Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3085 del 7 novembre 2007 - Resoconto

OGGETTO N. 3085/XII - Interrogazione e interpellanza: "Eventuale sottoscrizione da parte dell'Amministrazione regionale e di società partecipate di strumenti finanziari derivati".

Interrogazione

Appresa la notizia, riportata in un'inchiesta giornalistica televisiva, che molte Amministrazioni regionali fanno ricorso ai cosiddetti SWAP, prodotti finanziari derivati;

Considerato che questi prodotti sono strumenti complessi e rischiosi in quanto la conoscenza dei meccanismi e dei sistemi di calcolo degli interessi deve essere molto approfondita e dilatata nel tempo per non incorrere in perdite che di solito derivano da variabili esterne non prevedibili;

Constatato il numero molto elevato di amministrazioni pubbliche italiane (quasi 900) sottoscrittrici di SWAP che stanno perdendo ogni anno centinaia di milioni di euro;

Ritenuto indispensabile conoscere la situazione relativa anche per la nostra Amministrazione;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interroga

L'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali per sapere:

1) se l'Amministrazione regionale o altre sue società partecipate e/o controllate hanno sottoscritto contratti di finanza derivata tipo SWAP e in caso affermativo il loro numero, gli importi, le scadenze e con quali istituti di credito sono stati stipulati i contratti;

2) quali studi od indagini preliminari sono stati effettuati per conoscerne i rischi e le caratteristiche.

F.to: Venturella

Interpellanza

Premesso che un'indagine giornalistica trasmessa domenica 14 ottobre scorso nell'ambito del format di RAI 3 "Report" ha evidenziato quanto sia diffuso presso le amministrazioni territoriali l'utilizzo di strumenti derivati, prodotti finanziari molto complessi e altamente speculativi;

Considerato che i pubblici amministratori intervistati sembrano non avere consapevolezza di incorrere in alti costi e di assumere rischi rilevanti per gli enti che hanno sottoscritto simili contratti;

Rilevato che nel corso della trasmissione citata è stato prodotto un elenco di enti territoriali che avrebbero concluso operazioni "in derivati" con istituti bancari nazionali e internazionali, tra i quali figurava anche la Regione Valle d'Aosta;

Viste l'inchiesta pubblicata il 7 settembre scorso sul quotidiano economico Il Sole 24 Ore e la nota della Corte dei conti, secondo la quale queste operazioni rappresentano un'accumulazione di debito che peserà sulle generazioni future;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

l'Assessore delegato per sapere:

1) se la Regione Valle d'Aosta ha utilizzato o sta utilizzando strumenti finanziari derivati: in caso affermativo,

a) quali sono gli importi e gli impegni contratti nonché gli obiettivi per i quali sono stati attivati;

b) se sono stati messi a bilancio, qual è la durata dell'esposizione e quali sono i rischi previsti;

2) se la Giunta regionale intende stipulare in futuro operazioni di tale genere.

F.to: Tibaldi - Lattanzi

Presidente - La parola al Vicepresidente Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - L'argomento è di stretta attualità, come si suol dire, bisogna rendere merito alla Sig.ra Gabanelli, giornalista "RAI", di "aver scoperto un coperchio importante". Giornalismo investigativo, meritato premio anche a Saint-Vincent, perché, da quando questo argomento è stato trattato nel "format" di "RAI 3" "Report" il 14 ottobre scorso, devo dire che tutti i principali organi di informazione da "Il Sole 24ore" al "Corriere della Sera", a "La Stampa" hanno ripreso l'analisi e l'approfondimento di questo aspetto che ci è stato presentato con una certa drammaticità nell'ambito di "Report". Personalmente sono rimasto esterrefatto nel vedere con quale disinvoltura amministratori locali si siano cimentati in sottoscrizioni di strumenti finanziari che non sono neanche tanto ben conosciuti, ho avuto anch'io qualche difficoltà, ho dovuto informarmi su come funziona questo meccanismo, peraltro non semplice: un meccanismo per rimpinguare le casse dei propri enti locali e poter far fronte a delle esigenze di spesa immediate. Questi strumenti finanziari che si chiamano "swap", termine inglese che sta a significare anche cambio, sono dei prodotti finanziari molto complessi e altamente speculativi. Ha fatto specie sentire amministratori che a delle domande incalzanti di giornalisti rispondessero con una tale superficialità, ignorando forse che stavano operando con soldi dei contribuenti. L'aspetto più significativo che mi ha colpito in quella trasmissione è quando dal capitolo enti locali si è passati al capitolo Regioni e naturalmente nell'elenco delle Regioni vicino alle quali c'erano delle cifre indicate ho visto anche la Valle d'Aosta, poi la telecamera ha fatto un passaggio volante, non siamo riusciti a focalizzare la cifra, ma abbiamo colto che la Valle d'Aosta purtroppo era presente, adesso l'Assessore ci dirà in quale misura è presente, anche perché sembra che sia prassi che queste formule di finanziamento degli enti locali non siano iscritte in bilancio, ma siano gestioni extra bilancio e, di conseguenza, sfuggano al normale controllo di amministratori come siamo noi, che fra qualche settimana saremo chiamati ad approvare il bilancio 2008.

Volevamo proporre un'interrogazione, poi la quarta domanda ci ha portato a proporre un'interpellanza, perché la domanda dell'intenzione è prettamente politica, quindi vogliamo capire da lei, che rappresenta le finanze in Giunta, quali sono le reali intenzioni. Innanzitutto chiediamo conferma dell'utilizzo da parte della Regione di strumenti finanziari derivati, in caso affermativo ci piacerebbe sapere le cifre impegnate, nonché gli obiettivi per i quali questi soldi sono stati richiesti, poi se sono stati messi a bilancio, non siamo riusciti a scorgerlo, magari siamo stati disattenti, e lei ci correggerà se così fosse stato, e naturalmente quali sono le durate dell'esposizione e i rischi previsti. Sappiamo che vi sono enti locali incastrati in 13 miliardi di derivati, è una cifra pazzesca, l'audizione della Consob nelle competenti Commissioni parlamentari sta portando in evidenza un'emergenza che riguarda tutte le Regioni d'Italia e moltissimi Comuni. Fra l'altro, fra le Regioni d'Italia vi è da segnalare il vicino Piemonte, so che avete avuto recentemente un incontro bilaterale con la Giunta piemontese e devo dire che Mercedes Bresso e i suoi Assessori dovrebbero mettersi una mano sulla coscienza se i dati de "Il Sole 24ore" pubblicati il 7 settembre 2007 sono giusti, con il Piemonte che ha un'esposizione record di quasi 2 miliardi di euro, lo stesso Comune di Torino è a quota 100 milioni, vorremmo capire se anche noi abbiamo intrapreso questa filosofia piuttosto deviante nell'ambito della pubblica amministrazione regionale o se siamo più accorti e abbiamo evitato di cascare in tali manovre speculative. Fra l'altro, vi sono 4 istituti bancari che sono "nell'occhio del ciclone" di Banca Italia perché avrebbero profittato della diffusa incompetenza degli amministratori locali nel nostro Paese. Ci piacerebbe se l'Assessore ci può chiarire come mai la nostra Regione figurava in quella inchiesta di "Report" con tanto di importo accanto al nome. Non so se lei ha fornito dati alla Sig.ra Gabanelli o a chi per essa.

Presidente - La parola all'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Dopo questa seduta di Consiglio devo proprio aderire a coloro che dicono che l'Italia è governata dalla Gabanelli, da Santoro, abbiamo come nostro punto di riferimento il sistema mediatico. La domanda ritengo sia più che mai legittima ed opportuna, anzi vi ringrazio per averla posta, in modo da tranquillizzare perché nel presentare la trasmissione, vedendo il nome della nostra Regione inserito in questo ragionamento, può nascere una preoccupazione. Devo dire che l'operazione non è stata fatta da me, ma dal mio predecessore, Assessore Agnesod, che ha messo in atto un'operazione interessante dal punto di vista finanziario: l'operazione risale al 17 maggio 2001 ed è collegata ad un prestito obbligazionario, è un'operazione che ritengo di condividere nel modo più assoluto. L'importo dell'operazione in derivati è pari ad un valore dell'emissione obbligazionaria collocata sul mercato ed è costituita da una prima emissione di 413,17 milioni - questa è stata un'emissione per l'acquisizione delle partecipazioni in società idroelettriche - e la seconda, emessa per un importo di 130 milioni - per un totale complessivo di 543,17 milioni - che era riconducibile ad un prestito obbligazionario emesso per la ricostruzione in seguito all'alluvione dell'ottobre 2000. Il contratto stipulato è un contratto che viene definito in termini tecnici "interest rate swap", l'acronimo è "IRS", ovvero è un derivato sul tasso di interesse, quindi è un derivato di pura copertura con una struttura semplice che non prevede l'assunzione di rischi particolari in capo alla Regione, in cui la stessa si è impegnata a cedere alla banca il tasso variabile semestrale, acquistando un tasso annuo fisso per il periodo iniziale fino alla rata del 2008 e per gli anni successivi fino alla scadenza del 28 maggio 2021, un tasso predeterminato all'interno di un "corridoio" fra un tasso minimo del 3,85% e un tasso massimo del 6,35%. La Regione inoltre ha assunto l'impegno di accantonare con cadenza annuale quote di capitale fisso per l'ammontare di 27,5 milioni in un fondo di ammortamento appositamente costituito, per evitare di trasferire sulle generazioni future l'onere del rimborso totale del debito originario. In buona sostanza quindi l'obiettivo che si è voluto perseguire con la stipulazione contestuale è strettamente legata all'emissione obbligazionaria del derivato di copertura, come si può facilmente comprendere, dove, da un lato, a fronte dell'emissione obbligazionaria regolata a tasso variabile in ragione della sua maggiore competitività sul mercato dei capitali, al momento dell'operazione la Regione si è protetta da eventuali rialzi dei tassi di interesse nel medio-lungo periodo, considerando la durata ventennale del prestito, attraverso un contratto che garantisce di non superare un tasso massimo predefinito del 6,35%... Consigliere Bortot, abbia pazienza, io dico che abbiamo un tasso variabile con una copertura assicurativa che, a fronte anche di una situazione dove i tassi potrebbero andare alle stelle, una soglia massima del 6,35%...

(interruzione del Consigliere Bortot, fuori microfono)

... certo. Infatti ho parlato di un "corridoio" dal 3,85% al 6,35%, che è il tetto massimo, ho detto che vi è un massimo e un minimo, all'interno vi è la copertura assicurativa che è questo contratto "IRS".

A fronte dell'emissione obbligazionaria con rimborso in un'unica soluzione alla scadenza, per le stesse ragioni di convenienza sui mercati sopra esposte, la Regione si è impegnata ad accantonare quote costanti di rimborso del capitale: i 27 milioni. A tal proposito si sottolinea come tale decisione sia stata adottata al fine di non dover ricorrere alla data di scadenza del prestito alla stipula di un nuovo debito per rimborsare il capitale ai sottoscrittori. Tale scelta è stata effettuata prima che gli interventi normativi - articolo 41 della legge n. 448, DM n. 389/2003 che regola l'accesso al mercato dei capitali e la circolare del MEF del 27 maggio 2004 - stabilissero l'obbligo di accantonamento periodico del capitale nei casi di emissioni con rimborso in un'unica soluzione a scadenza, nel senso che quei prestiti prevedevano quel rimborso in un'unica soluzione, ciononostante noi annualmente mettiamo da parte i 27 milioni che sono una rata che ci siamo precostituiti, in modo da non lasciare delle sorprese a coloro che nel 2021 si troveranno nella condizione di dover restituire. La contabilizzazione in bilancio, durata dell'esposizione e rischi previsti, Vicepresidente Tibaldi... nel bilancio regionale così come nel rendiconto sono contabilizzate annualmente sia le quote capitali accantonate nel fondo di ammortamento, sia le quote interessi derivanti dal contratto "IRS" nell'obiettivo programmatico 3.2, altri oneri non ripartibili, nei rispettivi capitoli 69280, quota capitale per l'ammortamento di mutui e prestiti già contratti, e 69260, quote interessi per l'ammortamento di mutui e prestiti già contratti. La durata dell'esposizione arriva fino al 28 maggio 2021, 20 anni.

Rischi previsti: per quanto attiene al capitale periodicamente accumulato, esso viene investito in titoli di Stato, emessi in euro, da parte di Stati europei partecipanti all'Unione monetaria europea, quindi il rischio sopportato dalla Regione è il fallimento di uno di questi Paesi. Il rischio è notevolmente mitigato dalla scelta della Regione di poter investire esclusivamente in titoli di Stato di Paesi europei dell'area euro. Per quanto attiene alla componente interesse, il tasso variabile come illustrato potrà oscillare solo all'interno di un intervallo costituito da un tasso minimo del 3,85% ed un tasso massimo del 6,35%; il rischio pertanto è un ipotetico mancato risparmio qualora il valore del parametro di riferimento - l'"euribor" a 6 mesi - scenda sotto il 3,85%, perché in tal caso la Regione pagherà comunque il 3,85%, salvo eventuali rinegoziazioni del contratto. Collega Bortot, oggi a quanto è l'"euribor"? A 4,7%, quindi, fissando questo "corridoio", ritengo che sia stato fatto da parte dell'Amministrazione regionale... ripeto: non prendo la paternità di questo perché non l'ho fatto io, ma mi pare sia una cosa che è stata fatta bene. Devo fare un plauso anche alla dott.ssa Borney, che è la mente di questa operazione, senza togliere nulla all'Assessore. Si ricorda che le operazioni sono state accompagnate, come richiesto dalla prassi di mercato, da un'opinione legale rilasciata da uno studio legale italiano esperto nel settore, che ha attestato la conformità dell'operazione sopra esposta alla normativa vigente. Consigliere Venturella quindi lo studio e l'indagine è questo parere che a monte è stato acquisito... e ovviamente fatto confrontando tale parere legale con le attività effettuate dall'Amministrazione regionale.

Per quanto attiene il futuro, la Giunta non intende stipulare contratti in derivati sulla restante parte del debito contratto dalla Regione a tassi fissi, così come nessuna operazione in derivati per la gestione attiva del debito e per migliorare i flussi di cassa è stata stipulata in questi anni, pur sollecitati da numerose e continue proposte presentate da parte delle banche. Le operazioni proposte consistono nell'acquisto da parte delle banche dei contratti a tasso fisso già stipulati dalla Regione contro la vendita di un tasso variabile più favorevole nell'immediato, ma a fronte dell'assunzione di rischi legati all'andamento dei tassi sull'intera operazione. Tali proposte prevedevano in taluni casi la possibilità per la Regione di realizzare un flusso di entrata "una tantum" più di frequente, di allungare la durata del debito allontanandone la scadenza e quindi di gravare maggiormente sulle generazioni future. Si ribadisce che nessuna di tali proposte è mai stata portata all'attenzione della Giunta regionale.

In relazione all'operazione già in essere, non si escludono da qui al 2021 eventuali rinegoziazioni delle condizioni, sulla base dei risultati del monitoraggio costante che viene effettuato sulle condizioni di mercato, sul confronto delle condizioni del derivato rispetto al costo medio del restante debito, sempre nell'intento di garantire alla Regione miglioramenti del tasso di interesse applicato, mantenendo la garanzia di un congruo tetto massimo e con l'obiettivo di valutare, come fatto finora, le proposte sulla base della convenienza finanziaria dell'intera operazione.

Nell'interrogazione mi si chiedono anche notizie sulle società partecipate e controllate dalla Regione. I miei uffici hanno fatto una verifica e, da quello che è emerso fino ad oggi, è che fra le società partecipate e controllate direttamente dalla Regione la società "SAV", di cui la Regione possiede il 28,72% - l'autostrada da Aosta in giù -, ha stipulato un contratto per la gestione delle fluttuazioni del tasso di interesse per un controvalore complessivo di 50 milioni con scadenza al 15 dicembre 2016 con "Unicredit", che è confluita poi nella "Bayerische", Agenzia di Milano. Le informazioni sono contenute nella relazione sulla gestione accompagnatoria al bilancio chiuso al 31 dicembre 2006, quindi il collega Venturella può trovarlo in quella evidenza. Non è ancora disponibile in quanto non pervenuta - però potrebbe darci una mano il collega Bortot... - l'informazione in merito all'eventuale stipulazione di contratti di finanza derivata da parte della "Banca popolare etica", di cui la Regione possiede una quota di partecipazione, ma, se il collega intercederà, ci farà sapere se ci sono derivati in quella banca, però non ci ha risposto, ma noi siamo azionisti, abbiamo inoltrato la richiesta, speriamo di avere la risposta. Delle società controllate da "Finaosta" invece sembrerebbe che solo "CVA" abbia sottoscritto un contratto di "asset swap" per un importo di 2 milioni di euro, con scadenza 9 giugno 2014, con il "Monte dei Paschi di Siena" e le informazioni sono riportate in un verbale del Consiglio di amministrazione del 2 marzo 2006.

Nella speranza di aver dato tutte le informazioni, ritengo che la nostra Regione non abbia ceduto a tentazioni di finanza creativa, abbia fatto un lavoro discreto, che quindi si possano "dormire sonni tranquilli".

Presidente - La parola al Consigliere Segretario Venturella.

Venturella (Arc-VA) - Anch'io come il collega Tibaldi ho dovuto leggermi un po' di documenti perché "swap" per me era la squadra speciale della polizia, il telefilm americano che tanto piaceva a quel tempo. Le cifre però, Assessore, sono importanti, sono più di mezzo miliardo di euro, lei ha detto che il "range" è fra 3,85% e 6,35%, io avevo come il collega Tibaldi seguito la trasmissione e le dichiarazioni dei consulenti finanziari indipendenti, quelli che poi avevano dimostrato la non redditività... che all'interno di questi contratti di finanza derivata vi era una gabola, perché ricordo che il titolo della trasmissione era: "Il banco vince sempre"... per cui noi ci siamo garantiti, come lei ha affermato, il "range" che va dal 3,85% al 6,35%, oggi mi diceva che il tasso di interesse si aggira attorno al 4,17%. Assessore, nel caso che il tasso normale dovesse scendere, noi quanto ci perdiamo? Perché, se il tasso dovesse scendere sotto il 3,85%, noi perdiamo la differenza, per adesso nulla. Ci preoccupa anche solo per il 28% o per quello che è in "CVA" il fatto che vi siano altri contratti che non sono quelli che lei ha chiamato gli "IRS", ma contratti di scambio di crediti, non scambio di interesse. Certo che il basare il tutto solo su un parere legale mi sembra azzardato, anche perché questi consulenti finanziari indipendenti hanno indicato che l'approfondimento di tali tematiche è sempre molto difficile, quindi il rischio è sempre molto alto. Saremo attenti che i sonni tranquilli siano veramente tranquilli e che non si trasformino, come per certe amministrazioni, in incubi; comunque ringrazio l'Assessore per la sua risposta, se vorrà dare lo scritto per i vari riferimenti al bilancio o al bilancio "CVA" o "SAV".

Presidente - La parola al Vicepresidente Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Mi permetto 2 considerazioni: la prima è che nella mappa delle Regioni italiane la Valle d'Aosta insieme alle altre speciali erano "intonse", in realtà vedo che con i 543 milioni che lei ci ha comunicato oggi ci mettiamo in media classifica, vuol dire che anche noi abbiamo questa ipoteca per il futuro. Con la seconda considerazione faccio i calcoli della massaia, perché non ho la sua preparazione in materia, di conseguenza lei mi potrà confortare o meno, 413 milioni più 130 milioni sono 543 milioni di emissioni obbligazionarie complessive. Lei dice che stiamo accantonando 27 milioni all'anno dal 2001 al 2021, 20 anni, 27 per 20 sono 540. Non ho capito qual è il costo dell'operazione...

(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

... ecco, nella quota capitale, allora i 27 milioni sono solo quota capitale, la quota interesse ha quel "gap" che va dal 3,85% al 6,35% che è sull'altro capitolo. Solo questo, la ringrazio di tale precisazione.

Un'ultima considerazione è che l'operazione di acquisizione del comparto elettrico e la ricostruzione post alluvione sono stati 2 interventi straordinari, non sapevamo che la finanza creativa dei vostri predecessori fosse arrivata all'emissione di questo tipo di obbligazioni, secondo quello che lei ci ha detto, sono operazioni sufficientemente prudenti, noi ci limitiamo a prenderne atto per ora e abbiamo constatato che quello che era stato rilevato nel corso di quella trasmissione aveva un fondamento. Sappiamo che le amministrazioni future di qualunque colore esse saranno avranno questo debito da smaltire con gli istituti di credito con i quali è stato contratto.