che manchi l'Assessore competente...
Presidente - ... è il Presidente che risponde...
Venturella (Arc-VA) - ... ah lei, oh miseria!
Presidente - Dovrebbe essere contento, Consigliere Segretario Venturella!
Venturella (Arc-VA) - ... sono emozionato, il Presidente della Regione che risponde, è eccezionale!
Abbiamo apprezzato prima nei lanci di agenzia e poi negli articoli di stampa la notizia secondo cui il Governo regionale ha recentemente approvato un progetto di promozione e di sviluppo della società di informazione derivato dal Piano triennale del DSI che ci siamo letti e giustamente, proprio per sviluppare questa società dell'informazione, abbiamo affidato ad una società di cui siamo soci attivi: la società "INVA", la realizzazione e la gestione dal punto di vista organizzativo di un progetto, che mi pare sia stato denominato "Un computer per famiglia" o una cosa del genere, mi corregga se sbaglio. Questo progetto vuole essere un aiuto economico e finanziario alle famiglie che hanno un solo figlio che vogliono acquistare una serie di apparecchiature - non solo computer, ma anche sistema operativo, sistemi applicativi, "monitor", tastiera... - di 700 euro con un sistema che credo sia semplice: l'utilizzo della "Carta Vallée", quindi si scarica direttamente il contributo, naturalmente la spesa deve essere superiore ai 700 euro, quindi è molto semplice. Dato che il contributo è rivolto solo a quelle famiglie che hanno dei ragazzi da 11 a 17 anni, quindi come conseguenza vuol dire che sono rivolti alle famiglie che hanno degli studenti in casa perché in obbligo scolastico, credo che sarebbe stato opportuno un collegamento con il mondo della scuola e qui apro una piccola parentesi. Ho sentito in questo Consiglio ogni tanto qualcuno dire che la scuola, dal punto di vista informatico, è ridotta male, mentre io credo non sia vero, perché ogni scuola - almeno per quello che mi ricordo - ha una sua aula informatica che è provvista con 20-25 computer e dispone di diversi programmi, fatti da diversi insegnanti, che lavorano sia su "open source" che sull'"office di Window" normalmente e molto spesso vi sono delle capacità di tipo informatico degli alunni, vengono seguiti dei programmi all'interno del percorso didattico, per cui la situazione nelle scuole è, a mio avviso, abbastanza buona, soprattutto perché in ogni scuola vi sono delle figure che si chiamano insegnanti documentalisti. Questi insegnanti sono i responsabili delle aule computer, sono responsabili dell'utilizzo dei computer da parte degli alunni e delle classi, hanno in definitiva il "polso della situazione". È da anni che si sta tentando di risolvere il problema dei libri di testo, non so se il Presidente si ricorda... zainetto più leggero anche dal punto di vista fisico e c'era un progetto della digitalizzazione dei libri di testo grazie al quale lo studente ha sì libri di testo, ma non così tanti, perché è provvisto di un "personal computer" che può dialogare con quello dell'aula informatica della scuola. In questo modo gli appunti, i compiti a casa, le pagine da visualizzare sono facilmente visionabili, perché tutti gli studenti hanno questo "personal computer" che può dialogare con le macchine della scuola. Era auspicabile che, presa per buona l'ipotesi di fornire a tutte le famiglie valdostane con figli da 11 a 17 anni un "personal computer", vi fosse stato un certo collegamento fra Assessorati, o meglio fra Amministrazione regionale e mondo della scuola. Pare invece che non siano state coinvolte le istituzioni scolastiche, non siano stati coinvolti i docenti documentalisti e che questo progetto di informatizzazione globale della Valle sia rimasto fine a sé stesso. Vogliamo sapere se vi sono stati dei contatti più diretti nella predisposizione del progetto, in caso contrario se è intendimento del Governo non dico tornare sulle proprie posizioni, ma cercare di coinvolgere in maniera più attiva il mondo della scuola per la realizzazione di progetti che devono essere comuni, non devono essere progetti che sono autonomi l'uno dall'altro.
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.
Caveri (UV) - Voglio innanzi tutto ringraziare il Consigliere Segretario Venturella per tale interpellanza che mi consente di parlare di un progetto che è e sarà un fiore all'occhiello di questo Governo, anche se devo dire che non è facile rispondere in quanto, partendo dalla recente iniziativa "Un computer in famiglia", arriva, attraverso un nesso misterioso e non esplicitato, alla problematica della digitalizzazione dei libri di testo e in generale della carenza di fondi delle istituzioni scolastiche per raggiungere obiettivi particolari. Eppure sembra relativamente facile comprendere che le 2 questioni non hanno alcuna relazione diretta. Lei avrebbe detto ai suoi studenti che "non bisogna confondere le mele con le pere". Vorrei dirle come è nata l'iniziativa "Un computer in famiglia", perché credo possa essere interessante. L'iniziativa "Un computer in famiglia" nasce alcuni mesi fa quando con la dott.ssa Zublena, Responsabile del DSI, siamo stati al Comitato delle Regioni ed io ero "rapporteur" di un provvedimento della Commissione europea sul "digital divide", ossia sulla possibilità da parte delle pubbliche amministrazioni nelle zone marginali di poter intervenire. Incontrando diversi esperti e anche l'Europarlamentare svedese che si occupava del medesimo rapporto al Parlamento europeo, è nata in me la consapevolezza che il "digital divide" può essere un "cultural divide", ossia un isolamento culturale. Noi potremmo avere la più bella rete performante, fibre ottiche, banda larga, ma poi rischiamo che queste strade del sapere non vengano imboccate da nessuno. Assieme alla dott.ssa Zublena e all'ottima Nadia Savoini, la mia collaboratrice, la dott.ssa Poliani, e a tutta una serie di altri collaboratori, ricordo, sempre per l'Agenzia del lavoro, il dott. Apostolo, abbiamo cercato di capire se esisteva qualche altra Regione in Europa che aveva pensato di iniziare una distribuzione capillare dei computer. In realtà non l'abbiamo trovata, abbiamo trovato un'iniziativa di alcuni anni fa in Molise, che ebbe un insuccesso perché venivano indicate delle caratteristiche tecniche di un computer che corrispondeva ad una sola marca in commercio. Abbiamo quindi deciso con una scelta approfondita di scegliere delle generazioni di ragazzi, convinto che non ci rivolgiamo con "Un computer in famiglia" agli scolari, ma alle famiglie con figli in età scolare. Non si tratta di un sofisma, ma di una scelta di "target" che ha un suo preciso fondamento, perché questo vuol dire che mettere un computer con certe caratteristiche, lei è esperto e sa che noi diamo il computer con la connettività, ossia deve essere un computer che si connette e non un computer per videogiochi.
Negli ultimi anni l'Amministrazione regionale ha messo in atto una serie di interventi strutturali per l'attuazione della società dell'informazione, che vanno dal protocollo d'intesa gratuito con "Telecom" per la copertura con tecnologia "ADSL" di tutti i Comuni della Valle d'Aosta e ci tengo a dire che siamo più avanti di quanto era previsto dalla tempistica dell'accordo, fino alla creazione di un'ampia gamma di servizi e informazioni dell'Amministrazione regionale disponibili sul sito "internet" istituzionale, inteso come nuovo e importante strumento di relazione tra il cittadino e la Regione. In parallelo - e questo non le sarà sfuggito perché l'impiego dell'FSE è stato molto intelligentemente adoperato dalle scuole valdostane - numerose iniziative di alfabetizzazione informatica sono state realizzate su tutto il territorio regionale, ma anche nelle scuole, in particolare utilizzando i fondi FSE per il periodo di programmazione 2000/2006. In sintesi quindi si è proceduto per diffondere la connettività a banda larga e creare contenuti e servizi disponibili via "web" e si è avviato un percorso di accrescimento della cultura informatica dei cittadini. Potevamo partire dagli ultra cinquantenni, abbiamo deciso 11-16 anni ritenendo che questa fascia di età sia una fascia sensibile, per cui, una volta che tali ragazzini cominciano ad adoperare in casa loro il computer, è probabile che si diffonda in tutta la famiglia una cultura informatica. Ora con l'iniziativa "Un computer in famiglia", che è finanziata dal FSE con più di 5 milioni di euro, si intende affrontare da un altro lato la problematica del tutto moderna del divario digitale e del rischio di molti cittadini ad accedere e utilizzare gli strumenti e i servizi informatici. Quella è l'età topica delle ricerche scolastiche, della curiosità e una volta che si è scoperto... lo dico perché uno dei miei 2 figli accederà a questo contributo, naturalmente a casa abbiamo già il collegamento "internet", però mi accorgo di come i compagni di classe dei miei figli che vengono a casa mia per studiare che non hanno il collegamento "internet" scoprono un mondo che, pur con tutti i rischi, perché una delle parti formative è l'etica di "internet" attraverso sistemi di "e-learning", ossia insegniamo ai bambini come evitare di incorrere nei gravi rischi di "internet", quindi l'idea di fondo dell'iniziativa, infatti, è quella di incentivare le dotazioni informatiche delle famiglie valdostane. Questo è l'inizio di un percorso che vede la diffusione di "PC" equipaggiati per l'accesso a "internet" nei nuclei familiari, puntando sul ruolo di "facilitatori" dei ragazzi - per la loro naturale dimestichezza e interesse verso le nuove tecnologie - nell'avvicinare gli altri componenti della famiglia all'utilizzo del "personal computer" e di "internet". È evidente quindi che l'interlocutore dell'Amministrazione regionale in questo progetto è la famiglia e non in particolare il mondo della scuola.
L'intenzione dell'iniziativa, peraltro, non è quella di riempire le case delle famiglie valdostane di un soprammobile tecnologico, bensì di diffondere l'utilizzo di "internet" per favorire l'accesso ai servizi telematici forniti dalla pubblica amministrazione, aumentare informazione, formazione e relazione - c'è anche questa idea di fornire assieme al "PC" un indirizzo di posta elettronica, anche questo uno stimolo importante - e mettere in evidenza la parte buona della rete. Il progetto prevede anche una fase formativa per l'utilizzo etico e consapevole delle tecnologie informatiche. A questo proposito, abbiamo fatto un accordo con l'Associazione italiana per l'informatica e il calcolo automatico: tutti i giovani che beneficeranno del contributo messo a disposizione dal FSE potranno utilizzare un nuovo programma di alfabetizzazione informatica di base denominato "E-Citizen", rilasciato in Italia da "AICA" e facente parte del sistema delle certificazioni informatiche. I giovani valdostani potranno quindi beneficiare di un "kit" di autoformazione concepito per fornire le conoscenze e le abilità necessarie per utilizzare "internet".
La risposta al primo quesito è quindi negativa, nel senso che per questa prima fase e per le ragioni esposte non sono state coinvolte, nella fase di predisposizione, le istituzioni scolastiche, né tanto meno i rispettivi docenti documentaristi; questo non significa - e naturalmente lo stiamo facendo in collaborazione con l'Assessore Viérin - una riflessione su come immaginare un maggior coinvolgimento delle scuole, perché famiglia e scuola sono un binomio importante.
Secondo quesito: "collaborazione con il mondo della scuola"... ciò non vuol dire che le questioni che lei pone non siano alla nostra attenzione, la digitalizzazione dei libri... sono tutte questioni ben presenti all'attenzione dell'Assessore all'educazione e cultura e in termini di allocazione di bilancio questi sono temi che dovremo tenere in considerazione. Vi sono però già delle piste di collaborazione - e mi avvio a concludere -: da un lato, il DSI ha già preso contatti con il Servizio supporto all'autonomia scolastica della Sovrintendenza agli studi proprio per concordare iniziative collaterali al progetto in questione che vedranno coinvolte le scuole, "DVD" con dei "software", base di collaborazione per la realizzazione di servizi "web" rivolti agli studenti da inserire nella sezione del sito "internet" dedicata al progetto; dall'altro lato, l'Agenzia del lavoro, responsabile della stipula e dell'attuazione del protocollo d'intesa con "AICA", ha già incontrato alcune istituzioni scolastiche e i centri di formazione professionale presenti in Valle d'Aosta al fine di incrementare il numero e la localizzazione sul territorio dei "test center" accreditati da "AICA"; oggi quando si va a chiedere un posto di lavoro, è indubbio che avere la Patente europea informatica è un "atout" straordinario.
Infine va ricordato che il nuovo programma operativo 2007/2013 del FSE mette a disposizione le risorse necessarie per realizzare progetti in numerosi ambiti di intervento, che vedono anche il mondo della scuola tra i possibili attori beneficiari e devo dire che la diffusione delle competenze chiave per l'apprendimento e il lavoro, che comprendono ovviamente quelle legate all'utilizzo delle nuove tecnologie, sono e restano un caposaldo del nuovo sistema di scuola e di formazione.
Presidente - La parola al Consigliere Segretario Venturella.
Venturella (Arc-VA) - Ringrazio il Presidente per la completezza e la correttezza nell'esposizione del progetto, però mi permetta solamente alcune osservazioni. Non utilizzo più "mi consenta" da quando l'ha utilizzato il Presidente Berlusconi.
Lei ha detto Presidente: "esiste un nesso misterioso fra l'iniziativa che abbiamo messo in porto noi e quella della digitalizzazione dei libri di testo e quindi la mancanza di fondi", invece esiste il nesso e credo che lei durante il suo intervento si sia contraddetto rispetto alla prima affermazione, che era forse un'introduzione ad effetto. Il nesso c'è perché crediamo che sia il mondo della scuola la prima agenzia educativa in grado, con i suoi tempi lunghi, con la sua articolazione territoriale per cui è presente in tutte le Comunità montane, ma non solo, in quasi tutti i Comuni, con delle figure che sono altamente professionalizzate, i documentalisti, di insegnare ai ragazzi e poi quasi per una sorta di osmosi formativa anche ai loro familiari l'uso del computer. Abbiamo letto che non c'è solo l'acquisto del "computer", ma che saranno messi a disposizione una casella di posta elettronica, dei corsi di alfabetizzazione informatica rivolti all'uso del computer, un servizio di "contact center" facendo il 199... Crediamo invece che all'interno di questi giusti obiettivi che vi siete posti dovesse essere coinvolto non ora, quasi a completamento, ma dovesse essere coinvolto... se poi la scelta del Governo regionale era autonoma e responsabile, responsabilmente lei, Presidente, diceva: "no, mi avete detto questo", ma io credo che questa strada che abbiamo percorso sia quella più corretta e organica, rispondente alle esigenze del territorio valdostano, ma era chiaro che è mancata, come lei mi conferma adesso, la coordinazione prima che era indispensabile! Adesso le faccio un esempio, Presidente: esiste un "personal computer" che è una specie di "notebook, si chiama "classmate" fatto per gli studenti, è un "PC" a basso costo, costa neanche 300 euro; pensando ai 700 euro c'erano 300 euro per fornire a tutti i 6.500 ragazzi, tutti...
Caveri (fuori microfono) - ... non possiamo scegliere la marca di "computer"...
Venturella (Arc-VA) - ... no, ma non sono solo "Asus"...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
... il Regolamento prevede che si debba concludere e io concludo...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
... assolutamente, esistono un sacco di marche, ma mi vuol far rispondere oppure l'appetito, il borbottio dello stomaco è così grande che neanche debba rimanere a testimonianza la risposta...
Vado a concludere, quindi c'erano oltre i 300 euro per il "notebook", altri 400 euro che potevano essere utilizzati per tutti i "software" di questo mondo, perché abbiamo la sensazione che questi 700 euro, se non collegati al mondo della scuola, serviranno per prendere degli "hardware", delle schede, grandi schede grafiche che possono far girare in maniera veloce dei bei giochi, perché non esiste una coordinazione con il mondo della scuola. Vanno bene 700 euro, ma per fare cosa? Perché crediamo che questi 700 euro siano utilizzati per alfabetizzare dal punto di vista informatico le famiglie, ma non siano funzionali ad un obiettivo: l'obiettivo - io l'ho capito adesso - non sono i ragazzi, ma le famiglie. A questi ragazzi credo che non basti e che sia molto problematico pensare a dei corsi di alfabetizzazione con un servizio esterno o con un servizio di centralino 199, anche se l'obiettivo era compreso nel piano triennale, credo che dovesse essere impostato in maniera diversa; ci dispiace che non sia stato coinvolto il mondo della scuola: la prima agenzia educativa che si rivolge a tutti i ragazzi dagli 11 ai 16 anni.
Presidente - Possiamo chiudere i lavori.
La seduta è tolta.
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La seduta termina alle ore 20,13.