Oggetto del Consiglio n. 3291 del 6 febbraio 2008 - Resoconto
OGGETTO N. 3291/XII - Interpellanza: "Campagna pubblicitaria per la promozione dell'"Espace Aosta"".
Interpellanza
Premesso che:
- dal 2000 ad oggi Finaosta S.p.a. ha investito su incarico della Giunta regionale oltre 500 mila euro per promuovere in Italia e all'estero l'"Espace Aosta", ossia l'area dello stabilimento Cogne dimessa dallo stesso e ridestinata ad insediamenti produttivi;
- la Giunta regionale con le deliberazioni 613 e 3137 ha assegnato all'Assessorato delle Attività Produttive la competenza in materia di marketing territoriale;
- in tali atti amministrativi si legge che l'Assessorato delegato "ha dato avvio ad alcune attività volte ad innescare un nuovo ciclo di sviluppo economico in Valle d'Aosta";
- l'Assessorato delegato nell'ambito di tali nuove competenze ha acquistato per una spesa complessiva di € 23.757,60 spazi pubblicitari sulla stampa regionale da utilizzarsi entro il 30 giugno 2008;
- alla fine del 2004 l'amministrazione comunale di Aosta aveva espresso l'esigenza di rivedere il piano degli insediamenti di tale area;
- ad oggi, a lavori di costruzione degli insediamenti pressoché ultimati, risultano esservi poche aziende interessate a trasferire la loro attività in tale sito;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
il Presidente della Regione e l'Assessore delegato per conoscere:
1) se gli spazi pubblicitari indicati in premessa sono già stati utilizzati e quali messaggi sono stati veicolati;
2) in quali azioni e su quali aree si concretizzano le attività poste in atto dall'Assessorato alle Attività Produttive e quali sono i costi stimati;
3) quali azioni sono seguite alle dichiarazioni del Comune di Aosta citate in premessa;
4) quali previsioni fanno circa l'effettivo insediamento di attività nei nuovi capannoni realizzati nell'area dell'"Espace Aosta".
F.to: Frassy - Tibaldi
Presidente - La parola al Consigliere Frassy.
Frassy (CdL) - Brevemente. L'argomento non è nuovo perché dell'"Espace Aosta", che sicuramente dovrebbe rientrare nelle previsioni delle deliberazioni di Giunta che sono citate nella premessa dell'interpellanza, abbiamo avuto più modo di parlare rispetto anche agli scarsi risultati ottenuti da quelle promozioni, che erano state avviate per incentivare e individuare dei nuovi insediamenti produttivi in quella che viene sintetizzata come l'area dell'"Espace Aosta", ossia le aree dismesse dall'ex stabilimento "Cogne" e rimesse sul mercato dall'Amministrazione regionale. Fino a poco tempo fa, Assessore La Torre, "Finaosta" si occupava di quelle competenze che ci sembra di capire siano state conferite al suo Assessorato con una revisione delle deleghe che lei gestisce nell'ambito delle attività produttive. Non abbiamo visto ad oggi grandi risultati, ma questo può dipendere probabilmente anche da tempi relativamente recenti con i quali sono state conferite tali deleghe, nel senso che la prima deliberazione citata è del 9 marzo 2007, dove fra le varie competenze c'è la cura delle iniziative promozionali per i vari settori produttivi e il primo atto concreto che abbiamo visto lo abbiamo visto in data 7 novembre. È una deliberazione con cui la Giunta su sua proposta acquisisce degli spazi pubblicitari su testate editoriali regionali per circa 23mila euro, con la possibilità di utilizzare questi spazi entro il 30 giugno 2008. Nelle premesse però di questa deliberazione si fa riferimento al fatto che il suo Assessorato avrebbe dato avvio ad alcune attività - cito - "volte a innescare un nuovo ciclo di sviluppo economico della Valle d'Aosta", finalmente ci dovrebbero essere delle nuove iniziative! Peccato che non ne abbiamo avuto cognizione leggendo gli atti amministrativi, ma neppure notizia essendo attenti osservatori e lettori delle cose che accadono a livello regionale. Di conseguenza con questa interpellanza vorremmo capire se gli spazi pubblicitari di cui alla deliberazione di novembre sono stati utilizzati e quali sono i messaggi che sono stati veicolati. Vorremmo capire le attività citate nelle premesse della deliberazione n. 3137/2007 in cosa si sono sostanziate e su quali aree hanno avuto attuazione; vorremmo poi capire di questo "Espace Aosta" se ci sono delle novità e ci riferiamo ai rapporti sempre problematici con il Comune di Aosta, il cui accordo di programma per l'ottimizzazione di quelle aree risale al lontano 1997. Ne celebriamo il decennale con una celebrazione poco soddisfacente, perché abbiamo avuto modo di parlarne in tempi recenti e prima ancora di come quell'accordo di programma se è stato in buona parte portato a compimento per gli impegni regionali, non altrettanto può dirsi per gli impegni del Comune di Aosta, tant'è che a più riprese il Sindaco del Comune di Aosta ha evidenziato l'esigenza di andare a rivedere quell'accordo di programma datato 1997 per riuscire a dare una nuova fisionomia al comparto "F8" ed "F8bis". Un comparto che finora ha prodotto essenzialmente incarichi, consulenze, che avevano come compito quello di studiare la consulenza precedente e per capire se la consulenza precedente era ancora attuale; le ricordo che abbiamo parlato nel corso della scorsa adunanza consiliare dell'ultimo incarico dato sulla "F8bis" che addirittura prevedeva di fare il monitoraggio delle situazioni catastali che dopo 10 anni dovrebbero essere notorie. Al di là di questo e fuori da ogni polemica, è evidente che in quel comparto l'Amministrazione regionale ha investito molto sia in termini di aspettative non tanto politiche quanto di ritorno economico (ossia di insediamenti produttivi) e dunque di ritorno occupazionale e di gettito fiscale, sia in termini finanziari, perché la riqualificazione dei vecchi capannoni stabilimento "Cogne" con nuovi capannoni ha comportato spese significative. Spese significative che oggi rischiano di invecchiare precocemente; è sulle pagine locali de "La Stampa" di oggi la foto della riconsegna da parte del curatore fallimentare di "Tecdis" delle chiavi dello stabilimento di Châtillon di proprietà pubblica, che penso sia una foto significativa di un certo fallimento degli insediamenti industriali. Il problema è che noi abbiamo le chiavi invece e non dobbiamo aspettarne la riconsegna di parecchi capannoni nuovi di zecca realizzati in questi anni nell'area dell'"Espace Cogne", ma ad oggi non abbiamo idea di come poterli mettere a frutto. Con le successive 2 domande di questa interpellanza perciò vorremmo capire se lei è in grado di fare delle previsioni attendibili circa l'effettivo insediamento di attività produttive nelle nuove strutture realizzate e terminate nell'"Espace Aosta" e che tipo di azioni e di rapporti ritenete di intraprendere con il Comune di Aosta per poter portare a compimento il riordino di quel comparto sia in termini di infrastrutturazione, sia in termini di completamento dell'area stessa. In sostanza, "Espace Aosta", "F8" e "F8bis" sono ormai da 10 anni un cantiere e soprattutto elemento di studio e di approfondimento, ma non ne vediamo prospettiva breve nella loro definizione degli scenari.
Presidente - La parola all'Assessore alle attività produttive e politiche del lavoro, La Torre.
La Torre (FA) - Partiamo dalla data certa: quella che lei citava del 9 marzo 2007, ossia il momento in cui il nostro Assessorato si è fatto carico della competenza sul "marketing". Lei sa che, per quel che riguarda il periodo precedente, questa gestione del "marketing" era convenzionata con "Finaosta", tant'è che lei evidenzia da qualche parte nella sua interpellanza che sono stati spesi dei soldi in questo senso. Partiamo però dal 9 marzo 2007 e diciamo subito che il "marketing" non è un obiettivo, ma è un'azione che serve a conseguire un obiettivo, ma l'obiettivo che si vuole conseguire, e che è quello del riposizionamento strategico di questa Regione, non può che passare attraverso una serie di ragionamenti, di studi, di confronti che possiamo definire come la costruzione di un piano strategico industriale. La nostra Regione non aveva alla data del 9 marzo 2007 un piano strategico di rilancio industriale, forse c'era stato, probabilmente è stato superato dai fatti e dagli eventi, di certo occorreva ragionare su quello che deve essere il nuovo posizionamento strategico della nostra Regione. Questa cosa l'abbiamo detta, lo abbiamo metabolizzato al nostro interno e abbiamo assunto alcune decisioni proprio per costruire tale piano strategico. La decisione centrale è stata quella di affidare allo "studio Ambrosetti" la costruzione, sulle linee che sono linee consolidate anche nei rapporti di questa tipologia di argomento, nel senso che non è che ci andiamo ad inventare niente, un piano strategico risponde a dei requisiti precisi e a delle vocazioni ben indicate, tant'è vero - poi andremo ad elencare le azioni che sono state fatte - che abbiamo cominciato ad agire in questo senso. Mi fermo qui perché voglio tornare al discorso del "marketing". Ecco che, nel momento della definizione della costruzione di un piano strategico, il "marketing", un'azione conseguente, è in una fase che non è definita perché il "marketing" diventa, ripeto, un'azione conseguente; in questo caso, essendo che il piano strategico non è ancora validato nel suo complesso, il "marketing" diventa semplicemente un'azione di immagine rispetto ad un piano che è in costruzione.
Come prima cosa pertanto io non ho ritenuto di investire molti soldi sul "marketing" inteso come informazione in questo momento, perché, fin quando non abbiamo fissato le idee precise della vocazione che ci vogliamo dare, è inutile che andiamo a buttare soldi della collettività dando dei messaggi che poi potrebbero essere contraddittori. È necessario comunque mantenere una presenza seppur minima sui giornali, perché la nostra Regione su alcuni giornali deve avere una presenza quanto meno di immagine positiva; di conseguenza, abbiamo dovuto prevedere degli spazi pubblicitari per un importo intorno ai 27mila euro, che stiamo utilizzando con molta cautela, tant'è vero che ad oggi è stato speso grosso modo il 40%: circa 9.000 euro. Perché così pochi? Così pochi per il motivo che le ho detto e lei si ricorderà bene che abbiamo discusso dell'"Ambrosetti" non solo in questo Consiglio in più interpellanze che sono venute dai banchi dell'opposizione, ma addirittura in Commissione, dove abbiamo validato la prima fase e dove mi sono impegnato a portare entro il mese di febbraio la seconda fase, che è quella che dà il via al momento attuativo, quindi alle azioni e alle sottoazioni, e che è quella che poi garantisce le vocazioni che devono essere convalidate in Commissione. Perché ho sempre sostenuto che delle decisioni così importanti debbono essere partecipate da tutto il Consiglio non solo dalla Giunta e quindi come ci siamo impegnati da tempo e come manterremo perché con il Presidente Praduroux abbiamo già fissato delle date...
(interruzione del Consigliere Praduroux, fuori microfono)
... addirittura martedì... dove presenteremo la seconda parte del "piano Ambrosetti", che poi, se verrà convalidata, darà il via all'azione definitiva del piano e quindi agli interventi concreti, all'interno di questi interventi il "marketing" assume una sua funzione, è chiaro? Bene.
Passiamo alla seconda domanda: "in quali azioni e su quali aree si concretizzano le attività poste in atto dall'Assessorato delle attività produttive e quali sono i costi stimati", le principali azioni sono - le ricapitolo per dare una coerenza e un filo logico - quelle di cui abbiamo parlato fino adesso: l'inizio di questo piano strategico regionale di posizionamento e di sviluppo del territorio; la partecipazione al Comitato di pilotaggio, perché è chiaro che, per poter portare avanti un piano strategico, si deve a monte costruire un comitato di pilotaggio che coinvolge non solo il nostro Assessorato, ma anche altri Assessorati, la Presidenza della Regione, la "Finaosta", "VDA Structure" e tutti quegli organi che si trovano coinvolti nel piano stesso, quindi decisione di assumere un piano strategico regionale, costituzione del Comitato di pilotaggio e tutte le riunioni che sono state fatte; creazione di una sezione informativa dedicata al "marketing" territoriale sul sito regionale, abbiamo pensato di creare già lo strumento che dal mese di marzo dovrà essere trasportatore dei contenuti e che già oggi mantiene una serie di contenuti; delle azioni di comunicazione di presenza, perché il contenuto è quello che uscirà adesso, quindi non poteva essere più di tanto; l'individuazione di una figura di "tutor" come assistenza alle aziende, che deve supportarle nei vari contatti con gli enti regionali, anche perché stiamo lavorando insieme al Piemonte a questi contratti di insediamento, che sono qualcosa dove l'azienda, una volta che ha tali rapporti con la Regione, in un rapporto solo definisce tutto e semplifica di molto l'insediamento; partecipazione al Tavolo permanente per l'innovazione tecnologica, il famoso tavolo del trasferimento tecnologico: quello che abbiamo costituito fra il nostro Assessorato, l'Associazione industriali, il Politecnico di Verrès, l'Università di Torino, "VDA Structure", "Finaosta", un tavolo importante, perché è quello che poi deve usufruire degli obiettivi e le azioni che andremo ad intraprendere. Conseguentemente abbiamo cercato di creare una base di tasselli a sostegno di quelle che saranno le azioni, quindi sono state approvate delle leggi: la legge per le aziende in difficoltà, che non era sicuramente la prima che volevamo approvare, ma ci siamo trovati per le esigenze delle condizioni stesse del mercato a dare un'accelerazione a questa legge che è stata approvata, così come le modifiche per la legge sulla ricerca e lo sviluppo, che è la legge centrale di quello che potrebbe essere il piano strategico e nell'individuazione di alcune azioni importanti e non ultima la legge sull'imprenditoria giovanile - che verrà presentata fra breve in Giunta e in Commissione -, che è un altro elemento importante. Esiste anche il lavoro del Patto per lo sviluppo, dove si sta portando avanti una legge sul precariato, ma è un discorso più sociale e di diritti dei lavoratori che non è così attinente al discorso industriale. Credo che queste, partendo dal 9 marzo, siano una serie di azioni che dimostrano come in modo mirato e coordinato si stia cercando di portare avanti un ragionamento. Le azioni che sono state intraprese finora quindi sono volte a definire una strategia regionale, in fondo l'accusa che ci veniva mossa era proprio quella di "navigare a vista" e in qualche modo ho recepito il messaggio che mi è venuto dai banchi dell'opposizione, perché, quando ci si dice che sono stati costruiti parecchi immobili, che tali immobili sono stati individuati con particolari caratteristiche e poi queste caratteristiche a volte non sono confacenti alle esigenze degli imprenditori, questa è un'osservazione che può anche essere calzante e che recepiamo: ecco perché vogliamo sapere esattamente che tipo di vocazione abbiamo e vogliamo sapere chi dobbiamo invogliare, con chi dobbiamo trattare e soprattutto che tipo di azioni dobbiamo fare per chi rientri in questa vocazione, in modo da creare delle condizioni di sviluppo. Direi che in tale senso ci stiamo muovendo.
Torno adesso sul discorso dell'"Espace Aosta" per dire che uno degli obiettivi principali che ci stiamo dando è quello di popolare l'area dell'"Espace Aosta", oltre alle altre aree recuperate ("ex-Ilssa Viola" e Autoporto), ma poi tutti gli immobili regionali, non è qui solo una questione di "Espace Aosta".
Parliamo ora di denaro - e rispondo alla domanda n. 2 -: al momento abbiamo a disposizione 1 milione di euro sul POR, che non abbiamo ancora investito perché prima validiamo le vocazioni, per le azioni e le sottoazioni poi abbiamo 1 milione di euro, oltre a 200.000 euro che sono sul bilancio, quindi avremo a disposizione 1,2 milioni di euro, poi bisogna anche lì dare un ordine di priorità.
Adesso facciamo riferimento alla terza domanda: "quali azioni sono seguite alle dichiarazioni del Comune di Aosta..."
(interruzione del Consigliere Frassy, fuori microfono)
... no, li presentiamo a febbraio, le ho appena detto che presentiamo la seconda parte del piano strategico...
(nuova interruzione del Consigliere Frassy, fuori microfono)
... le azioni e le sottoazioni... detto fra me e lei non è che si può pensare di fare un piano serio in 15 giorni, ci abbiamo lavorato in non so dirle quante riunioni, hanno intervistato buona parte degli industriali valdostani, hanno intervistato le associazioni, si sono incontrati con i vari enti, abbiamo dovuto incontrarci con assessorati di altre Regioni... voglio dire, un piano serio di prospettiva su cui si investe e si ragiona seriamente non si può mettere in piedi in 3 mesi. Il piano è andato avanti, una fase l'abbiamo convalidata nel mese di dicembre, la seconda fase la convalidiamo a febbraio, poi giustamente se, presentate le azioni e le sottoazioni, lei non le reputerà adeguate, è giusto che si apra un confronto, però non facciamo neanche un processo alle intenzioni. Stiamo parlando di meno di un anno per passare da un "marketing" fatto su "Il Sole 24ore", con degli articoli sempre uguali, ad un piano strategico di una Regione con delle azioni e con investimenti seri e con delle vocazioni riconosciute. È fatto in associazione con "l'Ambrosetti" che è considerato, non da me, ma anche dalle Regioni come la Lombardia, perché sono partner della Lombardia, il primo studio nazionale per il "marketing" territoriale industriale, quindi non credo sia un lavoro da buttare via e neanche un lavoro di cui mi prenderò il merito e a me questo spiace perché di tali risultati beneficerà chi verrà dopo di me.
Terza domanda: "quali azioni sono seguite alle dichiarazioni del Comune di Aosta citate in premessa", nessuna azione è seguita alle dichiarazioni del Comune di Aosta e nessuna modifica è stata apportata al "masterplan", questa è la verità, è inutile che le vengo a dire delle cose per altre. Si evidenzia che, in ogni caso, per apportare modifiche al "masterplan", è comunque necessario intervenire sull'accordo di programma tra Comune di Aosta e Regione del 1997, su questo le dico le cose come sono.
Quarta domanda: "quali previsioni fanno circa l'effettivo insediamento di attività nei nuovi capannoni realizzati nell'area dell'"Espace Aosta"", qui ho un riepilogo, infatti la mia risposta è: vedi riepilogo delle domande che sono in corso di valutazione del lavoro che viene fatto insieme a "Finaosta". Qui ho un riepilogo parziale, circa una ventina di aziende, potrei adesso una per una discuterle con lei, su alcune ho un punto interrogativo perché mancano ancora dei dati...
Frassy (fuori microfono) - ... insediate in area "Pac"...
La Torre (FA) - ... insediate in area "Pac", l'area "Pac" intanto non è ancora completata, diventa difficile insediarle. Abbiamo 2 domande di insediamento in area "Pac"...
Frassy (fuori microfono) - ... 3.000 metri quadri...
La Torre (FA) - ... l'area "Pac" è più grande, è 16.000-18.000 metri quadri... abbiamo 2 domande e anche - lo devo dire per onestà intellettuale e su questo si potrebbe aprire una discussione - una riflessione svolta con la "CAS" stessa, anche se personalmente sono perplesso. Credo che si debba apprezzare quando uno parla serenamente e non fa dei ragionamenti precostituiti; infatti dico che addirittura la "CAS" ha espresso un interesse, ma è chiaro che da parte nostra c'è una certa perplessità, perché se abbiamo creato quelle aree per un certo tipo di rilancio, evidentemente abbiamo questa ambizione, però è giusto che dica anche che ci sono delle richieste in tal senso, ci mancherebbe altro!
Ripeto: abbiamo qui un ventaglio di aziende, poi, se vuole, in Commissione ci prendiamo il tempo che serve, perché ogni azienda merita quei 4-5 minuti di riflessione e oggi non credo che abbiamo il tempo, ma dico di più: abbiamo partecipato insieme al Ministero dell'industria ad una gara di pubblico interesse nel settore dell'energia, è stata una sfida che abbiamo voluto intraprendere con il Ministero dell'industria dando la nostra disponibilità. All'interno di questa gara, fra l'altro pubblicata su "internet", abbiamo messo una serie di paletti della Valle d'Aosta e poi li abbiamo confrontati con il Ministero dell'industria, con quelli che sono i loro criteri di pubblicazione e di informazione e abbiamo creato una serie di questionari con il Ministero che sono stati mandati scegliendo una vocazione, quella che a noi pareva già "tra le righe" validata dalla Commissione. La Commissione ancora delle 4 vocazioni... non l'ha validata, ma quella sulle energie alternative ci sembrava che fosse già nelle cose una delle vocazioni riconosciute dalla Commissione. Bene, la grande sorpresa - ed è pubblicato su "internet" e lo porterò in Commissione quando ci vedremo - è che più di 40 aziende nel settore delle energie alternative hanno chiesto di essere insediate in Valle d'Aosta. Io non glielo sto dicendo per "riempirmi la bocca", perché sono rimasto sorpreso io stesso, le porterò...
(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)
... è di 15 giorni fa, ossia voi avete sempre simpaticamente un'energia al positivo che però i tempi non sono quelli che sono. Intanto abbiamo partecipato a questa cosa e l'abbiamo voluto fare perché pensavamo anche di prendere uno "schiaffo", nel senso di dire: "noi partecipiamo insieme ad altre Regioni e probabilmente resteremo a bocca asciutta", invece più di 40 aziende nel settore dell'energia, aziende anche importanti, hanno chiesto di contattarci per avere insediamenti. Come vede, credo che abbiamo davanti a noi anche un percorso serio, ma che ci può dare delle soddisfazioni. Avremo fra brevissimo un piano strategico che ci dice con chiarezza le nostre vocazioni, avremo un piano dove ci sono delle azioni molto chiare che devono essere fatte, con i costi di queste azioni, le sottoazioni che andranno nel dettaglio ad indicare il percorso che dobbiamo fare. Avremo vicino un ventaglio di aziende, buone, meno buone - lo valuteremo insieme però con un criterio - che vogliono insediarsi, abbiamo delle strutture industriali che - qui forse ha ragione lei - in passato sono state fatte semplicemente sui disegni degli architetti e quindi non realmente su quelle che potevano essere le esigenze, ma finalmente abbiamo un punto di partenza serio che darà prospettive a questa Regione.
Presidente - La parola al Consigliere Frassy.
Frassy (CdL) - Vede, Assessore, è difficile replicare alla sua risposta, perché nella risposta c'era un po' di quell'entusiasmo dell'imprenditore che è in lei. Il problema è che lei in questo momento non sta facendo l'imprenditore, sta facendo l'amministratore e lo sta facendo in una situazione particolare, ovvero di essere a fine legislatura e di dover arrivare con dei bilanci, mentre mi sembra di aver capito dalla risposta che siamo ancora nella fase in cui bisogna scriverlo il bilancio. La valutazione che facciamo... e di questo in parte gliene sgraviamo la responsabilità perché lei è arrivato ad occuparsi di tale materia in tempi relativamente recenti rispetto all'inizio di legislatura e rispetto soprattutto all'inizio della vicenda, perché, quando prima dicevo: celebriamo il decennale, 10 anni non sono poca cosa rispetto in particolare alle affermazioni che lei ha fatto, che sono importanti, ma che vanno anche valutate politicamente. Perché qui abbiamo giocato il ruolo dell'opposizione, dove si poteva dire forse che è facile fare l'opposizione, ma sicuramente su questa materia, come su altre, in maniera puntuale e sistematica, in maniera certe volte pedante, abbiamo dato una serie di "input" e di punzecchiature non solo per capire, ma per dire: "attenzione, la direzione non ci sembra la più corretta".
Quando arriviamo a chiudere un'operazione che a tale punto rischia di essere solo immobiliare sull'area "Espace Cogne" e l'abbiamo chiusa non alla cieca, ma su un "masterplan", su un accordo di programma, su una serie di - le definirei a questo punto - fantasie messe in atto da "Finaosta", fantasie di politica industriale, che ci hanno portato a spendere cifre ingenti, che ci hanno portato a realizzare strutture importanti... e citando il "Pac", che è la struttura più significativa, perché la superficie coperta deve essere vicino ai 20mila metri quadri, è una struttura che è finita... Assessore, lei è stato impreciso... no, è quasi, nel senso che verrà finita nel momento in cui si saprà chi ci finisce dentro, perché la struttura è a livello di semifinitura proprio perché non vengono fatte operazioni che dovrebbero essere riadattate alle esigenze di chi si va ad insediare e, rispetto a quei 20mila metri quadri, c'era ad aprile scorso - ma a questo punto penso che quella certezza sia smentita - l'ipotesi di utilizzare per insediamenti definitivi 2.500 metri quadri. Il fatto che lei ci dica che ci sono 2 domande vuol dire che da aprile ad oggi quella certezza è regredita ad ipotesi istruttoria. La considerazione politica che facciamo allora è che è veramente incredibile che tale maggioranza, tale Giunta e le Giunte precedenti con maggioranze similari e identificabili in questa continuità politica abbiano investito milioni di euro in assenza di un piano strategico di rilancio industriale. Lei in maniera molto chiara, infatti, ci ha detto che tutto quello che è stato fatto finora era alla giornata, lo ha detto lei, non noi o, meglio, noi lo diciamo dalla scorsa legislatura, ci fa piacere che con una legislatura di ritardo anche...
La Torre (fuori microfono) - ... si valutava caso per caso...
Frassy (CdL) - ... anche la maggioranza per voce autorevole dell'Assessore preposto abbia riconosciuto che siamo vissuti alla giornata... La cosa più grave, sulla quale il Presidente Caveri farebbe bene a fare qualche riflessione insieme al collega Marguerettaz, è che siamo vissuti alla giornata non per la fantasia degli uffici regionali, ma per l'incompetenza di "Finaosta", perché il "marketing" e tutta la gestione delle trattative era nelle sue mani, perché tutta la politica industriale di questa Regione è passata per decenni nelle sue mani. Qualche riflessione allora la dovete fare ed è avvilente apprendere che lo "studio Ambrosetti" abbia dovuto fare quello che "Finaosta" non aveva fatto. Il problema è che se è vero che per fare questa azione ci va del tempo, Assessore, abbiamo buttato via come minimo 10 anni e il primo "step" a cui lei faceva riferimento... ora è vero che lo ha fatto lo "studio Ambrosetti" e sarà perfetto, ma ipotizzare che le interviste dello "studio Ambrosetti" siano prevalentemente mirate sul comparto valdostano è riduttivo rispetto alle ambizioni di globalizzazione di quell'area. Devo dire che questo sospetto è ravvisabile nella deliberazione del novembre 2007, n. 3137, dove stanziate 23mila euro, ma per cosa? Per fare del "marketing" sull'editoria locale. Adesso non so che tipo di presenza, ma questa azione è sicuramente un'azione molto riduttiva rispetto alle potenzialità di quell'area...
La Torre (fuori microfono) - ... adesso partiamo...
Frassy (CdL) - ... e devo dire di più, mi consenta il beneficio di questo sospetto: che una deliberazione del genere, dove in maniera puntigliosa vengono definiti i quarti di pagina e vengono divisi - vorrei dire lottizzati - fra le testate locali, scrivendo che potranno essere usati fino al 30 giugno... mi sembra una deliberazione che poco ci azzecchi con il rilancio industriale. È una premessa importante per una conclusione poco seria rispetto all'obiettivo del rilancio industriale.
Che dire poi sulla vocazione? La vocazione diceva qualcuno o la si ha, o non la si ha e penso che qui la vocazione della politica industriale, se la scrive lo "studio Ambrosetti", sarà sicuramente apprezzabile, non è detto che lo "studio Ambrosetti" riesca ad interpretare quella che può essere una vocazione che deve essere data anche dalla linea politica e la linea politica purtroppo non la si scrive a fine legislatura. La linea politica la si scrive ad inizio legislatura...
La Torre (fuori microfono) - ... lei mi dà una mano mi elegge e io vado avanti...
(ilarità dell'Assemblea)
Frassy (CdL) - ... prendiamo atto di questa sua ricerca di collocazione politica, sappiamo che il suo movimento sta vivendo una fase di grande "tremblement" e prendiamo atto di questa sua affermazione, che valuteremo in termini politici. La costituzione però di un tavolo di pilotaggio, di un tavolo tecnico nella sezione informativa ci ricorda tutto quel ricco lessico parasindacale che viene costruito ogni volta che non si hanno le idee chiare. Non potendo prendere decisioni, si iniziano a costruire i vari tavoli tecnici, i comitati di pilotaggio, le azioni di "marketing"... alla fine si crea un gran polverone, nel frattempo si perde il percorso e la calendarizzazione di quel percorso, finisce la legislatura e il problema viene seppellito insieme alla legislatura testé chiusa.
Cosa possiamo dire, Assessore? Possiamo dire che su questo argomento, anche se siamo a fine legislatura, rimarremo sempre vigili. Lei ha annunciato un momento importante di confronto in Commissione, e questo è apprezzabile, di conseguenza vuol dire che il confronto lo sta cercando, non so se per una consapevolezza dell'ambizione del progetto o se per una debolezza della sua posizione politica, a cui faceva riferimento prima, ma sta cercando il confronto e questo è sempre positivo! Alla luce del secondo "step", come lo ha definito, dello "studio Ambrosetti", ci riserviamo di tornare in aula perché se la notizia è confortante che c'è 1 milione di euro stanziato sul POR, più 200mila euro a bilancio regionale, d'altra parte questa notizia può diventare preoccupante quando i soldi vengono spesi alla cieca ed è quello che è successo fino adesso con l'avallo e la complicità di "Finaosta". Riteniamo perciò che lei abbia fatto delle ammissioni importanti su ciò che non si deve più fare in termini di errori del passato e del passato recente, ci aggiorniamo all'esame di Commissione con il beneficio di tornare in aula sull'argomento.