Oggetto del Consiglio n. 3027 del 4 ottobre 2007 - Verbale
OGGETTO N. 3027/XII - APPROVAZIONE DI RISOLUZIONE: "SOLIDARIETÀ E SOSTEGNO AL POPOLO BIRMANO E ALLA SUA LOTTA PER LA DEMOCRAZIA".
Il Presidente PERRON propone di procedere all'esame della risoluzione, presentata dai Consiglieri Secondina SQUARZINO, VICQUÉRY, FERRARIS, SANDRI, OTTOZ, Marco VIÉRIN, LAVOYER e LATTANZI, , iscritta in via d'urgenza all'ordine del giorno dell'adunanza in corso (oggetto n. 3019/XII).
Illustrano i Consiglieri Secondina SQUARZINO e Adriana VIÉRIN.
IL CONSIGLIO
- ad unanimità di voti favorevoli (presenti e votanti: ventotto);
APPROVA
la sottoriportata:
RISOLUZIONE
IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA
VISTA la drammatica evoluzione della situazione in Myanmar/Birmania, dove si sta attuando una repressione ai danni della popolazione e dei monaci che pacificamente stanno manifestando per la democrazia nel paese;
APPRESO che le forze dell'ordine birmane sono responsabili di pestaggi, uccisioni, detenzioni arbitrarie;
RICORDATO che da oltre dieci anni si trova agli arresti domiciliari la leader dell'opposizione, Aung San Suu Kyi, rea di aver vinto in modo democratico le elezioni del 1990, annullate con un colpo di stato dei militari, e che è stata insignita fin dal 1991 del premio Nobel per la pace per la difesa dei diritti umani e della pace;
VISTE le diverse mozioni di solidarietà col popolo birmano e di condanna delle repressioni ad opera del regime militare votate da molte istituzioni, non ultimo il Consiglio Onu per i diritti umani;
ESPRIME
solidarietà a chi coraggiosamente adotta la forza inerme della nonviolenza a fronte di militari armati;
CONDANNA
la continuata e violenta repressione messa in atto dalla giunta militare birmana contro dimostranti pacifici;
CHIEDE
al Presidente del Consiglio e al Presidente della Regione di sostenere in tutte le sedi istituzionali iniziative di sostegno al popolo birmano e alla sua lotta per la democrazia del paese;
INVITA
i parlamentari valdostani a rendersi portavoce di tali preoccupazioni presso il Parlamento e lo stesso Governo italiano affinché, almeno a livello europeo, si intensifichino le pressioni sul governo birmano perché cessino soprusi e violenze nei confronti della popolazione e dei monaci inermi e si attivino iniziative a livello diplomatico che favoriscano soluzioni pacifiche di transizione alla democrazia.
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