Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3163 del 19 dicembre 2007 - Resoconto

OGGETTO N. 3163/XII - Interpellanza: "Potenziamento degli uffici di rappresentanza della Regione in Paesi francofoni".

Interpellanza

Ricordata la recente chiusura dell'ufficio turistico presso la capitale italiana, con la concentrazione delle relative attività nell'ufficio di rappresentanza della Regione in piazza Colonna, a Roma;

Evidenziato che un analogo ufficio turistico è presente nella capitale francese, in cui tuttavia non è presente un ufficio di rappresentanza della Regione;

Sottolineata l'importanza, soprattutto per la promozione delle attività turistiche e commerciali della nostra Regione in Francia, uno dei nostri mercati di riferimento più importanti;

Preso atto delle dimissioni a partire dal 1° gennaio 2008, del funzionario di Finaosta presso l'Ufficio di rappresentanza di Bruxelles, dopo una lunga collaborazione che ha rappresentato la continuità dell'ufficio a fronte di numerosi cambi dei capiservizio regionali;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

il Governo regionale per conoscere se intenda:

1) mantenere attivo l'Ufficio turistico di Parigi per i prossimi anni;

2) prevederne un suo potenziamento attraverso un maggiore coordinamento con la Chambre e con tutte le altre realtà valdostane interessate a sviluppare rapporti di partenariato economico con il mercato francese;

3) acquisire da Finaosta l'impegno a mantenere un funzionario con specifica esperienza e competenza nella sede di Bruxelles o comunque dotare tale sede delle risorse umane necessarie a mantenere un adeguato livello di efficienza.

F.to: Sandri - Fontana Carmela

Presidente - La parola al Consigliere Sandri.

Sandri (PD) - L'anno in corso è stato segnato, fra le altre tante cose a livello della nostra amministrazione, dalla chiusura dell'Ufficio turistico a Roma, si è fatta una scelta - su cui non esprimo alcun giudizio - di concentrare le relative attività nell'Ufficio di rappresentanza della Regione in Piazza Colonna, che ho avuto anche il piacere di visitare, ho visto che è un ufficio efficiente che assolve anche ad un'idea di ridurre i costi, facendo un po' squadra e cercando di fare delle economie di scala e di dare questa visibilità alla Valle anche in campo turistico attraverso l'Ufficio generale della Regione, che è, fra l'altro, in un luogo prestigioso, in uno dei punti cardine delle istituzioni italiane. Analogo Ufficio c'è anche a Parigi, Ufficio che ho visto ultimamente essere protagonista di una bella inaugurazione di una mostra, cui ha partecipato anche l'Assessore Viérin Laurent. Credo fosse una mostra di un'artista valdostana: Barbara Tutino Elter di Cogne, di Valnontey con più precisione... forse. Questo Ufficio ha un ruolo particolarmente importante, non solo per la questione dell'immigrazione, ma anche per rapporti storici con la nostra Regione; il problema è che tale Ufficio sembrerebbe nelle intenzioni della Regione avviarsi a chiusura anche in tempi abbastanza brevi. Ora vogliamo evidenziare invece l'importanza del mercato francese, che è un'occasione istituzionale, oltre che commerciale e turistica, su cui una nostra presenza sarebbe assolutamente importante, poi se come ufficio turistico o se sotto altra forma, poco importa, quello che conta è non privare di una nostra presenza la capitale Parigi.

Si associa a questo una preoccupazione anche per l'Ufficio di Bruxelles: si è licenziato nei giorni scorsi il funzionario di "Finaosta" che per tanti anni ha garantito la continuità di presenza e di rapporto con le istituzioni quando invece i capiservizio della Regione "ballavano" come se fossero "trottolette" a seconda dei vari indirizzi politici che cambiavano in Regione, credo che qui c'è il rischio di un altro smembramento e indebolimento della struttura. Nel momento in cui andiamo a comprare, come abbiamo fatto attraverso la finanziaria, la nuova sede, sarebbe opportuno anche dare dei segnali forti, quindi ci chiedevamo se intendevamo tramite "Finaosta", piuttosto che in altre forme, garantire funzionari che fossero sufficientemente tranquilli dal punto di vista del precariato, non assunti di anno in anno come è successo con quello precedente, in modo che non succedesse come è successo questa volta che, quando si presenta l'occasione di andare in un'altra amministrazione più consona a fare dei contratti di lunga durata, noi perdiamo le risorse che abbiamo. Abbiamo molte risorse, capaci, che conoscono profondamente le istituzioni europee, non le stiamo sfruttando. Il che non vuol dire che non diamo un positivo giudizio del Caposervizio attuale, ma di nuovo il Caposervizio attuale è di nomina fiduciaria, quindi abbiamo che la nostra rappresentanza alle istituzioni europee è in mano davvero ad una situazione di grande, grande fragilità. Volevamo quindi interpellare il Presidente Caveri e il suo Governo per capire le loro intenzioni e poi valutare. Fra l'altro, mi si permetta una battuta: visto che qui facciamo tutti i salaci, in un momento in cui il Presidente della Repubblica francese, Sarkozy, fa un omaggio all'Italia e alle sue bellezze, credo che mantenere dei buoni rapporti fra la Valle d'Aosta e la capitale Parigi non sarebbe...

Marguerettaz (fuori microfono) - ... la Valle d'Aosta e la Bruni...

Sandri (PD) - ... domani c'è il capitolato di appalto con il Casinò, veda di non esagerare... "a buon intenditore poche parole". Su questi temi credo che sarebbe utile una riflessione importante.

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.

Caveri (UV) - Je pense d'abord que nous sommes parfaitement d'accord sur la qualité des choix de M. Sarkozy, la vie sentimentale du Président de la République c'est son affaire, mais il faut reconnaître que Madame Bruni est une belle femme, turinoise en plus. Je voudrais d'abord signaler qu'il y a quelque chose qui n'est pas exact dans les prémisses et qui risque de compromettre la pertinence des questions successives. En premier lieu, les Conseillers Sandri et Fontana soutiennent qu'il existe à Paris un bureau touristique de la Région, ce qui n'est pas le cas. L'Espace Vallée d'Aoste de Paris a été institué en 1999 à la suite du mandat confié à la société "Finaosta" pour créer dans la capitale française une Maison de la Vallée d'Aoste, conçue comme un foyer de la culture valdôtaine, un centre de promotion de l'image de la Vallée d'Aoste et un lieu de rencontre des associations d'émigrés valdôtains de la Région parisienne, donc il ne s'agit pas d'un bureau touristique, parce que sinon aurait été l'Assesseur Pastoret à répondre. A la suite du mandat que lui a confié la Région, la "Finaosta" a donc mis en place la Maison de la Vallée d'Aoste dès qu'elle a trouvé des locaux adéquats. Contrairement à ce qui s'est passé autrefois pour le Bureau de Rome et à la situation du Bureau de Bruxelles aujourd'hui, le Bureau de Paris - qui est à la fois un point de repère pour les émigrés et un centre de promotion de la Vallée et de sa culture - n'a pas de référent spécifique au sein de l'Administration régionale si ce n'est pour ce qui est les engagements de dépense nécessaires aux transferts de crédits à la "Finaosta", destinés à son fonctionnement. A l'origine, même le Bureau de Bruxelles était conçu de cette façon: nous l'avons inséré dans le cadre du Département des politiques structurelles et des affaires européennes, il a été formellement institué par la loi régionale n° 8/2006 et nous en avons fait l'une des structures de direction de la Région. Il en va différemment pour le Bureau de Paris car, du fait de sa nature multiforme, il a de nombreux responsables potentiels, mais aucun "véritable père". Il est inutile de nier à quel point il est important de réfléchir à la mission et à l'enjeu que représente ce Bureau, ainsi qu'à l'opportunité de son éventuelle redéfinition et à l'exigence, désormais impérieuse, de lui trouver une place précise dans la structure de l'Administration régionale. Cette réflexion devra être approfondie au point de nous amener à nous poser certaines questions dérangeantes et il est urgent de la mener, tant pour des questions d'économie que dans le but d'assurer, en quelque sorte, "une bonne gestion" de cette affaire.

Pour ce qui est du premier point, le Gouvernement régional a à l'unanimité prévu d'adhérer à la proposition que nous ont fait les propriétaires de l'immeuble de prolonger le contrat de location du bureau - dont l'échéance est fixée pour le moment à mars 2008 - jusqu'au 31 décembre de la même année. Voilà le délai dans les limites duquel nous - ou ceux qui viendront après le mois de juin - devrons trouver des réponses quant à l'actualité de la mission confiée au Bureau par le passé, ou bien, évaluer la nécessité de faire une mise à jour à ce propos. Les actuels bureaux seront vendus par la banque propriétaire. Bien sûr, les Conseillers Sandri et Fontana font allusion à la Chambre de commerce et aux autres organismes valdôtains qui pourraient bénéficier d'une présence régionale à Paris et bien, à cet égard, nous sommes d'accord, nous attendons d'éventuelles sollicitations. Malheureusement pour le moment personne nous a fait part de quelque réel intérêt pour le Bureau de Paris, sauf les hôteliers, qui ont demandé à moi-même ou à l'Assesseur Pastoret une rencontre, tout récemment ils ont fait une visite qui n'a pas été une visite de courtoisie aux bureaux de Paris. Les jeunes hôteliers ont fait un état des lieux, il me parait que leur attitude est celle d'avoir un réel bureau touristique, mais en ce cas-là ils doivent s'en occuper, parce qu'il n'y a pas de doute sur le fait qu'aujourd'hui on ne peut pas penser qu'il y ait un bureau touristique géré par le public. Cela ne signifie pas qu'une présence régionale à Paris ne soit pas importante - "régionale" je dis du point de vue institutionnelle -, ne serait-ce que, d'un point de vue historique, culturel et certainement institutionnel, je pense au fait que, d'un côté, Paris cela signifie des rapports historique avec le monde de l'immigration, cela signifie des rapports avec le monde de la francophonie, qui considère Paris même dans la logique d'une francophonie multilatérale le centre de la francophonie mondiale, mais aujourd'hui - et ce n'est que la réalité - les sujets concernés n'en perçoivent que l'aspect marginal et le Bureau de Paris, contrairement à celui de Bruxelles, par exemple, ne remplit pas et ne remplira jamais de fonctions administratives, dans le sens que Bruxelles a toute une signification liée à la présence des institutions européennes. Il faut également ajouter à cela le fait que l'article 594 et les articles suivants de la loi de finances nationale 2007 posent une limite préoccupante à l'ouverture par les Régions et les Communes de sièges à l'étranger (exception faite pour les représentations régionales à Bruxelles). Le renforcement du Bureau, que vous souhaitez, Messieurs les Conseillers, ne pourra donc être réalisé que si, et seulement si, les organismes valdôtains concernés s'intéressent concrètement à sa réalisation. En l'absence d'une certaine "massa critica" qui soit concrète et réelle, ce Bureau ne pourra plus continuer à exister sous sa forme actuelle. A ce propos, vu que vous êtes "internaute", je vous signale le fait de "surfer" sur "internet" à la recherche des différentes maisons régionales des Régions françaises sur Paris: elles ont décidé avec l'arrivée d'"internet" de fermer ce type de bureau touristique parce qu'on pense qu'aujourd'hui n'a pas une réelle validité. Je pense donc qu'il faut étudier une forme différente et sûrement plus économique que celle que nous avons connue jusqu'à ce jour et c'est une affaire à suivre, dans le sens qu'il faudra dans le premier semestre 2008 donner une réponses en sachant que 31 décembre 2008 il n'y aura plus physiquement l'actuel Bureau parce que la banque a décidé de vendre les locaux.

Pour ce qui est du bureau de Bruxelles, je profite de cette occasion pour me réjouir du fait que Corrado Camera, qui est entré en fonction au sein de cette structure en 2001 - et à l'époque j'étais moi-même qui m'étais permis de donner son "curriculum vitae" à "Finaosta", donc je pense qu'il y avait déjà une estime de base -, a été appelé au sein de la mission des États-Unis auprès de l'Union européenne. Le choix de cet organisme prestigieux démontre que le travail dans le cadre des institutions valdôtaines est particulièrement formateur et qualifiant. Pour répondre plus précisément à cette interpellation, je dois d'abord mettre en évidence une inexactitude figurant dans son préambule: il est faux que de "nombreux changements de chefs de service régionaux" se sont produits. Le Chef du Bureau de représentation à Bruxelles a été nommé par le Gouvernement régional le 29 juillet 2006 et depuis lors il n'a pas été remplacé. Des changements s'étaient produits autrefois, mais avant la création de ce poste de dirigeant qui assure aujourd'hui - c'est M. Carlo Clini - la continuité du travail du Bureau et cela c'est conséquent à la loi régionale n° 8/2006 qui a transformé ce Bureau, qui était un Bureau "Finaosta", dans un Bureau véritablement régional inséré dans le cadre de l'Administration régionale. Je ne vais pas m'attarder sur cette question dépourvue d'intérêt, je vais plutôt examiner les éléments susceptibles de me permettre d'évaluer la situation "en perspective" et c'est dans cette optique que je vais répondre à l'interpellation. En ce qui concerne Bruxelles, je réponds au dernier des 3 points de l'interpellation des Conseillers de la minorité, à savoir l'engagement de "Finaosta" à maintenir au sein du Bureau de Bruxelles un fonctionnaire justifiant d'expériences spécifiques ou du moins à doter ce Bureau des ressources humaines nécessaires pour garantir un niveau d'efficacité approprié. Nous prendrons les décisions qui s'imposent à cet égard compte tenu des orientations de la loi de finances régionale: en tout état de cause, le Bureau de Bruxelles ne restera jamais et certainement pas vide. En outre, la Région autonome Vallée d'Aoste a prévu de s'installer dans un immeuble acheté récemment par la Région Piémont pour y accueillir les Bureaux de représentation des Régions membres de l'Eurorégion Alpes-Méditerranée (Piémont, Vallée d'Aoste, Provence-Alpes-Côte d'Azur et Rhône-Alpes) à l'exception de la Ligurie qui, bien qu'étant membre de l'Eurorégion, restera dans le bâtiment dont elle est déjà propriétaire. Le Gouvernement régional a inséré dans le projet de loi de finances 2008 un article qui prévoit l'achat des locaux dudit immeuble qui lui seront attribués. Cette décision souligne l'importance et le sérieux des engagements que nous avons pris avec les autres partenaires régionaux. Je peux donc rassurer M. Sandri et Madame Fontana et affirmer que non seulement les effectifs du Bureau de Bruxelles ne diminueront pas, mais que ce dernier sera en mesure - grâce au choix logistique de partager ses locaux avec 3 autres Régions de poids - de créer des synergies, qui intéressent même les fonctionnaires, avec chacune d'entre elles. Si ce choix ne consistait qu'en une opération immobilière, il ne traduirait pas l'importance que nous avons voulu donner à l'Eurorégion, justement à travers le partage de notre siège de Bruxelles. Nous ne voulons pas seulement partager des espaces, mais également travailler ensemble au jour le jour et maximiser les résultats de cette collaboration intégrée. Il ne s'agit certainement pas de noyer les particularités de la Vallée d'Aoste dans une représentation élargie à un territoire très vaste, mais de mettre en valeur nos spécificités et de nous enrichir grâce aux ressources que nos partenaires ont déjà commencé à mettre en œuvre. Il n'est plus possible, ni opportun aujourd'hui de se soustraire à cette logique de coopération et de réseau. Bien au contraire, nous devrions appliquer cette logique de réseau au sein de notre organisation et faire appel à tous les organismes qui peuvent bénéficier directement ou indirectement du fait d'être présents à Bruxelles. La "Finaosta" et, par exemple, la Chambre de commerce - avec les Chambres de commerce du Piémont, parce que notre Chambre de commerce collabore avec les Chambres de commerce du Piémont - figurent certainement parmi ces sujets.

Si le problème est la gouvernance de ces 2 bureaux, je suis persuadé que vos suggestions pourraient s'avérer utiles, d'un côté Paris doit avoir une logique à soi-même qui ne soit pas l'actuelle Maison de la Vallée d'Aoste, aujourd'hui je pense que si la logique reste celle-là, il faut faire des changements profonds en profondeur et, de l'autre côté, Bruxelles doit devenir un pilier fondamental. Je dois dire que le fait d'avoir inséré cette logique de Bruxelles avec la loi sur l'activité internationale et l'Eurorégion, dedans le système de la Région, est une chose valable. Il me parait que côté Paris il faut réfléchir sur l'économie, bien sûr dans l'économie il y a le tourisme aussi, ainsi que sur la culture et la francophonie, donc je pense que trouver une mission valable pour le Bureau de Paris doit être un enjeu important, dont il faudra revenir à discuter à l'intérieur du Conseil régional.

Si dà atto che dalle ore 16,52 presiede il Presidente Perron.

Président - La parole au Conseiller Sandri.

Sandri (PD) - Je me réjouis de la réponse du Président Caveri. Je crois que sur Paris on peut partager ce qu'a dit M. Caveri vu qu'on a à peu près le même but, c'est-à-dire maintenir dans la capitale française un point de référence de la réalité valdôtaine. Ce n'est pas un point de référence institutionnel, il n'est pas possible, jusqu'à maintenant quand même, on verra dans le futur, mais un point de référence pour la Chambre, pour la culture, pour tous ceux qui ont besoin d'avoir un point de référence pour le marché français... La première chose qu'on doit faire alors c'est de faire un appel aux hôteliers et aux membres de la Chambre, à tous ceux qui veulent entretenir des rapports avec la France en général de se faire entendre auprès du Gouvernement régional pour faire comprendre les besoins qu'ils ont sur ce point. De ce point de vue, je partage la nécessité dans les prochains mois du premier semestre 2008 de faire une ultérieure réflexion sur ce point.

Per quel che riguarda invece Bruxelles, la risposta mi è parsa più confusa, per cui la condivido nella parte in cui si fa riferimento al punto di passaggio della legge che abbiamo approvato in questo Consiglio, un po' meno sulla gestione di quella legge, perché, se è vero che il Caposervizio letteralmente è l'ultimo nominato, il Responsabile dell'ufficio negli anni precedenti si è cambiato, quindi è un "arrampicarsi sugli specchi". Oggi però siamo nella stessa situazione per la questione che abbiamo posto nella discussione della "omnibus": che in questi posti non vi deve essere un responsabile che abbia caratteristiche di fiduciarietà, la cosa migliore è quella di dare tali incarichi a concorso, anche perché non è solo il modo per dare continuità all'ufficio, indipendentemente dal Presidente della Regione. Io le auguro di fare il Presidente della Regione anche nell'autunno dell'anno prossimo, ma se non vi fosse una risorsa capace com'è l'attuale Caposervizio, che si è rivelato persona capace e competente, oltre che capace di instaurare rapporti significativi con molte parti delle istituzioni europee... rischia di nuovo di essere perso e la Valle d'Aosta di finire da qualche altra parte. Questa è una storia che abbiamo sentito varie volte e che non dovrebbe essere più sentita, ma per fare questo c'è bisogno di togliere, come avevamo proposto negli emendamenti che non sono stati accettati dalla Presidenza del Consiglio sulla "omnibus" e che ripresenteremo con un progetto di legge "ad hoc" nelle prossime settimane. Credo che poi tutto il discorso che lei ha fatto per quanto riguarda i vantaggi delle sinergie con il Piemonte è valido, ma non ha risposto se intendete rafforzare la nostra rappresentanza! Quello è il dato fondamentale. Rafforzare la nostra rappresentanza significa trovare delle persone capaci che possano essere lì a tutelare i diritti della Valle d'Aosta, soprattutto su un tema su cui io e lei abbiamo già avuto modo di esprimere posizioni un po' differenziate: quello dei tavoli tecnici. Con le nuove norme sul processo ascendente noi abbiamo la possibilità di partecipare ai tavoli tecnici in modo molto più forte e pregnante di quanto non fosse possibile precedentemente, quindi intervenire sulla normativa europea prima che questa vada in aula che è una cosa molto importante, perché sui tavoli tecnici possiamo andare a fare delle modifiche alle norme prima che queste finiscano nelle sedi ufficiali e poi diventino come il bilancio della Regione che viene stampato prima che venga discusso in Consiglio regionale e non si modifica più niente. Ora bisogna invece trovare le persone capaci di intervenire su questi tavoli tecnici; credo sia un lavoro lungo, non semplice, trovare le persone e dargli la formazione e la capacità adatta. Giustamente lei si è felicitato che il funzionario di "Finaosta" abbia avuto un così alto incarico nella rappresentanza degli Stati Uniti presso la Comunità di Bruxelles, mi chiedo però se poi davvero sarebbe andato ad accettare questo incarico se avesse avuto invece un incarico a tempo indeterminato dalla Regione Valle d'Aosta: questa è una risposta che nessuno ha, ma qualche dubbio viene visto che ha dovuto passare i 6 anni: dal 2001 al 2007, con delle assunzioni di anno in anno. Credo che questo, che è un problema che abbiamo già trattato stamani della precarietà delle persone ad alta specializzazione... stamani abbiamo parlato di infermieri professionali, ma nell'elenco che ci ha dato l'Assessore Fosson c'erano anche i tecnici di laboratorio, i fisioterapisti, i logopedisti... sulle persone con grande competenza è ancora più sciocco il non puntare dritto e forte alla stabilizzazione dei contratti di lavoro, per cui mi auguro che la scelta che lei ha annunciato e che non si può non condividere di rafforzare la struttura di Bruxelles sia anche di rafforzarla attraverso dei contratti di lavoro che garantiscano anche quella soddisfazione che consente la cosiddetta "fidelizzazione del lavoratore", senza questo non si costruisce un bel niente.