Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3131 del 4 dicembre 2007 - Resoconto

OBJET N° 3131/XII - Continuation et clôture de la discussion générale sur les lois de finance et de bugdet pour l'année 2008.

Président - Nous reprenons nos travaux. Je rappelle que nous sommes toujours en discussion générale sur le budget de la Région et sur la loi de finances: la discussion des 2 arguments est conjointe. Je rappelle également qu'avant 16,00 heures tous les amendements qu'on veut déposer à la Présidence doivent être consignés.

La parole au Conseiller Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Abbiamo sentito ieri sia la relazione del collega Praduroux che dell'Assessore Marguerettaz, in cui si diceva che questo non è un bilancio elettorale: ci mancherebbe altro! Non è però un bilancio che fa scelte, non è elettorale, nel senso che è la ripetizione del bilancio dello scorso anno, ossia il bilancio dell'anno scorso viene modificato perché abbiamo delle maggiori entrate che sono state spalmate su un paio di capitoli. Stamani ho sentito anche il collega Lattanzi che si rifaceva, con tutta una serie di dati, al poco bel periodo che stiamo attraversando: mi riferisco alla crisi economica che attraversiamo non solo come Italia, ma anche come Europa; mi riferisco alla crisi delle fonti energetiche finite (petrolio, metano, carbone); mi riferisco anche a crisi più generali di insicurezza e di identità che sta attraversando soprattutto in questo caso la nostra Regione. Rispetto a questa situazione, si presupponeva che il nostro bilancio facesse delle scelte più coraggiose e strategiche, anche perché - voi che avete più esperienza di me! - le scelte strategiche che la maggioranza avrebbe potuto fare in questi giorni potevano tracciare il solco per la nuova legislatura, di fatto invece perderemo un altro anno. Il guaio è che perderemo un altro anno dal punto di vista della competizione. Lo dice uno come me e come noi che di competizione non ce ne può fregare di meno, sono stufo di correre a competere con Eddy Ottoz, che è più veloce di me, o con altre persone, sono una persona che ha diritto a vivere dignitosamente e, se il sistema, la Regione, le aziende passano la vita a competere, ci sarà sicuramente qualcuno che è più bravo a competere con noi, dato che siamo una piccola "mosca". Pensavo che non trattassimo i bilanci di un'azienda privata, ma quelli di un'amministrazione pubblica. Mi rifaccio allora alle affermazioni finali della relazione di ieri sera dell'Assessore, quando afferma: "direi che è ora di finirla con la descrizione del libro dei sogni". Assessore, lei può anche non sognare, io invece sono abituato a sognare e ad avere degli ideali e l'ultima cosa che mi interessa sono i beni materiali, perché lavoro quel tanto che mi serve per vivere dignitosamente in questa bella Regione e ai sogni seguono i progetti. È proprio lì che entro in conflitto con molti della mia parte politica: ai sogni e agli ideali seguono i progetti, Assessore, e allora un Governo che si rispetti - giustamente - non deve sognare, ma se mancano i sogni e mancano anche i progetti, il bilancio che ne deriva è una copiatura di quello dello scorso anno. Ci va solo bene che non dobbiamo fare delle scelte, abbiamo un ulteriore incremento delle entrate e riusciamo - ma solo in un certo senso, perché poi entriamo nei numeri - ad accontentare un po' tutti, per un verso, in base al peso politico all'interno della maggioranza, per cui qualcuno viene accontentato un po' meno e, per un altro verso, accontentiamo tutti nella "routine" quotidiana, perché, mancando dei progetti, ci sono dei denari in più che si spalmano a 360 gradi. Un bilancio a 360 gradi lo si può fare nella misura in cui non siamo chiamati a fare delle scelte di tipo strategico, mentre io continuo ad insistere su questo, sui progetti e sulla strategia, perché condivido quello che ha detto il collega Vicquéry. Faccio solo un esempio: l'idea dei supermercati, rispetto alle botteghe nei paesi di montagna. Pensate a quanto sprecano i supermercati solo per vendervi un cacciavite o 45 televisori sintonizzati sullo stesso programma, poi noi facciamo le campagne moralistiche - purtroppo anche il mio Governo - su come aprire o chiudere il rubinetto per lavarsi i denti, su come accendere o sostituire una lampadina in casa per risparmiare energia. Mi sembra la storia dei lavavetri rispetto alla Mafia, alla Sacra Corona Unita o alla Camorra, che hanno ridotto il Paese come sappiamo, ma poi ce la prendiamo con l'ultimo lavavetri. Noi nella nostra Regione facciamo la campagna per indicare come risparmiare energia ed acqua, ma poi vediamo che altri danno la stura all'energia e all'acqua senza nessun tipo di criterio, bell'esempio che diamo noi!

La mia intenzione è di seguire la falsariga della relazione dell'Assessore, ad esempio a pagina 4 le previsioni di indebitamento futuro: sono state ridotte in maniera significativa per il 2008 rispetto alle previsioni iniziali di 10 milioni. Alla pagina seguente è scritto: "... ciò permette di disporre, come evidenziato in precedenza, di una capacità di indebitamento pari a 702 milioni...", ossia abbiamo una capacità di indebitamento di 700 milioni più 200 milioni di utili della "CVA". Io non sono per fare debiti, a casa mia non c'era la cultura del debito, se non quando ce n'era bisogno, ma, quando occorre fare scelte strategiche e non si ha il coraggio di tagliare settori di bilancio per investire in altri settori, allora si può dare mano a fare degli investimenti, con la possibilità di 900 milioni che abbiamo a disposizione. Di cosa parlo? Parlo di 3,6 milioni... mi interrompo, perché, se devo parlare per conto mio... questa cosa me la sono metabolizzata ieri e oggi, se non ve ne frega niente, non me ne può fregare di meno a me! Vi interessa sapere quanto spendiamo di bolletta energetica per riscaldare i nostri immobili? Sono 3,6 milioni di euro ogni anno. Vi ho spiegato l'altra volta che se vi fosse un capitolo di bilancio per il risparmio energetico... è qui che manca di fantasia l'Assessore, addirittura non riesce neanche a mettere una carta carbone fra un bilancio e l'altro per dire: "copio quello che sta succedendo alla Provincia di Milano o da altre parti per investire soldi e "dare lavoro e professionalità alle nostre imprese", se avesse messo un po' di carta carbone, poteva aggiungere un capitolo copiando da qualche altra parte...

(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

... mi interessano le imprese, perché, da una parte, riceviamo lettere di lamentele delle associazioni di artigiani che dicono che le tasse sono alte, che la burocrazia è onerosa, che i soldi non bastano, eccetera, dall'altra...

(nuova interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

... ma non è un buon motivo! Noi dovremmo essere quegli amministratori che a casa propria guardano anche in avanti, Assessore! Un amministratore che a casa propria guarda in avanti dice: "abbiamo un sacco di milioni da investire nella formazione, abbiamo la possibilità con un piano decennale di mettere a risparmio energetico tutti i nostri edifici pubblici, sappiamo che tramite questo investimento abbiamo un ritorno in pochi anni, immettiamo in atmosfera meno inquinanti". Credo che non occorra essere né idealisti, né sognatori, basterebbe essere un po' pragmatici e pensare alle nostre aziende artigianali; questo perché - l'ho detto in Commissione - a Plane, che è vicino a casa mia, a Marsan, stanno costruendo una casaclima. Sabato mattina sono passato di là, c'erano 7-8 persone che lavoravano, vado a "ficcare il naso", incontro 2 operai, chiedo: "come va che state costruendo una casa passiva?" Hanno alzato le mani dicendo: "noi non ne sappiamo niente, non abbiamo ammazzato nessuno"...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

... no, è giusto prenderla con un po' di ironia, ma è anche un risvolto drammatico. Queste 2 persone alle quali mi sono rivolto che mi hanno risposto dicendo: "non c'entro niente, non ho fatto niente, sono innocente" mi dicono che devo andare da "quei Signori là", i quali non erano dei marziani, erano degli Austriaci che parlavano tedesco. Io il tedesco non lo so, ma un po' a gesti ci siamo capiti, in sostanza stavano costruendo una casa sul nostro territorio, una casa passiva a costo zero. Il succo è per dirvi che i manovali che ho incontrato parlavano italiano e ci siamo capiti al volo, mentre quelli delle nuove tecnologie e delle professionalità avanzate venivano da un'altra parte, non dobbiamo aspettare 10 anni come abbiamo fatto per l'impianto di biogas a Plane, (per combinazione attaccato all'impianto di biogas). Abbiamo aspettato 10 anni come Consiglio prima di andare a vedere l'impianto di biogas a "Casa DuPont", stavolta invito le Commissioni ad andare a vedere non a Bolzano, perché questa volta lo stanno costruendo a 15 chilometri da casa nostra, una casaclima costruita sul nostro territorio. Torniamo allora al discorso che qualche volta sognare fa bene.

Arriviamo alla finanza locale, pagina 6. Abbiamo il 14,4%, con un notevole aumento del bilancio regionale che diamo alla finanza locale, e fin qui ci mancherebbe altro: vi sono delle leggi e dei criteri da rispettare. Credo però - è un invito al Governo e al Consiglio - che occorra ridefinire le linee guida con una prossima "omnibus" o non so con quale altro provvedimento: linee guida per la finanza locale su come utilizzare queste risorse economiche. Non possiamo continuare a dare risorse economiche agli enti locali, che riproducano modelli di lavoro e di sviluppo vecchi e obsoleti... banalizzo un po'... evidentemente queste linee guida bisogna definirle con loro, non possiamo calargliele dall'alto. Se continuiamo a dare soldi per rifare marciapiedi, che già esistono, o ripetere cose che continuano a farsi ciclicamente e non si danno linee guida su come investire questi soldi con modifiche dei piani regolatori, innovazioni - e torniamo alla casaclima che vi dicevo prima - che facciano da volano alle nuove tecnologie e alla nuova economia, evidentemente per questo anno e per i prossimi ne abbiamo abbastanza di soldi e diamo da mangiare a tutti, però riduciamo - ed ecco qui che torna un termine che non mi piace - la nostra competitività di stare sul mercato, di attrezzare le nostre aziende. Finiremo per fare quel che è successo con la "Balteadisk" e che adesso sta succedendo con la "Olivetti Jet"; poi forse succederà anche ad altre aziende e capiterà che succederà ad altri comparti del nostro settore produttivo, ossia andremo fuori mercato. In questo senso sono d'accordo con l'opposizione che sta dall'altra parte: la Regione non può sempre intervenire con criteri non selettivi, ma piuttosto con criteri selettivi che finanzino degli orientamenti e le linee guida dei nostri comparti produttivi.

Un'altra chicca, mi riferisco sempre al Governo, a pagina 7 leggiamo: "... quasi 7,7 milioni sono destinati all'edilizia abitativa e 30 milioni alla viabilità...". Assessore, non ripeto quello che hanno detto i nostri colleghi: evidentemente c'è uno squilibrio. Mi risulta - lo dico senza cattiveria - che c'è molto meno bisogno di strade e di viabilità; forse ci sarà bisogno di manutenzione, ma non è che possiamo costruire al ritmo degli ultimi 20 anni. Vorrei qui rispondere ad un collega - forse il Consigliere Vicquéry -, il quale dice che abbiamo risolto il problema, che non ci sono problemi di emergenza abitativa nella nostra Regione. Le ricordo che c'è una graduatoria di 400 domande, si chiede che vengano costruite delle case popolari - se non è emergenza quella! -, magari si sono messi in graduatoria perché non riescono a pagare l'affitto. L'Assessore poi si ripete, in questo senso ha messo la carta carbone, sempre a pagina 7: "... 15,7 milioni, pari all'1% del bilancio, per i programmi di informatizzazione di interesse regionale...". Io avevo già chiesto l'anno scorso se vi è un riscontro di come vengono spesi questi quattrini. Abbiamo approvato una proposta di legge nazionale sulla montagna, il Presidente ha parlato, in relazione a quella proposta di legge, di informatizzare i piccoli comuni, i villaggi, alfabetizzare le persone anziane affinché si possano collegare ed interagire e quest'anno rispendiamo 15 milioni di euro e dalla relazione non appare che sia stato fatto un solo passo avanti.

Veniamo al capitolo dell'Assessore Isabellon: l'agricoltura. Qui abbiamo una riduzione del numero degli animali, abbiamo una riduzione delle aziende, abbiamo una concentrazione di aziende, abbiamo tutto un microsettore di agricoltura a cui fa riferimento la nostra civiltà che viene espulso dai centri abitati. È stato costruito un gruppo di lavoro che ci sta lavorando, quindi si spera che se ne venga a capo e si fermi questo esodo. Sono stati stanziati 6 milioni di contributi per le strutture agricole e 9,5 per il riordino fondiario, può anche darsi che io abbia un conflitto di interessi, perché sono quasi 17 anni che faccio parte di un gruppo promotore di un riordino fondiario, ma dico solo che, a parte la qualità dei riordini fondiari, 7 milioni di euro sono pochi, perché lei ha lavorato ed è l'Assessore e sa benissimo che, se non vanno avanti i riordini fondiari, non riusciamo a rispondere appieno alle esigenze dei giovani agricoltori di avere aziende agricole basate su una ricomposizione della proprietà. Non sto parlando del sottoscritto, perché non ho intenzione di fare l'agricoltore; dico solo che questo è uno di quei settori dove bisogna investire di più per offrire anche ai giovani che escono dall'"Institut agricole" la possibilità di gestire aziende con la proprietà ricompattata. Quando abbiamo votato la famosa Agenzia per anticipare i contributi agli agricoltori, pensavo che si trattasse di 2 persone in un bell'ufficio della "Finaosta", invece scopro che questa Agenzia ci costa 900mila euro; pensavo che si trattasse di ricevere delle pratiche, anticipare dei quattrini...

(interruzione dell'Assessore Isabellon, fuori microfono)

... allora ho capito male, Assessore.

Veniamo al capitolo Aeroporto "Corrado Gex". Mi dispiace che non vi sia il Presidente: sembra quasi che sia una questione personale questa dell'aeroporto! Tutti i dati usciti sui giornali da "Il Sole 24Ore" in avanti - vedo che l'Assessore Pastoret c'è - sembra che siano tutti indicatori negativi e noi persistiamo nel voler ampliare l'Aeroporto "Corrado Gex"! Lì si trovano pacchi di quattrini, invece sulla ferrovia, dove forse ci sarebbe più unanimità da parte del Consiglio e delle Commissioni, le risorse finanziarie non riusciamo a trovarle e anche questa, Assessore Marguerettaz, è una bella contraddizione...

Pastoret - (fuori microfono) ... anche se le avessimo, Consigliere Bortot, sai che non le potremmo investire perché non ci appartiene...

Bortot (Arc-VA) - ... ma abbiamo una Paritetica per discutere di queste cose. Non potremo andare avanti a creare un disservizio con poste, ferrovie e altre cose di settori statali privatizzati che non hanno più stimoli, perché non guadagnano. Si tratta insieme di accelerare e qui ho sentito nuovamente 2 riferimenti all'importanza di ridurre le tasse: nessuno però ha spiegato che sarebbe importante ridurre le tasse intanto a chi le paga, ossia a noi lavoratori dipendenti (mi ci metto anch'io perché l'ho fatto fino all'altro giorno). Sarebbe interessante entrare poi nel merito di "a chi ridurre le tasse" se vi fosse ancora questa unanimità. Continuo a dire che il problema non è la riduzione delle tasse, ma è la qualità dei servizi che si danno, perché, dal punto di vista dei lavoratori dipendenti, paghiamo tante tasse e si privatizzano sempre più i servizi, mentre, dal punto di vista delle aziende, il problema è snellire l'apparato burocratico, creare reti di sinergie, dare servizi: è questo che interessa alle aziende, non è tanto avere una riduzione, perché con 20-30mila euro portati a casa alla fine dell'anno un'azienda non va da nessuna parte, quello che interessa invece è migliorare la qualità dei servizi da mettere a disposizione, quindi snellire la burocrazia.

Ieri volevo intervenire sulle comunicazioni del Presidente, il quale ha detto "in punta di piedi", lui che è sempre un po' "sopra le righe", che è stata firmata una convenzione con l'Università e la "Brambilla" di Verrès su un progetto di ricerca. Avrei voluto che ci desse maggiori informazioni, perché, se va in porto quel progetto, evidentemente gli interventi regionali a favore della ricerca e dello sviluppo, 5,1 milioni di euro, non sono sufficienti per fare della ricerca, facciamo dell'elemosina! Anche qui, non so se l'Assessore La Torre o le tasche dell'Assessore alle finanze fossero "cucite": non si è fatto un passo avanti rispetto allo scorso anno!

Per la promozione razionale dell'energia sono iscritti 3,3 milioni, 2 milioni di contributo per l'installazione di impianti dimostrativi... io vado avanti basta che ve ne sia uno che mi ascolta...

Presidente - ... confido che l'Assessore stia ascoltando, vero Assessore Marguerettaz?

Bortot (Arc-VA) - ... sì in questo caso riguardava l'Assessore Marguerettaz, che è venuto alla "Hostellerie du Cheval Blanc" a presentare un progetto sulla sperimentazione dell'idrogeno da fare in quel di Chamois assieme a "CVA" e non ne sappiamo più nulla. Stiamo parlando di impianti dimostrativi per 1 milione di euro, non parlo di fotovoltaico o di solare: parlo dell'idrogeno. Di quel progetto non sappiamo niente: se è andato a buon fine e se è da rifinanziare, salvo poi aprire "La Repubblica" di oggi e scoprire che all'"Environment Park" di Torino c'è un progetto dove hanno aperto un distributore di idrogeno e stanno alimentando tutta una serie di "scooter": questo per dire che gli impianti dimostrativi sul Piano energetico devono essere finanziati e andare in quella direzione, ma non sappiamo quel progetto che fine ha fatto, mentre altri ci stanno passando avanti e anche qui non si va da nessuna parte con 1 milione di euro.

Ho quasi finito di "rompervi le scatole", tanto questo bilancio è "blindato". Stiamo preparando tanti emendamenti, ma ai miei colleghi è scappato da ridere quando gli ho detto: "guardate, che facciamo la fine dell'anno scorso, non ne passerà neanche uno!", staremo a vedere.

L'ultima notazione è a pagina 12. Qui c'è proprio una chicca, Assessore - non so se si è messo d'accordo con l'Assessore Cerise -: "per la costruzione e sistemazione di acquedotti, fognature ed altre opere di risanamento igienico degli abitati...", qui sono proprio dimenticati i depuratori e sono previsti 5,1 milioni di euro. Non so se è una dimenticanza o se sono in qualche altro capitolo, però, siccome da qualche parte mancano ancora i depuratori, salvo rifare i marciapiedi di tutta la Valle d'Aosta, non so se è un "lapsus" freudiano o se si ha intenzione...

(interruzione dell'Assessore Cerise, fuori microfono)

... ma Assessore non è un problema mio! Se non è un problema del Governo... noi facciamo l'opposizione.

Proprio l'ultima domanda è riferita al Presidente: volevo chiedere se la protezione civile la faremo tutta con gli elicotteri...

Caveri - (fuori microfono) ... ormai sì...

Bortot (Arc-VA) - ... almeno ho avuto una risposta.

Finisco dicendo che questo bilancio è la ripetizione corretta, perché abbiamo avuto un aumento delle entrate, del bilancio dello scorso anno, se non peggio dal punto di vista di certi capitoli... peggio sicuramente, perché abbiamo buttato via un anno di tempo per le scelte strategiche che questa Regione deve fare. Continuiamo "a mettere la testa sotto la sabbia", a non vedere i sintomi, a non vedere gli indicatori, non so come ne verremo fuori quando saremo alla fine di determinati percorsi. Si può anche far finta di non vedere, ma questo comportamento può andare bene nelle persone comuni, ma non va bene per il Governo, per la maggioranza e per questo Consiglio.

Presidente - La parola al Consigliere Rini.

Rini (FA) - Ce budget, comme quelqu'un a déjà rappelé, est le dernier de la législature et relève de conséquence une valeur très importante, qui nous permet de vérifier si le programme de majorité a été respecté et si le même a produit les fruits que l'on attendait. Certes, nous devons constater, comme d'ailleurs nous avons pu et dû constater à la fin de la XIe législature, qu'aussi cette dernière n'a pas été très facile. L'autre législature a été marquée par la tragédie du Mont Blanc et l'effet dévastant et même funeste de l'inondation. Aussi pendant ces moments on a eu la force de réagir et dépasser de très graves difficultés et cela aussi merci à l'obstination et à la dignité et au travail des Valdôtains, qui, comme d'habitude, dans les moments difficiles s'unissent et réagissent avec toute la force qu'ils possèdent. La législature qui va terminer a eu aussi elle des moments délicats, mais nous avons eu la force de réagir et respecter les engagements pris envers les Valdôtains, nous avons eu la force malgré tout de mettre avant tout le bien de notre petite patrie.

Per questa legislatura avevamo prospettato ai cittadini un programma che ha avuto il consenso e che sta per essere portato a termine, quindi sono stati onorati gli impegni presi. La legislatura che sta per terminare non è stata priva di problematiche e difficoltà. Abbiamo dovuto purtroppo superare un momento congiunturale difficile, dove l'effetto euro ha purtroppo inciso negativamente sul benessere dei cittadini, come pure non hanno prodotto benessere e serenità le turbolenze politiche a livello nazionale e i rapporti con l'Europa, ma dobbiamo ammettere che le difficoltà maggiori sono derivate dalle turbolenze politiche di casa nostra. Non dimentichiamoci che questo quinquennio è stato segnato da episodi politici che non hanno certamente aiutato a lavorare con la dovuta serenità e non sto qui a rivangare nel passato. Certamente malgrado tutto possiamo con orgoglio affermare che consegniamo alla prossima legislatura una situazione economico-sociale positiva, tanto più se andiamo a fare il dovuto paragone con quella nazionale ed internazionale. Vedi per esempio l'indagine della Banca d'Italia che, come ha giustamente ricordato il Capogruppo dell'"Union Valdôtaine", ci pone a livelli di tutto rilievo in quasi tutti i settori produttivi, quindi questa è l'occasione non solo per analizzare il bilancio di previsione, ma possiamo azzardarci di fare un bilancio di legislatura che personalmente ritengo più che sufficiente, soprattutto alla luce delle difficoltà incontrate. Qualcuno da tempo voleva e sognava la caduta di questo Esecutivo e di questa maggioranza, purtroppo per loro ciò non è avvenuto e un forte segnale è arrivato anche in occasione del referendum, che, come ben sappiamo, aveva come scopo principale quello di delegittimare tale maggioranza. Bene, la gente ha dato un segnale opposto, ha capito che non era più tempo di scherzare e con l'astensione ha dato fiducia e più forza a questa maggioranza, che con tale bilancio, oltre che completare il programma di legislatura, dà degli indirizzi per i prossimi anni. I Valdostani non si fidano più degli speculatori, ma sono sempre più attenti alla concretezza. Ebbene in concreto hanno verificato che quanto promesso 5 anni fa è stato mantenuto e lo ha dimostrato anche in occasione del referendum: hanno detto chiaramente in quella occasione "sì" alla scelta dell'Ospedale nuovo in Viale Ginevra, "sì" soprattutto a questa maggioranza, "sì" alla legge elettorale voluta non solo dalla maggioranza, ma anche da altre importanti forze di opposizione; legge elettorale che darà una maggiore stabilità governativa, basata su un programma condiviso anche dalla popolazione che chiede e pretende serietà.

Tornando al documento programmatorio, possiamo rilevare che ci è stato presentato in tempi utili, che ci ha permesso di lavorare in modo proficuo nelle Commissioni consiliari, favorendo una più puntuale partecipazione delle componenti sociali ed economiche. Non starò a ripetere quanto già evidenziato, in modo particolare dall'Assessore e dal relatore, che bene hanno messo in luce gli aspetti positivi del documento, che poggia su pilastri portanti che sono a mio avviso solidi: il non aumento del prelievo fiscale, la chiara volontà di dare agli enti locali le risorse necessarie a garantire efficienza ed erogazione di tutti i principali servizi di base, la previsione del mantenimento dei livelli essenziali di assistenza, lo sviluppo economico, la tutela dell'ambiente, l'assetto del territorio, la promozione dell'istruzione e della cultura, la riduzione dell'IRAP per le aziende virtuose in termini di crescita del valore della produzione e del costo del lavoro, gli investimenti rivolti al rinnovo tecnologico del parco auto per un minore inquinamento, maggiore attenzione verso le famiglie, la concreta volontà di aiutare le imprese che abbiano delle prospettive di sviluppo, evitando lo spreco di denaro per quelle senza futuro, l'impegno finanziario rivolto all'agricoltura e alla produzione agroalimentare e questi sono gli aspetti qualificanti del bilancio ma, malgrado il grande lavoro fatto negli ultimi anni, esistono ancora tante criticità e tanti problemi da risolvere. Pur avendo una disoccupazione bassa rispetto al resto d'Italia e pur avendo investito non indifferenti somme per interventi nel settore delle politiche del lavoro, i disoccupati sono ancora troppi e, se per chi ha un lavoro è difficile arrivare a fine mese, chi non ha un lavoro muore di fame.

Le spese correnti sono ancora troppo alte, anche se, rispetto ad altre Regioni, abbiamo tutta una serie di spese sulle quali non abbiamo discrezionalità e che per altre Regioni sono a carico dello Stato. Abbiamo una linea ferroviaria con tempi di percorrenza assurdi, abbiamo delle buone leggi ma, a causa di una burocrazia ancora troppo accentuata, non danno i risultati auspicati. L'"area Cogne" purtroppo stenta a decollare, il Casinò non rende quanto potrebbe, il settore agricolo attraversa un momento difficile. L'attenzione alle piccole imprese, ai piccoli commercianti, agli artigiani, pur essendo notevole, non è ancora sufficiente. Dovremmo stoppare la grande distribuzione che porta alla morte naturale delle piccole attività soprattutto nelle valli laterali e che come conseguenza accelera lo spopolamento con tutte le ricadute negative che tutti conosciamo. Dobbiamo investire di più nei settori che prevedono possibilità di lavoro, ancora troppe aziende non trovano le professionalità in Valle. Dobbiamo creare delle prospettive di lavoro certe per i giovani, lavoro che possa produrre reddito e non occupazione cosiddetta "leggera". Dobbiamo avere il coraggio e la forza di rimuovere chi non è adeguato al posto che occupa. Dobbiamo aiutare le iniziative serie e saper dire anche "no", soprattutto ai faccendieri e ai chiacchieroni. Abbiamo poi il grave e principale problema della povertà sempre più presente in Valle, povertà legata all'abitazione, legata all'inadeguatezza dei servizi, all'aumento dell'indebitamento delle famiglie, alla psicolabilità, ai problemi relazionali, all'abbandono scolastico, a difficoltà familiari, all'alcolismo e alle dipendenze dalle sostanze stupefacenti. Viviamo in un territorio con grande solidità, ma con tanta fragilità.

Ho voluto soffermarmi soprattutto sulle cose da fare, perché questa è l'occasione per rendersi conto che di problemi irrisolti ce ne sono e che non dobbiamo "mollare il tiro". Nei programmi che le forze politiche sottoporranno alla popolazione l'anno prossimo dovranno essere presenti delle iniziative atte a risolvere almeno in parte gli aspetti negativi che ho cercato di evidenziare. In conclusione ritengo che questo bilancio sia serio, prudente, realistico, equilibrato e responsabile, che non lasci spazio, è vero, ai sogni, ma che dia delle risposte concrete per favorire ulteriore sviluppo e ulteriore benessere. Sono certo che i Valdostani troveranno in questo documento contabile delle risposte adeguate e che l'economia della nostra Valle potrà ancora crescere e svilupparsi nell'interesse generale per un futuro migliore. Gli amministratori che gli elettori sceglieranno l'anno prossimo troveranno delle condizioni strutturali, economiche e finanziarie solide, che sono alla base di un futuro sereno per i Valdostani che andranno a rappresentare.

Président - La parole au Conseiller Fiou.

Fiou (PPD-VDA) - Come è stato dimostrato fin da ieri sera, la discussione del bilancio è un'occasione importante per riflettere sull'adeguatezza del progetto di governo in atto e per tracciare percorsi per il futuro, con scelte o di consolidamento delle iniziative fin qui risultate adeguate a risolvere i problemi dei cittadini o con scelte correttive di quelle non più in sintonia con un percorso che garantisca alla Comunità valdostana un futuro di certezze riguardo ai grossi problemi dell'economia, dello stato sociale, il lavoro, dei servizi alla persona... in generale riguardo alla qualità della vita. Questa riflessione però per essere utile dovrebbe avere come riferimento un progetto di governo che guardi allo sviluppo futuro della nostra realtà, progetto con cui la maggioranza attuale, o una coalizione che si candida per diventarlo, si propone al Paese per guidarlo o per continuare a guidarlo facendosi carico delle innovazioni che premono. Ma qui si evidenzia tutta la debolezza della nostra situazione, perché non c'è finora aggregazione politica che si sia cimentata con un progetto che proponga per la Valle un nuovo modello di sviluppo, visto che quello che sin qui ha garantito un interessante benessere alla nostra Comunità sta mostrando crepe in quasi tutti i settori. Caro Assessore, non c'è una percezione negativa del futuro così tanto perché qualcuno vuole fare lo scontento a tutti i costi, ma questa percezione c'è perché ci sono fatti concreti che la motivano; credo che difficilmente potrebbero essere ottimisti coloro che perdono il posto di lavoro nelle fabbriche che chiudono o coloro che non arrivano alla fine del mese visti i livelli degli odierni. Siamo a 6 mesi da un voto grazie al quale i Valdostani dovrebbero esprimersi sul loro destino futuro e nessuno propone loro un progetto in base al quale responsabilmente possano scegliere. Infatti l'attuale maggioranza si autolimita a gestire una situazione che ormai chiamiamo da molto tempo di "galleggiamento", lasciando al fato sciogliere i nodi riguardo il futuro sviluppo, posizione questa dichiarata esplicitamente nel momento in cui la maggioranza ha deciso di annullare la discussione sul "PREFIN", giustificando tale decisione con il fatto che non riteneva utile parlare di impegni che andassero oltre il 2008. Ritengo questa un'abdicazione ad un ruolo che qualsiasi aggregazione politica dovrebbe svolgere. Per contro l'aggregazione del "Galletto", antagonista all'attuale maggioranza, anziché scegliere la strada realmente alternativa al pericoloso immobilismo in atto, proponendo un progetto di sviluppo innovativo per la Valle, ha scelto la strada di tentare semplicemente la distruzione dell'avversario, per sostituirsi a lui con una pura operazione di potere lanciata sull'onda di una mobilitazione populista. L'episodio che giudico devastante dei referendum ha rappresentato il culmine di questa operazione, i cui risultati sono una comunità più disorientata - direi addirittura sull'utilità del voto - e sfiduciata nei confronti della politica; ci lascia una maggioranza di Governo, che se non rafforzata, perlomeno non stimolata ad uscire dallo stato di immobilismo; ci lascia l'aggregazione del "Galletto" che si sta disgregando e una situazione di rapporti politici allo sbando. Siamo a 6 mesi dal voto, dicevo, che vuol dire che per costruire qualcosa di mesi ne rimangono al massimo 3, gli altri sono di pura campagna elettorale. Come classe politica avevamo il compito di costruire percorsi di governo, dei processi che coinvolgono la Regione, magari percorsi diversi perché influenzati da filosofie politiche diverse per permettere però ai cittadini di scegliere, non lo abbiamo fatto. Probabilmente ci ridurremo a mettere insieme qualche alleanza un po' raffazzonata, il cui "appeal" sarà legato a questo o all'altro personaggio, oppure alleanze, per le quali chiederemo ancora una volta il supporto della fedeltà dell'elettorato al di là dei progetti.

Quale ruolo gioca il bilancio in discussione, bilancio così simile ai precedenti, in un contesto così poco edificante? Certamente gioca un ruolo positivo nel tentare di mantenere continuità dell'attuale situazione, che non sarà idilliaca, ma non è del tutto da buttare. È l'unica considerazione da condividere di quelle ultime 2 pagine provocatorie della relazione dell'Assessore. Nel bilancio troviamo una serie di impegni che vanno nella direzione di sostenere il lavoro, lo stato sociale, i servizi così come li stiamo vivendo, però molti di quegli impegni cominciano ad apparire sempre più come puntelli o rattoppi per tenere in piedi un modello di sviluppo obsoleto, piuttosto che configurarne uno nuovo. La debolezza più problematica del nostro bilancio sta nel fatto che è troppo condizionato da una pletora di leggi e leggine, il cui numero è cresciuto a dismisura negli ultimi anni - ma anche negli anni precedenti - per rispondere a richieste o ad esigenze troppo particolari. Quando si parla di clientelismo, si parla del costume di assecondare magari troppo certi corporativismi per legarsi elettoralmente a qualche categoria (oppure di battagliare per far riconoscere l'accesso ai vantaggi pensati per i lavoratori che hanno operato in ambienti inquinati dall'amianto, anche a chi l'amianto non lo ha mai visto). È vero che questo modo di procedere ha nel tempo garantito a qualche forza di maggioranza un radicamento sul territorio invidiabile, ma è anche vero che ha messo in moto una rincorsa di richieste particolari, a cui diventa impossibile continuare a dare risposte, creando quindi situazioni di scontento, di contraddizioni che ricadono su chi ha avviato questi processi, oltre ad essere un meccanismo paralizzante riguardo la possibilità di introdurre cambiamenti di strategia che guardino oltre il contingente. Immaginate cosa vorrebbe dire, dal punto di vista del rapporto con la gente, mettere seriamente in discussione una serie di flussi e di risorse per indirizzarle a sostegno di un processo di innovazione: questo lo sottolineo proprio per dire la difficoltà di mettere le mani in un bilancio fatto di scelte di interventi a pioggia. Stiamo quindi vivendo una situazione di impiego di risorse con finalizzazioni distorte, su cui non è facile fare marcia indietro. La domanda se questo stato di cose può ancora durare a lungo però è inevitabile, a mio avviso la risposta deve poggiare su 3 aspetti: il primo, le finalizzazioni distorte stanno facendo diventare distorto l'intero sistema, il quale sta evidenziando segni di implosione, perché l'offerta di soluzioni particolari, come dicevo, non può stare al passo con la domanda, la crisi di qualche forza politica credo inizi a fare i conti anche con questi elementi; il secondo, forti elementi di rigidità potrebbero affacciarsi perché le entrate, che fin qui hanno beneficiato di una crescita continua, vedano questa crescita rallentare. Negli ultimi anni qualcosa è già avvenuto, inoltre se si realizza, come probabile, il federalismo fiscale, potrebbe succedere che, in nome di una maggiore equità nei trasferimenti di risorse alle varie realtà, la nostra Regione rimanga penalizzata; il terzo, i cambiamenti economici in atto, così come l'esigenza di ripensare come ammodernare il nostro tessuto produttivo o di riprogettare probabilmente anche i servizi alla persona richiede uno spostamento cospicuo di risorse dallo "status quo" all'innovazione. Occorre in definitiva una consistente riforma riguardo l'accesso e l'utilizzo delle risorse. Tale ripensamento va fatto con ragionevole gradualità, non potendo stravolgere di colpo un modello a cui abbiamo abituato i cittadini, ma questo ripensamento va fatto. La strada è quella di sostituire al populismo imperante la ricerca di una vera partecipazione quale percorso in grado di spiegare in profondità ai cittadini i pro e i contro di ogni decisione, capace di creare comunità, invece che di dividere, capace di far uscire dal personale, dai soli propri interessi specifici per costruire una rinnovata coesione sociale; bisogna far passare il messaggio che è più vantaggioso per la coppia con bimbi piccoli avere un posto economicamente accessibile in un asilo nido, piuttosto che il favore di un piccolo trasferimento monetario, come allo stesso modo è più vantaggioso per una famiglia con uno o più anziani non autosufficienti la disponibilità a costi accessibili di un servizio di assistenza domiciliare o di un posto in una casa protetta.

L'attuale modello di società valdostana è stato un riferimento per queste mie riflessioni, intanto perché il bilancio che stiamo discutendo ne rappresenta lo strumento operativo di governo, ma anche perché non ci sono altri progetti a cui fare riferimento. Ribadisco poi che questo modello per debole che sia, con tutti i suoi pregi e difetti, è quello da cui qualsiasi progetto deve partire, perché non è proponibile uno stravolgimento "tout court", ci sono equilibri che vanno messi in discussione, ma senza creare insopportabili traumi. Questo modello però va rinnovato per adeguarlo alle sfide future, non si può, rispetto a tale impegno, indugiare oltre, altrimenti lasciamo ampliare le aree di sfiducia e di disagio in cui si annida facilmente l'antipolitica. Ci sono investimenti che fanno pensare a passi verso il futuro, qualcosa sul Casinò, ferrovia, nuovo Piano di sviluppo rurale, ma sono come tessere di un "puzzle" confuso; fra l'altro, tessere piazzate a caso, senza poter contare su uno schema che ne giustifichi la presenza e la posizione.

Questo mi sembra lo stato di cose che la classe politica è impegnata a dipanare. Tale riflessione ovviamente mi porta a dare un giudizio non positivo del bilancio per l'incapacità di guardare verso il futuro, per questo motivo il nostro gruppo esprimerà un voto di astensione.

Président - La parole au Conseiller Viérin Marco.

Viérin M. (SA) - L'appuntamento annuale per l'approvazione del bilancio di previsione costituisce un momento di approfondimento politico-amministrativo importante, ma il bilancio che segna la fine di una legislatura merita una riflessione più ampia che travalica il significato della manovra finanziaria contenuta nei documenti che la Giunta ci ha sottoposto per l'approvazione in legge. Ritengo infatti che al termine di un quinquennio di gestione delle finanze pubbliche sia doveroso un esame di quanto è stato fatto e della traccia che l'azione di governo ha lasciato nel tessuto socio-economico della Valle d'Aosta e contestualmente possa rappresentare una traccia per le azioni che dovrebbe o, meglio, che potrebbe compiere la prossima compagine governativa. In primo luogo bisogna dare atto della corretta gestione delle entrate pubbliche e della rilevanza che assume la categoria dei tributi propri che passano tra il 2004 e il 2008, rispettivamente primo e ultimo bilancio di questa dodicesima legislatura: da 1.151 milioni a 1.355 milioni di euro, con un aumento del 17,72%, mentre il contesto generale delle entrate effettive, al netto ossia delle partite di giro e contabilità speciali, passa da 1.437 milioni a 1.625 milioni di euro, con un aumento del 13,08%. Nell'ambito delle entrate proprie le entrate di specifica competenza regionale rappresentano solo il 16,78% del totale, mentre la categoria delle compartecipazioni ai tributi erariali ammonta al l'83,22% delle risorse disponibili. Siamo ossia decisamente dipendenti dalla legge sul riparto fiscale con i possibili rischi connessi alla difficile situazione nazionale. Sebbene la Regione tragga beneficio dal trasferimento dei 9/10 delle imposte e tasse che lo Stato italiano incassa in Valle d'Aosta, è doveroso puntualizzare l'eccessiva onerosità del sistema tributario nazionale, che mortifica a vantaggio delle economie dell'Est europeo le iniziative imprenditoriali e soprattutto costituisce un peso eccessivo a carico delle famiglie. In tal senso è positivo che la Regione abbia fatto valere i propri diritti e sia riuscita ad incrementare le entrate regionali incassando anche il 90% dell'addizionale provinciale sull'energia elettrica, pari a 31 milioni annui di euro, ma contemporaneamente mi chiedo quale effetto produrrebbe sulla competitività del nostro territorio il mancato pagamento di tale balzello che, in definitiva, incide sul costo dell'energia elettrica a carico delle famiglie e delle imprese.

Sul fronte della spesa, nello stesso periodo quinquennale, quella per il funzionamento della macchina regionale è passata da 308 a 357 milioni di euro con aumento del 15,96%, mentre la spesa di intervento passa da 964 milioni a 1.046 milioni di euro con aumento dell'8,50%. In questo contesto la spesa corrente è passata, tra il bilancio di previsione del 2004 a quello del 2008, da 937 milioni a 1.085 milioni di euro, mentre la spesa di investimento è aumentata da 448 milioni a 486 milioni nel 2008. È evidente una progressiva erosione delle somme disponibili per la spesa di investimento in relazione al normale incremento della spesa corrente, ma condivido quanto sostiene l'Assessore delle finanze, ossia che non è il caso di demonizzare la spesa corrente, perché nella nostra realtà essa contribuisce ad alimentare il normale processo su cui si basa l'economia di molte famiglie e di molte attività quotidiane. Una caduta di tale aggregato di spesa si rifletterebbe negativamente sull'economia regionale, non di meno è necessario trovare il giusto punto di equilibrio per evitare di "ingessare" pesantemente le risorse finanziarie disponili a scapito della spesa di investimento, destinata questa allo sviluppo e ad accrescere il patrimonio collettivo. Determinare il punto di equilibrio costituisce il "clou" di una manovra finanziaria corretta e in tal senso deve essere apprezzato il riscontro della riduzione del peso dell'indebitamento, perché non dobbiamo crescere trasferendo i nostri debiti sulle generazioni future e soprattutto perché è stato generato un aumento dello spazio per il ricorso ad entrate straordinarie da destinare a spese non prevedibili o, comunque, per ulteriori programmi di sviluppo. La manovra che il Governo regionale ha realizzato in questo quinquennio deve essere valutata positivamente, soprattutto se confrontata alla situazione nazionale, sebbene comincino onestamente ad emergere anche in Valle d'Aosta posizioni di disagio sociale. Abbiamo un sistema sanitario regionale che complessivamente risulta essere efficiente e condivido l'obbiettivo previsto da questo bilancio di stabilizzare il precariato. Anche il sistema scolastico risponde alle esigenze e a tal riguardo intelligente è stata l'operazione attuata presso l'ex cotonificio "Brambilla" destinata alla formazione e alla ricerca.

Certamente, con coerenza, bisogna ammettere che c'è qualcosa che nel "sistema Valle d'Aosta" non funziona così come si vorrebbe. Dobbiamo lavorare sulla Casa da gioco, sulle società funiviarie per le quali si dovrà fare una forte riflessione per garantirne la sopravvivenza. Inoltre la crisi sul settore industriale è evidente e la cassa integrazione - quando c'è - non risolve i problemi dei lavoratori e delle loro famiglie. È giusto quindi che la Regione cerchi di "tamponare le falle", ma il tutto andrebbe correlato ad un schema di sviluppo predisposto in modo da porci al riparo, ove possibile, da ricorrenti processi recessivi. Forse andrebbero coordinate le sinergie per rispondere ai rischi di rallentamento dello sviluppo della nostra economia, anche perché le azioni di sostegno successivamente poste in essere si sono trasformate in ingiuste accuse di un'eccessiva invadenza della Regione e di soffocamento dell'iniziativa privata, quando invece si sono rilevate indispensabili per la sopravvivenza di alcuni settori dell'economia valdostana. Penso che in futuro nel destinare le risorse di bilancio si dovrà necessariamente ragionare in modo da privilegiare con più forza le azioni che vanno a favore della gente, creando soprattutto occasioni di lavoro. In tal senso, il movimento della "Stella Alpina" ha da anni presentato una proposta di legge regionale rivolta al contenimento del costo dell'energia elettrica per le famiglie valdostane, siano esse clienti della "CVA", piuttosto che della "DEVAL", della Cooperativa "Forza e Luce", dell'"ENEL" o dell'"Edison". Oggi l'obbiettivo resta fondamentale per il nostro movimento e rappresenta la realizzazione di uno dei punti del programma di maggioranza sui quali si fonda l'alleanza di Governo regionale. Siamo a tale riguardo soddisfatti, perché insieme alle altre forze della maggioranza si sta lavorando con convinzione e determinazione per giungere alla definitiva proposta da presentare a questo Consiglio regionale entro tale legislatura, è infatti tempo che l'"operazione ENEL" porti i frutti anche direttamente alla nostra gente. Sempre in quest'ottica è stato molto positivo l'aver raggiunto l'obbiettivo degli sconti autostradali per i residenti, un risultato che dovrà essere potenziato e consolidato nella prossima legislatura. Nel contempo l'energia può essere anche la chiave di volta per una maggior competitività del "sistema Valle d'Aosta". Bisogna adattarsi all'evoluzione dei tempi, studiare nuove formule, essere più aggressivi in un mercato che non perdona le debolezze di un sistema troppo ancorato ad un'economia che chiede un eccessivo sostegno dal bilancio regionale.

Molto positiva è la riduzione dell'imposta IRAP, per cui bisogna chiedersi se nei meandri della legislazione nazionale e comunitaria esistono altri ambiti in cui la Regione possa esercitare la propria autonomia per rendere più competitivo il "sistema Valle d'Aosta" soprattutto sotto l'aspetto fiscale. Credo che questo sia un lavoro da fare con molta attenzione, perché creerebbe quel valore aggiunto o quelle condizioni aggiuntive che permetterebbero a tanti imprenditori di venire a collocarsi nella nostra valle.

Positivo è l'aumento di 16 milioni di euro a favore degli enti locali e la piena libertà agli stessi di aver deciso la relativa ripartizione, che è sintomo di rispetto verso le autonomie locali non solo a parole, ma anche nei fatti.

Voglio rilevare infine che con questo bilancio si completa per oltre il 95% il programma di maggioranza approvato a febbraio del 2006 e pertanto si dimostra che si è lavorato per la Valle d'Aosta senza ascoltare più di tanto le critiche strumentali, ma perseguendo gli obbiettivi che ci eravamo prefissati, ma il dibattito sul bilancio, in particolare sull'ultimo bilancio di legislatura, deve essere anche l'occasione per fare alcune riflessioni di tipo politico; riflessioni che, da una parte, devono in qualche modo tracciare un consuntivo della legislatura e, dall'altra, si spingano sul prossimo futuro. Una legislatura questa che per un dato periodo ha incontrato delle difficoltà dovute a certe "irrequietezze" che hanno poi portato alla costruzione di nuovi progetti politici o presunti tali, una situazione che ha portato, per la prima volta nella storia politica della nostra Regione, le forze autonomiste ad unirsi. Alla base di questa unione stavano e stanno una preoccupazione comune ed un desiderio: la preoccupazione riguarda la possibilità che anche nella nostra Regione si importi quel modello bipolare che già ha causato non pochi danni a livello nazionale; il desiderio è quello di rimettere al centro delle scelte la Valle d'Aosta, sostenendo davanti a tutti e a tutto la sua autonomia e la sua specificità.

Di una cosa ritengo si debba dare atto alle attuali forze di maggioranza: da quando è iniziato questo percorso, sono pressoché spariti i franchi tiratori, le prese di distanza, i distinguo: in una parola questa Regione ha avuto più stabilità politica; una stabilità che voglio sottolinearlo è condizione indispensabile per lo sviluppo della Valle e della sua economia; una stabilità che nasce anche grazie al senso di responsabilità di "Stella Alpina", che ha talmente investito su tale progetto da rinunciare, in questa fase, ad assumere responsabilità di governo. Un progetto che vuole dunque essere un investimento sul futuro, forte nei suoi fondamenti e aperto al dialogo ed al confronto; in quest'ultimo anno e mezzo esso ha avuto modo di mostrare le sue caratteristiche e la sua validità. Al di là degli aspetti amministrativi, voglio qui sottolinearne almeno 3 a mio avviso significativi: il primo, la raccolta di firme per la petizione al Parlamento europeo in difesa delle prerogative statutarie della Valle, questa è stata un'azione che ad oggi ha evitato di perdere l'attribuzione del contingente dei carburanti in esenzione fiscale e ha rappresentato la volontà popolare di interloquire con l'Unione europea, come lo fu un tempo con lo Stato, con il medesimo obiettivo di sempre: quello di salvaguardare l'autonomia della Valle; il secondo: questa legislatura, sotto la stessa ottica, ha visto riprendere con serietà il lavoro per la revisione dello Statuto speciale, un lavoro difficile che necessita di un ampio confronto istituzionale, culturale, economico e sociale e a cui si dovrà dare conclusione entro la fine di questa legislatura; il terzo aspetto che voglio sottolineare è stata la capacità di giungere ad una nuova legge elettorale, cogliendone in modo particolare l'aspetto politico che ne è emerso, in tempi come questi, di difficili accordi tra le parti, questo Consiglio ha votato la nuova legge elettorale. L'approvazione, avvenuta anche con una parte significativa dell'opposizione, ha rappresentato una capacità di dialogo e di confronto della maggioranza a cui bisognerà continuare a dare seguito. Questa legge elettorale, insieme alla decisione di ampliare l'Ospedale di Viale Ginevra, sono recentemente passate al vaglio dei referendum. L'esito ha voluto che questi 2 importanti punti, fortemente voluti da tale maggioranza, ma non solo, fossero confermati. Credo che, dal punto di vista politico, tale risultato rappresenti un ottimo viatico affinché le forze di maggioranza possano, in occasione delle prossime elezioni regionali, sottoporre con fiducia agli elettori il progetto del centro autonomista; unica alternativa ad un bipolarismo che ha fallito nell'esigenza sempre più evidente di rilanciare la moderazione, il senso istituzionale, il buon governo e soprattutto in sintesi l'amministrare con il buon senso.

Président - La parole au Conseiller Ottoz.

Ottoz (CdL) - Abbiamo ascoltato con attenzione e con interesse la relazione al bilancio dell'Assessore Marguerettaz, però permettetemi prima di fare un rapidissimo passaggio sul quadro che la Banca d'Italia e al momento della presentazione quest'anno la "Chambre" e la "Confindustria" hanno fatto della situazione in Valle. Premesso che il PIL in Europa si muove molto lentamente e quello italiano è il penultimo di tutta l'Europa, quello della Valle d'Aosta è ancora uno dei più lenti d'Italia, quindi siamo in una situazione che non è di grande crescita, siamo in una situazione nell'ordine dell'1,5% annuo, che è largamente inferiore a quella normalmente ritenuta minima per poter creare nuova occupazione. Il settore agricolo, secondo il rapporto della Banca d'Italia, è calato nella sua attività economica, l'industria è cresciuta, ma, come è stato fatto notare dal collega Lattanzi, questo è avvenuto principalmente per le "performance" della "Cogne", il numero delle imprese è stazionario, a dire il vero è aumentato leggermente nel 2006, ma, andando a disaggregare i dati, si scopre che sono calate le imprese intestate a cittadini valdostani, mentre sono aumentate di molto (5%) quelle intestate a cittadini extracomunitari, i quali non solo contribuiscono e generano di fatto quello 0,7% di aumento del numero delle imprese, ma con il 5% circa della presenza sul territorio producono il 7% del PIL. Garantiscono quindi una produzione di ricchezza maggiore a quello che è il loro peso percentuale, come dire che hanno scoperto la buona vecchia utilità del lavoro, ossia lavorano: questo è importante perché è il motivo per cui il ruolo degli extracomunitari è importante per la nostra economia, ma per la sicurezza dei cittadini è altrettanto importante che chi viene da noi possa dare il suo contributo alla crescita della ricchezza e non ad alimentare immigrazione clandestina o, peggio, delinquenza. Dobbiamo quindi monitorare con attenzione la situazione dei flussi degli extracomunitari, che non solo sono utili alla nostra economia, ma si riveleranno indispensabili nel prossimo futuro, ma controllando tutti i fenomeni connessi.

Il commercio era cresciuto nel 2006 dello 0,4%, largamente meno del PIL, l'industria dei trasporti è cresciuta del 4,6%, quindi è un settore su cui si investe tanto che questo è più del PIL della Regione e il traffico sugli impianti a fune, così importante per il nostro turismo soprattutto invernale, è cresciuto solo dell'1%, malgrado sostenuti e costanti investimenti. Questo lo si ritrova poi nell'analisi del turismo, dove gli arrivi e le presenze sono cresciute dell'1,9, abbastanza in linea con la crescita di ricchezza della Regione, ma in tutto il triennio e in modo chiaramente tendenziale sempre molto meno di quanto aumentino nel vicino Vallese e nella vicina Savoia. Dovremo quindi interrogarci su cosa dovremmo fare diversamente e cosa potremmo fare meglio per un settore essenziale come il turismo per noi. Le esportazioni sono cresciute del 19%, le importazioni del 39% anche se qui, disaggregando i dati, scopriamo che di nuovo la "Cogne" gioca un ruolo fondamentale sia sull'esportazione dei prodotti, sia sull'importazione delle materie prime. Resta il fatto che le importazioni molto elevate sono un dato non simpatico quando sono così sbilanciate rispetto alle esportazioni. Nel 2007 la situazione non è migliorata; senza voler dare pagelle a nessuno, ma il petrolio a 100 $ o quasi la dice lunga sulle difficoltà che si sono verificate e che andremo a verificare nel futuro.

Quello che manca nella relazione dell'Assessore... lo ha detto il collega Viérin, che ha considerato questo un bilancio di legislatura, ma di fatto un bilancio di legislatura come dichiarazione politica non c'è e soprattutto manca lo snodo verso le eredità che questo Consiglio e questa Giunta lascerà alla prossima legislatura, ossia quali sono le visioni per traghettarci verso il futuro, per di più con le difficoltà che si sono evidenziate, ricordo il petrolio a 100$ che alla fine tocca tutto: dalle famiglie alle imprese, alla società. L'unica eredità positiva che sarà lasciata è l'acquisto del "Billia", che chiude un'annosa questione e quindi è un'operazione importantissima che sarà sviluppata nella prossima legislatura, ma manca una descrizione degli obiettivi politici dell'immediato futuro della nostra Regione. Non ci sono quindi tutti gli elementi per valutare, servirebbe conoscere il PIL senza il peso dell'Amministrazione regionale come PIL, al netto dell'andamento dell'Amministrazione regionale, disaggregare i dati e vedere come l'economia non regionale si muove, va bene, è affannata, va male... disaggregare un dato che è sempre positivo: quello che nel PIL sono i costi dell'amministrazione, che, da un lato, soffriamo perché li chiamiamo costi della burocrazia, costi della politica, costi del sistema; dall'altro, ce li troviamo come ricchezza del sistema, perché si traducono in posti di lavoro, però nulla ci dicono sull'aumento di ricchezza dei cittadini e quindi della Regione.

Nel triennio tendenzialmente - perché questo sta scritto a chiare lettere nella relazione - il rapporto spesa corrente e spesa per investimenti peggiorerà: questo significa che gli investimenti che sono scritti nel bilancio sono del tipo che, una volta andati a regime, provocano costi correnti, non solo investimenti che rientrano per poter fare altri investimenti. Non sono investimenti che si traducono in un maggior benessere sociale, del tipo che non genera costi; penso agli investimenti per le energie alternative, una volta fatti producono risparmi, mentre altri tipi di strutture una volta costruite generano spesa corrente, richiedono spese di gestione personale... Fortunatamente migliorano di molto le entrate: 94 milioni di euro e migliorano per i 9/10 prevalentemente e quello che non è 9/10 è tutto o quasi tributi propri (8%), ma i tributi propri sono di nuovo IRAP, sono di nuovo tasse, ossia sono 94 milioni di tasse che sono stati prelevati dalle tasche dei cittadini valdostani e che vengono spesi in più sul bilancio. D'altra parte è compito della politica prelevare i soldi dai cittadini per fare degli investimenti che siano utili a tutti, prelevarli in un modo equo per investirli per il bene comune, in un modo che non sempre i privati si pensa potrebbero fare, ma cosa sono questi 94 milioni di euro? Sono il nostro "tesoretto", ci siamo trovati con 94 milioni di entrate in più. Avremmo voluto vederlo - qui è il punto cruciale del bilancio - questo "tesoretto" non spalmato come una sottile pellicola su tutte le voci dalla prima all'ultima del bilancio, dove diventa un aumento non dico impercettibile, ma un aumento modesto di tutte le poste, che non si traduce in una significativa incisività in alcuni settori fondamentali. Avremmo voluto vederlo concentrato su pochi, 1, 2, massimo 3 obiettivi principali, per incidere significativamente in modo da modificare il "trend" di questa Regione, perché spalmato su tutto il sistema aumenta il benessere di tutto il sistema, permette di dare più risorse a tutti i settori, ma in un modo che alla fine non lascia il segno. Non solo, va a perpetuare e a clonare la distribuzione per spesa corrente e spesa amministrativa, perché viene messo su un sistema che già così funziona. Avremmo voluto vederli concentrati ad esempio su 3 obiettivi: lo sviluppo economico - poi vedremo perché -, che ha un effetto sociale benefico successivo, aumento dell'attività economica, aumento dei posti di lavoro non come hanno fatto i nostri governanti di Roma, che per un malinteso senso di risarcimento sociale tanto caro alla Sinistra radicale impediscono che vi sia la crescita economica del Paese; avremmo voluto vederli concentrati sullo sviluppo turistico, che è una risorsa produttiva fondamentale di questa Regione, avremmo voluto vederli concentrati sul settore delle energie rinnovabili, ma quelle direttamente rivolte ai privati, perché i grandi esperimenti sulle strutture pubbliche, che sono previste peraltro in questo bilancio, o le ipotesi del Consigliere Bortot di "solarizzare" tutta l'amministrazione non portano grandi benefici nelle tasche dei cittadini, mentre sarebbe opportuno un grosso investimento che aiuti i privati nelle ristrutturazioni e nell'utilizzazione delle energie alternative: solare tradizionale, fotovoltaico e quant'altro, per diminuire i costi successivi di esercizio nelle case dei nostri cittadini.

Servono quindi investimenti mirati e non nuovi costi strutturali, perché i costi strutturali che difetto hanno, avrebbero e avranno? Siamo davanti a 3 effetti fondamentali nel Paese: l'effetto della triade Prodi-Visco-Padoa Schioppa, l'effetto deprimente sull'economia a medio termine del petrolio a 100$ e il rischio mai scomparso che la compensazione autoporto sia anche solo progressivamente riassorbita e faccia diminuire in futuro le risorse. Questi 3 fattori sono suscettibili di far diminuire le risorse e consiglierebbero quindi le "over entratem" le sovraentrate di investirle in settori che non vadano ad aumentare i costi strutturali, per cui, nel momento in cui non vi fossero più queste entrate, non creino problemi alla nostra economia, per questo avremmo voluto vedere investiti questi 94 milioni di euro in progetti precisi, mirati, a termine e a rientro: questo è tutto quello che il PIL non dice. L'Assessore ci ha parlato con molta chiarezza e approfonditamente dello "stock" del debito, un'analisi dettagliata, vi è una buona diminuzione del debito globale della Regione e ne utilizzeremo solo più 490 milioni di euro su 702, che è la nostra possibilità attuale di indebitamento che è cresciuta molto grazie alla situazione della Regione. Sommando la crescita delle entrate alla diminuzione dello "stock" dovuta alle restituzioni dei mutui in essere, potremmo indebitarci fino a 702 milioni. Questo è un fatto virtuoso, ma la non totale utilizzazione l'Assessore ce l'ha presentata come una caratteristica che spiega il fatto che tale bilancio non è bilancio elettorale, in quanto non facciamo tutti i debiti che potremmo fare: "avessimo voluto maggior consenso spalmando soldi fra i cittadini, avremmo fatto più debiti"; questo dato è forse vero, salvo che andrebbe corretto e l'Assessore ci dovrebbe dire quanto in più di quanto spendiamo ci lascerebbe spendere il Patto di stabilità, perché a tale punto sapremmo qual è la parte residua che avremmo potuto utilizzare come debito addizionale. La domanda è: se ci indebitassimo per 702 milioni di euro, avremmo dei problemi con il Patto di stabilità, o no? Perché allora vuol dire che potenzialmente la nostra capacità di indebitamento presso la banca è 702 milioni di euro, ma presso la CE no, quindi questo è un dato che manca in tale relazione. Se così fosse, lo domando all'Assessore, probabilmente tale bilancio non è un bilancio elettorale, ma è il più elettorale possibile, di più non si poteva fare, tenuto conto delle "contraintes communautaires". Se la capacità di indebitamento poi è la misura dell'attività economica di una Regione come la nostra, questo concetto non è che implichi che tutto il credito vada necessariamente utilizzato. Non è infatti buona regola lavorare "impiccati" al limite del fido, non si gestisce nessuna azienda a cavallo del famigerato massimo scoperto.

Nell'analisi settore per settore effettuata dall'Assessore nella relazione vi sono alcune voci che ritroviamo sparse in vari settori che andrebbero forse riclassificate: mi riferisco alla spesa sociale, piuttosto che alla formazione o alla protezione civile. Li ritroviamo in vari settori e forse potrebbe essere più utile evitarci questo lavoro di andare a riclassificare i dati. Rimane il fatto che per l'agricoltura il bilancio sicuramente si giustifica per i maggiori costi che comporta fare agricoltura in montagna in un territorio come il nostro e lo sappiamo. Andrebbe però chiarito che una parte delle risorse classificate come investimenti saranno, dal punto di vista contabile, investimenti, ma forse sarebbero da considerarsi nella realtà contributi perché sono da tempo entrati nella struttura dei costi del settore: mi riferisco al risanamento del patrimonio zootecnico, eccetera, e che saranno sì investimenti, ma che alla fine sono diventati a tutti gli effetti contributi; mi riferisco a quanto stanziato a favore di operatori agrituristici e direi che l'investimento lo fanno gli operatori agrituristici, la Regione dà un contributo all'investimento. Ora che il contributo ad un investimento sia un investimento è anche possibile, ma l'imprenditore che ha un agriturismo riceve un contributo per poter fare la sua attività; quindi forse è più corretto chiamarli contributi e non investimenti, ancorché siano necessari e da condividere.

Sui trasporti avremmo gradito un accenno a qual è il modello di trasporto che si ipotizza in futuro per questa Regione, una dichiarazione di intenzioni su tale modello di trasporto, anche solo un riallineamento degli obiettivi, invece che un elenco di interventi preciso e puntuale, li conosciamo, sono in atto da tempo: l'aeroporto, la ferrovia... avremmo gradito che vi fosse in un documento politico e non in un documento contabile qual è la relazione una dichiarazione su qual è il modello dei trasporti che si vuole in questa Regione. Tutto ciò che contiene tale relazione e tale bilancio è in linea con una buona amministrazione, ma la politica deve precedere l'amministrazione e dettarne gli indirizzi, l'amministrazione è l'applicazione della politica. Non dubito che vi siano tutti questi indirizzi, ma sarebbe stato opportuno trovarne una traccia precisa ed organica in tale documento poiché il bilancio è il documento politico per eccellenza. Avremmo preferito anche che qualcuno dicesse che facciamo un bel buco a Acque Fredde, con una fresa usciamo a Cogne e facciamo una bella strada che ci costerà enormemente di meno come gestione, farà passare più gente, si eviterà di passare sotto Schiaffo e sotto Franzoni, quella valanga sulla vecchia strada dove spendiamo decine di miliardi... 22 chilometri e saremmo a Cogne, possiamo arrivare con 2 strade ad Acque Fredde. Mi piacerebbe tanto vedere una fresa che entra lì, allarga il buco a 15 metri, porta fuori il trenino, poi possiamo fare il trenino da un'altra parte, però ripeto vorrei tanto che questo problema del trenino di Cogne fosse risolto in un modo radicale, ossia come piace tanto al collega Bortot su gomma! Credo sia l'unica cosa in cui il collega Bortot preferisce la gomma alla ferrovia... forse non è così, ma insomma...

Mi spiace che, data la nostra attività caratteristica produttiva che è il turismo, i fondi sono insufficienti e gli obiettivi sono insufficienti. La Regione fa molto bene per lo sport all'interno del bilancio del turismo - e di questo il mondo sportivo è grato alla Regione e in tutte le sedi viene detto -, ma è un settore che solo in parte riguarderebbe il turismo, poiché lo sport lo troviamo un po' dappertutto, anch'esso dovrebbe avere una certa razionalizzazione. L'Assessorato competente non ha competenza sullo sport scolastico, dove facciamo un po' meno bene; ci nascondiamo, malgrado la nostra costante rivendicazione di autonomia, dietro i regolamenti ministeriali centrali di Roma, che da aborriti perché attaccano l'autonomia si tramutano in divini ogni volta che si parla di campionati studenteschi: non riusciamo a fare un modello di campionati studenteschi autonomo valdostano che funzioni, lì il Ministero va bene. Abbiamo poi sport di competenza degli affari sociali, c'è lo sport per i disabili, l'attività sport per tutti... troviamo lo sport dappertutto. Sarebbe un impegno utile da depositare all'attenzione della prossima legislatura quello di avere, come in tutti i Paesi e le Regioni che sono attente a questo problema, un Assessorato per la gioventù e per lo sport dove tutte le attività siano affrontate con una visione di insieme armonica.

Ci sarebbe da chiedersi, per rimanere nell'ambito della cultura, se il modello delle tante piccole mostre sia sempre valido o se non sia più opportuno dedicarsi ad organizzare poche grandi mostre. In questi giorni siamo bombardati su tutte le radio "RAI" e non "RAI", private importanti e meno, dalla mostra di Brescia di Via Musei sull'America del 1800, abbiamo subito anni fa lo stesso "battage" per una fantastica mostra sui Celti che si è tenuta a Venezia, abbiamo a Martigny la Fondazione "Gianadda", che organizza delle cose eccezionali, 1 o 2 all'anno. Bisognerebbe chiedersi se il modello delle tante e tante manifestazioni che accontentano tutti sia alla fine il più produttivo per la nostra cultura da promuovere fuori dalla Valle e per fare del vero turismo culturale.

Anche per l'ambiente e il territorio - torno al tema iniziale e concludo - si poteva fare di più concentrando gli investimenti, quelli che dicevo prima bisognerebbe ridurre a 2 o 3 grandi obiettivi per quei 94 milioni di euro, fissare per l'ambiente e il territorio almeno uno di questi grandi obiettivi qualificanti, che ripeto mi sembrerebbe importante identificare almeno come sviluppo economico, turismo ed energie alternative. Uno "scatto di reni", un deciso intervento sull'aiuto ai privati che hanno le case e che pagano le bollette per il solare sia tradizionale che fotovoltaico e per la ristrutturazione degli edifici ai fini del risparmio energetico, non per i nuovi edifici solamente dove è anche più facile e si può anche dimostrare che in una certa misura non è neanche più costoso fare le cose bene, ma per l'enorme patrimonio abitativo esistente che è dove si può fare il vero risparmio. Non c'è dubbio che i nuovi edifici saranno realizzati con tecnologie più moderne e risparmiose, con materiali più isolanti, il problema è l'enorme patrimonio abitativo di cui dispone la popolazione valdostana e che è dove si può fare il grande risparmio, ripeto non solo sul pubblico e qui forse sono in contraddittorio con il Consigliere Bortot. In sostanza credo che in questo bilancio o quanto meno in tale relazione manchino le linee politiche, l'esplicitazione chiara di linee politiche sulla volontà della Giunta, che ha sotteso la redazione di questo bilancio e che con questi 94 milioni di risorse provenienti da maggiori tasse sui cittadini valdostani si sarebbe potuto fare di più e di meglio che spalmare una sottile pellicola di risorse su tutti i settori del bilancio. Pochi obiettivi, interventi significativi, in un certo senso un'occasione perduta.

Président - La parole au Conseiller Lavoyer.

Lavoyer (FA) - Con questo bilancio si chiude una legislatura piuttosto travagliata che a pieno titolo si è inserita in una fase dove la società ha attraversato una fase di disorientamento e piena di paure. Anche la Valle d'Aosta è stata interessata da un disorientamento politico, da un disorientamento economico, familiare, anche culturale; ebbene, questo bilancio crea una svolta, pone fine a una fase di sbandamento; attorno alle forze autonomiste si è ritrovata la rotta, si è ritrovata una maggioranza che insieme a questa Giunta è riuscita a ricalibrare un bilancio di ripartenza e un bilancio di rilancio, un bilancio che va contro il disorientamento, che riparte da certezze, che rilancia l'identità locale all'interno di un mondo invaso dalla globalizzazione, un bilancio fortemente assato sulle cose da fare. Un bilancio con voglia di discontinuità, di efficienza, di ascolto ai cittadini, un bilancio permeato da una voglia di ripartire, un bilancio che va oltre il 2008 e che crea una linea di orientamento anche nel triennio, quindi guarda con attenzione alla politica di questa maggioranza, che ha un riferimento che non si ferma nel breve. Su tale bilancio vi è una forte impronta di questa maggioranza politica, centrata sulle forze autonomiste, una maggioranza che riparte da alcuni punti fermi. A quali paletti possiamo affidare le certezze della nostra Regione? Anzitutto possiamo aggrapparci ad alcune certezze, ogni anno il nostro PIL cresce; in Valle mai prima d'ora la vita umana è stata così lunga, mai in Valle abbiamo potuto produrre tanti beni e servizi con così poca fatica, mai tanti cittadini sono stati inseriti nella gestione della cosa pubblica. In questa nostra Valle quindi possiamo, dietro ogni motivo di paura, trovare anche un'occasione di speranza e di sogno. Le paure le conosciamo, sono le ondate migratorie, in Valle possiamo regolarle e compensare un certo declino demografico; le nuove tecnologie che possono provocare disoccupazione quando accolte senza criteri, se disciplinate, possono aumentare il tempo libero e il benessere; la globalizzazione realizzata in forme capaci di evitare l'omologazione culturale e la colonizzazione economica può migliorare la qualità della vita e rivalutare l'identità locale. È importante quindi l'approccio autonomista a questi fenomeni, importante è il ruolo delle forze autonomiste che sanno guardare ad un'Europa che non deve essere basata solo sull'economia, un'Europa che viene analizzata solo sui criteri economici è un falso problema. L'economia è abbastanza grande e globale da badare a sé stessa, su tutto il resto per quanto riguarda l'economia le soluzioni sono le stesse per Destra e Centro-Sinistra. Dove si pone la nuova sottile linea rossa che separa un potere efficace e decisionista e un potere chiacchierone e demagogico senza autorità sia nella politica che nello Stato? Questa linea sta nei valori di buona vita, sta nel modo di organizzare il futuro compatibile con le radici, con l'identità culturale di una civiltà: ecco, per certi versi, caro Consigliere Fiou, qual è il nostro progetto. Non possiamo pensare a progetti alternativi tipo quelli del "Galletto", con la Sinistra estrema si può al massimo vincere, ma mai governare; è necessario che il "PD" valdostano esca da questa ambiguità. Riteniamo che le forze autonomiste abbiano un progetto chiaro per il futuro della Valle che si basa sulla discontinuità, ma anche sull'efficienza, snellezza politica, ascolto ai cittadini, affrontare i problemi concreti, rompere gli schemi dal di dentro, far sognare e curare il disorientamento. Bisogna saper distinguere le pregiudiziali politiche dai problemi reali: ecco perché riteniamo che questo bilancio guardi al futuro, dove pensiamo che la centralità delle forze autonomiste si possa presentare unita al prossimo appuntamento elettorale del 2008, pensando anche ad una politica che ritorni a far sognare la Valle d'Aosta. Il nostro sogno lo vediamo ben rappresentato in questo strumento finanziario, dove ipotizziamo una valle che pensi più alla produzione di benessere, piuttosto che al solo aumento del PIL, infatti le ingenti risorse destinate a settori come quello della sanità vanno in questa direzione. È necessario un metodo per misurare il vero benessere, che consideri, oltre al reddito, altri parametri come la fiducia, la qualità della vita la capacità di progettare delle persone. Gli attuali modelli che regolano l'azione politica per lo più contrastano con questo assunto. È necessario battere vie nuove, infatti il PIL misura tutto tranne ciò che rende la vita meritevole di essere vissuta. A noi pare che la relazione dell'Assessore abbia superato questo parametro che si basa solo sulle cifre. È necessario puntare sulla possibilità di governare attraverso nuove idee e nuovi programmi che nascono dalla gente stessa. La Valle d'Aosta possiede importanti settori imprenditoriali e finanziari che vogliono l'elaborazione di nuove idee per segnare gli attuali apparati venuti dal potere, è necessario ripartire e riportare al potere le idee. Questa maggioranza crede in una Valle d'Aosta moderna dalle grandi opportunità, che può guardare al futuro con fiducia, dove nella quotidianità può tornare a regnare l'ottimismo, dove una burocrazia efficiente possa tornare ad essere presa ad esempio, dove l'ideologia si trasformi in una visione moderna dell'autonomia. Attenzione quindi alle tutele delle minoranze etniche e linguistiche, alle specificità culturali, ma anche una grande attenzione ad una Valle d'Aosta come laboratorio di innovazione utile a tutti. Questo bilancio contiene tali presupposti, quindi annuncio il voto favorevole della "Fédération Autonomiste".

Président - La parole au Conseiller Maquignaz.

Maquignaz (UV) - Voglio anch'io intervenire in questo bilancio e in questa finanziaria. Inizierò dicendo che tale bilancio è una finanziaria di buon senso, un bilancio equilibrato che segna una continuità politica di questi anni, un bilancio che marca dei risultati, ma che progetta altri importanti obiettivi per i prossimi anni. È un bilancio che tiene in considerazione i problemi della gente, che sono le cose più importanti in un momento in cui l'economia passa momenti difficili e in cui le famiglie italiane e valdostane stanno passando dei momenti di difficoltà. Non dimentichiamoci l'innalzamento dei mutui, dei tassi di interesse, le famiglie che hanno stipulato dei tassi variabili negli ultimi mesi si trovano a pagare delle rate di mutuo molto più alte, non dimentichiamoci delle problematiche che la nostra economia sta passando. L'Assessore nella relazione diceva che l'effetto dell'euro non è ancora passato, la nostra Comunità risente ancora questa difficoltà, il potere di acquisto è sempre minore, il costo della vita è più elevato, per cui riteniamo che questo bilancio vada ad aiutare la nostra Comunità e al tempo stesso vada a tracciare un futuro di sviluppo per la Regione. È importante segnalare i fondi più importanti dove vengono stanziati, nella sicurezza sociale il 19,8%, settore di intervento prioritario per la nostra Comunità, 323 milioni di euro il 2008; trasferimento all'USL 251 milioni di euro e tutto questo per garantire dei livelli elevati nella sanità pubblica e per dare delle risposte ai nostri cittadini. Tali risorse sono fondamentali per la salute dei Valdostani, di conseguenza questo 19,8% stanziato per la salute pubblica riteniamo sia importante. Parlando dell'assetto del territorio e della tutela dell'ambiente, circa 100 milioni di euro sono stanziati, 22 milioni all'ambiente e 16 alla difesa del suolo, 16 per la protezione civile, 7,7 all'edilizia abitativa, 30 alla viabilità. Non sono qui per fare l'elenco della spesa, ma sono per far notare ai colleghi "Verdi", che troppo spesso dicono che in questa Regione si fanno troppi investimenti e noi non capiamo. Riteniamo che una Regione che guarda allo sviluppo abbia bisogno di infrastrutture per poter andare avanti. Il gruppo "Arcobaleno" ha detto in varie occasioni che si fanno troppi interventi per opere pubbliche, il Consigliere Bortot diceva prima che si fanno troppe rotonde, troppi ponti, troppe strade; forse bisogna rendersi conto che alcune opere sono necessarie per la nostra Comunità. Secondo me, siamo in ritardo con alcune opere fondamentali per la vita economica della nostra Regione, collega Bortot: abbiamo 2 visioni delle cose diverse...

(interruzione del Consigliere Sandri, fuori microfono)

... stiamo arrivando a questo punto probabilmente, bravissimo, collega Sandri, al quale devo riconoscere di essere molto più moderato delle Sinistre estreme e in effetti l'intervento che ha fatto non mi è dispiaciuto. Torno al discorso delle opere, alla viabilità soprattutto, ricordando quello che dicevano le estreme Sinistre, non so se posso definire così i "Verdi", non volevo offenderli, chiedo scusa, l'"Arcobaleno" e qui vorrei ricordare alla Giunta, perché non sono solo qui solo per fare i complimenti alla nostra Giunta, anche se, a dire la verità, è stato fatto un buon lavoro qui, quello che va accelerato per dare quelle risposte di cui parlavo prima che vanno in una direzione diversa da quella auspicata dal gruppo "Arcobaleno", loro vogliono meno opere e noi vogliamo più opere in meno tempo.

Ricordo la famosa legge sulle opere di rilevante interesse regionale. Guardando il bilancio, ho notato che nel triennio 2008-2010 ci sono 2,5 milioni di euro stanziati, devo dire che mi sembra una cifra un po' bassa perché sono per accelerare i tempi, per cercare di portare delle risposte a quelle valli che hanno bisogno delle varianti stradali. Suppongo che verrà approvato un piano sulle grandi opere, sulle opere prioritarie; so che sono in itinere delle progettazioni, ma è necessario trovare i fondi per queste opere, prima di trovare i fondi bisognerà fare i progetti e fare l'elenco delle opere da finanziare. Noto che 2,5 milioni di euro non è che non sia nulla, sicuramente per il 2008-2009 le progettazioni si potranno fare, ma ritengo necessario su questo, avendo fatto quella legge, trovare dei fondi per finanziarle, come non lo so. Mi sembrava di notare prima parlando che la Regione ha ancora la possibilità di ricorrere ad un indebitamento piuttosto ampio, come ricordava l'Assessore nella relazione: quasi 700 milioni, per cui qui sarà la Giunta a decidere quali saranno i modi per trovare questi fondi. Si parlava di un tesoretto di "CVA", con quel tesoretto più il possibile indebitamento della nostra Regione il Consigliere Sandri invitava nel suo intervento a fare certe scelte; noi diciamo che è meglio fare delle scelte più ponderate e moderate. Cerchiamo di dare delle risposte anzitutto alle comunità locali che hanno bisogno di queste opere importanti, come la Valtournenche e le varie vallate che hanno bisogno di tali varianti stradali, necessarie perché si possano presentare alla sfida dei prossimi anni con un sistema della viabilità che sia all'avanguardia, dove una Regione si possa presentare con delle opere che riteniamo fondamentali per lo sviluppo. Continuerò in tale battaglia per le opere che sono necessarie in questa Regione, poi ognuno può pensare quello che crede, in politica ognuno fa le proprie battaglie. Vi è una legge, vi sono dei fondi che sono stanziati, vi sono delle scelte politiche da fare, vi è stato sempre un impegno da parte dei vari Governi regionali di portare avanti queste opere fondamentali. Vediamo già un segnale che va nella direzione di poter almeno progettare tali opere, però ho voluto segnalare questo perché mi sembrava opportuno.

Voglio ricordare anche lo sviluppo economico, che è un settore fondamentale per la nostra Regione, qui devo dire che 245 milioni di euro sono una cifra rilevante, 58 milioni di euro per l'agricoltura, settore fondamentale per la nostra Regione, settore che già negli anni è stato sostenuto e negli ultimi anni ancora di più per cercare di preservare il nostro territorio; questo è un settore che va ad aiutare l'economia turistica, perché, avendo un bel territorio conservato, possiamo avere un turismo di qualità che è fondamentale per il nostro futuro. Ancora: 43 milioni di euro stanziati per i trasporti, non è anche questa una cifra piccola; 30 milioni di euro legati all'industria, artigianato e commercio, 24 milioni di euro alla formazione professionale, 22 milioni ai programmi comunitari, 4 alla cooperazione, 58 milioni legati al settore del turismo, che è il pilastro della nostra economia. Il Consigliere Ottoz prima diceva che non è abbastanza, si può fare di più sicuramente; sono di quelli che hanno sempre sostenuto che nel turismo andava investito di più e negli ultimi anni sono stati investiti più fondi rispetto al passato. Politicamente anch'io voglio sollecitare la Giunta nei prossimi anni ad implementare ancora questi fondi, perché non abbiamo grosse alternative economiche allo sviluppo del turismo. Il turismo è ancora un'economia che ci porta sicurezza, malgrado le difficoltà economiche esistenti, malgrado la diminuzione delle presenze alberghiere. È un problema che non esiste solo da noi, ma noi dobbiamo lavorare per far sì che le presenze aumentino nei prossimi anni. Il collega Sandri diceva che forse stiamo finanziando troppi "bed & breakfast" e troppi affittacamere, ma questa è una cosa non giusta; non è che non dobbiamo più finanziarli, però è vero che dobbiamo fare in modo che vi siano più presenze affinché queste aziende possano sopravvivere. Dobbiamo portare le presenze medie ad una media più alta nell'arco dell'anno, perché un'azienda alberghiera per stare in piedi deve fare un certo numero di presenze; vi sono troppe località valdostane che sono in difficoltà, che fanno 70 giorni di lavoro come media annuale. Ditemi come è possibile tenere in piedi un albergo con 70-80 giorni di lavoro all'anno, con gli investimenti sulla sicurezza; per far sì che queste aziende stiano in piedi sarà necessario implementare le presenze su scala annuale, dobbiamo fare questa battaglia e crediamo che si stia andando in tale direzione. Sarà necessario fare ulteriori sforzi per poter aumentare le presenze su media annuale, lo dicevo prima: abbiamo un'estate che quasi non esiste più in alcune località turistiche, abbiamo delle stagioni difficili, c'è una crisi economica in atto, dobbiamo reagire e con questo bilancio si sta lavorando per dare delle risposte. Ci tenevo a dire che è necessario investire di più nel settore del turismo nei prossimi anni, fare delle scelte politiche forti e forse mettere di più. Se è una scelta politica di cui bisognerà discutere in maggioranza, vedremo, però su questo bisognerà riflettere, perché abbiamo tantissime aziende in difficoltà in valle che non riescono più a fare nuovi investimenti perché le presenze non sono abbastanza. Abbiamo località che vanno un po' meglio, altre che faticano di più, ma anche la località che lavora di più in Valle fa una media di presenze su base annuale che non è così elevata. Mi ricollego al discorso del Consigliere Sandri: inutile finanziare gli affittacamere se poi non c'è la gente; il Consigliere Sandri è stato tragico, ossia dobbiamo aiutare la gente a fare i posti letto, perché i posti letto sono importanti, forse dobbiamo fare meno seconde case e più posti letto alberghieri per far sì che gli impianti a fune possano lavorare di più e portare i bilanci in pareggio o addirittura in utile. Il discorso di fondo sul turismo è proprio questo: quello che tutti insieme con difficoltà dovremo valutare di fare nuovi investimenti nei prossimi anni, ma voglio ricordare le cifre che sono destinate alla promozione turistica e qui devo fare un plauso all'Assessore competente perché aver portato a casa 6,8 milioni di euro destinati alla pubblicità non sono pochi. Sono somme che verranno dal programma della promozione investiti sul mercato italiano, francese, spagnolo, giapponese, russo, nelle fiere e nelle manifestazioni. Dobbiamo chiederci anche se il metodo della pubblicità è un metodo giusto; diciamo che è un metodo che ha portato dei risultati, però dovremo valutare più a fondo in futuro come sta cambiando il modo di fare la promozione, confrontarci con altre località che utilizzano metodo diversi. Quello che possiamo dire di questo bilancio è che la cifra stanziata per la promozione è una cifra di un certo rilievo, che è aumentata negli ultimi anni, perché si è capito che occorre investire nella promozione per far conoscere la nostra Regione e per aumentare le nostre presenze, insieme ai servizi che si danno e si sta lavorando per migliorare la qualità dei servizi, perché è attraverso la qualità e il rapporto qualità-prezzi che si può essere competitivi. Si sente spesso dire: "questo è caro", non è quello il problema: il problema è spendere in proporzione a quello che si riceve come servizio. Se uno va in un 5 stelle non può pensare di pagare poco, paga tanto, ma ha dei servizi; se va in un 4 stelle, bisogna rendersi conto che si hanno dei servizi legati al prezzo che si paga. Lo stesso vale per le 2 stelle e le 3 stelle, per cui la politica di buttare giù i prezzi non è l'unica politica, può anche darsi che si debbano abbassare i prezzi, ma bisogna migliorare i servizi prima e pagare in proporzione al servizio che si riceve. Quando si va in un ristorante a mangiare, siamo contenti quando paghiamo in proporzione a quello che riceviamo. Continuo parlando dello sviluppo o perlomeno di quelle scelte che condivido personalmente, anche perché credo che solo attraverso i grandi investimenti si possa tracciare un futuro turistico più forte. Anche qui mi spiace, ma con i colleghi del gruppo "Arcobaleno" siamo su posizioni diverse nel modo di vedere le cose. Quando sento dire dal collega Bortot che è inutile investire i soldi nell'aeroporto, mi preoccupo; quando sento dire che è inutile fare i ponti, mi preoccupo anche lì, ma sull'aeroporto rendiamoci conto: stiamo parlando di allungare la pista del nostro aeroporto, aumentare i sistemi di radioassistenza, dare la possibilità a nuovi aerei e più grandi di portare turismo, sono stati stanziati 24,2 milioni di euro, nel 2008 7,9, nel 2009 8,4, nel 2010 7,9 e mettiamo ancora in discussione dei progetti di tale portata? Ma che Valle d'Aosta vogliamo? Su questo voglio fare un dibattito con il gruppo "Arcobaleno", perché continuate a criticare la politica turistica, ma qual è la vostra politica turistica? Vogliamo saperlo! Vorrei vedere i vostri programmi! Non vi dovete offendere, abbiamo visioni diverse, ma dove sono i vostri programmi? Siete riusciti a contestare anche lo sviluppo degli Svizzeri, bravi, complimenti, sul piccolo Cervino! Volete anche fermare il volano dello sviluppo in quelle Valli? Ridete pure degli Svizzeri, ma noi non la vediamo così, sia chiaro! Tanto che nel bilancio ci sono i soldi per l'aeroporto, sono modi diversi di vedere lo sviluppo, bravi, molto diversi e presenterete i vostri programmi ai Valdostani, voi, e direte cosa volete fare nel turismo, perché qui non possiamo più avere strade, non possiamo fare l'aeroporto, cancelliamo tutto! Non possiamo fare più ponti, abbiamo problemi a fare gli impianti a fune e questi Signori vogliono togliere l'innevamento artificiale! Tante volte ho sentito il collega Bortot parlare del problema dell'innevamento artificiale, attenzione, vogliamo anche impedire di innevare artificialmente le piste? Sono curioso di sapere qual è la politica turistica che presenterete voi, perché non basta criticare, bisogna fare delle proposte con dei programmi! I Valdostani devono sapere da che parte si vuole andare, che tipo di turismo per i prossimi anni. Vogliamo sapere se si possono ancora fare delle strade poderali per andare in montagna, sono modi diversi di vedere le cose, sono modi diversi di vedere le cose, discutibili, nessuno ha la verità in tasca, però da parte del gruppo "Arcobaleno" e dell'estrema Sinistra ho sentito solo critiche! Tutto quello che è sviluppo e può portare ricchezza alla nostra Regione viene criticato, vorrei sapere cosa proponete voi, sono proprio curioso! Uso un po' di intuizione politica: "no agli impianti a fune", "no all'aeroporto", "no alle strade", "no ai ponti", "meno turismo, meno macchine", ma le macchine è vero che inquinano, ma devono anche salire nelle Valli! Qui non si può continuare a fare della demagogia pura, bisogna capire dove limitare, ma anche dove bisogna avere il buon senso, perché sì vogliamo preservare il nostro territorio, e il nostro movimento in questi anni ha sempre cercato di tutelare il territorio, ma abbiamo anche portato avanti un programma di sviluppo per tenere la nostra gente in montagna, facendo degli investimenti che senza dubbio vanno fatti. Non possiamo pensare di frenare lo sviluppo totalmente, dobbiamo fare le opere necessarie per vincere la concorrenza con l'Europa.

Noi possiamo fare i grandi investimenti, per questo motivo riteniamo che saranno necessari nei prossimi anni; è bene che i Valdostani sappiano che scelte si vogliono fare, è bene anche sapere quello che proponete voi, perché criticare va bene, ma senza proporre no: questa è la vostra politica: no, no, no! Ma quando avremo meno gente nei paesi turistici perché continuiamo così e non si potranno più neanche innevare le piste nei prossimi anni, non potremo neanche rifare gli impianti nuovi, potremo avere il coraggio in questa Regione di pensare a grandi progetti per confrontarci con delle località turistiche che tali progetti li hanno fatti da 10-15 anni? Io non dico che possiamo, ma noi dobbiamo fare le grandi scelte politiche, per cui sono necessarie le grandi opere, sono necessari i grandi investimenti negli impianti a fune. Sulla politica degli impianti si può dire di tutto, il collega Sandri oggi ha proposto un ragionamento legato a creare un'unica società di impianti a fune, sono modi di vedere le cose sui quali si può discutere, ma il problema è poter fare gli impianti e fare gli investimenti. Il problema è che dovremo fare i conti, e qui i nostri amici del gruppo "Arcobaleno" ce lo insegnano, con il clima; anche noi siamo contro l'inquinamento, non siamo contenti che si inquini di più e, per quel che concerne l'energia, sappiamo che bisognerà fare delle valutazioni importanti. Qui è da tempo che si dibatte sulla questione dell'energia idroelettrica, sulle bollette dei Valdostani, sugli sconti fatti e da fare e quant'altro, siamo proprietari dell'energia, dobbiamo fare delle scelte politiche e si deve andare in questa direzione, ma si deve anche andare in un'altra direzione: quella di valutare la trasformazione di molti impianti in impianti che vadano non più a gasolio, che inquina molto, e quanti impianti ancora in Valle vanno ancora a gasolio? Sulle energie rinnovabili quindi si giocherà il futuro della Regione senza dubbio e, oltre ad abbassare la bolletta ai Valdostani, bisognerà fare delle scelte per diminuire l'inquinamento nei prossimi anni, anche noi lo sappiamo!

Voglio ricordare una cosa importante di questo bilancio, un impegno che sembrerebbe che la Giunta ha preso: la questione della conca di Cheney nel Comune di Valtournenche. È una situazione che da anni si porta avanti, negli anni si sono fatti degli sforzi, ma si devono trovare delle soluzioni e io, leggendo il bilancio, ho visto che per gli interventi per la valorizzazione della conca di Cheney vi sono 100mila euro nel 2008, per il 2009 1,5 milioni di euro, per il 2010 1,5 milioni di euro, per cui 3,1 milioni di euro in questi 3 anni che andranno a risolvere i problemi di questa località molto importante, una località che potrà avere un certo sviluppo. Tanto che questi fondi serviranno per trovare delle soluzioni per l'accesso alla conca di Cheney, si è parlato di strade, si sta arrivando ad un accordo di programma e so che si stanno studiando vari progetti per fare un accesso che limiti le autovetture, ma che consenta attraverso un ascensore inclinato l'accesso alla conca di Cheney. Con questo investimento si andrà avanti, come si auspica, e anche chi ha delle proprietà nella conca di Cheney - e sono tanti cittadini di Valtournenche - potrà dare vita a uno sviluppo sostenibile in quella zona, con degli investimenti che verranno fatti nei prossimi anni. Qui volevo fare un plauso al Presidente della Regione, all'Assessore all'agricoltura Isabellon, alla Giunta che mettendo questi fondi intende risolvere una volta per tutte la questione. Mi viene da dire che la questione di Cheney è stata presa in mano, è una questione che è seguita e che con tali fondi potrà essere risolta una volta per tutte. Con queste parole, con contezza pertanto ringrazio la Giunta per tali fondi che sono stanziati e dico che voterò questo bilancio, perché alla fine di tutto è un bilancio che va nella continuità, è un bilancio che traccia un lavoro fatto in questi anni, è un bilancio che dà anche uno slancio per i prossimi anni.

Président - La parole au Conseiller Sandri, pour deuxième intervention.

Sandri (PD) - C'est quand même difficile après tant d'heures de discussion d'être toujours à la une et en forme pour le débat, mais quand même. C'erano alcuni punti che non avevo affrontato nell'intervento precedente, che meritavano secondo me qualche particolare riflessione. Dicevo stamani che vi è un problema di entrate, di maggiori risorse che si possono reperire o aumentando le tasse, o riducendo le tasse, o riducendo gli sprechi e vi sono 3 settori che mi interessano particolarmente perché riguardano temi che abbiamo affrontato varie volte in quest'aula che, secondo me, meritano particolare attenzione: il primo è il problema degli immobili industriali. L'Assessore si era detto una volta disponibile a confrontarsi sul problema dell'agenzia, io ripropongo il problema, perché la legge fatta un po' di anni fa che stabiliva nel 2% gli affitti era una legge positiva che ha dato un discreto aiuto agli imprenditori valdostani. Oggi abbiamo "VDA Structure", che, essendo una s.p.a., fa pagare agli industriali e quindi alla competitività, quindi ai lavoratori, quindi alla società il proprio costo, che è molto superiore a quello di un'agenzia regionale tipo AREV, agenzia come ente economico funzionale della Regione ovviamente non a scopo di lucro. Non avendo gli obblighi fiscali di avere un attivo a fine anno, può fare una politica secondo i dettami della Giunta e del Consiglio, quindi praticare non forme di aiuto di Stato illegali rispetto alle prospettive europee, ma sicuramente una politica di affitti che non sia da strozzinaggio, perché oggi ci sono degli imprenditori che pagano il 7 - 8, e anche 9,5% del valore del valore dell'immobile che occupano come affitto a "VDA Structure". Credo che questo sia scorretto, allora, se vogliamo fare dei salti in avanti, troviamo delle soluzioni; io ne propongo una che è quella di modificare la legge, tornando a far rivivere la legge - la n. 1 o la n. 4 - del 1998, rifare anche partire una maggiore credibilità attraverso un'agenzia di questo tipo.

Lo stesso discorso delle agenzie regionali credo si possa fare anche in altri settori, per esempio quello dei beni culturali: abbiamo un disastro dal punto di vista gestionale, perché abbiamo il Forte di Bard, che è museo di serie A portato in palmo di mano, che ha fondi a tutto spiano, poi abbiamo una serie di stupendi beni culturali dai castelli ai palazzi importanti di Aosta, a tutta una serie di strutture sul territorio che, essendo gestite in maniera diretta, sono totalmente slegate uno dall'altra, non esiste una politica dei beni culturali. Avevamo chiesto già nel 1998 e nel 2003, nei nostri programmi elettorali lo avevamo e poi avevamo chiesto che vi fosse un inserimento nel programma di maggioranza, ma una volta inserito non siamo riusciti ad ottenerne l'attuazione, la fondazione di un ente museale, ossia un'agenzia regionale di gestione di tutti i beni culturali, che risolverebbe il fatto che i biglietti sono incassati dalla Regione, ma soprattutto consentirebbe di fare economie di scala, di fare squadra, di fare biglietti cumulativi, di fare una serie di promozioni che consentono che tutti questi beni culturali in rete fanno turismo, fanno produzione di ricchezza. La fotografia dell'oggi è il contrario: abbiamo una serie di risorse sottoutilizzate e sottopromosse, poi abbiamo il Forte di Bard che ci "succhia" una quantità di soldi impressionante. Spero che sia solo per la fase iniziale, che questo consenta di ottenere dei ritorni, ma di certo vedere gli alberghi chiusi, il ristorante chiuso, vedere un progetto che è partito, ma che non ha centrato tutti i suoi obiettivi credo debba far riflettere.

Un terzo punto altrettanto importante è quello degli impianti sportivi. Qui ci sono 2 emergenze: la prima è la mancanza di palestre, enfatizzata già dal collega Ottoz, ma che ha fatto un intervento centrato sul problema, noi vogliamo, al di là di come coinvolgere chi doveva fare e chi non doveva fare - qui non importa in quanto non stiamo cercando dei colpevoli -, evidenziare un problema esistente: mancano una serie di strutture per l'attività sportiva, per l'attività ricreativa, per l'attività di riabilitazione - in questo momento sono particolarmente sensibile al problema -, per attività ginniche in cui oggi, a causa della chiusura della palestra dell'IPR, siamo all'emergenza totale. Per fare questo dobbiamo rimanere nella situazione di cui prima, per cui se il sindaco chiede, se la società sportiva chiede, se c'è qualcuno che chiede, allora se è simpatico gli si fa il progetto, lo si fa entrare in un particolare percorso, oppure vogliamo dare a tutto questo settore una progettualità e anche qui capacità di risparmiare dei soldi, facendo un'agenzia regionale degli impianti sportivi, in modo che siano distribuiti sul territorio con intelligenza, andando a modificare quelli esistenti. Abbiamo una serie di campi sportivi che potrebbero essere specializzati cambiando destinazione, magari uno può diventare un campo di rugby, l'altro può essere campo di calcio, però più con i campi di tennis, ma facendo in modo che l'offerta sia uniforme sul territorio. Oggi invece è il caos totale per cui abbiamo alcune zone in cui ci sono diversi campi di calcio nel giro di pochissimi chilometri, ma poi mancano la piscina, le palestre, altri tipi di impiantistica. Per fare tutto questo cosa occorre? Proposta: fare un'agenzia regionale in cui vengono conferiti tutti gli immobili sportivi da parte dei vari enti pubblici che ne sono proprietari in questo momento, con del personale specializzato che si occupa intanto della loro gestione ottimale, di andare a risolvere i problemi di riscaldamento del "Palaindoor", piuttosto che di quelli della piscina di Gressoney, perché si fanno appalti centralizzati e altri risparmi di scala rispetto al tipo di investimento, ma anche si fa una programmazione che consenta a tutti i cittadini valdostani, indipendentemente dalla loro posizione sul territorio, di avere, entro un certo limite di tempo, di percorso, a disposizione gli stessi impianti, ossia la piscina, la palestra, il gioco delle bocce, il campo da tennis o quant'altro si deciderà che debba essere messo a disposizione. Questo è un modo diverso di progettare il futuro, dandosi delle prospettive che hanno un loro perché, ma che sono anche strutture predisposte alla progettazione, ad una gestione ottimale e tutto questo consente dei grossi risparmi dal punto di vista della gestione, che poi possono essere trasformati da spese correnti in spese di investimento e questo fa crescere il nostro benessere.

Vi è un ultimo punto che volevo toccare che è il discorso della rottamazione. Vi è un unico emendamento di quelli presentati dal "PD" che è stato accettato dalla Giunta, volevo ringraziare particolarmente l'Assessore competente, perché è un piccolo segnale di disponibilità che abbiamo colto e anche un piccolo segnale di attenzione verso le famiglie numerose. Non è assistenzialismo a pioggia, ma solo una tutela di giustizia perché, avendo messo nella scorsa rottamazione il limite dei 140 grammi di anidride carbonica per chilometri emessa dai motori come limite massimo per poter avere il contributo, c'era una categoria, oltre all'altra che è stata posta: quella dei veicoli per persone con difficoltà motorie, che veniva pesantemente penalizzata: le famiglie numerose, mi riferisco alle persone che hanno bisogno per trasportare i propri 3-4 figli di avere una macchina a 8-9 posti (cosiddetto "monovolume"), purtroppo non c'era nessun modello di quelli in vendita in questo momento che potesse rispettare il limite di 140 grammi di anidride carbonica. Abbiamo presentato un emendamento per cui i nuclei familiari di 5 persone adesso potranno ottenere gli incentivi regionali comprando un'autovettura che abbia un numero di posti da 7 a 9. È un piccolo aiuto, ma le famiglie numerose non sono tantissime in Valle, ma in questa maniera non sono discriminate; fra l'altro, è una misura che è stata scopiazzata dalla normativa nazionale perché a livello nazionale si prevedeva la stessa cosa.

Chiudo con 2 osservazioni: una tecnica di settore e l'altra di tipo generale. Quella tecnica è un invito all'Assessore ai trasporti sul problema della sicurezza stradale. È molto importante che nei ritagli di capitoli di bilancio che lei ha a disposizione insieme al collega Viérin troviate il modo di finanziare un ricambio totale degli scuola bus della valle, purtroppo oggi è un giorno di lutto per noi, perché uno scuolabus ad Asti ha avuto un grave incidente e un bambino è morto. Non so se c'erano le cinture di sicurezza su quell'autobus, non so se c'erano i poggiatesta e tutto quanto è previsto nelle normali autovetture e che dovrebbero esserci anche negli autobus, so però che in Svizzera dopo incidenti di questo genere hanno fatto una legislazione durissima - mi riferisco al collega Maquignaz che si era riferito alla Svizzera, bisogna saper copiare le cose buone che fanno - e da 2, 3 anni è obbligatorio che tutti i bambini quando salgono su uno scuolabus abbiano i dispositivi previsti per quella età per poter godere della sicurezza che avrebbero nelle auto di tutti noi, non si capisce perché, quando viaggiano con il mezzo del Comune, debbano avere nessun tipo di sicurezza.

La seconda cosa è che, se è vero che la normativa nazionale non impone, nulla vieta che noi Valdostani facciamo un passo avanti e questo soprattutto perché da una mia verifica non c'è uno scuolabus in valle che abbia quelle norme di sicurezza che sono le più semplici, ossia le cinture di sicurezza e i poggiatesta. Quello della città di Aosta non so se è stato costruito ai tempi del Sig. Ford o del vecchio Giovanni Agnelli, ma ci sono questi sedilini di formica con il bacchettino di acciaio, che, se succedesse mai qualunque problema, diventerebbero delle armi micidiali nei confronti dei bambini e questi compiono migliaia di chilometri all'anno durante i quali i nostri ragazzi sono a rischio. L'invito che faccio è nei prossimi mesi, prima che si chiuda la legislatura, di trovare una soluzione a questo problema.

Una prima valutazione politica del dibattito odierno. Ho sentito alcuni interventi, ho apprezzato un clima sereno e tranquillo, dove non ci sono stati particolari momenti di scontro ed è positivo. Dirò che anche il nostro voto su questo bilancio non so quale sarà, perché dipende molto dalle risposte che ci darete e quindi le ascolteremo con particolare attenzione per valutarne ovviamente l'importanza, così come valuteremo il nostro voto sulla base di come tratterete i nostri emendamenti, ne abbiamo presentati per il "PD" una decina, spero che passino tutti il vaglio del parere finanziario, dopodiché spero che il vaglio politico possa essere positivo. Siamo disponibili a trovare le soluzioni per eventuali modifiche degli emendamenti.

Depuis 18 heures 20 c'est le Vice-président Lanièce qui remplit les fonctions de Président de la séance.

Presidente - La parola al Consigliere Bortot, per il secondo intervento.

Bortot (Arc-VA) - Non voglio rispondere al Consigliere Maquignaz, ma a sentirci continuamente accusare che non siamo capaci di fare proposte "girano un po' le scatole", quindi provo a riassumerle, probabilmente adottiamo un linguaggio poco comprensibile, oppure ci sono orecchie che non funzionano. Quando ce l'ho con i ponti, è vero, perché sono state fatte in Valle 2 passerelle pedonali inutili e dannose: una è stata fatta al mio Paese, Mazod, a 100 metri di distanza da un ponte nuovo fatto dopo l'alluvione. Sono Consigliere regionale della Valle d'Aosta, non posso correre dietro ai campanili di qualsiasi parrocchia o ai municipi di qualsiasi Paese, siamo fatti così, vogliamo avere delle strategie! Non è possibile correre dietro a tutte le opere pubbliche che chiedono i singoli comuni, ma occorre che la Regione abbia dei piani strategici! Non è questa una proposta? Vogliamo parlare di quella passerella inutile fatta nel borgo di Montjovet? Andatela a vedere, decidete voi se quelle cose dovevano essere fatte. Non parlo di Destra, Sinistra, "Arcobaleno", ecologisti, sviluppisti, parlo di buon senso; tornate qui e mi dite se mi sono preso una cantonata o se, tutto sommato, potevamo evitare di buttare via qualche soldo, si può discutere, ma almeno che il Consigliere Maquignaz vada a vedere. La neve artificiale: in piena crisi di cambiamento climatico non possiamo evitare di innevare le piste, ripeto: siamo per contingentare la neve artificiale. A Breuil non possono esserci 25 piste tutte innevate se il numero degli sciatori ne richiede 10! Siamo per contingentare l'innevamento delle piste, non possono essere innevate artificialmente tutte le piste della Valle d'Aosta, se il numero degli sciatori presenti nelle nostre stazioni è inferiore alle necessità, quindi buttiamo via acqua ed energia, sprechiamo i soldi, non so come lo devo dire! Questo è il modello di sviluppo sul quale non siamo d'accordo. Quando il Consigliere Sandri dice che è ora di fare una società unica per gli impianti di risalita, parla arabo? Non è una proposta? Penso sia una questione di buon senso. Cosa vogliamo fare: continuare a ripianare i debiti di tutte le stazioni sciistiche? Qual è il motivo? O raddoppiamo il numero degli sciatori e allora va bene la neve artificiale, va bene tutto. Quando chiediamo una moratoria nel costruire nuovi impianti di risalita, non è una questione di buon senso se la moratoria è accompagnata da scelta di investire in modo alternativo sul turismo che non possa più essere legato solo alla neve, ma ad un modello diverso distribuito su tutto l'anno? E basta andare a copiare stazioni che lo hanno già fatto. Non ho i soldi, altrimenti pagherei io un pullman per fare un giro in Germania, dove hanno riconvertito stazioni di impianti di risalita sulla neve in stazioni dolci, dove ci vanno le famiglie, i pensionati tutto l'anno, sono modelli che funzionano e che esistono, basta che ci degniamo di andare a vedere! Nessuno vuol chiudere alla Valle i turisti... ad esempio, la dequalificazione dovuta ai bassi salari negli alberghi fa sì che i livelli di accoglienza e di professionalità nelle nostre strutture ricettive non siano all'altezza, in altre aree turistiche i camerieri svolgono una professione con pari dignità di qualsiasi altra professione, solo noi abbiamo nella nostra Regione l'accoglienza che abbiamo, sarà che paghiamo poco, oppure male sarà che non abbiamo i soldi, morale c'è una dequalificazione professionale nelle nostre strutture ricettive che fa paura, eppure abbiamo 20 milioni di euro a disposizione per la formazione professionale. Consigliere Maquignaz, glielo ho detto già lo scorso anno, non solo a lei, ma alla maggioranza, all'Assessore e al Governo, ma si fa finta di non sentire: c'è da "foraggiare" tutto l'impianto sulla formazione professionale che tutto pensa meno che alla formazione professionale. Mi rendo conto di quel che dico, mi farò anche dei nemici, però bisogna piantarla! Quando dico qui dentro... siamo il Consiglio regionale... e non siamo al servizio dell'amico o del gruppo o della corporazione della cooperativa, è perché si deve parlare degli interessi strategici di questa Regione, non del comprensorio del Breuil o del gruppo di miei amici a cui magari sto "calpestando i piedi" dicendo le cose che dico, non dei miei amici di Mazod che pensano che voglia togliergli il ponte, non glielo voglio togliere, è stato fatto e va bene, ma la ripetizione degli errori mi sembra inverosimile. Vuol dire dare indicazioni, modelli culturali di sviluppo alla nostra popolazione completamente sbagliati! Evidentemente ognuno di noi si prenderà le proprie responsabilità rispetto a quello che succederà in avvenire, magari saremo tutti morti, io sono un catastrofico, meglio se mi sbaglio. Quando sono d'accordo con il Consigliere Ottoz, che dice: "occorre un piano strategico per il risparmio energetico non solo negli edifici", io parlo di edifici pubblici per abbreviare e perché il pubblico deve dare degli esempi, ma se introduciamo questo concetto nel privato, quanto lavoro diamo? E torniamo ai 20 milioni di formazione professionale, che non si sa dove vanno a finire, perché vorrei fare un'indagine su quanti artigiani nostri sono in grado di far fronte alle richieste del cosiddetto "mercato", o degli abitanti, o delle persone che vogliono investire sul risparmio energetico.

Parliamo dei trasporti. A Parigi hanno inventato il trasporto collettivo, abbiamo tanti soldi sui trasporti, non siamo neanche capaci di fare delle sperimentazioni e dire: "diamo due soldi al comprensorio, alla frazione, al paese che deve raggiungere la bassa valle o proseguire per Aosta perché comprino in mezzo collettivo e di comune accordo". Proviamo, sarà socialismo, sarà la rivoluzione, saranno 4 persone che dovranno rivolgersi la parola per mezz'ora per venire ad Aosta, moriranno mica! Almeno proviamoci, invece nemmeno quello! Allora, Consigliere Maquignaz, non sono proposte? Sono cose che diciamo noi, le stanno facendo quelli più intelligenti e più furbi di noi, forse avranno meno soldi, dovranno ingegnarsi di più, ma il cambio climatico non lo sto inventando io. L'altro giorno in Australia ha vinto le elezioni un laburista e la prima cosa che ha fatto ha ratificato il Protocollo di Kyoto; adesso si stanno radunando per verificare i risultati del Protocollo di Kyoto, il cambiamento climatico non l'ho inventato io, lo abbiamo prodotto noi, ma non l'ho inventato io, allora bisogna essere un poco lungimiranti. Lo capisco che l'anno prossimo ci sono le elezioni, bisogna andare nei Paesi a fare un po' di demagogia: "non preoccupatevi, sono tutti catastrofici, sono sempre con il cartello del "no", non dategli retta, cosa vogliono quelli, non si assumono mai delle responsabilità". Provate a darcela per 15 giorni la responsabilità, non sfasciamo la Regione, Aurelio...

Depuis 18 heures 27 c'est le Président Perron qui remplit les fonctions de Président de la séance.

Marguerettaz (fuori microfono) - ... vi bastano 24 ore...

Bortot (Arc-VA) - ... però sarebbe una bella scommessa! Finisco, parliamo di agricoltura: non l'ho inventato io che c'è una crisi di identità degli agricoltori, che c'è un problema fra i soldi che spendiamo in questi settori e quelli che si mettono in tasca gli agricoltori, soprattutto i piccoli. Vogliamo metterci le mani? No. Si immobilizza il bilancio dell'agricoltura, non si fa neanche dal punto di vista sperimentale un tentativo di definire un'azienda agricola di dimensioni familiari e di mantenimento e di gestione del territorio e quando dico: se un operaio della "Cogne" fa 8 ore alla "Cogne" e guadagna 1.500 euro al mese - so che sono 1.050, era per non fare sempre quello che abbassa per poi piangere miseria - e poi ha le ferie, la tredicesima, il premio di produzione, va bene prendiamo un salario medio di un lavoratore normale e qualsiasi persona che si mette a lavorare nella terra, la Regione, a fronte di determinati parametri, li garantisce quel salario. Cosa c'è di male su una cosa del genere? Se dobbiamo trasformare l'agricoltura regionale in grandi aziende scollegate dal territorio perché siano efficienti dal punto di vista della collocazione sul mercato, perché poi il mercato è quello dell'UE e vuol dire aziende agricole da 5-600 animali, se il parametro di riferimento è quello, avremo fra 15 anni 100 aziende agricole con 1.000 capi ciascuna slegate dal territorio, con nessuno che coltiva e gestisce più il territorio e l'ambiente. Se quello è un punto di arrivo, perché non ci opponiamo, pensando che le leggi del mercato siano divine... non venite a dirci che non abbiamo fatto delle proposte alternative! Le proposte alternative sono che, rispetto alla concentrazione delle aziende agricole con un numero sempre maggiore di bovini per poter stare sul mercato, occorre definire un nuovo imprenditore agricolo legato al territorio, dove la Regione non con i contributi garantisca un salario dignitoso e decente come qualsiasi altro lavoratore. Può darsi che con criteri di questo genere si trovi qualche giovane; quando ci scandalizziamo che vogliono tutti venire a lavorare qui, vorrei vedere, Consigliere Lattanzi! Ma di Consigliere Lattanzi ce n'è uno... ce ne sono di più? Sarebbe molto da approfondire il discorso, Consigliere Lattanzi, ma non è corretto, stiamo parlando di bilancio. Ripeto: una verifica su come indirizziamo la formazione professionale nella ricerca e nello sviluppo, in convenzioni con le università e le aziende, come indirizziamo la formazione professionale riferita al settore dell'agricoltura, cosa fa l'"Institut agricole" e, rispetto a quello che succede nel territorio, definire che tipo di figura di agricoltore vogliamo avere per la manutenzione anche del nostro territorio, quindi capire cosa succede. Evitare con questo criterio lo spopolamento della montagna e quindi mettiamo mano ai 20-25 milioni di euro sull'informatizzazione, che anche qui non si capisce dove vanno a finire, a cosa veniamo a capo, perché abbiamo speso in un anno quella cifra e vorrei capire se abbiamo ottenuto qualche risultato, se c'è una persona anziana o un giovane che è rimasto ad abitare a Saint-Barthélemy o a Valgrisenche perché lo abbiamo acculturato dal punto di vista del digitare con un computer per collegarsi al resto della Valle senza viaggiare in auto, con la neve e il maltempo e le frane. È tutto un modello che noi mettiamo in discussione, non solo noi, lo mette in discussione il modello di sviluppo stesso che abbiamo perseguito finora. Sono dati di fatto, noi ci sforziamo solo di capire in quale direzione potremmo andare, come utilizzare meglio le nostre risorse in quella direzione, come non sprecarle, come indirizzarle, poi, se non ci volete ascoltare, perlomeno ve lo abbiamo detto, ma il Consigliere Maquignaz non venga a dire che siamo quelli che non abbiamo proposte da fare e niente da dire!

Président - La parole au Conseiller Secrétaire Venturella, pour deuxième intervention.

Venturella (Arc-VA) - Speravo in un intervento in alternanza. Intervengo brevemente "tirato dalla giacca" dalle ultime parole del Capogruppo dell'"UV", Vicquéry, che mi spiace non sia in aula, sulla questione dell'inceneritore, questione che sarà uno degli argomenti che vedrà questo Consiglio lavorare intensamente nei prossimi mesi e nei prossimi anni. Volevo intervenire perché rimanga testimonianza diretta senza interpretazioni particolari né di Vicquéry, né del collega Maquignaz, ma che si dica in questa sala qual è la nostra posizione: la nostra posizione è quella di confrontarci e il confronto lo amiamo in maniera pregiudiziale, questo sì, invece quello che è successo in Commissione consiliare, lo sa bene il Presidente della III Commissione e i colleghi Commissari, è che abbiamo sentito solo una campana: quella di chi promuove l'incenerimento perché lavora da anni al progetto di inceneritore. Consulenti lautamente pagati dall'Assessorato con un primo incarico - ricordo 250mila euro - non per fare un piano regionale dei rifiuti, ma per fare uno studio sulle diverse ipotesi, reincaricati per altri 250mila euro per degli approfondimenti che la III Commissione aveva richiesto, ma si credeva - lo testimoniano i verbali - che fossero incaricati altri esperti, non i soliti, perché i soliti li avevamo già sentiti; quindi era questa la posizione, dicevo pregiudizialmente il confronto... abbiamo ascoltato in Commissione tutti quelli che dovevamo sentire, ma caso strano è stata rifiutata in Commissione, invece di audire per approfondire, la parte che riguardava le ricadute sanitarie e ambientali dell'inceneritore, non ne abbiamo parlato! Tutto bene dal punto di vista della soluzione tecnologica, ma su quello che vuole dire per la Valle d'Aosta costruire un inceneritore in quel di Brissogne, perché è lì che l'Assessore Cerise ha intenzione di costruirlo, sulle ricadute sanitarie e ambientali zero! Noi allora non accettiamo il confronto? Quando abbiamo proposto in Commissione di incaricare noi come Commissione, perché il Regolamento interno del Consiglio ce ne dà il diritto... avevamo fatto i nomi e portato dei "curricula", ci è stato negato! Non siamo per il confronto allora? Non diciamo "no" in maniera pregiudiziale all'inceneritore, ma diciamo che esistono delle validissime e consolidate alternative che non risalgono all'età del fuoco, esistono delle alternative che trattano il rifiuto e ciò che deriva da raccolte differenziate a freddo e sono già consolidate, la chiusura al confronto è stata tutta da parte della maggioranza. Noi quindi auspichiamo il confronto, ma un confronto vero; in Commissione, come testimoniano i verbali, non vi è stato nessun tipo di contraddittorio, anzi, nonostante che in Commissione abbiamo audito una serie di esperti tutti convinti inceneritoristi, come l'Assessore Cerise, abbiamo fatto anche dei pellegrinaggi a cui ho partecipato: parlo dei pellegrinaggi all'inceneritore di Brescia, di Bolzano, dove senza nessun contraddittorio ci hanno spiegato che la tecnologia degli impianti di incenerimento... quella di Brescia era migliore di quella di Bolzano, poi siamo andati a Bolzano per farci dire che quella di Bolzano era migliore di quella di Brescia. Questi pellegrinaggi hanno accresciuto la convinzione da parte dei componenti - non tutti - della maggioranza della Commissione che la strada dell'uso del fuoco purificatore è quella giusta, fra l'altro ribadita più volte sui giornali e in questo Consiglio dal Presidente Caveri in occasione dell'incontro con il Presidente della Regione Piemonte. Noi insomma siamo per confrontarci, qualcun altro ha rifiutato il confronto e incarica sempre le solite persone. Forse un confronto c'è stato una sera, peccato che l'Assessore Cerise e qualcun altro della maggioranza non c'era ed è stata la conferenza organizzata da un gruppo politico di maggioranza: la "Stella Alpina", che ha per la prima volta in questa sala fatto parlare 5 diversi relatori, poi basta, in Commissione non c'è stato nessun confronto, anzi siamo stati molto pazienti nell'ascoltare sempre la solita campana.

Infine sull'aeroporto, non siamo contro l'aeroporto o i voli, diciamo solo che l'impianto di radioassistenza del costo di 2,5 milioni di euro è necessario, crediamo che l'allungamento della pista sia un'ipotesi che non tiene conto di una serie di problemi presenti nel "masterplan", ma che in questo Consiglio non sono stati affrontati.

Président - S'il n'y a pas d'autres collègues qui souhaitent intervenir, je ferme la discussion générale. Colleghi, non vi ho ancora distribuito gli emendamenti perché sono all'esame delle Finanze, comunque mi parrebbe giudizioso fare le repliche da parte del Governo e poi sospendere, per riprendere attorno alle ore 21,00 con l'esame capitolo per capitolo.

La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.

Squarzino (Arc-VA) - Chiederei al Presidente del Consiglio di non chiudere fin d'ora la discussione generale, per il semplice motivo che, essendo stati presentati numerosi emendamenti, sarebbe anche segno di un'attenzione, di un confronto con i Consiglieri che hanno posto una serie di emendamenti, analizzarli prima. Se vi fosse la possibilità di accoglierne qualcuno in parte, credo che, anche se la Giunta avesse questa volontà che pian piano matura, non potrebbe più farlo. Chiedo di fare una verifica perché se in questo momento la Giunta dice che non le interessa guardare gli emendamenti, abbiamo una risposta nei fatti, non a parole sull'atteggiamento nei confronti del Consiglio e sulla valorizzazione del lavoro dei Consiglieri.

Presidente - La parola al Consigliere Ottoz.

Ottoz (CdL) - Volevo dare una notizia al collega Bortot, purtroppo ora assente: si scopre che gli odiati "SUV" inquinano quanto un computer. "I computer sono una minaccia per l'ambiente pari a quella dei SUV..." - quindi Consigliere Bortot spenga questa "roba" perché ci sta rovinando il pianeta - "... o dell'industria aeronautica. È quanto afferma un rapporto realizzato da Global Action Plan, organizzazione ambientalistica britannica: il settore informatico sarebbe responsabile di circa il 2% delle emissioni annue di anidride carbonica, una percentuale vicina a quella degli aerei. "I computer sono considerati assolutamente innocui - ha spiegato il Direttore dell'associazione - ma hanno le stesse emissioni di anidride carbonica di un SUV. Tuttavia, il SUV è visto in maniera negativa dal punto di vista ambientale, il server no". La maggior parte del consumo di energia è alimentato dalla conservazione dei dati sui server dei PC aziendali".

Proporrei al Consiglio che tutti si comprino un "SUV", lo carichino di tabulati e spengano il "computer" perché gli "hard disk"...

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.

Caveri (UV) - Vorrei rassicurare la collega Squarzino, abbiamo ovviamente già guardato gli emendamenti, riteniamo di essere in grado di discutere gli emendamenti uno ad uno, valutando volta per volta quello che sarà il nostro atteggiamento. Credo che si possa chiudere la discussione generale e far seguire le repliche da parte del Governo.

Presidente - La discussione generale è chiusa.

Per le repliche da parte del Governo, la parola al Presidente della Regione, Caveri.

Caveri (UV) - Comme d'habitude, le micro arrive un peu en retard, cela fait quelques secondes, mais après quelques secondes finalement il arrive, pour le moment c'est un peu bas, mais quand même...

Je voudrais partir du rapport entre majorité et minorité, le Chef du "Parti travailliste" anglais en 1945 disait: "la démocratie n'est pas simplement la loi de la majorité, c'est la loi de la majorité respectant, comme il convient, le droit des minorités". Le point de départ donc c'est une appréciation de l'ensemble des interventions, en soulignant peut-être que ce qui se passe à l'intérieur de l'Assemblée c'est toujours une espèce de guerre simulée. Moi j'ai entendu des arrière-pensées, des préjudices, il y a encore dans la politique valdôtaine parfois la logique des conflits, le goût de la polémique. Je me rends compte combien est frustrant être à l'opposition, je pense que face à une loi de finances c'est difficile, car l'instrument financier c'est un instrument typiquement dans les mains de la majorité. Moi je voudrais dire que cette loi de finances démontre qu'il y a un vrai collectif, il y a eu un vrai collectif à l'intérieur du Gouvernement, on a beaucoup travaillé sur ce sujet avec beaucoup d'attention, avec équité dans le rapport entre les différents Assessorats et je dois dire un vrai collectif même à l'intérieur de la majorité: parfois on discute, on se dispute, c'est tout à fait naturel, mais on travaille au quotidien. Moi je voudrais remercier l'ensemble des Conseillers qui ont participé au débat, le rapporteur et en particulier les amis Vicquéry, Viérin Marco, Rini et Lavoyer, qui ont donné la logique dont je disais auparavant, une logique d'équipe qui est une logique gagnante après le référendum. L'année passée le Président de mon mouvement, M. Cesal, il parlait de la nécessité d'avoir des songes, alors j'ai trouvé une belle phrase de Saint-Simon qui disait: "une idée sans exécution est un songe". Le problème de fond c'est que chacun de nous a des idéaux, des choses importantes, mais ce qui est important c'est de pouvoir dans la réalité affirmer que les idées doivent se transformer dans quelque chose de concret, c'est-à-dire exécuter et voir clair dans les initiatives qu'il faut faire avancer. Nous sommes en train de fêter pendant une certaine période les 60 ans de notre autonomie et je dois dire que l'histoire nous enseigne qu'il faut être sages et profiter de longs souvenirs et de la mémoire du passé et les 2 points de repère pour nous restent le fédéralisme et la diversité culturelle dont il faut tenir compte dans notre travail.

Ritengo che dietro a questo dibattito in controluce vi sia la situazione politica in Valle, una situazione che si scalda di settimana in settimana con l'avvicinarsi delle elezioni regionali. Credo sia legittimo da parte nostra riflettere in questi 6 mesi che ci dividono dalle elezioni, 6 mesi di attività politica e qualche mese di attività amministrativa, sul fatto se tale bilancio in qualche maniera riesca ad essere il completamento di un cammino iniziato nel 2006 con quel programma che è stato ricordato oggi. Devo dire che il soddisfacimento del programma al 95%, un programma e non discorsi da bar, perché talvolta si ha l'impressione che chi riesce a passare con grande facilità nell'ora a disposizione come una specie di "Bignami" da un tema all'altro finisca per svolgere un'esibizione verbale che finisce per avere pochi riscontri concreti, il riscontro concreto è invece nel soddisfacimento del programma. Tranne rarissimi casi, che potranno essere motivati, credo che abbiamo affrontato una temperie politica non semplice in una logica di concretezza, che fossero le procedure amministrative della Regione, l'accesso agli atti, il controllo di gestione, il binomio identità-autonomia, un ruolo più efficace della Presidenza, una visibilità a Roma, a Bruxelles, nell'ambito dell'Euroregione, del mondo della montagna, della francofonia, i fondi europei 2007-2013, le grandi opere, le reti tecnologiche, acqua, aria, clima, i trasporti, la cultura, la scuola, l'Università, il tema del lavoro, sanità, servizi sociali. Si potrebbe a lungo intervenire argomento per argomento, anche per confutare alcune critiche che sono emerse nel dibattito odierno, credo però che la vera riflessione debba essere politica, ossia il fatto che questa maggioranza autonomista ha dimostrato di saper reggere alle difficoltà che pure ha dovuto affrontare. Ogni anno si dubitava che il Presidente e il suo Governo mangiassero la fetta di panettone a Natale, invece ne abbiamo mangiate di fette di panettone a dispetto di tutti quelli che si auguravano che l'esperienza fosse una cosa breve e la durata media dei Governi dalla Liberazione ad oggi è di poco più di 2 anni, quindi abbiamo traguardato la media in maniera positiva.

Oggi naturalmente ci dobbiamo interrogare su quale sia il destino in una politica valdostana che risente in parte della politica italiana: penso alla nascita del "Partito Democratico"; la collega Fontana - purtroppo non ero presente, ma sono andato a rivedermi i resoconti stenografici - mi ha sgridato dicendomi che non devo occuparmi delle questioni del "Partito Democratico", ma devo dire che non possiamo essere indifferenti al vostro travaglio, alla forte radicalizzazione di cui ho parlato anche con Veltroni, della posizione del "Partito Democratico" in Valle, che sembra essere anche fisicamente nella presenza in aula un po' prono alle estreme... a questa "cosa rossa" che è nata a Roma con una serie di capi corrente in cui i colleghi Fontana e Sandri si riconoscevano. Sono rimasti nel "Partito Democratico", ma i loro capi corrente a Roma sono entrati nella "cosa rossa", quindi non si può negare che vi sia oggi uno sbilancio da parte loro verso una posizione estremistica e questo spiace perché, come ci ricorda il Presidente dell'"Union Valdôtaine", oggi l'alleanza dell'"Union Valdôtaine" è saldamente legata alle forze autonomistiche e spero che questa sia anche la strategia che sapremo sviluppare assieme per le prossime elezioni regionali. C'era questo invito del Congresso dell'"Union Valdôtaine" a guardare con attenzione nei confronti della Sinistra più moderata e io ho l'impressione che la Sinistra più moderata oggi si sia dovuta costruire un gruppo consiliare a sé stante per evitare una contaminazione negativa con quelle ali estremistiche che in qualche maniera possono essere un peso sulle ali che possa far cadere nel vuoto a vite un progetto di un partito al quale guardavamo con grande attenzione, perché partito che si poneva come superamento di vecchie logiche partitiche. Ripartire dall'area autonomista anche attraverso questo bilancio regionale... e nella prospettiva della primavera del prossimo anno, quando io credo avremo risolto non solo quella parte mancante del programma, ma avremo dovuto saper risolvere anche una serie di temi che emergono ed emergeranno nei prossimi mesi, che siano il tema dei buoni benzina, la vendita delle funivie del Breuil Cervinia, la questione del Casinò, gli sconti elettrici, il telelavoro, la questione dei rifiuti, l'utilizzo dei fondi comunitari, alcune norme di attuazione importantissime, in particolare la norma di attuazione sul Catasto, o sulla Motorizzazione civile, o le norme di attuazione che oggi sono all'attenzione della Commissione paritetica: penso a quella in materia di trasporti o in materia di energia che è in grado di cambiare la sostanza della nostra autonomia speciale. L'accelerazione nei prossimi mesi dell'attività è stata rievocata poco fa in aula anche dal collega Vicquéry e è stata riecheggiata anche dagli altri Capigruppo, un cambio di velocità che ci consente di poter attraversare il traguardo in termini positivi, in una logica che ho evocato in occasione del dibattito post referendum di un confronto politico pacato, come spero possa essere sulla singolarità degli emendamenti che saranno alla attenzione dell'aula nelle prossime ore. Guardiamo a questi emendamenti con interesse, li verificheremo, vedremo la loro compatibilità finanziaria, la compatibilità con il Patto di stabilità e con il buon senso. Sarà l'Assessore Marguerettaz a rispondere sui temi tecnici e su alcuni temi di ordine politico e la logica è che i colleghi Assessori che intendano replicare su singoli punti sono oggi nelle condizioni di poterlo fare.

Questa è stata una legislatura non semplice e tale bilancio fotografa un'eccezione della Valle d'Aosta di cui dobbiamo tener conto. Si dice in sostanza, o si adombra da parte di alcune opposizioni, che possiamo fare i galletti, mi rendo conto però che l'affermazione in questo caso sarebbe sbagliata anche rispetto ad una formazione politica che è stata di breve durata, ma qualcuno potrebbe dire che noi in fondo possiamo essere un poco tronfi ed esibirci a fronte di un riparto fiscale che ci consente di poter operare. Credo che non ci dobbiamo vergognare del nostro riparto fiscale: è frutto di una legge dello Stato, che è fondata su un ordinamento finanziario radicato nello Statuto di autonomia; se qualcuno ritiene che questo significhi un eccesso di ricchezza, come ha fatto in passato in documenti e dichiarazioni pubbliche, è libero di farlo. Io sommessamente vorrei ripetere solo che nel guardare la torta di ripartizione del nostro bilancio, abbiamo - lo ripeto perché questa è la vera definizione - un "welfare" valdostano che ha caratteristiche di fortissima originalità, che è la conseguenza della nostra storia. Qualcuno nel dibattito ha detto: "esiste una sorta di esaurimento della spinta propulsiva dell'autonomia speciale", dando responsabilità ad una "Union Valdôtaine" spompata e non più al centro dello scacchiere politico. Io credo che oggi l'"Union Valdôtaine" è... assieme all'"Union", quella espressione originale che sono le forze autonomiste della "Fédération Autonomiste" e della "Stella Alpina"... diano per la prima volta nella storia della Regione un Governo regionale basato sulle forze autonomiste. È un fatto storicamente rilevante, che non impedisce di fare in maniera che la porta possa essere aperta a formule di collaborazione, che non sono per niente un inciucio, ma oggi credo che il punto di partenza sia quello che dicevo prima, con spinte di grande novità. Mi spiace dover smentire un uomo di grande stoffa e classe qual è il collega Fiou, che nota un progressivo lacerarsi di una spinta propulsiva, credo che così non sia. Oggi, fra l'altro, c'è un Governo regionale di un'età relativamente giovane, in passato abbiamo avuto Giunte di età molto più avanzata, oggi io credo che i 40-50enni della Valle, che sono ben presenti anche fra i banchi dei Consiglieri, interpretino una Valle d'Aosta nuova, non spaventata dall'impatto con l'Europa o dall'impatto con le nuove tecnologie, non spaventata da cambiamenti che oggi sono più rapidi. Oggi bisogna, di fronte alla realtà, essere più plastici di una volta, in passato i periodi nei diversi settori potevano durare anche qualche decennio, ma oggi ci vuole un'azione incalzante di cui possiamo essere tranquillamente protagonisti nel segno di quella continuità. Non ci sarebbe niente di peggio di un nuovismo di facciata, che talvolta si manifesta in politica, che non abbia la consapevolezza di avere delle "radici lunghe", perché in questa fase di riflessione sul 60° Anniversario dell'autonomia non possiamo non riflettere sulla lunghezza delle radici che si manifestano. Mi segnalano che ho dimenticato il collega Maquignaz, ma era stata talmente forte la sua foga che l'avevo dimenticato non in senso negativo, ma perché era talmente fresco il suo impulso propositivo da permettermi di non citarlo, perché l'eco della sua voce era ancora nelle nostre orecchie. È del tutto evidente che il dibattito di fronte al quale ci troviamo oggi segna un punto importante per lo sviluppo della Valle d'Aosta, questo bilancio ha una "profondità" di 3 anni: 2008-2009-2010. Come sarà la Valle d'Aosta nel 2010? Oggi possiamo, nell'impostare il lavoro, immaginare di guardare a come sarà quell'orizzonte che oggi appare ancora distante, ma nella rapidità delle decisioni dei tempi della politica è invece molto vicino e sono fiducioso sul fatto che la classe politica valdostana in un periodo di anti-politica sappia mantenere quel ruolo importante che è incarnato dal Consiglio Valle. Alcuni mesi fa sono stato criticato perché ritenevo improvvide alcune scelte politiche che portavano ad una logica di sostituzione di una democrazia rappresentativa, che ha ben funzionato, con una logica plebiscitaria che avrebbe potuto porsi come alternativa rispetto ad alcuni rudimenti e meccanismi ben "oliati" della democrazia. Sono contento che il popolo valdostano abbia reagito con prontezza e quindi oggi, rispetto a una logica di cambiamento radicale, possiamo guardare con maggior fiducia al futuro.

Presidente - La parola alla Consigliera Fontana Carmela, per fatto personale.

Fontana (PD) - Volevo rispondere al Presidente Caveri: non l'ho sgridata perché lei... lei mi ha preso in giro sulla nascita del "Partito Democratico", lei e l'Assessore Marguerettaz, dicendo che il "Partito Democratico" erano quei galantuomini di quei Signori, io mi sono sentita offesa per quello, perché io quel giorno ho portato la mia relazione dicendo che il "Partito Democratico" aveva un impegno da parte del partito... e continuate sempre a chiamarci "cosa rossa"... mi dispiace se non le fa piacere, ma io sono orgogliosa da dove provengo! Non sono come tanti altri che ogni 5 minuti "cambiano casacca" da un partito all'altro! Sono orgogliosa da dove provengo e cercherò di lavorare sempre con questo orgoglio, perché mi sento più onesta di tanti altri che non sono "cosa rossa", perché sono corretta e tale rispetto lo pretendo, solo per quello le ho detto queste cose.

Presidente - La parola all'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Mi associo ai ringraziamenti che sono stati fatti dal Presidente indistintamente a tutti i Consiglieri che hanno dato una loro testimonianza. Ovviamente i ringraziamenti più sentiti vanno ai Consiglieri di maggioranza, perché, come si può ben immaginare, un'attività di un Governo diventa più serena nel momento in cui si ha alle spalle una compagine solida e onesta, che può avere un dibattito interno, può avere delle posizioni anche differenti, ma che trova una sintesi nei documenti che vengono presentati. Dopo di questo amerei fare una piccola premessa, perché da più parti si è lamentata un'assenza di un bilancio di legislatura. Non vorrei svelare delle cose che non sono un segreto: abbiamo l'occasione del bilancio consuntivo 2007, che ci permetterà di fare questo tipo di ragionamento e con l'approvazione del consuntivo 2007, collega Squarzino, faremo il bilancio che lei ha richiesto. Oggi stiamo approvando il preventivo, il bilancio 2008 e il triennale 2008-2010, quindi siamo nella condizione di rappresentare dei progetti, di dare continuità a un'azione di governo, che troverà la sua degna conclusione nella discussione che avremo nel mese di marzo 2008. Abbiate pazienza, nessun disorientamento, collega Ottoz, siamo consapevoli di doverci presentare in aula nel dare tutti gli elementi possibili.

È stato detto tutto, non è possibile riprendere le varie considerazioni, ma considerazioni che non è che bollo come considerazioni errate o come considerazioni fuori luogo, tuttavia ho avuto l'impressione di trovarmi di fronte ad uno "shopping". Quando si fa "shopping", non si comprano necessariamente delle cose sbagliate, ma si compra quello che appaga i propri desideri, senza fare un'analisi complessiva. Si va di qui e di là, si spilucca nel bilancio e si rappresentano dei dati o degli elementi, senza tener conto che il Governo ha l'obbligo di coniugare tutti i bisogni. Un'analisi, senza voler sminuire le altre, particolarmente attenta è stata fatta dal nostro Capogruppo, che ha cercato di dare una cornice corretta rispetto ad un bilancio che non può limitarsi a vedere le piccole voci, quindi bisogna avere la capacità di dare una lettura politica, quella che purtroppo il collega Fiou non ha visto.

Riprendo uno degli elementi che emerge con più evidenza da parte di un gruppo politico, non lo chiamo la "cosa rossa", lo chiamo l'"Arcobaleno", il quale ha enfatizzato su più punti questa ripartizione che da più parti e in vari momenti abbiamo sempre cercato di evitare, ovvero una mera divisione fra le risorse a disposizione e gli abitanti. Mi chiedo con quale filosofia ci avviciniamo a questo problema, se così fosse, caro Consigliere Bortot, che con la posizione che hai di salvaguardia delle località marginali, periferiche... come potremmo costruire una fognatura facendo la divisione dell'investimento con gli abitanti che usufruiscono di tale struttura? Così facendo, bolleremmo di insostenibilità finanziaria tutte queste attività. Va da sé, collega Venturella, che tale divisione è una divisione letteralmente faziosa, con questo tipo di ragionamento legittimiamo coloro che dicono che la Valle d'Aosta ha troppi soldi. Lei ha fatto una ripartizione fra disponibilità e abitanti partendo da Regioni come la Lombardia, Regione a statuto ordinario, ma che da sempre rivendica maggiori risorse perché dice: "io sono il centro produttivo del Paese e c'è una disparità fra quanto produco e quanto ottengo", poi si è spostato alla Sicilia per arrivare a Bolzano passando per Trento. Non le voglio svelare delle regole statistiche, dal punto di vista della popolazione, la Provincia di Bolzano è quasi 4 volte quella della Valle d'Aosta, allora lei sa che le funzioni che dobbiamo svolgere sono molto simili e nell'ambito delle economie di scala questo tipo di divisione, se è matematicamente corretta, dal punto di vista politica, è totalmente fuorviante, perché, se così fosse, lei mi va a dire: "riduciamo", così noi arriveremmo in "black out". Non lo avete detto, ma lo avete fatto capire, o perlomeno l'ho capito io così, perché, enfatizzando questo dato che abbiamo tanti soldi pro capite, da un certo punto di vista, "andiamo fuori dal seminato"; abbiamo le risorse necessarie per i nostri fabbisogni, anzi probabilmente, per fare certe attività come ameremmo farle, avremmo bisogno addirittura di più risorse, però si cerca di dare una risposta con quello che è a disposizione. Il collega Venturella continua a fare delle statistiche, parte dal 1997 e arriva al 2007 facendo un discorso di una crescita esponenziale delle risorse. Ricordo solo un dato al collega Venturella, perché, dal punto di vista matematico, non ho nulla da eccepire, lei ha dato dei numeri corretti, le ricordo che fra il 1997 e il 2007 noi abbiamo comprato il ramo di azienda "ENEL" e, dal punto di vista delle risorse, ci sono i riparti dei 9/10 della fiscalità generata dalle centrali, quindi c'è una spiegazione logica. Lei, dal punto di vista matematico, dà il dato, ma non si spreca nel dare le motivazioni, mi trovo costretto a darle io, perché sembra che vi sia o Babbo Natale fra il 1997 e il 2007 o qualche percorso stravagante, mentre c'è un dato molto importante riferibile all'acquisizione delle centrali, che ha generato una fiscalità tale da creare questo flusso, dopodiché il gettito fiscale ha avuto anche a livello nazionale questo tipo di "trend", ma il dato significativo per la Regione è questo. Dico al collega Lattanzi che non appartenevo a questo Consiglio nel momento in cui è stata fatta l'operazione, ma l'operazione trovava un suo punto di equilibrio nella fiscalità generata dal ramo di azienda "ENEL", quindi i BOR e la restituzione del capitale e degli interessi era compensata da tale incremento e così è, nel senso che regolarmente, se lei va a prendere il bilancio, l'ammortamento del mutuo comprensivo degli interessi è ampiamente compensato dal gettito fiscale generato da questa operazione. La politica dei dividendi, se vogliamo chiamarla così, quindi non è andata ad intaccare queste restituzioni, l'operazione è autofinanziata.

Per quanto riguarda i dati rappresentati in modo aggregato, non mi trovo con il dato espresso dalla collega Squarzino rispetto allo sviluppo economico. Ho avuto modo di dire più volte che abbiamo nei fondi globali i 17 milioni per lo sviluppo rurale, se lei somma questi dati, non troverà una diminuzione come peraltro matematicamente espresso nella tabella della relazione allegata al bilancio, ma troverà un incremento, dal punto di vista formale, non riclassifichiamo tutti i fondi globali, poi gliela fornisco aggiornata con quella riclassificazione e vedrà che nel confronto fra 2009...

(interruzione della Consigliera Squarzino Secondina, fuori microfono)

... certo, ma, siccome sono convinto che di fronte a me vi siano delle persone che, in virtù della loro lunga competenza, possono gestire questi dati, e non solo, oltre a questo ragionamento, ho avuto modo di esplicitarlo anche nella relazione, dicendo: "attenzione, abbiamo 17 milioni nei fondi globali, ma in realtà sono per lo sviluppo economico". Quella tabella che matematicamente esprime quel dato quindi va rielaborata, perché è un dato così importante quello dei 17 milioni mancanti che meritava di essere preso in considerazione.

Ancora alcuni ragionamenti perché "shopping" è stato fatto e "shopping" devo fare, cercando di dare alcune risposte. Vorrei fare una considerazione di sistema: da più parti si sollecita il Governo e il Consiglio ad essere innovativo, a superare gli schemi e certe inerzie, in particolare il collega Fiou dice: "capisco che c'è una rigidità, ma bisogna gettare il cuore al di là dell'ostacolo", tutto vero, ma, dal punto di vista politico, rilevo solo un approccio... che ogni qualvolta si cerca di fare qualcosa di nuovo, per come è "combinata" la politica, abbiamo tutti coloro che non aderiscono alla maggioranza che fungono da freno, ossia speculano sull'inerzia che c'è nella Comunità. Faccio un esempio che mi tocca da vicino: il digitale terrestre è un argomento che, riguardando la televisione, va ad incidere sulla quotidianità di quasi tutte le famiglie; nel momento che abbiamo intrapreso un percorso, anche qui non sono prevalse le critiche costruttive, ma sono salite alle stelle le critiche! Il fatto stesso che il Consigliere Sandri si sia precipitato ad avere un sondaggio, che in modo chiaro è stato fatto, la Consigliera Squarzino subito a ruota - e io nei prossimi giorni mi aspetto una serie di interpellanze - stanno a dimostrare che, se c'è una criticità, piuttosto che dare una mano per risolverla, "si cerca il sale da mettere sulla ferita per far gridare di dolore", in modo tale che la Comunità, anziché aderire ad un progetto, esalti le sue capacità e il suo atteggiamento conservativo. Ho ascoltato con grande piacere le parole del Consigliere Vicquéry quando ci dice che le altre Regioni stanno cercando di andare verso questa strada, il Piemonte ci sta facendo una corte incredibile per mettere un centro di sperimentazione congiunto, ossia abbiamo su questo argomento - che ha sicuramente degli aspetti di criticità dal punto di vista della comunicazione e delle abitudini - un atteggiamento dal punto di vista della politica che è di grande speculazione. Ho parlato di questo perché nel bilancio vi sono 3,5 milioni, ma sono destinati non a chissà quale sperimentazione, lì, fra l'altro, è ancora più grave che qualcuno lo critichi, perché sono 3,5 milioni per revisionare e sistemare gli apparati che sono di proprietà delle Comunità montane e degli enti locali che sono allo sfascio, che stanno cadendo. Chi ha a cuore la democrazia e la società dell'informazione dovrebbe quindi pensare non al piccolo travaglio di coloro che si trovano ad avere un telecomando in più, ma a quelle zone periferiche che sono al buio e anche coloro che sono particolarmente "Verdi" - non dalla rabbia, ma dal punto di vista ideologico - dovrebbero essere contenti perché vi sono degli apparati che sono meno inquinanti dal punto di vista delle emissioni elettromagnetiche e che favoriscono una razionalizzazione dei siti! Dopodiché non sono qui a dire che è la panacea di tutti i mali, vi sono difficoltà, vi sono sicuramente degli atteggiamenti che devono essere tenuti per risolvere i problemi ma, quando qualcuno mi esorta ad essere più innovativo, esorta il Governo a vedere qualcosa che oggi non vediamo... poi, appena fatta l'operazione, subito "alziamo gli scudi" e speculiamo e, se possiamo mettere in difficoltà il Governo, lo mettiamo! Credo sia corretto desiderare dal punto di vista della propria ambizione di andare al Governo, non penso che andrete al Governo nel prossimo futuro, ma se mai ci andrete, non vorrei che la vostra posizione sia simile a quella in cui si è trovato Prodi, quando ha demonizzato anche a ragione certe operazioni del Governo di Centro-Destra e, quando si è trovato dall'altra parte, "si è trovato nei pasticci fin sopra i capelli", perché ha fatto delle promesse e ha criminalizzato e poi ha creato dei "mostri" che gli si sono ritorti contro! Quello che voglio dire e che era scritto nella mia relazione non è un attacco frontale, poi io ho questo tono che a volte è poco ortodosso e poco signorile, dirò anche le cose con una passione esagerata, ma voleva essere un invito ad essere costruttivi e seri anche nella diversità, perché questo porta un danno generale a tutti.

Quanto si dice che in Valle d'Aosta è tutto più caro, il sistema non funziona, non so se il Consigliere Lattanzi ha visto l'ANSA di oggi, perché ha fatto un accenno parlando dei tassi di interesse dicendo che qui abbiamo i tassi di interesse che sono più alti; allora c'è un'ANSA dove si dice: "tassi per imprese valdostane tra i meno cari in Italia (notiziario economia e lavoro della Valle d'Aosta)". Non so se sono giusti o no, io dico che nell'approfondire i dati...

(interruzione del Consigliere Lattanzi, fuori microfono)

... questa è un'elaborazione dell'Assocredito valdostana, credo. Sono numeri, abbia pazienza, non ridicolizziamo sempre le cose! Quello che le voglio dire è che, anche rispetto a questo argomento, si deve fare un'analisi approfondita perché a volte vi sono dei dati che sono corretti dal punto di vista numerico, ma che meritano di essere approfonditi. Io non ho dato nessun tipo di giudizio, non ho detto che è falso o non è falso, dico solo che non è sempre così come le cose appaiono. Questa ANSA non l'ho scritta io, è delle una di questa mattina...

Lattanzi (fuori microfono) - ... non è la verità...

Marguerettaz (UV) - ... ho capito che non è la verità, ma quello che le voglio dire... mi può prendere con beneficio di inventario anche i dati ISTAT? I dati ISTAT non sono la perfezione, sono dei dati statistici e come tali vanno presi. Chiederei quindi un atteggiamento prudente, qui non siamo il terzo mondo... mi dispiace perché il Consigliere Sandri fa gli interventi e poi scappa... ma sono stupefatto dal suo atteggiamento: ha descritto la Valle d'Aosta anche dal punto di vista dell'innovazione, della banda larga e poi ho alcuni dati come se fossimo il terzo mondo... Come mi suggeriva l'amico Comé... ha detto: "ma secondo te, Carema vuole fare un referendum per venire nel terzo mondo?". Lo dico ridendo, ma secondo voi un comune limitrofo, in questo Piemonte così all'avanguardia, fa un "battage" politico non da poco per entrare nel terzo mondo? Credo che le parole del Consigliere Sandri si commentino da sole, ha descritto il "sistema Valle d'Aosta" come il terzo mondo. Io devo dire che, se la collega Fontana chiede maggiore prudenza quando si parla di "cosa rossa", dicendo che è fiera... ebbene io sono fiero di essere valdostano e non mi ritengo un Assessore del terzo mondo! Mi ritengo un Assessore di una Regione che è all'avanguardia, una Regione che ha fatto nell'ambito dell'innovazione degli accordi dove oggi abbiamo più dell'80% dell'utenza telefonica che ha l'"ASL". Probabilmente con il richiamo agli affetti, ho qualche ragione in più di essere orgoglioso, orgoglioso di essere in una Regione che sta dando delle opportunità. Qui bisogna rendersi conto che siamo 125.000 e che il rapporto con altre Regioni così come è stato fatto merita qualcosa di più di un'operazione matematica, perché, quando qualcuno cita la Provincia di Bolzano, mi chiedo se vi è mai stato, se ha mai visto com'è il territorio, se si è accorto della differenza che c'è fra le montagne di Bolzano e le montagne della Valle d'Aosta, di qual è l'aggregazione. No, io credo che, se uno conosce la Provincia di Bolzano, non possa fare pari pari un confronto, perché, se la Provincia di Bolzano ha un'economia di un certo tipo, la nostra Regione non può averla perché vi sono delle criticità che loro non hanno. Quando lei parla di banda larga, di innovazione, allora dovremmo capire qual è l'appetibilità; noi solo per dare il servizio televisivo dobbiamo fare 80 apparati a carico degli enti locali, se lei va a Milano e a Torino, questi apparati fanno la gara per comprarli e metterli, quindi amerei più onestà intellettuale nel fare i raffronti; in caso contrario finiremmo esattamente come il Piemonte e allora sì che... questo lo cito io... perché in Piemonte le valli laterali sono totalmente abbandonate, sono il Deserto dei Tartari! In Piemonte contano Torino, Cuneo, Alessandria, Asti, basta! Le valli laterali soffrono e la dimostrazione sta nel fatto che questi comuni vogliono venire in Valle d'Aosta, che è il terzo mondo! Abbiamo una banda di suicidi che vogliono venire qui a tribolare per un pugno di riso al giorno! Credo che non sia proprio così.

Ancora due dati per l'edilizia abitativa: anche lì, rispetto ai numeri, vorrei che si tenesse conto di tutto, non so se la collega Squarzino ha avuto modo... a volte vi sono dei cambiamenti, mi ha fatto una serie di percentuali... gli anni scorsi nel bilancio c'erano i contributi per i tetti in lose che erano nell'edilizia abitativa, quest'anno si trovano nella finanza locale perché con la legge che abbiamo approvato tali soldi sono nella finanza locale. Le ho detto: provi a guardare, forse questi 4 milioni quando ha fatto un raffronto... non so se la Consigliera Squarzino o il Consigliere Segretario Venturella, uno di voi ha fatto questo ragionamento... tenete conto che nelle analisi statistiche può esserci anche tale aspetto, ma non cambia la sostanza in quanto c'erano questi contributi, continuano ad esserci e c'è una riclassificazione diversa, così come non c'erano i fondi di rotazione nel 2007 e ci sono quest'anno di 4,154 milioni. Non vorrei andare oltre, ho cercato sia nella relazione, sia nella mia replica di argomentare, di difendere un lavoro serio che deve essere analizzato certo, ma che non merita di essere ridicolizzato, perché non sarà fatto da dei premi "Nobel", ma è fatto da persone che cercano di dare una risposta, di non creare delle criticità o allarmismi, ma di dare un messaggio positivo. Rispetto a questo credo che si possa tranquillamente votare con coscienza in modo positivo, ringrazio alla fine anche i miei funzionari che hanno permesso un confronto, che hanno dato tutta l'assistenza ai colleghi di minoranza che hanno frequentato assiduamente il corridoio di destra del primo piano, quindi grazie e buon lavoro!

Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi, per fatto personale.

Lattanzi (CdL) - Solo per una precisazione, l'Assessore ha citato un'ANSA che contestava i dati che stamani ho citato; volevo solo far presente ai colleghi dell'Assocredito che i dati riportati sono citati da Banca d'Italia, quindi dovrebbero fare un comunicato fra di loro, parlarsi con Banca d'Italia e dirsi qual è il tasso di interesse in Valle d'Aosta, credo che i Valdostani purtroppo sappiano che non è quello che è stato dichiarato.

Presidente - Vi faccio pervenire gli emendamenti sul disegno di legge n. 188: 2 emendamenti dell'Assessore Isabellon, 1 emendamento dell'Assessore La Torre, 10 emendamenti del gruppo "PD" e 15 emendamenti del gruppo "Arcobaleno". Sul disegno di legge n. 186 di cui all'oggetto n. 26 vi sono: 11 emendamenti dei colleghi del gruppo "Arcobaleno", 1 emendamento del collega Ferraris, 1 emendamento del Presidente Caveri, 1 emendamento del Presidente Caveri e dell'Assessore Pastoret, 4 emendamenti dei colleghi Frassy e Tibaldi e 1 emendamento dei colleghi Tibaldi, Ottoz e Frassy; su tale disegno di legge è stata depositata la relazione del collega Vicquéry. Tutto questo materiale vi verrà distribuito immediatamente.

Possiamo sospendere la seduta e riprendere intorno alle ore 21,00.

La séance est suspendue de 19 heures 49 jusqu'à 21 heures 16.