Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2915 del 25 luglio 2007 - Resoconto

OGGETTO N. 2915/XII - Motivazioni alla base dell'acquisto del Grand Hôtel Billia e valutazione da parte degli esperti dell'Amministrazione regionale. (Interrogazione e interpellanza)

Interrogazione

Constatato che nonostante in più occasioni (riunioni di Commissioni Consiliari, sedute del Consiglio, riunioni pubbliche, articoli e lettere sui giornali) il Gruppo Consiliare Arcobaleno abbia denunciato l'incongruità dell'acquisto del complesso Billia sia per la sua spropositata onerosità, sia per l'assoluta mancanza di trasparenza e sull'assetto societario del proprietario;

Considerato che quanto da noi sottolineato e denunciato si è puntualmente verificato, vedi sequestro del complesso da parte della Magistratura per un contenzioso fiscale (evasione) imputato ai precedenti proprietari;

i sottoscritti Consiglieri regionali

Interrogano

l'Assessore competente per conoscere:

1) per quali motivi si è voluto procedere all'acquisto del complesso denominato Billia, a fronte di possibili contenziosi che si sarebbero aperti;

2) le condizioni del contratto di acquisto e, in particolare, se sono state previste delle clausole, delle penali, rimborsi o quant'altro, a tutela dell'Amministrazione regionale in caso di danno all'immagine (contenziosi, ritardi, ecc.);

3) quali eventuali iniziative di tutela sono state intraprese.

F.to: Bortot - Venturella

Interpellanza

Preso atto del sequestro intervenuto nei giorni scorsi del Grand Hôtel Billia di Saint-Vincent, struttura immobiliare e aziendale facente capo a STV S.r.l., società controllata dalla Regione attraverso Finaosta S.p.a.;

Appreso che l'iniziativa giudiziaria si fonda su una presunta frode nei confronti del Fisco da parte di una società privata che era antecedentemente proprietaria del Grand Hôtel Billia e su un'erronea valutazione del complesso immobiliare e aziendale acquisito lo scorso anno dalla Regione;

Considerate le ingenti risorse impiegate dalla Regione per l'acquisizione e per l'avvio della ristrutturazione del suddetto complesso immobiliare e aziendale nonché per l'analisi valutativa preventiva e per la verifica della sussistenza di garanzie adeguate sotto il profilo della sicurezza dell'operazione, per le quali è stato nominato anche un advisor indipendente di standing internazionale;

ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali

Interpellano

l'Assessore delegato per sapere:

1) quali valutazioni sono state effettuate dall'Agenzia del Territorio in merito al complesso immobiliare e alberghiero del Grand Hôtel Billia, quali sono le prevedibili ripercussioni di natura giuridica, economica e fiscale nonché quali sono gli intendimenti della Regione;

2) se sono ravvisabili errori in capo agli esperti che, per conto della Regione o di Finaosta, hanno svolto le analisi e le verifiche di cui in Premessa;

3) quali sono i danni e le conseguenze, anche in termini d'immagine, nei confronti dell'attività aziendale del Grand Hôtel Billia.

F.to: Tibaldi - Lattanzi

Président - La parole au Vice-président Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Anche se apparentemente la vicenda del sequestro e del dissequestro del Grand Hôtel Billia si è consumata in una decina di giorni, in realtà rimangono molti gli interrogativi aperti e soprattutto anche molte le conseguenze alle quali la Regione e la "STV" rischiano di essere sottoposte. Abbiamo proposto attraverso questa interpellanza alcuni quesiti per conoscere non solo gli intendimenti della Regione in merito, poiché nella scorsa seduta del Consiglio regionale, a fronte di dichiarazioni sintetiche da parte del Presidente della Regione, si è instaurato un dibattito che ha dovuto però osservare i limiti regolamentari dei 5 minuti, quindi l'interpellanza oggi ci permette di andare oltre e approfondire la questione, ma anche perché le ripercussioni per l'Ente Regione possono essere anche di un certo rilievo.

Non vogliamo mettere in discussione l'annosa questione: il Billia era da acquistare, non era da acquistare, perché attraverso una scelta di carattere politico questa maggioranza ha intrapreso una decisione, di conseguenza tale deve essere gestita. Resta il fatto che a monte di questa decisione c'è stata una fase propedeutica di studi, di approfondimenti e di "expertise", che si è innescata fin dal 2002, anno in cui la Giunta diede mandato a "Finaosta" di verificare la fattibilità dell'operazione d'acquisto e soprattutto di individuare le garanzie necessarie per il buon esito della medesima... e che poi questa fase propedeutica all'atto di acquisto, che è avvenuto nell'autunno dello scorso anno, si è dilungata per 4 anni con alterne vicende e situazioni che hanno individuato anche una forbice entro la quale il prezzo di acquisto veniva stabilito fra i 51,7 milioni di euro e i 59,3 milioni di euro. Dicevo che qualche settimana fa abbiamo appreso che l'Agenzia del territorio ha stabilito che, secondo l'Erario, questo prezzo non è giusto, di conseguenza contesta tale valutazione e questa contestazione innesca prevedibili ripercussioni di natura giuridica, economica e fiscale, allora vogliamo sapere la Regione quali intendimenti ha in merito.

Un altro quesito sul quale poniamo l'accento è quello che riguarda le valutazioni degli esperti, di cui parlavo prima. Avviate fin dal 2002 ad opera di "Finaosta", alla quale venne dato mandato di coprire le spese, comprese le consulenze esterne, fino ad un massimo di 300mila euro, nel 2003 con un altro Presidente e un'altra deliberazione a "Finaosta" viene rinnovato questo incarico, perché è necessario rielaborare il profilo valutativo del complesso aziendale e del profilo di rischio di un'eventuale transazione e di ricorrere per tali attività al supporto di un "advisor" scelto di comune accordo. Con "SAAV" viene concordato l'"advisor" e anche il costo, questo perlomeno viene scritto in deliberazione, quindi presumiamo che di fatto sia stata condivisa con "SAAV" anche la spesa e viene individuato un "advisor" indipendente di "standing" internazionale, dotato di adeguate competenze economico-finanziarie, legali e immobiliari... quindi un soggetto che fosse in grado di dire con la maggiore esattezza possibile, da un lato, per quanto riguarda il prezzo e con la maggiore sicurezza possibile, dall'altro, per quanto riguarda le garanzie: "l'operazione si può fare entro questi limiti, l'operazione comporta tali rischi, di conseguenza dobbiamo adottare determinate cautele". Il tutto penso sia costato qualche centinaio di migliaia di euro, magari l'Assessore vorrà dircelo questo dato, se lo possiede. Vedendo qui le deliberazioni citate, quelle del 2002 di 300mila euro, quelle del 2003 che stavo leggendo di 250mila euro, IVA esclusa, si capisce chiaramente che le personalità coinvolte e le risorse utilizzate sono piuttosto consistenti, ciononostante la "doccia fredda" che dice: "il prezzo non è giusto". Chiediamo allora con un quesito specifico: "se sono ravvisabili errori in capo agli esperti che, per conto della Regione o di Finaosta, hanno svolto le analisi e le verifiche..." di cui stavo parlando e questo è un aspetto di tutto rilievo, il primo... perché ha dilatato notevolmente i tempi dell'acquisizione e poiché era nella volontà politica acquisirlo visto che si rompeva l'accerchiamento... questa dilatazione, visto che era motivata da un'attenzione e una prudenza che sembrano non avere precedenti... in realtà sono state banalizzate da tale intervento dell'Agenzia delle entrate. Vorremmo quindi capire se vi sono danni e conseguenze - immaginiamo di sì - anche in termini di immagine nei confronti dell'attività aziendale del Grand Hôtel Billia, un'attività aziendale che stenta ad imporsi sul mercato, che è fortemente concorrenziale da un lato e fortemente in crisi dall'altro e naturalmente offrire un prodotto alberghiero, congressuale con una struttura in quelle condizioni che deve essere ristrutturata, e dovrebbe esserlo secondo tempi piuttosto rapidi, diventa un'impresa ardua. La "doccia fredda" del sequestro, anche se c'è stato poi il dissequestro, penso non abbia giovato neppure alla "STV", i cui esperti di "marketing" da qualche mese a questa parte sono dotati di attrezzature e di macchinette per girare per l'Italia e raccogliere potenziali clienti. Assessore, ci affidiamo alle sue risposte e sentiamo se c'è qualche risposta confortante o se si prelude una "responsabilità di tasca" da parte della Regione a fronte di quanto è accaduto nei giorni scorsi.

Président - La parole à l'Assesseur au budget, aux finances, à la programmation et aux participations régionales, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Ha già la risposta pronta, la controdeduzione, ossia vuole già fare la controdeduzione e non ha ancora sentito cosa le ho detto, Consigliere Bortot, mi pare significativa la cosa! La risposta comunque io gliela leggo, siccome ha già preparato la risposta so che non avrò esito... io cercherò di impegnarmi.

Lei mi chiede nell'interrogazione: "per quali motivi si è voluto procedere all'acquisto del complesso denominato Billia, a fronte di possibili contenziosi che si sarebbero aperti", la determinazione di acquisire il complesso è stata assunta sulla base del valore strategico degli "assets" in questione, con particolare riferimento alla possibilità di sviluppo della casa da gioco. Tecnicamente sono state condotte apposite "due diligence" dai consulenti legali, contabili e fiscali, nonché da parte di "advisor" esterni, una valutazione economico-finanziaria e patrimoniale. Dalle suddette analisi è emerso un quadro generale favorevole al perfezionamento dell'operazione sia pure nel contesto di un'operazione di per sé complessa e molto articolata. Devo dire che le valutazioni sono state valutazioni estese, come ho ricordato, sia di natura patrimoniale, sia di altra natura; vorrei che prima o poi si smettesse di parlare di acquisto del Billia, perché, in realtà, è un acquisto che riguarda non dico mezzo Comune di Saint-Vincent, ma poco ci manca. Se facessimo il giro di tutte le proprietà che sono state comprate, a quel punto forse ci renderemmo conto di quello che è l'acquisto, perché semplicisticamente dire che abbiamo comprato solo il Grand Hôtel Billia può dare un riferimento, ma non è rappresentativo dell'atto che è stato fatto. Quando parliamo di questo acquisto quindi dovremmo riuscire a fare capire alla gente che sono stati comprati ettari ed ettari di proprietà con gli annessi fabbricati.

Nel contratto definitivo di cessione azienda e di beni immobili del 17 ottobre 2006 il venditore agli articoli 5 e 8 ha dichiarato e garantito all'acquirente in sintesi quanto segue: assenza di operazioni straordinarie intercorse fra il contratto preliminare e quello definitivo, possesso da parte del venditore delle autorizzazioni e concessioni, certificazioni, licenze e simili idonee allo svolgimento dell'attività, garanzia che gli impianti, i macchinari, le attrezzature, gli automezzi si trovino in normale stato di manutenzione e conservazione, certezza della liquidità ed esigibilità dei crediti, validità dei contratti di funzionamento oggetto di subentro, garanzia che i procedimenti giudiziari o arbitrali pendenti o minacciati dai quali possa derivare un rischio economico per l'acquirente sono solo quelli identificati e descritti nell'elenco allegato L al contratto preliminare, inerenti cause di modestissimo importo relative a presunto infortunio di un cliente, al recupero di credito e in ogni caso nulla attinente le problematiche fiscali di cui alla presente interrogazione, corretto inquadramento e retribuzione dei dipendenti trasferiti, regolare effettuazione di tutti gli adempimenti fiscali, regolare rappresentazione contabile della situazione di cessione, assenza di contestazioni inerenti la legge n. 626, manleva da parte del venditore da eventuali danni sofferti da inesatte dichiarazioni fornite, proprietà esclusiva dei beni mobili e immobili oggetto di cessione, regolarità urbanistica, edilizia ed igienico-sanitaria dei suddetti beni.

Terza domanda: "quali eventuali iniziative di tutela sono state intraprese", in riferimento al contratto di cessione del ramo alberghiero del Grand Hôtel Billia S.r.l., ora immobiliare "Bosco di Baccano S.r.l.", e a seguito della notifica del 4 giugno 2007 da parte dell'Agenzia delle entrate, Direzione regionale della Valle d'Aosta, ufficio di Châtillon, di un avviso di liquidazione di un'imposta... "STV", in qualità di debitore coobbligato solidale, in relazione all'iscrizione a ruolo effettuata a carico della "SAAV S.p.a."... "STV" ha inviato una nota alla società immobiliare "Bosco di Baccano S.r.l." in cui, fermo restando il diritto di assumere ogni opportuna iniziativa a propria difesa, si comunica, anche in base agli impegni di garanzia assunti nel contratto del 17 ottobre, che "STV" dovrà essere ritenuta indenne dal venditore da qualsiasi pagamento che essa sia tenuta ad effettuare in relazione a titolo di imposta, interessi, sanzioni, eventuali costi e spese aggiuntive ad essi correlati. Di fatto è stato formalmente notificato al venditore il sussistere delle condizioni previste nell'articolo 5.2 del contratto definitivo, in relazione alla garanzia dallo stesso rilasciata, di tenere manlevato l'acquirente nel caso di danno potenziale derivante in particolare dall'inesattezza della dichiarazione di cui al comma h) dell'articolo 5.1, che recita: "tutti gli adempimenti fiscali relativi all'azienda sono stati regolarmente e tempestivamente effettuati", quindi quello che era previsto contrattualmente è stato effettuato.

Per quanto attiene l'interpellanza, sono disponibile nel dare tutte le informazioni possibili e immaginabili; essendo che il "dossier" di questo acquisto così importante è così vasto, se lei ha bisogno di dati, sarò a sua disposizione. Oggi mi sono preparato sulle domande, per cui se volesse dei supplementi, anche senza l'interpellanza, ci troviamo, ci mettiamo d'accordo anche in campo neutro, che potrebbe essere il "foyer", quindi non è che voglio invitare il Vicepresidente Tibaldi negli uffici dell'Assessorato.

Nella prima domanda dell'interpellanza si chiede: "quali valutazioni sono state effettuate dall'Agenzia del territorio in merito al complesso immobiliare e alberghiero del Grand Hôtel Billia, quali sono le prevedibili ripercussioni di natura giuridica, economica e fiscale nonché quali sono gli intendimenti della Regione", in data 4 giugno 2007 l'Agenzia delle entrate di Châtillon ha inoltrato una notifica a "STV" relativa ad un avviso di liquidazione di imposta alla società "SAAV" che vede "STV" chiamata in causa quale debitore coobbligato solidale, in ordine ad iscrizione a ruolo effettuata dallo stesso ufficio a carico della "SAAV", sulla scorta di una verifica generale effettuata a questa ultima dalla Guardia di finanza nel corso del 2000. Tale processo verbale segnalava l'emergere di recupero a tassazione di importi imponibili per gli anni 1997-1998-1999, per i quali rispettivamente in data 27 dicembre 2004 e... sono stati poi notificati alla "SAAV" stessa avvisi di accertamento relativi agli anni 1997-1998: questo è quanto è scritto nell'avviso. Successivamente l'ufficio di Châtillon ha provveduto alla rituale iscrizione a ruolo delle imposte e sanzioni che... tutte queste cose gliele do a completamento delle informazioni, perché nulla hanno a che fare con la domanda che lei mi fa nell'Agenzia del territorio, ma per spiegarle che sono 2 cose distinte... quindi abbiamo questo "volet", che è relativo a degli accertamenti fatti nella "SAAV" e "SITAV" negli anni 2000, relativi al 1997-1998, e abbiamo avuto una notifica. Dopodiché l'Agenzia delle entrate fa un altro tipo di ragionamento: nell'atto di acquisto del complesso alberghiero e congressuale denominato Grand Hôtel Billia erano stati dichiarati 2 distinti negozi giuridici riferiti alla società Grand Hôtel Billia S.r.l. cedente e alla società "STV" cessionaria: il primo riferito alla cessione di azienda alberghiera sita in Saint-Vincent, comprendente beni mobili e immobili per un valore dichiarato di 39.066.699 al netto delle passività; il secondo riferito al trasferimento di altri beni immobili, sempre siti in Saint-Vincent, per un valore dichiarato di 15.168.704 milioni. In fase di controllo l'Agenzia delle entrate ha richiesto all'Agenzia del territorio di Aosta la valutazione del complesso dei beni dichiarati aziendali e non aziendali. I vari immobili oggetto del trasferimento sono stati valutati, tenendo conto dei valori già ritenuti congrui dall'ufficio tecnico, nella misura globale di 66 milioni così ripartiti: 50.144.233 per i beni dichiarati aziendali e 16.000.658 per i restanti beni immobili dichiarati non aziendali. Sono inoltre da considerarsi i beni mobili dichiarati e ritenuti congrui per 1.850.000 e l'esistenza di un valore di avviamento determinato in 8.883.000 ed ecco perché la volta scorsa dicevo al collega Venturella che i numeri che aveva dato non corrispondevano all'avviso di accertamento, quindi in questo caso le ho dato la distinta. Il valore accertato per l'azienda pertanto ammonta a complessivi euro 77.536.836. L'accertamento da parte dell'Agenzia delle entrate di Aosta troverebbe fondamento, oltre che sull'aumento dei valori immobiliari soprarichiamati, anche sulla considerazione che il trasferimento è da considerarsi come cessione di azienda in quanto i beni ceduti, non gestiti direttamente dal cedente o inagibili al momento della cessione, sono da considerarsi beni strumentali nel loro complesso e nella loro interdipendenza all'esercizio dell'impresa. Per quanto attiene il sopraindicato avviso di rettifica, è stata determinata un'imposta complementare comprensiva della sanzione e degli interessi per complessivi euro 5.123.000, importo che si ridurrebbe a 3.215.000 euro, le sanzioni erogate sarebbero ridotte ad ¼ qualora l'atto non venga impugnato, non sia presentata istanza di accertamento con adesione e si provveda al pagamento delle somme dovute, tenendo conto della predetta riduzione, entro il termine previsto per la proposizione del ricorso.

Rispetto alle iniziative in atto da parte di "STV"... perché lei mi fa una domanda, ma la pone dal punto di vista formale in modo improprio, perché mi chiede quali sono gli intendimenti della Regione, in realtà mi pone 2 domande nella stessa domanda: il Consiglio di amministrazione di "STV" ha deliberato di affidare allo studio legale "Garavoglia e Associati" di Torino l'incarico di tutelare legalmente e tributariamente la società, assumendone la difesa, al fine di consentire allo stesso di predisporre con urgenza, da un lato, per quanto attiene l'atto inerente la responsabilità in qualità di coobbligato solidale, il ricorso nei confronti dell'Agenzia delle entrate di Châtillon assumendo al riguardo tutte le iniziative che ritenesse necessarie o anche solo opportune a tutela di "STV S.p.a." e, dall'altro, l'eventuale ricorso da presentare all'Agenzia delle entrate relativamente alla notifica dell'ultimo avviso di rettifica liquidazione del 18 giugno 2007. In ogni caso "STV" si dichiara totalmente estranea all'ipotesi di concorso in frode fiscale, anche in considerazione del fatto che all'atto della cessione dell'Agenzia delle entrate ha rilasciato la certificazione fiscale prevista dall'articolo 14 del decreto legislativo n. 472/1997, dalla quale non risultavano contestazioni in essere in capo alla cedente. In riferimento alla notifica del 4 giugno 2007 da parte dell'Agenzia delle entrate, Direzione regionale della Valle d'Aosta, ufficio di Châtillon, di un avviso di liquidazione di imposta "STV", in qualità di debitore coobbligato e solidale in relazione all'iscrizione a ruolo effettuato a carico della "SAAV S.p.a.", "STV" ha inviato una nota alla società immobiliare "Bosco di Baccano", in cui, fermo restando il diritto di assumere ogni opportuna iniziativa a propria difesa, si comunica anche - in base agli impegni di garanzia assunti all'articolo 5 del contratto del 17 ottobre 2006 - che "STV" dovrà essere ritenuta indenne dal venditore da qualsiasi pagamento che essa sia tenuta ad effettuare in relazione a titolo di imposta, interessi, sanzioni e altri eventuali costi. È stato formalmente notificato quanto previsto dall'articolo 5.2 del contratto di compravendita.

Nella seconda domanda si chiede: "se sono ravvisabili errori in capo agli esperti...", la determinazione di acquisire il complesso è stata assunta sulla base del valore strategico degli "assets" in questione, con particolare riferimento alle possibilità di sviluppo della casa da gioco. Tecnicamente sono state condotte apposite "due diligence" dai consulenti legali, contabili e fiscali, nonché da parte di "advisor" esterno, valutazioni economico-finanziarie, quelle che in parte lei ha citato. Dalle suddette analisi è emerso un quadro generale favorevole al perfezionamento. I pareri elaborati dai consulenti esterni, sia la "KPMG" che lo studio "Hammonds Rossotto", pur non escludendo in linea teorica l'eventuale possibilità del coinvolgimento del soggetto acquirente nell'intento fraudolento imputato a "SAAV", consideravano però invero remota la possibilità che l'amministrazione fiscale potesse dimostrare la complicità dello stesso soggetto acquirente in tale riprovevole condotta, tenuto conto che l'acquisizione effettuata da "STV" per conto del proprio azionista - quindi della Regione stessa - aveva come finalità il mantenimento funzionale e occupazionale, nonché il rilascio del complesso alberghiero e congressuale Grand Hôtel Billia e del Casino de la Vallée, con fini pertanto di chiaro interesse pubblico. L'acquisizione del complesso alberghiero e congressuale denominato Grand Hôtel Billia mediante i 2 distinti negozi giuridici sopra riportati aveva trovato fondamento nel fatto che i fabbricati ceduti con il secondo luogo... di cui all'articolo 6, con atto a firma del notaio Guido Marcoz, pur appartenendo al venditore, non facevano parte del complesso organizzato per la produzione di servizi alberghieri, pertanto non potevano essere trasferiti insieme all'azienda dal momento che erano estranei ad essa, strutture seriamente danneggiate quindi inagibili, alcuni in disuso fin dagli anni '80, altri beni dati a terzi in affitto o in comodato.

Nella terza domanda si chiede: "quali sono i danni e le conseguenze, anche in termini d'immagine, nei confronti dell'attività aziendale del Grand Hôtel Billia", il sequestro conservativo della struttura alberghiera da parte della Guardia di finanza non sembra abbia dato riscontro a ripercussioni negative sull'operatività aziendale in quanto sia l'attività alberghiera che quella congressuale sono proseguite regolarmente. Rilevo che il dissequestro è stato disposto il 13 luglio, 8 giorni dopo il sequestro, quindi una settimana ed è stata ripristinata la normalità. Ritengo che anche questo sia particolarmente significativo, non credo che questo abbia generato alcun tipo di giudizio particolarmente critico. Nessuno ha trovato da dire che la Guardia di finanza ha sequestrato la Caserma dei carabinieri, perché è la stessa cosa: è un atto che aveva natura conservativa e che in 8 giorni è stato revocato, non è che né la Caserma dei carabinieri, né il Grand Hôtel Billia sono stati chiusi. Questo tipo di operazioni, oltre che avere un interesse per le aziende, purtroppo ha un interesse per la politica, quindi, così come tutti gli argomenti di natura politica, invadono tutti nostri mezzi di comunicazione e tutte le autorevoli voci di questa Regione. La revoca del sequestro preventivo degli immobili tiene conto anche dei seguenti aspetti: i beni immobili e mobili sono stati da ultimo acquistati da "STV", che non risulta indagata per i fatti contestati, che pertanto deve ritenersi soggetto estraneo al reato, ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 240, comma 3, Codice di procedura penale. So che amate occuparvi particolarmente di articoli del nostro ordinamento penale, così vi ho dato il riferimento. Non sono ravvisabili, né sono state allegate esigenze cautelari, tali da giustificare il mantenimento del sequestro ai sensi dell'articolo 321, comma 1, Codice di procedura penale. Nella speranza di avervi fornito degli elementi di giudizio, vi ringrazio.

Presidente - La parola al Consigliere Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Ho una strana sensazione e anche un po' di malessere, perché percepisco che questa storia non finisce con il dissequestro, ma che fra qualche mese ci troveremo altra rogna e quasi mai - per quel po' di "naso" che ho - mi sbaglio, vado a sensazioni, ma cominciamo dall'inizio. Quando parliamo di "complesso Billia", abbiamo sotto il naso l'elenco, ma se ogni interrogazione lei ci rispondesse in modo pertinente, noi non dovremmo, oltre al "complesso Billia", fare l'elenco del Grand Hôtel Billia, Hôtel du Parc, Hôtel Beau Souvenir, le Centre des congrès, le parking de l'Hôtel Billia "et voilà toutes ces affaires-là que nous avons achetées". Il problema è come abbiamo acquistato ed è lì che la percezione che abbiamo non è per niente tranquillizzante, poi magari possiamo anche sbagliarci.

Come abbiamo acquistato... lei dice che è stata considerata dall'Agenzia delle entrate cessione di azienda e acquisto di beni strumentali; credo che anche l'Agenzia delle entrate può sbagliarsi, probabilmente, rispetto a questa "dimensione" di quattrini, le saranno anche "luccicati gli occhi". Faccio un paragone: nessuna inchiesta è stata fatta sull'acquisto della "Tecnomec", è possibile che lì, essendo stata una cessione di azienda e di beni strumentali in piena attività, sia andato tutto bene, le perizie, tutto a posto e normale?

Caveri (fuori microfono) - ... sì, ha controllato anche la Commissione europea...

Bortot (Arc-VA) - ... va bene. In questo caso cessione di azienda e in quale condizione era quell'azienda? Ci sarà un bilancio di tale società che ci ha venduto tutti questi beni? Beni strumentali, bisognava capire se erano a norma o non erano a norma, la sicurezza, la legge n. 626, no? Trovo sia sproporzionato questo tipo di sopravalutazione da parte dell'Agenzia delle entrate; mi rendo conto che entro in un campo scabroso, però ho fatto una piccola indagine all'Agenzia delle entrate, non ufficialmente. Ho chiesto: com'è che avete ridefinito il valore di acquisto? Mi è stato detto che c'è un problema di mercato, ma il mercato per quel tipo di strutture... Presidente, sono andato a bere un caffè con l'Agenzia delle entrate...

Caveri (fuori microfono) - ... i segreti d'ufficio...

Bortot (Arc-VA) - ... ma non erano segreti di ufficio... sì, c'è un prezzo di mercato, ma il mercato presuppone della concorrenza e non mi sembra che avessimo dei concorrenti nell'acquistare queste strutture. Mi sembra che tutto fosse legato al famoso accerchiamento da parte di chi? Da parte di migliaia, centinaia, decine di acquirenti? No. L'unico acquirente per quelle strutture era la Regione, che, dal punto di vista strategico, aveva interesse ad acquisire quei beni strumentali e fino lì ci siamo. Vi è poi però il bilancio dell'azienda che ci ha venduto queste strutture e un bilancio... beni strumentali e cessione di azienda... si può chiamare un'azienda... che ha un anno un passivo, un altro anno degli utili ma, quando i passivi si accumulano, non abbiamo comprato una grande azienda. Contestavo nel bere questo caffè con il "barista", diciamo così... ha detto: "sì, ci sono anche altri parametri che abbiamo preso a riferimento..." - sempre il "barista"... - "... sono le strutture insediate in un certo contesto"; in sostanza, ho capito che le argomentazioni c'erano, ma nessuna era sufficiente a supportare quell'incremento di valore, finito lì.

L'altra questione è che abbiamo messo 6 mesi per avere informazioni sul contratto di acquisto e sulle clausole che prevengono eventuali contenzioni per i quali potrebbe essere chiamata a rispondere la società che ha acquistato. Abbiamo però dovuto fare una domanda in base al Regolamento del Consiglio, 3 interpellanze, mentre se lei ci rispondeva subito...

Marguerettaz (fuori microfono) - ... vi ho risposto subito.

Bortot (Arc-VA) - ... è da mesi che chiediamo se vi sono delle clausole nel contratto di affitto che tutelano l'Amministrazione regionale rispetto ad incauti acquisti. Se lei parte dal presupposto che l'incauto acquisto non c'è stato ed è solo una nostra considerazione, evidentemente non ha necessità di risponderci. Se invece incauto acquisto c'è stato - e noi la pensiamo in questa maniera -, sul contratto dovevano essere previste determinate clausole, alcune delle quali adesso lei finalmente ci ha fatto pervenire.

Ultima cosa: guardate che abbiamo un problema di accerchiamento, ce lo abbiamo noi come Consiglio regionale, come Governo e Consiglio di amministrazione della società "Casinò S.p.a.", siamo noi che siamo accerchiati da determinate forze e non abbiamo la capacità di liberarci e prendere determinate decisioni su quella struttura, poi rilanciamo pure finché vogliamo tutto il complesso e di questo parleremo nell'esaminare il bilancio della casa da gioco.

Président - La parole au Vice-président Tibaldi.

Tibaldi (CdL) - Ai quesiti proposti, Assessore, sono pervenute delle risposte e di questo la ringraziamo, perché comunque ci ha fornito tutta una serie di dati e di precisazioni, che, complice il tempo a breve disposizione, 15 giorni fa non erano pervenuti. Le chiederemo cortesemente di avere una copia del testo di cui ha dato lettura. Si impongono però alcune riflessioni che sono le seguenti: la prima, apprendiamo, sulla base dei dati che ci ha fornito, che l'errore nella valutazione del prezzo ammonta a 19 milioni di euro, sommando la parte immobiliare alla parte aziendale, chiamiamolo errore, la differenza, il "surplus" ipotizzato dall'Agenzia delle entrate è di ben 19 milioni di euro. Ci permettiamo di esprimere uno stupore perché, avendo fatto 2 sopralluoghi come IV Commissione nella lunga fase delle trattative, avendo visionato i locali, gli immobili e l'azienda, ci lascia perplessi come ci possano essere ancora 19 milioni in più da aggiungere a quello che è stato strapagato - 58,5 milioni di euro - nell'autunno scorso: questa è la prima osservazione che, a nostro avviso, è uno "choc". Ci piacerebbe sapere dall'Agenzia delle entrate quali strumenti valutativi ha utilizzato, se la semplice carta che perviene... sugli uffici del fisco o se hanno avuto il buon gusto di andare a vedere di che tipo di immobili si trattava. Pensiamo già solo al "Du Parc", che era un gioiellino 40 anni fa, adesso è un immobile abbandonato a sé stesso.

L'Assessore poi dice che siamo diventati latifondisti, proprietari di ettari ed ettari di terreno... mi sembra un po' corpulenta come dichiarazione questa, forse ben si addice alla sua...

(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)

... lo so, un ettaro sono 10.000 metri quadri... comunque primo dato: 19 milioni di euro in più e questa valutazione ci lascia fortemente perplessi. Altrettanto perplessi ci lascia, visto il tempo trascorso e la pattuglia di super esperti ingaggiati da Regione, tramite "Finaosta", che la valutazione si discosti così tanto rispetto a quella dell'Agenzia delle entrate. Qui allora qualcuno si è "preso un granchio" clamoroso, non osiamo noi in anteprima dire chi, ma è talmente macroscopica la differenza fra questi 2 dati che o i super esperti ingaggiati da "Finaosta" hanno preso una "bica" clamorosa, oppure l'Agenzia delle entrate in futuro ci chiarirà qualcosa. Sta di fatto che, di fronte a questa forbice, si inserisce "STV", che è partecipata da "Finaosta" al 100%, ergo controllata indirettamente dalla Regione, che è individuata come soggetto coobbligato solidalmente, ovvero significa che il soggetto coobbligato solidalmente è chiamato a pagare in assenza di adempimento da parte del venditore. Lei ha detto che c'è una clausola contrattuale che manleva il compratore da ogni danno, ma è un'azione di regresso eventuale che faremo un domani nei confronti del venditore, ammesso che vi sia ancora della sostanza nel patrimonio, perché, vista la rapidità con la quale vi è stata un'evoluzione societaria in questi anni, da "Aurelia" a "GHB S.r.l.", vi è il rischio che vi sia qualche sorpresa di cattivo gusto. Esprimiamo quindi perplessità su tutta quella ingegneria che più volte ci è stata dipinta da lei, dal Presidente: ingegneria giuridica, fiscale, per cercare di tutelare al meglio la Regione. Speriamo che tutti questi soggetti da "KPMG" allo studio legale "Chiomenti" di Roma, allo studio "Hammonds Rossotto", alla luce delle percezioni che hanno avuto, siano stati in grado di fornire qualche garanzia più solida di quella che finora non sembra essere pervenuta.

Per quanto riguarda il resto, è normale che "STV" sia un soggetto estraneo a tale vicenda perché è subentrata solo lo scorso autunno, di conseguenza le chiediamo ancora una volta se è possibile avere una copia della risposta di cui ha dato lettura.