Oggetto del Consiglio n. 3011 del 3 ottobre 2007 - Resoconto
OGGETTO N. 3011/XII - Risultanze del gruppo di lavoro per la revisione complessiva dei beni in esenzione fiscale e assegnazione di carburante per l'anno 2008. (Interpellanze)
Interpellanza
Ricordata la risoluzione votata all'unanimità dal Consiglio regionale nella seduta del 21 dicembre 2006 con la quale, a fronte delle difficoltà emerse circa l'erogazione dei buoni benzina, si chiede al Governo regionale di studiare, di concerto con le Commissioni consiliari competenti, una revisione complessiva del sistema beni in esenzione fiscale ed in particolare i "buoni benzina" al fine di apportare i benefici a tutta la popolazione valdostana;
Ricordato che con Dg. n. 1/2007 è stato istituito un gruppo di lavoro incaricato di monitorare costantemente l'evoluzione della situazione in atto, e di riferire mensilmente alla Giunta in merito all'attività svolta;
Ricordato che il Presidente della Regione aveva preso in Consiglio l'impegno di tenere informato il Consiglio sull'evoluzione della complessa vicenda e aveva espresso la sua volontà di giungere ad un disegno di legge che recepisse le conclusioni del gruppo di lavoro;
Ritenuto che non si possa rinviare ulteriormente la soluzione della questione,
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
il Presidente della Regione per sapere:
1) se esiste un documento predisposto dal gruppo di lavoro di cui alla Dg n. 1/2007, e se è intenzione della Giunta metterlo a disposizione dei Consiglieri;
2) se, e come, intende ottemperare a quanto approvato dal Consiglio il 21 dicembre 2006, relativamente al coinvolgimento delle Commissioni consiliari competenti;
3) quali sono le possibili interferenze che può esercitare in questo momento la petizione sul mantenimento dei buoni benzina depositata al Parlamento europeo.
F.to: Squarzino Secondina - Bortot
Interpellanza
Premesso che:
- la Commissione europea ha negato la prosecuzione oltre il 2006 del sistema di quote di carburante in esenzione fiscale assegnate ai residenti in Valle d'Aosta;
- la Giunta regionale con la deliberazione 3990 del 20 dicembre scorso ha disposto, secondo la prassi usuale, le assegnazioni delle quote di carburante in esenzione per l'anno 2007;
- il Consiglio regionale ha approvato unanimemente il 21 dicembre 2006 una risoluzione con la quale ha impegnato la Giunta ad attivare le attività necessarie per garantire il mantenimento delle agevolazioni sui carburanti;
- sulla questione il Presidente della Regione ha scritto al Governo nazionale;
- la Giunta ha costituito con Deliberazione 1/07 un gruppo di lavoro in materia;
- il Consiglio regionale ha approvato l'11 gennaio scorso una risoluzione che invita il Governo nazionale ad attivare le opportune azioni politiche in sede europea per la tutela della specificità valdostana e affinché la Valle d'Aosta rientri nelle aree elencate nella direttiva UE 12/1992;
- la Camera dei Deputati ha approvato il 17 gennaio scorso un ordine del giorno che prevedeva l'attivazione di un tavolo di concertazione sull'argomento dei carburanti in esenzione tra il Governo e le Regioni Valle d'Aosta e Friuli Venezia Giulia;
- il Presidente della Regione, rispondendo ad un'iniziativa in materia del nostro gruppo, aveva evidenziato che non sarebbe sufficiente il diniego della Commissione europea e che la materia avrebbe dovuto trovare ulteriore approfondimento in sede "ECOFIN";
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
il Presidente della Regione e l'Assessore delegato per sapere:
1) se vi sono stati incontri tra il Governo regionale e quello nazionale sulla materia e in caso affermativo con quali risultati;
2) se è stato attivato il tavolo di concertazione di cui in premessa e in caso affermativo quali sono ad oggi le risultanze;
3) qual'è l'attività e quali sono le conclusioni del gruppo di lavoro regionale istituito dalla Giunta;
4) come pensano di procedere relativamente alle assegnazioni dei carburanti in esenzione fiscale del 2008 e quali iniziative o attività sono state intraprese dalla Giunta in materia.
F.to: Frassy - Tibaldi - Lattanzi
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Penso che il testo dell'interpellanza sia abbastanza chiaro per cui non sto qui a illustrarlo, piuttosto non mi riconosco tanto nel titolo, non è solo "risultanze del gruppo di lavoro per la revisione complessiva dei beni in esenzione fiscale", è vero, ma il tema principale della nostra interpellanza è come il Presidente della Regione intende ottemperare agli impegni presi in Consiglio rispetto alla condivisione con le competenti Commissioni consiliari del problema dei buoni benzina. Sappiamo tutti che è un problema complesso con diverse fasi, è un problema che non si risolve in 10 minuti in Consiglio, è un problema su cui abbiamo chiesto più volte che vi fosse un'informazione puntuale ai Consiglieri e in Commissione perché ci sono una serie di tappe che vanno rispettate. In questo senso noi vogliamo sapere dal Presidente a che punto è la questione e come intende ottemperare agli impegni presi rispetto a tale questione.
Presidente - La parola al Consigliere Frassy.
Frassy (CdL) - Sarò breve nell'illustrare questa interpellanza, ma la illustro giusto per ricordare una certa cronologia, nel senso che ci troviamo quasi ad un anno da quando è stata resa pubblica la decisione della Commissione europea che aveva negato la prosecuzione del regime in esenzione fiscale delle quote assegnate ai residenti in Valle d'Aosta dei carburanti. A seguito di quella pronuncia ci furono una serie di reazioni da parte del mondo politico valdostano, che portarono ad una serie di atti che erano necessari per poter approfondire e trovare delle soluzioni a quella decisione, iniqua, della Commissione europea. Iniqua, ma frutto anche di una certa distrazione con cui il Governo di allora, che purtroppo è ancora il Governo di ora - "Governo Prodi" -, aveva affrontato la vicenda in sede comunitaria. Nel dicembre 2006 la Giunta decise comunque di assegnare per il 2007 i buoni carburante e sempre nello stesso mese vi fu una risoluzione approvata all'unanimità dal Consiglio regionale, con la quale si invitava la Giunta a proseguire tutte le attività necessarie per garantire una serie di prerogative sancite dalla nostra autonomia, coinvolgendo anche la Regione Friuli Venezia Giulia, che era stata essa stessa coinvolta, e demandando alla Giunta di prendere le iniziative necessarie con il Governo nazionale. È passato un anno, nel frattempo la Giunta ha costituito un gruppo di lavoro, ma, al di là di alcune battute che sono state fatte ancora stamani dal Presidente della Regione, non abbiamo avuto riscontro concreto sullo "stato dell'arte", su quali sono le conclusioni alle quali è giunto il gruppo di lavoro insediato dalla Giunta regionale. Non sappiamo se il Presidente Caveri è riuscito ad interloquire con il Ministro competente, al quale aveva chiesto audizione sino dai primi di gennaio di quest'anno. Non sappiamo quali siano gli intendimenti che il Governo regionale ha rispetto alla materia, in relazione alle procedure di assegnazione per il 2008. Siamo convinti che questo tempo debba essere utilizzato per recuperare le distrazioni e nazionali e regionali sull'argomento e che sperare che dal nulla si possano trovare delle soluzioni pensiamo sia un'illusione che non porti da nessuna parte. Siamo perciò in attesa di sentire dalla viva voce del Presidente che tipo di prospettive, che tipo di scenari si prospettano per il 2008, ma più in generale per questa materia per gli anni a venire.
Président - La parole au Président de la Région, Caveri.
Caveri (UV) - I colleghi Frassy, Tibaldi e Lattanzi hanno richiesto se in merito alla questione relativa ai cosiddetti "buoni benzina" vi siano stati incontri fra il Governo regionale e quello nazionale, se sia stato attivato il tavolo di concertazione che l'ordine del giorno votato alla Camera il 17 gennaio 2007 impegnava il Governo nazionale a costituire, quali siano i risultati del gruppo di lavoro istituito con la DGR n. 1/2007, infine quali siano le iniziative intraprese per l'assegnazione delle annualità 2008, dopo aver ricevuto, malgrado alcune Cassandre, i buoni 2007. I colleghi Squarzino e Bortot invece richiedono se esiste un documento predisposto dal gruppo di lavoro, se è intenzione della Giunta metterlo a disposizione dei Consiglieri, se si vuole coinvolgere le Commissioni consiliari competenti. Ho già avuto modo di dire al Presidente Cesal della I Commissione che da parte del Governo regionale non vi è alcuna difficoltà, spero che lo abbiate concordato con la mia Segreteria. In considerazione della stretta contiguità dei temi, ringrazio il Presidente e i proponenti per questa risposta unitaria, che mi consente di spaziare maggiormente.
Per quel che riguarda il primo punto sollevato dai colleghi del gruppo "CdL", posso rispondere affermativamente, segnalando che, a fronte di incontri e contatti di natura tecnica, si sono avuti confronti di natura più politica a livello dei Gabinetti della Presidenza della Regione e del Viceministro Visco a partire dalla scorsa primavera e questi contatti sono tuttora in corso anche in considerazione della paventata determinazione da parte governativa di procedere con la rimozione del dettato normativo della legge n. 623/1949 che "ab origine" regolamentò i contingenti di carburante in esenzione fiscale. Il rischio di rimozione della legge era nell'aria già con la finanziaria 2008. L'intervento della Presidenza della Regione con una lettera inviata al Viceministro Visco ha per il momento indotto il Governo a stralciare dalla proposta di disegno di legge finanziaria 2008 la norma abrogativa, ma permane la necessità di mantenere la più attenta vigilanza sulla questione, tenuto conto che le altre deroghe cassate da Bruxelles sono oggi inserite nel disegno di legge finanziaria 2008 per la loro eliminazione, ivi comprese le esenzioni simile alla nostra: quella dei carburanti della Regione Friuli Venezia Giulia, in particolare della Provincia di Gorizia. La posizione governativa in un primo tempo sembrava condividere l'impostazione data dalla nostra Regione secondo cui la Commissione europea avrebbe, da un lato, accompagnato con motivazioni incongruenti la decisione di sopprimere le esenzioni; dall'altro, mal interpretato il dettato normativo della direttiva 96/2006. Pareva invece che il Governo assumesse una decisione di una sorta di resa senza condizioni al "diktat" della Commissione europea. Ricordo che la ragione per la quale contestiamo l'interpretazione che è stata data della direttiva comunitaria in oggetto deriva dal fatto che le differenti versioni linguistiche danno contezza di una difformità. L'interpretazione data dalla Commissione è quella di poter agire nell'invitare i Paesi membri alla soppressione di situazioni di defiscalizzazione come questa, sulla base di una normativa di armonizzazione delle accise in maniera propria, ossia la Commissione ha interpretato la norma nella versione linguistica tedesca, mentre in altre versioni linguistiche si prevede che debba essere il Consiglio europeo a pronunciarsi. A ciò si deve aggiungere che, come è noto, per fortuna e per opportuna iniziativa dei gruppi "Union Valdôtaine", "Stella alpina" e "Fédération", la questione è oggi all'attenzione del Parlamento europeo dal momento che la propria Commissione per le petizioni - "Commissione Peti" - ha ritenuto ammissibile la petizione sottoscritta da oltre 21.000 cittadini valdostani e ha avviato l'iter per il suo esame, chiedendo da qualche giorno alla Commissione europea di predisporre una risposta alle contestazioni avanzate dai Valdostani.
In esito all'iter che la Commissione farà in seno al Parlamento europeo, la Commissione per le petizioni si esprimerà con un voto, che oggi non è possibile prevedere, e la cui temporizzazione potrebbe essere fra 3, 4, 6 mesi. Se tuttavia il Parlamento europeo ritenesse di censurare la condotta tenuta dalla Commissione europea, non potremmo escludere un "revirement" della stessa rispetto alla sua comunicazione del dicembre 2006. Sono numerosi i Parlamentari europei che da diverse posizioni politiche sembrano convinti delle posizioni che abbiamo espresso, lo stesso Presidente della Commissione petizioni - un Polacco di una formazione politica di estrema Destra - ha considerato le ragioni da noi presentate come meritevoli di attenzione. Rispondendo ad un elemento dell'interpellanza dei colleghi Squarzino e Bortot, ritengo che la petizione abbia avuto un'influenza positiva sulla vicenda dal momento che ha avuto il pregio di segnalare all'attenzione dell'Assemblea legislativa dell'UE il comportamento della Commissione, che è stato lesivo non solo dell'autonomia della Regione, ma anche del più elementare diritto a ricevere motivazioni convincenti in merito a un diniego di tale portata politica. Non solo, la petizione ha dimostrato come i Valdostani siano stati ancora una volta capaci di difendersi da soli a fronte di un'assenza da parte dello Stato italiano, che è "rimasto alla finestra", mentre le prerogative di una propria Regione autonoma, sulla base di una legge dello Stato sostitutiva dei nostri diritti della zona franca, venivano calpestate. A maggior ragione aver resistito a Bruxelles ci consente oggi di rafforzare la nostra posizione davanti a chi intende comprimere le prerogative statutarie della Regione.
L'atteggiamento tenuto dal Governo in occasione della prima scrittura del disegno di legge finanziaria 2008, che anche con l'appoggio dei Parlamentari valdostani la Regione sta contrastando, segnalando in un primo tempo l'inopportunità dell'assunzione di determinazioni drastiche a livello nazionale prima che la questione sia definitivamente accertata a livello comunitario, pare particolarmente irriguardoso se si fa presente - con questo rispondo al secondo elemento dell'interpellanza del gruppo "La Casa delle Libertà" - che nessun seguito è stato dato all'ordine del giorno votato dalla Camera dei deputati il 17 gennaio scorso e che detto tavolo non poteva essere convocato per iniziativa della parte regionale. Il Governo nazionale si è dimostrato inadeguato nella difesa delle nostre prerogative nel corso del negoziato con la Commissione nel 2006, noi quest' oggi siamo in grado di dirlo perché abbiamo avuto accesso alla documentazione che il Ministero dell'economia ha inviato alla Commissione europea, in cui, al posto di fare un copia-incolla delle ragioni che avevamo illustrato, che erano, dal punto di vista giuridico cristalline, abbiamo avuto un cattivo copia-incolla che non ci ha aiutato nella soluzione della questione, perché, come sapete, tale questione al tavolo della Commissione può essere trattata solo dal Governo nazionale. Una Regione non può, se non tramite la rappresentanza italiana, essere presente, noi lo siamo stati parecchie volte con le massime autorità della Commissione europea, ma lo scritto ufficiale è stato inviato dal Governo. Oggi sappiamo che la Commissione europea, alla luce della decisione dello scorso anno, ha chiesto al Governo italiano quali determinazioni assumere, ma, come ho ricordato ai Parlamentari valdostani in un incontro pochi giorni fa - e che sono sulla nostra linea -, il Governo italiano, in particolare il Viceministro Visco, non ci ha mai inviato questa lettera della Commissione europea. Noi quindi ricevemmo alla fine dello scorso anno il fax ufficiale dalla rappresentanza italiana nel quale la Commissione contestava la validità della defiscalizzazione della nostra benzina con la "Carte Vallée", ma, quando la Commissione europea scrive al Governo, il Governo non ha ritenuto di inviarci copia di tale lettera, anche questo nella trattativa prevista per le prossime settimane lo faremo valere. Non si può oggi pensare di liberarsi del problema senza risolverlo, atteggiamento che è la cosa più semplice, ossia l'abrogazione della legge del 1949. Per tale motivo, congiuntamente ai Parlamentari valdostani - questo potrà avvenire a metà di ottobre -, abbiamo chiesto un incontro urgente al Viceministro Visco, al quale diamo atto di aver tolto dall'articolo della finanziaria la soppressione, perché tutte le altre particolarità derivanti dalle accise... Friuli Venezia Giulia... le ambulanze... e altre situazioni di defiscalizzazione sono state tolte.
Da parte regionale ovviamente credo sia importante dare atto del lavoro compiuto. Il gruppo di lavoro istituito con la deliberazione di Giunta regionale n. 1/2007 ha evidenziato diverse alternative nel caso in cui il regime fosse oggetto di abrogazione. Oggi riteniamo che non vi sia alcuna motivazione logica, il 2008 come il 2007 dovrebbe essere un anno di transizione in attesa di una definizione diversa della questione, il suddetto gruppo di lavoro - rispondo qui ai colleghi sia del gruppo "La Casa delle Libertà" che del gruppo "Arcobaleno" - ha analizzato gli aspetti finanziari della questione. In primo luogo si è dato evidenza al gettito presunto, sottolineo "presunto" per non essere sgridato dall'Assessore Marguerettaz, perché è una simulazione, gettito derivante dall'eliminazione dell'esenzione combinata con il riparto fiscale vigente. In Valle abbiamo i 9/10 del gettito proveniente dalle accise delle benzine dei carburanti: questo si riverserebbe teoricamente nelle casse regionali e poco conta l'eventualità che ci è stata prospettata di un'eventuale cessione del decimo mancante nei carburanti, perché sappiamo che il Friuli Venezia Giulia si è fatto allettare da togliere i vantaggi dei carburanti di Gorizia perché loro hanno un riparto fiscale più basso dei nostri 9/10, ma l'Assessore del Friuli Venezia Giulia, assieme a me venerdì scorso al Consiglio dei ministri, ha dovuto dire che la quota suppletiva di accise che gli sono state proposte non era per loro assolutamente soddisfacente e anche per noi il trasferimento di 1/10 della benzina sarebbe rispetto alla problematica complessiva una bagattella. La stima previsionale calcolata sulla base dei dati 2006 fa presumere introiti per la Regione pari a circa 33 milioni di euro, dai quali vanno sottratti circa 1,8 milioni di euro derivante dalla tassa applicata al consumo di beni in esenzione. Va inoltre segnalato che, in ragione dell'eventuale soppressione dell'esenzione, lo Stato godrebbe di circa 3,5 milioni di euro di maggiori entrate fiscali, derivanti da 1/10; capite 33 milioni, 3,5 milioni dell'eventuale 1/10. Il beneficio per le casse regionali derivante dalle sole entrate fiscale al netto del venir meno della tassa sui beni in esenzione si aggirerebbe attorno ai 31 milioni di euro, naturalmente questi sono discorsi teorici, perché questo è un consumo derivante dall'esistenza stessa dei buoni benzina, che immagino incrementi i consumi. Il gruppo di lavoro ha analizzato l'eventuale risparmio di spesa nel caso la Regione optasse per la soppressione definitiva dell'esenzione, sarebbe dell'ordine di 800mila euro.
Per quanto riguarda le possibili alternative - fossi il Presidente della Campania, toccherei il cornetto a questo punto dell'intervento -, il gruppo di lavoro ha individuato le seguenti possibili linee di intervento: primo, mantenimento del beneficio sui consumatori automobilisti trasformando la misura indiretta determinata dall'esenzione fiscale in misura diretta con formule di sconto dei carburanti al consumo. Questa ipotesi avrebbe il pregio di sottrarre il beneficio valdostano al campo di applicazione della direttiva 2003/96 relativa alla sola tassazione dei prodotti energetici, la misura in parola potrebbe essere finanziata - ma non sarebbe facile farlo - con i maggiori gettiti derivanti dall'eliminazione dell'esenzione fiscale. La realizzazione di questo meccanismo può determinare difficoltà di attuazione relativamente al reperimento delle risorse necessarie a lanciarne l'avvio, oltre ad aspetti squisitamente operativi. A tal fine sono state contattate le compagnie petrolifere per avere un'idea e loro sono d'accordo. Qualora si intendesse procedere in questa direzione, bisognerà trovare uno strumento legislativo. Vi è un fatto interessante all'interno della finanziaria, ossia si prevede... e noi riteniamo che questo sia un altro "agreement" nei confronti del Friuli Venezia Giulia... vi è una norma non notificata a Bruxelles che consente "alle Regioni, nonché alle Province autonome di determinare con propria legge una riduzione del prezzo alla pompa della benzina e del gasolio per autotrazione per i soli cittadini residenti nella Regione o nella Provincia autonoma, o in una parte di essa": questa è una novità perché è una norma giuridica che va a coprire tale fattispecie; oggi tale fattispecie poteva essere incerta, tale norma della finanziaria va a coprirla. Seconda ipotesi: trasferimento del beneficio su altre voci di spesa dei bilanci familiari delle famiglie valdostane: i famosi costi energetici, in particolare il riscaldamento. Ci troveremmo di fronte a un sistema nuovo, che dovrebbe essere progettato dal nulla; tale direzione risulta affascinante, ma va incontro ad alcune difficoltà: dalla complessità di calibrare gli interventi, individuazione dei beneficiari, valutazione ed opportunità in merito al maggior o minore sostegno da concedere alle fonti di riscaldamento più o meno inquinanti, capienza finanziaria tale da assicurare un beneficio percepibile dai cittadini. Un meccanismo ibrido potrebbe essere quello di dirottare le maggiori risorse al finanziamento di meccanismi di sostegno alle energie pulite già esistenti (legge n. 3/2006). Terza ipotesi: trasferimento del beneficio su altri interventi di politica pubblica e in questa direzione il maggior gettito potrebbe essere utilizzato per la realizzazione di specifici interventi di pubblica utilità della natura più varia, senza determinare benefici diretti ai cittadini come invece si darebbero per le 2 precedenti linee di intervento.
A fronte degli sviluppi nel confronto con il Governo nazionale, in particolare con il Viceministro Visco, che incontrerò dopo una riunione tecnica che si svolgerà fin dai prossimi giorni, incontro che va preparato dal punto di vista tecnico... e devo dire che ci sembra che, rispetto al vagare nel nulla che caratterizzava una parte del Ministero dell'economia alla fine dello scorso anno, quando tale vicenda venne presa con una certa sufficienza, questa volta i nostri interlocutori hanno consapevolezza di come funzionano i meccanismi dei buoni benzina della Valle d'Aosta. Sapremo nelle prossime settimane quale potrà essere l'impostazione da dare all'assegnazione per il 2008, a quel punto ne saranno informati il Consiglio regionale e la Commissione competente, direi al collega Cesal che cautelativamente posso venire nella data da voi indicata, ma il momento più importante sarà dopo l'incontro con il Viceministro Visco rispetto alle scelte che dovremo effettuare, tattiche e strategiche; se ci sarà ancora Visco non so, credo che oggi voti la fiducia a Visco, non so i "colleghi navigatori" se hanno qualche notizia... Determinare oggi nell'incertezza di una posizione statale che oscilla fra mantenimento - il che significa che i tavoli tecnici si erano mossi abbastanza avanti rispetto ad alcuni scenari possibili dal punto di vista tecnico - e soppressione appare del tutto inopportuno. In ogni caso il Consiglio può essere rassicurato che qualora il Governo nazionale decidesse di eliminare l'esenzione fiscale per i carburanti... colgo l'occasione per ricordare a tutti che la finanziaria 2008 dovrà trovare l'approvazione di entrambi i rami del Parlamento, anzi la "navetta parlamentare" questa volta sarà il Senato della Repubblica, dove comincia la finanziaria, Camera dei deputati e prevedibile ultimo passaggio con voti di fiducia al Senato, è probabile che il voto di fiducia verrà ripetuto 1 volta alla Camera e 2 volte al Senato, la Giunta regionale, interpretando il pensiero del Consiglio Valle, lavorerà nelle prossime settimane per riaffermare i diritti che i Valdostani vantano rispetto a tale tematica. Siamo consapevoli che in questo momento il tema non è esclusivamente in un rapporto dialettico con il Governo nazionale, ma oggi le autorità europee su spinta dei cittadini valdostani attraverso la petizione stanno approfondendo dal punto di vista giuridico quei passaggi così delicati, che hanno portato lo scorso anno la Commissione ad assumere una qualche decisione. Questo è un altro scenario rispetto al quale dobbiamo guardare con grande attenzione e credo e spero di aver potuto fornire ai colleghi interpellanti le notizie che in questo momento sono in grado di dare, ma naturalmente mi riprometto fin dalla prossima convocazione della I Commissione di fornire tutti gli elementi utili che potrebbero emergere.
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - La mia iniziativa ha un numero precedente alla sua, comunque va bene, è indifferente... Credo che proprio l'illustrazione che oggi ha fatto il Presidente in aula dimostri come sarebbe stato interessante che queste varie tappe fossero state anche condivise all'interno della Commissione, come c'era stato l'impegno per una risoluzione votata dall'intero Consiglio.
Fatta tale premessa, prima osservazione. Questo Governo italiano non è poi così terribile come sembra, o vergognoso come abbiamo sentito ieri dall'Assessore Marguerettaz in Commissione, perché sembra che nella finanziaria 2008, se non ci sarà qualcuno che chiederà di rimettere la norma che è stata stralciata, per quanto riguarda questo aspetto, il Governo abbia avuto rispetto delle richieste della nostra Regione. Seconda osservazione: è vero, il contesto è ancora molto variegato, sono moltissime le variabili dipendenti che non possiamo conoscere, vi sono troppi interventi e decisioni che vanno prese a livello nazionale, forse a livello europeo perché ho visto che vi è un'aspettativa grande sulle petizioni, anche la stampa ha annunciato che è stato vinto il primo "round", ormai "siamo a cavallo", ma è solo una petizione! Sappiamo che, conformemente all'articolo 191, comma 5, del Regolamento le seguenti petizioni che sono state iscritte nel ruolo generale alle date di seguito riportate sono state deferite alla Commissione competente, c'è stato un atto di trasmissione alla Commissione competente e non è che arrivi un'unica petizione a livello europeo, ma il 21 maggio ne sono state iscritte 28, il 6 giugno 22, l'8 giugno 35, il 15 giugno - data in cui è stata iscritta la petizione - 18 petizioni, ossia in 3 settimane 113 petizioni sono arrivate. Parecchie sono le petizioni che arrivano e non è che devono occuparsi solo della petizione della Valle d'Aosta, per dire che ci sono diversi elementi di incertezza che aspettano una risposta.
Un dato di verità è che l'anno 2008 sarà ancora un anno di transizione, come lo è stato il 2007. Tale certezza il Presidente ce l'aveva da parecchio tempo, perché questa estate, quando andavo a fare benzina, il benzinaio mi chiedeva se avevamo ancora i buoni benzina, io rispondevo: "non lo so, il Presidente Caveri ci ha detto che avremo ancora per il 2008 i buoni benzina": questo per dire che il 2008 sarà ancora un anno di transizione, questa è l'altra informazione che è emersa chiaramente. Ricordavo stamani che ieri nella trasmissione "Ballarò" è stato ripreso un detto di De Gasperis: "il politico lavora per il giorno dopo, per la prossima elezione, lo statista lavora per la prossima generazione". Credo che su tale tema dobbiamo lavorare come statisti e non come piccola politica elettorale per il 2008, poi "chi si è visto si è visto", nel senso che possiamo anche farlo, ma di questo dovremo dare conto alle generazioni future. Credo che il gruppo di lavoro abbia proposto alcune ipotesi, fra l'altro saremmo contenti di avere questo studio e non solo un riassunto che il Presidente fa qui, perché vi sono una serie di argomentazioni che possono essere utili per capire le varie scelte. Sembra di aver capito che vi sono varie scelte, la scelta di continuare a puntare sui buoni benzina trovando un sistema per far pagare meno ai Valdostani la benzina alla pompa, pensare a dirottare tutto questo budget nell'ambito dell'energia del riscaldamento, oppure per attività di pubblica utilità. Varrebbe intanto la pena capire meglio queste proposte, poi su tali proposte è il Consiglio che deve essere chiamato a chiedersi quali sono le conseguenze di ognuna di queste scelte rispetto alle generazioni future. Dobbiamo porci in un'ottica di dire che tale problema che per 2 anni ci ha tenuto in ambascia forse ci consente di fare un passo in avanti e di rimediare a quella stortura che abbiamo in Valle, lo diceva il Presidente, ossia non possiamo fare il calcolo esatto di quale può essere il gettito che è solo presunto ed è presunto sul consumo attuale che è basato sulla presenza di buoni benzina: questo per dire che una delle anomalie della nostra Regione è che abbiamo un consumo di benzina triplo rispetto ad altre Regioni, abbiamo il doppio di macchine, ma siamo a un livello di consumo di benzina e di presenza di macchine abnorme rispetto a tutto il Paese. Il fatto di essere abnorme ha delle conseguenze per quanto riguarda ambiente, salute e tutto il discorso che stiamo facendo, per cui forse questa è l'occasione in cui possiamo ripensare in modo nuovo la possibilità di utilizzare tale "benefit". Possiamo utilizzarlo a vantaggio di tutta la popolazione, non solo di quelle persone che hanno l'auto, anche di chi l'auto non ce l'ha. Se andiamo nella scelta rispetto a scegliere di venire incontro alle spese per energia e riscaldamento, potremmo dare a tutti i cittadini la possibilità di avere un vantaggio e di verificare subito che si ha tale vantaggio: questa potrebbe essere una grossa riflessione che andrebbe fatta in prospettiva, senza accontentarci di gestire l'anno di transizione.
Presidente - La parola al Consigliere Frassy.
Frassy (CdL) - Presidente, devo farle i complimenti per il suo eloquio, un eloquio piacevole, un filo del discorso che può essere interessante per chi oggi, per la prima volta, sente argomentare su questo tema; d'altronde le sue capacità dialettiche penso siano note fin da quando frequentava le dirette televisive da Montecitorio. Deve fare attenzione invece a chi è più avvezzo alle questioni e che le affronta con una continuità maggiore, perché il suo intervento, al di là di questa piacevolezza di primo ascolto, ad un osservatore attento rischia di far dire che lei sta rischiando l'articolo 674 - ultimamente molto noto - del Codice penale; è quello che sanziona penalmente l'emissione di fumi! Il suo è un bel discorso, Presidente, ma di sostanza ce n'era molto poca e perché dico questo? Perché ha detto delle cose dimenticando altri impegni che nel frattempo si erano votati in Consiglio. Quando ha ribadito la disponibilità - e il Presidente Cesal si è prodigato a grandi gesti a darle l'assenso - ad andare in I Commissione, non ha detto nulla di più di quello che il Consiglio aveva approvato nella risoluzione del gennaio 2007, quando diceva che la Giunta doveva studiare, di concerto con le Commissioni consiliari, una revisione complessiva del sistema dei beni in esenzione fiscale, il concetto veniva poi ripreso dalla deliberazione di Giunta n. 1/2007. In sostanza siamo all'ovvio, ma siamo all'ovvio 10 mesi dopo, nel senso che in questi 10 mesi abbiamo la sensazione che non siano accadute grandi cose. Lei ha continuato a sopportare il silenzio del Viceministro Visco, che, nonostante le sue richieste, forse anche reiterate, ci sembra di capire che non solo non l'ascolti, ma manco le mandi per correttezza istituzionale e per conoscenza la corrispondenza che riguarda questa Regione in merito alle note vicende europee.
Avremmo voluto che nell'ambito dei nostri poteri istituzionali qualche novità fosse stata partorita. Devo dire che anche il gruppo di lavoro, che non so quante volte si sia riunito e lei si è astenuto dal comunicarcelo... il che vuol dire che il gruppo di lavoro ha fatto gruppo, ma di lavoro ne ha prodotto poco, non è andato al di là di quelle intuizioni che in questo Consiglio fra dicembre 2006 e gennaio 2007 da più parti erano state espresse e quali erano? Lo sconto al consumo, anziché l'esenzione fiscale, oppure lo sconto sul comparto del riscaldamento a prescindere dall'inquinamento veicolare, dal traffico, oppure il sostegno ad energie pulite. Erano concetti emersi dal dibattito consiliare, non penso che il gruppo di lavoro abbia fatto grossi approfondimenti, altrimenti lei avrebbe avuto qualche argomento più concreto da raccontare all'aula.
Qualche preoccupazione allora la esprimiamo, perché fra le cose che non sono emerse dalle riflessioni del gruppo di lavoro ce n'è una forse la più interessante se si voleva tentare di mantenere l'attuale regime esistente: era quella di capire se c'era spazio per inserire la nostra Regione in quella famigerata direttiva comunitaria del 25 febbraio 1992, che andava a monitorare le situazioni di esenzione fiscale presenti in Europa in periodo antecedente all'istituzione della Comunità europea. Per una dimenticanza dell'allora Governo - "Governo Amato", quello che ci regalò l'ISI, diventata ICI, che ci regalò l'addizionale "una tantum" sui risparmi bancari... - per la Repubblica italiana fu indicata solo la zona di Livigno, Campione d'Italia e le acque italiane del lago di Lugano, ma venne inspiegabilmente dimenticata la Valle d'Aosta, che con legge aveva questo regime di esenzione fiscale sin dal 1949: questo è un approfondimento sul quale aspettavamo qualche riscontro, ma vedo che è stato tolto dai temi che il gruppo di lavoro ha affrontato.
Ora lei ci dice che siamo contenti di non essere stati trattati come il Friuli Venezia Giulia, ma aggiungo che abbiamo visto come funzionano le finanziarie e sappiamo che queste vengono poi riscritte spesso nella seconda lettura; non mi stupirei perciò se accadessero altre cose anche poco piacevoli rispetto alle nostre aspettative, tenendo conto che lei non ha avuto ancora conoscenza della lettera inviata al Governo italiano da parte della Commissione europea, che chiede che cosa abbiamo fatto come Governo italiano per dare attuazione a quella determinazione della Commissione europea.
Ci aspettavamo anche che quella sua intuizione sul "discorso Ecofin" come sede competente, in virtù di quel ricorso che l'Irlanda avrebbe dovuto sollevare nella riunione di gennaio potesse aprire strade nuove per la nostra vicenda, ma anche di questo non abbiamo più avuto notizie; di conseguenza, immaginiamo che sia rimasta un'ipotesi non percorsa.
Devo dire che dalla sua amabile chiacchierata l'unico elemento concreto è la petizione sottoscritta da un numero significativo di cittadini, giustamente preoccupati, e patrocinata dalle forze politiche di maggioranza. Se questo è l'unico elemento concreto, qualche preoccupazione politica e amministrativa abbiamo ragione di averla, anche perché, andando a comparare la petizione consegnata al Parlamento europeo, ci rendiamo conto che le risposte alle considerazioni di quella petizione sono le risposte che a febbraio 2007 la Commissione, da un lato, e il Parlamento, dall'altro, hanno dato all'interrogazione parlamentare con risposta scritta presentata da Mario Mauro, Parlamentare del gruppo "Forza Italia" e Vicepresidente del Parlamento europeo, il quale chiedeva se non si ritesse che l'abolizione del regime di agevolazione sui carburanti contrastasse sia con le politiche regionali comunitarie per lo sviluppo delle zone montane, sia con le peculiarità statutarie della Valle d'Aosta e chiedeva quali fossero le motivazioni poste alla base del documento.
Vado a leggere la petizione e la petizione sollecita il Parlamento a domandare alla Commissione, che ha già risposto, qual è l'interpretazione penalizzante della direttiva che ha portato a queste conclusioni. Diciamolo in maniera chiara: questa petizione nulla porta, al di là del valore politico che gli "sponsor" della stessa petizione vogliono attribuirle per dimostrare di essere stati sensibili... dico che va tutto bene, ma questa sensibilità era già stata oggetto di interrogazione parlamentare nel 18 dicembre 2006 con risposta a febbraio 2007. Se alla fine l'unico elemento di auspicio e di concretezza è la petizione, siamo messi male, perché è vero che il Governo italiano, il Viceministro Visco e il "Governo Prodi" hanno delle grosse responsabilità per non aver gestito, quando dovevano gestire sui tavoli europei, la vicenda e per non aver cercato di recuperare la vicenda stessa, è vero anche che ci troviamo in un'assemblea istituzionale che interloquisce con l'Europa e i suoi organismi, pensiamo al Consiglio delle Regioni e a quegli organismi che vedono la partecipazione di delegazioni regionali, senza dimenticare i costi dell'Europa per questa Regione, che fra sede istituzionale, "staff" della sede istituzionale di Bruxelles e i 30 consulenti che si occupano di problemi europei impegna annualmente circa 1 milione di euro. A fronte di tali dati e delle sue risposte, Presidente, noi la sollecitiamo a cambiare marcia in questi ultimi 3 mesi del 2007, affinché possa essere delineato uno scenario più chiaro sulle strade percorribili nel 2008 e negli anni a seguire.