Oggetto del Consiglio n. 2912 del 25 luglio 2007 - Resoconto
OGGETTO N. 2912/XII - Carenze nell'erogazione del servizio postale. (Interpellanza)
Interpellanza
Constatato, che malgrado il recente protocollo d'intesa firmato dalle Poste Italiane con l'Amministrazione regionale, il servizio postale presenta gravissime difficoltà tanto da aver obbligato le organizzazioni sindacali ad attivare le speciali procedure per evidenziare lo stato di agitazione del personale;
Venuti a conoscenza della chiusura parziale o totale di almeno una dozzina di uffici postali sul territorio regionale, sia nel capoluogo che nelle valli laterali, proprio all'inizio del periodo di maggior afflusso turistico nella città di Aosta e nelle stazioni turistiche vallive;
Sottolineato che tali disservizi sono legati ad una deludente gestione del personale, che già carente durante tutto l'anno, non ha avuto alcun incremento per affrontare il più impegnativo periodo estivo, contrariamente rispetto alle estati precedenti;
Evidenziato come tali disservizi siano una diretta conseguenza della scelta di privatizzazione del servizio di consegna della posta con peso superiore a 50 grammi, operata dal Governo nazionale, e che pertanto occorre una rapida e coraggiosa riflessione perché si riveda tale scelta, che porterà ad un mercato efficiente e combattuto nelle grandi aree urbane, in quanto servizio altamente reddittivo, e al totale abbandono del territorio nelle aree meno densamente popolate come la nostra, ove il servizio non può che essere strutturalmente passivo;
Preso atto del rinvio al 2011 da parte delle Istituzioni Europee della precedente scadenza al 1° gennaio 2009 dell'apertura alla concorrenza anche della posta inferiore a 50 grammi e che in Europa stanno crescendo le richieste di un rinvio sine die di tale data, al fine di conservare un servizio pubblico di qualità, a tutela delle aree meno densamente popolate o più periferiche;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
il Presidente della Regione per conoscere se intenda:
1) richiamare con decisione le Poste Italiane al rispetto degli accordi sottoscritti con la nostra Regione;
2) richiedere l'immediata assunzione del personale a tempo determinato necessario a tamponare le gravi carenze in atto nel servizio postale, sia a livello di sportello, sia a livello di distribuzione;
3) prendere un'iniziativa con il Governo nazionale, in coordinamento con i nostri Parlamentari, perché si apra un tavolo di discussione nazionale sul futuro dei servizi postali, con l'obiettivo di garantire pari opportunità di accesso e di qualità del servizio su tutto il territorio nazionale;
4) promuovere un gruppo di lavoro regionale, con Poste Italiane ed i sindacati, per verificare tutte le possibilità di sinergia sul nostro territorio, al fine di ridurre i costi, qualificare la logistica, estendere la rete dei servizi, ponendo da parte dell'Amministrazione regionale la disponibilità anche a interventi finanziari.
F.to: Sandri - Fontana Carmela
Presidente - La parola alla Consigliera Fontana Carmela.
Fontana (GV-DS-PSE) - Il servizio postale è un servizio essenziale sia per l'economia, sia per la vita privata di ciascuno di noi, questa importanza è profondamente radicata in tutta la popolazione, perché il servizio postale ha una storia di molti secoli e in ogni famiglia la posta è strettamente collegata con i principali passaggi della vita e con gli eventi più rilevanti. Perfino nei momenti più bui delle guerre mondiali dello scorso secolo il servizio postale, magari solo con un cavallo e il carretto, recapitava la posta nei più alti villaggi della nostra Regione. Il progresso tecnologico avrebbe dovuto portare a un servizio ancora più efficiente e omogeneamente diffuso sul territorio, non è così. Malgrado il recente protocollo di intesa firmato dalle "Poste italiane" con l'Amministrazione regionale, il servizio postale presenta gravissime lacune: chiusure parziali e totali di una ventina di uffici postali del capoluogo e delle valli laterali, notevoli ritardi nella consegna della posta, interruzioni del servizio per ferie di personale non rimpiazzato. La causa di questo disservizio è la privatizzazione del servizio, operata dal Governo nazionale, per la posta con peso superiore a 50 grammi. Tale scelta ha consentito il crearsi di un grande e redditizio mercato nelle grandi città d'Italia, dove il servizio postale è molto redditizio, e l'abbandono delle aree meno densamente popolate come la Valle d'Aosta, dove il servizio non può che essere in passivo. Con questa interpellanza ci proponiamo di impegnare la nostra Regione ad un forte richiamo alle "Poste italiane" perché rispettino gli accordi, soprattutto attraverso l'assunzione di personale a tempo determinato, indispensabile a coprire le carenze nel periodo estivo. Ci proponiamo inoltre di far sì che la nostra Regione impegni il Governo e il Parlamento nazionale a rivedere le scelte in materia, prendendo anche atto del rinvio recentemente operato da parte delle istituzioni europee dell'apertura alla concorrenza della posta inferiore a 50 grammi. Vogliamo sapere infine se il Governo regionale intenda aprire con le "Poste italiane" e i sindacati un tavolo di confronto, al fine di ottimizzare la logistica del servizio e di estendere la rete dei servizi postali in modo che tutti i cittadini valdostani abbiano le stesse opportunità.
Président - La parole au Président de la Région, Caveri.
Caveri (UV) - Ringrazio anzitutto la collega Fontana, volto buono del gruppo dei "DS", e non solo per le sue grazie femminili, ma anche per il garbo con cui pone le questioni, ben diverso da altri che ormai caratterizzano con la propria aggressività l'interpretazione del mondo della politica.
Condivido lo spirito che ha mosso i colleghi a proporre questa interpellanza, i disservizi delle "Poste" sono sotto gli occhi di tutti, così come lo sono i disagi che soffrono i dipendenti delle "Poste". Da parte dell'Amministrazione - mi fa piacere che questo sia stato riconosciuto dalle organizzazioni sindacali - si è manifestata tutta la volontà e l'impegno possibile, dico "possibile" per porre rimedio a questa situazione non solo con la preparazione e la sottoscrizione assai travagliata del protocollo di intesa, ma anche e soprattutto agendo come "trait d'union" fra i sindacati e i vertici aziendali di "Poste". Come dicevo, è significativo che le stesse organizzazioni sindacali in una recente nota abbiano riconosciuto l'impegno della nostra Amministrazione per cercare di trovare qualche soluzione accettabile e per contrastare anche quei problemi particolari derivanti dal "decreto Gentiloni", che era un decreto sicuramente positivo, che mirava a fissare dei parametri per impedire che durante il periodo estivo gli uffici delle poste riducessero eccessivamente gli orari di apertura al pubblico, un decreto meritorio che è uscito il 22 giugno 2007, ma che ha sconvolto tutto quell'impianto che era stato predisposto da "Poste italiane"... anche con un accordo da parte di una serie di sindaci interessati dalle riduzioni. Possiamo quindi dire che al limite dell'inizio del servizio ci fu e c'è stato questo sconvolgimento, che aveva portato alla decisione di chiudere una serie di uffici postali ad Aosta per impossibilità... e a peggiorare di qualità quel già risicato lavoro dei postini sul territorio, perché purtroppo il numero dei dipendenti delle "Poste" in Valle d'Aosta è crollato negli ultimi anni, per cui devo dire che la settimana scorsa, dopo l'incontro avuto con le organizzazioni sindacali, ho parlato per telefono per 2 volte con l'Amministratore delegato di "Poste", ing. Sarmi, che mi ha assicurato come i suoi uffici fossero al lavoro per trovare una soluzione al "caso Valle d'Aosta". Proprio ieri c'è stato questo annuncio di un accordo lenitivo della situazione molto tesa fra organizzazioni sindacali e "Poste" con l'assunzione a tempo determinato di una decina di operatori postini sul territorio e di 4 operatori che agiranno nella sportelleria e questo consentirà di poter avere nel corso dell'estate una situazione di normalità, probabilmente addirittura dopo il "decreto Gentiloni" anche una situazione migliore di quella precedente. Come è stato ricordato nelle scorse ore, ci sarà una parte di tali persone che diventeranno assunti a tempo indeterminato e questo è positivo, per cui ribadisco la mia soddisfazione per lo spirito collaborativo che si è instaurato con i sindacati e con l'azienda, evitando soprattutto di ricorrere allo strumento dello sciopero, che avrebbe forse acuito i disagi per la popolazione e devo dire che oggi la garanzia del servizio è leggermente migliorata.
Per quanto attiene alla realizzazione degli elementi del protocollo di intesa, sono fiducioso rispetto a 3 partite, per cui siamo ormai in dirittura di arrivo. In particolare, per quanto concerne l'implementazione di alcuni accordi a beneficio diretto dell'Amministrazione regionale, siamo pronti con risultati che consentiranno alla Regione di rendere più efficiente il proprio servizio di invio della corrispondenza, anche con l'evidenziazione di significativi risparmi di spesa. Nei giorni scorsi, con un incontro svoltosi al Ministero delle politiche comunitarie, paiono essersi risolte le ultime perplessità di ordine giuridico in merito alla concordata installazione, con aiuto da parte della Regione, di 7 dispositivi ATM ("cash dispenser") in taluni Comuni della Valle. Su questo aspettiamo un riscontro definitivo da parte di "Poste", per poter attivare con celerità tutte le procedure del caso, sapendo che noi siamo pronti e avevamo messo in bilancio tale cifra fin dallo scorso anno.
Vorrei rassicurare il Consiglio sulla determinazione con la quale più volte abbiamo richiamato "Poste" non solo al rispetto del protocollo sottoscritto con la Regione, ma anche agli impegni assunti con le organizzazioni sindacali relativamente alle assunzioni, assicurazioni che ci erano state date formalmente. Purtroppo molte s.p.a. di proprietà dello Stato, l'altro caso significativo di cui pure si è discusso stamani è "Trenitalia", società a intero capitale pubblico, si trovano di fronte a una lenta e continua spoliazione di qualsiasi reale possibilità decisionale. È di queste ore l'annuncio della sostituzione del Direttore delle Poste italiane, dott. Gelsomino, che è stato assegnato alla sede di Savona e verrà sostituito da un giovane funzionario di provenienza dell'area geografica nord-ovest, di Alessandria, presumibilmente con una discreta conoscenza dell'azienda, oggi nella migliore delle ipotesi, quando parliamo con "Poste", parliamo con Torino, nella peggiore con Roma. In alcuni casi si sono fatte delle aggregazioni territoriali come per il recapito della posta vi è una "liaison" di cui è totalmente incomprensibile la "ratio" fra Aosta e la Provincia di Asti.
Non vi nascondo una crescente preoccupazione per quanto riguarda gli sviluppi della situazione dal momento che stiamo assistendo a una ristrutturazione feroce di "Poste", che mira essenzialmente a privilegiare i risultati operativi rispetto alla qualità del servizio. In aree già a rischio com'è la Valle d'Aosta, gli effetti di questi fenomeni sono purtroppo amplificati e quindi cerchiamo quotidianamente in rapporto con l'azienda, ma soprattutto in collaborazione con le organizzazioni sindacali, di reagire a tale situazione ma, come ho già avuto modo di dire, ci troviamo spesso nella situazione di dover denunciare un abbandono da parte di una serie di società, che pure gestiscono, come nel caso delle "Poste", un servizio universale per il quale sono lautamente compensate. L'apertura degli uffici postali in Valle d'Aosta quindi non è una specie di elemosina, ma è conseguente a una concessione che può essere assai redditizia in altre aree geografiche, che ha come compensazione il riconoscimento di prestazioni di servizi di interesse generale nelle aree marginali e più deboli, altrimenti non si capisce perché ci dovrebbero essere questi vantaggi.
Certo è che, come lei ha ricordato, vi è oggi solo un parziale rinvio della liberalizzazione, ma la liberalizzazione in tutto il suo impatto, purtroppo o per fortuna, a seconda di come lo si voglia vedere, avverrà certo in un impatto molto più elevato di quanto sia oggi, nel 2009, quindi è chiaro che la speranza che questa azienda, la quale oggi ha una conduzione che si rifà ai vecchi equilibri politici... questo quindi è caratteristico della situazione italiana di oggi, in cui alcune aziende - la "RAI" è un altro esempio oltre alle "Poste" - vi è un "management" che fa riferimento a un precedente Governo, che deve andare d'accordo con il Governo attuale: questo dimostra come lo "spoil system" in alcuni casi sia un fatto totalmente giusto e riconducibile a ragioni di buon senso.
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Prendiamo atto con parziale soddisfazione della risposta del Presidente, non certo per merito o responsabilità sua, ma prendiamo atto che "Poste italiane" ha tentato nelle ultime ore un "tamponamento" della situazione, che però vorrei illustrare con le parole di un nostro concittadino un po' anziano di Rhêmes-Saint-Georges, che al settimo giorno di chiusura dell'ufficio postale, perché l'impiegato postale era andato in ferie e non lo hanno sostituito, mi commentava dicendo - da qui è venuto fuori il riferimento a cui faceva cenno la collega Fontana - che durante la guerra a Rhêmes-Saint-Georges la posta arrivava tutti i giorni con il carretto e veniva distribuita in tutte le frazioni, oggi che c'è "internet", gli aerei, i treni per una settimana a Rhêmes-Saint-Georges non hanno avuto la posta. E quello che si chiedeva questo concittadino era: "ma allora questa posta cosa fa?" e mi diceva: "non capisco come mai alla posta adesso vendono di tutto: bici, libri, dischi, televisori, computer... fanno di tutto meno che fare il loro lavoro". Questo è il disagio che viene percepito dalla popolazione, è il disagio presente... prendo atto di tutti gli interventi che farà la Presidenza della Regione, ma qui c'è da fare un salto di qualità di prospettive, prendo le cose che dice un Europarlamentare socialista francese, Gilles Savary, che...
Caveri (fuori microfono) - ... visto che dici sempre che dico che sono miei amici, è un mio amico...
Sandri (GV-DS-PSE) - ... non avevo dubbi, credo che, quando si cita qualcuno, il nostro Presidente non riesca a non dire che è un parente, un cugino, un amico... In effetti esiste una legge che con 6 passaggi arriviamo a conoscere tutta l'umanità, a lei ne bastano 5 o 4. Citando Gilles Savary, volevo dire che, apprezzando parzialmente il rinvio non al 2009, ma al 2011, Presidente, della liberalizzazione della posta sotto i 50 grammi, dice: "il rischio che corriamo oggi è quello della scrematura, ossia una corsa ad accaparrarsi i grandi clienti e soprattutto le zone densamente popolate come le capitali, a scapito delle zone più difficili da servire, perché non interessano a nessuno e nessuno risponderà alle richieste di offerta". Credo che, per queste parole e per quanto detto da lei, ma su cui concordiamo, la Valle d'Aosta si debba porre un problema: quello di cambiare politica, ossia andare al Governo assieme ai nostri Parlamentari e dire: "sulla politica delle Poste dobbiamo cambiare segno, il servizio postale è essenziale, deve rimanere pubblico". È questa la riflessione che si deve fare anche su altri servizi essenziali, tipo le autostrade; quello credo sia stato uno degli errori più clamorosi delle privatizzazioni degli anni '90, perché sono servizi che garantiscono la popolazione, l'evolversi stesso della vita e su questo non possiamo permettere che vi siano speculazioni o territori come il nostro che vengono marginalizzati dai processi di privatizzazione e liberalizzazione.