Oggetto del Consiglio n. 3115 del 21 novembre 2007 - Resoconto
OGGETTO N. 3115/XII - Interpellanza: "Verifiche delle procedure di erogazione degli assegni familiari agli insegnanti".
Interpellanza
Venuti a conoscenza che a numerosi insegnanti è stata sospesa, dal luglio scorso, l'erogazione degli assegni familiari e che, in attesa della comunicazione del codice fiscale e del luogo di nascita dei componenti del nucleo familiare, tale erogazione non è stata ancora ripresa;
Considerato che tale prassi provoca un danno economico significativo soprattutto alle famiglie più numerose e a quelle più fragili economicamente;
Ricordato che in base alle riforme "Bassanini" le amministrazioni pubbliche dovrebbero recuperare i dati direttamente alla fonte quando fosse loro disponibile, così come lo è l'Agenzia delle Entrate, e che comunque l'indicazione del luogo di nascita è compresa nella parte del codice fiscale;
Evidenziato che tra gli insegnanti in attività non è certo significativa la percentuale di coloro che ogni anno presentano modificazioni anagrafiche del proprio nucleo familiare e che pertanto l'interruzione cautelare dell'erogazione degli assegni familiari rischia di penalizzare un grande numero di cittadini, a fronte di un basso rischio di introito senza titolo di tali somme;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
il Governo regionale per conoscere se intenda:
1) rivedere la procedura di verifica del diritto agli assegni familiari sulla base di comunicazioni degli interessati, allorché intervengano modificazioni, nonché sulla base di controlli campionari di verifica, senza tuttavia interruzione nella loro erogazione;
2) attuare una verifica sulla percentuale di cambiamenti anagrafici dei nuclei familiari degli insegnanti valdostani, al fine di confortare la scelta di continuità nell'erogazione degli assegni familiari, attraverso la constatazione del minimo impatto di tali variazioni sull'insieme dei fondi erogati.
F.to: Fontana Carmela - Sandri
Presidente - La parola alla Consigliera Fontana Carmela.
Fontana (PD) - Grazie alla segnalazione di alcuni insegnanti di differenti scuole della nostra Regione siamo venuti a conoscenza che automaticamente nel luglio di ogni anno viene sospesa agli stessi insegnanti l'erogazione degli assegni familiari. Tale sospensione viene eliminata solo dopo il ricevimento di una comunicazione degli interessati a conferma o a modifica dei dati anagrafici relativi. Quest'anno pare che si sia verificato un ritardo nella richiesta di questi dati e, di conseguenza, un ritardo nella comunicazione agli uffici dei dati richiesti, in particolare i codici fiscali, i luoghi di nascita dei componenti del nucleo familiare. La somma di tali ritardi ha provocato una sospensione degli assegni familiari di svariati mesi, con un danno economico significativo soprattutto tenendo conto che si riferisce a famiglie numerose e quindi più fragili economicamente. Con questa interpellanza vogliamo richiamare l'attenzione su tale disguido, evidenziando la necessità di capire quante siano le situazioni che ogni anno mostrano delle modificazioni anagrafiche, per valutare la rilevanza del fenomeno e per capire se non si possa sostituire all'attuale meccanismo uno che non preveda l'interruzione dell'erogazione degli assegni familiari, ma effettui verifiche a campione per il controllo dell'attualità dei dati anagrafici. Infine abbiamo voluto richiamare l'attenzione sull'opportunità di utilizzare anche in questo caso le indicazioni delle "riforme Bassanini", nel senso di verificare la possibilità di ottenere dati aggiornati dall'Agenzia delle entrate e delle amministrazioni municipali, senza disturbare il cittadino utente.
Presidente - La parola all'Assessore all'istruzione e cultura, Viérin Laurent.
Viérin L. (UV) - Su richiesta e in accordo con la collega Fontana risponderò in italiano. Si forniscono di seguito gli elementi per la risposta alle richieste formulate nell'interpellanza presentata dai Consiglieri regionali Fontana e Sandri, premesso che in effetti qualche problema si è verificato e si verifica per i motivi che le enuncerò:
- con riferimento alle premesse della vostra interpellanza, occorre prima precisare che il diritto all'assegno, così come la sua entità non dipendono soltanto dalla composizione del nucleo familiare, ma anche, e soprattutto, dal reddito complessivo dichiarato dal nucleo stesso per l'anno precedente a quello cui si riferisce l'assegno; per tale ragione l'attribuzione dell'assegno è disposta a cadenza annuale - dal 1° luglio al 30 giugno dell'anno successivo - sulla base di specifiche domande dell'interessato recanti dichiarazione del reddito di riferimento; eventuali variazioni della composizione del nucleo familiare devono, come ricordava, essere comunicate dagli interessati entro 30 giorni dal loro verificarsi, come da apposito impegno assunto e sottoscritto dagli stessi nella domanda di attribuzione - ma bisogna dirlo... impegno ben spesso poco onorato - e hanno effetti immediati sull'assegno in corso di erogazione. Gli effetti della domanda annuale quindi scadono al 30 giugno di ciascun anno, con conseguente cessazione della relativa erogazione e si riattivano a partire dal mese successivo a quello di presentazione della nuova domanda con l'erogazione anche delle mensilità decorrenti dal 1° luglio, ove spettanti;
- al di là della situazione contingente di quest'anno - "contingente" perché c'è stata la sostituzione della precedente procedura informatica con una nuova funzionalità aggiornata alle innovazioni normative, ma richiedente dati non in possesso dell'Amministrazione, con conseguente necessità di acquisirli da ogni singolo interessato: questa è una novità -, dalla constatazione oggettiva del fatto che, così come avvenuto nei precedenti anni scolastici, la maggior parte - circa il 60% - degli aventi titolo all'assegno ha presentato la relativa domanda soltanto nel mese di ottobre, ossia tardi - con conseguente possibile attivazione o riattivazione del beneficio dal successivo mese di novembre -, mentre un ulteriore 30% circa ha provveduto nel mese di settembre e solo una minima parte si è attivata nei primi mesi del periodo di riferimento - ossia luglio e agosto -, sembra potersi rilevare che i diretti interessati spesso in questo caso non risentano di danni economici particolarmente significativi, perché è una situazione che si è verificata quest'anno soprattutto in conseguenza della modifica che ho citato;
- premesso che quanto previsto dalle cosiddette "riforme Bassanini" in ordine all'acquisizione diretta di documentazione in possesso di altra amministrazione pubblica presuppone comunque un'esplicita richiesta in tal senso da parte dell'interessato, da prodursi in luogo della certificazione o della dichiarazione personale sostitutiva, risulterebbe invece esplorabile l'ipotesi di una consultazione diretta degli archivi dell'Agenzia delle Entrate, che potrebbe essere un sistema abbastanza comodo - attualmente questa formula è concessa in talune situazioni ai fini dell'accertamento della veridicità di dichiarazioni reddituali -; tuttavia appare che, viste le scadenze di presentazione delle dichiarazioni dei redditi - 20 luglio - e considerati i tempi tecnici per il completamento della loro acquisizione a sistema da parte dell'Agenzia medesima - intorno a dicembre -, un aggiornamento d'ufficio dei dati reddituali dei singoli beneficiari dell'assegno nucleo familiare richiederebbe tempi estremamente lunghi consentendo, nella migliore delle ipotesi, l'aggiornamento dell'assegno solo a partire dal mese di febbraio dell'anno successivo;
- non vi è dubbio che l'indicazione del luogo di nascita di un soggetto sia ricavabile dal codice fiscale ma, nella fattispecie e così come ricordato dalla collega, l'Amministrazione non è in possesso di tale codice e, pertanto, non può che richiederlo agli interessati;
- se è vero che la percentuale di soggetti che presentano variazioni nell'ambito del proprio nucleo familiare non è significativa - d'altra parte, come sopra precisato, tali variazioni vanno comunque dichiarate in itinere e perciò non influiscono affatto sulla cessazione generalizzata dell'erogazione alla scadenza annuale -, è altrettanto vero che la totalità dei beneficiari presenta annualmente variazioni più o meno rilevanti del proprio reddito familiare e che, pertanto, il rischio di erogazione indebita esiste ed è tutt'altro che irrisorio.
Venendo alle sue richieste, per quanto riguarda il quesito al punto n. 1, si segnala che, fermo restando che il controllo di accertamento delle dichiarazioni rese dai beneficiari è prescritto come obbligatorio proprio dalle cosiddette "riforme Bassanini" - anche se, purtroppo, le condizioni organico-operative della struttura spesso non consentono di operarvi, perché spesso si fanno riforme a Roma, ma noi con la gestione del personale abbiamo grandi difficoltà e ricordo che noi con 4 unità di personale gestiamo l'intera parte relativa alle buste paga degli insegnanti in Valle d'Aosta - e premesso quanto ho precisato circa il fatto che per la totalità dei beneficiari intervengono annualmente variazioni del reddito familiare: questo può vanificare totalmente gli eventuali vantaggi derivanti dall'ipotesi formulata dagli interpellanti, poiché tutti i beneficiari dovrebbero presentare comunque una comunicazione di variazione, così come avviene attualmente; ciononostante si potrebbe anche valutare l'eventualità di assumersi il rischio di mantenere temporaneamente ferma l'erogazione in godimento, ci sarebbe un solo rischio: non si potrebbe fare per più di 2 mesi, né tanto meno fino alla comunicazione di aggiornamento dei beneficiari (se gli interessati aspettano fino a 4 mesi in una situazione in cui dovrebbero essere stimolati dalla mancata percezione del beneficio economico, ci si può ben immaginare quanto aspetterebbero se non ci fosse questo stimolo!). A fronte di tale ipotesi quindi bisognerebbe prevedere un preciso e perentorio termine di scadenza - quello che pensavo di proporre - entro il quale gli interessati provvedano alla comunicazione di rito a pena di decadenza dal beneficio, ossia non sospendere, ma con un termine perentorio, altrimenti... se diamo la possibilità anche con il rischio di perdere questa variazione, ci fanno aspettare tanto, figuriamoci se non vi fosse questo rischio!
Punto n. 2: la Direzione ha effettuato una ricognizione volta a verificare l'incidenza percentuale sul totale dei beneficiari del numero di soggetti per i quali la variazione del reddito familiare ed eventualmente della composizione del nucleo determina la perdita del diritto all'assegno o la riduzione del suo importo - come precisavo, la verifica da voi richiesta relativamente alle sole variazioni del nucleo non avrebbe alcun significato visto che tali variazioni devono essere segnalate di volta in volta -; la percentuale rilevata è di circa il 25% ed è evidente che è tutt'altro che insignificante in quanto, ove la corresponsione dell'assegno in godimento non venisse interrotta, comporterebbe l'onere dell'avvio, peraltro in tempi diversificati a seconda della data di arrivo delle comunicazioni dei singoli beneficiari, della procedura di recupero di assegni indebitamente erogati nei confronti di una trentina di dipendenti ogni anno.
Presidente - La parola alla Consigliera Fontana Carmela.
Fontana (PD) - Ringrazio veramente l'Assessore Viérin per le risposte esaustive che mi ha dato, capisco che non è una cosa facile perché conosco il problema e so che funziona così. Già l'idea che mi ha dato dicendo che si poteva vedere per non sospendere gli assegni familiari... questa sarebbe una cosa positiva. Si potrebbe anche fare un altro tentativo per quel motivo che diceva lei... altrimenti poi, se non hanno diritto, diventa più difficile: magari un mese prima nella busta paga, se non è un lavoro oneroso, dare un'informazione a tutti gli aventi diritto di portare in tempo questa documentazione se ci sono delle variazioni che si apprestano a comunicarle, altrimenti devono restituire e dopo sarà peggio. La ringrazio.