Oggetto del Consiglio n. 2918 del 25 luglio 2007 - Resoconto
OGGETTO N. 2918/XII - Studio di fattibilità per la riqualificazione urbanistica della fascia nord-orientale della città di Aosta. (Interpellanza)
Interpellanza
Richiamata la DG. n. 4147/2004, con cui viene affidato ad un architetto di Torino lo studio di fattibilità e il piano operativo per il recupero e la riqualificazione urbanistica della fascia nord-orientale della città di Aosta, zona in cui insistono importanti e prestigiosi monumenti, Porta Praetoria, Teatro e Anfiteatro romano, Torre dei Balivi, Tour Fromage, ecc.;
Ricordato che tale studio intende contribuire alla conoscenza approfondita dei beni monumentali, in modo da individuare le linee per progettare gli interventi di tutela, valorizzazione e destinazione funzionali più consone sia alle caratteristiche del singolo edificio sia al contesto in cui si inserisce e che dovrà tradursi in un "documento finale costituito da un piano operativo di recupero, inteso come un vero e proprio strumento urbanistico per regolare e coordinare le future attività progettuali relative a questo importante settore della città";
la sottoscritta Consigliera regionale
Interpella
l'Assessore competente per sapere:
1) quando i documenti previsti dall'incarico programmato di cui alla DG n. 4147/2004 sono stati consegnati e quale è stato il valore aggiunto rispetto alla documentazione già presentata negli uffici regionali;
2) se è stato elaborato, in accordo col Comune di Aosta, il Master Plan finalizzato a fornire indicazioni circa il recupero e la riqualificazione urbanistica della città di Aosta analizzata e se no per quali motivi;
3) come la Regione intende utilizzare gli esiti di tale studio.
F.to: Squarzino Secondina
Presidente - La parola alla Consigliera Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Con questa iniziativa volevamo affrontare uno dei tanti temi che riguardano la valorizzazione dei beni archeologici. Volevamo cominciare a verificare con l'Assessore una serie di questioni e casualmente, proprio in contemporanea, come lei ha visto sui giornali della nostra Regione, sono apparse una serie di annotazioni riguardanti il nostro patrimonio architettonico e archeologico. Mi rifaccio in particolare alle lettere su "La Stampa" dell'ex Consigliere Gianni Torrione, che fa una serie di osservazioni proprio sulla Porta pretoriana e proprio su quel famoso cordolo di cemento armato che fa bella mostra di sé, cordolo contro il quale abbiamo in tutti i modi cercato di lottare... di impedire che si facesse, ma che non siamo riusciti in nessun modo a bloccare e che, come dice l'ex Consigliere Torrione, non fa altro che appiattire lo slancio verso l'alto della Porta snaturandone le caratteristiche e la maestosità. Esaminando l'insieme del complesso e come occorrerebbe intervenire in modo approfondito e organico, l'ex Consigliere Torrione conclude la sua lettera dicendo: "si decida una buona volta il Comune di Aosta..." - io potrei dire anche la Regione - "... ad affidare ad un architetto di fama internazionale il progetto di sistemazione dell'intera piazza della Porta pretoria e dell'adiacente comprensorio archeologico del Teatro e dell'Anfiteatro romano".
Credo che giustamente la Regione abbia già da alcuni anni avuto questa idea di affidare uno studio di fattibilità e un piano operativo per recuperare e qualificare dal punto di vista urbanistico tutta la fascia nord-orientale della città di Aosta, proprio la zona in cui vi sono questi monumenti prestigiosi e importanti della nostra storia: dalla Porta praetoria al Teatro e Anfiteatro romano, alla Torre dei Balivi... Sono passati oltre 2 anni da quando è stato deciso questo studio, è uno studio che riteniamo importante perché, se andiamo a vedere tutti gli obiettivi che tale studio dovrebbe realizzare, vediamo che si tratta non solo di fare una scheda, una valutazione dei vari monumenti, delle qualità storiche, artistiche e ambientali, archeologiche e urbanistiche di tutta questa zona, si tratta poi di individuare quali sono le destinazioni più funzionali e consone alle caratteristiche dell'edificio, quali sono i limiti entro i quali si possono tutelare o valorizzare tutti questi edifici, si tratta soprattutto di fare una specie di "masterplan", un piano operativo di recupero completo per indicare le proposte progettuali di nuove possibili destinazioni d'uso, si tratta soprattutto di capire quale destino urbanistico debba avere tale zona della città. Tutti sappiamo, al di là delle lettere che appaiono sui giornali e che richiamano un fatto incontrovertibile, ossia che la città di Aosta, dal punto di vista dei reperti romani, è un gioiello ed è un "unicum" in tutto il mondo mediterraneo... che noi come Comunità, al di là di qualche Assessore o di qualche Sovrintendente, non abbiamo la consapevolezza profonda di questo "unicum" e credo che anche l'istituzione possa contribuire affinché vi sia tale consapevolezza.
Ripeto: oltre 2 anni fa è stato affidato un incarico per uno studio, volevamo sapere se questo studio è stato realizzato. Avevamo anche criticato questa decisione, che, a nostro avviso, doveva essere presa in accordo con il Comune di Aosta, mentre quest'ultimo non ne sapeva niente; non solo ma, a fronte di una serie di studi fatti, di documentazione, forse valeva la pena di pensare ad un progetto che tenesse conto anche di questo... ma, al di là delle modalità che abbiamo anche criticato - quindi onestamente io riconosco le critiche che ho fatto -, vorremmo sapere se questo studio è stato fatto, quali risultati e quali indicazioni ha dato. Vorremmo sapere se quel famoso "masterplan" è stato elaborato in accordo con il Comune di Aosta, se vi sono dei progetti chiari su come riqualificare e recuperare questa parte della città così importante e se l'Assessorato e la Sovrintendenza ai beni culturali hanno individuato delle modalità interessanti di utilizzo di questi studi.
Président - La parole à l'Assesseur à l'éducation et à la culture, Viérin Laurent.
Viérin L. (UV) - Avant tout je remercie Madame Squarzino qui me donne la possibilité d'aborder ce sujet non seulement dans les journaux, à travers de lettres on a toujours le devoir de répondre, mais aussi au Conseil. C'est un sujet auquel je tiens beaucoup et c'est pour cela l'ami Torrione s'est même un peu fâché pour la réponse, mais je crois que tout le monde doit toujours accepter les conseils qui viennent d'autrui et je crois que dans les journaux ou dans cette salle il est toujours important de se confronter et de prendre les conseils d'une façon positive, surtout les conseils qui viennent d'anciens administrateurs sont les bienvenus. Probablement certaines choses n'ont pas pu être mises en chantier à l'époque et alors on les conseille à ceux qui administrent aujourd'hui.
Ceci dit, la conception d'avoir une vision unique des biens culturels en Vallée d'Aoste est très positive. Comme Assessorat j'ai essayé avec mes collaborateurs de mettre en œuvre une politique culturelle qui soit justement un "unicum", comme le dit Madame Squarzino, c'est-à-dire Aoste, mais pas seulement Aoste, l'entière Vallée d'Aoste, en créant un ensemble de synergies, en essayant de créer et de diversifier l'offre d'un point de vue des contenus et d'un point de vue territorial, afin de valoriser tout le patrimoine culturel de la Vallée d'Aoste et surtout des biens culturels avant tout à travers la ville d'Aoste, car Aoste est le patrimoine par excellence des vestiges romains.
Venons donc à ce que vous évoquiez, c'est-à-dire cette étude. Après de longs travaux de conception et de nombreux approfondissements, en accord avec les techniciens de la Surintendance, l'ensemble des documents relatifs à cette étude de faisabilité, qui a été confiée à l'architecte Andrea Bruno de Turin, a été déposé auprès des bureaux compétents au mois de février 2006, l'année dernière. Dans les derniers mois donc les techniciens et moi-même avons étudié ce dossier. Le dossier comportait les pièces suivantes: rapport préliminaire situant les biens existants dans la zone; fiches des principaux monuments; plan directeur - "masterplan" -, grandes orientations du projet de protection et de mise en valeur - avec album de graphiques y afférents -; "DVD" présentant le travail effectué. Cela c'est ce qui fait partie de cette étude et cela c'est pour ce qui regarde le point n° 1.
Pour répondre au point n° 2, le "masterplan" a été élaboré et il a été élaboré en tenant compte des indications avant tout et des instruments urbanistiques de la ville d'Aoste, donc pas seulement du plan régulateur, mais aussi du plan de la lumière et de tout ce qui est planification. Je tiens à préciser que l'analyse effectuée par le professionnel chargé de l'étude a touché un vaste espace situé au nord-ouest de la ville d'Aoste et je vais citer les zones: Porte prétorienne, Tour des Seigneurs de Quart, Place Plouves, Maison "Ansermin", Maison "Rassat", Tour des Seigneurs de Pluvia, portion de l'enceinte romaine, Tour Fromage, bâtiment de l'ancien Hôtel des monnaies, Maison "Tollein", Maison "Marcoz", Théâtre romain, Place de l'ancienne brasserie, Amphithéâtre romain, Tour du Bailli. Cette étude de faisabilité avait pour premier objectif de mettre en évidence les zones de la ville renfermant des éléments architecturaux, artistiques et archéologiques qui constituent un patrimoine culturel de grande valeur, qu'il convenait de connaître parfaitement - la connaissance est à la base de la protection de nos biens culturels -, afin de pouvoir le conserver et restaurer et enfin valoriser et insérer dans ce circuit de visite de la ville, que nous voulons créer.
D'autre part, certains éléments de cet ensemble de biens ont été sélectionnés, pour différents motifs, et classés dans la catégorie des zones où les interventions doivent être effectuées en priorité: certaines indications et propositions de requalification compatibles avec caractéristiques monumentales et morphologiques desdits biens ont d'ailleurs été formulées. En attendant et après la phase des consignes des travaux et des études de la part des techniciens... nous n'avons pas attendu et la première chose qui a été faite... c'est que la zone de la Porte prétorienne et de la Tour des Seigneurs de Quart a été jugée comme prioritaire du point de vue stratégique et donc elle a été insérée parmi les travaux du Programme opérationnel régional Vallée d'Aoste 2007-2013 (POR) et les financements nécessaires à la conception, ainsi qu'à l'exécution des travaux de recherche, de restauration et de valorisation de cet ensemble monumental ont été requis; donc, par rapport à cette étude, la première chose on avait identifié les priorités: la Porte prétorienne et la Tour des Seigneurs de Quart.
Pour ce qui est des perspectives - je viens au point n° 3 -, je partage, à part les critiques qui avaient été soulevées par votre groupe à l'époque, q'une rencontre doit être organisée avec la Commune d'Aoste. Il faut dire qu'avec la Commune d'Aoste, à travers la Surintendance, nous avons des contact quotidiens et nous avons voulu affronter aussi comme Assessorat avec la Commune toute une série de problèmes, qui ne regardent pas seulement le "masterplan", mais qui regardent la ville d'Aoste, les biens monumentaux et culturels, donc nous avons débattu, entres autres, dernièrement, au sujet des lignes générales de ce projet. Mon intention est d'organiser au mois de septembre une réunion, afin de connaître les détails de l'étude de faisabilité et de nous confronter avec les élus sur les stratégies à mettre en oeuvre.
Président - La parole à la Conseillère Squarzino Secondina.
Squarzino (Arc-VA) - Già altre volte abbiamo verificato sulla base di domande precise, soprattutto rispetto a questo tema, che vi è una convinzione di fondo... questo non lo metto in dubbio... credo vi sia tale visione di questo "unicum" - "vision unique" -, questa volontà di presentare un'immagine completa... ma la mia impressione è che da tali affermazioni, da tali belle intuizioni e indicazioni di lavoro, da questo a passare alla realizzazione pratica mi sembra vi sia proprio un grosso divario, nel senso che si continua a prendere un pezzetto per volta. La cosa interessante di quello studio era la volontà di individuare una zona e di riuscire a delineare un progetto integrato di urbanistica, di tutela dei beni, di valorizzazione, anche di interventi edilizi e di qualificazione di quella zona della città, dandole un suo carattere preciso.
Mi sembra che a settembre ci sarà l'incontro con l'Amministrazione comunale di Aosta, si vedrà, però manca a mio avviso una condivisione con la gente; allora qui è un anno e mezzo che c'è questo "dossier", è un anno e mezzo che vi sono tali dati, quindi si poteva già cominciare prima ad occuparsi della cosa, a coinvolgere anche la gente. È vero, bisogna coinvolgere gli amministratori ma, se è vero, come mi sembra che sia, che vi è la volontà di costruire questa cultura della riscoperta della città di Aosta o dei beni culturali di tale valle, credo che bisognerebbe studiare delle iniziative "ad hoc" proprio precise. Mi sarei aspettata, con tante mostre che si fanno, magari un'esposizione pubblica di alcuni di questi dati più interessanti, perché non si può dall'oggi al domani cambiare interamente né la politica della città di Aosta, né la mentalità degli abitanti della città di Aosta, ma non solo. Credo che lavorare in questo senso... ossia se è vero che questo lavoro è stato fatto, come sicuramente è stato fatto, se ha analizzato in modo interessante i vari monumenti e ha fornito delle indicazioni, perché non fare una mostra in modo che tutti quanti possano vedere e conoscere? Ho già detto altre volte come sia stata apprezzata sia dai turisti, sia dagli abitanti di Aosta la scelta di organizzare gli scavi archeologici nella città - Piazza Roncas, Piazza della Cattedrale - in modo tale che il cittadino possa già fruire dello scavo archeologico e capire anche poco per volta cosa si sta facendo. Credo che questo tipo di informazione al cittadino, turista o residente, possa essere data anche su altri elementi. Ricordo quando diverse volte c'erano state delle esposizioni di riproduzioni di monumenti romani, prodotti artistici, ma che aiutano la gente a leggere in modo diverso il proprio territorio. Ripeto: credo, al di là di studi che si fanno e poi di riunioni fra i rappresentanti istituzionali della Regione e del Comune, che, se c'è la volontà da parte della Regione di valorizzare al massimo tale patrimonio, tutta questa azione nei confronti dei cittadini e dei turisti possa essere fatta, altrimenti diventa un'azione interessante, ma che cala dall'alto. Prendo atto che la priorità è la zona delle Porte pretoriane...
Presidente - ... non le ho dato il tempo perché confido nella sua autoregolamentazione nei 5 minuti...
Squarzino (Arc-VA) - ... non ho calcolato il tempo, concludo.
Credo che il messaggio che volevo dare all'Assessore egli lo abbia capito, perché anche questa rivalutazione delle Porte pretoriane sarà una cosa importante, ma, se contemporaneamente non si interviene anche perché quelli che abitano lì e che passano, conoscano il valore di quelle pietre, è una cosa che "lascia il tempo che trova".
Una sola curiosità: in questa risistemazione si riprende il cordolo oppure no? Sarei contenta che tale cordolo fosse ripreso, cancellato e si ridesse alle Porte pretoriane quella fisionomia che avevano, invece di appiattirle in quel modo.