Oggetto del Consiglio n. 3034 del 17 ottobre 2007 - Resoconto
OGGETTO N. 3034/XII - Interrogazione: "Rifacimento delle arginature del torrente Clavalité".
Interrogazione
Premesso che
lungo il greto del torrente Clavalité è in corso il rifacimento delle arginature, nonostante le stesse fossero state recentemente realizzate;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
il Presidente della Regione e l'Assessore delegato per sapere:
1) quanto sono costate le arginature ora in fase di sostituzione;
2) la causa e gli oneri di tale rifacimenti.
F.to: Frassy - Tibaldi - Lattanzi
Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.
Cerise (UV) - I lavori a cui si fa riferimento nell'interrogazione riguardano 2 lotti funzionali dei quali uno è stato già collaudato, mentre l'altro è in fase di ultimazione lavori. I dati economici dei 2 lotti possono essere così riassunti: 1° lotto, importo complessivo € 262.209, inizio lavori il 25 maggio 2005, fine lavori il 10 novembre 2006. Il 2° lotto, molto più impegnativo, prevede una spesa di € 1.808.205, inizio lavori il 10 ottobre 2005, i lavori sono in fase di ultimazione. Entrambi i lavori vanno ricompresi nel piano degli interventi di ripristino e messa in sicurezza del territorio all'indomani dell'alluvione dell'ottobre 2000. Le progettazioni di tali interventi sono state precedute da uno studio del comportamento idraulico ed idrogeologico dell'intero bacino, studi che hanno, di fatto, manifestato la predisposizione dell'intera piana della Clavalité alla laminazione cioè all'esondazione del torrente Clavalité. Se questa piana non fosse storicamente stata condizionata dall'utilizzo a pascolo, senza questo lavoro di costante stabilizzazione e di pulizia, ci troveremmo di fronte ad una morfologia caratterizzata da una sorta di alveo a rami intrecciati con una forte attitudine alla divagazione a seconda della quantità di acqua in questi rami.
In occasione dell'alluvione del 1993, il torrente è stato oggetto di alcuni interventi di ripristino degli argini erosi dalle piene. Questi interventi furono condotti in amministrazione diretta con l'impiego delle squadre forestali, che realizzarono, in particolare, alcuni ponticelli per l'attraversamento del torrente ed alcuni tratti di arginatura, in parte in scogliera a secco ed in parte in gabbioni metallici. Nel punto di maggiore larghezza tale sistemazione raggiungeva i 12 metri e la piana adiacente era stata recuperata a pascolo, dopo lavori di bonifica dai detriti alluvionali, per venire incontro alle esigenze del mondo agricolo. Nell'ottobre 2000, sicuramente questa eccezionale quantità di acqua ha generato portate straordinarie che demolirono parzialmente queste opere e produssero gravi danni alla viabilità rurale, all'acquedotto comunale, ad alcune abitazioni e, in generale, all'economia agricola di tutta l'area, soprattutto il danno maggiore fu causato dall'ingente quantità di materiale detritico che si depositò su tutta la piana. Fra l'altro mise anche in evidenza, se del caso, che gli interventi di cosiddetta "ingegneria naturalistica" sui nostri torrenti hanno un'efficacia limitata e sicuramente non governano delle piene di carattere eccezionale. Gli esiti dello studio che è stato affidato, preliminare alla nuova progettazione, hanno determinato la scelta di allargare l'alveo, non potendo incidere sulla pendenza per ovvi motivi morfologici - si tratta di una zona pianeggiante, non potevamo aumentare la velocità, allora abbiamo deciso di allargare l'alveo - per aumentare la velocità questa nuova conformazione, anzi, diciamo meglio, per aumentare l'efficacia della capacità di caricare delle portate eccezionali, la nuova conformazione del torrente ha previsto la realizzazione di un doppio alveo: quello principale, di larghezza compresa tra 16 e 18 metri, in grado di smaltire portate liquide con un ritorno di 100 anni e portate solide con un ritorno di 50 anni, ed uno secondario, più ampio, con larghezze massime di circa 35 metri, in grado smaltire portate solide con tempo di ritorno in 100 anni. Questi tempi di ritorno stanno a significare che c'è una probabilità su 100 anni che l'evento si verifichi.
Tornando ai lavori in oggetto, questi hanno visto in particolar modo la realizzazione di nuovi argini dati da un rimodellamento dell'alveo che ha visto la realizzazione di sponde in una sorta di terre armate, chiamato anche "argine a verde" che prevede la realizzazione di terre armate particolari, adatte all'impiego specifico, la realizzazione di una nuova viabilità rurale - in quanto la precedente era stata completamente sconvolta - e la sistemazione di quella già esistente danneggiata dall'alluvione, la realizzazione di nuovi attraversamenti per il raggiungimento delle frazioni e la successiva bonifica dei terreni circostanti.
Per quanto riguarda il rifacimento di arginature, questo può riferirsi in alcuni casi ad opere precedentemente realizzate che si sono trovate, nella nuova conformazione d'alveo fra l'altro rispettosa anche del sedime demaniale, in mezzo al nuovo torrente o ad alcuni tratti di queste terre armate che sono in corso di rifacimento a seguito dei danni provocati da alcuni temporali verificatisi alla fine dell'autunno del 2006 e che sono stati oggetto di una perizia di variante tecnica approvata dalla Giunta regionale con DGR n. 1769 del 29 giugno 2007. D'altra parte, non è raro che succeda che in cantieri del genere avvengano degli eventi di tipo naturale, come possono essere temporali di forte intensità e breve durata, che determinano una compromissione dei lavori in fase di realizzazione. Riguardo agli oneri che tali lavori hanno comportato, comprese le spese progettuali e di Direzione lavori, ammontano complessivamente a circa € 300.000,00 Iva esclusa.
Président - La parole au Conseiller Frassy.
Frassy (CdL) - Ho ascoltato la sua risposta, Assessore, la domanda era abbastanza precisa, il riferimento era specifico e la sua risposta è stata molto articolata in una lunga premessa che ha descritto le problematiche morfologiche e idrauliche della piana del Clavalité. Ci ha anche illustrato la complessità di questi lavori, degli studi che sono stati fatti, dei 2 lotti, del 1° lotto che è stato collaudato, del 2° lotto che è in fase di ultimazione, una spesa indicativa rispetto ai dati che ci ha fornito di oltre 2 milioni di euro, 1° lotto 262mila e il lotto in fase di ultimazione, quello più oneroso, 1,8 milioni di euro.
Quello che non ci è chiaro, perché dopo questa illustrazione interessante per avere cognizione dell'iter progettuale e dello stato dei luoghi e per avere anche memoria delle problematiche causate dai vari eventi nel tempo - alluvione del 1993 e alluvione del 2000 -, rimaniamo perplessi di fronte al fatto che i temporali dell'autunno 2006 - temporali, come lei giustamente li ha definiti, non degli eventi alluvionali - abbiano determinato una situazione tale per cui è evidente, andando in quella piana, che qualcosa non ha funzionato.
Nelle sue premesse lei faceva riferimento a tempi di ritorno che erano indicati in 100 anni, che era un ragionamento statistico; ecco, questo ragionamento statistico si è infranto nei temporali dell'autunno 2006 alla fin fine, perché quando lei parla del costo di questo incidente di percorso, non è un costo di poco conto, trattandosi di 300mila euro più IVA, praticamente più di quello che era il 1° lotto. Non sappiamo a cosa si riferisca o se forse era effettivamente il 1° lotto, che è stato poi smantellato ed è oggetto di rifacimento, perciò la perplessità non è solo il costo aggiuntivo che lei ha stimato del 16%, ma che è un costo significativo, perché 300mila euro più IVA è un costo significativo! Il problema è invece di capire queste progettazioni con quali criteri sono svolte, perché se mettiamo in piedi opere importanti per 2 milioni di euro e al primo temporale - anche se intenso, pur sempre un temporale! - abbiamo danni per 300mila euro e devono essere rifatte le progettazioni, vuol dire che abbiamo qualche dubbio sui criteri seguiti nel gestire queste opere.
La invitiamo, di conseguenza, a verificare se sia ragionevole che un temporale possa sconvolgere in maniera significativa dei lavori di risistemazione delle arginature che erano stati fatti per contenere fenomeni di tipo alluvionale. Ci lascia perplessi la dinamica che ha portato a questo tipo di rifacimenti.
Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise, per una precisazione.
Cerise (UV) - Non so se può servire a fugare le perplessità, ma il danneggiamento è avvenuto in fase di cantiere, cioè si stava lavorando; di conseguenza, questo evento, pur non essendo eccezionalissimo... era comunque eccezionale perché venuto e ha interessato delle opere in esecuzione: questo ha comportato una rimessa in pristino, ma solo per il fatto che erano in attività di cantiere, mentre se le opere fossero state ultimate, forse non succedeva niente.