Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3012 del 3 ottobre 2007 - Resoconto

OGGETTO N. 3012/XII - Verifiche sull'eventuale estensione alla gratuità del servizio di trasporto per tutti i disabili e per gli ultra sessantacinquenni. (Interpellanza)

Interpellanza

Ricordate le agevolazioni di trasporto per disabili e per la terza età, che da anni dimostrano l'attenzione della nostra Amministrazione verso le persone più deboli e per l'attuazione di uno stato sociale attento a tutti gli aspetti della nostra convivenza;

Preso atto che le entrate per l'Amministrazione regionale dagli utenti disabili ha superato nel 2007 di poco i 30 mila Euro, mentre somme non di molto superiori sono quelle introitate dagli utenti di oltre 65 anni;

Considerato che le procedure burocratiche legate alle autorizzazioni a queste agevolazioni costano all'Amministrazione regionale molto di più delle somme incassate, a causa dell'impegno del personale, dei materiali cancelleria, delle spese telefoniche e postali, mentre è costato ai cittadini interessati non solo le somme trasferite alla Regione, ma anche spostamenti e impegni per la raccolta e la trasmissione delle documentazioni richieste relative al reddito;

Evidenziato che situazioni assimilabili sono quelle relative all'utilizzo di impianti sportivi come le piscine o lo ski pass regionale, che invece potrebbero rappresentare un utile strumento di attività e di salute soprattutto per le persone più avanti negli anni;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

il Governo regionale per conoscere se intenda:

1) fare una valutazione costi/benefici delle procedure di agevolazione per il trasporto al fine di verificare l'effettivo costo per l'Amministrazione del sistema attualmente vigente;

2) nel caso emergano non significative rilevanze economiche positive dell'attuale meccanismo o, peggio, se emergessero rilevanze economiche negative, proporre la gratuità del trasporto dei disabili e degli ultrasessantacinquenni, escludendo qualunque imitazione di reddito;

3) prevedere delle agevolazioni per gli ultrasessantacinquenni e per i disabili anche per l'accesso alle strutture sportive (piscine, ski pass ecc...), per favorire la salute e l'attività di queste fasce sociali deboli.

F.to: Sandri - Fontana Carmela

Président - La parole au Conseiller Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - Rimaniamo anche se su un tema più limitato e più leggero in termini di dati, prima si parlava di decine di milioni di euro, qui stiamo parlando di decine di migliaia di euro, però crediamo che, quando si cerca di fare un lavoro di qualità, bisogna interessarsi a tutti i particolari, perché nella qualità come in altri settori l'obiettivo della tolleranza zero non è un obiettivo negativo. Abbiamo fatto una serie di osservazioni, dobbiamo dire che abbiamo avuto anche una serie di lamentele rispetto alla questione delle agevolazioni di trasporto per disabili e per la terza età, delle agevolazioni che hanno delle procedure burocratiche complesse, ogni tanto arrivano dall'Amministrazione regionale delle lettere che non sempre sono di facile comprensione tenendo conto delle categorie a cui si rivolgono e, a fronte di tutta questa complessità, abbiamo che le entrate per l'Amministrazione regionale, per quanto riguarda il contributo agli utenti disabili, hanno superato nel 2007 i 30.000 euro, mentre le somme non di molto superiori sono quelle introitate dagli utenti ultrasessantacinquenni. Ci viene il grosso dubbio che per forse un centinaio di migliaia di euro abbiamo messo su una complessità burocratica che ci costa di più. A nostra informazione vi sono almeno 3 funzionari impiegati dell'Amministrazione regionale che si occupano di questo tema; tenuto conto della carta, del tempo, del telefono e degli stipendi, nonché dell'indennità di fine rapporto e della pensione, credo che costi molto di più che l'utilizzo. Ricordando come nel caso del suo collega vicino di banco per la consegna dei libri di scuola non si va a guardare il reddito degli studenti, né delle loro famiglie, stiamo pensando se non fosse una buona scelta riflettere su questi problemi e arrivare a dare una risposta di tipo similare, ossia va bene, forse faremo salire qualche ricco su un autobus quando ha più di 65 anni e questo potrebbe essere anche un obiettivo positivo dell'Amministrazione regionale, ma siamo sicuri di non escludere i poveri, perché alla fine cosa succede? Per mancanza di un attestato dell'Unico o dell'Irsee, o di altre questioni, la gente decide di pagarselo l'autobus o di utilizzare altri mezzi di trasporto. Nel momento in cui invece puntiamo a rafforzare il servizio pubblico rispetto all'auto privata, credo che questi siano temi su cui si debba riflettere ampiamente.

Tali riflessioni ci hanno portato a dare una visione più a largo raggio sull'Amministrazione regionale, abbiamo visto che vi sono per tali 2 categorie - i disabili e gli ultrasessantacinquenni - almeno 2 settori in cui si potrebbe intervenire in modo analogo, in primo luogo l'entrata delle piscine. Le piscine hanno una grande importanza per quanto riguarda il recupero funzionale, il mantenimento in buona forma delle persone anziane, possono anche aiutare molti disabili a gestire la propria disabilità, per cui credo che su questi temi si possa fare un ragionamento di favorire l'accesso. Così come sugli "skipass": qui un passo avanti è stato fatto nei confronti dei ragazzini per favorire la pratica dello sci, credo che uno "skipass" gratuito per gli ultrasessantacinquenni che vadano dal lunedì al venerdì a sciare non sarebbe male né per favorire la salute, né per favorire l'attività motoria di queste fasce. La gratuità sulla base di una certificazione dell'ASL e di una certificazione data dalla carta di identità credo che semplificherebbe moltissimo il lavoro dell'Amministrazione regionale, risolverebbe una serie di problemi che stanno preoccupando i patronati, che si trovano spesso a dover fare i conti con una serie di preoccupazioni, domande di persone che si rivolgono a questi patronati chiedendo: "ma come, mio figlio che è disabile, abbiamo mandato su la carta, non è stata sufficiente, mi è tornata indietro...", vi sono situazioni che preoccupano la popolazione, danno fastidio e non comportano vantaggi significativi per l'Amministrazione. Vi sono dati importanti, voglio ricordare come è nata questa cosa. Una ventina di anni fa, quando sedevo al posto del Consigliere Bortot, avevamo fatto come "Nuova Sinistra" tale proposta ed era gratuito per gli ultrasessantenni, negli anni poi si è cambiato... allora credo che riportare la gratuità significhi fare una scelta per il trasporto pubblico. Fu proprio quella legge che portò ad un rinnovamento del parco degli autobus, a una rifrequentazione degli autobus, dobbiamo incentivare tale questione.

Se poi devo fare l'Irsee, devo far sapere quanto possiedo in banca, alla fine mi scoccio, non faccio più la tessera, non prendo più l'autobus, queste sono 2 cose che sono state percepite e verificate sul territorio. In molti casi bisogna tener conto che tutte tali comunicazioni, questo recarsi al patronato e all'Ufficio trasporti della Regione sono un peso superiore a quello che possiamo percepire, perché si tratta di persone disabili o anziane. L'ufficio competente non è presente in tutti i comini della Valle, ma solo ad Aosta e mi sembra a Verrès. A questo punto credo che ingeneriamo dei costi sociali non indifferenti: e la macchina per andare fino ad Aosta, e la macchina per tornare indietro, quindi fonte di inquinamento, fonte di traffico... Proviamo a fare i "Bassanini" della situazione e a vedere se si può trovare una soluzione che ci consenta di uscire da tale "impasse". Con questa interpellanza abbiamo fatto richieste per capire quali sono gli intendimenti della Giunta, ma abbiamo dato qualche soluzione; non sono soluzioni su cui ci poniamo come sul Piave, ma sono dei suggerimenti per far capire che su tale tema forse dobbiamo aprire un tavolo di confronto nuovo e potrebbe essere questo un modo di ragionare in termini diversi, in cui, se non vi sono delle motivazioni forti, il reddito non vada ad interferire nell'erogazione dei servizi. Lo si faccia laddove è importante, per esempio per la casa o per quanto riguarda il supporto alla locazione, o all'acquisto della prima casa, o alle ristrutturazioni, ma, laddove ci sono dei servizi sociali, credo che questo si possa fare in modo diverso, senza tener conto del reddito. La stessa cosa è aprire un confronto sul tema dell'accesso ad altre provvidenze per i disabili e gli ultrasessantacinquenni, che sono dei servizi sociali importanti per la loro qualità della vita. Dobbiamo tener conto che con le "modificazioni climatiche" che piacciono tanto al Consigliere Bortot, vi sono anche grosse modificazioni della vita: oggi un ultrasessantacinquenne è molto più attivo e abbiamo esempi viventi che hanno una forza incredibile e ci sono di insegnamento e di speranza per tutti noi. Proprio per tali motivazioni facciamo qualche riflessione che vada al di là dello scontato e questo è l'invito che facciamo con l'interpellanza.

Presidente - La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Pastoret.

Pastoret (UV) - Je veux accueillir l'invitation à la réflexion qui vient de la part du collègue Sandri, même parce que je n'ai personnellement pas de convictions et même pas d'actes de foi à présenter sur cet argument. Sur ce thème tout est vrai et tout n'est pas vrai au même temps, c'est un argument de décision qui n'est pas le mien et le vôtre et je ferai quelques exemples. Une analyse a été effectuée tout au long de l'année 2006 sur les revenus de la contribution des personnes âgées de plus de 65 ans... aux frais liés à leur transport par autobus. Au cours de cette année les recettes se sont chiffrées sur un montant de 40.077,87 euros, somme à laquelle il faut ajouter les frais de transport des personnes handicapées: 30mille euros environ. On pourrait dire que c'est peu, parce que le travail qui est assuré par les bureaux est beaucoup plus grand. Il faut réfléchir là. Pour les bureaux régionaux compétents la gestion de cette participation économique des usagers ne représente pas une portion essentielle de leur charge de travail annuel, car, même si on ne tenait pas compte de falloir encaisser de l'argent, le contrôle sur l'âge, le droit, et cetera, devrait se faire quand même et la structure organisationnelle devrait quand même exister. Il faut donc avoir l'esprit que la quantification économique tout compte fait, par rapport aux coûts généraux de la structure, est résiduelle, d'autant que le passage à une gratuité totale n'entraînerait pas des réductions de personnels, parce que le fait de payer c'est à la fin presque un automatisme. C'est toute l'organisation qui regarde l'accès du droit, et cetera, qui est plus complexe. En plus ces sommes peuvent être investies pour produire d'ultérieurs bénéfices, même si elles sont réduites. D'ailleurs, pour rester dans le thème des transports, il est bien de rappeler aussi que la Région fournit une contribution qui se chiffre à environ 40% aux usagers du train pour en favoriser l'emploi et là c'est de l'argent que nous sortons pour faire un contrat avec "Trenitalia".

Un thème de réflexion général. La décision de demander jusqu'à présent une participation économique aux usagers a 2 aspects: un de caractère philosophique, il y a une théorie dans laquelle beaucoup de personnes se reconnaissent, selon laquelle une contribution économique, quoique légère, serait une forme de responsabilisation et de sensibilisation desdits usagers, qui tendent à prendre à la légère parfois ou à banaliser les services qui sont rendus gratuits. L'autre thème est de caractère pratique, parce qu'il y a ce système de gestion de carte sans contact qui est en train d'être à la fin de son parcours et qui ont un coût. L'Administration a opté pour ces cartes à contact, malgré le coût en raison de leurs avantages. Il n'est pas donc stupide d'imaginer que l' argent qui est encaissés de par la contribution des usagers serve à couvrir les dépenses pour ces cartes. Cela dirait aussi qu'une partie du temps dédié aux aspects purement économiques pourrait être épargné, car là nous aurons d'ici peu, j'espère dans quelques mois, la possibilité que les usagers - par exemple, les étudiants qui ont le problème de créer la validation de leur carte de voyage - utilisent "internet" et avec le numéro de la carte de crédit pourront verser le montant pour avoir l'accréditation sur la carte de contact, ce qui est très pratique car cela se contrôle sans l'utilisation de personnel, mais uniquement avec des procédures informatiques. Cela nous l'avons fait, pour aller dans le sens de l'observation que vous faites, pour ne plus obliger les usagers à prendre la voiture et à se rendre près d'un guichet. Avec ce système ils pourront tranquillement renouveller leur abonnement de la maison, de leur lieu d'étude. Toutes les universités disposent d'ordinateurs qui sont mis à la disposition des étudiants, qui pourront sans frais supplémentaires télécharger leur carte de voyage. Cela dit, je ne reviens pas sur le thème que vous avez présenté, à propos des remontées et des piscines, parce que, comme je l'ai dit, je n'ai pas une théorie personnelle, j'expose des faits dont on doit tenir compte. Moi personnellement j'aimerais que dans notre Pays les services soient les plus performants possibles et les moins chers possibles et donc gratuité pourquoi pas? D'ailleurs à l'intérieur de l'Assessorat nous nous sommes déjà interrogés sur ce thème, il n'y a pas de préjugés et il y a de différents avis, avec mes collaborateurs on en a déjà parlé.

Je voudrais souligner un aspect, car il y a une réflexion plus ample qu'on devrait faire à partir du fait de considérer qui devra payer pour les services dans notre société et je ne dis pas la Région ou la Commune. Quels sont les sujets qui pourront contribuer à couvrir des dépenses que d'autres sujets plus démunis ne pourraient pas couvrir? Là en provocation je termine: est-ce qu'il suffit l'âge des personnes pour déterminer un critère de gratuité? Ou il n'y a pas aussi d'autres éléments de caractère social dont on doit tenir compte? Moi je vous pose la question, vous me donnerez une réponse. C'est une question que nous nous sommes posée et sur laquelle le débat est ouvert. Je pense que nous avons contribué à l'ouvrir davantage avec votre initiative et j'espère avec mes réponses.

Président - La parole au Conseiller Sandri.

Sandri (GV-DS-PSE) - Un peu plus de courage, M. l'Assesseur. Je vous remercie sûrement pour avoir compris très bien l'esprit de cette interpellation et d'avoir nous donné la possibilité d'ouvrir une confrontation sur ce thème et je crois qu'il y a beaucoup de motivations pour régler ce fait dans un but différent de ce qu'on a fait jusqu'à maintenant. Il faut alors avoir un peu de courage pour voir les différentes motivations qu'on peut avoir pour trouver des solutions différentes.

Première chose: une personne âgée n'a pas la possibilité d'avoir une voiture comme une personne jeune, surtout maintenant il y a des difficultés à avoir le permis de conduire car si tu as le diabète, si tu as la tension... alors au-delà de 65 ans il y a beaucoup de problèmes, des difficultés pour conduire une voiture. Il y a des gens alors qui ont besoin et c'est déjà celle-ci une possibilité d'aller vers une gratuité, car nous avons dans toute l'administration tous les cas là où il y a un besoin de la part des gens on a toujours répondu avec la gratuité.

Deuxièmement vous avez dit: "qui doit payer cela?". On ne peut pas prendre l'argent de ceux qui utilisent déjà le moyen public de transport pour financer d'autres moyens publics de transport, il faut enlever l'argent de ceux qui utilisent le transport privé, c'est celle-ci la différence fondamentale. Pour financer tous ces cartes et ces trucs qu'on a utilisés pour aider les handicapés et les personnes âgées à utiliser le transport public ou le train, on ne peut pas prendre l'argent du système public de transport, mais il faut le prendre du transport privé, car on doit aider les gens à comprendre que le voyage sur le territoire valdôtain ou dans d'autres régions avec un moyen public c'est plus écologique que non avec la voiture privée ou d'autres moyens privés.

Il faut faire des pas en avant, il faut regarder quelle est la réalité et je crois que vous n'avez pas vu quelle est la réalité des personnes âgées en Vallée d'Aoste. Il y a très peu de gens âgées qui a l'ordinateur à la maison ou "internet", ou qui ont la carte de crédit. Vous avez dit: "pour les étudiants", pour lesquels peut-être que cela marche très bien, mais pas pour les personnes âgées et même pas aussi pour les handicapés. Ces 2 catégories sont défavorisées et c'est celle-ci la différence: les étudiants ne sont pas une catégorie défavorisée, donc il faut faire tout ce qu'on peut pour les rendre des citoyens aux mêmes droits des autres. Credo che, da questo punto di vista, i fatti che si possono portare in tale discussione sono parecchi, il principale è proprio questo: delle categorie sfavorite per la debolezza stessa di queste 2 categorie. Ritengo allora che debbano essere effettuate delle riflessioni importanti, perché abbiamo da un lato il bisogno di fare tutto ciò che è più semplice possibile per queste 2 categorie sfavorite, semplice nei procedimenti e semplice nei controlli. La carta che avete fatto va benissimo, ma, quando dall'anagrafe arriva che uno compie 65 anni, si manda a casa e risolto il problema. È inutile fare dei controlli, perché sarà difficile che ringiovanisca, se ringiovanisce, avvertitemi perché vado da lui e mi faccio spiegare come.

Per quanto concerne gli handicap, nella maggioranza dei casi sono handicap permanenti certificati dall'ASL e anche lì i controlli sono molto ridotti. In questi casi possibilità che vengano fuori situazioni anomale è difficile, il che non toglie che ci debba essere una questione ispettiva. Dall'altra parte attenzione, rendere difficile l'accesso al servizio pubblico, sia con autobus che con mezzi speciali come per gli handicappati... rischiamo di favorire il trasporto privato, quindi l'utilizzo dell'auto, della moto, di tutte queste altre cose. Questo rientra in una politica di lungo respiro, non è un caso che viviamo in un Paese come l'Italia, dove la "Fiat" ha pesato grandemente sul tipo di sviluppo; abbiamo delle grandi autostrade che fino agli anni '80 erano le migliori d'Europa e le ferrovie sono ancora quelle di 2 secoli fa, per cui, se vogliamo non disincentivare l'auto, ma incentivare l'accesso al servizio pubblico, credo che questo si debba fare attraverso tale tipo di soluzione. Volevo ricordare un piccolo scambio di battute con il collega Salzone, che un giorno mi ha visto scendere dalla navetta verde - da me utilizzata soprattutto d'inverno per muovermi per Aosta - e mi ha chiesto: "come, un Consigliere regionale che va in autobus?". Proprio quel viso stupito che mi è apparso credo che proprio dimostri come su questi temi abbiamo una visione stereotipata, allora cerchiamo di fare dei passi avanti.

Se consentiamo a tali persone gratuitamente di accedere a questi mezzi, diamo una visibilità e una valutazione positiva allo stesso mezzo, ossia diventa che il sistema pubblico è un mezzo di particolare rilievo a cui la Comunità dimostra di dare un'importanza notevole, perché lo rende gratuito alle categorie sfavorite che sono le persone anziane e i disabili. La stessa cosa credo valga per le strutture come la piscina o le funivie, perché chiaramente siamo su numeri piccoli, ma non vuol dire questo che non si debba dimostrare anche in tale caso che verso le persone sfavorite per età, motricità... l'Amministrazione regionale se ne prende carico. Fossero delle categorie lavorative, gli imprenditori, gli artigiani, i medici, non sarei d'accordo, ma in questo caso bisogna tener conto che sono fasce deboli e in quanto tali meritano un'attenzione particolare. Tecnicamente poi cosa questo possa portare non lo so, prendo atto che, rispetto alle mie previsioni di 100.000 euro, lei me le ha ridotte a 70.000 per il 2006. Prendo anche atto che ha ragione quando dice che questa è una parte "des charges dont les employés s'occupent pendant l'année", quindi togliere tali pratiche riduce non significativamente il lavoro, ma riduce di molto il danno a valle. Credo che per l'Amministrazione regionale con i suoi funzionari un termometro della situazione possa essere la verifica del lavoro con i patronati, andate a parlare con i patronati, andate a sentire nelle sedi periferiche i patronati a febbraio-marzo quando emergono i problemi della certificazione del reddito e vi renderete conto di quanto questa cosa è negativa e disincentiva di fatto all'utilizzo di tali possibilità che l'Amministrazione regionale dà.