Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3152 del 19 dicembre 2007 - Resoconto

OGGETTO N. 3152/XII - Interrogazione: "Realizzazione di una struttura nel Comune di Aosta per eventi e manifestazioni di rilievo".

Interrogazione

Premesso che:

- a più riprese l'Amministrazione regionale ha annunciato l'intenzione di realizzare nell'area sud del comune di Aosta una struttura per accogliere eventi e manifestazioni di rilievo;

- tale proposito è stato ribadito nel programma di governo della Giunta regionale;

- la deliberazione di Giunta 381 del 10 febbraio u.s. conferiva a Finaosta S.p.a. l'incarico di valutare - entro il 31 maggio 2006 - tramite Valle d'Aosta Struttura s.r.l. la fattibilità di una tale opera;

- il Presidente della Regione nel luglio 2006, rispondendo ad una tra tante iniziative del nostro gruppo a sollecitazione dell'opera, ha dichiarato "il faut reconnaître qu'aujourd'hui il faut avoir un lieu physique là où on puisse avoir de milliers de postes. J'espère donc que ce dossier, qui pour le moment a été suivi avec beaucoup de travail de la part d'une série de fonctionnaires, puisse avancer avec rapidité";

i sottoscritti Consiglieri regionali

interrogano

il Presidente della Regione per sapere quali progressi e passi concreti sono stati fatti dal maggio 2006 ad oggi per la realizzazione della struttura sopra indicata.

F.to: Frassy - Tibaldi - Lattanzi - Ottoz

Président - La parole à l'Assesseur au territoire, à l'environnement et aux ouvrages publics, Cerise.

Cerise (UV) - Si tratta di un'interrogazione che necessita un percorso in quanto risposta, un percorso che faccia il punto della situazione a partire dall'inizio. Dobbiamo richiamare anzitutto la legge n. 4/1993, che recava: "Interventi per la riqualificazione e lo sviluppo dell'area industriale Cogne in Aosta", con la quale la Giunta era stata autorizzata ad acquisire tutti i beni della proprietà "Cogne" non necessari alla produzione, e la legge n. 17/1994, concernente l'integrazione e le modalità di attuazione della legge n. 4, con la quale si disponeva che per la realizzazione degli interventi previsti fosse incaricata "VDA Structure", società interamente partecipata da "Finaosta". In applicazione di queste leggi "VDA Structure" ha acquistato l'area "ex Cogne" e sulla stessa ha avviato gli interventi prima di bonifica e poi di riorganizzazione urbanistica e di riconversione produttiva.

Nel 1997 la Giunta regionale con deliberazione n. 1520 ha approvato un accordo di programma con il Comune di Aosta per la realizzazione degli interventi di ristrutturazione urbanistica e di riconversione produttiva dell'area "ex Cogne", accordo di programma adottato con decreto del Presidente della Regione n. 347/1997, programma che fu ratificato anche dal Consiglio comunale di Aosta. Nel 2001 "VDA Structure" ha predisposto un "masterplan" della zona "D2" dell'area "ex Cogne", nell'ambito della convenzione approvata con deliberazione di Giunta n. 3445, approvato giustamente dal suo Consiglio di amministrazione. Gli interventi di infrastrutturazione previsti dall'accordo di programma sono stati ad oggi quasi interamente realizzati e nell'area è in corso di realizzazione, fra gli interventi previsti dal "masterplan", la costruzione degli edifici "D" ed "E" e la ristrutturazione dell'edificio "T". Dobbiamo tener presente che l'accordo di programma approvato dalla Giunta e dal Consiglio comunale di Aosta costituisce anche normativa urbanistico-edilizia dell'area "ex Cogne". Ora, rispetto a questo accordo di programma, sono avvenute delle mutazioni nel contesto socio-economico della Regione ed è sorta la necessità di adeguare tali interventi alle nuove esigenze: in particolare, la prima era quella di dotare Aosta di una struttura capace di ospitare delle manifestazioni sportive, culturali, sociali in genere di un certo peso; l'altra quella di ospitare nell'area alcune attività impropriamente collocate o addirittura non collocate nella città di Aosta ed alcune attività di servizio connesse con il settore dei trasporti. L'area indicata come "Greenfield" nel "masterplan", stante la sua prossimità alla città di Aosta e la disponibilità di un'ampia superficie edificabile, poteva essere idonea ad ospitare la struttura per le manifestazioni sportive, culturali e sociali di cui ho detto. Tutta l'area "ex Cogne" è di proprietà di "VDA Structure" ed è a questa che è stato dato incarico di fare tutti gli approfondimenti necessari per realizzare tali infrastrutture.

In data 10 febbraio 2006 la Giunta regionale deliberava di conferire a "Finaosta S.p.a.", ai sensi dell'articolo 5 della legge n. 16/1982, l'incarico di provvedere, anche attraverso "VDA Structure", alla fattibilità della realizzazione nella zona indicata come "Greenfield" nel "masterplan" dell'area "ex Cogne" di una struttura capace di ospitare queste manifestazioni. Con lettera 18 aprile 2006 "VDA Structure" consegnava il progetto preliminare del "Palais" inserito nell'area "Greenfield" della zona "D2" per l'attivazione di una procedura d'intesa con il Comune di Aosta. In data 13 giugno 2006 il Presidente della Regione comunicava di aver confermato al Sindaco di Aosta che per la realizzazione della struttura polivalente in grado di ospitare manifestazioni sportive, culturali e sociali nel Comune di Aosta era necessario procedere ad un'intesa ex articolo 29 della legge n. 11/1998 e chiedeva di procedere, in conformità a quanto concordato e a quanto indicato nel 2° comma dell'articolo 29, alla predisposizione della deliberazione di Giunta per l'individuazione del responsabile del procedimento e per l'avvio del procedimento destinato al raggiungimento dell'intesa, sulla base del progetto preliminare redatto da "VDA Structure".

A questo punto devo richiamare la deliberazione di Giunta n. 2326/2006, dove si deliberava di avviare, ai sensi dell'articolo 29, il procedimento per il raggiungimento dell'intesa fra Amministrazione regionale e Comune di Aosta per la realizzazione della struttura polivalente, di individuare il responsabile del procedimento amministrativo d'intesa ai sensi dell'articolo 29 e di trasmettere al Comune di Aosta copia della deliberazione formalizzata.

Con nota del 26 ottobre 2006 il Comune di Aosta rilevava che l'opera "non può essere considerata come a sé stante, ma come un tassello da inserire nel disegno della trasformazione delle citate aree che il Comune di Aosta ha da tempo approvato e che intende perseguire per realizzare la porta di accesso alla città da sud. In questo senso sarebbe opportuno inserire la progettazione in uno studio di ambito più esteso che affronti i problemi legati all'accesso, ai collegamenti, alla sosta per la città oltre che per la struttura, che tenga conto dei progetti in corso di realizzazione e ne giustifichi la collocazione". Ad accoglimento di queste osservazioni del Comune di Aosta, la Giunta regionale, rilevato che in tutta l'area erano in corso diversi studi e progetti che riguardano l'insediamento di infrastrutture pubbliche a servizio della collettività che saranno funzionali ad uno sviluppo razionale della città di Aosta sia dal punto di vista urbanistico che della fruizione dei servizi e che le iniziative avviate di razionalizzazione e riorganizzazione del processo industriale in corso nell'area "Cogne" avranno ricadute positive al riguardo della sistemazione dell'area "F8bis", con deliberazione n. 2050 del 27 luglio 2007 ha disposto di affidare, ai sensi del capo I della legge n. 18 ad uno studio tecnico l'incarico di collaborazione tecnica per la redazione di uno studio urbanistico consistente in un rilievo topografico e documentale delle aree "F8bis" e adiacenti in Comune di Aosta e nella valutazione delle sinergie e criticità degli insediamenti previsti. I tecnici incaricati hanno consegnato al Dipartimento opere pubbliche e di edilizia residenziale 2 copie del succitato studio, revisionato a seguito della riunione del 30 novembre 2007; lo studio è al momento all'esame dei competenti uffici e sarà oggetto di un confronto-incontro con il Comune di Aosta per vedere se sono contenuti i "desiderata" del Comune o se dovranno essere fatti ulteriori approfondimenti.

Président - La parole au Conseiller Ottoz.

Ottoz (CdL) - Ho una sgradevole sensazione di "déjà vu" di fronte a questa situazione, ossia la curiosa abitudine o la curiosa prassi del Comune di Aosta di fare gli accordi di programma e poi dire che quegli accordi di programma non sono accordi di programma. L'istituto dell'accordo di programma risolve in sé, una volta concluso l'accordo, tutti gli aspetti di tipo urbanistico, ossia dà per acquisiti tutti gli aspetti di tipo urbanistico, concessioni, autorizzazioni... quindi è lo strumento che si usa fra amministrazioni per accelerare la realizzazione di opere complesse. È una sorta, su un altro piano e un altro livello operativo più politico, di una conferenza di servizi; se si arriva ad un accordo di programma... e, quando si è firmato l'accordo di programma, tutto quello che l'accordo contiene si dà per autorizzato, tant'è che l'Assessore Cerise ha fatto una disamina storica di tutta la situazione fin dall'inizio che va benissimo. Ad un certo punto ha detto che si è arrivati alla sottoscrizione di un accordo di programma che comprendeva tutti gli aspetti di normativa urbanistico-edilizia relativi alla realizzazione di questa opera chiamata "Palais Aoste", di cui la città ha molto bisogno. Ricordo che dall'area di Tzambarlet è stata espunta - ed è stato realizzato in cambio un parco urbano, a meno che non sia lì che si andrà a fare la "scuola polmone" - la realizzazione del palazzetto dello sport... quello con il pubblico per gli sport di squadra, pallacanestro, pallavolo... ed eventualmente centro fiere, perché il "Palais Aoste" avrebbe soddisfatto tutte queste esigenze: manifestazioni, palazzetto dello sport e manifestazioni di tipo teatrale non solo commerciale, artigianale e fieristico.

Il problema è che una volta di più, arrivati all'accordo di programma con il Comune di Aosta, quando poi si passa alla fase attuativa il Comune di Aosta comincia a dire: "siamo d'accordo però...", ossia si rientra "in ballo" con una serie di questioni che tirano le cose fino alle calende greche, tant'è vero che il 18 aprile 2006 è stato presentato questo Progetto "Palais Aoste" per l'intesa con il Comune e per avviare le procedure sulla base dell'accordo di programma, è stato individuato il responsabile del procedimento amministrativo e a tale punto il Comune salta fuori, tanto per ripetere un canovaccio che abbiamo visto fin troppe volte e che il mondo sportivo conosce meglio di altri, purtroppo, il 26 ottobre 2006 a dire: "sì però, questa cosa qui... è vero che c'è l'accordo di programma... ". Ricordo che erano già 2 anni che il Presidente della Regione si spendeva su questa cosa, che però è un tassello di un problema più ampio... e parlavo proprio ieri sera dell'ammontismo: "il problema è a monte, è più grande" e del benaltrismo: "è ben altro il problema"... allora scattano gli ammontisti e i benaltristi del Comune di Aosta e si "sequestra" un tassello, sostenendo che va inserito nella questione della porta a sud, dell'area "F8bis" e che urbanisticamente non va più bene. Quello che andava bene al momento dell'accordo di programma non va più bene, una volta di più il Comune di Aosta firma gli accordi e poi non si considera vincolato a portare avanti le cose nel modo in cui le ha firmate, una volta di più un accordo di programma non è stato in condizione di risolvere a monte le questioni urbanistiche che poneva e che dava per risolte.

A questo punto prendiamo atto del fatto che siamo tornati all'inizio, ossia che è stato affidato ad uno studio tecnico un incarico di collaborazione per fare un nuovo studio urbanistico della zona "F8bis", nel quale si inseriscano tutte queste cose e si verifichino le eventuali sinergie fra i progetti e che su tale documento, che è in possesso della Giunta, ci sarà in tempi brevi un ennesimo confronto fra la Regione e il Comune di Aosta su questioni urbanistiche, che erano state risolte da almeno 2 anni con l'accordo di programma. Prendiamo atto di quanto ha detto l'Assessore Cerise, esprimiamo il nostro disappunto per il fatto che si evidenzia una volta di più l'impossibilità di un rapporto efficace e corretto con il Comune di Aosta sugli accordi di programma e su quello che dovrebbero comprendere quando vengono sottoscritti.