Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3153 del 19 dicembre 2007 - Resoconto

OGGETTO N. 3153/XII - Interrogazione: "Situazione dei lavoratori a tempo determinato della Verrès S.p.A.".

Interrogazione

Premesso che:

- Verrès S.p.A., industria valdostana dedita alla monetazione, è controllata dall'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (IPZS) ed è partecipata da Finaosta S.p.A.;

- l'assessore regionale delegato aveva comunicato che Verrès S.p.A. ha ottenuto una commessa per la fornitura di monete al Venezuela per un valore contrattuale di 42 milioni di euro;

- che, sotto il profilo occupazionale, sono in scadenza diversi contratti a tempo determinato e non pare che vengano tutti rinnovati;

ciò premesso, i sottoscritti consiglieri regionali

Interrogano

l'Assessore delegato per sapere:

1) se la commessa venezuelana è stata confermata e quando è stata avviata la relativa produzione di monete;

2) se l'avvio di tale produzione massiccia comporta un incremento - ancorché temporaneo - della manodopera impiegata: in caso affermativo, quali incrementi occupazionali sono previsti e per quale periodo;

3) per quali ragioni la prossima scadenza di contratti a tempo determinato non prevede un rinnovo complessivo dei medesimi e se corrisponde al vero la notizia dell'esclusione di alcuni operai precari dal ciclo produttivo.

F.to: Tibaldi - Frassy - Lattanzi - Ottoz

Presidente - La parola all'Assessore alle attività produttive e politiche del lavoro, La Torre.

La Torre (FA) - L'interrogazione chiede informazioni in merito all'andamento della commessa venezuelana e sulla situazione della manodopera impiegata.

Per quel che riguarda la commessa venezuelana, a fine novembre sono state spedite 10mila tonnellate di prodotti, con un aumento del 25% rispetto al 2006.

Parliamo ora della manodopera. Per ottenere questi risultati, cito la fonte della "Verrès Spa": sono stati utilizzati una forza media di 176 unità, che paragonata al 2006 ha visto un incremento; nel 2006 c'era una forza variabile che era intorno alle 150 unità, quindi un incremento in percentuale. Di queste - perché nella vostra interrogazione chiedete ancora precisazioni - 86 persone sono con contratto a tempo determinato; questi contratti hanno delle piccole oscillazioni, comunque è previsto che questa occupazione resterà costante fino a maggio del prossimo anno.

Va specificato che alcuni contratti avranno delle scadenze durante la fermata natalizia, comunque l'azienda si comporterà, come sempre, rinnovando i contratti necessari per lavorare ai ritmi necessari; evidentemente non verranno confermati quei contratti che per vari motivi avessero dimostrato un'incompatibilità del lavoratore nei confronti delle lavorazioni che vengono portate avanti nella "Verrès Spa". Questo mi sembra di capire da quello che mi dice la Verrès: se ci fosse qualche lavoratore che non ha fornito le prestazioni minime necessarie, in quei casi non verrebbero rinnovati i contratti. In conclusione, come precisato prima, il numero resterà più o meno costante.

Mi segnalano ancora che una decina di contratti e nuovo personale sono stati introdotti proprio a inizio novembre.

Presidente - La parola al Vicepresidente Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - La sua risposta, Assessore, è alquanto arida, perché al di là dei numeri che ha fornito, forse non ha una grande conoscenza di come funziona l'organizzazione del lavoro nella "Verrès Spa"...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

...no, è un'azienda anche nostra, la "Verrès Spa" è partecipata anche dalla Regione. Nonostante le sue affermazioni entusiastiche di inizio ottobre, dove dice che la "Verrès Spa" va a gonfie vele, se questa interrogazione come altre vengono proposte sull'argomento, evidentemente non tutto funziona in maniera così idilliaca.

In particolare ci siamo soffermati su una commessa importante come quella del Venezuela, che è già stata trattata anche in quest'aula, una commessa che è particolarmente importante per la quantità di moneta che deve essere prodotta per questo stato sudamericano e che comporta anche alcuni problemi organizzativi e finanziari per la Verrès Spa, perché è una commessa di 42 milioni di euro, come è stato indicato, ma c'è la paura di cadere in uno stress finanziario e produttivo dovuto alle dimensioni dell'impegno assunto da "Verrès Spa".

Prendiamo atto oggi che lei ci dice che a fine novembre sono state spedite 10mila tonnellate di prodotto, ma l'altro aspetto che desta preoccupazione è quello occupazionale. Al di là del comparto di lavoratori a tempo indeterminato, c'è una quota di lavoratori a tempo determinato, che sono flessibili giustamente; però di quegli 86 che lei ha detto che saranno confermati fino a maggio 2008 con piccole oscillazioni, queste piccole oscillazioni si traducono in nuovi lavoratori che vengono formati e altri lavoratori che si sono già specializzati, che vengono lasciati a casa proprio adesso - ed è una cosa giusta che lei ha detto - durante la pausa natalizia. È una sorta di precariato che va avanti a singhiozzo, di stabilizzazione del rapporto di lavoro che non viene poi mai conseguita. Sentivo prima il collega Sandri, che faceva riferimento ad altri comparti del settore regionale, dove la stabilizzazione rimane una chimera, dove non si riesce a conseguire: la "Verrès Spa" ricade con una straordinaria regolarità (in senso negativo naturalmente) in questo fenomeno.

Le chiediamo, Assessore, che ci sia molta attenzione da parte dell'Assessorato nei confronti di queste modalità di conferma dei contratti, perché l'azienda è partecipata da Finaosta e quindi non lasciamo sempre ai soliti dirigenti la gestione e poi ci occupiamo, noi saltuariamente in IV Commissione o lei nel suo Assessorato, di quello che succede nell'azienda, quando magari è troppo tardi. Verifichiamo come vengono confermati determinati contratti, perché c'è gente che ha un'età tipo la nostra che vive ancora di contratti a tempo determinato e si vede non confermare il proprio rapporto di lavoro, a scapito di altre persone che è giusto che vengano immesse nell'azienda, ma che li scavalcano e li estromettono dal settore produttivo. Oggi, essere estromessi dal settore produttivo ad un'età di 40-50 anni, significa che è molto difficile rientrarci, specie in una regione come la nostra dove non c'è una grande vocazione imprenditoriale e soprattutto il tessuto produttivo è composto da piccole imprese e non da grandi industrie.

Le chiederei, Assessore, al di là di quella risposta sommaria che è stata data a queste domande puntuali, che ci sia un interessamento nei confronti dell'amministratore delegato che immagino lei conosca bene, affinché determinati rapporti di lavoro non vengano considerati semplicemente come numeri, ma abbiano una considerazione di umanità e di professionalità per certe specializzazioni che sono maturate nel tempo, a maggior ragione adesso che possono servire per l'ottemperanza di quella grande commessa che è stata assunta con il Venezuela e che comporta degli impegni in termini di tempo, quantità e qualità di prodotto.