Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3118 del 21 novembre 2007 - Resoconto

OGGETTO N. 3118/XII - Interpellanza: "Caratteristiche del progetto di teleriscaldamento per la città di Aosta".

Interpellanza

Viste le risposte date dall'Assessore Marguerettaz ad una mia interpellanza sul progetto di teleriscaldamento per la città di Aosta nel Consiglio del 9 maggio u.s.;

Appreso dagli organi di stampa che la Soc Telcha (Telechauffage Aosta), società costituita da due aziende private (SEA, fratelli Ronc) e CVA, produrrà una potenza di 15 megawatt elettrici e di 95 megawatt termici che verranno distribuiti in città tramite una rete da realizzare;

Appreso altresì di un accordo intercorso tra la Telcha e la Cogne Acciai Speciali;

Vista la mozione di indirizzo approvata dalla maggioranza del Consiglio Comunale di Aosta;

Considerate le linee generali di tale mozione, che non contempla però nessuna indicazione su quante abitazioni saranno riscaldate con l'acqua residuale "prodotta" dalla Cogne Acciai Speciali, utilizzata per raffreddare gli impianti;

Osservato che, probabilmente, per integrare il fabbisogno energetico, si farà riferimento ad una fonte fossile finita quale il metano mentre sarebbe possibile ricorrere in alternativa ad una fonte rinnovabile quale la geotermia;

Ritenuto che sarebbe opportuna un'indagine per valutare se agli Aostani non importi piuttosto che gli investimenti della CVA (azienda di proprietà della Regione) siano orientati verso politiche di risparmio energetico;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

il Governo regionale per sapere:

1) la quota di partecipazione della CVA nella soc. Telcha; i metri cubi di metano necessari previsti quando il progetto sarà a regime; il contenuto dell'accordo intercorso tra Telcha e Cogne Acciai Speciali; a quali condizioni di utilizzo dell'area occupata (acquisto, affitto, cessione temporanea) la Telcha si installerà all'interno dell'ex area Cogne di proprietà di Valle Aosta Structure;

2) se sarà servita solo l'area della città di Aosta o anche altre in altri Comuni e i tempi previsti per la realizzazione del progetto;

3) quali sono stati i parametri presi a riferimento della Telcha per stabilire che i cittadini utenti realizzeranno un risparmio sulla bolletta attuale del 20% e se sono stati esaminati i costi delle bollette in caso di utilizzo di energia rinnovabile geotermica;

4) quale valutazione viene data di questo progetto e se vi sia intenzione di monitorarlo così da promuoverlo anche in altre località della Valle.

F.to: Bortot - Venturella

Presidente - La parola al Consigliere Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Questo argomento del teleriscaldamento e della cogenerazione e di una centrale da costruire all'interno dell'"area Cogne" con una società che si chiama "Telcha", con il 49% delle azioni di "CVA" e altre quote da parte della "SEA" e altre quote dei "Fratelli Ronc", dovrebbe attirare una maggiore attenzione di questo Consiglio sull'opera che andiamo a intraprendere non tanto per quanto riguarda i costi, ma su come alimenteremo questa centrale e cosa sarà la città di Aosta, quali saranno i costi ad opera realizzata per i cittadini di Aosta di questo teleriscaldamento, se tale teleriscaldamento è necessario farlo - dato che abbiamo metanizzato la città meno di 20 anni fa -, con quale fonte energetica e, se è necessario farlo, perché non farlo dove la città di Aosta e i Comuni limitrofi non sono serviti dal metano.

Non so se i Consiglieri seguono, penso di sì, la crisi petrolifera che stiamo attraversando, qualche collega di "Forza Italia" stamani citava gli onnivori consumi della Cina e dell'India e credo che a queste cose non prestiamo mai sufficientemente attenzione, mi spiego meglio. Abbiamo una società madre che è la "CVA", che decide non si sa con quali criteri... per utilizzare per questo teleriscaldamento una parte dell'acqua calda della "Cogne"... che la città di Aosta deve essere riscaldata con altri metodi e criteri rispetto alla metanizzazione che abbiamo scelto 20 anni fa. Diritti o meno di questa società, di cui è proprietaria l'Amministrazione regionale, quindi dovremmo tornare sulle strategie di tale società se le decide il Consiglio o se le decide il Presidente della stessa, sta di fatto che la società fa una proposta. Non si capisce bene cosa sia successo, perché ad un'audizione alla quale ero presente - credo fosse la IV Commissione - è arrivato il Sindaco di Aosta che ha detto: "noi, tutto sommato, non ci siamo ancora pronunciati, non ne sappiamo molto, approfondiremo".

Questo progetto rimane in sospeso per alcuni giorni, inizia ad andare avanti, campagna stampa sui giornali, "spot" pubblicitari, giornalisti a disposizione per far credere alla città di Aosta che questo sarà il progresso e lo sviluppo con tale teleriscaldamento... morale un mese fa una mozione della maggioranza al Comune di Aosta che vorrei leggeste, non voglio fare il primo della classe, ma quella mozione è di un generico e di un superficiale... non approfondisce niente! Vi è stato poi un emendamento dell'opposizione e credo che ci sarà un accordo per approfondire i termini tecnici di questa grande opera, ripeto, una mozione di un generico che fa paura!

Noi dovremo fare più attenzione alle fonti energetiche come vogliamo riscaldare le nostre abitazioni, non parliamo di risparmio energetico e poi sorvoliamo bellamente su un progetto, non lo approfondiamo, facciamo finta di niente, tale progetto va avanti con tutte le conseguenze che ricadranno sulla popolazione di Aosta.

Veniamo al dunque: teleriscaldamento, la fonte principale è l'acqua calda che verrebbe in parte recuperata, un 30% del fabbisogno, dall'acqua calda del raffreddamento delle lavorazioni della "CAS". A parte che vedremo come riusciranno ad abbattere l'acidità e il PH di tale acqua calda, che corrode tutte le tubazioni, ma questo è relativamente secondario, mentre per il 30% del fabbisogno usiamo l'acqua calda e, tutto sommato, non ci sarebbe niente da obiettare, il 70% dell'acqua calda la produrremo utilizzando il metano: una fonte fossile finita e non rinnovabile. C'è un piccolo particolare... sono stato chiamato prima ad illustrare, ho i dati e li farò avere... il metano è una fonte fossile finita, il metano - notizia dell'altro giorno - della Russia nel 2008 aumenterà del 15%. Quando si dice ai cittadini di Aosta: "pensiamo a tutto noi, il Comune non tira fuori una lira o la Regione non tira fuori una lira, voi avrete una riduzione della bolletta del riscaldamento del 20%", chi è che non ci sta? Nel frattempo si faranno le opere, si tireranno fuori i soldi, nel frattempo si ribalta la città di Aosta, nel frattempo con l'aumento del 15% del costo del metano annuo, perché gli incrementi di consumo del metano sono esponenziali, questi Signori non hanno fatto uno "straccio" di proiezione su quello che costerà la fonte primaria per scaldare l'acqua calda per il teleriscaldamento ad Aosta, non hanno fatto una proiezione di quanto verrà a costare il metano fra 5 anni, ma l'opera sarà fatta, la centrale sarà fatta, qualcuno ci avrà guadagnato dei soldi, i poveri "gabbati" saranno i cittadini ai quali si andrà a dire: "scusate tanto, pensavamo che il consumo dei gas non aumentasse in questo modo esponenziale ogni anno, che i prezzi fossero stabili al 2005, adesso non ci stiamo più dentro, cari cittadini di Aosta, smenate i quattrini!".

Se deve essere teleriscaldamento, sotto la città di Aosta vi sono dei laghi d'acqua, si va con le pompe di calore, si estrae il calore con la geotermia, che è una fonte rinnovabile, si vede quanto si può estrarre e si dimensiona l'impianto rispetto alla fonte energetica rinnovabile che abbiamo, che è la somma dell'acqua calda per raffreddare gli impianti della "Cogne" più gli impianti di geotermia riscaldando l'acqua che abbiamo sotto i piedi. Sulla base di questa somma, si lascia perdere il metano, si dimensiona l'impianto e si vedrà quanta parte di Aosta o area extraurbana si riuscirà a riscaldare con il teleriscaldamento. Qualcuno mi risponde? L'Assessore La Torre?

Presidente - La parola all'Assessore alle attività produttive e politiche del lavoro, La Torre.

La Torre (FA) - Caro Consigliere Bortot, l'ho ascoltata e cercherò di rispondere. Intanto cercherò di rispondere puntualmente alle sue 4 domande, poi le darò qualcosa di scritto.

Al punto n. 1 la risposta è questa: intanto la "CVA" partecipa al 49% nella società "Telcha S.r.l.", a regime l'impianto utilizzerà 18.100.000 metri cubi di metano circa. Non ci sono problemi di alimentazione per la rete esistente, che è in grado di garantire questo tipo di alimentazione. L'accordo con "CAS" è in corso di negoziazione e disciplinerà le modalità di collegamento al circuito di raffreddamento della "CAS" - perché, come lei sa, questo è un impianto che in parte è di cogenerazione, quindi si avvale anche del calore prodotto dall'acciaieria - e le condizioni economiche di utilizzo del calore di dette acque rispetto ad un prelievo da falda, disciplina dei diversi coefficienti di "performance" della pompa di calore. In realtà, quindi, c'è una diversa coefficienza rispetto alla pompa di calore, perché qui si sta parlando di un calore generato con un altro metodo, quindi non si può fare un paragone. Le condizioni per l'insediamento sono in corso di definizione, comunque sono condizioni allineate a quella che "VDA Structure" offre alle aziende che intendono insediarsi nell'"Espace Aosta", nel rispetto delle procedure definite dalla Regione. Non si fanno dunque trattamenti di favore e quindi per l'area è stato richiesto un diritto di superficie trentennale.

Risposta alla domanda n. 2: ad oggi il progetto prevede di servire la città di Aosta, arrivando fino alla prima "fascia collinare", in quanto il servire zone più elevate in altezza comporta la necessità di investimenti in impianti di pompaggio i cui costi sono elevati. Detta fase di sviluppo sarà esaminata alla luce dei risultati della prima fase di espansione, quindi un primo anello facile da servire, un secondo anello più alto, ma ancora economicamente vantaggioso, non è previsto un terzo anello più alto per le effrazioni perché i costi non sarebbero giustificabili.

Risposta alla terza domanda: il risparmio del 20% fa riferimento allo sconto applicabile, mediamente, agli utenti che utilizzano gas metano o gasolio. Qui potrei fare una precisazione: uno sconto del 20% è uno sconto che deriva dall'utilizzo per cogenerazione di calore della "Cogne", per un'economia di scala, da una gestione di economia di scala, ma anche da una gestione dell'acqua che ha un ricircolo tale che è più sfruttabile in termini di calore rispetto ad un impianto di un condominio. Questo per rispondere in parte a quello che diceva lei prima: se il metano aumenta, aumenta per tutti anche per il cittadino utente. Il fatto di avere un impianto che produce un'economia di scala e comunque anche un'economia per cogenerazione con il calore della "Cogne", garantirà sempre, per quanto il metano salirà, un prezzo più basso, che hanno calcolato nella misura del 20%. Il delta quindi sarà sempre 20% meno, poi ha ragione lei: il metano salirà, forse il metano come elemento fossile non è il futuro, ma costerà sempre all'utente il 20% meno.

Devono inoltre considerarsi i risparmi derivanti da: assenza di manutenzioni ordinarie e straordinarie delle caldaie, che non è poco; assenza di pratiche burocratiche (vigili del fuoco, ISPESL, autorizzazioni alle emissioni...); assenza di pericolosità e non è poco, perché le microcaldaiette diffuse sul territorio hanno una potenzialità di rischio, in questo caso abbiamo centralizzato l'impianto, quindi manca la fiamma diffusa; nuovi spazi disponibili nei locali caldaie, c'è anche un recupero di spazi che per i condomini e le case hanno un senso. Non esistono in Valle fonti geotermiche di acqua calda da falda. Possiamo considerare le terme delle fonti geotermiche, volendo, ma non esistono, le possiamo cercare; inoltre le fonti geotermiche non profonde relative allo scambio con il terreno presentano investimenti elevati con notevoli consumi di energia elettrica. Nella realtà il progetto utilizza acqua di falda, prelevata e riscaldata da "CAS", ed è considerabile quindi a tutti gli effetti di origine geotermica. È una geotermia pilotata, perché l'acqua è estratta dalla falda, viene usata per raffreddare gli impianti della "CAS", questo calore che viene sottratto nel raffreddamento viene riportato nella rete; la rete beneficia di tale acqua calda, non è sufficiente l'acqua calda per dare un servizio a tutta la città, è necessario intervenire con il gas metano che garantisce un'ulteriore produzione, ma attenzione, mentre si produce acqua calda e si utilizza gas metano, si crea di nuovo una cogenerazione che produce energia elettrica.

Punto n. 4: il progetto può essere promosso in altre aree, ad oggi la società è comunque focalizzata sulla città d'Aosta. Queste sono le 4 risposte alle sue domande. Ultima considerazione finale. Il teleriscaldamento è comunque un qualcosa che va a vantaggio dei cittadini, le perplessità che lei ha sono perplessità che si possono condividere o meno, sta di fatto che mai nessuno avrebbe pensato che il petrolio arrivasse a 100 dollari al barile. In realtà ci dobbiamo porre una domanda più complessiva rispetto a quello che lei giustamente ha detto: se si andrà avanti di questo passo, il problema è quello di una società e non solo di un individuo. Se pensate quanto costa oggi un litro di gasolio o di benzina e ci chiediamo cosa costa la mobilità urbana dei cittadini, o la mobilità veicolare del traffico pesante che poi ricade sul costo delle merci, dobbiamo pensare seriamente come società a strutturare il nostro modo di vivere in maniera diversa, concepire in modo diverso come costruiamo le case perché il primo risparmio sta nel costruire in modo diverso le case, certificazione edilizia, certificazione energetica, risparmio energetico per abbattere fino al 50-60% la dispersione di calore delle nostre case, in una cultura del risparmio che è dimostrato che in termini di energia elettrica si può risparmiare dal 20 al 30% con una gestione oculata dei sistemi degli elettrodomestici, con una capacità di mobilità ripensata con delle città riorganizzate, con dei parcheggi rivisti. In realtà e in ultima battuta anche con incentivazioni a tutte le fonti energetiche alternative perché sappiamo che il solare termico è una realtà pratica che funziona, lo dice anche la CE che il solare termico deve diventare obbligatorio sulle nuove costruzioni, una parte di produzione di acqua calda deve essere considerata vincolata al momento in cui si rilascia la concessione edilizia; il fotovoltaico non è oggi così conveniente perché i termini di recupero dell'investimento sono lunghi, ma diventerà una realtà; credo quindi che l'impegno di tutta la collettività non possa che andare in questa direzione che è quella della tutela del cittadino nel risparmio energetico. Il teleriscaldamento comunque ad oggi resta e resterà una possibilità di scaricare dalle "spalle" del cittadino almeno quel 20% di costi, che non sarà la soluzione finale, ma il 20% in meno su una famiglia con reddito moderato rappresenta soldi contanti che possono essere distribuiti alla famiglia in altro modo.

Presidente - La parola al Consigliere Bortot.

Bortot (Arc-VA) - "Prendo" la sua risposta in modo interlocutorio, Assessore. Qui abbiamo un protocollo d'intesa che dovrebbe essere firmato fra la "CVA" e la Regione; su questo protocollo chiedo che venga fatto un approfondimento, non lo chiedo a lei, lo chiedo al Consiglio, ossia cosa stiamo andando a fare? Ripeto: la sua risposta è interlocutoria, ma noi dobbiamo intervenire su un risparmio energetico, non possiamo continuare a riscaldare le nostre case come le abbiamo. Ho fatto un discorso con un ingegnere, i dati sul metano, le riserve di metano... e i costi ve li faccio avere, perché è tardi, è inutile che ve li legga. Faccio l'esempio di Aosta: si stanno mettendo a norma gli edifici scolastici, anche l'Assessore Viérin se mi vuole ascoltare... se interveniamo in contemporanea alla messa a norma sugli edifici scolastici con risparmio energetico, parlo dei nostri edifici pubblici... c'è anche l'Assessore Cerise che ascolta... ho preso a riferimento un edificio pubblico di 1.600 metri quadrati di superficie e con 800 metri quadrati di tetto, sono 2.400 metri quadrati... il risparmio energetico, la coibentazione costa 60 euro/mq con un'economia di scala su più superfici viene a costare 50 euro/mq. Prendiamo ad esempio il "Manzetti", se coibentiamo il "Manzetti" pensando che vi sia da lavorare su una superficie di 2.400 metri quadrati, spendiamo 120mila euro, il ritorno in risparmio energetico comprovato - siamo andati in 10 a Trento, a Bolzano a verificarlo - è di 3 anni. Ripeto: il ritorno per coibentare il "Manzetti" con un costo di 120mila euro è di 3/4 anni, ossia in 3/4 anni risparmiamo in gasolio il capitale che ci mettiamo per coibentarlo. Vogliamo allora cambiare strada invece di continuare a produrre calore, ad indebitarci con tutto il resto del mondo e continuare a produrre calore per "case colabrodo"? Possiamo fare un programma mettendo assieme le banche, la "Finaosta", le risorse del Consiglio, del Comune, dei cittadini? Immaginate quanto lavoro per le nostre imprese, quanta professionalità, e poi non stiamo parlando di soldi a fondo perso: stiamo parlando di investimenti che ci tornano e credo che investimenti del genere, che ritornano in così poco tempo... ma neanche la più bella finanziaria dell'Assessore Marguerettaz è in grado di garantire questi investimenti!

Senza volere andare "sopra le righe" invito il Consiglio, altrimenti presenteremo una risoluzione per sospendere questa convenzione... incontriamoci con il Comune di Aosta, ma come Consiglio, non come minoranza, riflettiamo un mese su questa cosa! Persino l'Assessore Marguerettaz - siamo riusciti a convincerlo - ha inserito nei progetti di ristrutturazione del "Billia" che si presti un'attenzione particolare al risparmio energetico e a come andiamo a scaldare l'acqua della nuova piscina. Abbiamo cominciato, proseguiamo su tale strada, Assessore! Quello che insistiamo a chiedere è fare una riflessione, questa cosa deve diventare una cosa di tutto il Consiglio, su tale riflessione vediamo dove reperiamo le risorse e ce le abbiamo, come coinvolgiamo i cittadini, creiamo lavoro, tecnologie, aziende, professionalità, ci teniamo il lavoro "in casa", abbiamo un ritorno in pochi anni dei soldi che andiamo ad investire ma non continuiamo a produrre calore che se ne va su per i tetti, i camini e se ne va fuori e quant'altro, non ce lo possiamo più permettere!

Qualche azienda la possiamo anche riconvertire, non è detto che la "CVA" non abbia una branca in uscita in questa direzione, i "Fratelli Ronc" e anche la "SEA"... io non ho niente contro i titolari di queste aziende. Si va lì e si dice: "cari Signori, avete già una professionalità di un certo tipo in questo settore...", ci sono soldi per la formazione, per la ricerca e lo sviluppo, avevamo anche l'azienda che produceva i pannelli, la "Qbuilding", che con i nostri lunghi tempi della politica è "andata a quel paese" perché pensava che la Regione su questo settore si mettesse con più determinazione... proviamo almeno a farlo! Diamoci la fine dell'anno, può darsi che le feste natalizie, pasquali o di fine anno ci portino un po' di buon senso. La domanda è: cosa fareste voi a casa vostra se il riscaldamento è insufficiente? Pensate di continuare a pompare calore o forse è il momento di riflettere, visto che si può e ci sono le tecnologie per intervenire sul risparmio?

Presidente - Con questo punto si conclude la seduta odierna, ricordo ai colleghi che domani si comincia con l'esame del progetto di legge n. 180: "Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti", come convenuto in sede di Conferenza dei Capigruppo.

La seduta è tolta.

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La séance se termine à 19 heures 51.