Oggetto del Consiglio n. 3008 del 3 ottobre 2007 - Resoconto
OGGETTO N. 3008/XII - Problemi concernenti i lavori di utilità sociale. (Interpellanza)
Interpellanza
Visti i dati forniti dalla rivista "Obiettivo Lavoro News" del 3 settembre 2007 circa i Lavori di Utilità Sociale;
Preso atto che:
- il numero dei lavoratori assunti in tali tipologie di lavoro è basso (numero 124, 130, 94 rispettivamente per il 2005, 2006, 2007) rispetto al numero dei lavoratori iscritti nelle liste dei lavori socialmente utili aperte presso i Centri regionali per l'impiego (numero 232, 281, 289 rispettivamente per il 2005, 2006, 2007),
- il numero delle donne assunte è di molto inferiore a quello degli uomini (per il triennio 2005/2007 numero 78 su un totale di 348 assunti);
Evidenziato che il numero delle persone iscritte negli elenchi aumenta di anno in anno, segno evidente dell'aumento di una vasta area di disagio sociale, a fronte della diminuzione progressiva delle assunzioni;
Ricordato che sono diverse le possibilità lavorative delle diverse categorie di persone che possono iscriversi all'elenco per l'assegnazione di Lavori Socialmente Utili e che i progetti proposti non paiono tener conto di queste differenti potenzialità;
Considerato che i Lavori di Utilità Sociale sono un'occasione importante per riavvicinarsi al mondo del lavoro, come dimostrano alcuni casi evidenziati, sempre nel resoconto fatto dalla succitata rivista e che purtroppo riguarda un numero ancora limitato di persone che avrebbero i requisiti per parteciparvi;
la sottoscritta Consigliera regionale
Interpella
gli Assessori competenti per sapere:
1) quali sono gli EELL che per il 2007 hanno presentato progetti di Lavori di Utilità Sociale; con quante proposte lavorative e per quante persone;
2) quale percentuale rappresenta il numero degli assunti nei progetti del Comune di Aosta rispetto ai residenti e/o agli iscritti aostani nella lista dei Lavori Socialmente Utili;
3) quali sono le tipologie di lavoro attivate, se esse rispecchiano le diverse capacità lavorative delle persone iscritte negli elenchi, ivi comprese quelle che sono più confacenti alle donne;
4) di fronte alla constatazione del gap esistente tra le richieste dei lavoratori e l'attivazione di lavori socialmente utili, quali analisi sono state effettuate, quali sono le motivazioni emerse e come si intende porvi rimedio, eventualmente nel predisponendo Piano delle Politiche del Lavoro.
F.to: Squarzino Secondina
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - In modo puntuale la rivista dell'Agenzia del lavoro, "Obiettivo lavoro news", dà riscontro di tutte le attività che vengono svolte. Nel numero del 3 settembre 2007 viene affrontata la situazione dei lavori di utilità sociale e da un prospetto dei dati di questi ultimi anni emergono in maniera precisa quali sono i lavoratori assunti nelle varie tipologie di lavoro. Verifichiamo che esiste in Valle un elenco in cui devono iscriversi tutti coloro che appartengono a determinate categorie e che, in base al nostro Piano regionale per il lavoro, possono accedere a queste particolari tipologie di lavoro. Chi può accedere? Si tratta di persone che sono o donne in cerca di occupazione da oltre 24 mesi, oppure persone in difficoltà occupazionali in quanto sono soggetti a processi di emarginazione sociale, oppure sono persone in cerca di occupazione riconosciute invalide, oppure sono disoccupati di lunga durata, oppure persone inserite in liste di mobilità o persone detenute. L'elenco delle persone che esprimono la loro volontà di accedere a questi lavori è un elenco che vede di anno in anno aumentare gli iscritti. Nel 2004 erano 183, nel 2005 232, nel 2006 281, nel 2007 289; a fronte di questi dati che aumentano progressivamente, vediamo che i lavoratori assunti non aumentano allo stesso modo. Si passa sì da un 29 a 124 e a 130, ma nel 2007 si scende a 94, comunque sia la percentuale dei lavoratori assunti non supera mai il 50% e ancora la cosa che vorrei sottolineare è che all'interno dei lavoratori assunti la percentuale delle donne rispetto agli uomini è decisamente bassa: vi sono 348 lavoratori assunti, dei quali solo 78 sono donne.
Perché porto questi dati? Perché i lavori socialmente utili sono decisamente un'occasione importante per consentire a una serie di persone, di cui abbiamo visto prima le caratteristiche, che sono fuori del mondo del lavoro, di avvicinarsi al mondo del lavoro e di riprendere un iter lavorativo che per motivi diversi avevano dovuto interrompere. È quindi un'occasione importante perché tali persone possano avvicinarsi al mondo del lavoro. Cosa capita? Capita che solo una percentuale molto bassa di gente che ha questa esigenza può realizzare tali progetti. Cosa vogliamo capire? Prima cosa: quali sono i motivi per cui c'è un così basso numero di lavoratori assunti rispetto alla popolazione di lavoratori che invece accederebbero volentieri a tale tipologia di lavoro. Vorremmo capire dei vari Comuni quali sono quelli più attivi in queste iniziative di attivare lavori socialmente utili e Aosta come si colloca. Aosta teniamo conto che è il Comune che ha il numero maggiore di lavoratori disoccupati... Ancora: vorremmo sapere se nel pensare le varie tipologie di lavoro si tiene conto delle diverse categorie, delle diverse professionalità che all'interno dell'elenco degli aventi diritto a questi lavori socialmente utili ci sono e ancora se, a fronte di questi dati così contrastanti, vi è una riflessione che viene fatta circa un possibile cambiamento di rotta, che intervenga su criticità che finora si sono rivelate.
Presidente - La parola al Presidente della Regione, Caveri.
Caveri (UV) - Il faut avant tout préciser que la source utilisée par la collègue Squarzino, article tiré de la revue "Obiettivo lavoro news" du 3 septembre 2007, reportait des données provisoires et en évolution, qui ont déjà changé aujourd'hui pour ce qui est du nouveau personnel embauché: 102 personnes et non 94.
En second lieu, à la suite d'une simple erreur matérielle dans la transcription des données du tableau publié avec ledit article, les chiffres relatifs au personnel embauché au cours des années 2005-2006 étaient erronés: 115 recrutements en 2006 et non 130, et 124 en 2005 et non 112. Je rappellerais d'autre part qu'en 2007 un plan extraordinaire destiné aux travailleurs en chômage technique a été mis en œuvre, plan dont les données ne figurent pas dans cet article consacré au projet ordinaire des travaux d'utilité collective. Enfin il ne faut pas oublier que les chiffres annuels concernent uniquement les salariés dont le contrat a démarré au cours de l'année en question. Ce qui signifie qu'il faut comptabiliser en 2007 non seulement les 102 salariés embauchés dans l'année, mais aussi ceux qui avaient déjà été embauchés l'année précédente. Quatre communautés de montagne ont présenté des projets, de même que 15 Communes, soit un total de 16 projets qui devraient concerner 87 ouvriers et 16 chefs d'équipe. Le projet de la Commune d'Aoste prévoit le recrutement d'une équipe, à savoir 4 ouvriers et un chef d'équipe pour une période de 6 mois. En 2007 les personnes inscrites dans les travaux d'utilité collective et résidants à Aoste étaient 69, chiffre auquel il faut ajouter 3 personnes résidants hors de la vallée, mais domiciliés à Aoste, 5 personnes sur 72 adhésions, équivalent à 6,94%.
Je dois dire que la question de Madame Squarzino quant aux types de travail proposés, y compris les travaux mieux adaptés aux femmes, m'a laissé pour le moins perplexe, car elle me semble totalement hors contexte. Je vous rappelle que ces types de projet sont nécessairement encadrés dans les actions prévues par le Plan triennal pour l'emploi 2004-2006 et consistent en ouvrages et services d'utilité collective, qui ont trait à des initiatives extraordinaires temporaires dans les secteurs suivants: embellissement et entretien du milieux urbain et rural, entretien, valorisation et promotion des biens culturels, environnementaux et artistiques. Des projets peuvent être présentés dans des secteurs autres que ceux-ci uniquement si ce type d'activité est conforme aux objectifs de réhabilitation sociale par le travail des personnes concernées. Il existe un fossé et il est bien évident entre le nombre de candidats et le nombre de personnes effectivement embauchées, ces données ont été analysées et il semblerait que ledit fossé soit en partie dû au fait qu'au fil des années ces types de travail n'ont pas été utilisés à bon escient, si bien qu'un nombre croissant de chômeurs a fini par considérer cet outil de politique active du travail comme une possibilité d'emploi saisonnier.
Certaines de personnes qui ont adhéré à ce programme n'aurait pas dû le faire: je pense notamment aux chômeurs en quête d'emploi... que les propositions des travaux d'utilité collective ne motivent guère... et qui après s'être inscrits finissent par refuser les offres qui leur sont faites dans ce cadre. Trop souvent ce type de travail est considéré comme une réponse possible, peut-être la plus facile, à différents types de besoins sociaux diffus; c'est ainsi qu'ils sont utilisés à tort dans des cas où un autre type de réponse serait préférable. A ce stade il me semble opportun de rappeler à Madame Squarzino que les travaux d'utilité sont une passerelle vers l'emploi pour les personnes défavorisées et qu'ils n'existent que pour permettre la réinsertion professionnelle de celles-ci. Ils constituent donc une phase transitoire, les salariés se trouvent à travailler dans un milieu bien réel, mais où ils restent très protégés; ils peuvent donc ainsi retrouver leurs capacités sociales et professionnelles et définir les étapes suivantes de leur évolution personnelle. Ces travaux ne sauraient donc en aucun cas répondre de manière stable et durable aux besoins des salariés, ni constituer une possibilité d'emploi, faute d'autre offre, en cas de crise du marché du travail ou encore moins être vus comme la panacée des besoins économiques des sujets dénoués de toute capacité professionnelle. Compte tenu du fait que l'Agence régionale de l'emploi suit attentivement ces types de travaux et au vu de ce que je viens de vous exprimer, mais aussi de l'expérience acquise au fil des années, les structures compétentes étudient actuellement les différentes améliorations qu'il serait possible d'apporter au prochain Plan pour l'emploi et nous aurons sans doute sur ce sujet la possibilité de nous confronter.
Si dà atto che dalle ore 16,59 presiede il Vicepresidente Lanièce.
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Prendo atto che alcuni dati sono stati leggermente modificati rispetto a quelli presenti nella rivista dell'Agenzia del lavoro, però non modificano sostanzialmente la situazione, nel senso che, anche se per il 2007 non sono 94 i lavoratori assunti, ma sono 102, 10 lavoratori in più, non è questo che stravolge la percentuale. Siamo di fronte ad una percentuale che a malapena raggiunge il 50%, in alcuni casi molto meno, quindi il problema esiste: questo vuol dire che, anche se i lavori di utilità sociale non sono una risposta definitiva, ma transitoria, comunque è una risposta transitoria che viene offerta a metà delle persone che avrebbero non dico diritto, ma bisogno che le loro esigenze fossero prese in considerazione.
Seconda osservazione: mi spiace sottolinearlo, ma mi sembra che il Comune di Aosta, proprio quello in cui vi sono 69 iscritti su circa 300 iscritti - più di 1/4 dei lavoratori iscritti -, vengono attivati lavori che raggiungono il 6%. Credo non sia sufficiente che l'Agenzia del lavoro faccia i bandi se non c'è da parte degli enti locali un interesse ad attivare questi lavori socialmente utili. La zona della città di Aosta è quella che più di altre ha queste esigenze ed è quella che meno risponde; allora mi chiedo se non sarebbe utile fare delle azioni di sollecitazione, di richiamo alle responsabilità perché gli enti locali hanno una grossa responsabilità: quella di individuare possibili lavori che possano essere svolti nel loro territorio.
Credo che sarà anche vero che questi lavori sono una forma transitoria verso il reinserimento nel mondo del lavoro, ma chi è che cura tale fase? Ci si lamenta che queste persone, una volta che hanno fatto tali lavori di utilità sociale, non tornano a fare domanda perché non entrano nel mondo del lavoro, ma vi sono effettivamente delle proposte... mi sembra che laddove, nella bassa valle, i Comuni hanno individuato dei percorsi e hanno facilitato il rapporto con delle imprese edili locali o con altri datori di lavoro, questo passaggio sia avvenuto. Se ci si limita solo a finanziare questi lavori di utilità sociale e non a verificare che raggiungano il loro scopo, credo che non facciamo un lavoro serio, non diamo una risposta sostanziale a un problema che esiste e al quale i lavori di utilità sociale cercano di dare una risposta. Sono anche grosse risorse che impegniamo, facciamo in modo che siano utilizzate laddove ce n'è bisogno.
Infine, o non ho capito bene... ma spero di aver capito male o spero di non aver capito bene... perché a me non sembra che i lavori di utilità sociale proprio perché riguardano l'abbellimento, "le milieu rural, le milieu urbain"... siano solo lavori faticosi per uomini. Credo che se nell'elenco delle persone che possono accedere alle liste di lavori di utilità sociale - e sono le prime in lista, quindi deve essere una priorità - vi sono donne in cerca di occupazione da oltre 24 mesi, vuol dire che questa è una categoria, un "target" che bisogna curare. Non possiamo pensare solo a lavori che richiedono forza fisica, lavori che sono più adatti a un fisico maschile che non alle capacità tipiche delle donne; credo che questo sia negativo ed è inutile che celebriamo l'"Anno europeo di pari opportunità" quando non garantiamo le condizioni per le pari opportunità, perché in questo modo una donna che è iscritta in tale lista ha molte meno opportunità rispetto agli uomini di trovare lavoro: questo credo sia un elemento che va superato.
Sono contenta di vedere che il Presidente comincia già a vedere come sarà il futuro Piano regionale dei lavori e quali possibili risposte saranno date a questi problemi, allora non chiedo adesso di leggermi quello che il piano di lavoro sta facendo, ma vedremo nel momento in cui ci sarà tale futuro piano se tali problemi saranno trattati. Sono contenta di vedere la grande attenzione che c'è per questi lavori di utilità sociale e vedo che invece c'è maggiore attenzione quando si parla di stalle e altre cose...