Oggetto del Consiglio n. 3170 del 19 dicembre 2007 - Resoconto
OGGETTO N. 3170/XII - Interpellanza: "Riduzione dei tempi di erogazione di interventi di assistenza economica a favore degli indigenti".
Interpellanza
Richiamata la legge regionale 19 del 27 maggio 1994 "Norme in materia di assistenza economica", che prevede interventi di assistenza economica atti a garantire il soddisfacimento dei bisogni fondamentali (minimo vitale);
Preso atto che i tempi di accoglimento delle domande e di erogazione delle prestazioni superano frequentemente il termine previsto dalla delibera 25 del 2005, cioè i 90 giorni dalla data di protocollazione dell'istanza;
Venuti a conoscenza che l'ufficio competente dell'Amministrazione regionale ha in forza un unico impiegato che deve fare fronte ad oltre 600 domande all'anno e che la Commissione di valutazione si riunisce un massimo di quattro volte al mese;
Evidenziato come almeno un terzo delle domande di minimo vitale siano cronicamente ripetute negli anni, in quanto riferibili a soggetti che per età o condizione sociale non hanno alcuna possibilità di vedere migliorata la propria condizione economica;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
la Giunta regionale per conoscere se intenda:
1) ridurre da 90 a 45 giorni i tempi di evasione delle domande ex lege 19/94;
2) aumentare le risorse umane degli uffici competenti;
3) aumentare le sedute della Commissione di valutazione dei requisiti per l'accesso ai benefici della 19/94;
4) predisporre o accogliere un provvedimento di legge di modifica della 19/94 che garantisca a tutti coloro che sono stati riconosciuti, per tre anni consecutivi, in diritto dell'assistenza economica prevista dalla legge 19/94 di poter ottenere un'integrazione al minimo vitale continuativa.
F.to: Sandri - Fontana Carmela
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (PD) - Una parte dell'interpellanza, soprattutto il punto n. 4, è stata sorpassata dal dibattito che c'è stato sulla finanziaria, quindi non mi riferirò a questa parte. Rimane però la necessità di capire nell'attuazione della legge n. 19 quali sono le risorse che abbiamo a disposizione per dare delle risposte concrete e precise ai nostri concittadini, perché abbiamo saputo che ultimamente vi sono stati dei problemi abbastanza rilevanti, perché pare che questo ufficio abbia un unico funzionario, che deve far fronte a oltre 600 domande all'anno, e che quindi i tempi di trattamento delle varie istanze diventino lunghi, superando frequentemente negli ultimi mesi i 3 mesi e passa per avere una risposta; questo perché, oltre al problema dell'impiegato unico, vi è anche il problema che la Commissione di valutazione pare non si riunisca che 3-4 volte al mese e questo comporta che non riesce ad evadere un gran numero di domande. È quindi necessario valutare se occorra rafforzare la Commissione in modo che possa svolgere più sedute o prevedere per un certo periodo un numero di sedute alto, per ridurre drasticamente i tempi. Teniamo conto che qui ci riferiamo a delle persone fragilissime dal punto di vista sociale, perché è gente che mediamente ha o un reddito nullo, o un reddito di meno 430 euro al mese, per cui aspettare 3 mesi l'erogazione del contributo della legge n. 19 può diventare fonte di disagio grave. La nostra interpellanza era focalizzata a capire se si intendesse mettere in piedi una serie di potenziamenti dell'ufficio competente attraverso in particolare l'immissione di nuove risorse umane, soprattutto aumentare le sedute delle Commissioni di valutazione anche attraverso l'aumento del numero dei commissari, in modo che si ottenga l'obiettivo che tutti noi vogliamo: quello di ridurre da 3 mesi a 1 mese, al massimo 1 mese e mezzo, i tempi fra il momento in cui la persona fa la domanda e il momento in cui viene fatta l'erogazione. Oggi, purtroppo, siamo a tempi molto diversi, fra l'altro credo che si possa dire che questo rischia di ingenerare nuova "linfa" per l'anno prossimo, perché, se i soldi arrivano quando i problemi ci sono già stati, significa che questo rischia di aggravare e che l'anno successivo tali persone sono obbligate di nuovo ad adire alla legge n. 19. La legge n. 19 dovrebbe essere la legge per un intervento di tipo temporaneo, ma se non è efficiente, rischia di non raggiungere il suo scopo, anzi di provocare cronicità nella situazione sociale.
Presidente - La parola all'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, Fosson.
Fosson (UV) - Concordo che i tempi di erogazione di un contributo, a chi lo chiede perché non ha da mangiare o da pagare l'affitto, debbano essere rapidi. Questo problema è un impegno sicuramente: quello di diminuire i tempi, anche se il grosso problema, e l'obiettività è questa, è quello di decidere fra un approfondimento di chi fa la richiesta, purtroppo sappiamo che questi approfondimenti sono necessari... e la richiesta di dare tali contributi al più presto, per cui c'è un iter che prevede prima una relazione dell'assistente sociale... per la prima volta lo scorso anno abbiamo stabilizzato 2 assistenti sociali, abbiamo rinunciato a 2 posti in organico per fare un concorso che non veniva più fatto dal 2000 per assistenti sociali e ne abbiamo assunte 2 in pianta stabile, per il discorso che abbiamo fatto stamani. L'assistente sociale, dicevo, che fa una relazione... anche in questo... bisogna diminuire le assistenti sociali da compiti di segreteria, che vengano indirizzate qualche volta sul territorio per avere una maggiore disponibilità per questo. La relazione poi viene portata alla Commissione e noi non abbiamo difficoltà a fare la Commissione più di frequente, ma di questa, per legge, fanno parte anche gli amministratori locali. È una Commissione che si riunisce una volta la settimana, che ha però una componente molteplice. Un dato importante è che al 26 novembre 2007 su 438 pratiche di minimo vitale vi sono state 160 procedure d'urgenza, ossia 160 anticipazioni, perché la Commissione ha questa possibilità: quando si segnala una procedura d'urgenza, ossia un'esigenza al momento, viene portata subito in Commissione, viene dato un anticipo e poi la pratica va avanti: questo dimostra un'attenzione a tale esigenza. Se abbiamo bisogno di più risorse... questo è vero, useremo anche la sua interpellanza per questo; abbiamo chiesto già dallo scorso anno che a tale servizio della legge n. 19 - vi sono le domande documentate - sia assegnata un'unità in più. Bisognerebbe cercare di snellire le Commissioni, ma il blocco non è lì perché poi deve ancora passare al bilancio per le giuste osservazioni. Sulle altre considerazioni, come è stato detto, le abbiamo già fatte... ma, siccome ho preso degli impegni, voglio dimostrare che questi impegni hanno già una calendarizzazione. L'appuntamento per rivedere quel minimo vitale nelle persone al di sopra dei 65 anni è per il 28 dicembre, questo venerdì avremo un incontro con i sindacati per studiare quel reddito di cittadinanza che dovrebbe essere la risposta a quel 22,5% che recidivano in modo pluriennale alle richieste del minimo vitale previsto dalla legge n. 19. Questo è quanto.
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (PD) - Mi dispiace che non vi sia il Presidente Caveri, ma in qualche modo c'è il grande, il grosso, insomma il largo... l'Assessore alle finanze e, dato che alla fine è lui che "scuce", dovrebbe prendere nota che l'Assessorato della sanità abbisogna del personale, quindi adesso che siete in fase di valutazione di tutte le procedure sull'assunzione del personale in quota 2008, tenete conto che questa è una situazione particolarmente delicata che abbisogna di avere un potenziamento.
Mi sembra che l'Assessore stia tenendo sotto particolare osservazione tutta la questione, mi ritengo soddisfatto delle intenzioni espresse, mi auguro che tutto ciò riesca a tradursi poi in dati precisi. Credo che sarebbe importante che le assistenti sociali chiarissero alle persone che si rivolgono a loro la possibilità dell'anticipazione, non per voler fare in modo che tutti abbiano anticipazioni, però talvolta tali persone non sono neanche tanto in grado di capire quali sono i loro diritti Dare allora indicazioni affinché sia ben spiegata tutta la procedura, ma anche questa possibilità, soprattutto nei casi in cui le assistenti sociali si rendono conto che vi possono essere situazioni d'urgenza, credo sia importante; sono certo che molte di loro già lo fanno, ma un richiamo credo che possa sempre essere utile. Mi auspico poi che dagli incontri con i sindacati e poi dall'incontro del 28... si riesca a concretizzare anche un salario di cittadinanza, perché questo farebbe diventare la Valle d'Aosta europea, cosa che l'Italia non è, perché è l'unico Paese che non ha questo tipo di protezione, che è invece presente in tutti i primi 15 Paesi dell'UE, ossia in tutti i Paesi dell'Europa con cui abbiamo "camminato" per tanto tempo.